Cerro Caratteristiche morfologiche E’ un albero maestoso, alto fino a 30-35 metri e con diametro che può superare 1,50 metri; fusto colonnare, diritto e slanciato con rami giovani pubescenti; chioma densa, piramidale, globosa e dal colore verde opaco; corteccia profondamente fessurata, ruvida e dal colore nerastro. Aspetti botanici Le foglie alterne, semplici, di consistenza quasi coriacea sono spesso oblunghe ed hanno un contorno molto variabile con 7-8 paia di lobi disuguali; tardivamente caduche, sono di colore grigiastro da giovani su entrambe le pagine, mentre da adulte diventano di colore verde scuro e ruvide sulla pagina superiore; i fiori, unisessuati, fioriscono a maggio (maschili in amenti cilindrici lassi e penduli, i femminili singoli od in gruppi brevemente peduncolati); il frutto, la ghianda, è un achenio ovato-allungato ricoperto per un terzo o fino alla metà da una cupola emisferica con squame lineari, brune e tomentose. Areale Il suo areale si estende dal sud-est dell’Europa al sud-ovest dell’Asia; in Italia è frequente in tutto il territorio nazionale, formando boschi puri o misti nell’area collinare fino a 1200 metri di altitudine; predilige terreni profondi, ma non risulta particolarmente esigente e non soffre eccessivamente la siccità. 40 Famiglia: FAGACEE Genere: QUERCUS Quercus cerris Turkey oak In Basilicata le cerrete sono ampiamente diffuse in tutta la Provincia di Potenza, ad una quota leggermente superiore a quella della roverella. Utilizzo principale Il legno, di colore roseo e con tonalità violacee, è usato per produrre traverse ferroviarie, doghe di botte, pali ed è anche un ottimo combustibile. Curiosità E’ longevo anche più di 200 anni; il legno del cerro è pesante, duro e di difficile lavorazione; è una pianta molto ricca di tannino (dalla corteccia, alle foglie, alle ghiande), che fornisce decotti, impiastri per molteplici usi (astringenti, antipiretici, contro gli avvelenamenti, affezioni orali, etc.); come tutte le querce, il suo nome è associato alla forza, alla saggezza, alla longevità ed alla tenacia. 41 Ciliegio Caratteristiche morfologiche Elegante albero alto sino a 20 metri con fusto regolare, eretto e ben ramificato. Corteccia striata orizzontalmente, di colore bruno-rossiccio. Chioma ampia, di forma piramidale. Aspetti botanici Foglie di forma ovato-ellittica, di (8-15 x 5-7) cm, opache sulla pagina superiore, con margine dentato ed apice acuminato, provviste di due caratteristiche ghiandole rosse nel punto di inserzione della lamina. Gemme ovoidali ed appuntite di colore rosso bruno. Il frutto è una drupa globosa di colore rosso. Apparato radicale superficiale. Areale Pianta molto diffusa in tutta Europa. In Italia si trova nei boschi, nelle macchie e lungo le siepi. Vegeta dal livello del mare sino ai 1000-1300 metri s.l.m., con l’optimum nella zona del castagno sino a sotto quella del faggio. Preferisce le zone caratterizzate da una piovosità abbastanza marcata e soleggiate. Resiste abbastanza bene alle basse temperature ma teme la siccità prolungata e mal sopporta i terreni con ristagni idrici, così come quelli argillosi. In Basilicata è presente allo stato spontaneo nei boschi e nella macchie, con esemplari di particolare pregio che si ritrovano presso i laghi di Monticchio; l’applicazione dei recenti Regolamenti comunitari 42 Famiglia: ROSACEE Genere: PRUNUS Prunus avium Sweet cherry (Reg. 2080/92 - Arboricoltura da legno), ha incrementato la sua diffusione a scopo produttivo. Utilizzo principale Legno omogeneo di colore bruno-rossiccio, abbastanza duro e pesante; facilmente lavorabile, è solitamente destinato alla produzione di mobili pregiati e di strumenti musicali. Curiosità I ciliegi erano piante molto diffuse sul territorio e sino a pochi secoli fa erano protetti per garantire agli indigenti i loro frutti (in particolare l’amareno); in molte Regioni le ciliegie sono associate alle feste dei Santi; piccole quantità di acido cianidrico sono contenute nelle foglie e nei noccioli da cui se ne ricavava un infuso calmante ed antispasmodico; dai piccioli dei frutti si ricava un infuso od un decotto utile per combattere le affezioni delle vie urinarie e per stimolare il corretto funzionamento dei reni; specie poco longeva. 43 Cipresso Caratteristiche morfologiche Albero, alto 20-30 metri e con diametro sino a 0,50 metri, con fusto dritto e cilindrico od irregolare. Corteccia sottile e di colore grigio bruno, rigata in senso longitudinale; chioma sempreverde, dalla forma piramidale (varietà stricta) od espansa (varietà horizontalis), di colore verde scuro. Rami principali numerosi. In Basilicata, oltre ad essere una pianta ornamentale, è stata impiegata come specie “pioniera” nel rimboschimento dei terreni poveri ed instabili. Aspetti botanici Foglie squamiformi di circa 1 mm, concresciute coi rametti. Pianta monoica, fiori maschili di colore giallastro e posti all’estremità dei rametti; fiori femminili globosi e di colore grigio-verde, portati da corti rametti. Strobili ovaliformi (“galbule”) solitari od in gruppo, larghi 1,5-3 cm e lunghi 2-4 cm, di colore scuro e di consistenza legnosa a maturità (da 8 a 14 squame di forma pentagonale) recanti i semi dotati di ali appressate (ovali, di circa 3 mm). Apparato radicale superficiale ma molto ramificato. Curiosità Secondo la mitologia Kuparissos era il nome di un giovane greco trasformato in pianta da Apollo; caratterizzato da un accrescimento molto lento; deve la sua “fama” all’abitudine di metterlo a dimora nei pressi dei sepolcri (allo scopo di simboleggiare, con il suo colore verde intenso, la fede oltre la morte); dalla distillazione delle foglie si ricava una lavanda detergente per usi antisettici; le galbule sono ricche di tannini; pianta plurisecolare. Areale Originario del Mediterraneo orientale è stato da tempo diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo per ornamento. Specie frugale, termofila, molto xerofila e ben tollerante l’aduggiamento in gioventù. Vegeta dal livello del mare sino a circa 800 metri s.l.m.. 44 Famiglia: CUPRESSACEE Genere: CUPRESSUS Cupressus sempervirens Italian cypress Utilizzo principale Legno di colore giallo chiaro, resistente alle tarme ed immarcescibile, destinato alla produzione di mobili rustici ed infissi. 45 Cipresso di Monterey Caratteristiche morfologiche Albero, alto circa 25 metri, con fusto dritto e cilindrico od irregolare. Corteccia inizialmente di colore rosso bruno, poi di colore chiaro e fessurata a scaglie; chioma sempreverde, densa perchè conica od appiattita, di colore verde vivo. Rami inseriti obliquamente sul fusto. Aspetti botanici Foglie squamiformi, triangolari, di oltre 6 mm, appressate ai rametti ed ingrossate all’apice. Pianta monoica, con fiori maschili di colore giallastro; fiori femminili di colore bruno. Strobili rotondeggianti (“galbule”) di (2,5-3,5 x 2-2,5) cm, di colore bruno e consistenza legnosa a maturità (da 8 a 12 squame rugose di forma poligonale) recanti i semi dotati di brevi ali appressate. Areale Originario di una ristretta area della baia di Monterey, è stato diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo inizialmente per scopi ornamentali. Cresce dal livello del mare sino a qualche centinaia di metri d’altitudine. Molto esigente nei confronti dell’umidità (ed anche per il terreno), è il più termofilo tra i cipressi. In Basilicata si ritrova presso le coste, sotto forma di rimboschimento e come pianta ornamentale. 46 Famiglia: CUPRESSACEE Genere: CUPRESSUS Cupressus macrocarpa Monterey cypress Utilizzo principale Legno pesante, duro, di buona qualità e molto durevole. Curiosità Caratterizzato da un accrescimento molto rapido (all’opposto del sempervirens); le foglie, se strofinate, emanano un odore di agrumi. 47