Una dieta invernale ricca di proteine

Una dieta invernale ricca di
proteine
In queste giornate a tutti gli effetti, finalmente, invernali,
nella speranza non si facciano esagerate con le precipitazioni
nevose né con i venti artici, è utile rispolverare i consigli
su quali prodotti consumare per proteggere la nostra salute e
fornire un corretto fabbisogno proteico al nostro organismo.
L’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano, che nasce nel 2004
grazie all’impegno del Consorzio Tutela Grana Padano in
collaborazione con FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri)
e SIMG (Società Italiana di Medicina Generale), dal 2005
svolge costanti periodiche indagini sugli errori nutrizionali
degli italiani, fotografandone gli stili alimentari e di vita,
attraverso appositi questionari, pubblica dei report e, nel
contempo, fornisce suggerimenti.
Ultimamente sono usciti i risultati di una ricerca che ha
inteso valutare le abitudini alimentari nei mesi di dicembre
2013 e gennaio 2014, periodo corrispondente al presente. Su
quella base è stato redatto un vademecum di alimentazione
invernale, con un occhio particolare al risparmio.
È, pertanto, consigliato un maggior ricorso a legumi, uova,
pesce, polenta di mais, alimenti con spiccate qualità
nutritive e costo contenuto, e formaggi, naturalmente incluso
il grana.
I legumi, come fagioli, piselli, lenticchie, ceci, fave,
andrebbero consumati almeno due/tre volte alla settimana,
anche abbinati ai cereali come pasta, riso, farro, orzo.
Tuttavia,“I legumi – spiega la Dott.ssa Michela Barichella,
responsabile medico della struttura di Dietetica e Nutrizione
dell’ICP Milano e membro dell’Osservatorio nutrizionale Grana
Padano – andrebbero consumati non come contorno, ma come
alternativa al secondo piatto cioè in sostituzione di pesce,
carne, affettati, formaggi o uova perché, pur provenendo dal
mondo vegetale, sono una buona fonte di proteine”.
Altri alimenti consigliati sono le uova (ne andrebbero
consumate un paio alla settimana) e il pesce che può essere
acquistato anche congelato.
Riguardo ai carboidrati semplici, quelli che forniscono
zuccheri naturali, l’indagine alimentare dell’Osservatorio
evidenzia il consumo nei mesi invernali di solo circa la metà
della quantità consigliata di frutta, che dovrebbe essere tra
i 350 e i 400 grammi al giorno. La frutta di stagione, per
quanto limitata di varietà nel periodo invernale, è sempre
consigliabile, e inoltre si risparmia notevolmente, rispetto
alla frutta esotica.
Nota aggiuntiva: riguardo alla frutta secca, tanto amata in
questo periodo e ritenuta alta fonte di energia, estremamente
ricca di zuccheri e di oli naturali, proteine, fibre,
vitamine, acidi grassi essenziali omega 3, e che molti
nutrizionisti considerano elisir di lunga vita, oltre ad avere
un costo piuttosto impegnativo avrebbe l’inconveniente di
essere trattata con sostanze che potrebbero risultare non
appropriate.
Maura Sacher