Alberi che abbracciano il cielo A volte è necessario rompere gli schemi per arrivare a soluzioni originali. Gli scatti vegetali di Andrea Troian recuperano scorci della città di Padova e luoghi legati alla vita del fotografo. Impressi su una pellicola Polaroid, gli alberi diverranno immagini astratte grazie a un doppio processo di manipolazione manuale e digitale. L’atto fisico diviene atto vitale, esperienza di uno sviluppo artistico sperimentato attraverso le bellezze naturali. Il “rispetto” verso la pellicola giace, innescando un meccanismo di ricerca che supera le barriere tecnologiche. Mani che toccano la pellicola plasmano l’immagine, mutandola in qualcos’altro. L’albero resta riconoscibile ma scompare il mondo intorno ad esso lasciando cavità dai colori innaturali. I rami creano giochi insoliti e a volte, non riconoscibili, si trasformano in qualcosa di diverso, forse serpenti, forse braccia umane o sagome intraducibili. Così le sensazioni interiori prendono forma in graffi, macchie, ombre, luci innaturali fissandosi sulla superficie. L’occhio indaga. Si ferma. Prosegue verso ramificazioni inaspettate fino a scorgere il vuoto. Fotografie simili a dipinti, lontane da visioni analogiche e digitali. Alberi spogli che abbracciano il cielo. Sara Cifarelli