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Regione Piemonte
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Dr. Francesco MARUCCI
Azienda
Sanitaria
Locale
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MORBO DI AUJESZKY
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Dr. Francesco MARUCCI
E’ causata da un virus della famiglia HERPESVIRIDAE.
Nella malattia di Aujezky il virus viene mantenuto
dalla specie suina ma può colpire numerose altre
specie domestiche e selvatiche (tra cui rettili ed
anfibi) che rappresentano però un ruolo
epidemiologico trascurabile.
Il suino è l'unico trasmettitore conosciuto della
malattia ad altre specie, che rappresentano fondi
ciechi epidemiologici contraendo una forma mortale.
Nei suini si dimostra contagiosa e caratterizzata da un
grado di severità indirettamente proporzionale all'età
del soggetto colpito, fino a diventare subclinica negli
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adulti.
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EPIDEMIOLOGIA
L'infezione è cosmopolita ed è stata descritta per la
prima volta in Ungheria, nei primi del ‘900; ora diffusa
a livello mondiale.
La comparsa della malattia è tipicamente stagionale,
con comparsa dei casi clinici concentrata nel periodo
tra ottobre ed aprile, quando si manifesta con
localizzazione polmonare.
Il virus viene eliminato dal suino durante la fase acuta
per un periodo di circa 3 settimane, attraverso lo scolo
nasale e la saliva. L'escrezione può avvenire anche
attraverso il latte, la placenta , gli scoli vaginali, il
seme e la via iatrogena. Esiste la possibilità
di
di
una
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trasmissione indiretta attraverso via aerea.
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EPIDEMIOLOGIA
Condizioni stessanti quali il trasporto, il parto o il
freddo possono essere responsabili del riattivarsi della
malattia.
Nelle altre specie la patologia viene essenzialmente
trasmessa attraverso la somministrazione di frattaglie
di suini infetti, ma non si ha escrezione esterna di
virus; in questi casi il virus ha localizzazione neurotropa
, andando a determinare encefalomielite acuta.
Tutti gli animali siero positivi devono necessariamente
essere considerati dei potenziali diffusori della
malattia.
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PATOGENESI
Suino: l'ingresso del virus avviene attraverso la via
digerente e aerogena, a partire da tonsille , laringe ,
faringe e mucosa olfattoria; da qui passa ai linfonodi
tributari. La localizzazione di stipiti virulenti a livello
polmonare è tipica nei lattonzoli di età superiore a 3-4
settimane, nei soggetti giovani è tipica a livello del
sistema nervoso centrale e negli adulti, la forma a
localizzazione genitale.
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PATOGENESI
Altre specie:
Bovini l'infezione avviene spesso attraverso la via
inalatoria;
Cani e gatti il virus sfrutta come porta d'ingresso
l'ingestione di carni infette.
La replicazione primaria è legata alle diverse sedi di
ingresso, quindi a livello di tonsille, faringe e
sottocute, poi passa ai linfonodi regionali, dando luogo
ad una migrazione del virus stesso attraverso i nervi ed
infine raggiunge in questo modo l’encefalo. La malattia
evolve rapidissimamente in encefalite acuta.
Non manifestandosi viremia non si verifica febbre, ne
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escrezione esterna.
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CARATTERI DELLA MALATTIA
Neonati: la malattia si manifesta con febbre , tosse ,
vomito, sintomi nervosi, quali epistotono,
pedalamento, maneggio ed incoordinazione. Si ha alta
morbilità e alta mortalità;
Lattonzoli fino al sesto mese di vita: prevale nella
forma respiratoria, con insorgenza di polmonite grave e
sintomi nervosi; Si ha elevata morbilità e bassa
mortalità (3%)
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CARATTERI DELLA MALATTIA
Scrofe gravide: risultano pancisintomatici o
asintomatici, ma soggetti gravidi la localizzazione
placentare fa si che l'infezione venga trasmessa al feto
o che si verifichino necroticità della placenta stessa ,
con conseguente infertilità o nascita di soggetti deboli,
nati-mortalità e aborto con riassorbimento embrionale.
Verri: in questi soggetti la localizzazione è
principalmente scrotale , con conseguente
azoospermia.
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Altre specie: il decorso della malattia in specie diverse
dal suino è solitamente afebbrile. L'incubazione è di
breve durata , con la comparsa di anoressia ,
manifestazioni pruriginose nella sede di ingresso;
successivamente si ha la comparsa di ua paralisi
flaccida dei muscoli laringei , con alterazione della
fonesi e scialorrea(pseudorabbia).
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