Comune di Valeggio sul Mincio VALEGGIO SUL MINCIO Il Ponte Visconteo LA la STORIA CULTURA L’unica diga fortificata esistente in Italia Sul ponte una tavolata da record celebra il tortellino E OGGI? Il rudere gravemente malato ha bisogno di aiuto la STORIA Il ponte diga di Valeggio sul Mincio venne edificato nel 1393 su progetto dell'ingegnere militare e idraulico Domenico dei Benintendi da Firenze. Fu commissionato da Gian Galeazzo Visconti di Milano. LE ROCCHE il PONTE DIGA Era un tempo raccordato al sovrastante Castello scaligero da due alte cortine merlate e integrato nel complesso fortificato detto Serraglio, che si estendeva per circa 16 km nella pianura veronese fino alle paludi di Grezzano. BORGHETTO Il ponte è una struttura imponente che attraversa il fiume Mincio immediatamente a nord di Borghetto, splendido borgo e frazione di Valeggio sul Mincio ed uno dei “Borghi più belli d’Italia” Lo scopo della costruzione pare fosse quella di formare uno sbarramento per allargare l'invaso dell'anfiteatro formato dalle colline moreniche tra Peschiera del garda e Valeggio sul Mincio e bloccare così ogni collegamento tra la Lombardia ed il Veneto. Gian Galeazzo voleva difendere la pianura veronese contro ogni possibile attacco. Nel 1702 i Francesi fecero saltare la parte centrale del ponte, ora sostituita con una struttura in ferro. Il 30 maggio 1796 qui si svolse una battaglia in cui Napoleone sconfisse gli austriaci guidati da Beaulieu. Il 6 agosto dello stesso anno subì un cannoneggiamento francese. Il 9 aprile 1848 si ebbe uno scontro tra Piemontesi ed Austriaci. In seguito alla Seconda Guerra d'Indipendenza Borghetto, trovandosi sulla destra del fiume Mincio, venne assegnata al Regno d'Italia, mentre il capoluogo comunale rimase al Regno Lombardo-Veneto. Il ponte di Valeggio sul Mincio è l'unico esempio di diga fortificata in Italia IL PAESAGGIO Il Ponte Visconteo a Valeggio sul Mincio, oltre a rappresentare un mirabile esempio di ingegneria idraulica e un maestoso modello di architettura militare del tardo Medioevo, rappresenta un unicum anche con il paesaggio circostante. LUOGO EVENTI TERRA La particolare conformazione del territorio, l’anfiteatro morenico, un bacino naturale nel quale scorre il fiume Mincio, unita al fatto che solo in questo punto geografico del territorio si realizzava fin dall’epoca romana l’unico passaggio tra il Veneto e la Lombardia hanno contribuito a rendere questo luogo una zona nevralgica per vari secoli ed un sito strategico per avvenimenti storici di notevole importanza a livello nazionale ed europeo. Nell’anno in cui si diede inizio alla fabbrica di Valeggio, i Visconti erano ormai padroni dell’Alto Veneto. Le nuove mire espansionistiche avevano, ora, come obiettivo la parte sud. Mantova, più di altri stati, sentiva maggiormente la pressione di questi disegni ambiziosi del Visconti. Questi, meglio dei suoi predecessori, era consapevole che il consolidamento degli stati territoriali sotto il proprio dominio era possibile solo attraverso una politica militare aggressiva e l’impiego di imponenti strutture difensive. Inizialmente il ponte – diga, costruito in soli 8 mesi almeno nella parte basamentale (da Aprile a Novembre 1393), sembrava dovesse servire per neutralizzare quelle difese naturali che da sempre proteggevano lo stato mantovano, rendendolo facilmente attaccabile. Secondo studi condotti dal Cassi Ramelli, lo scopo della diga di Valeggio non poteva essere quello di dirottamento del Mincio. La finalità alla base del progetto era invece di ampliare il bacino del Lago di Garda e fortificare ulteriormente il Serraglio veronese, creando in questo modo un baluardo naturale che potesse respingere ogni attacco nemico e chiudere quella porta che da sempre costituiva l’unico passaggio esistente tra il Veneto e la Lombardia. Evoluzione storica NEI SECOLI IL pONTE vISCONTEO HA SUBITO IMPORTANTI MODIFICHE. mA HA SEMPRE MANTENUTO FASCINO, POSSENZA ED IMPORTANZA. I mpostata trasversalmente rispetto 24 torrette, ha le murature merlate il fiume, la struttura è lunga circa ed è protetta da 4 torri – porte, N egli anni Venti del XX secolo fu costruito l’attuale ponte in ferro 600 metri, largo alla base 25 metri, due situate all’estremità dello 22 metri in sommità ed alta circa sbarramento, mentre le altre due ( il ponte; negli anni Trenta fu oggetto 9 metri dalle acque del Mincio Rivellimo e la Torre Castellana) sono di lavori a ovest per il passaggio all’imposta stradale. poste al centro dell’opera. del Canale Virgilio e della relativa A nche il costo dell’opera fu eccezionale: 100.00 fiorini, una cifra esorbitante per quei tempi. L a fortificazione, senza contare la parte centrale distrutta dai Francesi nel 1702, è intervallata da I lavori, però, furono interrotti per motivi politco-militari e l’ardimentoso progetto fu ridimensionato. che ha ripristinato la circolazione sul strada di servizio e a est per la breve galleria della ferrovia MantovaPeschiera; negli anni Cinquanta fu costruito il canale diversivo Mincio per la protezione dalle piene dell’abitato di Borghetto. IL PONTE È MALATO I CITTADINI DI VALEGGIO SUL MINCIO SOFFRONO NEL VEDERE LE ATTUALI CONDIZIONI DEL LORO PONTE N el 1993, in occasione del una cava dove reperire materiale seicentesimo anniversario della gratuito per i propri cantieri. costruzione, il Ponte Visconteo veniva interessato da una serie di manifestazioni in cui si faceva il punto della situazione sia sul piano conservativo che su questioni storiografiche. L o stato di conservazione del monumento risulta ulteriormente aggravato anche per un’oggettiva difficoltà economica dell’Amministrazione Comunale ad affrontare un progetto di restauro che investa l’intera struttura. L ’eccezionale dimensione del Ponte Visconteo, uno sbarramento lungo circa 600 metri, alto 9 metri dalle acque del fiume Mincio all’imposta della Strada Provinciale n°53 (escluso lo sviluppo in verticale delle rocche), costituisce un grande limite per il reperimento non solo di fondi da destinare al consolidamento del bene storico, ma anche per il recupero funzionale dell’opera. L o stato di rudere in cui versa il monumento è il risultato di molteplici cause, prima fra esse è stata l’asportazione, nei secoli, del materiale da costruzione. I l Ponte Longo, come veniva chiamato dai valeggiani, era concepito dai suoi cittadini come I nfatti, secondo alcune testimonianze del passato, la quantità di pietrame asportata dal Ponte era pari a quanto un uomo, posto in piedi su un carretto con le braccia alzate, poteva portare via. D istinguendo, poi, il danno per invecchiamento del materiale da quello che denota una fonte di degrado, la situazione attuale risulta preoccupante per il diffuso stato di danneggiamento delle strutture murarie. U n quadro conservativo più complesso riguarda quelle parti della struttura insistenti sul fiume Mincio, sottoposte ad un continuo attacco chimico. D a non sottovalutare, infine, l’inquinamento atmosferico causato dal traffico veicolare della Strada Provinciale che rende la situazione ancora più insopportabile. Le condizioni di salute del Ponte sono gravi. Servono risorse che il Comune non può avere N el 1984 il preventivo di restauro completo del ponte si aggirava sulla cifra di circa 1 miliardo e 237 mila lire. Una cifra esorbtante per le casse comunali. Nel corso degli anni il Comune di Valeggio sul Mincio ha potuto effettuare solo piccoli interventi volti a limitare il suo degrado e a garantire la sicurezza dei visitatori. M a è urgente iniziare il consolidamento del monumento per evitare che scompaia, come è già successo alla torre Scaligera del Serraglio (campanile parrocchiale) che si trovava nel centro del Comune. Durante il Nodo d'Amore c'è la la più lunga tavolata d'Europa: 3500 commensali, 300 camerieri, 600.000 tortellini. A Valeggio il tortellino nasce da storia trecentesca legata all’amore, ovviamente contrastato tra un capitano delle truppe viscontee, Malco, e una ninfa del Mincio, Silvia. Per sfuggire ai malvagi i due trovano rifugio nella acque ancora turbolente del fiume lasciando in ricordo un fazzoletto di seta intrecciata a forma, naturalmente, di tortellino chiamato da allora Nodo d’Amore. Durante il Nodo d’Amore ci sono 300 camerieri, 100 cuochi e 100 sommelier, che fanno servizio nei 13 gazebo operativi per la cucina e ai tavoli. Sono stappate 1.440 bottiglie d Custoza, 1.420 di Bardolino, 1.700 di prosecco Valdo, 600 di spumante Radetzky. Sono serviti 600mila tortellini fatti a mano secondo la ricetta originale del Nodo d’Amore e grattugiate o utilizzate per l’antipasto dieci forme di Grana padano e trenta di Monte veronese. Sono presenti delegazioni da tutto il mondo. Sono numeri da record. Senza il Ponte, però, nulla di tutto ciò. la festa del NODO D’AMORE Il Ponte è sempre nei cuori dei cittadini di Valeggio sul Mincio. La festa del Nodo d'Amore lo dimostra tutti gli anni. Una tavolata lunga oltre un chilometro con 3300 commensali da tutto il mondo ai quali sono serviti 13 quintali di tortellini, preparati da 15 ristoratori dell'Associazione Ristoratori di Valeggio sul Mincio, depositari della ricetta originale. COMUNE DI VALEGGIO SUL MINCIO (VERONA)