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Storia delle religioni
lezione n.16
AA. 2012-2013
Prof. Fiori Nino
Altre religioni delle società
superiori
• Religioni monoteistiche che sorgono insieme alla
nuova civiltà superiore che le genera (mazdeismo
della civiltà iranica; l’islam e la civiltà araba)
• Religioni sorte in un secondo momento in seno a
civiltà precedentemente politeistiche (buddismo,
giainismo, cristianesimo)
- sincretismi
- sette / religioni
Il buddhismo:
i precedenti
• Le trasformazioni della religione vedica:
– Al centro non più le divinità, ma il rito
– Distinzione tra contingenza e atman individuale che
coincide con il brahman dell’universo
– Il karman = la legge universale che regola ogni azione
– Il peso di ogni azione, da cui dipende il legame con il
mondo (anche attraverso reincarnazioni), fino alla
liberazione (moksa)
– Il bisogno del distacco dal mondo attraverso la
meditazione e l’ascesi
– 4 tappe della vita: 1. Studio; 2. Padre di famiglia; 3.
Ritiro per la meditazione; 4. Ascesi
le fonti
Il canone Tripitaka (tre canestri), risale a 3-4
secoli dopo la vita terrena del Buddha:
–Vinaya (disciplina monastica);
–Sutra (dialoghi del Buddha)
–Adhidharma (dottrina)
3° sec. a. C. Re Aschoka, dinastia Maurya (due figli monaci)
propaga il buddismo in tutta l’India, fino a Ceylon, ma
pratica anche una perfetta tolleranza religiosa.
il Buddha
Buddha = il risvegliato
Siddhartha, del lignaggio Gautama del clan Sakya (Nepal)
Figlio di re, era nato nel 6° sec. a.C. (560-480), sarebbe vissuto nel
palazzo fino alla giovinezza, l’incontro causale con un vecchio, un
ammalato e un morto gli avrebbe rivelato il dolore.
Portata a termine la seconda tappa normale dell’esistenza (sposato e
con un figlio) Siddhartha si sarebbe ritirato nei boschi per fare
l’eremita, acquisendo 5 discepoli e riducendosi a “un millesimo delle
forze vitali”
Compresa l’inutilità dell’ascesi, ricomincia a nutrirsi, provocando la
delusione e l’abbandono dei 5 discepoli
In un notte d’estate sotto un pippal (ficus religiosa) avviene
l’illuminazione: la perfezione e l’onniscenza
Ritrova i discepoli per i quali fa il famoso discorso di Benares
Conduce una vita peregrinante convertendo molta gente e alla fine
muore di morte naturale (entra nel nirvana)
le quattro verità:
1.La verità del dolore = tutto è dolore nel mondo e
nell’uomo, anche i 5 ‘aggregati’ (skandha) di cui si è
composti
2.La verità dell’origine del dolore, che consiste nella ‘sete’
cioè nel desiderio (concupiscenza) di piacere, di essere,
di non essere; essa lega al karman e costringe a rinascere
3.La verità dell’arresto del dolore = eliminazione della sete
4.La verità dell’ottuplice via :
1) Una retta comprensione
2) un retto proposito
3) una retta parola
4) rette azioni
5) un retto modo di guadagnarsi il sostentamento
6) rette aspirazioni
7) una retta riflessione,
8) una retta concentrazione o retto stato di una mente quieta
i cinque skandha:
1.La materia
2.I sentimenti
3.Le percezioni
4.Gli impulsi
5.Gli atti di coscienza
[questi termini occidentali corrispondono in
maniera molto approssimativa a quelli orientali]
Si nega l’esistenza dell’ io = prodotto contingente
dell’incontro di determinati aggregati eterogenei
Lo scopo dell’uomo è sottrarsi al karman che lo fa
rinascere continuamente per scontare i suoi peccati
Il Sangha = la comunità
• I cinque ex-discepoli divengono i primi monaci
buddhisti.
• Attorno ai monaci ci solo i laici, cui è chiesto di
pronunciare la ‘formula dei tre rifugi’:
– Io prendo rifugio nel Buddha
– Prendo rifugio nel Dharma (= dottrina)
– Prendo rifugio nel Sangha
E di osservare, in forma attenuata, le 5 astinenze:
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dall’uccisione
dal furto
dai contatti sessuali illegali (per i monaci da ogni contatto
sessuale)
dalla menzogna
dallo stordimento (alcool e droghe)
i monaci
• Mendicanti : non possono possedere che una ciotola per
le elemosine, una rozza veste, un rasoio e un rosario
• Itineranti: solo tre mesi, per ripararsi durante la stagione
delle piogge, possono risiedere in monasteri (pagode)
• Ogni quindici giorni si riuniscono e confessano
vicendevolmente i loro errori
• Non vi è alcun culto: la divinità, non negata, è del tutto
irrilevante (anche gli dei sono soggetti al karman)
• La meditazione = tecniche psichiche perfezionate yoga
si arriva sino all’acquisizione di poteri paranormali.
le evoluzioni
• Già nel 4° sec. a.C. Mahadeva, un monaco
di Pataliputra (attuale Patna) stabilisce che
anche un monaco (sino ad allora
considerato un arhat, santo, venerabile,
perfetto) può
– peccare sessualmente nel sogno,
– avere dubbi,
– aver bisogno dell’aiuto di altri
il Grande Veicolo = mahayana
• All’inizio della nostra era nasce il mahayana, in
contrapposizione con il hinayana = piccolo veicolo, considerato
solo fase preparatoria.
• Critica dell’ideale di perfezione del monaco arhat incurante del
dolore del mondo
• Si sviluppa l’idea del penultimo grado di perfezione: colui che è
pronto a diventare Buddha, ma per il momento è solo
Bodhisattva e, prima di entrare nel nirvana si rivolge agli altri
per aiutarli ad entrare nella salvezza.
• Il Bodhisattva misericordioso è, allo stesso tempo
– Un ideale da seguire
– Oggetto di venerazione e di culto (invocato per fare appello
alla sua misericordia)
– Argomento di dottrina
diverse correnti
• 2° sec. d.C. Nagarjuna nega le cose stesse, tutto è
relativo, nulla esiste, l’essenza di ogni cosa è il vuoto
• 4° sec. d.C. Asanga fonda la scuola Yogacara: nulla
esiste se non il pensiero; la vacuità, essenza comune di
ogni cosa, è la buddhità. Base filosofica
dell’uguaglianza di tutti, che possono giungere alla
salvezza non per i propri meriti, ma per quelli di un
Bodhisattva
• Il tantrismo buddhista: l’esercizio del pensiero, la
meditazione, lo yoga,diventano la cosa più importante
(tendente anche alla magia); superamento della morale.
il buddhismo fuori dall’India
• Tra 10° e 12° sec. Il buddhismo è espulso
dall’India (per l’avanzata islamica e per la
reazione induistica)
• Ma già molto tempo prima aveva messo radici
– nello Sri Lanka (Ceylon) e nell’Indocina (con la forma
dello hinayana)
– In Cina
– In Giappone
– In Tibet
Cina
•Dinastia Han (3° sec. a.C.-3° sec. d.C.) realizzazione
dell’ideale di Confucio, ma le masse contadine
preferiscono il taoismo e aderiscono al buddhismo
•311 d.C. gli Unni invadono la Cina, che si divide in
due: al nord i conquistatori favoriscono il buddhismo,
al sud si diffonde spontaneamente tra i contadini
•581 d.C. riunificazione del Paese: l’unità spirituale si
ritrova proprio nel buddhismo
Nuove sètte e scuole originali:
•‘Terra pura’ : si può arrivare alla salvezza
pregando il Buddha misericordioso Amitabha
•Ch’an (il futuro zen giapponese) la buddhità
insita in tutti è raggiungibile mediante la
meditazione
•T’ien t’ai (giapp. Tendai) tutti gli indirizzi del
buddhismo sono diversi livelli di verità
•Dal 9° sec.: dapprima persecuzione e
soppressione, poi progressivo indebolimento del
buddhismo cinese. La Cina si avvia verso una
progressiva laicizzazione
Paradiso del Buddha Amitabha, fine IX
secolo; inchiostro e colori su seta (da
Dunhuang, provincia di Gansu, Cina)
Giappone
• Tra shintoismo e buddhismo vi è, dapprima, perfetta
armonia, perché due religioni completamente diverse,
una politeistica e pubblica, l’altra indifferente agli dei e
privata.
• Le sette giapponesi derivano da quelle cinesi ma si
sviluppano autonomamente:
– Tendai (relativismodi Nagarjuna) la salvezza nella triplice
via: lo studio, la meditazione, la visione
– Zen, rigetto dello studio (sulla buddhità non si può affermare
nulla) la salvezza viene solo dallavisione
– Jodo riprende le idee di ‘Terra pura’ e si rivolge al Buddha
Amitabha (giapp. Amida), da invocare costantemente.
– Shinran: poiché lamisericordia di Amida va in preferenza ai
peccatori a nulla vale il monachesimo
Tibet
• Civiltà ‘primitiva’ (la cui religione aveva molti
tratti di sciamanismo) accolse il buddhismo a
partire dal 7° sec. dall’India e dalla Cina.
• Davanti alla ribellione degli spiriti della terra
tibetana, sarebbe intervenuto un celebre
taumaturgo tantrista Padmasambhava, che
avrebbe gettato le basi del buddhismo tibetano
• Nel 10° sec. Il buddhismo tib. rinasce per
iniziativa di un giovane re, che ne aveva ricevuto
l’insegnamento da tre monaci superstiti
Nella sètta Sa-skya i grandi Lama (gli ‘abati’ dei monasteri) non
osservavano il celibato, ma, fondando famiglia, trasmettevano la
carica per via ereditaria. La credenza che il Bodhisattva Manjusri
siincarnava nella famiglia.
La sètta Kargyud vide una delle più grandi figure del buddhismo
tib. Milaraspa (1040-1123)
Dopo il 1000 d.C. si stabilisce il Kangiur : il canone delel scritture
tibetane
14° sec. Tsong-kha-pa, fondatore dei ‘berretti gialli’: nella sua
riforma dà la precedenza al paramita (disciplina morale)
Tra i suoi successori, nel monastero presso Lhasa, si afferma la
teoria della reincarnazione del ‘grande lama’: 49 giorni dopo la
morte egli torna a vivere in un neonato, che si identifica con 4
criteri:
- indicazioni del lama morente - responsi dell’oracolo di stato
- miracoli intorno ai bambini candidati
- oggetti appartenuti al predecessore,
riconosciuti dal candidato una volta introdotto in monastero
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