Associazione SEMENTERIE ARTISTICHE spazio agri-culturale di creazione, formazione e residenza artistica INDICE • Introduzione • Relazione esplicativa delle attività svolte da Sementerie Artistiche • Progetto LE NOTTI DELLE SEMENTERIE • Scheda di presentazione delle compagnie e dei singoli artisti MARZO 2016 INTRODUZIONE Sementerie Artistiche è un’associazione che persegue finalità di promozione sociale, non ha finalità di lucro e si propone di svolgere attività di utilità sociale, operando nel campo della cultura e dell'arte, con particolare riferimento al teatro, alla danza, alla musica e alle arti performative. E’ stata fondata da Manuela De Meo e Pietro Traldi, attori professionisti che lavorano insieme da più di dieci anni, sviluppando la propria ricerca artistica dapprima nel contesto milanese dove si sono formati presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi, e successivamente all’interno di ERT Emilia- Romagna Teatro Fondazione; attualmente lavorano tra l’Italia e l’Argentina. Sementerie Artistiche, che gestisce uno spazio culturale allʼinterno di unʼazienda agricola e dispone di una sala teatrale e di una foresteria in grado di ospitare fino a 16 persone, si pone l’obiettivo di realizzare il progetto su due binari principali: • • la diffusione della cultura, organizzando nei propri spazi una rassegna teatrale e musicale, residenze artistiche per gruppi teatrali, laboratori residenziali per artisti e performers, corsi per non professionisti; la produzione e distribuzione di spettacoli teatrali. Il progetto è nato dopo il terremoto del 2012, quando alcune delle strutture dellʼazienda agricola Valle Torretta di Crevalcore hanno subito danni strutturali costringendo alla ristrutturazione ed anche alla ricostruzione di alcuni degli edifici. In seguito a questa necessità sono stati riconvertiti alcuni degli spazi ad uso di attività culturali. Il progetto è stato inizialmente gestito dall’associazione culturale Teatro Presente, di cui Manuela De Meo e Pietro Traldi sono soci fondatori, che ha gestito le prime attività e coordinato parte dei lavori di arredo della sala e della foresteria. Nel 2015 è stata fondata Sementerie Artistiche per facilitare la gestione e lo sviluppo dello spazio. Teatro Presente è una compagnia teatrale nata nel 2012 in seno ad ERT Emilia-Romagna Teatro Fondazione in seguito alla produzione di Karamazov, scritto e diretto da César Brie, che è stato il direttore artistico della compagnia per i primi quattro anni. Teatro Presente ha prodotto quattro spettacoli che hanno circuitato in Italia e Argentina. – Il Vecchio Principe (nominato miglior spettacolo straniero Premio Teatro del Mundo di Buenos Aires 2013) – InDolore La Mite – Orfeo ed Euridice (selezione Premio In-Box 2014). Sementerie Artistiche rientra nel progetto T.R.E. Teatri in Rete per Emergere, vincitore del bando fUNDER35 – fondo per lʼimpresa culturale giovanile, realizzato dalla cordata Teatro Presente, Teatro dei Gordi e Compagnia Oyes. Gli spazi a disposizione delle attività di Sementerie fanno parte dell’ azienda agricola Valle Torretta che si sviluppa su una superficie di 100 ettari. Oltre ai campi, l’azienda è composta da alcuni magazzini, capannoni e case che hanno subìto molti danni durante il terremoto. L’azienda, integrando i fondi stanziati per la ricostruzione con risorse private, si sta facendo carico della ristrutturazione e riqualificazione degli edifici danneggiati. In particolare, sono stati ristrutturati o sono in via di ristrutturazione due magazzini, un’officina, due depositi agricoli, una stalla. A seguito dei lavori, a diposizione delle Sementerie ci sono un’ampia sala prove/sala teatro attrezzata per accogliere il pubblico, e una foresteria. Nell’arco dei prossimi due anni saranno a disposizione per le attività delle Sementerie anche un altro grande spazio, che potrà ospitare una seconda sala prove e diversi atelier, oltre a una sala “ristoro” con possibilità di realizzare una cucina professionale, alcuni uffici e un’ulteriore zona foresteria. Vorremmo dare vita ad un luogo che abbia un’unica anima che unisca l’azienda agricola e il teatro, che possa aprirsi a diverse suggestioni e progetti che condividano i princìpi di Sementerie: la professionalità, che garantisca la qualità delle opere che verranno realizzate; l’ecologia, intesa come risparmio delle risorse e come sforzo nella ricerca della via più semplice e meno impattante per la realizzazione dei progetti; la condivisione. La visione è quella di un vero e proprio villaggio delle arti. Gli obiettivi principali di Sementerie Artistiche sono: • porsi come contenitore che possa offrire al territorio un tipo di cultura mancante attraverso l’organizzazione di eventi di alta qualità artistica che richiamino un pubblico non solo territoriale; • condividere lo spazio con altre realtà creando sinergie tra diversi linguaggi artistici: mettere in • • • comunicazione il teatro, la musica, la fotografia, le nuove tecnologie attraverso la condivisione di uno spazio duttile che permette l’immaginazione di progetti che vanno al di là dell’utilizzo di una semplice sala teatrale; incentivare la produzione di nuove opere teatrali attraverso la formula della residenza artistica anche per gruppi stranieri; sensibilizzare un nuovo pubblico attraverso l’attivazione di corsi e seminari residenziali intensivi rivolti al territorio; esplorare nuove forme di fruizione dello spettacolo giocando con lo spazio che si trasforma da agricolo in teatrale e viceversa (creeremo per la rassegna estiva un teatro di paglia e una temporanea sala concerti allestita nel magazzino dove vengono stipati i quintali di grano, che fungeranno da scenografia e palcoscenico stesso). RELAZIONE ESPLICATIVA DELLE ATTIVITA’ SVOLTE Sementerie Artistiche è nata formalmente nel dicembre 2015 ma la costituzione dell'associazione è l'ultimo passo di un percorso cominciato con gli stessi obiettivi nel 2013 con l'associazione culturale Teatro Presente. All'attivo di questo progetto, sono stati organizzati: prove dello spettacolo Karamazov. Nel mese di ottobre e novembre 2014 la compagnia Teatro Presente ha svolto le prove dello spettacolo Karamazov con la regia di César Brie in occasione del riallestimento per la tournée in Argentina; laboratorio residenziale della compagnia teatrale "Carrozzeria Orfeo". Il laboratorio, rivolto ad attori professionisti, si è svolto nel mese di gennaio 2015, e ha segnato l'inizio delle prove dello spettacolo Animali da bar, presentato poi nella stagione 2015/2016 in molti importanti teatri italiani. Lo spettacolo è tutt'ora in tournée; residenza artistica di Saveria Project. Il collettivo italo/belga Saveria Project ha realizzato una residenza nel mese di marzo 2015 durante la quale ha creato lo spettacolo The blink experiment. Lo spettacolo è coprodotto da Teatri di Vita; residenza artistica del collettivo Snaporaz. Nel mese di marzo 2015 il collettivo milanese ha creato The heart break hotel. Lo spettacolo è stato presentato in anteprima all'interno della rassegna Apache organizzata dal teatro Litta di Milano, con grande successo di pubblico e di critica; laboratorio di tessuti tenuto da Elena Annovi. Nel mese di maggio 2015 è stato organizzato un laboratorio di danza aerea per principianti e professionisti. Elena Annovi è una danzatrice di origini modenesi molto attiva nel campo della danza aerea e verticale, e presenta il suo lavoro in Italia e in tournée mondiali; residenza artistica della compagnia Teatro dei Gordi. La compagnia milanese ha realizzato il primo periodo di creazione dello spettacolo Sulla morte, senza esagerare. Lo spettacolo ha vinto il premio "Scintille" di Asti; la Notte delle Sementerie. Il 19 settembre 2015 sono stati inaugurati gli spazi delle Sementerie con una grande festa aperta la pubblico, in cui sono stati rappresentati gli spettacoli Il Vecchio Principe di Teatro Presente, con la regia di César Brie, e l'anteprima dello spettacolo Sulla morte, senza esagerare del Teatro dei Gordi. La serata ha visto la partecipazione di un grande pubblico, facendo registrare un'affluenza di 400 persone. LE NOTTI DELLE SEMENTERIE La proposta artistica I gruppi coinvolti nella rassegna sono di artisti professionisti protagonisti della nuova scena italiana e internazionale. Oltre allo spettacolo teatrale e concerto centrale, le serate saranno accompagnate dalla presenza di numeri: brevi scene, coreografie, acrobazia, danza aerea, mini concerti di musica classica, canzoni con accompagnamento dal vivo. Gli artisti che prenderanno parte alla realizzazione dei numeri sono tutti professionisti che collaborano con Sementerie Artistiche. Questa scelta va nella direzione dello svelamento del teatro come porta popolare, per tutti, per la comunità: un teatro che sappia, attraverso lo svago, aprire uno sguardo allargato, mettere in relazione persone e mondi che altrimenti resterebbero separati. Un teatro popolare nel senso di semplice, immediato: senza mediazioni. Il contesto in cui abbiamo deciso di presentare la nostra prima rassegna estiva è infatti quello di una festa di campagna inserita però in un’atmosfera surreale che decontestualizza ancora una volta lo spazio: non solo teatro come non solo corte di campagna. La nostra esperienza decennale maturata anche a livello internazionale, ci permette di poter offrire una proposta culturale ricca di diverse suggestioni provenienti da contesti e paesi molto diversi l’uno dall’altro. In questo senso la semplicità del linguaggio non va nella direzione della superficialità o dell’intrattenimento fine a se stesso ma di comprensibilità che permette di accedere ad un’esperienza estetica e critica sviluppata su più livelli. L’idea di questa struttura di spettacolo ricalca una suggestione nata dalla frequentazione del “Banfield Teatro Ensamble” di Buenos Aires, teatro indipendente definito come una delle più importanti realtà argentine del teatro contemporaneo. In Argentina il pubblico teatrale è molto vasto e generoso e l’offerta culturale della Capitale è strabordante. Il teatro indipendente si è sviluppato assumendo un ruolo fondamentale non solo per la profondità della ricerca artistica ma anche per il rapporto particolare che ogni sala instaura con il suo pubblico che smette, così, di essere un pubblico generico. Gli spettacoli teatrali presentati nella rassegna: • METAFISICA DELL’AMORE testo di: Giovanna Donini e Andrea Midenascritto con: Francesca Tacca, Annagaia Marchioro e Roberta Lidia De Stefano con: Roberta De Stefano, Annagaia Marchioro Produzione: Le Brugole Premio Scintille 2011 - Asti Teatro Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=aXLHucUsTAA • OOPS!... INDAGINE DI UN'IDENTITA' con Vladimir Olshansky regia di Vladimir Olshansky e Yuri Olshansky direttamente dal Cirque du Soleil • ETUDE SUR PIAF Un concerto- spettacolo di e con Cleilia Cicero e Corrado Caruana In cui vengono presentate le canzoni di Edith Piaf con un arrangiamento di chitarra manouche www.cleliacicero.com • L'ARCHIVIO DELLE ANIME. AMLETO una creazione di Massimiliano Donato e Naira Gonzalez con Massimiliano Donato Produzione Centro Teatrale Umbro • LABIRINTI Regia: Ignacio Gomez Bustamante e Nelson Valente Con: Manuela De Meo e Pietro Traldi Produzione: Banfield Teatro Ensamble e Sementerie Artistiche Progetto vincitore del bando per la realizzazione di progetti d’arte internazionale Movin’up 2016 • TRAS LA PUERTA, ELLOS DOS Scritto e diretto da: Majo e Pablo Cordonet Con: Majo Cordonet e Produzione: Charko Teatro Quando – date di spettacolo Sabato 2, 9, 23, 30 luglio e 6, 13 agosto 2016. Dove - Teatro di paglia e concerti nel grano Le Mille e una notte delle Sementerie si svolgeranno negli spazi esterni dell'azienda agricola, in una corte erbosa illuminata da file di lampadine e allestita con divani e tavolini. Gli spettacoli saranno rappresentati nel teatro di paglia, che costruiremo appositamente utilizzando le balle di paglia della recente mietitura. I concerti avranno luogo nel magazzino del grano, dove i chicchi vengono stivati in enormi mucchi: utilizzeremo queste montagne di grano per creare una “scenografia materiale” che ribalti i consueti rapporti tra spettatori e artisti, che contribuisca a ridurre la distanza tra palco e platea dando vita a una festa giocosa e unica. Per l'ideazione e l'allestimento collaboreremo con l'architetto agricoltore Dario Galli. Come – la struttura della serata L'idea che sta alla base delle Mille e una notte delle Sementerie è quella di offrire al pubblico un'esperienza che vada al di là della sola fruizione di uno spettacolo o di un concerto. Per questo per noi è fondamentale offrire, oltre alle proposte artistiche, la possibilità di condividere un ambiente conviviale e particolare, di chiacchierare tra un numero e l'altro usufruendo del punto ristoro. Le serate inizieranno alle 18.00 per concludersi intorno alle 2 e si svilupperanno intorno ad uno spettacolo teatrale o concerto centrali. Accompagneranno la serata numeri (brevi coreografie, monologhi, canzoni, scene) ispirati al tema specifico della serata e creati per l’occasione. L’idea di arricchire la serata con la presentazione di numeri è una suggestione che abbiamo avuto visitando il Bafield Teatro Ensamble di Buenos Aires che da più di 15 anni presenta il Café Concert, strutturato in modo simile, seppure in un contesto diverso. L’obiettivo è garantire maggiore multidisciplinarietà all’evento arricchito in questo modo da coreografie di danza, musica e pezzi teatrali brevi, non strutturati come uno spettacolo, ma più immediati e, appunto vari che possano avvicinare un pubblico più vasto. Perché? Come artisti, pensiamo che sia fondamentale costruire una relazione diretta e di fiducia con il nostro pubblico. Per creare un pubblico è necessario offrire una proposta artistica popolare: questo significa un’esperienza comprensibile e condivisibile. L’esperienza della fruizione artistica deve poter fungere da porta verso l’interno di noi stessi dove poter avere spazio per le domande, per il senso critico, per la messa in discussione di preconcetti. In un periodo storico in cui il rapporto con la cultura spesso è definito solo da parametri economici, crediamo che sia importante lottare per salvaguardare la qualità dell'esperienza, la partecipazione, la ricerca del bello. Per chi? Il pubblico che immaginiamo è vasto e senza limiti di età: dalle famiglie che possono trascorrere le ultime ore pomeridiane in un contesto tranquillo e agreste prendendo un aperitivo, ai più giovani che possono godere anche della seconda parte della serata con dj set fino a tarda notte, passando per il pubblico adulto affascinato dal teatro e dalla musica di cui potrà fruire in un contesto ricco di diversi stimoli e di artisti di qualità. Vogliamo rivolgerci innanzitutto al pubblico del comune di Crevalcore ma raggiungeremo con la campagna promozionale anche le città vicine più importanti. SCHEDE DI PRESENTAZIONE DEGLI SPETTACOLI E DEGLI ARTISTI LABIRINTI uno spettacolo di Banfield Teatro Ensamble e Sementerie Artistiche regia: Ignacio Gomez Bustamante e Nelson Valente con: Pietro Traldi e Manuela De Meo progetto realizzato con il sostegno di MOVIN'UP II sessione 2015 A CURA DI MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA’ CULTURALI E DEL TURISMO Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane Direzione Generale Spettacolo E GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani debutto assoluto Lo spettacolo verrà creato in occasione della residenza di Manuela De Meo e Pietro Traldi presso il Banfield Teatro Ensamble di Buenos Aires. Durante i mesi di marzo e aprile 2016 al Teatro Picadero di Buenos Aires è programmato Lontano blu, primo spettacolo realizzato in coproduzione dal Banfield Teatro Ensamble e Sementerie Artistiche. Labirinti sarà uno spettacolo sull’invasione in contrapposizione alla condivisione. Immaginiamo di creare una città: un luogo abitato da tante persone diverse, persone che formano una comunità ma che non per forza hanno relazioni tra loro. La società come contenitore di micro-comunità di coppie, di amici, di colleghi di lavoro che reiterano rapporti regolati da meccanismi di cui non sono coscienti. Uno spettatore solitario di questa città, unico essere consapevole vede e comprende l’universo chiuso che lo circonda. SEMENTERIE ARTISTICHE Manuela De Meo e Pietro Traldi condividono un percorso artistico da quasi dieci anni, di formazione prima e di collaborazione diretta poi. Entrambi si diplomano al corso attori della Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano nel 2007. Entrambi iniziano a lavorare come attori indipendenti: Manuela lavora in teatro con Massimo Castri, Marco Plini e Alessandro Genovesi; Pietro lavora in teatro con Marco Plini, Federico Grazzini, Maurizio Schmidt, Fulvio Vanacore, ed è tra i protagonisti della fiction I delitti del cuoco. Vince nel 2008 il Premio Nazionale delle Arti del MIUR (Ministero dell'Università e della Ricerca). Nonostante l’approfondimento della carriera individuale la loro ricerca artistica è sempre proseguita unita. Nel 2008 sono entrambi tra i fondatori di Expoi Teatro con cui realizzano due spettacoli: Expoi e Il Bagatto - ludi scenici dalla cultura popolare partendo dallo studio del teatro di Dario Fo. Nel 2011 partecipano al Cantiere delle Arti promosso da ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione e diretto da César Brie, al termine del quale creeranno Karamazov, spettacolo con cui realizzeranno due tournée in Italia e tre in Argentina. Dall’esperienza del Cantiere è nata una compagnia, Teatro Presente, di cui Manuela e Pietro fanno parte e con la quale hanno creato, dopo Karamazov, altri quattro spettacoli: Il Vecchio Principe, Indolore, La Mite e Orfeo ed Euridice. La compagnia è stata diretta fino al marzo del 2015 da César Brie. A maggio 2015 debutta in anteprima a Buenos Aires Lontano blu, scritto e diretto da Ignacio Gómez Bustamante con la collaborazione di Nelson Valente, di cui Manuela De Meo e Pietro Traldi sono interpreti. BANFIELD TEATRO ENSAMBLE Il Banfield Teatro Ensamble - BTE - diretto da Nelson Valente e Ignacio Gómez Bustamante è un teatro indipendente della provincia di Buenos Aires ed è stata definita una delle più importanti realtà argentine del teatro contemporaneo. Il BTE è un complesso culturale composto da un teatro con due sale, un ristorante e una scuola di recitazione, musica, fotografia e danza gestito da una compagnia teatrale di cui Nelson Valente è direttore e regista. La compagnia nasce nel 1996 e dal 2001 gestisce il teatro. Il BTE programma ogni settimana due repliche del Café Concert, storico spettacolo di varietà dove vengono presentati sketch di improvvisazione, coreografie, musica dal vivo e stand up comedy, al quale si somma la programmazione “classica” del teatro. Con il Café Concert, spettacolo divertente e sempre diverso, il BTE è riuscito ad avvicinare un pubblico vasto e vario fornendo una proposta artistica di alto livello in un contesto di periferia urbana non abituata al teatro. Dal 2001 il BTE si è consolidato come esempio virtuoso e la sua influenza ha generato la nascita di numerosi altri spazi indipendenti rivitalizzando l’intera “Zona Sur” di Buenos Aires. Lo spettacolo di riferimento del gruppo è El Loco y la camisa che conta al suo attivo più di 1000 repliche a Buenos Aires e che ha partecipato a molti dei più importanti festival di teatro internazionale del mondo. Proprio quest’anno è stato ospite del Festival Vie organizzato da ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione ottenendo un riscontro molto positivo di critica e pubblico. OOOPS!... INDAGINE DI UN'IDENTITA' con Vladimir Olshansky regia di Vladimir Olshansky e Yuri Olshansky Vladimir Olshansky, che si è esibito in tutto il mondo come guest artist del “Cirque du Soleil”, ed è stato coprotagonista dello “Snow Show” di Slava Polunin, produzione acclamata dalla critica di tutta Europa, dopo la trionfale accoglienza riscossa a Madrid e a New York, porta il suo nuovo spettaolo “Ooops!... Indagine di un'identità” alle Sementerie Artistiche di Crevalcore. “Ooops!...” è un affascinante e profondo viaggio nell'alta arte della clownerie, in cui Olshansky, dispiegando il suo mondo poetico, ci svela il perenne atto di equilibrio tra commedia e dramma di cui è fatto il mondo. Lo spettacolo è costituito da brevi e avvincenti sketch che si susseguono senza soluzione di continuità in un gioco col tempo e con lo spazio, evocando i grandi temi del mondo contemporaneo, così pieno di assurdità. Attraverso storie archetipiche, lo spettatore e il protagonista sono coinvolti nell'avventura senza fine della vita: il Clown, il Pagliaccio, il Buffone, che vive in ognuno di noi reclama la propria libertà, per poi, invece, ritrovarsi nella trappola delle proprie debolezze e delle proprie illusioni, in compagnia della sola speranza di continuare il proprio sogno. Riso e lacrime accompagnano lo svolgersi delle storie che la strada di un Clown dipana davanti ai nostri occhi, facendoci rispecchiare in una serie di personaggi alle prese con ciò che tra fatti reali o simbolici la vita propone. “Alla fine degli anni Settanta, quando vinsi un premio a Mosca per le Arti dello Spettacolo, il mio sogno era quello di fondare un Teatro di Clown. Mi sono laureato alla Scuola del Circo di Mosca. Le mie idee sulla clownérie nascono dai Maestri del cinema muto: Charlie Chaplin, Max Linder e Buster Keaton, oltre ai leggendari registi russi Mejerchol’d e Vachtangov. Mentre studiavo arti circensi ho avuto modo di incontrare lo straordinario clown russo Leonid Engibarov, dal cui talento sono stato completamente sedotto. E’ stato il primo clown a combinare insieme l’Arte del Circo e il teatro. Me ne tornai, allora, a Pietroburgo con l’idea di un Teatro di Clown, con un clown-attore come protagonista. Insieme a un clown ora conosciutissimo e molto dotato, Slava Polunin, fondammo il Gruppo Clown “Lizidei”. Nel frattempo io misi in piedi il mio primo “one man show”, uno spettacolo con me unico attore clown, in cui possono riconoscersi le influenze artistiche sia di Beckett che di Robert Wilson. Nel 1997 sono stato invitato da Slava a recitare la parte del principale “clown giallo” nel suo “Snow show” al teatro Old Vic di Londra. I nostri rapporti non si sono mai interrotti. Alla fine degli anni 1990 con mio fratello Yury, regista ed attore, e Caterina Turi-Bicocchi, abbiamo fondato “Soccorso Clown”, un’organizzazione no-profit per attività artistiche e sociali. Abbiamo fatto esperienza come “hospital-clown” e lanciato questa nuova professione in Italia. Ho cominciato a lavorare al Cirque du Soleil come “guest -actor” in “Allegria” nel 2000. Ho lavorato con loro nelle tournées in Australia e Nuova Zelanda. Dopo una pausa la collaborazione è ripresa nel 2004 a New York, Philadelphia e Toronto. Il lavoro insieme al Cirque du Soleil mi ha indotto a inventarmi un nuovo spettacolo come clown-attore, “Strange Games”, in cui ho potuto in parte mettere in pratica alcune mie idee sulla clownérie. Poesia e commedia filosofica, comédie humaine e gioia della vita ne sono le fonti ispiratrici.” - Vladimir Olshansky METAFISICA DELL’AMORE testo di Giovanna Donini e Andrea Midena con Roberta De Stefano e Annagaia Marchioro produzione Le Brugole Metafisica dell’amore è uno spettacolo comico che parla dell’amore. E soprattutto delle donne. Che amano le donne che amano altre donne che amano tutti gli altri. L’amore è un sentimento universale, tutti provano le stesse emozioni, gli stessi piaceri, gli stessi dolori: lui e lui, lei e lei, lui e lei. Coppie diverse, identiche emozioni. Questa e' una legge che, a differenza della legge, e' uguale per tutti... con qualche piccola differenza che fa la differenza. Le attrici protagoniste raccontano e si raccontano, trasformandosi e dando vita a una carrellata di personaggi esilaranti. Tutti alla ricerca di un amore: la psicopatica, la milanese, l’artista, la fricchettona, la ex... Uno spettacolo dedicato a chi ha ancora voglia di amare e ridere di questo disgraziato dolore che ti prende allo stomaco senza distinzione di sesso, di razza, di lingua o di religione. Un passo in più verso il rispetto, perché la discriminazione, guardata col cuore, si rivela nella sua stupidità. E noi lo facciamo con uno spettacolo. Questo. Che non vuole dare risposte. Ma vuole esistere. E basta. “Per aver affrontato un tema scottante come quello dell'omosessualità femminile con un linguaggio fresco, ironico e divertito. Lo spettacolo, anche grazie alla qualità delle interpreti riesce a coinvolgere il pubblico miscelando momenti di comicità con altri di grande intensità e profondità senza mai cedere nell'autocommiserazione. ” Premio Scintille 2011 “Un’ esilarante galleria di personaggi che raccontano l’amore, i suoi tabù e i suoi paradossi. Le coppie possono essere variamente composte ma non c’è sentimento più universale di quello che attrae due esseri umani. E allora ridiamoci sopra.”Sara Chiappori, La Repubblica LE BRUGOLE La compagnia teatrale “Le Brugole” nasce come gruppo di lavoro nel 2010 ed è tutta al femminile. Inizialmente composta dalle attrici Annagaia Marchioro e Roberta Lidia De Stefano, e dalle autrici e drammaturghe Giovanna Donini e Francesca Tacca, dal 2013 la compagnia si arricchisce anche della partecipazione delle attrici Valeria Costantin e Valentina Malcotti, di Emanuela Naclerio (organizzazione) e dell’unico uomo del gruppo, Vittorio Borsari (regista). Nel 2012 lo spettacolo “Metafisica dell’amore” vince il premio alla drammaturgia Scintille, del Festival di Asti. Con questo spettacolo Le Brugole partecipano a numerosi Festival e presentano lo spettacolo in numerose stagioni di teatri italiani. Nell’autunno 2012 nasce la seconda produzione di compagnia: “Boston Marriage - Amori Impossibili” con la regia di Vittorio Borsari. Il testo è dell’autore contemporaneo David Mamet. Con questo spettacolo la compagnia viene selezionata tra le dieci compagnia under 30 del PlayFestival del Teatro Ringhiera, in collaborazione col Piccolo Teatro di Milano. Nell’autunno del 2013 per la rassegna Illecite Visioni al Teatro dei Filodrammatici, la compagnia presenta un estratto della nuova produzione in corso: Diario di una donna diversamente etero. Con i testi di Giovanna Donini ed in collaborazione con Smemoranda On Line. Il debutto ufficiale di questa nuova produzione, è previsto per la stagione 2014-2015. Le Brugole sono anche un duo comico che ha iniziato dei percorsi televisivi, trasformando alcune parti teatrali del proprio lavoro in sketch comici. Nel 2011 Sex and the Zelig, produzione Bananas srl Nel 2012 Bambine cattive, Comedy Central Nel 2013 Aggratis, Rai Due Le tematiche affrontate dalla compagnia fino ad ora riguardano l’universo femminile con un attenzione particolare alle tematiche omosessuali. L’interesse è orientato al presente portando sempre la ricerca verso ciò che sentiamo necessario e che ci riguarda. Abbiamo scelto un teatro che utilizza il comico come strumento per arrivare a parlare a qualsiasi tipo di pubblico, affrontando però tematiche complesse e tutt’oggi poco accettate in Italia. TRAS LA PUERTA, ELLOS DOS - Dietro la porta, loro due scritto e diretto da Majo e Pablo Cordonet con Majo Cordonet e Sergio Sanchez Campo produzione Charko Teatro Lo spettacolo, recitato in lingua spagnola, debutterà in prima assoluta italiana con sovra titoli Tras la puerta, ellos dos è uno spettacolo basato sul concetto di simmetria. Un Uomo, una Donna si incontrano in una stanza qualsiasi, in un posto qualsiasi del mondo. Dove siamo nati? Dove moriremo? Dove viviamo? In che luogo siamo nel momento del racconto? Chi è lui? Chi è lei? In che modo due attori si posizionano in uno spazio scenico per far nascere una certa relazione, un vincolo? Lo spettacolo si basa sul coesistere, condividere e dimenticarsi. LA COMPAGNIA La compagnia “Provensa” nasce in Argentina con l'obiettivo di diffondere i suoi spettacoli anche a Barcellona. Dopo il successo di 8 veces te dejo ottenuto a Buenos Aires, in giugno 2013 la compagnia debutta con lo stesso spettacolo a Barcellona al Teatro Porta4. È stato ripreso anche nel 2014 e presentato all'interno della stagione del teatro La Seca Espai Brossa. Nel settembre 2013 debutta, sempre al teatro Porta4 lo spettacolo Qué te habran echo sus ojos? rappresentato successivamente al Teatro Sala Trono a Tarragona, all' Institut del Teatre de Barcelona e altre sale indipendenti durante il 2014. Nel novembre 2014 debutta al teatro Porta4 La revelación de la piñata, scritta e diretta da Majo Cordonet. Durante il 2015 la compagnia cambia nome per chiamarsi CHARKO TEATRO. Tras la puerta, ellos dos è la sua ultima produzione. Majo Cordonet Nasce a Lomas de Zamora, Buenos Aires. Inizia i suoi studi presso la Escuela Antonio Mentruyt de Banfield (1996); successivamente, alla Escuela municipal de teatro de Lomas de Zamora (1998-2000). Al suo arrivo in Spagna prosegue i suoi studi all’Institut del Teatre de Barcelona. Inoltre ha seguito workshops con vari maestri del teatro e della danza internazionali tra cui: Nelson Valente direttore del Banfield Teatro Ensamble, Stefan Metz del Théâtre de Complicité di Barcellona Bertus Compañó di Granollers e Marta Carrasco di Barcellona. Majo Cordonet insegna teatro ed espressione corporea a Cardedeu, Granollers, Montornès del Vallès, Vilanova del Vallès, Barcelona, ONG Nexes, Buenos Aires. Ha partecipato a progetti di scambio interculturale europei a Budapest nel 2010 e Linz nel 2011. Ha lavorato come danzatrice e attrice, tra gli altri, con Marta Carrasco, con la Fura dels Baus ed il Banfield Teatro Ensamble di Buenos Aires. PREMIÈRE ÉTUDE SUR PIAF musicisti: Clelia Cicero, voce Corrado Caruana, chitarra manouche Emiliano Bozzi, contrabbasso “Ho iniziato a cantare i brani di Edith Piaf alla fine del 2011. Per essere accompagnata nel canto ho subito pensato allo strumento della chitarra e non al più ovvio pianoforte. Il mio primo istintivo approccio è stata la ricerca della semplicità per andare dritto al canto, per voler allo stesso modo dare risalto e nuovo vigore alla canzoni stesse. Quindi la ricerca di un chitarrista e l’incontro, rivelatore, con il musicista parmigiano Corrado Caruana che fin da subito ha arrangiato i brani nello stile manouche-swing rendendo le canzoni di Piaf, già meravigliose nella loro composizione originale, graffianti e coinvolgenti. Le caratteristiche della chitarra manouche, che mi hanno incantata dal primo istante, mi hanno riportata a quell’essenza che restituisce l’esibizione “da strada”, quando si è accompagnati da uno strumento dal suono scarno e secco. Come faceva Edith, che si presentava e stupiva i passanti attraverso il solo strumento della sua voce. Per questo ho desiderato “rivoluzionare” le canzoni al fine di ritornare alla voce pura e distinta dove l’interpretazione è il primo elemento. Tutto ciò per tentare di restituire la potenza e la meravigliosa essenza dei brani più celebri della cantante. Con questa combinazione ho portato e continuo a portare in tournée per il mondo un concerto di un’ora e mezza circa durante il quale spesso amo soffermarmi, tra una canzone e l’altra, per raccontare a parole, pensieri scritti da me e da Edith ispirati. Ho cantato Piaf in Italia, negli Stati Uniti, in Argentina, in Svizzera e nella tanto temuta Francia dove l’artista è ancora amatissima. Io oggi ricanto le sue canzoni senza nessun tentativo di imitazione, attraverso un rinnovamento musicale e la mia personalissima interpretazione d’attrice, augurandomi sia possibile comunicare al presente l’essenza di Piaf e la contemporaneità della sua musica.” – Clelia Cicero. SITO DI RIFERIMENTO www.cleliacicero.com L'ARCHIVIO DELLE ANIME. AMLETO una creazione di Massimiliano Donato e Naira Gonzalez con Massimiliano Donato Produzione Centro Teatrale Umbro La tragedia si sta per compiere e Amleto dedica al pubblico la sua morte, di lì a poco il suo corpo verrà portato sul palco e i cannoni annunceranno al cielo che un nobile uomo è caduto. A Orazio il compito di non lasciarne il nome ferito, di raccontarne le gesta: che se solo ne avesse avuto l’occasione avrebbe dimostrato al mondo tutto il suo valore, peccato... peccato che la morte lo abbia privato del suo nobile destino e gli abbia riservato un posto tra i miti. Il suo dolore, come quello di Jim Morrison o Kurt Cobain rimarrà eternamente giovane: diventerà leggenda e i suoi affezionati ammiratori, nei più diversi adattamenti, potranno riascoltare i suoi pensieri che come una creatura gli divorano il cuore, per sempre. Ma quando della morte rimane solo il silenzio e l’odore, quando i personaggi hanno compiuto il loro tragico destino, quando il pubblico ha consumato il suo pasto e sazio dell’eroe che pensa ha lasciato il teatro per rientrare nella sua quotidianità lasciandosi alle spalle l’artificiosa morte, chi si occupa di seppellire i sogni perché il giorno dopo rifioriscano? E’ davanti ad una platea vuota che prende forma la figura della nostra riscrittura scenica, quella del becchino. Una figura dal trucco marcato, pallido di cipria, l’ombretto che marca le occhiaie, con una barba finta di vecchio in un cappotto nero... ohibò il becchino del teatro non può essere che pieno di finzioni. A lui il compito di cancellare le tracce della tragedia, di raccogliere i feticci dei personaggi, di seppellire i loro desideri, i loro pensieri, i loro sogni, di cancellare i segni del loro passare perché la sera dopo li lascino come se non avessero mai percorso quella strada. Sfortunatamente per il becchino, non può esserci teatro senza pubblico dunque per quanto abbia deciso di conoscersi nel silenzio e nella solitudine di un teatro vuoto, di servire un cimitero che accoglie e custodisce enigmi, questa sera l’Amleto lo celebra lui. Lui da solo, come burattini nelle mani di un demiurgo compassionevole e ironico, animerà i personaggi, ricordandone le battute. Potrebbero essere quelle o altre, poco importa, bastano a se stesse. Celebrerà lui questo dramma intessuto di domande e di dubbi, di risposte contraddittorie, di lacune che ha un’unica certezza: la morte. Quella dei personaggi ma forse anche quella degli uomini condannati a rivivere sempre uguale il loro destino, presentandoci quel pensiero sincero e crudo che cerca il senso dell’esistenza... ma pensare è un’audacia, un privilegio riservato a Dio soltanto, i cuori degli uomini sussultano s’agghiacciano e spaccano. A questa tragedia del disincanto non c’è cura o soluzione se non quella per il becchino di vivere in un cimitero fatto di trucchi e artifici in cui forse è ancora possibile lasciarsi incantare. Forse. Che meraviglia! Uno di quei rari spettacoli di suprema bellezza e intelligenza a tutti i livelli, per la drammaturgia, lo straordinario talento dell’attore, l’estrema cura in ogni passaggio, che pare riescano a dare nuova intensità, brillantezza, alla vita… Uno spettacolo che, sciolto, vertiginoso, pieno di ritmo, meriterebbe profonde analisi per la definizione dei personaggi, le relazioni tra loro, la scomposizione del testo, il gioco degli incastri e dei ritorni, l’uso dei materiali scenici (anche marionette, fantocci, burattini), il raffinato meccanismo metateatrale, i continui, misurati, mutamenti di stile, comico e tragico, di alta commozione drammatica e scoppiettante ironia, scorrendo rapido dai toni buffi, grotteschi, a un’intensa malinconia vicina al pianto, tra strabilianti piroette espressive, formali, e ammiccamenti al pubblico, lasciando emergere qua e là, con gioia beffarda, riflessioni universali (su dio, la famiglia, la morte), facendo nascere risate improvvise e silenzi d’ascolto commosso. Struggente la scena del più famoso dei monologhi, con Massimiliano Donato che sorregge teneramente la mano di un malinconico, romantico Amleto in miniatura, che intanto tiene a sua volta un minuscolo teschio... Ma è questo solo uno degli innumerevoli passaggi indimenticabili di uno spettacolo denso, colto, straripante, travolgente." Valeria Ottolenghi_Prime del Teatro "...Un Amleto che non è un Amleto eppure lo è. Una ricerca innovativa e sperimentale per un dramma che riesce ancora a stupire e incantare. Quasi novanta minuti sul filo dell’emozione, ipnotizzati dall’interpretazione frenetica e lisergica di un grande artista che solo sul palcoscenico da vita a uno spettacolo imprevedibile e in continua metamorfosi...." Micol Lorenzato_ NonSoloCinerma