-MSGR - 06 UMBRIA - 46 - 03/09/14-N: 46 Terni Mercoledì 3 Settembre 2014 www.ilmessaggero.it Orvieto, Pala della Pietà attribuita alla scuola del Carracci `Restaurata ed esposta alla Fondazione Carior tornerà alla Misericordia LA SCOPERTA ORVIETO Porte chiuse quest’anno all’Oratorio della Misericordia della Confraternita di San Giovanni Decollato nel giorno della festività del santo (29 agosto). Problemi di sicurezza e molteplici altre difficoltà non hanno permesso la consueta apertura al pubblico ma una importantissima scoperta storico-artisti- ca potrebbe tornare a dar vita ad un luogo così importante nel ricordo collettivo orvietano. «Nonostante la chiusura al pubblico abbiamo una importante notizia per la chiesa dell’Oratorio della Misericordia – ha annunciato don Luca Conticelli, Commissario della Confraternita – ovvero l’attribuzione, da parte della dottoressa Giovanna Bandinu, della Pala della Pietà dell’altare della Misericordia – che attualmente si trova esposta, fino al 2018, a Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, ente finanziatore del restauro alla scuola di Annibale Carrac- ci». «Lo studio storico e storico-artistico della pala della Misericordia di Orvieto – spiega Giovanna Bandinu, coordinatrice dell’ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiastici - è iniziato dopo i lavori di restauro, eseguiti tra il 2012 e il 2013. Il dipinto su tela raffigurante “La Pietà” – spiega - è stato, da me, messo in relazione con il dipinto di Annibale Carracci, oggi conservato al Louvre». «Non so dire quando l’opera sia arrivata nell’Oratorio della Misericordia di Orvieto – continua la Bandinu - le recenti indagini diagnostiche, hanno fatto emergere che il vecchio telaio ligneo della pala, nella parte alta, è stato ricostruito per adattarlo alla mostra d’altare in legno intagliato e dorato, realizzato nel 1649, che ha ospitato l’opera fino agli inizi del 1980. La pala – conclude la dottoressa - secondo le ricerche effettuate fino ad oggi, sembra essere stata realizzata nel primo trentennio del sec. XVII da un copista di ambito bolognese, formatosi presso la bottega romana di Annibale Carracci». «A fronte di ciò - dichiara don Luca Conticelli – la Confraternita sta cercando, non senza difficoltà, di trovare il modo per ri- L’EPISODIO © RIPRODUZIONE RISERVATA Gli sportelli dell’Asl di Terni © RIPRODUZIONE RISERVATA Orari più lunghi e niente festivi: Asl contro le file Soldi e sanità Tentativo di truffa ad anziano Burla o tentativo di truffa ai danni degli anziani. Raggiri sempre più frequenti che colpiscono le persone più deboli ed indifese. L’interrogativo è dei dirigenti dell’Asl di viale Bramante ai quali è stata recapitata, per non aver raggiunto il destinatario, una lettera in carta semplice, rivelatasi palesemente falsa, in cui due fantomatici “revisori dei conti della Ussl 2 Umbria” segnalano, ad un cittadino 74enne di Marmore, anomalie nell’autocertificazione della propria fascia di reddito e del codice di esenzione ticket intimandogli un versamento di 420 euro, entro trenta giorni, per regolarizzare la sua posizione. Vengono inoltre indicati i due conti correnti, postale e bancario, presso cui eseguire il versamento. «Al momento - dicono all’Asl di viale Bramante - non è noto se si tratti di una burla o di un tentativo di raggiro, l’episodio sarà comunque oggetto di segnalazione all’Autorità Giudiziaria. Ad ogni buon conto l’azienda - continuano - ritiene opportuno richiamare gli utenti alla prudenza informando che richieste di pagamento a seguito di esito negativo del controllo di autocertificazione per reddito vengono inviate dall’azienda sanitaria su carta intestata e attraverso raccomandata con ricevuta di ritorno mentre il pagamento può essere effettuato esclusivamente presso gli sportelli Cup dell’Azienda Usl Umbria 2». È stato deciso di rendere pubblica la missiva arrivata all’Asl proprio perché chi abbia ricevuto una lettera simile possa avvisare l’Asl stessa o le forze dell’ordine, segnalando quello che potrebbe rivelarsi un tentativo di truffare gli anziani. Intanto i due conti correnti sono stati segnalati ai carabinieri per le indagini sul sospetto raggiro. Re.Te. L’OPERA La Pala della Pietà della scuola del Carracci consegnare alla Parrocchia, alla città di Orvieto e alla collettività un bene storico, cultuale e artistico, da troppo tempo abbandonato e dimenticato. Per fare questo – dice il sacerdote servono molte risorse finanziarie tutte da trovare, la buona volontà di chi già ha incominciato ad impegnarsi e la collaborazione della cittadinanza e di tutti gli Enti pubblici e privati che, insieme alle autorità competenti, potranno aiutare a rendere nuovamente questo luogo vivo e fruibile al godimento pubblico». Monica Riccio `Si sta approntando un piano straordinario: azzerare le liste d’attesa SALUTE LA LOTTA Gli operai dell’Ast durante l’occupazione dell’Autosole al casello di Orte Ast, cresce la tensione per l’incontro al Mise `Sfilano le forze politiche Sel: «Renzi metta Terni nell’agenda dei mille giorni» LA QUESTIONE Tra preoccupazione e speranza. Il tavolo al Mise, giovedì alle 16, si avvicina e sulla vicenda Ast si prova ad abbozzare qualche strategia, mentre continua il fuoco di fila delle forze politiche desiderose di mostrare il loro impegno. Ieri è stata la volta dei parlamentari di Sel, i quali si sono incontrati con i sindacati ternani. «Ci auguriamo che nei mille giorni di Renzi ci sia spazio anche per trovare soluzioni a vertenze come quella dell’Ast di Terni che coinvolge 2.600 lavoratori». Lo hanno affermato il coordinatore di Sel Fratoianni e il deputato Ciccio Ferrara che hanno guidato la delegazione. «Il Countdown delle aziende chiuse in Italia è già scaduto da tempo hanno affermato i due esponenti di Sel - e non ne rimane molto per provare a salvare quegli stabilimenti che “passo dopo passo” stanno per essere dismessi. È ora di finirla con la discussione tutta incentrata sulla riduzione dei diritti e delle tutele. Si cominci invece ad affrontare tema delle politiche industriali, oggi assenti nel Paese». Unanime è, lo hanno detto anche gli esponenti della sinistra oltre a tutti gli altri che hanno portato solidarietà alla battaglia dei lavoratori ternani in quest’ultimo mese, la richiesta di ritirare il piano “finanziario” presentato dalla Thyssenkrupp che prevede licenziamenti, riduzione degli stipendi e persino la chiusura di uno dei due forni fusori, cosa questa che metterebbe a rischio la tenuta stessa della fabbrica sul mercato. Il capogruppo Pd a Palazzo Spada, Andrea Cavicchioli, è tornato ieri a mettere il dito sulla necessità di «evitare che la comunità locale e regionale, pur nelle sue articolazioni, si divida ed è invece decisiva l’unità e la concentrazione su obiettivi irrinunciabili da raggiungere in questa vertenza». Cavicchioli ha indicato, naturalmente, l’azzeramento del piano Morselli, e la necessità di riportare serenità in fabbrica. «Lo stato di continua fibrillazione delle maestranze porterà nel breve periodo il sito ternano fuori dalle dinamiche virtuose dei mercati». Quindi «recupero e incremento della produttività del sito e necessità di politiche commerciali adeguate». Il capogruppo Pd ha puntato il dito sulla necessità di «portare a termine lo spostamento della linea a freddo da Torino e ad evitare che una operazione di architettura societaria DI MAIO FA RICHIESTA DI ESSERE AL TAVOLO L’AZIENDA NON APRE SPIRAGLI DI SORTA SUL PIANO MORSELLI MA SI SPERA IN TK porti a deprimere le capaità produttive e commerciali della partecipate, compromettendo risultati positivi raggiunti, come nel caso di Tubificio e pur con situazioni diverse di Aspasiel e Sdf». Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio ha intanto richiesto formalmente di partecipare al tavolo del Mise. Richiesta che appare più una boutade, ma c’è l’impegno da parte del deputato M5S «a verificare passo dopo passo l’operato del Governo Renzi su tale vertenza, di importanza cruciale non solo per le sorti della comunità umbra, ma per lo stesso futuro della siderurgia italiana». Schermaglie della vigilia. Mentre il sindacato e le istituzioni locali, che al tavolo andranno certo e per assumersi in pieno le responsabilità e la titolarità di un negoziato su cui c’è obiettivamente molta incertezza, sperano di trovare non soltanto la sola ad Lucia Morselli con il suo piano “lacrime e sangue” ma anche rappresentanti dell’azionista con possibilità di decidere. Sperano comunque di avere davanti un film diverso rispetto a quello del 17 luglio, dopo il quale si è spenta la luce in sala e reso impossibile qualunque dialogo. Da parte dell’azienda aperture in queste settimane non ce ne sono state. Ma la speranza di tutti è che la talpa abbia scavato e che la diplomazia segreta abbia aperto spiragli per evitare uno scenario che somiglierebbe altrimenti alla riproposizione di una tragedia sociale. d.cil. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ambulatori aperti fino a tarda sera e, se necessario, anche il sabato e la domenica. Con l’obiettivo di abbattere le liste d’attesa e garantire tempi dignitosi nello svolgimento di visite specialistiche ed esami. Soprattutto per quelle prestazioni che non prevedono i Rao, i raggruppamenti di attesa omogenei stilati dal medico di base e legati all’urgenza dell’accertamento prescritto. «Il progetto è pronto, partirà a giorni - annuncia il direttore generale dell’azienda Usl2, Sandro Fratini - se la prestazione richiede troppo tempo al paziente sarà data un’opportunità in più per fare l’esame richiesto il prima possibile». Una scelta onerosa, in linea col piano presentato dalla Regione, che punta alla flessibilità col funzionamento pieno delle attrezzature e delle strumentazioni tecnologiche e dei servizi ambulatoriali. Prevedendo prestazioni mediche aggiuntive in orari serali o festivi per rispondere alle esigenze di chi deve fare visite specialistiche e accertamenti diagnostici. Una scelta quasi obbligata alla luce dei numeri delle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie che, pur non “sforando” i tempi previsti dai Rao, non riescono a dare risposte esaustive alle esigenze dei pazienti. Per il direttore generale, Fratini «i tempi d’attesa per visite ed esami sono migliorati, ma per stare in regola si chiede ai cittadini di spostarsi da un distretto all’altro. Una cosa che crea disagi soprattutto ai tanti pazienti anziani e che vogliamo evitare, prevedendo le aperture prolungate degli ambulatori». I dati pubblicati sul sito dell’azienda sanitaria locale aggiornati a tre settimane fa confermano l’urgenza di affrontare in fretta la questione per risolverla. Bisogna aspettare 549 giorni per fare una colonscopia non urgente a Narni-Amelia oppure 426 se si va ad Orvieto, un anno e mezzo per un Ecocolordoppler carotideo a Terni che, se viene fatto a Orvieto, viene eseguito in due settimane. Nella città del Duomo, per fare un esame del fondo oculare, ci sono 230 giorni di attesa, mentre a Terni si fa nel giro di una settimana. Poi le interminabili liste per le mammografie, con 420 giorni a Foligno e quasi un anno a Narni-Amelia. E con le liste sature a Orvieto. Tempi che si allungano per tutte quelle prestazioni che non rientrano nei Rao, come parecchi tipi di ecografie, le visite oncologiche, endocrinologiche e pneumologiche. Criticità emerse anche dal report di Cittadinanzattiva che, nel rapporto Pit salute 2013, sottolinea che «tra le regioni nelle quali i cittadini hanno sofferto maggiormente la problematica delle liste d’attesa c’è l'Umbria». E su questo tema il Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza istituito al Ministero della salute, ha “rimandato” a settembre l’Umbria per non essersi pienamente adeguata alle direttive. Se il piano per abbattere le liste d’attesa viene definito “condivisibile”, Cittadinanzattiva chiede una serie di modifiche. A cominciare dal Cup regionale, «strumento che - afferma - non funziona e non è adatto alle persone anziane. Servono attenzione e priorità garantite, sulla Asl o azienda ospedaliera di residenza, per chi non può viaggiare». Per l’associazione che tutela i diritti dei cittadini «l’aspetto problematico più rilevante è che l'attuazione del piano regionale viene affidata alle Aziende sanitarie, le stesse che non hanno attuato i precedenti piani e che non appaiono in grado di garantire da sole l'abbattimento delle liste d’attesa». L’Ausl2 parte col progetto che garantisce visite serali e festive. E Fratini promette «risultati significativi già a fine anno». Nicoletta Gigli © RIPRODUZIONE RISERVATA CITTADINANZATTIVA: UMBRIA MAGLIA NERA IL CUP NON FUNZIONA NON SI PUÒ AFFIDARE IL PIANO ALLE AZIENDE CHE HANNO FALLITO MAGLIA NERA L’Umbria è la regione più lenta per le visite