Consiglio
dell'Unione europea
Bruxelles, 13 febbraio 2015
(OR. en)
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RECH 19
TELECOM 29
COMPET 30
IND 16
NOTA
Origine:
Destinatario:
presidenza
Comitato dei rappresentanti permanenti/Consiglio
n. doc. Comm.:
11603/14 RECH 323 TELECOM 140 MI 521 DATAPROTECT 100
COMPET 440
Oggetto:
Preparazione del Consiglio "Competitività" del 2 e 3 marzo 2015
Liberare il potenziale digitale dell'Europa: un'innovazione su più vasta
scala e in tempi più brevi attraverso una ricerca aperta, in rete e ad elevata
intensità di dati
- Comunicazione della Commissione "Verso una florida economia basata
sui dati"
- Dibattito orientativo
ELEMENTI DEL PROBLEMA
Internet, i dispositivi elettronici personali, i satelliti, i sensori, gli oggetti intelligenti e le macchine
industriali generano ogni minuto più di 1,7 milioni di miliardi di byte di dati, il corrispettivo
di 360 000 DVD. Questa crescita di dati senza precedenti (denominata anche "Big Data") non
attesta solo uno sviluppo radicale delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC),
ma rappresenta soprattutto un enorme potenziale commerciale, sociale e di ricerca grazie al rapido
progresso nei settori dell'analisi, dell'elaborazione e della conservazione dei dati.
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I settori dell'economia ad elevata intensità di dati crescono del 40% l'anno, a una velocità 7 volte
maggiore rispetto all'intero mercato delle TIC. Le imprese che fondano i propri processi decisionali
sull'analisi di dati registrano un aumento annuale della produttività pari al 5-6%. Il fenomeno dei
Big Data ha effetti innegabili sull'efficienza delle imprese, sull'innovazione e sulla creatività e si
prevede che nei prossimi anni stimoli la creazione di centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro in
tutta Europa.
Nel settore della ricerca, l'innovazione basata sui dati permette l'estrazione automatica di
informazioni da enormi raccolte di testi scientifici, il che aumenta considerevolmente l'efficienza
del lavoro degli scienziati, contribuisce a nuove conoscenze e informazioni e accresce la qualità dei
risultati scientifici. Come rilevato anche dall'OCSE, l'estrazione di dati e testi (text and data mining,
TDM) sta diventando una tecnologia abilitante fondamentale per la creazione di conoscenze
scientifiche.
LE SFIDE LEGATE AI BIG DATA
L'OCSE 1 ha individuato tre categorie principali di sfide legate ai Big Data che è necessario
affrontare per realizzare le opportunità di una crescita e un'innovazione basate sui dati:
Le sfide legate all'offerta, in termini di fornitura di dati e analisi, riguardano
•
l'eliminazione degli ostacoli al libero flusso di dati, compresi gli investimenti nella
banda larga mobile, le questioni relative all'accesso ai dati, alla proprietà e agli incentivi
per la condivisione di dati, nonché l'accesso alle analisi e al cloud computing. L'analisi
dei dati e un'enorme potenza di calcolo sono risorse complementari necessarie all'uso di
insiemi di Big Data. Il cloud computing, spesso descritto come un modello di servizio
per servizi informatici flessibili, elastici e su richiesta, incrementa la capacità di
memorizzazione e analisi in tutti i settori economici. La mancanza di standard e di
interoperabilità e il rischio di dipendenza da un unico fornitore potrebbero tuttavia
ostacolare la diffusione del cloud computing.
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http://www.oecd.org/sti/inno/data-driven-innovation-interim-synthesis.pdf
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Le sfide legate alla domanda sono connesse alla capacità di sfruttare i Big Data. Uno
•
dei problemi è la mancanza di capacità e competenze nella gestione e nell'analisi dei
dati. Recenti indagini confermano che la mancanza di competenze di gestione e analisi
dei dati pone gravi ostacoli all'innovazione basata sui dati in settori quali la scienza, la
sanità e il settore pubblico. È inoltre necessario affrontare le questioni relative ai
cambiamenti organizzativi e all'imprenditoria dei dati per creare condizioni favorevoli
all'innovazione basata sui dati.
Infine, le sfide sociali influenzano sia la domanda che l'offerta con potenziali
•
ripercussioni a lungo termine sui valori fondamentali delle economie di mercato
democratiche e sul benessere di tutti i cittadini. Tra le risposte a tali ripercussioni
potenzialmente negative si possono elencare un aumento della trasparenza, dell'accesso
e della responsabilizzazione dei singoli, la promozione di un uso responsabile dei dati
personali da parte delle organizzazioni e l'utilizzo di tecnologie a servizio della tutela
della privacy.
Il Consiglio europeo dell'ottobre 2013 2 si è concentrato sull'economia digitale, sull'innovazione e
sui servizi quali fattori di crescita e occupazione. Ha chiesto in particolare interventi volti a fornire
adeguate condizioni quadro per un mercato unico dei Big Data, degli Open Data e del cloud
computing. In risposta a tale richiesta, nel luglio 2014 la Commissione ha adottato la
comunicazione "Verso una florida economia basata sui dati" 3, che delinea le caratteristiche
dell'economia basata sui dati e identifica i principali settori in cui è necessario intervenire.
Più specificatamente, la comunicazione si occupa delle condizioni quadro di natura normativa e non
in quanto colonne portanti di un'espansione realizzabile a lungo termine dell'economia dei dati in
Europa. Gli aspetti normativi comprendono regole aggiornate in materia di diritto d'autore, di
sicurezza, di proprietà dei dati nonché di fiducia e privacy. Altre condizioni quadro prevedono il
sostegno alla ricerca e all'innovazione nel campo dell'analisi di dati, della visualizzazione di dati e
degli strumenti software per i processi decisionali, nonché la creazione di un'infrastruttura dati
abilitante che garantisca l'interoperabilità e l'accesso aperto ai dati, compresi i dati governativi e di
ricerca, e che assicuri anche una solida base di competenze grazie a un numero sufficiente di
professionisti dei dati.
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Doc. EUCO 169/13.
Doc. 11603/14.
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LIBERARE IL POTENZIALE DIGITALE DELL'EUROPA
A causa del carattere ubiquitario dei dati, le tecnologie dei Big Data possono essere un fattore
rivoluzionario in tutti i tipi di attività economiche e di ricerca. La capacità di estrarre valore dai dati
è ulteriormente rafforzata dall'interazione con altri sviluppi tecnologici recenti, quali il cloud
computing e l'internet delle cose (IoT), ed è resa possibile da servizi di infrastruttura elettronica
quali GEANT e i sistemi informatici ad alte prestazioni (HPC). L'internet delle cose e il cloud
computing forniscono insieme un'infrastruttura digitale che conduce a una società più connessa, più
intelligente e con maggiore supporto tecnologico, che rende possibile l'innovazione in tutti i settori
economici e socio-economici.
Si spinge affinché la ricerca e l'innovazione rivendichino il proprio posto nella strategia per il
mercato unico digitale
Le nuove tecnologie dei dati devono essere interoperabili e trasferibili attraverso le frontiere, così
da potersi sviluppare su un mercato continentale, compreso il mercato della conoscenza. Questo
processo potrebbe ricevere un ulteriore sostegno da standard digitali coerenti che contribuirebbero a
evitare la frammentazione del mercato.
La prospettiva di ricerca dovrebbe essere presa in considerazione quando si discute di questioni
quali la protezione dei dati e il diritto d'autore, la cybersicurezza, la memorizzazione e la gestione
dei dati nonché le reti. Servono dati, inclusi i dati di ricerca, reperibili, accessibili, interoperabili e
riutilizzabili, oltre a una migliore gestione dei dati, competenze adeguate e infrastrutture dati. Anche
l'integrazione dell'innovazione digitale nelle politiche settoriali necessita di soluzioni che creino un
clima di fiducia e sicurezza.
In questo contesto è anche necessario riesaminare come la realtà dei Big Data si riflette nelle
raccomandazioni a livello di UE in materia di gestione della proprietà intellettuale nelle università e
in altre organizzazioni pubbliche di ricerca.
Infine, ma non meno importante, lo sviluppo di una comunità europea dinamica di dati è il
presupposto per il successo del mercato comune digitale. In tal senso nell'ottobre 2014 è stato
lanciato un partenariato pubblico-privato con Big Data Value. Il mondo accademico, quello della
ricerca, l'industria e i responsabili politici collaboreranno per contribuire allo sviluppo di tecnologie
di dati con il sostegno di investimenti pari a circa 2,5 miliardi di EUR nel periodo 2016-2020.
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Anche Orizzonte 2020 sosterrà l'intensificazione delle attività di ricerca e innovazione nel settore
dei dati. Più concretamente tale programma comprende un progetto pilota sugli Open Data di
ricerca nell'ambito del quale progetti in determinati settori concordano di divulgare i dati su cui si
fondano le pubblicazioni dei relativi lavori di ricerca e di sviluppare un piano di gestione dei dati.
Uno degli obiettivi del progetto pilota è la valutazione delle modalità e della misura in cui i dati di
ricerca generati da Orizzonte 2020 sono riutilizzati ai fini dell'innovazione.
QUESITI PER IL DIBATTITO
Alla luce del contesto generale di cui sopra, la presidenza invita il Consiglio "Competitività" (parte
"Ricerca") del 3 marzo 2015 a trattare i seguenti quesiti:
1.
Quali sono le principali priorità da affrontare nell'ambito dell'imminente strategia per il
mercato unico digitale nel contesto di una ricerca aperta, in rete e ad elevata intensità di
dati? Quali sono dal punto di vista della ricerca le necessarie condizioni quadro per una più
veloce e più estesa innovazione basata sui dati?
2.
Le sfide legate ai Big Data sono affrontate adeguatamente nelle strategie nazionali di ricerca
e innovazione e com'è possibile migliorare il coordinamento a livello di UE?
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