Le basi genetiche della diversità biologica Scheda a cura di Monica Bonora –Docente scuola secondaria 2°grado La struttura del DNA è stata descritta solo da poco più di cinquant’anni. La prima "lettura" completa di un genoma umano risale al 2000, pochi anni orsono. Eppure, più di 140 anni fa, senza conoscere nulla di tutto questo e prima ancora che fossero stati individuati gli acidi nucleici (DNA ed RNA) contenuti nella cellula, Gregor Mendel aveva descritto le leggi principali che regolano la trasmissione dei caratteri ereditari. Per cominciare… parliamo di diversità Ogni individuo ha delle caratteristiche comuni ai componenti della propria famiglia, che ha ereditato dai propri genitori, ma ha anche alcune importanti differenze. Per esempio il colore degli occhi e il colore dei capelli non è uguale in tutti i componenti della famiglia. I caratteri genetici ereditari si chiamano geni. Per ogni gene esistono molte forme alternative, varianti che si chiamano alleli: per esempio il gene del colore degli occhi ha l’ allele per gli occhi marrone e l’allele per gli occhi azzurri. Ogni individuo possiede per ciascun gene due alleli, uno ereditato dal padre e uno dalla madre, ma in natura ogni gene può esistere in numerose varianti (basta pensare i colori della pelliccia degli animali o ai diversi gruppi sanguigni umani). P: genitori Il contributo di Mendel Incrociando una pianta di pisello a fiori viola con una a fiori bianchi, Mendel notò che si ottenevano piante viola, ossia con il carattere di uno solo dei genitori. Mendel chiamò dominanti i caratteri che prevalevano e recessivi i caratteri che scomparivano. Notò anche, però, che incrociando fra loro due piante "figlie" (quindi, in questo caso, con fiori viola), i caratteri scomparsi nella generazione dei "figli" ricomparivano in alcune piante della generazione successiva, per cui si osservavano anche "nipoti" con fiori bianchi. Conoscendo il DNA e il meccanismo della sua trasmissione è facile capire cosa succede: i geni, che si trovano nei cromosomi vengono trasmessi dai genitori ai figli attraverso i gameti ovvero le cellule riproduttive (per le piante ovuli e polline, per gli animali uova e spermatozoi), che possiedono un solo allele. Al momento della fecondazione la cellula uovo e la cellula spermatica mettono in comune i loro alleli ripristinando nei discendenti le coppie. Pur avendo ereditato da entrambi i genitori il materiale genetico, il figlio manifesta solo il carattere di un genitore (dominante), ma può trasmettere il carattere nascosto (recessivo) ai suoi discendenti. Mendel usava lettere maiuscole e minuscole per gli alleli: AA (viola)e aa (bianco) per i genitori e Aa (viola) per i figli nati dal loro incrocio. Prova a scoprire gli alleli del 4 “nipoti” ! → La genetica non basta. Sebbene la genetica giochi un ruolo importante nel determinare l'aspetto ed il comportamento dell'individuo, è la sua interazione con l'ambiente a determinare l'aspetto complessivo. Per questo motivo due gemelli identici, sebbene aventi lo stesso patrimonio genetico, possono avere diverse personalità. E se una persona è portatrice di geni responsabili di una statura elevata, ma è male alimentata, sarà bassa. Comunque nessun cambiamento che si verifica nel corpo durante la vita dell’individuo, è ereditabile dalla generazione successiva. È per questo motivo che due genitori che praticano culturismo non potranno trasmettere al figlio la propria muscolatura, ma lui stesso dovrà sottoporsi ai duri allenamenti in palestra! × Fiori viola F1: figli Fiori bianchi Tutte le piante a fiori viola F2: nipoti ¾ di piante con fiori viola ¼ di piante con fiori bianchi Ma cosa sono i geni? Immagine del DNA cromosoma I geni corrispondono ad un tratto di DNA, la molecola che si trova nel nucleo delle cellule e che forma i cromosomi. Nella specie umana i cromosomi sono 46, dati da 23 coppie di cromosomi omologhi cioè simili. In ogni coppia di cromosomi omologhi, uno contiene il DNA ereditato dal padre, l’altro quello ereditato dalla madre; quindi i geni sono presenti nel genoma in duplice copia. copia Ogni gene contiene le informazioni con cui la cellula riesce a produrre una ben determinata proteina, e le proteine determinano le caratteristiche che noi osserviamo, cioè il fenotipo. Perché esistono tanti alleli, varianti dello stesso gene? Le varianti di un gene, gli alleli, si formano in seguito a piccole variazioni nel DNA. Sono il risultato di mutazioni genetiche, piccoli cambiamenti che si verificano improvvisamente e casualmente in un gene, modificando il DNA e di conseguenza anche la proteina prodotta da quel gene. Le mutazioni sono quindi la fonte primaria della variabilità genetica. A volte questi cambiamenti sono molto dannosi e causano malattie genetiche. Ma in qualche caso le mutazioni del DNA nate casualmente possono conferire un vantaggio all’organismo che le possiede: questo può far sì che col passar del tempo l’allele si diffonda nella popolazione, e porti all’evoluzione e all’adattamento. È importante la variabilità? Darwin aveva capito che senza variabilità non c’è evoluzione. Fra gli individui di una stessa popolazione c’è sempre una certa variabilità. Nella lotta per l’esistenza gli individui che nascono con caratteristiche più adatte all’ambiente in cui vivono hanno maggior probabilità di sopravvivere. Ma se cambiano le condizioni e l’ambiente diventa ostile l’intera popolazione potrebbe morire a meno che non esistano individui in grado di adattarsi al nuovo ambiente perché geneticamente “differenti” dalla maggioranza. In una popolazione costituita da individui tutti identici non potrebbe esserci evoluzione. Tutti i caratteri, per essere evolutivamente importanti, devono essere almeno in parte ereditabili. Prendiamo ora in considerazione ciò che gli scienziati sanno sulla trasmissione genetica dei colori e della bande della Cepaea. I geni implicati sono noti, ma non sono così semplici come nei casi studiati da Mendel. In un modello semplificato, colore e bandeggio sono controllati da tre loci ossia da tre geni differenti: • il primo gene controlla il colore della conchiglia. Il colore dipende da tre alleli che sono CB = marrone (brown), CP= rosa (pink) e cy = giallo (yellow) (con marrone dominante su rosa e giallo, e rosa dominante su giallo, ovviamente giallo sempre recessivo). Di questi alleli ogni individuo ne possiede solo due (uno di origine materna e uno di origine paterna). Le possibili combinazioni sono: CB CB CB CP CB cy colore marrone CPCP CP Cy colore rosa Cy Cy colore giallo • il secondo gene controlla la presenza di bande. Il bandeggio dipende da due alleli: U assenza della banda / u presenza della banda, con l’allele U (assenza banda) che domina su u (presenza). Gli individui UU e Uu sono senza bande, mentre quelli uu hanno le bande • il terzo gene controlla il numero di bande. Infatti le bande possono essere multiple (in genere ci sono 5 bande per ogni spira) oppure c’è una sola banda centrale. Anche questo dipende dai geni: è stato infatti scoperto un allele M dominante responsabile della soppressione delle bande 1-2-4-5 che produce chiocciole a singola banda (la banda mediana, individui MM o Mm), e un allele m che produce tutte e cinque le bande (individui mm). Qual’è il genotipo delle chioccioline qui sotto? Lo possiamo scoprire per tutte? Fonti Per quanto riguarda la trattazione dei temi generali si è fatto liberamente riferimento ad alcuni testi in uso nelle scuole Per le scuole superiori (licei) • Campbell, Reece,Taylor, Simon “Immagini della biologia” - Seconda edizione Zanichelli ed. • Cecie Starr “Biologia” Garzanti Scuola ed. • David Krogh “Biologia oggi” Le Monnier ed. Per la scuola media di primo grado • Federico Tibone “Facciamo scienze” - Seconda edizione Zanichelli ed. Molto utili e ricchi di informazioni i siti di Wikipedia it.wikipedia.org/wiki/Gregor_Mendel it.wikipedia.org/wiki/Genetica it.wikipedia.org/wiki/Charles_Darwin Un sito molto bello, ricchi di informazioni è il seguente: www.progettogea.com nella sezione genetica Altri approfondimenti si trovano in urbigen.altervista.org/didattica/lezioni/A03.pdf it.encarta.msn.com/media Le informazioni sulla genetica di Cepaea sono state tratte da: www.evolutionmegalab.org Vengono di sotto riportati alcuni riferimenti (tratti dallo stesso sito) utili per chi volesse approfondire (in lingua inglese): This is a short list of references cited By Laurence Cook in his summary of Cepaea genetics. Cain, AJ. 1988 The scoring of polymorphic colour and pattern variation and its genetic basis in molluscan shells. Malacologia 28, 1-15. Clarke, B, Diver, C & Murray, J. 1967 Studies on Cepaea. VI. The spatial and temporal distribution of phenotypes in a colony of Cepaea nemoralis (L.). Phil. Trans. R. Soc. Lond. B 253, 519-548. Cook, LM. 1967 The genetics of Cepaea nemoralis. Heredity 22, 379-410. Cook, LM. 2003 A colony of pale-lipped Cepaea nemoralis. J. Conchol. 38, 73-78. Cook, LM & King, JMB. 1966 Some data on the genetics of shell-character polymorphism in the snail Arianta arbustorum. Genetics 53, 415-425. Fisher, RA & Diver, C. 1934 Crossing over in the land snail Cepaea nemoralis L. Nature, Lond. 133, 834. Murray, J.1975 The genetics of the Mollusca. In King, RC.(ed.) Handbook of Genetics. Vol. 3. Invertebrates of genetic interest. Plenum, New York 3-31. Taylor, JW. 1914 Monograph of the land and freshwater Mollusca of the British Isles. Vol. 3. Zonitidae, Endodontidae, Helicidae. Taylor, Leeds. Uno studio interessante su Cepaea in italiano dal titolo “Ricerche sulle variazioni di Cepaea nemoralis (L.) (Gastropoda Pulmonata) nell’Italia settentrionale” che analizza la distribuzione ecologica dei morfotipi presenti sul territorio: www.mtsn.tn.it/pubblicazioni/5/actaB80/48_actaBIO_forni.pdf