Unità Pastorale S.Agata – S.Ilario Giovedì 2 febbraio 2017 Adorazione Eucaristica comunitaria Canto n. Celebrante: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Assemblea: Amen Cel.: Il Signore, amante della vita, che ci chiama a diventare annunciatori della sacralità della vita, sia con tutti voi. Ass.: Benedetto nei secoli il Signore. Guida: Questa sera siamo alla presenza del Signore per elevare a Lui la nostra comune preghiera per ringraziarlo del dono della vita che ha fatto a ciascuno di noi. Non si può non amare la vita: è il primo e il più prezioso bene per ogni essere umano. Dall’amore scaturisce la vita e la vita desidera e chiede amore. Per questo la vita umana può e deve essere donata, per amore, e nel dono trova la pienezza del suo significato, non potrà mai essere disprezzata e tanto meno distrutta. Certo, i giorni della vita non sono sempre uguali: c’è il tempo della gioia e il tempo della sofferenza, il tempo della gratificazione e il tempo della delusione, il tempo della giovinezza e il tempo della vecchiaia, il tempo della salute e il tempo della malattia… A volte si è indotti spontaneamente ad apprezzare la vita e a ringraziare Dio, “amante della vita” (Sap 11,26), altre volte la fatica, la malattia, la solitudine ce la fanno sentire come un peso. Chiediamo al Signore di illuminare le nostre azioni e di concederci di testimoniare in ogni nostro comportamento l’amore per il sommo bene della vita. Cel.: Signore, amante della vita, guarda alla sofferenza e al martirio di tanti piccoli innocenti e fa che ogni grido, ogni sospiro, ogni lamento e lacrima salga al tuo cospetto per essere da te trasformato in frutto di grazia, affinché ogni uomo della terra possa accogliere, difendere e amare la vita. Ass.: Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre. Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo. Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, intessuto nelle profondità della terra. Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi e tutto era scritto nel tuo libro; i miei giorni erano fissati, quando ancora non ne esisteva uno. (dal salmo 138) Lettore: Dall’Enciclica Evangelium vitae di san Giovanni Paolo II. L’esistenza di ogni individuo, fin dalle sue origini, è nel disegno di Dio. Come pensare che anche un solo momento di questo meraviglioso processo dello sgorgare della vita possa essere sottratto all’opera sapiente e amorosa del Creatore e lasciato in balia dell’arbitrio dell’uomo? Non lo pensa certo la madre dei sette fratelli (2 Mac 7,22-23), che professa la sua fede in Dio, principio e garanzia della vita fin dal suo concepimento, e al tempo stesso fondamento della speranza della nuova vita oltre la morte: “Non so come siate apparsi nel mio seno; non io vi ho dato lo spirito e la vita, né io ho dato forma alle membra di ciascuno di voi. Senza dubbio il Creatore del mondo, che ha plasmato all’origine l’uomo e ha provveduto alla generazione di tutti, per la sua misericordia vi restituirà di nuovo lo spirito e la vita, come voi ora per le sue leggi non vi curate di voi stessi”. Ass.: Signore, insegnaci il rispetto per la persona umana, nata ad immagine di Dio, che porta con sé il mistero della vita, consapevoli che essa è dono e compito da vivere fino in fondo, fino all’ultimo respiro. Insegnaci che non siamo padroni della vita, ma ne siamo solo i servitori. Vita da servire in noi e vita da servire nei fratelli, soprattutto nel rispetto della dignità di ogni donna e di ogni uomo che si affaccia all’orizzonte della creazione. Lettore: Dal Libro della Sapienza Tutto il mondo davanti a te, come polvere sulla bilancia, come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra. Hai compassione di tutti, perché tutto tu puoi, non guardi ai peccati degli uomini, in vista del pentimento. Poiché tu ami tutte le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure creata. Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non vuoi? O conservarsi se tu non l’avessi chiamata alla esistenza? Tu risparmi tutte le cose, perché tutte son tue, Signore, amante della vita. Breve momento di adorazione personale Lettore: Per papa Francesco il sogno di Dio si realizza nella storia con la cura dei bambini e dei nonni. I bambini “sono il futuro, sono la forza, quelli che portano avanti. Sono quelli in cui riponiamo la speranza”; i nonni “sono la memoria della famiglia. Sono quelli che ci hanno trasmesso la fede. Avere cura dei nonni e avere cura dei bambini è la prova di amore più promettente della famiglia, perché promette il futuro. Un popolo che non sa prendersi cura dei bambini e dei nonni è un popolo senza futuro, perché non ha la forza e non ha la memoria per andare avanti”. Una tale cura esige lo sforzo di resistere alle sirene di un’economia irresponsabile, che genera guerra e morte. Educare alla vita significa entrare in una rivoluzione civile che guarisce dalla cultura dello scarto, dalla logica della denatalità, dal crollo demografico, favorendo la difesa di ogni persona umana dallo sbocciare della vita fino al suo termine naturale. E’ ciò che ripete ancora oggi santa Teresa di Calcutta “Facciamo che ogni singolo bambino sia desiderato”; è ciò che continua a cantare con l’inno alla vita: “La vita è bellezza, ammirala. La vita è un’opportunità, coglila. La vita è beatitudine, assaporala. La vita è un sogno, fanne una realtà…. La vita è vita, difendila”. Canto n. Cel.: Signore Gesù, che visiti e colmi con la tua presenza la Chiesa e la storia degli uomini; che nel mirabile sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue ci rendi partecipi della vita divina e ci fai pregustare la vita eterna, noi ti adoriamo. Sorgente e amante della vita realmente presente e vivo in mezzo a noi, ti supplichiamo. Ass.: Benedici le famiglie e santifica l’unione degli sposi. Consola le coppie di sposi che soffrono a causa dell’impossibilità di avere figli. Educa tutti a prendersi cura dei bambini orfani e abbandonati, perché possano sperimentare il calore della tua carità. Lettore: Chiunque si pone al servizio della persona umana segue gli insegnamenti di Cristo. Contagiare di misericordia significa aiutare la nostra società a guarire da tutti gli attentati alla vita. L’elenco è impressionante. E’ attentato alla vita la piaga dell’aborto. E’ attentato alla vita lasciar morire i nostri fratelli sui barconi del canale di Sicilia. E’ attentato alla vita la morte sul lavoro perché non si rispettano le minime condizioni di sicurezza. E’ attentato alla vita la morte per denutrizione. Sono attentati alla vita il terrorismo, la guerra, la violenza, ma anche l’eutanasia. Amare la vita è sempre prendersi cura dell’altro, volere il suo bene, coltivare e rispettare la sua dignità trascendente. Contagiare di misericordia, significa affermare, con papa Francesco, che è la misericordia il nuovo nome della pace. La misericordia farà fiorire la vita: quella dei migranti respinti sui barconi o ai confini dell’Europa, la vita dei bimbi costretti a fare i soldati, la vita delle persone anziane abbandonate negli ospizi, la vita di chi non vede riconosciuto il suo diritto di nascere. Contagiare di misericordia significa osare un cambiamento interiore, che si manifesta contro corrente attraverso opere di misericordia. Opere di chi esce da sé stesso. Cel.: Dal Vangelo secondo Giovanni In principio era il Verbo, il verbo era presso Dio e il verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta…. A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. Riflessione del celebrante Ass.: Signore, amante della vita, aiutaci a desiderare la vita, ogni giorno. Dona ad ogni padre e ad ogni madre la forza di proteggere il miracolo della vita. Che non venga fermato un cuore che batte. Che nessuno abbia paura della vita, perché la vita è gioia, la vita è dono. Cel.: Cristo, presente qui nell’Ostia Consacrata, sia per tutti noi la vita e doni a ciascuno, ad ogni uomo, alla Chiesa, all’umanità intera pace, carità e fede.