C i lf l l Cooperazione e welfare locale: verso un mercato sociale dei

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Università del Piemonte Orientale “A
A.Avogadro
Avogadro”
Centro Interdipartimentale Volontariato e Impresa
Sociale - CIVIS
Seminario di alta formazione in tema di cooperazione
Strategie cooperative:
l’impresa sociale tra crisi economica e nuovo welfare
Cooperazione
C
i
e welfare
lf
llocale:
l verso
un mercato sociale dei servizi
Noemi Podestà
Alessandria - 6 ottobre 2009
CIVIS
Noemi Podestà
1
Le questioni che affronteremo
•Attori e azioni che incidono sul benessere
•Il welfare mix e le forme di privatizzazione
•Il mercato sociale: caratteri
•Il mercato sociale p
punti di forza e di debolezza
•Alcuni spunti
p
di riflessione a p
partire da una ricerca
svolta ad Alessandria Noemi Podestà
CIVIS
2
Gli attori e le azioni che
incidono sul benessere
Trasferimenti
di reddito
Fornitura
di servizi
Regolazione
Individui
Lavoro
Acquisto
Reciprocità
Famiglia
Condivisione
Cura
Affettività
Comunità
Beneficenza
Beneficenza
Norme
Stato
Sussidi
Servizi
Leggi
Hill,1999
Noemi Podestà
3
Il welfare mix
STATO
FAMIGLIA
E RETI
SOCIALI
BENESSERE
MERCATO
O.T.S.
CIVIS
Noemi Podestà
4
I principi a cui si ispira il
welfare mix
L sussidiarietà
La
idi i à
L pluralizzazione
La
l li
i
Riconoscimento
pubblico della
proliferazione degli
altri attori nella
produzione di
benessere(vedi anche
O.T.S.)
ISTITUZIONI CENTRALI
COMPETENZ
ZE
PRIVATO
PUBBLICO
AMMINISTRAZIONE PERIFERICA
FAMIGLIA, RETI
SOCIALI, O.T.S
Noemi Podestà
5
Contesto delle nuove politiche
sociali
• Nuova configurazione dei rischi e dei
g (carriere
(
lavorative
correlati bisogni
instabili, nuovi bisogni di cura)
• Più convinte
i politiche
li i h di razionamento
i
(targeting)
CIVIS
Noemi Podestà
6
Principali interventi
•
•
•
•
CIVIS
Decentramento alle amministrazioni locali delle
responsabilità
bili à finanziarie
fi
i i e di programmazione
i
Introduzione di procedure e tecniche di gestione
privatistiche
grado di copertura
p
dei
Tecniche di riduzione del g
bisogni
Maggiore separazione tra finanziamento ed
erogazione dei servizi
Noemi Podestà
7
Quale impatto?
• Verso un sistema più plurale di offerta?
• Quali conseguenze redistributive e
qualitative?
CIVIS
Noemi Podestà
8
Due forme di privatizzazione
• Dal lato della domanda (demand-driven
privatization)
i i i )
• Dal lato dell’offerta (supply-driven privatization)
OGGI SI OSSERVA L’ADOZIONE
L ADOZIONE DI MISURE
CHE SI RIFANNO AD ENTRAMBI I MODELLI
“quasi
quasi mercato”
mercato
CIVIS
Noemi Podestà
9
Modelli di organizzazione delle politiche
assistenziali in Europa
Copertura finanziaria dello stato
Ruolo del terzo settore
nella fornitura di
servizi di cura
Totale
(oltre 60%)
Parziale
(sotto 60%)
Dominante
((oltre 50%))
Modello sussidiario
((Germania))
Modello a dominanza
del Terzo settore
(Italia, Spagna
(handicap), Francia,
GB ((servizi infanzia))
Complementare
(meno del 50%)
Modello a dominanza
statale (Norvegia e
F
Francia)
i )
Modello a dominanza
del mercato (GB,
S
Spagna
)
CIVIS
Ranci, 2003
Noemi Podestà
10
Il Terzo Settore nel welfare-mix
Modelli di
welfare--mix
welfare
Caratteristiche terzo settore
Autonomia
politica
Welfare
plurale
si
Responsabilità
pubblica
si
Funzione del
potere
regolativo
pubblico
Dipendenza
economica
dallo Stato
si
Sussidiario
Distributiva
no
Dominanza
pubblica
CIVIS
Garante
regole
concorrenza
no
si/no
no
Noemi Podestà
si
sii
Controllo sul
non profit
11
Coordinamento stato/ots e servizi
sociali
Dominanza
TS
Sussidiario
Fornitura servizi
pubblici di welfare
Bassa
Bassa/elevata Elevata
Bassa
Fornitura di servizi
da parte delle
famiglie
Elevata
Bassa/media
Bassa
Bassa
Media
Elevata
Media
Popolazione
Bassa
femminile occupata
Ranci,2003
CIVIS
Noemi Podestà
Dominanza
stato
Dominanza
mercato
12
Perché le OTS hanno un ruolo
centrale nei servizi di cura?
• Carattere ancora poco professionalizzato e
standardizzato dei servizi di cura
• Scarsa solvibilità economica e di scelta dei
beneficiari
• Limitata
i i
azione
i
da
d parte dello
d ll Stato e
conseguente crescita di organizzazioni
filantropiche o religiose
CIVIS
Noemi Podestà
13
O.T.S. e politiche sociali
Il ruolo delle O.T.S. dipende da:
• estensione della responsabilità del
settore pubblico nella fornitura di
servizi;
• grado
d di dipendenza
di
d
delle
d ll iistituzioni
tit i i
pubbliche da fornitori privati per attuare
le proprie politiche.
CIVIS
Noemi Podestà
14
Stato/Terzo Settore
modelli di relazione
Dipendenza dello
Stato dai fornitori
privati
Estensione della responsabilità pubblica
Ampia
Parziale
Forte
Modello collaborativo
(sanità, formazione
professionale)
Modello duale
(servizi sociali)
Debole
Modello a dominanza
pubblica (istruzione)
Modello a dominanza
privata (ambiente)
Ranci,1999
,
CIVIS
Noemi Podestà
15
•
•
•
•
CIVIS
Modello collaborativo: forte responsabilità
pubblica per fornire copertura universalistica e
cospicui finanziamenti al Terzo settore
M d ll a dominanza
Modello
d i
pubblica:
bbli ruolo
l più
iù
marginale delle OTS, forte impegno statale per
l realizzazione
la
li
i
del
d l sistema
it
dei
d i servizi
i i
Modello duale: Stato e OTS impegnati nella
fornitura di servizi ognuno nella propria sfera di
competenza
Modello a dominanza privata: riconoscimento di
una forte autonomia delle OTS
Noemi Podestà
16
Quali problemi per i modelli di
Welfare Mix?
• A dominanza pubblica: i fornitori privati
assumono le
l sembianze
bi
di un’agenzia
’
i pubblica
bbli
• Sussidiario: legami di tipo particolaristico con i
fornitori privati
E Allora?
Modelli di Welfare Misti che includano nuove forme
di regolazione e coordinamento tra i diversi attori
CIVIS
Noemi Podestà
17
I dilemmi del Mix
• Delega o condivisione delle responsabilità
• Quale
Q l interazione:
i
i
cooperazione
i
o condivisione?
di i i ?
• Efficienza organizzativa o qualità sociale del
servizio
i i
• Stabilità dei rapporti o innovazione
• Centralità o marginalità del volontariato
• Identità o servizio
• Mantenimento o scomparsa del ruolo dei soggetti
pubblici nell’erogazione
•CIVISPrestazioni uniformiNoemi
o differenziate
Podestà
18
Quali prospettive?
Verso nuove forme di regolazione…
regolazione
IL MERCATO SOCIALE?
CIVIS
Noemi Podestà
19
Quali differenze?
• Differenziazione tra funzione di
finanziamento e fornitura
(contracting out)
• Separazione della funzione di acquisto
(potere negoziale sui fornitori)
CIVIS
Noemi Podestà
20
Chi fa che cosa?
La PA riconosce importi ad enti
produttori di servizi (TARIFFE)
• Chi paga?
Gli utenti contribuiscono al costo
dei servizi (CO-PAYMENT)
• Chi sceglie?
I cittadini sulla base di
standard qualitativi garantiti
(ACREDITAMENTO)
Tutto ciò assume “forme” diverse a seconda dei
CIVIS
diversiNoemi
assetti
Podestàregolativi
21
Modelli di regolazione della produzione di servizi
sociali
Funzioni
Gerarchia
pubblica
p
Convenzionamento
Accreditamento Regolazione
mercato
privato
Finanziamento
PA
PA (Utenti)
PA (Utenti)
Utenti (PA)
Gestione
PA
Privati
Privati
Privati
Regolazione
PA
PA
PA
PA
Controllo
PA
PA
Utenti e PA
Utenti
Acquisto (scelta Produzione
fornitore)
interna
PA
Utenti
Utenti
Tipo di
CIVIS
fornitore
Fornitori
Noemi Podestà
organizzati
Fornitori
organizzati/
singoli
Fornitori
22
organizzati/
singoli
Produzione
interna
Mercato sociale: perché si?
•
•
•
•
•
CIVIS
Accreditamento e garanzia di livelli
minimi
i i i di qualità
lità dei
d i servizi
i i
Open
p competition
p
e pluralizzazione
p
dell’offerta
Maggiore flessibilità dei servizi
Libertà di scelta dell’utente
R l i
Regolarizzazione
i
del
d l lavoro
l
di cura
“sommerso”
Noemi Podestà
23
Mercato sociale perché no?
• Problema della scelta da parte del cittadino
• Possibile tendenza all’abbandono delle
fasce deboli da parte delle ONP
• Progressiva commercializzazione delle
ONP
CIVIS
Noemi Podestà
24
LL’indagine
indagine in provincia di Alessandria
Obiettivi
•
•
•
•
ricostruire il contesto sociale e normativo che fa da sfondo
all’attività cooperativa;
sondare la domanda di servizi alla persona nel territorio (sia
facendo ricorso a dati strutturali sia attraverso le opinioni degli
attori istituzionali e sociali);
definire il possibile ruolo dell’impresa sociale nella gestione di
servizi di care (assistenziali, socio-sanitari, per nuove forme di
disagio
g sociale);
);
analizzare il quadro attuale dei rapporti tra amministrazione
(pubblica), cooperazione (fornitore privato) e cittadini
(destinatario sociale) nella realtà alessandrina
alessandrina, ma soprattutto
esplorare nuove strategie di partnership, in grado di farsi carico
della sostenibilità organizzativa e finanziaria del welfare locale.
CIVIS
Noemi Podestà
25
I temi affrontati con i cooperatori
• modalità di indagine sui bisogni della popolazione nelle
cooperative
ti sociali
i li di titipo A
A;
• individuazione di nuove figure professionali;
• propensione all’innovazione
all innovazione nella propria attività e nei
rapporti con gli enti pubblici
(codice di autoregolamentazione, accreditamento, nuovi
ambiti operativi);
• sviluppo delle cooperative sociali di tipo B e politiche
attive
i del
d l lavoro;
l
• valutazione della qualità
(rispetto al destinatario finale ed al committente p
pubblico).
bblico)
CIVIS
Noemi Podestà
26
Le cooperative di tipo B
• almeno il 30% dei lavoratori devono essere persone
svantaggiate: soggetti che, a causa delle problematiche di
cui sono portatori, hanno scarse possibilità di inserimento
autonomo nel mondo del lavoro
• tali cooperative offrono opportunità per superare condizioni
di emarginazione e di dipendenza dai servizi assistenziali,
attraverso il riconoscimento di un ruolo sociale attivo
CIVIS
Noemi Podestà
27
quando
d conviene
i
avviare
i
una cooperativa di questo tipo?
• leader carismatici e azione collettiva
• promotori e sostenitori
(contributi, formazione, convenzioni)
• percezione di vantaggi comparati (rispetto al for profit)
• oppo
opportunità
tu tà occupa
occupazionali
o a e inclusione
c us o e soc
sociale
ae
• sviluppo locale
CIVIS
Noemi Podestà
28
cooperative di tipo B - le opinioni degli
intervistati
problemi
• sottovalutazione da parte degli enti pubblici (lavoro
non qualificato)
• non pieno rispetto delle norme
• politiche di contenimento dei prezzi
CIVIS
Noemi Podestà
29
cooperative
ti di tipo
ti
B - le
l opinioni
i i i degli
d li
intervistati
opportunità
• proporre alternative al trattamento del disagio
• politiche di “attivazione” (e non solo attive)
• possibilità di sviluppare professionalità a doppia
valenza
l
(i
(imprenditoriale
dit i l e sociale)
i l )
CIVIS
Noemi Podestà
30
cooperative
ti di tipo
ti
B - le
l opinioni
i i i degli
d li
intervistati
richieste ai policy maker
• riconoscimento della cooperazione di tipo B come
attore fondamentale nell’ambito delle politiche attive
per il lavoro
• maggiore attenzione agli elementi progettuali
(piuttosto che a quelli finanziari)
CIVIS
Noemi Podestà
31
tre “futuri possibili” (1)
(Quarto rapporto sulla cooperazione sociale in
Italia)
la transitorietà
“situazione di spiazzamento e di progressiva
sostituzione delle cooperative sociali da parte di altri
soggetti che agiscono in veste di competitori e che
potrebbero mostrare maggiore
p
gg
efficienza nei p
processi
produttivi e nei sistemi di rappresentanza” (Zandonai
2005, p. 19)
CIVIS
Noemi Podestà
32
tre “futuri possibili”
la transitorietà
le probabilità che ciò si verifichi sono connesse:
a) al mancato riconoscimento delle specificità della
cooperazione
i
sociale
i l ((e d
dalla
ll progressiva
i erosione
i
dei vantaggi competitivi assegnati)
b) al ridimensionamento degli elementi valoriali e
culturali “originari”
c) ad una visione della cooperazione sociale come
“supplente” di strutture pubbliche o di imprese di
mercato (anomalia e provvisorietà del fenomeno)
CIVIS
Noemi Podestà
33
tre “futuri possibili”
(2)
Il consolidamento nella nicchia
“Secondo
“S
d questo
t scenario
i lle cooperative
ti sociali
i li
possono sopravvivere, in un’ottica conservativa:
mantengono
g
cioè p
posizioni forti,, ma all’interno di
nicchie tutto sommato marginali; in questo caso si
fa concreto il rischio che le cooperative vengano
considerate l’unica
l unica soluzione per i problemi
sociali che afferiscono a quel determinato ambito,
ad esempio l’inserimento lavorativo di soggetti
svantaggiati” (Zandonai 2005, p. 20)
CIVIS
Noemi Podestà
34
tre “futuri possibili”
(3)
Una nuova forma di impresa comunitaria
In q
questo caso la cooperazione
p
è riconosciuta e
legittimata come una specifica forma organizzativa a
valenza sociale: “l’identificazione di settori di
intervento ‘elettivi’
elettivi piuttosto che l’adozione
l adozione di politiche
conservative non è più rilevante; diventano necessarie
invece iniziative di policy trasversali, orientate in senso
promozionale volte a mettere in connessione questa
promozionale,
nuova modalità di gestire attività di impresa per il
perseguimento di finalità di interesse generale con le
altre componenti economiche e sociali”
sociali (Zandonai
2005, p. 20)
CIVIS
Noemi Podestà
35
quale spazio per ll’impresa
impresa sociale?
non si tratta di percorsi alternativi generalizzabili,
generalizzabili
ma di linee di tendenza che possono coesistere
ed essere variamente declinate a seconda:
• dei contesti territoriali,
territoriali dei campi di attività e delle
scelte manageriali delle imprese sociali
• delle politiche pubbliche di regolazione e promozione
CIVIS
Noemi Podestà
36
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