26-Nov-13 Per trattare il moto dei satelliti o dei pianeti utilizziamo le coordinate polari (r, ϑ ) con ϑ angolo che forma il vettore posizione con l’asse x. Derivando il vettore posizione (vedi figura) si ottengono 2 termini (la derivata del modulo di r e la derivata del versore radiale) da cui la velocità in coordinate polari e’ data da: ^ dove il versore tangente e’ quello calcolato per il moto v=(dr/dt) ^r+ r (dϑ/dt)t ^ ^ con ^t=(-sen ϑ, cos ϑ) circolare. Infatti r=(cos ϑ, sen ϑ) e derivando si ottiene (dϑ/dt)t e (dϑ/dt)=ω. Da osservare che per il moto circolare il modulo r=costante (traiettoria e’ una circonferenza), nel caso del moto dei pianeti r e’ variabile poiche’ il pianeta non ha distanza costante dal Sole, da cui una velocita’ con componente radiale. r=r ^r ϑ O≡Polo Sul centro del corpo che genera la forza x Inoltre per il calcolo del momento angolare (asse z perpendicolare al foglio) ^ ^ l= r x (m v )= r x (m ω r t) = m ω r2 k perche’ la componente radiale della velocita’ non contribuisce al prodotto vettoriale. Leggi di Keplero Per lo sviluppo della gravitazione, la forza fondamentale più debole, fu fondamentale il modello copernicano del sistema solare. Dalle osservazioni di Ticho Brahe, astronomo olandese del 1500, le posizioni dei pianeti erano note con precisione. Keplero, allievo di Brahe, formulò sulla base delle misurazioni le seguenti tre leggi empiriche: Prima legge) Le orbite descritte dai pianeti attorno al Sole sono ellissi in cui il Sole occupa uno dei fuochi (anno 1609); Seconda legge) Il raggio vettore che congiunge il centro del Sole col centro di ogni pianeta spazza aree proporzionali ai tempi impiegati a descriverle (anno 1609); Terza legge) I quadrati del periodi di rivoluzione (T) sono proporzionali ai cubi dei semiassi maggiori delle orbite ellittiche (anno 1619). G. Bracco - Appunti di Fisica Generale 2 1 26-Nov-13 Prima di Newton si riteneva che i corpi celesti e quelli sulla Terra fossero governati da leggi differenti. Infatti i corpi celesti continuano a muoversi mentre i corpi sulla Terra si fermano (a causa degli attriti!). Inoltre le orbite dei pianeti erano curve regolari e chiuse. Newton intuì che le leggi erano invece le stesse. La quantità differente era la distanza dalla Terra, la forza gravitazionale dipende dalla distanza r. Vediamo come siano ricavabili le leggi di Keplero (nella 3a legge assumeremo che la forza dipende dalla distanza come 1/r2): 2a legge) la forza gravitazionale è centrale, quindi il momento della quantità di moto del corpo (polo sul Sole) si conserva l=r×mv=cost e in modulo |l|=rm(ωr)=mωr2; l’area spazzata in un tempo ∆t è la somma dell’area dei 2 triangoli (½)r (r∆θ)+ (½)r ∆θ ∆r da cui (∆A/∆t)= (½)r (∆θ/∆t)+(½)r (∆θ /∆t) ∆r ma per ∆t→0 si ha ∆r →0 e ∆θ /∆t → ω da cui (dA/dt)=(1/2) r2ω = ½ l /m quindi proporzionale a |l| che è costante. ∆r r+∆r ∆θ ∆r r r ~ang.retto r+∆r r∆θ G. Bracco - Appunti di Fisica Generale 3 3a legge) nell’ipotesi di orbite ellittiche con eccentricità nulla (circonferenze) l’equazione di moto nella direzione radiale vale(acc.centripeta dovuta alla gravita’) GmM/ r2=-m ω2r ⇒ GM/ω2=r3 ; (GM/4π2)T2 =r3 ; viceversa se si parte dalla conoscenza della 3a legge di Keplero si ricava che la forza deve dipendere dalla distanza come r - 2 1a legge) dalla conservazione del momento angolare la traiettoria è piana e giace sul piano individuato dal vettore l (normale al piano). Assumiamo che il piano dell’orbita sia quello xy. Il momento angolare vale ^ l=mωr2 k. Scriviamo la velocità in coordinate polari: derivando la posizione r=r ^r v=(dr/dt) ^r+ r (dϑ/dt)t^ v2=(dr/dt)2+r2 (dϑ/dt) 2=(dr/dt) 2+r2 ω2 La forza gravitazionale è conservativa e si ha conservazione dell’energia E=K+U=(1/2)m v2+U(r)=(1/2)m(dr/dt)2+(1/2)mr2 ω2 +U(r)= (1/2)m(dr/dt)2+Veff(r)=costante dove il potenziale efficace è definito come Veff (r)= (1/2)mr2 ω2 +U(r)=(l2 / 2mr2)+ U( r) con l il modulo del momento angolare (costante). Questo potenziale tiene conto del fatto che se il corpo si avvicina al Sole deve aumentare la sua velocita’ per mantenere il mom.angolare costante. G. Bracco - Appunti di Fisica Generale 4 2 26-Nov-13 Per il moto radiale Veff ( r) è il potenziale da usare (quindi moto unidimensionale) e per mM U=-G ------- la forma di Veff ( r) è E r ~1/r2 mostrata nella figura a fianco. Per piccole distanze il potenziale diverge a +∞ a causa del termine r ‘centrifugo’ l2 / 2mr2. Invece a grande distanza (r→∞) l’andamento è quello ~ -1/r dell’energia potenziale coulombiana. Osserviamo che la velocità angolare dipende dalla distanza attraverso la conservazione del momento angolare quindi con l’artificio di considerare Veff ( r) possiamo trattare il problema come se fosse unidimensionale nella sola coordinata radiale, nonostante il moto sia in un piano. In particolare si può analizzare ove sono le regioni premesse al moto per ogni energia. G. Bracco - Appunti di Fisica Generale 5 Per un’energia E=Emin(<0) l’orbita è a r*=costante (circolare); per Emin <E<0 orbite ellittiche tra r1 e r2, per E=0 orbita parabolica; per E>0 orbita iperbolica; la distanza minima viene detta perielio (ed esiste sempre) e afelio quella maggiore nel caso ellittico. Si dice che il sistema è legato se il corpo non può abbandonare il centro di attrazione (stato legato del sistema). E ~r-2 r1 r* r2 ~r-2 r Emin Traiettoria (rossa continua) confinata tra le circonferenze di raggi r1 e r2 G. Bracco - Appunti di Fisica Generale 6 3 26-Nov-13 Cenno: Per dimostrare quale sia la forma dell’orbita consideriamo come fatto finora l’approssimazione che la massa del Sole sia M>>m in modo da trascurare il moto dei due corpi attorno al centro di massa comune (il centro di massa di un sistema verrà definito successivamente). E=(1/2)m(dr/dt)2+(1/2)mr2 ω2 –GmM/r e l=mωr2 sono costanti ω=dθ/dt=l/mr2 supponendo r=r(θ) e θ=θ(t) in modo da eliminare t si ha dr/dt=(dr/dθ) (dθ/dt) =(dr/dθ)ω= (dr/dθ) l/mr2 , 2E+ 2GmM/r = (l2/mr4 )(dr/dθ)2+ (l2/mr4)r2 = (l2/mr4) ((dr/dθ)2+ r2 ) Cambiamo variabile w=r-1, (dw/dθ)=(dw/dr)(dr/dθ)=-(1/r2) )(dr/dθ) cioè (dr/dθ)=- r2(dw/dθ) 2E+2GMm w= (l2/m)(dw/dθ)2+ (l2/m)w2 da cui (dw/dθ)2+ w2 –2 (GM m2 /l2 )w= 2(Em/l2) completiamo il quadrato (dw/dθ)2+ w2 –2 (GM m2 /l2 )w+ (G2M2 m4 /l4 ) = 2(Em/l2)+ (G2M2 m4 /l4 ) Il secondo membro è una costante positiva, chiamiamola H2, (dw/dθ)2+ (w –GM m2 /l2 )2 = H2, cambiamo variabile u= (w –GM m2 /l2 ) (du/dθ)=(dw/dθ) e quindi (du/dθ)2+ u2 = H2, (du/dθ) = ±√(H2-u2) separando le variabili e scegliendo il segno + ∫du/ √(H2-u2) = ∫dθ si ottiene u=Hcos(θ- θi) (col meno u=H sen(θ- θi) ma solo la condizione iniziale sarebbe diversa).Sostituendo a ritroso per tornare alla variabile r si ottiene G. Bracco - Appunti di Fisica Generale 7 w= (GM m2 /l2 )+ √[2(Em/l2)+ (G2M2 m4 /l4 )]cos(θ- θi)= (GM m2 /l2 )(1+ √[1+2(Em/l2)/ (G2M2 m4 /l4 )]cos(θ- θi) infine r=(l2 /GM m2 )/(1+ √[1+2(E l2)/ (G2M2 m3 )]cos(θ- θi)) Ricordiamo che l’equazione delle coniche è del tipo r=A/(1+ e cos(θ)) con e eccentricità (e=0 circonferenza, 0<e<1 ellisse, e=1 parabola, e>1 iperbole) e= √1+2(E l2 / (G2M2 m3 )] L’energia minima si ha nel punto r*, dVeff ( r*) /dr=0 da cui r*= l2 / GMm2 e Emin=E(r*)=- G2M2 m3 /(2 l2) (la velocità radiale è nulla poiché r=r*=costante) Con tale energia e=0 orb.circolare, per valori maggiori negativi 0<e<1orb.ellittica. Sezioni coniche 1. Parabola 2. cerchio e ellisse 3. iperbole G. Bracco - Appunti di Fisica Generale 8 4 26-Nov-13 Semiassi a e b Almeno uno tra A B e C diverso da 0 Ellisse (A=C, B=0, circonferenza) parabola iperbole Eccentricita’ 5 26-Nov-13 Eccentricità: Per le orbite ellittiche può essere calcolata come distanza tra l'apoasse (distanza maggiore, per orbite attorno al Sole afelio, per orbite attorno alla Terra apogeo) A e il periasse (distanza minore, per Sole perielio, per Terra perigeo) P: e= (A-P)/(A+P) [A-P è anche la distanza fra i fuochi dell’ellisse]. dove: P è il raggio di pericentro, A è il raggio di apocentro. Per e=0 orbite circolari, 0<e<1 orbite ellittiche, e=1 orbite paraboliche, e>1 orbite iperboliche. Per esempio, l'eccentricità dell'orbita della Terra oggi è 0.0167. Nel tempo, l'eccentricità dell'orbita terrestre varia lentamente, passando da quasi 0 a circa 0.05 come risultato dell'attrazione gravitazionale tra i pianeti. Orbite quasi circolari diameter (Ea rth=1 ) diameter (km ) mass (Ea rth=1 ) mean dist from Sun (AU) orb. period (Ea rth ye a rs ) orbital eccentr. Mercury Venus Earth Mars Jupiter Saturn Uranus Neptune 0.382 0.949 1 0.532 11.209 9.44 4.007 3.883 0.18 4878 12104 12756 6787 142800 120000 51118 49528 2300 0.055 0.815 1 0.107 318 95 15 17 0.002 0.39 0.72 1 1.52 5.2 9.54 19.18 30.06 39.44 0.24 0.62 1 1.88 11.86 29.46 84.01 164.8 247.7 0.2056 0.0068 0.056 0.0461 0.0097 110.2482 0.0167 0.0483 G. Bracco -0.0934 Appunti di Fisica Generale Pluto Se un corpo ha un’energia (totale) negativa rispetto ad un pianeta non può abbandonarlo perché a distanza finita la velocità radiale si annullerebbe. Per liberare il corpo è necessaria un’energia positiva e se il corpo parte da una certa distanza dal pianeta, occorre imprimergli una velocità pari a quella di fuga. In particolare, la velocità di fuga è quella minima per portare all’infinito il corpo con energia nulla E=K+U=0. Per la Terra, partendo dalla superficie, RT raggio della Terra, (1/2)m v2+U(RT)=0 da cui ________ vf =√2G MT / RT =11.2 km/s MT = 5.98 x 1024 kg N Molecole in un gas hanno un’energia cinetica media E in base alla temperatura del gas Da cui la velocita’ quad.media V=√3kBT Per O2 a T=273 K (0 C) v=461 m/s G. Bracco - Appunti di Fisica Generale 12 6 26-Nov-13 Parametri dei pianeti del sistema solare Mercury diameter 0.382 (Earth=1) diameter (km ) 4878 mass (Earth=1) 0.055 mean dist 0.39 from Sun (AU) orb. period 0.24 (Earth years ) orbital 0.2056 eccentr. mean orb. vel 47.89 (km/ sec ) rotation period 58.65 (in Earth days ) inclination of 0 axis (degrees ) mean temp. at -180 to 430 surface (C ) gravity at 0.38 equat (Earth=1) escape vel 4.25 (km/ sec ) mean density 5.43 (water=1) Venus Earth Mars Jupiter Saturn Uranus Neptune 0.949 1 0.532 11.209 9.44 4.007 3.883 0.18 12104 0.815 12756 1 6787 0.107 142800 318 120000 95 51118 15 49528 17 2300 0.002 0.72 1 1.52 5.2 9.54 19.18 30.06 39.44 0.62 1 1.88 11.86 29.46 84.01 164.8 247.7 0.0068 0.0167 0.0934 0.0483 0.056 0.0461 0.0097 0.2482 35.03 29.79 24.13 13.06 9.64 6.81 5.43 4.74 -243 1 1.03 0.41 0.44 -0.72 0.72 -6.38 177.4 23.45 23.98 3.08 26.73 97.92 28.8 122 465 -89 to 58 -82 to 0 Pluto -150 -170 -200 -210 -220 0.9 1 0.38 2.64 0.93 0.89 1.12 0.06 10.36 11.18 5.02 59.54 35.49 21.29 23.71 1.27 5.25 5.52 3.93 1.33 0.71 1.24 1.67 2.03 G. Bracco - Appunti di Fisica Generale 13 Si puo’ derivare dall’equazione matriciale Matrice simmetrica con determinante diverso da zero defisce una sezione conica. Determinante di E’ proporzionale all’opposto di E quindi definisce il tipo di sezione conica Ellisse Ellissoide Con assi principali lungo XYZ 7