HOME PROFILASSI ANTIBIOTICA IN CHIRURGIA PROFILASSI ANTIBIOTICA IN AMBITO CHIRURGICO Lo scopo della profilassi antibiotica in ambito chirurgico è quello di ridurre l'incidenza di infezioni post-operatorie Dr. Alessandro Bernardini INFEZIONE NOSOCOMIALE O INTRAOSPEDALIERA • Per infezione nosocomiale o intraospedaliera si intende qualsiasi malattia di origine infettiva, a genesi microbica o virale - clinicamente riconoscibile e non presente nè in incubazione al momento del ricovero – che venga acquisita dai pazienti durante la degenza in ospedale, comprendendo anche le infezioni successive alla dimissione, e che si manifesti dopo un periodo di incubazione variabile, a seconda del tipo di microorganismo. • Può colpire i malati, ma anche gli operatori sanitari, amici e parenti dei degenti. 20/11/2011 Le infezioni ospedale, Mediserve Clinical Pharmacy and in Therapeutics by Roger Walker 2 1 •Il termine di infezione del sito chirurgico (SSI) comprende le infezioni degli impianti, dei dispositivi protesici e dei tessuti adiacenti a quelli coinvolti nell' intervento chirurgico. complicanza comune, ma comunque evitabile 2 In alcuni casi i batteri sono già penetrati nei tessuti sterili prima che il paziente abbia raggiunto l'ospedale In alcuni casi i batteri sono già penetrati nei tessuti sterili prima che il paziente abbia raggiunto l'ospedale In alcuni casi i batteri sono gia’ penetrati nei tessuti sterili prima che il paziente abbia raggiunto l'ospedale, come nel caso in cui un'appendice si perfora nella cavità peritoneale 3 In alcuni casi i batteri sono già penetrati nei tessuti sterili prima che il paziente abbia raggiunto l'ospedale L’infezione da Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima dell'intervento che aumenta la possibilità di colonizzazione da parte della flora batterica dell'ospedale In alcuni casi i batteri sono già penetrati nei tessuti sterili prima che il paziente abbia raggiunto l'ospedale L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima dell'intervento che aumenta la possibilità di colonizzazione da parte della flora batterica dell'ospedale Viene effettuata riduzione fisica del contenuto intestinale mediante clisteri e purganti 4 In alcuni casi i batteri sono già penetrati •il nei rischio di infezione dipende principalmente dalla localizzazione anatomica chirurgico, tessuti sterili primadell'intervento che il paziente abbia •La profilassi ha un valore ben definito negli interventi che presentano una raggiunto l'ospedale elevata incidenza di infezioni, ad es. interventi sporchi-infetti), mentre il suo ruolo è meno chiaro negli interventi a basso rischio (interventi puliti). •Gli interventi possono essere suddivisi in quattro classi a seconda del grado di contaminazione batterica e della conseguente incidenza di infezioni postoperatorie: •Puliti L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi •Puliti-contaminati nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima dell'intervento che aumenta la possibilità di •Contaminati colonizzazione da parte della flora batterica •sporchi dell'ospedale Viene effettuata riduzione fisica del contenuto intestinale mediante clisteri e purganti •L’intestino crasso è pesantemente colonizzato. •La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i sessi, l'uretra sono normalmente colonizzati da microrganismi che derivano dall'intestino crasso In alcuni casi i batteri sono già penetrati nei tessuti sterili prima che il paziente abbia raggiunto l'ospedale DOCCIA ANTISETTICA DEL PAZIENTE PREOPERATORIA L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima dell'intervento che aumenta la possibilità di colonizzazione da parte della flora batterica dell'ospedale Viene effettuata riduzione fisica del contenuto intestinale mediante clisteri e purganti •L’intestino crasso è pesantemente colonizzato. •La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i sessi, l'uretra sono normalmente colonizzati da microrganismi che derivano dall'intestino crasso 5 In alcuni casi i batteri sono già penetrati nei tessuti sterili prima che il paziente abbia raggiunto l'ospedale Gli stessi operatori sanitari sono causa potenziale di infezioni post-operatorie: sono necessari disinfezione delle mani, uso di guanti, camici e maschere per il personale presente in sala operatoria. L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima dell'intervento che aumenta la possibilità di colonizzazione da parte della flora batterica dell'ospedale Viene effettuata riduzione fisica del contenuto intestinale mediante clisteri e purganti •L’intestino crasso è pesantemente colonizzato. •La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i sessi, l'uretra sono normalmente colonizzati da microrganismi che derivano dall'intestino crasso In alcuni casi i batteri sono già penetrati nei tessuti sterili prima che il paziente abbia raggiunto l'ospedale Gli stessi operatori sanitari sono causa potenziale di infezioni post-operatorie: disinfezione delle mani, dell'uso di guanti, camici e maschere per il personale presente in sala operatoria. L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima dell'intervento che aumenta la possibilità di colonizzazione da parte della flora batterica dell'ospedale Viene effettuata riduzione fisica del contenuto intestinale mediante clisteri e purganti Le narici possono essere pesantemente colonizzate dallo Staph. Aureus •L’intestino crasso è pesantemente colonizzato. •La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i sessi, l'uretra sono normalmente colonizzati da microrganismi che derivano dall'intestino crasso 6 In alcuni casi i batteri sono già penetrati nei tessuti sterili prima che il paziente abbia raggiunto l'ospedale Gli stessi operatori sanitari sono causa potenziale di infezioni post-operatorie: disinfezione delle mani, dell'uso di guanti, camici e maschere per il personale presente in sala operatoria. L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima dell'intervento che aumenta la possibilità di colonizzazione da parte della flora batterica dell'ospedale l'incisione della cute permette I'inoculazione della flora Gram-positiva della pelle, inclusi Staphylococcus aureus, staphylococci coaguli-negativi e Corynebacterium spp. Viene effettuata riduzione fisica del contenuto intestinale mediante clisteri e purganti •L’intestino crasso è pesantemente colonizzato. •La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i sessi, l'uretra sono normalmente colonizzati da microrganismi che derivano dall'intestino crasso In alcuni casi i batteri sono già penetrati nei tessuti sterili prima che il paziente abbia raggiunto l'ospedale CLASSIFICAZIONE DELL’INTERVENTO: procedure da pulite a Gli stessi operatori sanitari sono causa potenziale di infezioni post-operatorie: contaminate disinfezione delle mani, dell'uso di guanti, camici e maschere per il personale presente in sala operatoria.Tasso d’infezione della ferita •il rischio di infezione dipende principalmente dalla localizzazione anatomica dell'intervento chirurgico, L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoInterventi(MRSA) puliti resistente ha maggiori probabilità di svilupparsi nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima •il rischio infezione dipendedi dell'intervento chediaumenta la possibilità principalmente dalla colonizzazione da parte dellalocalizzazione flora batterica anatomica dell'intervento chirurgico, dell'ospedale Interventi puliti•La profilassi ha un valore ben contaminati definito negli interventi che l'incisione della cute, che permette presentano una elevata incidenza I'inoculazione della flora Gramdi infezioni, mentre il suo ruolo è positiva della pelle, inclusi meno chiaroViene negli interventi a effettuata Staphylococcus aureus, basso rischio. riduzione fisica del Interventi staphylococci coaguli-negativi e contenuto intestinale contaminati Corynebacterium spp. mediante clisteri e purganti •La profilassi ha un valore ben definito negli interventi che presentano una elevata incidenza di infezioni, mentre il suo ruolo è meno chiaro negli interventi a basso rischio. Interventicrasso sporchi •L’intestino è pesantemente colonizzato. e infetti •La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i sessi, l'uretra sono normalmente colonizzati da microrganismi che derivano dall'intestino crasso 7 In alcuni casi i batteri sono già penetrati nei tessuti sterili prima che il paziente abbia raggiunto l'ospedale CLASSIFICAZIONE DELL’INTERVENTO: procedure da pulite a contaminate Gli stessi operatori sanitari sono causa potenziale di infezioni post-operatorie: disinfezione delle mani, dell'uso di guanti, camici e maschere per il personale presente in sala operatoria. Più lungo è l’intervento, maggiore è il rischio di infezione della ferita, questo rischio si aggiunge a quella della classificazione dell'operazione. FATTORI DI RISCHIO L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima dell'intervento che aumenta la possibilità di colonizzazione da parte della flora batterica dell'ospedale LEGATI AL PAZIENTE l'incisione della cute, che permette I'inoculazione della flora Grampositiva della pelle, inclusi Staphylococcus aureus, staphylococci coaguli-negativi e Corynebacterium spp. Viene effettuata riduzione fisica del contenuto intestinale mediante clisteri e purganti DURATA DELL’INTERVENTO •Età avanzata •Malnutrizione •Obesità •Infezioni preesistenti •Diabete mellito •Malattie renali •Malattie epatiche •L’intestino crasso è pesantemente colonizzato. •Immuno-deficienza •La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i sessi, l'uretra sono normalmente colonizzati da microrganismi che derivano dall'intestino crasso •Prolungata operatoria degenza pre- •Trasfusioni di sangue In alcuni casi i batteri sono già penetrati nei tessuti sterili prima che il paziente abbia raggiunto l'ospedale CLASSIFICAZIONE DELL’INTERVENTO: procedure da pulite a contaminate Gli stessi operatori sanitari sono causa potenziale di infezioni post-operatorie: disinfezione delle mani, dell'uso di guanti, camici e maschere per il personale presente in sala operatoria. L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima dell'intervento che aumenta la possibilità di colonizzazione da parte della flora batterica dell'ospedale Viene effettuata riduzione fisica del contenuto intestinale mediante clisteri e purganti •L’intestino crasso è pesantemente colonizzato. •La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i sessi, l'uretra sono normalmente colonizzati da microrganismi che derivano dall'intestino crasso DURATA DELL’INTERVENTO Più lungo è l’intervento, maggiore è il rischio di infezione della ferita, questo rischio si aggiunge a quella della classificazione dell'operazione. FATTORI DI RISCHIO LEGATI AL PAZIENTE FATTORI DI RISCHIO LEGATI ALL'INTERVENTO l'incisione della cute, che permette I'inoculazione della flora Grampositiva della pelle, inclusi Fattori di rischio legati all'intervento Staphylococcus aureus, •Ischemia tissutale staphylococci coaguli-negativi e Corynebacterium spp. •Mancanza di emostasi adeguata •Lesioni tissutali, ad esempio da ferri o strumenti chirurgici •Presenza di tessuto necrotico •Presenza di corpi estranei, incluso eventuale materiale chirurgico 8 In alcuni casi i batteri sono già penetrati nei tessuti sterili prima che il paziente abbia raggiunto l'ospedale CLASSIFICAZIONE DELL’INTERVENTO: procedure da pulite a contaminate Gli stessi operatori sanitari sono causa potenziale di infezioni post-operatorie: disinfezione delle mani, dell'uso di guanti, camici e maschere per il personale presente in sala operatoria. L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima dell'intervento che aumenta la possibilità di colonizzazione da parte della flora batterica dell'ospedale Viene effettuata riduzione fisica del contenuto intestinale mediante clisteri e purganti •L’intestino crasso è pesantemente colonizzato. •La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i sessi, l'uretra sono normalmente colonizzati da microrganismi che derivano dall'intestino crasso DURATA DELL’INTERVENTO Più lungo è l’intervento, maggiore è il rischio di infezione della ferita, questo rischio si aggiunge a quella della classificazione dell'operazione. FATTORI DI RISCHIO LEGATI AL PAZIENTE FATTORI DI RISCHIO LEGATI ALL'INTERVENTO INSERIMENTO DI IMPIANTI l'incisione della cute, che permette I'inoculazione della flora GramPROTESICI positiva della pelle, inclusi Staphylococcus aureus, Tutti glicoaguli-negativi impianti hanno un effetto staphylococci e Corynebacterium spp. negativo sulle difese dell'organismo ospite e quindi un minore inoculo batterico può avviare l'infezione, per cui vi è un maggior rischio di infezione della ferita e chirurgica. In alcuni casi i batteri sono già penetrati nei tessuti sterili prima che il paziente abbia raggiunto l'ospedale CLASSIFICAZIONE DELL’INTERVENTO: procedure da pulite a contaminate Gli stessi operatori sanitari sono causa potenziale di infezioni post-operatorie: disinfezione delle mani, dell'uso di guanti, camici e maschere per il personale presente in sala operatoria. L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima dell'intervento che aumenta la possibilità di colonizzazione da parte della flora batterica dell'ospedale Viene effettuata riduzione fisica del contenuto intestinale mediante clisteri e purganti •L’intestino crasso è pesantemente colonizzato. l'incisione della cute, che permette I'inoculazione della flora Grampositiva della pelle, inclusi Staphylococcus aureus, staphylococci coaguli-negativi e Corynebacterium spp. DURATA DELL’INTERVENTO Più lungo è l’intervento, maggiore è il rischio di infezione della ferita, questo rischio si aggiunge a quella della classificazione dell'operazione. FATTORI DI RISCHIO LEGATI AL PAZIENTE FATTORI DI RISCHIO LEGATI ALL'INTERVENTO INSERIMENTO DI IMPIANTI PROTESICI Tutti gli impianti hanno un effetto negativo sulle difese dell'organismo ospite e quindi una minore inoculo batterico è tenuta ad avviare l'infezione. Quindi vi è un maggior rischio di infezione della ferita e chirurgica. CO-MORBIDITÀ •La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i sessi, l'uretra sono normalmente colonizzati da microrganismi che derivano dall'intestino crasso 9 In alcuni casi i batteri sono già penetrati nei tessuti sterili prima che il paziente abbia raggiunto l'ospedale CLASSIFICAZIONE DELL’INTERVENTO: procedure da pulite a contaminate Gli stessi operatori sanitari sono causa potenziale di infezioni post-operatorie: disinfezione delle mani, dell'uso di guanti, camici e maschere per il personale presente in sala operatoria. L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima dell'intervento che aumenta la possibilità di colonizzazione da parte della flora batterica dell'ospedale l'incisione della cute, che permette I'inoculazione della flora Grampositiva della pelle, inclusi Staphylococcus aureus, staphylococci coaguli-negativi e Corynebacterium spp. Viene effettuata riduzione fisica del contenuto intestinale mediante clisteri e purganti DURATA DELL’INTERVENTO Più lungo è l’intervento, maggiore è il rischio di infezione della ferita, questo rischio si aggiunge a quella della classificazione dell'operazione. FATTORI DI RISCHIO LEGATI AL PAZIENTE FATTORI DI RISCHIO LEGATI ALL'INTERVENTO INSERIMENTO DI IMPIANTI PROTESICI Tutti gli impianti hanno un effetto negativo sulle difese dell'organismo ospite e quindi una minore inoculo batterico è tenuta ad avviare l'infezione. Quindi vi è un maggior rischio di infezione della ferita e chirurgica. CO-MORBIDITÀ •L’intestino crasso è pesantemente colonizzato. •La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i sessi, l'uretra sono normalmente colonizzati da microrganismi che derivano dall'intestino crasso In alcuni casi i batteri sono già penetrati nei tessuti sterili prima che il paziente abbia raggiunto l'ospedale CLASSIFICAZIONE DELL’INTERVENTO: procedure da pulite a contaminate DURATA DELL’INTERVENTO Gli stessi operatori sanitari sono causa potenziale di infezioni post-operatorie: disinfezione Più dellelungo è l’intervento, maggiore è il mani, dell'uso di guanti, camici e maschererischio per il di infezione della ferita, questo personale presente in sala operatoria. rischio si aggiunge a quella della classificazione dell'operazione. L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima dell'intervento che aumenta la possibilità di colonizzazione da parte della flora batterica dell'ospedale Viene effettuata riduzione fisica del contenuto intestinale mediante clisteri e purganti •L’intestino crasso è pesantemente colonizzato. •La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i sessi, l'uretra sono normalmente colonizzati da microrganismi che derivano dall'intestino crasso l'incisione della cute, che permette I'inoculazione della flora Grampositiva della pelle, inclusi Staphylococcus aureus, staphylococci coaguli-negativi e Corynebacterium spp. FATTORI DI RISCHIO LEGATI AL PAZIENTE FATTORI DI RISCHIO LEGATI ALL'INTERVENTO INSERIMENTO DI IMPIANTI PROTESICI Tutti gli impianti hanno un effetto negativo sulle difese dell'organismo ospite e quindi una minore inoculo batterico è tenuta ad avviare l'infezione. Quindi vi è un maggior rischio di infezione della ferita e chirurgica. COLITE PSEUDOMEMBRANOSA: colite CO-MORBIDITÀ dovuta ad un infezione da Clostridium difficile, condizione spesso associata all'impiego di antibiotici , es. Clindamicina, Fluorochinoloni 10 In alcuni casi i batteri sono già penetrati nei tessuti sterili prima che il paziente abbia raggiunto l'ospedale complicanza comune, ma comunque evitabile CLASSIFICAZIONE DELL’INTERVENTO: procedure da pulite a contaminate DURATA DELL’INTERVENTO Più lungo è l’intervento, maggiore è il rischio di infezione della ferita, questo rischio si aggiunge a quella della classificazione dell'operazione. FATTORI DI RISCHIO LEGATI AL PAZIENTE L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima dell'intervento che aumenta la possibilità di colonizzazione da parte della flora batterica dell'ospedale l'incisione della cute, che permette I'inoculazione della flora Grampositiva della pelle, inclusi Staphylococcus aureus, staphylococci coaguli-negativi e Corynebacterium spp. Viene effettuata riduzione fisica del contenuto intestinale mediante clisteri e purganti FATTORI DI RISCHIO LEGATI ALL'INTERVENTO INSERIMENTO DI IMPIANTI PROTESICI Tutti gli impianti hanno un effetto negativo sulle difese dell'organismo ospite e quindi una minore inoculo batterico è tenuta ad avviare l'infezione. Quindi vi è un maggior rischio di infezione della ferita e chirurgica. CO-MORBIDITÀ una SSI si può manifestare soltanto dopo la dimissione •La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i dall'ospedale: il 16% delle infezioni individuate sessi, l'uretra sono normalmente colonizzati da mediante un programma di controllo postmicrorganismi che derivano dall'intestino crasso dimissione •L’intestino crasso è pesantemente colonizzato. Gli antibiotici scelti per la profilassi dovrebbero essere attivi contro i batteri che hanno una maggiore probabilità di causare infezioni clinicamente significative, sulla base dei germi rilevati dalle colture in ospedale e delle loro resistenze Per la maggior parte degli interventi chirurgici rimane efficace la cefazolina, una cefalosporina di prima generazione attiva contro numerosi stafilococchi e streptococchi. 11 Gli antibiotici scelti per la profilassi dovrebbero essere attivi contro i batteri che hanno una maggiore probabilità di causare infezione clinicamente significative, sulla base dei germi rilevati dalle colture in ospedale e delle loro resistenze Negli interventi chirurgici che potrebbero comportare l’esposizione ad anaerobi intestinali, come il Bacteroides fragilis, la cefalosporina di seconda generazione cefoxitina (Mefoxin) è più attiva della cefazolina contro questi microrganismi. Gli antibiotici scelti per la profilassi dovrebbero essere attivi contro i batteri che hanno una maggiore probabilità di causare infezione clinicamente significative, sulla base dei germi rilevati dalle colture in ospedale e delle loro resistenze 12 Gli antibiotici scelti per la profilassi dovrebbero essere attivi contro i batteri che hanno una maggiore probabilità di causare infezione clinicamente significative, sulla base dei germi rilevati dalle colture in ospedale e delle loro resistenze Perché l'efficacia della profilassi sia ottimale occorre che siano mantenute concentrazioni tissutali adeguate di antibiotico in genere solo durante tutto l'intervento chirurgico Gli antibiotici scelti per la profilassi dovrebbero essere attivi contro i batteri che hanno una maggiore probabilità di causare infezione clinicamente significative, sulla base dei germi rilevati dalle colture in ospedale e delle loro resistenze MIC: concentrazione minima inibitoria 13 Gli antibiotici scelti per la profilassi dovrebbero essere attivi contro i batteri che hanno una maggiore probabilità di causare infezione clinicamente significative, sulla base dei germi rilevati dalle colture in ospedale e delle loro resistenze La profilassi è più efficace quando effettuata immediatamente prima dell'intervento (entro 30 minuti dall'induzione dell'anestesia), in modo che l'attività antibiotica sia presente per tutta la durata dell'intervento chirurgico e per le 4 ore successive (Classen et al.. 1992). Gli antibiotici scelti per la profilassi dovrebbero essere attivi contro i batteri che hanno una maggiore probabilità di causare infezione clinicamente significative, sulla base dei germi rilevati dalle colture in ospedale e delle loro resistenze Perché l'efficacia della profilassi sia ottimale occorre che siano mantenute concentrazioni tissutali adeguate di antibiotico in genere solo durante tutto l'intervento chirurgico RATIONALE DELL’ANTIBIOTICOPROFILASSI •La popolazione batterica ha una prima fase di latenza caratterizzata da una proliferazione relativamente lenta della durata di 3-4 ore: è in questa fase che l’antibioticoprofilassi va ad agire. •Poi al sistema immunitario resta un compito relativamente semplice nell'eliminazione della carica batterica. •Dopo la fase di latenza la riproduzione batterica seguirebbe invece un andamento logaritimico. 14 Gli antibiotici scelti per la profilassi dovrebbero essere attivi contro i batteri che hanno una maggiore probabilità di causare infezione clinicamente significative, sulla base dei germi rilevati dalle colture in ospedale e delle loro resistenze Perché l'efficacia della profilassi sia ottimale occorre che siano mantenute concentrazioni tissutali adeguate di antibiotico in genere solo durante tutto l'intervento chirurgico Devono essere effettuate dosi intraoperatorie se l’intervento si prolunga. RATIONALE DELL’ANTIBIOTICOPROFILASSI •La popolazione batterica ha una prima fase di latenza caratterizzata da una proliferazione relativamente lenta della durata di 3-4 ore: è in questa fase che l’antibioticoprofilassi va ad agire. •Poi al sistema immunitario resta un compito relativamente semplice nell'eliminazione della carica batterica. •Dopo la fase di latenza la riproduzione batterica seguirebbe invece un andamento logaritimico. PERCHE’ IN SALA: a volte un intervento può essere posticipato con un brevissimo preavviso, per cui la responsabilità della somministrazione degli antibiotici spetta al personale della sala e non a quello del reparto: la profilassi viene effettuata al momento dell'induzione dell'anestesia Antibiotici alternativi ai pazienti che presentano una storia clinica di reazioni da anafilassi oppure orticaria secondaria al trattamento con penicillina, nei quali è controindicato l'utilizzo di beta-lattamici Possono rendersi necessarie dosi supplementari in caso di significative perdite ematiche (>1500 ml), dal momento che il plasma è effettivamente diluito dalle trasfusioni INSUFFICIENZA RENALE : l'adozione di un protocollo di breve durata riduce anche la necessità di un adeguamento della posologia nei pazienti che presentano una ridotta capacità di eliminazione del farmaco Con la profilassi inoltre viene evitato il contagio da pazienti. 15