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PROFILASSI
ANTIBIOTICA IN
CHIRURGIA
PROFILASSI ANTIBIOTICA IN
AMBITO CHIRURGICO
Lo scopo della profilassi antibiotica in
ambito chirurgico è quello di ridurre
l'incidenza di infezioni post-operatorie
Dr. Alessandro Bernardini
INFEZIONE NOSOCOMIALE O INTRAOSPEDALIERA
• Per infezione nosocomiale o intraospedaliera
si intende qualsiasi malattia di origine infettiva, a
genesi microbica o virale - clinicamente
riconoscibile e non presente nè in incubazione al
momento del ricovero – che venga acquisita dai
pazienti durante la degenza in ospedale,
comprendendo anche le infezioni successive
alla dimissione, e che si manifesti dopo un
periodo di incubazione variabile, a seconda del
tipo di microorganismo.
• Può colpire i malati, ma anche gli operatori
sanitari, amici e parenti dei degenti.
20/11/2011
Le infezioni
ospedale, Mediserve
Clinical Pharmacy
and in
Therapeutics
by Roger Walker
2
1
•Il termine di infezione del sito
chirurgico (SSI) comprende le infezioni
degli impianti, dei dispositivi protesici e
dei tessuti adiacenti a quelli coinvolti
nell' intervento chirurgico.
complicanza comune,
ma comunque evitabile
2
In alcuni casi i
batteri sono già
penetrati nei tessuti
sterili prima che il
paziente
abbia
raggiunto l'ospedale
In alcuni casi i batteri
sono già penetrati nei
tessuti sterili prima che
il paziente abbia
raggiunto l'ospedale
In alcuni casi i batteri sono gia’
penetrati nei tessuti sterili prima
che il paziente abbia raggiunto
l'ospedale, come nel caso in cui
un'appendice si perfora nella
cavità peritoneale
3
In alcuni casi i batteri
sono già penetrati nei
tessuti sterili prima che
il paziente abbia
raggiunto l'ospedale
L’infezione da Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA) ha
maggiori probabilità di svilupparsi nei pazienti con un lungo periodo di
ricovero prima dell'intervento che aumenta la possibilità di colonizzazione da
parte della flora batterica dell'ospedale
In alcuni casi i batteri
sono già penetrati nei
tessuti sterili prima che
il paziente abbia
raggiunto l'ospedale
L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi
nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima
dell'intervento che aumenta la possibilità di
colonizzazione da parte della flora batterica
dell'ospedale
Viene effettuata riduzione fisica del
contenuto intestinale mediante clisteri
e purganti
4
In alcuni casi i batteri
sono già penetrati •il
nei rischio di infezione dipende principalmente dalla localizzazione anatomica
chirurgico,
tessuti sterili primadell'intervento
che
il paziente abbia
•La profilassi ha un valore ben definito negli interventi che presentano una
raggiunto l'ospedale
elevata incidenza di infezioni, ad es. interventi sporchi-infetti), mentre il suo
ruolo è meno chiaro negli interventi a basso rischio (interventi puliti).
•Gli interventi possono essere suddivisi in quattro classi a seconda del grado di
contaminazione batterica e della conseguente incidenza di infezioni
postoperatorie:
•Puliti
L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori
probabilità di svilupparsi
•Puliti-contaminati
nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima
dell'intervento che aumenta
la possibilità di
•Contaminati
colonizzazione da parte della flora batterica
•sporchi
dell'ospedale
Viene effettuata
riduzione fisica del
contenuto intestinale
mediante clisteri e
purganti
•L’intestino crasso è pesantemente colonizzato.
•La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i sessi, l'uretra sono
normalmente colonizzati da microrganismi che derivano dall'intestino crasso
In alcuni casi i batteri
sono già penetrati nei
tessuti sterili prima che
il paziente abbia
raggiunto l'ospedale
DOCCIA ANTISETTICA DEL
PAZIENTE PREOPERATORIA
L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi
nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima
dell'intervento che aumenta la possibilità di
colonizzazione da parte della flora batterica
dell'ospedale
Viene effettuata
riduzione fisica del
contenuto intestinale
mediante clisteri e
purganti
•L’intestino crasso è pesantemente colonizzato.
•La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i sessi, l'uretra sono
normalmente colonizzati da microrganismi che derivano dall'intestino
crasso
5
In alcuni casi i batteri
sono già penetrati nei
tessuti sterili prima che
il paziente abbia
raggiunto l'ospedale
Gli stessi operatori sanitari sono causa
potenziale di infezioni post-operatorie: sono
necessari disinfezione delle mani, uso di
guanti, camici e maschere per il personale
presente in sala operatoria.
L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi
nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima
dell'intervento che aumenta la possibilità di
colonizzazione da parte della flora batterica
dell'ospedale
Viene effettuata
riduzione fisica del
contenuto intestinale
mediante clisteri e
purganti
•L’intestino crasso è pesantemente colonizzato.
•La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i sessi,
l'uretra sono normalmente colonizzati da microrganismi
che derivano dall'intestino crasso
In alcuni casi i batteri
sono già penetrati nei
tessuti sterili prima che
il paziente abbia
raggiunto l'ospedale
Gli stessi operatori sanitari sono causa potenziale
di infezioni post-operatorie: disinfezione delle
mani, dell'uso di guanti, camici e maschere per il
personale presente in sala operatoria.
L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi
nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima
dell'intervento che aumenta la possibilità di
colonizzazione da parte della flora batterica
dell'ospedale
Viene effettuata
riduzione fisica del
contenuto intestinale
mediante clisteri e
purganti
Le narici possono essere
pesantemente colonizzate dallo
Staph. Aureus
•L’intestino crasso è pesantemente colonizzato.
•La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i
sessi, l'uretra sono normalmente colonizzati da
microrganismi che derivano dall'intestino crasso
6
In alcuni casi i batteri
sono già penetrati nei
tessuti sterili prima che
il paziente abbia
raggiunto l'ospedale
Gli stessi operatori sanitari sono causa potenziale
di infezioni post-operatorie: disinfezione delle
mani, dell'uso di guanti, camici e maschere per il
personale presente in sala operatoria.
L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi
nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima
dell'intervento che aumenta la possibilità di
colonizzazione da parte della flora batterica
dell'ospedale
l'incisione della cute permette I'inoculazione
della flora Gram-positiva della pelle, inclusi
Staphylococcus aureus, staphylococci
coaguli-negativi e Corynebacterium spp.
Viene effettuata
riduzione fisica del
contenuto intestinale
mediante clisteri e
purganti
•L’intestino crasso è pesantemente colonizzato.
•La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i
sessi, l'uretra sono normalmente colonizzati da
microrganismi che derivano dall'intestino crasso
In alcuni casi i batteri
sono già penetrati nei
tessuti sterili prima che
il paziente abbia
raggiunto l'ospedale
CLASSIFICAZIONE
DELL’INTERVENTO:
procedure da pulite a
Gli stessi operatori sanitari sono causa
potenziale di infezioni post-operatorie:
contaminate
disinfezione delle mani, dell'uso di
guanti, camici e maschere per il
personale presente in sala operatoria.Tasso d’infezione della
ferita
•il rischio di infezione dipende
principalmente dalla localizzazione
anatomica dell'intervento chirurgico,
L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoInterventi(MRSA)
puliti
resistente
ha maggiori probabilità di svilupparsi
nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima
•il rischio
infezione
dipendedi
dell'intervento
chediaumenta
la possibilità
principalmente
dalla
colonizzazione
da parte
dellalocalizzazione
flora batterica
anatomica
dell'intervento chirurgico,
dell'ospedale
Interventi puliti•La profilassi ha un valore ben
contaminati
definito
negli
interventi
che
l'incisione della cute, che permette
presentano una elevata incidenza
I'inoculazione della flora Gramdi infezioni, mentre il suo ruolo è
positiva della pelle, inclusi
meno chiaroViene
negli
interventi a
effettuata
Staphylococcus aureus,
basso rischio.
riduzione fisica del
Interventi
staphylococci coaguli-negativi e
contenuto intestinale
contaminati
Corynebacterium spp.
mediante clisteri e
purganti
•La profilassi ha un valore ben definito
negli interventi che presentano una
elevata incidenza di infezioni, mentre il
suo ruolo è meno chiaro negli interventi
a basso rischio.
Interventicrasso
sporchi
•L’intestino
è pesantemente colonizzato.
e infetti
•La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i
sessi, l'uretra sono normalmente colonizzati da
microrganismi che derivano dall'intestino crasso
7
In alcuni casi i batteri
sono già penetrati nei
tessuti sterili prima che
il paziente abbia
raggiunto l'ospedale
CLASSIFICAZIONE
DELL’INTERVENTO:
procedure da pulite a contaminate
Gli stessi operatori sanitari sono causa
potenziale di infezioni post-operatorie:
disinfezione delle mani, dell'uso di
guanti, camici e maschere per il
personale presente in sala operatoria.
Più lungo è l’intervento, maggiore è il
rischio di infezione della ferita, questo
rischio si aggiunge a quella della
classificazione dell'operazione.
FATTORI DI RISCHIO
L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi
nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima
dell'intervento che aumenta la possibilità di
colonizzazione da parte della flora batterica
dell'ospedale
LEGATI AL PAZIENTE
l'incisione della cute, che permette
I'inoculazione della flora Grampositiva della pelle, inclusi
Staphylococcus aureus,
staphylococci coaguli-negativi e
Corynebacterium spp.
Viene effettuata
riduzione fisica del
contenuto intestinale
mediante clisteri e
purganti
DURATA DELL’INTERVENTO
•Età avanzata
•Malnutrizione
•Obesità
•Infezioni preesistenti
•Diabete mellito
•Malattie renali
•Malattie epatiche
•L’intestino crasso è pesantemente colonizzato.
•Immuno-deficienza
•La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i
sessi, l'uretra sono normalmente colonizzati da
microrganismi che derivano dall'intestino crasso
•Prolungata
operatoria
degenza
pre-
•Trasfusioni di sangue
In alcuni casi i batteri
sono già penetrati nei
tessuti sterili prima che
il paziente abbia
raggiunto l'ospedale
CLASSIFICAZIONE
DELL’INTERVENTO:
procedure da pulite a contaminate
Gli stessi operatori sanitari sono causa
potenziale di infezioni post-operatorie:
disinfezione delle mani, dell'uso di
guanti, camici e maschere per il
personale presente in sala operatoria.
L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi
nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima
dell'intervento che aumenta la possibilità di
colonizzazione da parte della flora batterica
dell'ospedale
Viene effettuata
riduzione fisica del
contenuto intestinale
mediante clisteri e
purganti
•L’intestino crasso è pesantemente colonizzato.
•La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i
sessi, l'uretra sono normalmente colonizzati da
microrganismi che derivano dall'intestino crasso
DURATA DELL’INTERVENTO
Più lungo è l’intervento, maggiore è il
rischio di infezione della ferita, questo
rischio si aggiunge a quella della
classificazione dell'operazione.
FATTORI DI RISCHIO LEGATI AL
PAZIENTE
FATTORI DI RISCHIO LEGATI
ALL'INTERVENTO
l'incisione della cute, che permette
I'inoculazione della flora Grampositiva della pelle, inclusi Fattori di rischio legati all'intervento
Staphylococcus aureus,
•Ischemia
tissutale
staphylococci coaguli-negativi
e
Corynebacterium spp.
•Mancanza di emostasi adeguata
•Lesioni tissutali, ad esempio da ferri
o strumenti chirurgici
•Presenza di tessuto necrotico
•Presenza di corpi estranei, incluso
eventuale materiale chirurgico
8
In alcuni casi i batteri
sono già penetrati nei
tessuti sterili prima che
il paziente abbia
raggiunto l'ospedale
CLASSIFICAZIONE
DELL’INTERVENTO:
procedure da pulite a contaminate
Gli stessi operatori sanitari sono causa
potenziale di infezioni post-operatorie:
disinfezione delle mani, dell'uso di
guanti, camici e maschere per il
personale presente in sala operatoria.
L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi
nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima
dell'intervento che aumenta la possibilità di
colonizzazione da parte della flora batterica
dell'ospedale
Viene effettuata
riduzione fisica del
contenuto intestinale
mediante clisteri e
purganti
•L’intestino crasso è pesantemente colonizzato.
•La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i
sessi, l'uretra sono normalmente colonizzati da
microrganismi che derivano dall'intestino crasso
DURATA DELL’INTERVENTO
Più lungo è l’intervento, maggiore è il
rischio di infezione della ferita, questo
rischio si aggiunge a quella della
classificazione dell'operazione.
FATTORI DI RISCHIO LEGATI AL
PAZIENTE
FATTORI DI RISCHIO LEGATI
ALL'INTERVENTO
INSERIMENTO
DI
IMPIANTI
l'incisione della cute, che permette
I'inoculazione della flora GramPROTESICI
positiva della pelle, inclusi
Staphylococcus aureus,
Tutti
glicoaguli-negativi
impianti
hanno un effetto
staphylococci
e
Corynebacterium spp.
negativo sulle difese dell'organismo
ospite e quindi un minore inoculo
batterico può avviare l'infezione, per cui
vi è un maggior rischio di infezione
della ferita e chirurgica.
In alcuni casi i batteri
sono già penetrati nei
tessuti sterili prima che
il paziente abbia
raggiunto l'ospedale
CLASSIFICAZIONE
DELL’INTERVENTO:
procedure da pulite a contaminate
Gli stessi operatori sanitari sono causa
potenziale di infezioni post-operatorie:
disinfezione delle mani, dell'uso di
guanti, camici e maschere per il
personale presente in sala operatoria.
L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi
nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima
dell'intervento che aumenta la possibilità di
colonizzazione da parte della flora batterica
dell'ospedale
Viene effettuata
riduzione fisica del
contenuto intestinale
mediante clisteri e
purganti
•L’intestino crasso è pesantemente colonizzato.
l'incisione della cute, che permette
I'inoculazione della flora Grampositiva della pelle, inclusi
Staphylococcus aureus,
staphylococci coaguli-negativi e
Corynebacterium spp.
DURATA DELL’INTERVENTO
Più lungo è l’intervento, maggiore è il
rischio di infezione della ferita, questo
rischio si aggiunge a quella della
classificazione dell'operazione.
FATTORI DI RISCHIO LEGATI AL
PAZIENTE
FATTORI DI RISCHIO LEGATI
ALL'INTERVENTO
INSERIMENTO
DI
IMPIANTI
PROTESICI
Tutti gli impianti hanno un effetto
negativo sulle difese dell'organismo
ospite e quindi una minore inoculo
batterico è tenuta ad avviare l'infezione.
Quindi vi è un maggior rischio di
infezione della ferita e chirurgica.
CO-MORBIDITÀ
•La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i
sessi, l'uretra sono normalmente colonizzati da
microrganismi che derivano dall'intestino crasso
9
In alcuni casi i batteri
sono già penetrati nei
tessuti sterili prima che
il paziente abbia
raggiunto l'ospedale
CLASSIFICAZIONE
DELL’INTERVENTO:
procedure da pulite a contaminate
Gli stessi operatori sanitari sono causa
potenziale di infezioni post-operatorie:
disinfezione delle mani, dell'uso di
guanti, camici e maschere per il
personale presente in sala operatoria.
L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi
nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima
dell'intervento che aumenta la possibilità di
colonizzazione da parte della flora batterica
dell'ospedale
l'incisione della cute, che permette
I'inoculazione della flora Grampositiva della pelle, inclusi
Staphylococcus aureus,
staphylococci coaguli-negativi e
Corynebacterium spp.
Viene effettuata
riduzione fisica del
contenuto intestinale
mediante clisteri e
purganti
DURATA DELL’INTERVENTO
Più lungo è l’intervento, maggiore è il
rischio di infezione della ferita, questo
rischio si aggiunge a quella della
classificazione dell'operazione.
FATTORI DI RISCHIO LEGATI AL
PAZIENTE
FATTORI DI RISCHIO LEGATI
ALL'INTERVENTO
INSERIMENTO
DI
IMPIANTI
PROTESICI
Tutti gli impianti hanno un effetto
negativo sulle difese dell'organismo
ospite e quindi una minore inoculo
batterico è tenuta ad avviare l'infezione.
Quindi vi è un maggior rischio di
infezione della ferita e chirurgica.
CO-MORBIDITÀ
•L’intestino crasso è pesantemente colonizzato.
•La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i
sessi, l'uretra sono normalmente colonizzati da
microrganismi che derivano dall'intestino crasso
In alcuni casi i batteri
sono già penetrati nei
tessuti sterili prima che
il paziente abbia
raggiunto l'ospedale
CLASSIFICAZIONE
DELL’INTERVENTO:
procedure da pulite a contaminate
DURATA DELL’INTERVENTO
Gli stessi operatori sanitari sono causa potenziale
di infezioni post-operatorie: disinfezione Più
dellelungo è l’intervento, maggiore è il
mani, dell'uso di guanti, camici e maschererischio
per il di infezione della ferita, questo
personale presente in sala operatoria.
rischio si aggiunge a quella della
classificazione dell'operazione.
L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi
nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima
dell'intervento che aumenta la possibilità di
colonizzazione da parte della flora batterica
dell'ospedale
Viene effettuata
riduzione fisica del
contenuto intestinale
mediante clisteri e
purganti
•L’intestino crasso è pesantemente colonizzato.
•La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi i
sessi, l'uretra sono normalmente colonizzati da
microrganismi che derivano dall'intestino crasso
l'incisione della cute, che permette
I'inoculazione della flora Grampositiva della pelle, inclusi
Staphylococcus aureus,
staphylococci coaguli-negativi e
Corynebacterium spp.
FATTORI DI RISCHIO LEGATI
AL PAZIENTE
FATTORI DI RISCHIO LEGATI
ALL'INTERVENTO
INSERIMENTO DI IMPIANTI PROTESICI
Tutti gli impianti hanno un effetto negativo sulle
difese dell'organismo ospite e quindi una minore
inoculo batterico è tenuta ad avviare l'infezione.
Quindi vi è un maggior rischio di infezione della
ferita e chirurgica.
COLITE PSEUDOMEMBRANOSA:
colite
CO-MORBIDITÀ
dovuta ad un infezione da Clostridium
difficile, condizione spesso associata
all'impiego di antibiotici , es. Clindamicina,
Fluorochinoloni
10
In alcuni casi i batteri
sono già penetrati nei
tessuti sterili prima che
il paziente abbia
raggiunto l'ospedale
complicanza comune, ma
comunque evitabile
CLASSIFICAZIONE
DELL’INTERVENTO:
procedure da pulite a contaminate
DURATA DELL’INTERVENTO
Più lungo è l’intervento, maggiore è il
rischio di infezione della ferita, questo
rischio si aggiunge a quella della
classificazione dell'operazione.
FATTORI DI RISCHIO LEGATI
AL PAZIENTE
L’infezione da Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) ha maggiori probabilità di svilupparsi
nei pazienti con un lungo periodo di ricovero prima
dell'intervento che aumenta la possibilità di
colonizzazione da parte della flora batterica
dell'ospedale
l'incisione della cute, che permette
I'inoculazione della flora Grampositiva della pelle, inclusi
Staphylococcus aureus,
staphylococci coaguli-negativi e
Corynebacterium spp.
Viene effettuata
riduzione fisica del
contenuto intestinale
mediante clisteri e
purganti
FATTORI DI RISCHIO LEGATI
ALL'INTERVENTO
INSERIMENTO
DI
IMPIANTI
PROTESICI
Tutti gli impianti hanno un effetto
negativo sulle difese dell'organismo
ospite e quindi una minore inoculo
batterico è tenuta ad avviare l'infezione.
Quindi vi è un maggior rischio di
infezione della ferita e chirurgica.
CO-MORBIDITÀ
una SSI si può manifestare soltanto dopo la dimissione
•La vagina (esclusa l’età fertile) e, in entrambi
i
dall'ospedale:
il 16% delle infezioni individuate
sessi, l'uretra sono normalmente colonizzati da
mediante un programma di controllo postmicrorganismi che derivano dall'intestino crasso
dimissione
•L’intestino crasso è pesantemente colonizzato.
Gli antibiotici scelti per la profilassi
dovrebbero essere attivi contro i
batteri che hanno una maggiore
probabilità di causare infezioni
clinicamente significative,
sulla base dei germi rilevati dalle
colture in ospedale e delle loro
resistenze
Per la maggior parte degli interventi chirurgici
rimane efficace la cefazolina, una cefalosporina
di prima generazione attiva contro numerosi
stafilococchi e streptococchi.
11
Gli antibiotici scelti per la profilassi dovrebbero essere attivi
contro i batteri che hanno una maggiore
probabilità di causare infezione clinicamente significative,
sulla base dei germi rilevati dalle colture in ospedale e delle
loro resistenze
Negli interventi chirurgici che
potrebbero comportare l’esposizione ad
anaerobi intestinali, come il Bacteroides
fragilis, la cefalosporina di seconda
generazione cefoxitina (Mefoxin) è più
attiva della cefazolina contro questi
microrganismi.
Gli antibiotici scelti per la profilassi dovrebbero essere attivi
contro i batteri che hanno una maggiore
probabilità di causare infezione clinicamente significative,
sulla base dei germi rilevati dalle colture in ospedale e delle
loro resistenze
12
Gli antibiotici scelti per la profilassi dovrebbero essere attivi
contro i batteri che hanno una maggiore
probabilità di causare infezione clinicamente significative,
sulla base dei germi rilevati dalle colture in ospedale e delle
loro resistenze
Perché l'efficacia della profilassi sia
ottimale occorre che siano mantenute
concentrazioni tissutali adeguate di
antibiotico in genere solo durante tutto
l'intervento chirurgico
Gli antibiotici scelti per la profilassi dovrebbero essere attivi
contro i batteri che hanno una maggiore
probabilità di causare infezione clinicamente significative,
sulla base dei germi rilevati dalle colture in ospedale e delle
loro resistenze
MIC: concentrazione
minima inibitoria
13
Gli antibiotici scelti per la profilassi dovrebbero essere attivi
contro i batteri che hanno una maggiore
probabilità di causare infezione clinicamente significative,
sulla base dei germi rilevati dalle colture in ospedale e delle
loro resistenze
La profilassi è più efficace quando effettuata
immediatamente prima dell'intervento (entro 30
minuti dall'induzione dell'anestesia), in modo che
l'attività antibiotica sia presente per tutta la durata
dell'intervento chirurgico e per le 4 ore
successive (Classen et al.. 1992).
Gli antibiotici scelti per la profilassi dovrebbero essere attivi
contro i batteri che hanno una maggiore
probabilità di causare infezione clinicamente significative,
sulla base dei germi rilevati dalle colture in ospedale e delle
loro resistenze
Perché l'efficacia della profilassi sia ottimale
occorre che siano mantenute concentrazioni
tissutali adeguate di antibiotico in genere solo
durante tutto l'intervento chirurgico
RATIONALE DELL’ANTIBIOTICOPROFILASSI
•La popolazione batterica ha una prima fase di latenza
caratterizzata da una proliferazione relativamente lenta della
durata di 3-4 ore: è in questa fase che l’antibioticoprofilassi va
ad agire.
•Poi al sistema immunitario resta un compito relativamente
semplice nell'eliminazione della carica batterica.
•Dopo la fase di latenza la riproduzione batterica seguirebbe
invece un andamento logaritimico.
14
Gli antibiotici scelti per la profilassi dovrebbero essere attivi
contro i batteri che hanno una maggiore
probabilità di causare infezione clinicamente significative,
sulla base dei germi rilevati dalle colture in ospedale e delle
loro resistenze
Perché l'efficacia della profilassi sia ottimale
occorre che siano mantenute concentrazioni
tissutali adeguate di antibiotico in genere solo
durante tutto l'intervento chirurgico
Devono essere effettuate dosi intraoperatorie se
l’intervento si prolunga.
RATIONALE DELL’ANTIBIOTICOPROFILASSI
•La popolazione batterica ha una prima fase di latenza caratterizzata da una proliferazione relativamente lenta della durata di 3-4
ore: è in questa fase che l’antibioticoprofilassi va ad agire.
•Poi al sistema immunitario resta un compito relativamente semplice nell'eliminazione della carica batterica.
•Dopo la fase di latenza la riproduzione batterica seguirebbe invece un andamento logaritimico.
PERCHE’ IN SALA: a volte un intervento può essere posticipato con un brevissimo preavviso, per cui la responsabilità
della somministrazione degli antibiotici spetta al personale della sala e non a quello del reparto: la profilassi viene
effettuata al momento dell'induzione dell'anestesia
Antibiotici alternativi ai pazienti che presentano una storia clinica di reazioni
da anafilassi oppure orticaria secondaria al trattamento con penicillina, nei
quali è controindicato l'utilizzo di beta-lattamici
Possono rendersi necessarie dosi supplementari in caso
di significative perdite ematiche (>1500 ml), dal momento
che il plasma è effettivamente diluito dalle trasfusioni
INSUFFICIENZA RENALE : l'adozione di un protocollo di breve durata riduce anche
la necessità di un adeguamento della posologia nei pazienti che presentano una
ridotta capacità di eliminazione del farmaco
Con la profilassi inoltre viene evitato il contagio da pazienti.
15