Protezione degli impianti e sicurezza elettrica Maurizio Monticelli Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZE Sistemi elettrici per l’ambiente 1 Sommario 1) 2) 3) 4) Classificazione degli impianti elettrici Protezione contro le sovracorrenti Protezione contro le sovratensioni Protezione contro gli infortuni elettrici 5) Impianto di messa a terra 6) Verifica caduta di tensione massima Sistemi elettrici per l’ambiente 2 1) Classificazione degli impianti elettrici Definizione di impianto elettrico: complesso di componenti elettrici, anche a tensioni nominali di esercizio diverse (a ciascuna corrisponde un sistema) destinato a una determinata funzione . Sistemi elettrici per l’ambiente 3 1) Classificazione degli impianti elettrici Definizione di rete di distribuzione: Impianto elettrico, destinato alla distribuzione dell'energia elettrica agli impianti utilizzatori Sistemi elettrici per l’ambiente 4 1) Classificazione degli impianti elettrici Definizione di tensione nominale: valore di tensione con il quale è denominato il sistema, nei sistemi trifasi è la tensione concatenata. La scelta del valore della tensione nominale è un problema tecnico-economico. In prima approssimazione, a pari potenza richiesta con l'aumentare della tensione, diminuisce il dimensionamento termico degli elementi di un impianto (e quindi anche le perdite) però aumenta il costo per quanto attiene l'isolamento degli stessi. Gli impianti devono essere costruiti ed eserciti in modo che 0,9 Un ≤ U ≤ 1,1 Un. Per i sistemi di distribuzione in bassa tensione i valori nominali della tensione stabiliti dalle Norme CEI sono: 230 V fra fase e neutro e 400 V fra le fasi per le reti trifasi a quattro conduttori. Sistemi elettrici per l’ambiente 5 1) Classificazione degli impianti elettrici Classificazione secondo la tensione nominale. Categoria 0(1) I(2) II III Tensione continua (V) Vn ≤ 120 non ondulata 120 < Vn ≤ 1500 1500 < Vn ≤ 30 000 30 000 < Vn Tensione alternata (V) Vn ≤ 50 50 < Vn ≤ 1000 1000 < Vn ≤ 30 000 30 000 < Vn Note: (1)I sistemi di categoria 0 vengono divisi in tre sottocategorie: SELV (Safety Extra Low Voltage): Bassissima Tensione di Sicurezza; PELV (Protection Extra Low Voltage): Bassissima Tensione di Protezione; FELV (Functional Extra Low Voltage): Bassissima Tensione Funzionale. a (2)I sistemi di 1 categoria collegati direttamente a terra devono presentare una tensione verso terra non superiore a 600V c.a. e 900V c.c. La tensione effettiva può variare entro le abituali tolleranze. Sistemi elettrici per l’ambiente 6 1) Classificazione degli impianti elettrici Classificazione secondo il collegamento a terra dei sistemi di categoria I Stato del neutro della rete Collegamento della massa Sistema Diretto al conduttore di neutro (PEN) TN-C A terra Al conduttore di neutro per mezzo del TN TN-S A terra conduttore di protezione (PE) TN-C-S A terra In parte al PEN in parte al PE A impianto di terra locale indipendente TT A terra dal neutro Isolato o connesso a terra A impianto di terra locale separato o IT tramite impedenza unito a quello del neutro { Note: Prima lettera - Situazione del sistema rispetto a terra: T = collegamento diretto a terra di un punto (in genere il neutro); I = isolamento da terra, oppure collegamento di un punto (in genere il neutro) a terra tramite un'impedenza. Seconda lettera - Situazione della massa rispetto a terra: T = collegamento a terra; N = collegamento al punto del sistema elettrico collegato a terra. Sistemi elettrici per l’ambiente 7 1) Classificazione degli impianti elettrici Stato del neutro nei sistemi di trasporto e distribuzione trifase dell’energia elettrica Sistemi trifasi Stato del neutro Motivazioni principali (Norme CEI 99-2 e 99-3) Sicurezza persone e limitazione Categoria prima (reti a A terra, direttamente tensioni di isolamento bassa tensione) apparecchiature collegate Limitazione correnti di guasto omopolare e conseguentemente A terra, tramite Categoria seconda (reti reattanza (bobine di anche dei valori tensioni di passo e a media tensione) contatto. Maggiore selettività fra Petersen) protezioni ENEL e utente. Categoria terza (reti ad Riduzione livelli di isolamento (e A terra, direttamente alta tensione) costo) degli elementi di impianto Sistemi elettrici per l’ambiente 8 1) Classificazione degli impianti elettrici Sistema TN: il neutro è collegato direttamente a terra. Le masse sono collegate al conduttore di neutro, direttamente (TN-C) o tramite un conduttore di protezione (TN-S). Il conduttore che svolge la funzione sia di conduttore di neutro (N), sia di conduttore di protezione (PE), assume la denominazione di conduttore PEN. Sistemi elettrici per l’ambiente 9 1) Classificazione degli impianti elettrici Sistema TT: il neutro è collegato direttamente a terra. Le masse sono collegate a un impianto di terra locale, elettricamente indipendente da quello del neutro. Sistemi elettrici per l’ambiente 10 1) Classificazione degli impianti elettrici Sistema IT: il neutro, è isolato o connesso a terra tramite un'impedenza. Le masse sono collegate a un impianto di terra locale, che può essere separato o unito a quello eventuale del neutro. Sistemi elettrici per l’ambiente 11 2) Protezione contro le sovratensioni Definizione di sovratensione: tensione anomala superiore a quella di esercizio, in base alla quale vengono dimensionati i livelli di isolamento e predisposti i dispositivi di protezione. Le sovratensioni possono essere originate da scariche atmosferiche o da fenomeni transitori interni alla rete (ad es. brusche variazioni dei carichi). Sistemi elettrici per l’ambiente 12 2) Protezione contro le sovratensioni Effetti delle sovratensione: in generale causano la sfondamento dell’isolamento, con effetti termici più o meno devastanti: quelle più leggere si limitato al danneggiamento degli apparati elettronici mentre quelle più pesanti possono determinare la completa distruzione degli impianti. Sistemi elettrici per l’ambiente 13 2) Protezione contro le sovratensioni Categoria di tenuta all’impulso degli apparecchi utilizzatori. Sistemi elettrici per l’ambiente 14 2) Protezione contro le sovratensioni La protezione contro le sovratensioni viene effettuata con appositi dispositivi chiamati comunemente scaricatori (o SPD, Surge Protective Device). Le sovratensioni che interessano gli impianti elettrici, sono solitamente originate da un impulso elettromagnetico causato da un fulmine (LEMP) o da una commutazione effettuata sugli impianti (SEMP). In generale la protezione contro l’impulso elettromagnetico si basa sul concetto di zona di protezione (LPZ). In relazione a questo principio l’edificio da proteggere viene suddiviso in varie zone di protezione (LPZ) con valori di rischio differenti Sistemi elettrici per l’ambiente 15 2) Protezione contro le sovratensioni A questo riguardo la Norma CEI 81-10/4 classifica le zone di protezione in: Zone esterne: LPZ 0: zona in cui il pericolo è costituito dall’intero campo elettromagnetico non attenuato del fulmine e dove gli impianti interni possono essere interessati da impulsi dovuti a tutta o parte della corrente di fulmine. LPZ 0 é suddivisa in : • LPZ 0A: zona in cui il pericolo è costituito dalla fulminazione diretta e dall’intero campo elettromagnetico non attenuato del fulmine. Gli impianti interni possono essere interessati da impulsi dovuti all’intera corrente di fulmine; • LPZ 0B: zona protetta contro la fulminazione diretta, ma dove persiste il pericolo dell’intero campo elettromagnetico non attenuato del fulmine. Gli impianti interni possono essere interessati da impulsi dovuti a frazioni significative della corrente di fulmine. Sistemi elettrici per l’ambiente 16 2) Protezione contro le sovratensioni Zone interne (protette contro la fulminazione diretta): • LPZ 1; zona in cui gli impulsi sono limitati dalla ripartizione della corrente di fulmine e dagli SPD al confine della zona stessa; schermi locali possono attenuare il campo elettromagnetico; • LPZ 2 … n; zone in cui gli impulsi sono ulteriormente limitati dalla ripartizione della corrente di fulmine e da SPD al confine delle zone stesse; schermi locali addizionali possono attenuare ulteriormente il campo elettromagnetico. Sistemi elettrici per l’ambiente 17 2) Protezione contro le sovratensioni Caratteristiche principali degli SPD La normativa classifica gli SPD in: Classe 1: provati con la corrente impulsiva Iimp (10/350 µs) e con la corrente nominale di scarica In (8/20 µs). 100 kA Classe 2: provati con la corrente nominale di scarica In (8/20 µs) e con la massima corrente di scarica Imax (8/20 µs), anche se quest’ultima non è utilizzabile ai fini della scelta dell’SPD. 20 kA Classe 3: provati con il generatore combinato che applica a vuoto una tensione Uoc (1,2/50 µs) ed in corto circuito una corrente presunta In (8/20 µs). Classe 4: provati con sollecitazioni inferiori a quelle previste per la classe 3 Sistemi elettrici per l’ambiente 6 kA 3 kA 18 2) Protezione contro le sovratensioni Esempi di utilizzo Sistemi elettrici per l’ambiente 19 2) Protezione contro le sovratensioni Esempi di utilizzo Sistemi elettrici per l’ambiente 20 3) Protezione contro le sovracorrenti Sovraccarico Può essere: funzionale (per esempio: corrente di spunto nella fase di avviamento di un motore); anomalo (per esempio: eccessivo inserimento di carichi elettrici, rispetto a quelli previsti). Sistemi elettrici per l’ambiente 21 3) Protezione contro le sovracorrenti Sovraccarico Il sovraccarico provoca il riscaldamento anomalo dei componenti con conseguente: • • • decadimento delle caratteristiche meccaniche dei metalli; decadimento delle caratteristiche dielettriche degli isolanti; pericolo di incendi. Curve di invecchiamento isolamento dei cavi La durata di vita convenzionale si riduce quando si supera la temperatura di riferimento per un certo tempo. Si è assunto che un cavo possa subire fino a 100 eventi di sovracorrente convenzionali (quindi anche di sovratemperatura) nell’arco della sua vita, ciascuno dei quali abbia il medesimo effetto di invecchiamento sul cavo. Considerando una riduzione di vita totale del 10% rispetto alla vita convenzionale corrispondente alla massima temperatura ammessa in funzionamento normale (70°C per il PVC), ciascun evento di sovracorrente convenzionale provoca una riduzione della vita del cavo pari allo 0,1% della vita convenzionale. Sistemi elettrici per l’ambiente 22 3) Protezione contro le sovracorrenti Sovraccarico degli utilizzatori e delle condutture e relativa protezione secondo le Norme CEI 64-8 Alimentazione Utilizzatore Sovraccaricabile: -motore -presa a spina Conduttura di alimentazione di un Non sovraccaricabile: singolo utilizzatore -utilizzatore termico (linea di -apparecchio di illuminazione alimentazione) Singolarmente protetto contro i sovraccarichi In luoghi con pericolo di esplosione o di incendio Sovraccaricabile e singolarmente protetto: -quadro di distribuzione -quadro di alimentazione e di comando di un utilizzatore complesso Conduttura di alimentazione di un -linea dorsale (conduttura con derivazioni) gruppo di utilizzatori Non sovraccaricabile: -utilizzatori termici -apparecchi di illuminazione Criterio di dimensionamento(3) Conduttura Possibilità di sovraccarico Protezione contro il sovraccarico In ≤ Iz Sì Richiesta Ib ≤ Iz No Non richiesta In ≤ Iz No Non richiesta(1) In ≤ Iz (2) Richiesta ΣIni ≤ Iz (fc = 1) No Non richiesta ΣIni > Iz (fc < 1) Sì Richiesta No Non richiesta Sì Richiesta ΣIbi ≤ Iz (fc = 1) ΣIbi > Iz (fc < 1) (1) Poiché la protezione propria contro i sovraccarichi dell'utilizzatore è prevista in relazione alle esigenze di quest'ultimo, è necessario che essa sia anche atta a prevenire il sovraccarico della conduttura. (2) Le norme CEI comprendono fra le condutture soggette a sovraccarico tutte le condutture installate nei luoghi con pericolo di esplosione o di incendio. (3) fc = fattore di contemporaneità. Ib = corrente di impiego che percorre la conduttura in condizioni normali; In = corrente nominale del dispositivo di protezione; Sistemi elettrici per l’ambiente Iz = corrente corrispondente alla portata della conduttura. 23 3) Protezione contro le sovracorrenti Cortocircuito Dalla norma CEI 11-25: • • • Corrente simmetrica iniziale di cortocircuito (I”k): valore efficace della componente simmetrica alternata di una corrente presunta (esistente) di cortocircuito, nell’istante in cui si manifesta il cortocircuito, se l’impedenza conserva il suo valore iniziale. Corrente di cortocircuito permanente (Ik): valore efficace della corrente di cortocircuito che rimane dopo l’estinzione dei fenomeni transitori. Valore di cresta della corrente di cortocircuito (ip): massimo valore istantaneo possibile della corrente presunta (esistente) di cortocircuito. LEGENDA a = Corrente b = Inviluppo superiore c = Componente continua ic.c. della corrente di cortocircuito d = Tempo e = Inviluppo inferiore I”k = corrente iniziale simmetrica di cortocircuito. ip = valore di cresta della corrente di cortocircuito. Ik = corrente di cortocircuito permanente. ic.c = componente continua (aperiodica) della corrente di cortocircuit o A = valore iniziale della componente aperiodica. Sistemi elettrici per l’ambiente 24 3) Protezione contro le sovracorrenti Calcolo semplificato delle correnti di cortocircuito nei sistemi TN Icc = Valore efficace della corrente di cortocircuito (Icc ): Corrispondente anche ai valori ef f icaci di Ik e di I” k. U cc Z cc dove: Ucc : è la tensione f ra le parti prima del cortocircuito. Z cc : è l’impedenza complessiva dell’anello di guasto. cos cc = Fattore di potenza di cortocircuito (coscc ): Rcc Z cc dove: Rcc : è la resistenza complessiva dell’anello di guasto. Z cc : è l’impedenza complessiva dell’anello di guasto. ip = K 2 I cc dove K: è il coef f iciente ricavabile dal seguente graf ico in f unzione del rapporto f ra R/X o X/R. Valore di cresta della corrente di cortocircuito (i p): Cortocircuito fase-fase (L-L): (Ucc ) Tensione di Cortocircuito e (Z cc ) Impedenza dell’anello di guasto Cortocircuito fase-fase (L-N): (Ucc ) Tensione di Cortocircuito e (Z cc ) Impedenza dell’anello di guasto Cortocircuito simmetrico ed equilibrato sulle tre fasi (L-L-L): (Ucc ) Tensione di Cortocircuito e (Z cc ) Impedenza dell’anello di guasto Dove: U o = tensione stellata (f ase-neutro), pari nelle reti italiane, a 230 V Ucc = 3U o Z CC 2 ( RE RL ) 2 ( X E X L ) 2 Ucc = U o Z CC ( RE RL RN ) 2 ( X E X L X N ) 2 Ucc = U o Z CC RE e XE = resistenza e reattanza equivalente secondaria trasformatore RL e XL = resistenza e reattanza di f ase delle condutture RN e XN = resistenza e reattanza di neutro delle condutture ( RE RL ) 2 ( X E X L ) 2 Sistemi elettrici per l’ambiente 25 3) Protezione contro le sovracorrenti Correnti di cortocircuito nei sistemi TT I sistemi TT, sono caratterizzati da potenze che oscillano in genere fra i 3-6 kW monofase fino ad arrivare ad un massimo di 50-75 kW trifase. Il fornitore dell’energia provvede ad alimentare queste utenze direttamente in bassa tensione dalle proprie cabine di trasformazione MT/bt. La Norma CEI 0-21 fornisce i valori di riferimento per la corrente di cortocircuito massima . Tipo fornitura Icc (kA) Zcc (m) Monofase Trifase (guasto monofase) Trifase Pc 33 kW Trifase Pc > 33 kW 6 6 10 15 38 38 40 27 Fattore di Potenza 0,7 0,7 0,5 0,3 Rcc (m) 26,6 26,6 20 8,1 Xcc (m) 26,6 26,6 34,6 25,7 Nota: i valori indicati sono basati sull’utilizzo di trasformatori MT/BT di potenza non superiore a 630 kVA, con Vcc pari al 6 %. Per trasformatori esistenti di caratteristiche diverse (Vcc inferiore al 6 % e/o taglia superiore) in fase di nuova connessione il Distributore comunica la corrente di cortocircuito presunta ai fini del dimensionamento delle apparecchiature, qualora i valori al punto di connessione siano superiori ai valori convenzionali adottati dalla Norma. Sistemi elettrici per l’ambiente 26 3) Protezione contro le sovracorrenti Effetti del cortocircuito Effetti termici: il corto circuito è caratterizzato da elevate correnti che per ovvie ragioni debbono essere interrotte in tempi abbastanza rapidi, tramite fusibili o interruttori automatici. L’effetto termico del corto circuito è caratterizzato da un’energia pari a: I2∙t dove I è la corrente di corto circuito (in valore efficace) e t il tempo in cui essa perdura; esso può essere causa di: • innesco di incendi o esplosioni; • ustioni e danneggiamento agli occhi delle persone; • danneggiamento di apparati elettrici; • danneggiamento termico delle conduttore. Sistemi elettrici per l’ambiente 27 3) Protezione contro le sovracorrenti Effetti del cortocircuito Sistemi elettrici per l’ambiente 28 3) Protezione contro le sovracorrenti Effetti del cortocircuito Forze elettrodinamiche unitarie tra due conduttori in funzione della distanza e del valore effettivo della corrente (valore di cresta) in kA. Ascisse: distanza fra i conduttori, in cm; ordinate: forza elettrodinamica, in kg/m. Sistemi elettrici per l’ambiente 29 1) Protezione contro le sovracorrenti La protezione contro le sovracorrenti può essere realizzata con: • dispositivi che assicurano contemporaneamente la protezione contro il cortocircuito e il sovraccarico; • dispositivi che assicurano unicamente la protezione contro i cortocircuiti; • dispositivi che assicurano unicamente la protezione contro i sovraccarichi. Sistemi elettrici per l’ambiente 30 1) Protezione contro le sovracorrenti La protezione contro i cortocircuiti è sempre richiesta e deve essere posta all’inizio della conduttura da proteggere, è ammesso l’installazione del dispositivo di protezione fino a 3 metri di distanza dall'origine della conduttura, purché il tratto non protetto sia realizzato in modo: • da ridurre al minimo il pericolo di corto circuito; • che anche in caso di corto circuito sia ridotto al minimo il pericolo di incendio o di danno per le persone. Il dispositivo P non assicura la protezione contro i cortocircuiti del tratto di conduttura OV, ma il tratto OV’ è costruito in modo tale da ridurre al minimo i rischi di cortocircuito e non è installato in vicinanza di materiali combustibili. Il dispositivo P′ protegge la derivazione OV contro i sovraccarichi, e il tratto VV′ anche contro i cortocircuiti Sistemi elettrici per l’ambiente 31 1) Protezione contro le sovracorrenti La protezione contro i sovraccarichi non è necessaria nei seguenti casi: - condutture di minor sezione derivate direttamente da altre condutture che risultino comunque protette dai dispositivi posti a protezione della conduttura di sezione maggiore; Il dispositivo P assicura la protezione contro i sovraccarichi e i cortocircuiti anche della conduttura OV di sezione S2 • condutture che alimentano direttamente (assenza di prese a spina) dispositivi che per loro natura non possano dar luogo a sovraccarichi (es. illuminazione e resistenze elettriche); • impianti di telecomunicazione, comando, segnalazione e simili. Sistemi elettrici per l’ambiente 32 1) Protezione contro le sovracorrenti Occorre in ogni caso proteggere dai sovraccarichi le condutture poste nei luoghi a maggior rischio in caso d’incendio (strutture portanti in materiale combustibile, elevato carico d’incendio, elevata presenza di persone) A differenza della protezione contro il cortocircuito, la protezione contro i sovraccarichi può essere posizionata (a prescindere dalla distanza) anche lungo il percorso della conduttura Sistemi elettrici per l’ambiente Il dispositivo P non assicura la protezione contro i sovraccarichi del tratto di conduttura OV (S2 < S1). Il dispositivo P′ protegge la derivazione OV contro i sovraccarichi 33 1) Protezione contro le sovracorrenti E’ vietato proteggere dai sovraccarichi i circuiti di sicurezza (es. alimentazione lampade di sicurezza e pompe antincendio). In generale la protezione contro le sovracorrenti (sovraccarichi e cortocircuiti) non è comunque richiesta in caso in cui la sorgente di alimentazione possa fornire una corrente massima non superiore alla portata della conduttura (un esempio tipico possono essere i sistemi fotovoltaici). Sistemi elettrici per l’ambiente 34 1) Protezione contro le sovracorrenti Definizioni Corrente di impiego di un circuito (Ib): Corrente che può fluire in un circuito nel servizio ordinario. In regime permanente la corrente di impiego corrisponde alla più grande potenza trasportata dal circuito in servizio ordinario tenendo conto dei fattori di utilizzazione e di contemporaneità. In regime variabile si considera la corrente termicamente equivalente che, in regime continuo, porterebbe gli elementi del circuito alla stessa temperatura. Portata di una conduttura (Iz): Massimo valore della corrente che può fluire in una conduttura, in regime permanente ed in determinate condizioni, senza che la sua temperatura superi un valore specificato (70°C per il PVC e 90°C per la gomma o EPR). Sistemi elettrici per l’ambiente 35 1) Protezione contro le sovracorrenti Definizioni Corrente nominale di un dispositivo (In): Corrente assegnata dal costruttore, che il dispositivo di protezione è destinato a portare in servizio ininterrotto ad una temperatura ambiente di riferimento specificata (30° C). Corrente convenzionale di funzionamento di un dispositivo (If): Valore specificato di corrente che provoca l’intervento del dispositivo di protezione entro un tempo specificato, denominato tempo convenzionale (tc), pari a: Potere di corto circuito (Pc): • interruttori automatici: Componente alternata della corrente • tc = 1h -> In 63 A • tc = 2h -> In >63A presunta, espressa nel suo valore • fusibili: efficace, che l’interruttore è concepito • tc = 1h -> In 63 A per stabilire, per portare per il suo • tc = 2h -> 63< In 160 A tempo di apertura e per interrompere • tc = 3h -> 160 < In 400A • tc = 4h -> In > 400A sotto condizioni specificate. Sistemi elettrici per l’ambiente 36 1) Protezione contro le sovracorrenti Determinazione dei carichi convenzionali (Ib) Sistemi elettrici per l’ambiente 37 1) Protezione contro le sovracorrenti Determinazione dei carichi convenzionali (Ib) Coefficiente di utilizzazione (ku) e di contemporaneità (kc) per utenze industriali Tipo di utilizzazione Illuminazione ku Numero kc 1 qualsiasi 0,8 24 5 10 11 20 > 20 24 5 10 11 20 > 20 24 5 10 11 20 > 20 24 5 10 11 20 > 20 0,8 0,6 0,5 0,4 0,85 0,65 0,55 0,45 0,90 0,70 0,60 0,50 0,95 0,75 0,65 0,55 Motori da 0,5 a 2 kW (*) 0,80 Motori da 2,5 a 10 kW (*) 0,85 Motori da 2,5 a 30 kW (*) 0,90 Motori oltre i 30 kW (*) 0,95 Forni a resistenza Saldatrici Macchine utensili, trasportatori Ascensori, impianti di sollevamento 1 0,7 1 0,6 0,8 0,8 1 Stessi valori specificati per i motori in funzione del numero e della potenza (*) Valori validi per tutti i motori facenti parte di apparecchi e macchinari funzionanti in modalità on-off, nel caso di utilizzo di inverter occorre considerare un ulteriore coefficiente di riduzione pari a 0,8. Sistemi elettrici per l’ambiente 38 1) Protezione contro le sovracorrenti Determinazione dei carichi convenzionali (Ib) Coefficiente di utilizzazione (ku) e di contemporaneità (kc) per utenze civili Tipo di utilizzazione ku Numero kc 0,8 24 0,6 5 10 Illuminazione 1 0,5 11 20 > 20 0,4 24 0,8 5 10 0,6 Elettrodomestici(*) 0,80 11 20 0,5 > 20 0,4 0,90 24 0,70 5 10 Macchine da ufficio 0,5 0,60 11 20 > 20 0,50 24 0,70 Ascensori, impianti di sollevamento 0,8 1 > 5 0,60 (*) Valori validi per tutti gli elettrodomestici funzionanti in modalità on-off, nel caso di utilizzo di inverter occorre considerare un ulteriore coefficiente di riduzione pari a 0,8. Sistemi elettrici per l’ambiente 39 1) Protezione contro le sovracorrenti Determinazione dei carichi convenzionali (Ib) Dimensionamento circuiti alimentanti prese a spina Per il dimensionamento dei circuiti relativi alle prese a spina destinate ai servizi generali, ovvero , la cui potenza degli utilizzatori da collegare non è nota in fase di progetto si prende come riferimento per il dimensionamento della portata Iz della linea di alimentazione e per la corrente nominale In del dispositivo di protezione la corrente nominale delle prese a spina (es. 10 o 16 A). Mentre ai fini della Ib si considera un valore forfettario percentuale stimabile ad esempio sulla base della potenza complessiva degli utilizzatori fissi (10-15%). Sistemi elettrici per l’ambiente 40 1) Protezione contro le sovracorrenti Determinazione dei carichi convenzionali (Ib) Sulla base dei valori delle Ib relative a ciascun circuito si determina la Ibq dei rispettivi quadri e poi da queste le Ibs dei quadri posti a livello superiore fino ad arrivare al punto di consegna dell’energia, sulla base delle seguenti relazioni: Ibq=∑Ib ∙kcq (A); Ibs=∑Ibq∙kcq (A) Ibs Q1 Ibq Q1.1 Ibq Q1.2 dove: kcq è il coefficiente di contemporaneità fra quadri e circuiti diversi; tale valore deve essere Ib Ib stabilito di volta in volta sulla base delle caratteristiche delle utenze alimentate da ciascun quadro o circuito. In mancanza di informazioni precise è possibile prendere come riferimento i valori riportati nella tabella che segue. Sistemi elettrici per l’ambiente Ibq Q1.3 Ib 41 1) Protezione contro le sovracorrenti Determinazione dei carichi convenzionali (Ib) Coefficiente di contemporaneità fra quadri e circuiti diversi (kcq) Numero circuiti/quadri 1 24 5 10 > 10 kcq Utenze civili 1 0,8 0,6 0,4 Utenze industriali 1 0,9 0,8 0,7 Sistemi elettrici per l’ambiente 42 1) Protezione contro le sovracorrenti Determinazione dei carichi convenzionali (Ib) Sistemi elettrici per l’ambiente 43 1) Protezione contro le sovracorrenti Determinazione dei carichi convenzionali (Ib) Potenza specifica installata al m2 relativa agli usi generali (kmq) e al condizionamento (kcd) Tipo di attività/utilizzatore Cartiera Industria tessile Industria elettronica Officina meccanica Falegnameria Ospedali Uffici /Scuole/Alberghi Abitazioni kmq (VA/m2) 100 80 75 60 50 40 30 25 Condizionamento (kcd) - funzionamento solo estivo (raffrescamento) = 25 (VA/m2); - funzionamento invernale e estivo (raffrescamento e riscaldamento) = 35 (VA/m2); Sistemi elettrici per l’ambiente 44 1) Protezione contro le sovracorrenti Determinazione dei carichi convenzionali (Ib) Potenza specifica installata al m2 relativa all’illuminazione (kil) Ambienti Livello tipici di illuminamento E (LUX) (min/max) Livello di efficienza lampade Altissima > 100 lm/W (es. LED) Alta 80 lm/W (es. Fluorescenti tubolari) Media 60 lm/W (es. Bulbo) Bassa 20 lm/W (es. incandescenza) Abitazioni Lavorazioni pesanti 50 100 0,63 1,25 1,67 5,00 75 0,94 1,88 2,50 7,50 1,25 2,50 3,33 10,00 200 Uffici/Scuole/Alberghi 250 400 Coefficiente kil (VA/m2) 2,50 3,13 5,00 5,00 6,25 10,00 6,67 8,33 13,33 20,00 25,00 40,00 Lavorazioni fini 500 750 6,25 12,50 16,67 50,00 9,38 18,75 25,00 75,00 Sistemi elettrici per l’ambiente 45 1) Protezione contro le sovracorrenti Cavi elettrici Composizione strutturale dei cavi Sistemi elettrici per l’ambiente 46 1) Protezione contro le sovracorrenti Cavi elettrici Colori distintivi La normativa prevede di identificare i conduttori con l'uso di determinati colori (CEI 16-4): • nero: fase 1 (L1); • marrone: fase 2 (L2); • grigio: fase 3 (L3); • blu chiaro: conduttore di neutro (N) e mediano (M), in un cavo multipolare, in assenza di conduttore di neutro (o mediano) può essere utilizzato anche come conduttore di fase; • bicolore gialloverde: conduttore di protezione (PE) e conduttore equipotenziale di protezione (PB); Nei sistemi TN-C per il conduttore di protezione + neutro ( PEN), quando isolato,\ sono ammesse le seguenti colorazioni: gialloverde per tutta la lunghezza con le marcature aggiuntive in blu alle terminazioni, oppure blu per tutta la lunghezza con le marcature aggiuntive in giallo-verde alle terminazioni. Per i quadri bordo macchina (CEI 44-5 − EN 60204-1), sono previste le seguenti colorazioni: • nero: circuiti di potenza, in c.a. e c.c.; • rosso: circuiti di comando, in c.a.; • blu: circuiti di comando, in c.c.; • arancio: circuiti di comando di interblocco alimentati da una sorgente di energia esterna. Sono ammessi altresì le seguenti colorazioni: blu, rosso, arancione, viola, grigio, bianco, rosa, turchese, inoltre possono essere utilizzati singolarmente anche il giallo e il verde purché non ci sia il rischio di confusione con i conduttori di protezione. Sistemi elettrici per l’ambiente 47 1) Protezione contro le sovracorrenti Determinazione della portata di una conduttura (Iz) Portata della conduttura: Iz = Ip K1 K2 K3 K4 K5 K*= (A) dove: K1 (tipo di circuito), pari a: • 1: per i circuiti trifase; • 1,1: per i circuiti monofase. K2 (tipo di cavo), pari a: • 1: per cavi multipolare; • 1,1: per cavi unipolari. K3 (tipo di isolante), pari a: • 1 per conduttori in PVC; • 1,3 per conduttori in EPR. K4 (tipo di posa), pari a: • 1: per posa in parete isolante; • 1,15: per posa in aria su parete (ad es.: tubo o canale chiuso a vista o incassato), • 1,33: per posa in aria libera fissato alla parete (ad es.: passerella non forata); • 1,39: per posa in aria libera distanziata dalla parete (ad es.: passerella forata. K5 (n. circuiti ravvicinati), pari a: • 1: per 1 circuito; • 0,8: per 2 circuiti; • 0,7: per 3 circuiti; • 0,65: per 4 circuiti; • 0,60: per 5 circuiti; • 0,55: 6-7 circuiti; • 0,50: 8-10 circuiti. K* (conduttori in parallelo), pari a: • 0,95 / 0,90: per 2 / 3 conduttori in parallelo di 150 mm 2 • 0,90 / 0,80: per 2 / 3 conduttori in parallelo di 185 mm 2 • 0,85 / 0,75: per 2 / 3 conduttori in parallelo di 240 mm 2 S (mm2) 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 (Ip) (A) 13 17,5 23 29 39 52 68 83 99 125 150 172 196 223 261 Sistemi elettrici per l’ambiente 48 1) Protezione contro le sovracorrenti Caratteristiche dispositivi di protezione contro le sovracorrenti Fusibili: a coltello e cilindrici. Interruttori automatici: (a) di tipo aperto; (b) in scatola plastica; (c) a poli accoppiati (modulari). Correnti nominali (In) dei dispositivi di protezione contro le sovracorrenti (A): 5 – 10 – 16 – 20 – 25 – 32 – 40 – 63 – 80 – 100 – 125 – 160 – 200 – 250 – 320 – 400 – 500 – 630 – 800 – 1000 – 1250 – 1600 – 2000 – 2500 – 3200 - 4000 Sistemi elettrici per l’ambiente 49 1) Protezione contro le sovracorrenti Caratteristiche dispositivi di protezione contro le sovracorrenti Comportamento di un fusibile durante un cortocircuito Sistemi elettrici per l’ambiente 50 1) Protezione contro le sovracorrenti Caratteristiche dispositivi di protezione contro le sovracorrenti Comportamento di un fusibile durante un cortocircuito Sistemi elettrici per l’ambiente 51 1) Protezione contro le sovracorrenti Caratteristiche dispositivi di protezione contro le sovracorrenti Comportamento di un fusibile durante un cortocircuito Interruzione della corrente in un fusibile limitatore: (a) valore istantaneo della corrente di cortocircuito presunta; (b) valore istantaneo della corrente interrotta limitata; ICR, valore di cresta della corrente interrotta limitata; Ip, corrente di picco limitata; tpa, durata di prearco; ta, durata di arco; tf, durata di funzionamento. Sistemi elettrici per l’ambiente 52 1) Protezione contro le sovracorrenti Caratteristiche dispositivi di protezione contro le sovracorrenti Tipo di cartuccia gG gG gM aM Schema di principio Applicazione Protezione di condutture contro il sovraccarico e il corto circuito Protezione di sezioni di quadro di distribuzione o comando motori, per ridurre il valore della corrente di corto circuito a monte di circuiti di piccola portata Protezione di condutture con utilizzatori non soggetti a sovraccarico (impianti di illuminazione, carichi resistivi ecc.) aM Protezione di conduttore con utilizzatori che non devono essere protetti contro il sovraccarico (circuiti di sicurezza, pompe antincendio, ecc.) aM Protezione serie per avviatori ai fini della riduzione del valore della corrente di cortocircuito aM Protezione serie per relè termici aM: protezione motori (solo cortocircuiti) gM: protezione generale (sovraccarichi e cortocircuiti) motori gG: protezione generale (sovraccarichi e cortocircuiti). Sistemi elettrici per l’ambiente Quadro sinottico delle applicazioni tipiche dei fusibili nelle reti di bassa tensione 53 1) Protezione contro le sovracorrenti Caratteristiche dispositivi di protezione contro le sovracorrenti Caratteristiche tempo-corrente fusibili industriali NH a coltello – Tipo gG Sistemi elettrici per l’ambiente 54 1) Protezione contro le sovracorrenti Caratteristiche dispositivi di protezione contro le sovracorrenti Interruttore automatico sezionato, con in evidenza il relè termico e il relè elettromagnatico Sistemi elettrici per l’ambiente 55 1) Protezione contro le sovracorrenti Caratteristiche dispositivi di protezione contro le sovracorrenti Principali elementi di un interruttore automatico: a. leva di comando – b. contatto mobile imperniato sulla leva di comando – c. molle per chiusura ed apertura rapida d. leva a falce per l’apertura automatica – e. dente di aggancio – f. lamina bimetallica (sganciatore termico) [f1. bimetallo, f2. treccia di collegamento, f3. dispositivo di sgancio] – g. elettromagnete (sganciatore magnetico) – h. cella spegni arco (dejon) Sistemi elettrici per l’ambiente 56 1) Protezione contro le sovracorrenti Caratteristiche dispositivi di protezione contro le sovracorrenti Caratteristiche tempo-corrente interruttori automatici per uso domestico e similare t m { { A B C D l1 (t ≥1 h) 1,13 × In 1,13 × In 1,13 × In 1,13 × In l2 (t < 1 h) 1,45 × In 1,45 × In 1,45 × In 1,45 × In l4 (t ≥ 0,1 s) 2 × In 3 × In 5 × In 10 × In l5 (t < 0,1 s) 3 × In 5 × In 10 × In 20 × In t = sganciatore termico m = sganciatore elettromagnetico Sistemi elettrici per l’ambiente 57 1) Protezione contro le sovracorrenti Protezione contro i sovraccarichi La Norma CEI 64-8 stabilisce che la protezione contro i sovraccarichi è assicurata se sono rispettate entrambe le seguenti relazioni: Ib ≤ In ≤ Iz + If ≤ 1,45 Iz Se la conduttura è composta da più tratti aventi portate diverse, il dispositivo di protezione deve essere inserito in modo tale da proteggere il tratto con portata più piccola. Sistemi elettrici per l’ambiente 58 1) Protezione contro le sovracorrenti Protezione contro i sovraccarichi If ≤ 1,45 Iz Il valore di If (corrente di intervento) rispetto a In (corrente nominale) nei vari dispositivi di protezione è pari a: • Interruttori per uso domestico (CEI 23-3): If = 1,45 In -> In Iz -> Iz/In (kn) = 1 • Interruttori per uso industriale (CEI 17-5): If = 1,30 In -> In Iz -> Iz/In (kn) = 1 • Fusibili (In > 63 A): If = 1,60 In -> In 0,91Iz -> Iz/In (kn) = 0,91 • Fusibili (25A < In 63 A): If = 1,75 In -> In 0,83Iz -> Iz/In (kn) = 0,83 • Fusibili (5A < In 25 A): If = 1,90 In -> In 0,76Iz -> Iz/In (kn) = 0,76 • Fusibili (In < 5 A): If = 2,10 In -> In 0,69Iz -> Iz/In (kn) = 0,69 Per la scelta della protezione contro i sovraccarichi si adotta la seguente procedura: a)nota la potenza e le caratteristiche del carico da alimentare si determina la Ib b)si sceglie un dispositivo di protezione tale che: In ≥ Ib; c)sulla base della In del dispositivo di protezione si determina la portata minima richiesta: Izmin ≥ In / kn d)sulla base della Izmin noti il tipo di conduttura e le modalità/condizioni di posa si sceglie (arrotondando per eccesso) la sezione minima commerciale tale che: Izcom ≥ Izmin. Sistemi elettrici per l’ambiente 59 1) Protezione contro le sovracorrenti Protezione contro i cortocircuiti I dispositivi di protezione contro i cortocircuiti devono: •avere (salvo il caso di protezione in serie) un potere di interruzione almeno uguale alla corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione calcolata nelle condizioni peggiori (cortocircuito trifase); •intervenire in un tempo massimo compatibile con la sovratemperatura sopportabile dai componenti da proteggere; •intervenire con le minime correnti di cortocircuito; Queste condizioni si verificano per le condutture con la formula sotto riportata, purché la durata del cortocircuito non superi i 5 s: I2∙t ≤ K2∙S2 dove: •(I² t) è l'integrale di Joule per la durata del cortocircuito (in A² ∙ s); •S è la sezione dei conduttori (in mm²); se il cortocircuito impegna conduttori di diversa sezione, per S si assume la sezione del conduttore di sezione inferiore; •K è uguale a: • • • • • 115 per i cavi in rame isolati in PVC; 135 per i cavi in rame isolati con gomma naturale e gomma butilica; 143 per i cavi in rame isolati con gomma etilenpropilenica e polietilene reticolato (EPR); 74 per i cavi in alluminio isolati con PVC; 87 per i cavi in alluminio isolati con gomma ordinaria, gomma butilica; gomma etilenpropilenica e polietilene reticolato; • 115 corrispondente ad una temperatura di 160 °C, per le giunzioni saldate a stagno tra conduttori in rame. Sistemi elettrici per l’ambiente 60 1) Protezione contro le sovracorrenti Protezione contro i cortocircuiti Esempio grafico energia specifica passante I 2 t I2t In (A) 6 10 16 20 25 32 40 50 63 3 2 max (10 A s) 10 30 70 120 220 450 550 1000 1600 Valori limite K2S2 relativi ad alcune tipologie di cavo in uso S (mm2) K PVC 115 EPR 143 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 K2S2 (103 A2s) 30 83 212 476 1.323 3.386 8.266 16.201 33.063 64.803 46 128 327 736 2.045 5.235 12.781 25.050 51.123 100.200 Per quanto riportato al par. 435.1 della norma CEI 64-8/4 non è necessario procedere alla verifica della protezione dai cortocircuiti per quei circuiti protetti da un unico dispositivo (per esempio un interruttore magnetotermico) avente caratteristiche tali da proteggere gli stessi contro i sovraccarichi e con un potere di interruzione non inferiore alla massima corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione. Sistemi elettrici per l’ambiente 61 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Pericolosità della corrente elettrica Il passaggio della corrente elettrica attraverso il corpo umano può provocare numerose alterazioni che debbono essere messe in relazione essenzialmente alla frequenza, all’ampiezza e alla durata. Gli effetti principali sono: a) Percezione. b) Tetanizzazione. c) Effetti reversibili lievi (difficoltà di respirazione e piccoli disturbi cardiaci). d) Effetti reversibili gravi (blocco della respirazioni e ustioni di media entità). e) Effetti irreversibili (arresto cardiaco, fibrillazione ventricolare e ustioni gravi). Sistemi elettrici per l’ambiente 62 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Grado di protezione relativo alla penetrazione (codice IP) norma CEI 70-1 I componenti degli impianti possono essere protetti con: • ostacoli, contro il contatto involontario; • barriere, contro i contatti diretti; • involucri, per assicurare specifici gradi di protezione. La norma CEI 70-1 descrive un sistema di classificazione dei gradi di protezione IP relativo agli involucri di macchine, apparecchi e componenti elettrici. Essa si occupa degli involucri in relazione a quanto in essi contenuto, con riferimento a: • la protezione delle persone contro l'accesso alle parti pericolose interne all'involucro; • la protezione dell'apparecchiatura all'interno dell'involucro contro la penetrazione di corpi solidi estranei; • la protezione dell'apparecchiatura all'interno dell'involucro contro gli effetti dannosi provocati dalla penetrazione dell'acqua. Sistemi elettrici per l’ambiente 63 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Grado di protezione relativo alla penetrazione (codice IP) norma CEI 70-1 La prima cifra prevede sia la prova relativa alla protezione contro l'accesso a parti pericolose congiuntamente a quella relativa alla penetrazione di corpi solidi estranei. Nell'eventualità che l'involucro per quanto riguarda la prova relativa all'accesso a parti pericolose presenti una protezione maggiore a quella corrispondente alla prima cifra, è possibile utilizzare le lettere addizionali corrispondenti riportate nella seguente tabella. Protezione contro l’accesso a parti pericolose. 1a cifra caratteristica 1 2 3 4-5-6 3a lettera addizionale A B C D Protezione delle persone al contatto con Dorso della mano Dito Attrezzo Filo Calibro di prova Impiego consentito Sfera Ø 50 mm Dito di prova Ø12 mm Filo rigido Ø 2,5 mm con sfera di fermo Luoghi chiusi (accessibili solo a persone autorizzate) Luoghi accessibili anche a persone non addestrate Luoghi dove si usano piccoli utensili (cacciaviti) Filo rigido Ø 1mm con sfera di fermo Luoghi dove si usano oggetti filiformi Sistemi elettrici per l’ambiente 64 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Grado di protezione relativo alla penetrazione (codice IP) norma CEI 70-1 Protezione dalla penetrazione di corpi solidi estranei Sistemi elettrici per l’ambiente 65 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Grado di protezione relativo alla penetrazione (codice IP) norma CEI 70-1 Protezione dalla penetrazione di corpi liquidi Sistemi elettrici per l’ambiente 66 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Soglie di percezione e di tetanizzazione Soglia di percezione (in relazione alla frequenza): Soglia di tetanizzazione (in relazione alla frequenza): Corrente continua: > 2 mA Corrente continua: > 300 mA Corrente alternata: Corrente alternata: - 15 100 Hz: > 0,5 mA - 15 100 Hz: > 10 mA - 100 1000 Hz: 0,5 ≥ 1 mA - 100 1000 Hz: 10 - 1 10 kHz: 1 7,5 mA - 1 10 kHz: 18 - 10 100 kHz: 7,5 100 mA - > 10 kHz: valore non definito 18 mA 50 mA - > 100 kHz: > 100 mA Sistemi elettrici per l’ambiente 67 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Effetti della corrente elettrica in corrente alternata a frequenza industriale (da 15 a 100 Hz), percorso mano sinistra piedi. Zone AC-1 AC-2 AC-3 AC-4 1) Confini Effetti fisiologici Sino a 0,5 mA curva a 0,5 mA sino alla curva b Possibile la percezione, ma normalmente nessuna reazione c1-c2 AC-4.1 La probabilità di fibrillazione ventricolare aumenta sino a circa il 5 %. AC-4.2 La probabilità di fibrillazione ventricolare aumenta sino a circa il 50 %. AC-4.3 La probabilità di fibrillazione ventricolare supera il 50 %. Percezione e contrazioni muscolari involontarie probabili, ma normalmente nessun effetto fisiologico dannoso dovuto alla corrente elettrica Oltre la curva b Forti contrazioni involontarie dei muscoli. Difficoltà di respirazione. Disturbi reversibili delle funzioni cardiache. Può verificarsi l'immobilizzazione. Gli effetti aumentano con l'intensità della corrente. Normalmente non sono previsti danni agli organi Oltre la curva Possono verificarsi effetti patofisiologici, come l'arresto cardiaco, il blocco respiratorio ed ustioni o altri danni cellulari. c1 La probabilità di fibrillazione ventricolare aumenta con l'intensità della corrente e con la durata c2-c3 Oltre la curva c3 1) Per durate della corrente inferiori a 200 ms, la fibrillazione ventricolare inizia solamente all'interno del periodo vulnerabile quando vengono superate le soglie corrispondenti. Per quanto riguarda la fibrillazione ventricolare, questo valore si riferisce agli effetti della corrente che circola nel percorso mano sinistra-piedi. Per altri percorsi di corrente, deve essere preso in considerazione il fattore di percorso. Prendendo in esame il grafico sopra riportato la curva da prendere come riferimento ai fini della sicurezza è la c1 in quanto delimita la zona AC-3 all’interno della quale “normalmente non sono previsti danni agli organi”. Sistemi elettrici per l’ambiente 68 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Impedenza del corpo umano L’impedenza totale del corpo umano Zt è data da: Zp1+Zp2 (impedenza della pelle) + Zi (impedenza interna) Impedenza della pelle: per tensioni di contatto fino a 50 V il valore dell’impedenza della pelle varia notevolmente con l’area di contatto, temperatura umidità, ecc.; mentre per valori di tensione superiori a 100 V tale valore risulta trascurabile a causa della perforazione della pelle. Impedenza interna: essenzialmente è una resistenza e il suo valore dipende principalmente dal percorso. Impedenza totale: per tensioni di contatto fino a 50 V può variare ampiamente per effetto dell’impedenza della pelle oltre 100 V si può considerare pari al valore dell’impedenza interna (Zi) Sistemi elettrici per l’ambiente 69 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Impedenza del corpo umano Valori statistici dell’impedenza totale del corpo umano per esseri viventi, dovuti al percorso mano-mano o mano piede, per tensioni di contatto fino a 5.000 V. Sistemi elettrici per l’ambiente 70 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Resistenza del corpo umano a 230V La normativa CEI individua in 1000 Ω il valore della resistenza interna del corpo umano per il percorso mano-mano o mano-piede. Mentre per la determinazione della resistenza interna normalizzata del corpo umano ai fini della sicurezza la stessa normativa prende cautelativamente come riferimento il percorso 2 mani-2 piedi (es. persona che afferra con entrambe le mani un apparecchio elettrico ed ha i piedi in contatto con il suolo), quindi tale valore scende da 1000 a 500 Ω (1000/2). Alla resistenza interna del corpo umano va poi aggiunta la resistenza del mezzo di contatto (es. pavimento, mura, ecc.) valutata in relazione al tipo di condizione ordinaria o particolare, con valore standard attribuito dalla normativa, rispettivamente di 1000 o 200 Ω. Quindi la resistenza complessiva normalizzata del corpo umano sarà pari a 1500 Ω (500 + 1000) in condizioni ordinarie e 700 Ω (500 + 200) in condizioni particolari. Resistenza in serie al corpo umano in condizioni: Resistenza del corpo umano con valore più basso relativo a: ordinarie 1000 particolari 200 percorso 2 mani - 2 piedi equivalente al: Sistemi elettrici per l’ambiente 50% della totale ovvero a: 1500 500 700 Resistenza totale 71 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Curve di sicurezza tensione-tempo UL (Tensioni limite) 25 V 50 V Le curve di sicurezza su cui si basano tutti i parametri contenuti nella Norma CEI 64-8 relativi alla protezione dai contatti indiretti sono state elaborate ipotizzando: • • Resistenza complessiva del corpo umano in: • condizioni ordinarie: 1500 • condizioni particolari: 700 Limiti di sicurezza: curva corrente-tempo, c1 (30 mA) Quindi le tensioni limite UL da prendere come riferimento sono: • 50 V in condizioni ordinarie • 25 V in condizioni particolari Sistemi elettrici per l’ambiente 72 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Tensione limite (UL) = 25 V La tensione limite di 25 V trova applicazione nei seguenti ambienti: - locali uso zootecnico, previsti per la custodia del bestiame; - c.s. per circuiti terminali su prese a spina; - c.s. per altri circuiti terminali con grado di protezione < IP4X; - locali uso medico in generale; - cantieri edili, in generale. Sistemi elettrici per l’ambiente 73 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Tensione totale di terra, di contatto e di passo Tensione totale di terra (UT): valore che si stabilisce tra una massa in avaria per un cedimento di isolamento interno e un punto del terreno a potenziale zero. Può essere minore o al limite uguale alla tensione nominale verso terra. La tensione totale di terra è definibile solo se il sistema elettrico ha un punto a terra. Tensione di contatto (Uc): valore a cui è soggetto il corpo umano quando tocca una parte attiva o una massa dove è presente un guasto d'isolamento. Al limite può essere uguale a UT Sistemi elettrici per l’ambiente 74 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Tensione totale di terra, di contatto e di passo Tensione di passo (Up): valore tra due punti qualsiasi del terreno posti alla distanza di 1 passo, assunto uguale a 1 m. Sistemi elettrici per l’ambiente 75 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Classi d’Isolamento dei componenti elettrici Componente di classe I Componente dotato di isolamento principale e provvisto di un dispositivo per il collegamento delle masse a un conduttore di protezione. Componente di classe II Componente dotato di doppio isolamento o di isolamento rinforzato e non provvisto di alcun dispositivo per il collegamento a un conduttore di protezione. Componente di classe III Componente ad isolamento ridotto perché destinato ad essere alimentato esclusivamente da un sistema a bassissima tensione di sicurezza (SELV), e nel quale non si generano tensioni di valore superiore a quello di tale sistema. Sistemi elettrici per l’ambiente 76 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Protezione contro i contatti diretti ed indiretti • Massa: parte conduttrice, facente parte dell'impianto elettrico o di un apparecchio utilizzatore, che non è in tensione in condizioni ordinarie di isolamento, ma che può andare in tensione in caso di cedimento dell'isolamento principale, che può essere toccata. • Massa estranea: parte conduttrice, non facente parte dell'impianto elettrico, suscettibile di introdurre il potenziale di terra. In casi particolari si considerano masse estranee quelle suscettibili di introdurre altri potenziali. Sistemi elettrici per l’ambiente 77 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Protezione contro i contatti diretti ed indiretti Contatti diretti: quelli verso parte dell'impianto normalmente in tensione Massa estranea Contatto diretto con un conduttore Contatto diretto con due conduttori Contatti indiretti: quelli verso parti dell'impianto che non sono normalmente in tensione, ma possono esserlo per cedimento dell'isolamento elettrico Sistemi elettrici per l’ambiente 78 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Protezione contro i contatti diretti ed indiretti Protezione dai contatti diretti + Protezione dai contatti indiretti Protezione combinata: Bassissima Tensione (SELV-PELV-FELV) Protezione combinata: Limitazione della corrente e/o della carica elettrica Isolamento delle parti attive Involucri o barriere Componenti di classe II o con isolamento equivalente Ostacoli Interruzione automatica dell’alimentazione Distanziamento Luoghi non conduttori Protezione addizionale: Collegamento equipotenziale non connesso a terra Interruttori differenziali ad alta sensibilità (Idn 30mA) Sistemi elettrici per l’ambiente Separazione elettrica 79 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Sistemi combinati di protezione dai contatti diretti ed indiretti Protezione combinata: Bassissima Tensione (SELV-PELV-FELV) SELV e PELV FELV (Safety Extra Low Voltage) -(Protection Extra Low Voltage) (Functional Extra Low Voltage) Tensioni di alimentazione: 50V c.a. e 120 V c.c.(non ondulata) Sorgenti di alimentazione: Trasformatore di sicurezza (CEI 96-2) - Motore-generatore - Sorgente elettrochimica (batteria) - Dispositivi elettronici (conformi a norme appropriate, con tensioni ai morsetti inferiori a 50 V c.a. e 120 c.c., anche in caso di guasto). Installazione dei circuiti: Separazione tra i circuiti dei sistemi SELV e PELV e gli altri circuiti: a) conduttori separati materialmente; b) conduttori (SELV-PELV) muniti di guaina; c) conduttori degli altri circuiti con schermo o guaina metallica collegata a terra; d) conduttori SELV-PELV isolati per la massima tensione presente. Prese a spina: le prese e le spine dei circuiti SELV-PELV non devono poter essere intercambiabili nè fra loro nè con quelle di altri sistemi. Protezione contro i contatti diretti: La protezione dai contatti dirette deve essere fornita da: - barriere o involucri con grado di protezione IPXXD per le superfici superiori orizzontali a portata di mano, IPXXB in tutti gli altri casi; - un isolamento corrispondente alla tensione minima richiesta per il circuito primario (oppure 1500 V per 1 min.). Protezione contro i contatti indiretti: La protezione dai contatti indirette deve essere assicurata dal collegamento delle masse dei componenti dei circuiti FELV, al conduttore di protezione del circuito primario. E’ inoltre necessario verificare che una misura di protezione mediante interruzione automatica dell’alimentazione sia applicata al circuito primario. Circuiti SELV Circuiti PELV Prese a spina: Le parti attive e le masse non devono essere collegate a terra o a masse estranee. Per tensioni inferiori a 25 V in c.a. e 60 V in c.c. (non ondulata) non è necessaria la protezione dai contatti diretti, altrimenti è necessario prevedere un grado di protezione IPXXB oppure da un isolamento che sopporti una tensione di prova di 500 V per 1 minuto. La protezione dai contatti diretti deve essere assicurata da un grado di protezione IPXXB oppure da un isolamento che sopporti una tensione di prova di 500 V per 1 minuto. La protezione dai contatti diretti è assicurata se il componente elettrico è posto entro la zona di influenza di un collegamento equipotenziale e se la tensione non supera: - 25 V in c.a. oppure 60 V in c.c. (non ondulata) per ambienti asciutti e non si prevedono contatti estesi di parti attive con il corpo umano; - 6 V in c.a. oppure 15 V in c.c. (non ondulata) in tutti gli altri casi. Le prese a spina dei circuiti FELV non devono poter essere intercambiabili con quelle di altri sistemi Laboratorio di Ingegneria Elettrica 2 80 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Protezione dai contatti diretti: isolamento delle parti attive Finalità Impedire qualsiasi contatto con parti attive. Modalità Parti attive completamente ricoperte con un isolamento che possa essere rimosso solo mediante distruzione (non sono considerati rivestimenti isolanti, se non in casi particolari, lacche, vernici, ecc.) Esempio CAVI ELETTRICI Sistemi elettrici per l’ambiente 81 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Protezione dai contatti diretti: involucri o barriere Finalità Modalità Impedire il contatto con parti attive. Tutte le parti attive devono essere protette con involucri o barriere tali da assicurare un grado di protezione minimo IPXXB (inaccessibilità al dito di prova) Le superfici superiori orizzontali delle barriere o degli involucri che sono a portata di mano devono avere un grado di protezione minimo IPXXD (inaccessibilità al filo di prova) Esempio Sistemi elettrici per l’ambiente La rimozione di involucri o barriere deve essere possibile solo con l’uso di una chiave o di un attrezzo oppure mediante sezionamento delle parti attive interbloccato con la portella di accesso INVOLUCRO QUADRO 82 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Protezione addizionale dai contatti diretti Finalità • protezione contro gli incendi dovuti a difetti d’isolamento che diano luogo a piccole correnti verso terra; • protezione dai contatti diretti in caso di insuccesso delle altre misure di protezione; • riduzione dei tempi di interruzione dell’alimentazione in caso di protezione dai contatti indiretti in ambienti o situazioni ove si ipotizza un valore della resistenze del corpo umano inferiore a quella prevista per gli ambienti ordinari (es. bagni, piscine, cantieri edili, locali agricoli, locali ad uso medico, ecc.). Modalità Impiego di interruttori differenziali con corrente differenziale nominale inferiore o uguale a 30 mA. Sistemi elettrici per l’ambiente 83 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Protezione addizionale dai contatti diretti Abitazioni, su prese a spina con In ≤ 20 A Bagni/docce, sui circuiti, nelle zone 0,1,2 e 3(1) Bagni/docce, sulle prese a spina, nella zona 3(1) Piscine, su apparecchi utilizzatori specificatamente previsti per l’impiego al suo interno e che sono previsti per essere fatti funzionare solo quando non vi siano persone all’interno della zona 0. Piccole piscine, su prese a spina e interruttori , apparecchi di illuminazione e altri dispositivi di comando in zona 1 (purché non a portata di mano (1,25 m) dal limite della zona 0) (1) Fontane, apparecchi utilizzati nelle zone 0, 1 e 2 (1) Fontane e piscine, su prese a spina, interruttori e altri dispositivi di comando nella zona 2 (1) Saune, su tutti i circuiti, ad esclusione del riscaldatore Locali ad uso zootecnico, per circuiti terminali su prese a spina con In ≤ 32A Locali uso medico, di gruppo 1(2) su prese a spina con In ≤ 32 A e su tutti i circuiti dei locali di gruppo 2(2) non alimentati dal sistema IT-M Cantieri edili, su prese a spina e altri apparecchi utilizzatori mobili con In ≤ 32 A Luoghi MARCI (Maggior rischio in caso d’incendio), sui circuiti terminali Luoghi ristretti, su apparecchi fissi di classe II Fiere, stand, mostre, su prese a spina con In ≤ 32 A e sui circuiti terminali escluso illuminazione di sicurezza. Aree campeggio per camper e caravan, su presa a spina, protetta individualmente Apparecchi mobili usati all’esterno alimentati da prese a spina con In ≤ 32 A Sistemi di riscaldamento a soffitto/pavimento, anche per componenti di classe II Conduttori piatti per posa sotto tappeto a posa fissa (moquette) Catene luminose Impianti di illuminazione di cabine telefoniche, pensiline di fermata per mezzi di trasporto (es. autobus e tram), insegne pubblicitarie, mappe di città e segnaletica stradale Apparecchi di illuminazione, nei luoghi di esposizione, in alternativa a SELV. Unità mobili e trasportabili, il circuito di alimentazione e tutte le prese a spina poste fuori dall’unità(1) (1) (2) In alternativa possono essere alimentati anche da SELV o con separazione elettrica. Locali uso medico: Gruppo 0: assenza di parti applicate. Gruppo 1: presenza di parti applicate esterne o comunque non in zona cardiaca Gruppo 2: presenza di parti applicate in zona cardiaca Sistemi elettrici per l’ambiente 84 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Protezione dai contatti indiretti: componenti di classe II o isolamento equivalente Finalità Impedire il manifestarsi di una tensione pericolosa sulle parti accessibili di componenti elettrici a seguito di un guasto sull’isolamento principale. Impiego di componenti elettrici costruiti a doppio isolamento e contrassegnati dal segno grafico: Modalità Esempio Sistemi elettrici per l’ambiente Impiego di condutture elettriche costituite da: cavi con guaina non metallica avente tensione maggiore di un gradino rispetto a quella necessaria per il sistema elettrico servito e che non comprendano un rivestimento metallico; cavi unipolari senza guaina (cordicelle) installati in tubo protettivo o canale isolante rispondente alle relative norme; cavi con guaina metallica avente isolamento idoneo per la tensione nominale del sistema elettrico servito, tra la parte attiva e la guaina metallica e tra questa e l’esterno. Gli eventuali involucri o canalizzazioni metalliche contenenti esclusivamente componenti a doppio isolamento non necessitano del collegamento a terra. INVOLUCRO ISOLANTE QUADRO 85 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Protezione dai contatti indiretti: interruzione automatica dell’alimentazione sistema TN Metodo di protezione Collegamento delle masse e delle masse estranee al conduttore di protezione (PE) + coordinamento fra il valore dell'impedenza del circuito di protezione e la corrente d'intervento del dispositivo di interruzione automatica (fusibile, interruttore automatico o interruttore differenziale). Relazioni da verificare Per i sistemi TN deve essere rispettata la seguente relazione: Zs • Ia Uo; dove: Zs = impedenza anello di guasto; Ia = corrente d'intervento del dispositivo di protezione; Uo = tensione verso terra. essendo: Zs • Ig= Uo; dove: IG= corrente di guasto verso terra deve essere quindi rispettata la seguente relazione: Ig Ia Tempi di intervento Tempo di intervento massimo del dispositivo di protezione: [0,4 o 0,2 s (rispettivamente per ambienti ordinari o particolari)per Uo = 230 V] Circuiti terminali che alimentano prese a spina, apparecchi mobili, portatili o trasportabili di classe I. [5 s] Circuiti di distribuzione e circuiti terminali che alimentano solo componenti elettrici fissi a condizione che se altri circuiti terminali che richiedono un tempo di interruzione ridotto (0,4 o 0,2 s per Uo =230 V) sono collegati al quadro di distribuzione o al circuito di distribuzione che alimenta quel circuito terminale, sia soddisfatta una delle seguenti condizioni: l'impedenza del conduttore di protezione tra il quadro di distribuzione ed il punto nel quale il conduttore di protezione è connesso al collegamento equipotenziale principale non sia superiore a (50 o 25) • Zs/Uo (); esista un collegamento equipotenziale supplementare che colleghi al quadro di distribuzione localmente gli stessi tipi di masse estranee indicati per il collegamento equipotenziale principale, e soddisfi le prescrizioni riguardanti il collegamento equipotenziale principale. Sistemi elettrici per l’ambiente 86 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Protezione dai contatti indiretti: interruzione automatica dell’alimentazione sistema TT Metodo di protezione Relazioni da verificare Tempi di intervento Realizzazione di un impianto di terra locale (con dispersori) e collegamento delle masse e masse estranee a tali dispersori + coordinamento fra il valore della resistenza di terra e la corrente d'intervento del dispositivo di interruzione automatica (fusibile, interruttore automatico o interruttore differenziale). Per i sistemi TT deve essere rispettata la seguente relazione: Ra • Ia (50 o 25 V) rispettivamente per ambienti ordinari o particolari; dove: Ra = resistenza anello di guasto; Ia = corrente d'intervento dispositivo d'interruzione. Tempo di intervento del dispositivo di protezione: per gli interruttori automatici la "Ia" deve determinare un intervento istantaneo se il dispositivo è dotato di sganciatori istantanei (magnetici o differenziali) , oppure entro 5 s se dotato di sganciatori a tempo inverso (termici); nei circuiti di distribuzione è ammesso l'uso di interruttori differenziali di tipo "S" con tempo di ritardo massimo di 1s. Esempio di protezione contro contatti indiretti, in sistema TT, con interruttore automatico. Sistemi elettrici per l’ambiente Esempio di protezione contro contatti indiretti, in sistema TT, con interruttore differenziale. 87 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Protezione dai contatti indiretti: interruzione automatica dell’alimentazione sistema IT Metodo di protezione Primo Guasto Secondo Guasto Sistemi elettrici per l’ambiente Parti attive isolate da terra mediante trasformatore con il circuito secondario non collegato a terra, collegamento a una terra locale delle masse + dispositivo di controllo d'isolamento per segnalare il primo guasto a terra + coordinamento fra il valore della resistenza di terra e la corrente d'intervento del dispositivo di interruzione automatica (fusibili, interruttori automatici) per eliminare il secondo guasto a terra. Primo guasto: Ra • Id (50 o 25 V) rispettivamente per ambienti ordinari o particolari; dove: Ra = resistenza del/i dispersore/i di terra; Id = corrente di 1° guasto. Secondo guasto: per Un = 230/400 V, il dispositivo deve intervenire entro 0,8 s (0,4 s per ambienti particolari) se il neutro è distribuito ed entro 0,4 s (0,2 s per ambienti particolari) se il neutro non è distribuito. 88 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Interruttori differenziali L’interruttore differenziale viene utilizzato per assicurare un’efficace protezione dai contatti indiretti e anche per la protezione addizionale dai contatti diretti (quando prescritto, utilizzando il tipo con In30 mA). Il dispositivo alla base del suo funzionamento è costituito da un trasformatore toroidale su cui vengono avvolti tutti i conduttori di linea. Se non ci sono dispersioni verso terra la somma delle correnti della linea (fasi + eventuale neutro) è pari a zero pertanto anche il flusso magnetico risultante nel toroide sarà zero. Nel caso di dispersione verso terra la somma delle correnti di linea sarà diversa da zero e quindi genererà un flusso magnetico tale da indurre in un secondo avvolgimento (posto sempre sullo stesso toroide) una certa f.e.m.; se essa risulterà superiore ad un valore prestabilito, attiverà lo sgancio dei contatti elettrici del differenziale stesso, disattivando così il circuito elettrico protetto. Sistemi elettrici per l’ambiente 89 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Principio di funzionamento di un interruttore differenziale Sistemi elettrici per l’ambiente 90 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Costruzione e funzionamento di un interruttore differenziale Esempio di interruttore magnetotermico differenziale modulare bipolare e tetrapolare 1) Leva di azionamento 2) Leva di riarmo e segnalazione intervento differenziale 3) Tasto di prova A/E) Morsetti B) Contatti principali C) Sganciatori di sovracorrente D) Trasformatore toroidale F) Pulsante di prova G) Resistenza di zavorra H) Dispositivo di sgancio Sistemi elettrici per l’ambiente 91 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Protezione dai contatti indiretti + protezione addizionale dai contatti diretti (se Idn ≤ 30 mA) Sistemi elettrici per l’ambiente 92 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Protezione dai contatti indiretti + protezione addizionale dai contatti diretti (se Idn ≤ 30 mA) ATTENZIONE: in questi casi la protezione differenziale non funziona! Sistemi elettrici per l’ambiente 93 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Protezione dai contatti indiretti sistemi di categoria II Impianti interessati: impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Metodo di protezione: • realizzazione di impianto di terra (salvo casi particolari) unico a cui collegare le masse, le masse estranee e particolari punti dei sistemi elettrici (per esempio il punto di neutro del secondario dei trasformatori MT/bt); • coordinamento fra il valore della resistenza di terra, la corrente di guasto verso terra ed il relativo tempo di eliminazione. In particolare occorre verificare che in nessun punto sia all'interno che all'esterno dell'officina elettrica o dell'impianto utilizzatore si manifestino tensioni di passo (US) e di contatto (UT), in relazione al loro tempo massimo di permanenza, v. grafico a lato. Sistemi elettrici per l’ambiente 94 3) Protezione contro gli infortuni elettrici Protezione dai contatti indiretti sistemi di categoria II Condizioni (alternative fra loro) per il rispetto delle tensioni di contatto ammissibili (UTP): • impianto considerato facente parte di un impianto di terra globale;. • valore della tensione totale di terra (UE), determinato con misure o calcoli, non superiore al doppio del valore della tensione di contatto ammissibile (UTP): UE≤2UTP • adozione dei provvedimenti specificatamente riconosciuti M (zona adiacente ai dispersori: isolata, recintata o resa equipotenziale a livello del suolo) in accordo con il valore della tensione totale di terra (UE) e della sua durata. Se nessuna delle condizioni di cui sopra risulta soddisfatta occorre verificare tramite misure direttamente in sito che le tensione di passo (US) e di contatto (UT) risultino inferiori alla UTP. In alternativa è anche possibile far riferimento ad un progetto tipo che abbia dimostrato di soddisfare completamente alle prescrizioni relative alla limitazione delle tensioni di passo (US) e di contatto (UT). Tensione totale di terra UE: UE=RE∙IE dove: RE = resistenza di terra - IE = corrente di ritorno verso terra, pari a IC r dove: IC = corrente di guasto verso terra (dato ENEL) - r = coefficiente di riduzione: • linea area senza funi di guardia: 1 - linea in cavo isolato in carta: Cu 95 mm2 - guaina in piombo 1,2 mm: 0,2 0,6; Al 95 mm2 - guaina in alluminio 1,2 mm: 0,2 0,3; linea unipolare in XLPE Cu 95 mm2 guaina in rame 16 mm2: 0,5 0,6 Sistemi elettrici per l’ambiente 95 4) Impianto di messa a terra Esempio di collegamenti in un impianto di terra: DA, dispersore (artificiale); DN, dispersore (naturale); CT, conduttore di terra; MT, collettore di terra; PE, conduttore di protezione; EQP, conduttori equipotenziali: principali; EQS, conduttori equipotenziali: supplementari (in locale da bagno); A-B, masse; 2, 3, 4, 5, 6, masse estranee. Sistemi elettrici per l’ambiente 96 4) Impianto di messa a terra Finalità degli impianti di terra Sistemi elettrici per l’ambiente 97 4) Impianto di messa a terra Criteri di dimensionamento Gli impianti di I categoria, detti anche impianti in bassa tensione sono classificati, come è noto, in sistemi TT, TN ed IT. I criteri di dimensionamento strutturale dei rispettivi impianti di terra sono per molti aspetti simili, il fattore che costituisce l'elemento più importante di differenziazione, derivato dall'applicazione delle singole prescrizione in merito alla protezione dai contatti indiretti, è il valore massimo ammissibile della resistenza di terra (dispersore). In relazione al tipo di sistema utilizzato i valori massimi ammissibili della resistenza di terra, possono variare anche di diversi ordini di grandezza, pertanto il tipo e l'estensione dei dispersori (dal singolo picchetto al sistema a maglie con picchetti verticali nei punti d'incrocio) dovrà essere sempre determinato sulla base del tipo di sistema in uso. Sistemi elettrici per l’ambiente 98 4) Impianto di messa a terra Criteri di dimensionamento Sistemi TT: valori dell'ordine dei decimi di ohm utilizzando come dispositivo di protezione un interruttore automatico o dei fusibili, oppure valori dell'ordine delle decine se non addirittura delle centinaia di ohm utilizzando un interruttore differenziale. Sistemi elettrici per l’ambiente 99 4) Impianto di messa a terra Criteri di dimensionamento Sistemi TN: in questo caso, ai fini della protezione dai contatti indiretti, per guasti in bassa tensione, il valore della resistenza di terra non viene preso in esame in quanto il dispersore di terra, non è interessato alla corrente di guasto in bassa tensione Sistemi elettrici per l’ambiente 100 4) Impianto di messa a terra Criteri di dimensionamento Sistemi IT: in questa caso è richiesto che il prodotto della corrente di 1º guasto a terra Id con la resistenza di terra locale RB risulti inferiore a 50 o 25 (ambienti ordinari o particolari): Id • RB ≤ 50 o 25. Pertanto RB ≤ 50/Id o 25/Id quindi possono risultare accettabili anche valori superiori a qualche decina di migliaia di ohm. Sistemi elettrici per l’ambiente 101 4) Impianto di messa a terra Criteri di dimensionamento Conduttori di protezione (sezioni minime): Sezione dei conduttori di fase dell'impianto Sp (mm²) Sezione minima del corrispondente conduttore di protezione Sp (mm²) S ≤ 16 Sp = S 16 < S ≤ 35 16 S > 35 Sp = S/2 Conduttore di protezione non facente parte della conduttura Sp = 2,5 (con protezione meccanica) dei conduttori di fase Sp = 4 (senza protezione meccanica) Conduttori di terra (sezioni minime): Protetti meccanicamente Protetti contro la corrosione Come conduttore di protezione Non protetti contro la corrosione 25 mm² rame 50 mm² ferro zincato (*) Non protetti meccanicamente 16 mm² rame 16 mm² ferro zincato (*) 25 mm² rame 50 mm² ferro zincato (*) (*) Zincatura secondo la norma CEI 7-6 oppure con rivestimento equivalente. Conduttori equipotenziali: Sistemi elettrici per l’ambiente Sezioni: ≥ 1 / 2 conduttore principale dell'impianto. Sezione min: 6 mm² - Sezione max: 25 mm² (se di rame). 102 4) Impianto di messa a terra Tipi di dispersori A picchetti Ad anello Sistemi elettrici per l’ambiente A maglie 103 4) Impianto di messa a terra Dimensioni minime prescritte per i componenti dei dispersori 1 2 3 4 5 Tipo di elettrodo Dimensioni Acciaio zincato a caldo (norma CEI 7-6) (1) Acciaio rivestito di rame Rame Piastra Nastro Per posa nel terreno 3 Spessore 3 Sezione (mm²) 100 Tondino o conduttore massiccio Sezione (mm²) 50 Conduttore Ø ciascun filo (mm) 1,8 cordato Sezione corda (mm²) 50 Ø esterno (mm) 40 Spessore (mm) 2 Ø (mm) 20 Spessore (mm) Dimensione trasversale (mm) 5 Per infissione Picchetto a tubo nel terreno Spessore (mm) Picchetto massiccio Picchetto in profilato 50 (4) 3 3 (4) (4) 50 35 1,8 (4) 35 30 (4) (²) 15 (³) 3 15 5 (4) 50 (1) Anche acciaio senza rivestimento protettivo, purché con spessore aumentato del 50% (sezione minima 100 mm²). (2) Rivestimento per deposito elettrolitico: 100 μm. (3) Rivestimento per trafilatura: spessore 500 μm. (4) Tipo e dimensioni non considerati nella norma. Sistemi elettrici per l’ambiente 104 4) Impianto di messa a terra Resistenza di un picchetto Resistività del terreno (Ω ∙ m) Dimensioni L (m) Ø (mm) 30 40 50 65 80 100 150 200 250 300 Resistenza di terra in Ω 1,50 3 6 10 12 18 20 10 18,6 24,9 31,2 40,4 49,7 62,2 93,2 124 155 186 12 18,1 24,1 30,1 39,1 48,2 60,2 90,3 120 151 181 18 16,8 22,4 28 36,4 44,7 55,9 83,9 112 140 168 10 10,5 14 17,5 22,7 28 35 52,5 70 87,5 105 12 10,2 13,6 17 22,1 27,2 34 51 68 85 102 18 9,6 12,7 15,9 20,7 25,5 31,9 47,8 63,7 79,7 95,6 10 5,8 7,8 9,7 12,6 15,6 19,4 29,1 38,8 48,5 58,2 12 5,7 7,6 9,5 12,3 15,1 18,9 28,4 37,9 47,3 56,8 18 5,4 7,1 8,9 11,6 14,3 17,9 26,8 35,7 44,6 53,6 10 3,7 5 6,2 8,1 10 12,5 18,7 25 31,2 37,5 12 3,7 4,9 6,1 7,9 9,8 12,2 18,3 24,4 30,5 36,6 18 3,5 4,6 5,8 7,5 9,2 11,6 17,3 23,1 28,9 34,7 10 3,2 4,3 5,3 6,9 8,5 10,7 16 21,3 26,6 32 12 3,1 4,2 5,3 6,8 8,3 10,4 15,6 20,8 26 31,2 18 3 3,9 4,9 6,4 7,9 9,9 14,8 19,7 24,7 29,6 10 2,2 3 3,7 4,9 6 7,5 11,2 14,9 18,7 22,4 12 2,2 2,9 3,7 4,7 5,8 7,3 11 14,6 18,3 21,9 18 2,1 2,8 3,5 4,5 5,6 6,9 10,4 13,9 17,4 20,8 10 2 2,7 3,4 4,4 5,4 6,8 10,2 13,6 17 20,4 12 2 2,7 3,3 4,3 5,3 6,7 10 13,3 16,7 20 18 1,9 2,5 3,2 4,1 5,1 6,3 9,5 12,7 15,8 19 Nota: i valori indicati valgono con buona approssimazione per ogni tipo di picchetto di pari lunghezza (profilati, tubi ecc.). Sistemi elettrici per l’ambiente 105 4) Impianto di messa a terra Resistenza dei dispersori più comuni Forma Valore Ω Picchetto verticale Piastra di raggio r Piastra di superficie A Filo Rete magliata Note: • R = resistenza di terra in Ω. • r = raggio della piastra. • r1 = raggio del cerchio di area equivalente alla rete magliata. • ρ = resistività del terreno in Ω ∙ m (v.tab.3.21). • L = lunghezza del dispersore in m. • Lt = lunghezza totale dei conduttori della rete. • l = lunghezza del filo. Sistemi elettrici per l’ambiente 106 4) Impianto di messa a terra Resistività media di diversi tipi di terreno Natura del terreno Resistività in Ω ∙ m Terreni di alluvione argille leggere 5 (10 ÷ 2) Argille normali (terreni con rifiuti, scorie, ceneri, zone salmastre) 10 (20 ÷ 5) Marne (terreni con terriccio argilloso con poca sabbia leggera, senza pietre e ghiaccio) 20 (35 ÷ 10) Crete calcari porose (terreni argillosi, con terriccio e sabbia, terreni vegetali umidi) 50 (100 ÷ 35) Gres porosi, scisti argillosi (terreni argillosi misti a sabbia, ghiaia o pietre) 100 (350 ÷ 35) Calcari compatti, calcari cristallini, marmi (terreni con ghiaia, sabbia, pietre e poca argilla o terra) 350 (1000 ÷ 100) Ardesie argillose, scisti venati, sabbie fini, sabbia e ciottoli asciutti 1000 (3500 ÷ 350) Graniti, rocce vulcaniche, gneis ardesie non venate 2000 (1010 ÷ 1000) Sistemi elettrici per l’ambiente 107 4) Impianto di messa a terra Caratteristiche costruttive Sistemi elettrici per l’ambiente 108 4) Impianto di messa a terra Protezione dalla corrosione I metalli in genere (esclusi quelli nobili) in presenza di umidità subiscono corrosioni più o meno intense. Ogni metallo assume un potenziale elettrico proprio (potenziale elettrochimico). Due metalli diversi a contatto fra di loro (per es.: rame e zinco), danno luogo ad una coppia galvanica ove il metallo allo stato più nobile (più elettronegativo) assume lo stato di catodo, il metallo allo stato meno nobile (meno elettronegativo) si comporta da anodo, ed è soggetto a corrosione. Si ha rischio di corrosione oltre che per cause elettrochimiche anche, ma più raramente, per cause chimiche o fisiche. Sono cause di corrosione: - coppie galvaniche fra metalli diversi; - correnti vaganti prodotte da impianti di trazione in corrente continua, o impianti di protezione catodica; - reazioni chimiche dovute a batteri nel terreno di posa; - disomogeneità dell’ambiente di posa come per esempio una diversa ossigenazione delle zone argillose rispetto a quelle sabbiose, che può dar luogo ad una coppia galvanica tra parti di uno stesso elemento metallico. Indipendentemente dalla causa e dalla complessità delle reazioni chimiche in gioco il fenomeno è riducibile alla figura sotto riportata. Il danno prodotto dalla corrosione (riduzione dello spessore del metallo o alterazione delle sue caratteristiche), è da ritenere consistente e quindi fonte di pericolo quando la superficie anodica sia molto inferiore a quella catodica, in particolare quando il rapporto superficie anodica/superficie catodica sia inferiore a un centesimo. Sistemi elettrici per l’ambiente 109 4) Impianto di messa a terra Protezione dalla corrosione Scelta dei materiali Impiegare preferibilmente materiali omogenei ed in particolare vicini nella scala di nobiltà. [Stagno] - [Rame-ottone-bronzo-acciaio nel calcestruzzo] - [Acciaio dolce] - [Piombo] - [Alluminio] - [Zinco] Giunzioni La limitazione dei rischi di corrosione localizzata sulle superfici di contatto delle giunzioni, si ottiene con la combinazione dei due seguenti interventi. 1º) Evitare il contatto con l’ambiente umido proteggendo la giunzione con nastri vulcanizzanti, vernici bituminose ecc. 2º) Limitare le coppie elettrochimiche utilizzando: a) materiali omogenei per morsetti quando si collegano conduttori dello stesso metallo; b) materiali con potenziali elettrochimici intermedi fra i due tipi di conduttori quando invece si debbano collegare conduttori di metalli diversi. a) Sistemi elettrici per l’ambiente b) 110 5) Verifica della caduta di tensione massima Limiti caduta di tensione La caduta di tensione massima non deve essere superiore al 4% (dal punto di consegna all’utilizzatore) S (mm2) R (m/m) X1 (monofase) (m/m) X3 (trifase) (m/m) 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150(*) 185(*) 240(*) 14,8 8,91 5,57 3,71 2,24 1,41 0,889 0,641 0,473 0,328 0,236 0,188 0,153 0,123 0,094 0,168 0,155 0,143 0,135 0,119 0,112 0,106 0,101 0,101 0,0965 0,0975 0,0939 0,0928 0,0908 0,0902 0,118 0,109 0,101 0,0955 0,0861 0,0817 0,0813 0,0783 0,0779 0,0751 0,0762 0,0740 0,0745 0,0742 0,0752 V = K (R cos + X sen) Ib L/1000 = (V) V%= (V 100) / Un = (%) dove: K è pari a 2 per i circuiti monofase e in c.c. e 1,73 per i circuiti trifase. X è pari a X1 e X3 rispettivamente per i circuiti monofase e trifase cos e sen sono relativi alla corrente “Ib” che scorre lungo la linea Ib è la corrente che scorre lungo la linea (A) L è la lunghezza della linea (m). Un è la tensione nominale del sistema di alimentazione. Sistemi elettrici per l’ambiente 111