nea di interessi fra cittadini influenti, ponendo in una posizione di assoluto rilievo Pompeo, mentre Cesare I Però, elnpo, ) coín- ra dai fuione e Crasso avevano, per il momento, un ruolo di secondo piano. Dall'accordo con Pompeo, Cesare ricavò anzitutto l'elezione a console rra De nel 59; l'anno successivo ottenne il proconsolato nelltlllÍria, nella Gallia Cisalpina (al di qua delle Alpi) e nella GallÍa Narbonese lesare Il mandato che rciò ad anche h cen- non contemplava conquiste o allargamenti del territorio romano. L'ambi- I quel ea. fra (nella Francia meridionale). nerale Presti- rcam- úo rlli in di Cesare aveva riceluto zioso proconsole, però, prese a pretesto alcuni sconfinamenti degli elvezi e di altre tribù germaniche, che mettevano a repentaglio la sicurezza dei popoli romanízzatí, per intraprendere un vasto disegno di conquista del- d Pon- Itintero territorio celtico, preoccu- rti pandosi di presentarlo al senato come una legittima operazione di consolidamento preventivo dei confini della Gallia romana: si trattava in realtà di impadronirsi di una regione ricchissima di materie prime e di schiavi e di aprirla in tutta sicurezza ai commerci che raneo. a ogni leader -eva in r&emincelia)mente nteres- r delle EVa un l e giu- quiste alieri, i romani. Le campagne galliche cesariane dura- rono sette anni, dal 58 al 52 destreggiandosi con straordinaria capacità militare e strategica fra vittorie e indietreggiamenti, Cesare riuscì a Dortare a termine la sottomissione del- ,impo- ,intero territorio. Quando lasciò la sitaria Gallia, nel 51., era ormai netta la derarcazione fra il mondo cMle, a ovest j:l Reno, e i territori desolati dei ger- r qual- queste e Pom- :::ani a est del Reno. DAL RUBICONE ALLA GUERRA CIVITE l_tA rlla lot- virato, ,ne del r prassi ato nel Crasso mPora- - Cesare conquistò in tal modo un enonne potere personale - politi- ::. militare ed economico (dalÌe cam::ene galliche uscì arricchito e al -:nando delle truppe più j' Roma) -, addestrate che naturalmente suscitò malumori e invidie soprattutto nel- 'ristocrazia tradizionale. Più per necessità che per consonanza ideologica, gli interessi dei senatori trovarono così un naturale alleato in Pompeo, l'altro uomo forte di Roma, mal- ne incontrastato di Roma. Già grado questi si fosse dimostrato in passato assai poco rispettoso della prassi costituzionale e del ruolo del 49 a.C. ricoprì, talvolta contemporaneamente, la dittatura e il consolato: andava così in frantumi la base del- senato. l'antica legalità repubblicana, fondata sul principio per cui le cariche erano Forti di questo appoggio, gli ar.versari di Cesare ostacolarono con cavilli giuridici la sua nuova candidatura al consolato, cercando inoltre di sottrargli il comando del suo fedelissimo e fortissimo esercito. Si preparava in questo modo il terreno per una nuova e più terribile guerra civile, a pochi decenni di distanza da quella che aveva insanguinato Roma e l'Italia ai tempi di Mario e Silla. Per nulla disposto a cedere alle pressioni dei propri awersari, il I0 gennaio del 49 a.C. Cesare oltrepassò alla testa delle proprie truppe il confine tra l'Italia e la Gallia Cisalpina segnato dal ffume RubÍcone, presso Rimini - limite oltre il quale nessun generale avrebbe dovuto transitare con -, la linea che Silla aveva spostato dai confini dell'Urbe così a nord illudendosi di porre fine alle guerre in ltalia. Era un'aperta provol'esercito cazione che equivaleva, una dichiarazione in pratica, a di guerra al senato. Molti senatori fuggirono in Grecia con Pompeo, e lì raccolsero eserciti e ufficiali, fra i quali alcuni transfughi dalle file cesariane. Dopo alcune vittorie pompeiane (Durazzo), la guerra civile si concluse a Farsalo, in Tessaglia, nell'agosto del 48, allorché Cesare sconfisse l'esercito senatorio comandato da Pompeo. Quest'ultimo fuggì dal campo, ma andò incontro a una morte miserevole per mano di traditori, prezzolati dal re egiziano Tolemeo XIII, mentre CESARE DITTATORE ;li: Cesare era a quel punto il padrodal temporanee, elettive e collegiali. Nel breve periodo in cui ebbe il potere, prima della sua uccisione violenta a opera dei congiurati nel marzo del 44 a.C., Cesare apportò alcune significative novità: estese il diritto latino alle province delltimpero, stanziò di veteraní, così parecchie colonie da omogeneizzare anche culturalmen- te il dominio romano, rimpinguò le limitando le distribuzioni pubbliche di grano. Quest'ultimo prorruedimento, insieme al suo rifiuto, nonostante le pressioni deipopulares, di cancellare i casse esangui dello stato debiti, suggerisce forse che egli si sta- va inàirizzando verso una politica moderata, di legalità e di pacificazione dei conflitti sociali, una politica favorevole ai ceti "borghesi" di possidenti e di benpensantí, i boni cives della proposta politica di Cicerone' due testi coevi di difficile interpretazione, le Epistulae ad Caesarem semem. cercava appunto scampo in Egitto. Altri focolai di resistenza vennero spenti nel giro di qualche anno, allorché gli ultimi eserciti pompeiani furono sconfitti a Tapso, in Africa (46), e a Munda, in Spagna (45). de re publìca, attribuiti a Sallustio, lo consigliano apertamente in tal senso. In questo quadro è comprensibile che Cesare cercasse di favorire una paci- Moneta di Cesare con trionfo di armi e prigionieri (46-45 a.C.).