ITINERARIO 1: IL FIUME, LE CASCATE, IL LAGO: DALLE MARMORE AL LAGO DI PIEDILUCO IL LAGO DI PIEDILUCO Nel Quaternario il Fiume Velino e il Fiume Nera furono protagonisti del modellamento morfologico dell’area del bacino di Rieti. Il Velino, a causa delle sue acque ricche in carbonato di calcio, depositava travertino e sedimenti calcarei mentre il Nera esercitava un’azione di carattere erosivo favorita dalla tipologia delle rocce presenti nella valle in cui scorreva. Alla loro confluenza si generò una differenza di livello destinata ad aumentare con il passare degli anni. Il banco di travertino, formatosi successivamente nell’area delle Marmore, diventò uno sbarramento che costrinse progressivamente le acque del Velino ad esondare a monte di tale ostacolo originando in questo modo un ampio Lago detto “Lacus Velinus”. CASCATA DELLE MARMORE E’ una delle Cascate più alte d’Europa originata dalle acque del fiume Velino che, dividendosi in tre salti successivi precipitano per 165 m confluendo nel sottostante fiume Nera. La sua origine è in parte naturale: l’antico “Lacus Velinus” formatosi nel Quaternario tracimava lungo lo sbarramento di travertini delle Marmore formando una cascata naturale che aveva un fronte di circa un chilometro. La componente artificiale della Cascata è da imputare al console romano M. Curio Dentato che 271 a.C., al fine di bonificare la piana di Rieti, effettuò un taglio lungo il blocco travertinoso (Cavo Curiano) consentendo alle acque del lago di defluire lungo la montagna formando così la Cascata delle Marmore. ITINERARIO 2: L’ORO DI POLINO CAVA DELL'ORO In prossimità di questa antica cava, inaugurata intorno al 1760 sotto il papato di Clemente XIII, si trova una rarissima roccia vulcanica la “kamafugite”. La presenza di questa roccia è connessa ad una violenta esplosione vulcanica che ha generato un diatrema (ciò che rimane del condotto vulcanico) di circa 40 m di diametro. Il magma, proveniente dagli strati interni della Terra, e le rocce lanciate in superficie dall’esplosione ricadendo hanno riempito il condotto formando un accumulo di brecce (frammenti di rocce di origine vulcanica anche di grosse dimensioni) e depositi tufacei. I geologi di tutto il mondo hanno studiato questo sito per la particolarità delle rocce affioranti, importanti perché forniscono importantissime informazioni sulla composizione della crosta e del mantello terrestri. ITINERARIO 3: LE FALESIE DI FERENTILLO SCAGLIA ROSSA DI LORENO Presso il paese di Loreno, in direzione del Bosco della Forca, è possibile osservare lungo la strada forestale il contatto stratigrafico tra le formazioni della Scaglia Bianca (più antica) e quella della Scaglia Rossa (più recente), risalenti al Cretacico. Il contatto è perfettamente preservato e mostra la transizione progressiva ed il cambio litologico tra le due formazioni, marcato dal forte cambiamento cromatico (dal bianco al rosso). Pochi metri più a nord si osservano nuovamente strati di Scaglia Bianca rialzati per l’azione di una faglia diretta: questa struttura deformativa riporta in affioramento il contatto stratigrafico che si rinviene nuovamente pochi metri più avanti. ITINERARIO 4: LA VALCASANA: GOLE, PIANI E NATURA INCONTAMINATA GRABEN DELLA VALCASANA La Valcasana è una depressione tettonica larga 1.5 km e lunga circa 11 km, orientata NO-SE, che interrompe la dorsale del M. Coscerno-M. Civitella. La valle è un Graben formatosi circa 2 milioni di anni fa, nel Pleistocene, grazie all’azione di sistemi di faglie dirette che hanno fatto sprofondare la parte centrale della dorsale. Il dislivello di circa 1000 m tra le vette del M. Coscerno (1684 m) e del M. di Civitella (1565 m) e il fondo del piccolo bacino del Pian delle Melette (579 m) si approssima allo spostamento verticale massimo dovuto alle faglie dirette che limitano la valle. La Valcasana è un luogo ideale per osservare i fenomeni di frana. Tra le forme di dissesto più evidenti segnaliamo scarpate in arretramento e degradazione, frane da crollo, scivolamenti, colate rapide di detrito, frane complesse per crollo e scivolamento, Deformazioni Gravitative Profonde di Versante (DGPV). IL PIAN DELLE MELETTE L'area circolare pianeggiante sottostante l'abitato di Caso (denominata Pian delle Melette, 579 m s.l.m.) si è formata grazie al riempimento di un antico lago di sbarramento creatosi in seguito allo scivolamento di un corpo di frana di circa 3 milioni di metri cubi dal ripido versante delle “Muraglie” del M. di Civitella (1565 m). Il corpo è attualmente rappresentato da un’altura tondeggiante costituita da massi di calcare di dimensioni che possono arrivare anche a qualche metro cubo. L'evento occorse probabilmente qualche decina di migliaia di anni fa (Pleistocene superiore) da un’area fratturata del versante occidentale del M. di Civitella e portò allo sbarramento del Fosso di Gavelli ed alla formazione del piccolo lago intramontano. ITINERARIO 5: IL SOVRASCORRIMENTO DI SPOLETO SOVRASCORRIMENTO DI SPOLETO Un sovrascorrimento è una faglia suborizzontale che sovrappone rocce più antiche su rocce più giovani. I corpi geologici delimitati da sovrascorrimenti si chiamano unità tettoniche. Il Sovrascorrimento di Spoleto produce la sovrapposizione, su una vasta area (circa 25 km2), di rocce giurassiche (Calcare Massiccio) su rocce cretacicopaleogeniche (principalmente appartenenti al gruppo della Scaglia). Lungo il Giro dei Condotti è presente una parete rocciosa, in corrispondenza della quale è visibile questa sovrapposizione di calcari massivi su calcari marnosi molto tettonizzati. La geometria suborizzontale del sovrascorrimento determina un’intersezione con la topografia complessa ed articolata, dando luogo a Klippen (lembi di unità tettonica superiore rimasti isolati a causa dell’erosione), come quella di Castelmonte ed all’ampia semi-finestra tettonica della Valcieca (dove è visibile l’unità tettonica inferiore). Nel rilievo di Castelmonte è presente un piccolo Klippe di Calcare Massiccio ed è possibile osservare due sovrascorrimenti sub-paralleli, con senso di trasporto tettonico verso Est. Il sovrascorrimento superiore ha portato il Calcare Massiccio al di sopra di rocce cretacicoeoceniche (Scaglia Rossa), mentre il sovrascorrimento inferiore ha determinato la sovrapposizione della Scaglia Rossa sulla Scaglia Cinerea oligocenica. ITINERARIO 6: LE PIEGHE LUNGO LA STORICA FERROVIA SPOLETO-NORCIA PIEGHE DELLE GALLERIE LASTRE Presso le gallerie “Lastre I” e “Lastre 2” della ex-ferrovia Spoleto-Norcia è possibile osservare degli affioramenti di calcari marnosi della formazione della Scaglia Rossa, intensamente piegati e deformati. L’escavazione direttamente in roccia delle gallerie (non rivestite) dell’exferrovia permette un’osservazione tridimensionale di queste strutture, con la possibilità di apprezzare il loro sviluppo ed evoluzione lungo la successione esposta e la variazione delle geometrie nello spazio. Queste pieghe si sono formate durante la fase di accavallamento appenninico e sono legate al sollevamento della catena. I sistemi di pieghe (prevalentemente orientati NNW-SSE) sono anche visibili nella sponda opposta del Fiume Nera, evidenziati da banchi di calcareniti bianche intercalati nei calcari rossi della Scaglia. ITINERARIO 7: EREMI E FAGLIE EREMO DELLA MADONNA DELLA STELLA Presso il Torrente Tissino, si trova la gola dell’Eremo della Stella. La struttura rupestre è uno splendido esempio di geopatrimonio, dove uomo e natura dialogano col paesaggio. L’eremo è stato ricavato sfruttando le pareti rocciose dei calcari della Maiolica (qui rialzati per l’azione di una faglia diretta) e le numerose cavità presenti nella falesia. Le pareti rocciose mostrano una grande varietà di forme geologiche e strutture deformative. La faglia diretta che borda il Tissino ha generato una serie di cascate a monte dell’Eremo. La struttura rupestre è caratterizzata da splendide pitture parietali, come il dipinto quattrocentesco della Madonna in Trono situato nella chiesa dell'eremo. Dal 1800 l’Eremo della Stella è sede di culto mariano. Nel 2015 è stato portato a termine il restauro della struttura e degli affreschi. LA FAGLIA DI ROCCHETTA Il versante orientale del M. Maggio è caratterizzato da una ripida parete di calcari bianchi della formazione del Calcare Massiccio, risalente al Giurassico: questi calcari sono debolmente inclinati e mostrano gusci e bioclasti di piccoli gasteropodi e lamellibranchi, indicatori di un ambiente di deposizione con acque basse e calme.La parete si presenta ben levigata e striata, con inclinazione di circa 80°: i processi di scivolamento lungo il piano hanno portato alla formazione di strie di alcuni mm (spesso mineralizzate) e solchi (groove) di spessore centimetrico. L’andamento di queste tracce mette in evidenza lo scivolamento obliquo (verso il basso e verso destra) del blocco mancante della faglia (quello a tetto). Il movimento (tuttora attivo) è sicuramente avvenuto durante la tettonica estensionale pleistocenica (circa 1 milione di anni fa), ma si ritiene che la faglia si sia formata molto tempo prima, nel Giurassico. ITINERARIO 8: L’ANELLO DEL COSCERNO LA DGPV DEL MONTE COSCERNO Il M. Coscerno si presenta come una dorsale allungata in senso NNE-SSW, con una cresta raddoppiata nella porzione più settentrionale. I due crinali sono limitati da una parete trasversale di roccia alta circa 30 m. La cresta orientale prosegue verso SE, mentre quella occidentale continua inarcandosi verso sud. Tra le due creste è presente un’area ribassata, larga fino a circa 300 m e profonda 30 m. In quest’area si trovano numerose doline a ciotola di diametro non superiore ad alcune decine di metri, spesso caratterizzate da temporanei ristagni d’acqua. Queste morfologie sono il risultato di una Deformazione Gravitativa Profonda di Versante, nota con l’acronimo di DGPV: è un fenomeno di progressiva deformazione del versante, molto lento, che determina la rotazione del versante sud-orientale della dorsale del M. Coscerno ed il suo scivolamento verso valle. Si stima che tale evento stia attualmente interessando un volume roccioso prossimo a 500 milioni di metri cubi. ITINERARIO 9: LE MINIERE DI MONTELEONE LA MINIERA DI TERARGO L’area tra Gavelli e Monteleone presenta una serie di miniere adibite all’estrazione del ferro. La miniera di ferro di Terargo è la miniera più importante e presenta anche le mineralizzazioni più evidenti. I fluidi mineralizzanti sono risaliti da livelli più profondi lungo le principali faglie del settore e raggiunge quote prossime alla superficie. La miniera, profonda pochi metri e lunga una trentina, presenta un accesso e un vano principali e 6-7 diramazioni. Il minerale veniva estratto con il piccone (si notano ancora le tracce sulle pareti), direttamente dalle fratture presenti nelle calcareniti. Le mineralizzazioni sono principalmente costituite da ossidi ed idrossidi di ferro e manganese e potrebbero essere legate alla presenza di fondali marini litificati giurassici (noti come hardground), qui presenti nell’area a in rocce più antiche presenti in profondità. ITINERARIO 10: DA CASCIA A ROCCAPORENA LUNGO IL FIUME CORNO LIVELLI ANOSSICI DI ROCCAPORENA I livelli anossici sono sottili livelli sedimentari che testimoniano fasi globali di impoverimento o assenza di ossigeno nelle acque degli oceani. Presso Roccaporena sono visibili due dei suddetti livelli, occorsi nel Cretacico, conosciuti con il nome di Selli e Bonarelli (due tra i maggiori geologi italiani del '900). Lungo la strada Cascia-Roccaporena (500 m prima di arrivare a Roccaporena) è possibile osservare il Livello Bonarelli, costituito da argille nere e gialle e ricco in solfuri e sostanza organica. Il livello è ben evidente e contrasta con i calcari bianchi della formazione della Scaglia Bianca. L’età di deposizione è stimata in circa 100 milioni di anni fa, nel Cretacico superiore. Proseguendo lungo la strada che collega Roccaporena con Capanne di Roccaporena, al tetto di strati di calcare bianco della Maiolica, si osserva un altro livello nerastro di circa 2 m, denominato Livello Selli e risalente all'evento anossico globale occorso circa 120 milioni di anni fa (Cretacico inferiore). ITINERARIO 11: I TRAVERTINI DI TRIPONZO TRAVERTINI DI TRIPONZO Il paese di Triponzo sorge su un banco di travertino in corrispondenza del punto di confluenza del fiume Corno con il fiume Nera. Il travertino si è formato in due fasi: i depositi più antichi, del Pleistocene superiore, si trovano più in alto rispetto al paese e si sono formati per precipitazione diretta del carbonato di calcio su piante acquatiche e ripariali (travertini fitoermali); depositi più recenti (Olocene) si rinvengono alla base della rupe di Triponzo (sono costituiti da ghiaie, sabbie calcaree e frammenti di piante ricoperte da carbonato di calcio alternati a banchi di t. fitoermali). BALZA TAGLIATA Il sito di Balza Tagliata si trova nella stretta di una gola che il fiume Corno ha inciso nella anticlinale di M. l’Aspro. Qui affiorano calcari di piattaforma carbonatica della formazione del Calcare Massiccio con uno spessore che supera i 700 metri. Lungo il tratto di percorso che porta a Triponzo, sono da segnalare potenti orizzonti metrici di travertini, formatisi in ambiente fluviale. A un chilometro circa da Triponzo è ben esposto l’appoggio in discordanza angolare del travertino sulla Maiolica, stratificata verticalmente. Il deposito travertinoso si interrompe in corrispondenza della faglia diretta che borda verso ovest l’anticlinale di M. L’Aspro. Il sito ha anche un notevole interesse storico per la presenza di una semigalleria (la Tagliata), di epoca pre-romana, scavata nella parete rocciosa in destra idrografica del Corno, sovrastata da depositi “sospesi” di travertino. ITINERARIO 12: LA CASCATA DE LU CUGNUNTU L’erosione regressiva della cascata, dovuta al sollevamento del rilievo e al conseguente disequilibrio del corso d’acqua, ha invece generato la gola del Valloncello. LA CASCATA DE LU CUGNUNTU La cascata è un luogo affascinante e ricco di curiosità geologiche: nella gola si osservano gli strati della formazione della Scaglia Rossa, con un’inclinazione elevata (circa 70°) e con alcune pieghe minori (mesopieghe) formatesi durante la fase tettonica compressiva che ha generato la catena montuosa appenninica. La cascata si sviluppa anche per la presenza di rocce più resistenti all’erosione (banchi di calcareniti intercalate nella Scaglia Rossa) presenti a monte del salto. ITINERARIO 13: I PIANI DI CASTELLUCCIO PIANI DI CASTELLUCCIO Il bacino intramontano di Castelluccio è formato da 3 piani (il Pian Grande, il Pian Piccolo ed il Pian Perduto). Questi piani sono il risultato dell’interazione di due processi distinti: il primo è l’attività tettonica che ha generato questa depressione durante il Pleistocene, il secondo processo è l’attività carsica che ha modellato il fondo e le forme del bacino. In particolare il Pian Grande è un enorme bacino chiuso e senza sbocco che riceve in media quasi 70 milioni di metri cubi l’anno d’acqua: i torrenti del piano non sboccano in altri fiumi per raggiungere il mare, ma si perdono in doline ed inghiottitoi che raccolgono le acque in condotti sotterranei fino ad arrivare in profondità. Il percorso di tali cavità è ancora sconosciuto. Nel mese di giugno è possibile osservare il fenomeno della fioritura sul piano (detta “fiorita”) che tinge il bacino di una moltitudine di colori. ITINERARIO 14: LE VETTE DELLA SIBILLA IL PIAN PERDUTO A Nord di Castelluccio lungo la strada per Visso, è possibile osservare le morfologie addolcite del Pian Perduto. Depressione tettonica, risalente a circa 1 milione di anni fa, attualmente è modellato da irregolari fenomeni carsici, particolarmente evidenti ai piedi dei Colli Alti e Bassi, verso il Pian Grande. Nel piano si osservano doline e piccoli inghiottitoi in corrispondenza dei quali si perdono le acque derivanti dallo scioglimento delle nevi dei Monti Sibillini. Il piano è famoso anche per l’omonima battaglia del 1522, nella quale Norcia perse parte dei suoi territori a favore di Visso. IL SASSO DI PALAZZO BORGHESE La dorsale del Monte Vettore termina verso nord con la culminazione del Monte Porche e con i “pilastri” di Sasso Borghese: il sito è di estremo fascino, sia per l’estrema panoramicità che per le pareti verticali di Calcare Massiccio del Sasso. Sono evidenti nell’area le morfologie carsico-glaciali tipiche di questa dorsale. Alla base di Palazzo Borghese è possibile osservare il laghetto di Pian delle Cavalle, alimentato dallo scioglimento delle acque di fusione delle nevi dei Monti Sibillini. Nel bacino si trovano faune endemiche esclusive dell’area. GLOSSARIO A AMMONITI: Molluschi Cefalopodi estinti repentinamente intorno al limite Cretacico Superiore-Paleocene (circa 66 milioni di anni fa) senza lasciare discendenti. La loro importanza in paleontologia si deve al loro utilizzo come fossili guida: la grande espansione areale e la breve diffusione temporale di alcune specie permettono, infatti, il loro utilizzo in stratigrafia per la datazione delle rocce sedimentarie. ANTICLINALE: Piega (Vedi) convessa verso l’alto, con al nucleo le rocce più antiche. B BIOCLASTO: Granulo presente in alcune rocce sedimentarie di origine organogena, proveniente dalla disgregazione di gusci o parti scheletriche di organismi marini. C CALCARE: Roccia sedimentaria che si forma principalmente per la precipitazione di carbonato di calcio; in mare aperto si forma per accumulo di scheletri calcarei di microrganismi marini. CALCARE MASSICCIO: Calcari di mare poco profondo (simile alle Bahamas attuali) risalente a 200 milioni di anni fa (Giurassico inferiore). CALCARENITE: Roccia calcarea detritica costituita da granuli di dimensioni di una sabbia. CALCARI DIASPRIGNI: I Calcari Diasprigni sono delle rocce caratterizzate da alternanze di calcari e selce di colore verde e rosso prevalente. In Valnerina presentano abbondanti livelli detritici, con banconi di calcareniti (vedi) spessi anche alcuni metri. CARSICO: Legato al carsismo (vedi). CARSISMO: Complesso di fenomeni dovuti all’azione chimica sulle rocce calcaree da parte delle acque superficiali e profonde. COLATE RAPIDE DI DETRITO E DI FANGO: Flusso di sedimenti misti ad acqua che si muove come un fluido continuo guidato dalla forza di gravità, la cui grande mobilità è dovuta all’aumento degli spazi vuoti tra i sedimenti saturati da acqua o da un misto di acqua e terra. Avvengono in concomitanza di fenomeni piovosi intensi. CONCA CARSICO GLACIALE: Conca la cui origine è dovuta sia a fenomeni legati al carsismo (vedi) che a quelli legati alla presenza di ghiacciai durante l’ultimo periodo glaciale che terminò circa 12.000 anni fa. CONTATTO STRATIGRAFICO: Contatto tra due corpi geologici distinti, nel quale si mantengono inalterati i reciproci rapporti stratigrafici acquisiti al momento della loro messa in posto. CONTATTO TETTONICO : Superficie tettonica (vedi) lungo la quale due corpi geologici distinti si trovano a contatto. La natura tettonica della superficie di contatto implica che i rapporti reciproci tra i due corpi, acquisiti al momento della messa in posto, possono non essere rispettati. CRETACICO: Secondo Periodo dell’Era Mesozoica compreso tra 145 e 66 milioni di anni fa. CROSTA: Parte più esterna della Terra solida situata al di sopra del mantello (vedi). D DEPRESSIONE TETTONICA: Bacino sedimentario formatosi per l’azione di faglie dirette (vedi) che hanno ribassato una porzione di territorio rispetto ad un’altra. DGPV: Fenomeno di movimento in massa di grandi dimensioni che può coinvolgere anche interi versanti, dal crinale fino al fondovalle. Viene catalogata tra i movimenti di frana, in quanto comporta uno spostamento verso il "basso" di una porzione di pendio a seguito della azione della gravità. DIATREMA: Condotto vulcanico riempito di brecce prodotte da una violenta eruzione esplosiva. DISCORDANZA ANGOLARE: Discontinuità che separa due corpi geologici stratificati, che presentano orientazione e inclinazione differenti; gli strati sottostanti la discontinuità, più antichi, sono deformati, erosi e successivamente ricoperti dagli strati più recenti. DOLINA: Depressione arrotondata di profondità variabile, formatasi per carsismo (vedi) superficiale. E EROSIONE REGRESSIVA: Processo di erosione fluviale, che si propaga da valle verso monte. EVAPORITI: Rocce che si formano dalla precipitazione di minerali disciolti nell'acqua per effetto della evaporazione; in UmbriaMarche si sono deposte nel Triassico (in Valnerina sono presenti solo nel suo sottosuolo). EVENTO ANOSSICO GLOBALE: Evento di assenza di ossigeno negli oceani di tutta la Terra. F FAGLIA: Frattura della roccia lungo la quale si verifica un apprezzabile movimento relativo dei blocchi rocciosi separati. La faccia superiore del piano di faglia (vedi) è detta tetto, quella inferiore letto. FAGLIA DIRETTA: In una faglia (vedi) “diretta” il blocco di tetto scende rispetto al blocco di letto. Si forma in un regime tettonico distensivo (vedi) e genera un allungamento e assottigliamento della crosta terrestre. FASE TETTONICA ESTENSIONALE: Fase della storia geologica in cui si generano bacini di sedimentazione delimitati da faglie dirette. FASE TETTONICA COMPRESSIVA: Fase tettonica in cui si originano nuove catene montuose, con formazione di pieghe, faglie inverse e sovrascorrimenti. FINESTRA TETTONICA: In presenza di un sovrascorrimento (vedi) si crea nel momento in cui, in una zona sottoposta ad erosione, la demolizione progressiva dell’unità tettonica sovrascorsa consente l'affioramento e l'osservazione di rocce appartenenti all’unità sottostante. FRANE DA SCIVOLAMENTO: Si dividono in base alle caratteristiche geometriche della superficie di scorrimento in movimenti per scivolamento planare o rotazionale. Nel movimento planare avvengono principalmente in corrispondenza di superfici discontinue già inclinate (come ad esempio superfici di strato in una successione sedimentaria, superfici di fratturazione); nel movimento rotazionale si verificano lungo superfici curve, concave verso l'alto. G GIURASSICO: Secondo Periodo dell’Era Mesozoica compreso tra 201 e 145 milioni di anni fa. GRABEN: Bacino sedimentario delimitato da un sistema di faglie dirette (vedi). I INGHIOTTITOIO: In un’area pianeggiante in cui è attivo il carsismo (vedi), è il luogo dove l’acqua che scorre in superficie defluisce nel sottosuolo; spesso si forma sul fondo di una dolina per il suo crollo o la sua dissoluzione. K KAMAFUGITE: Roccia vulcanica ultrapotassica piuttosto rara. È caratterizzata da contenuti relativamente alti di CaO. M MAGMA: Sistema complesso, eterogeneo, costituito da una fase liquida silicatica, una fase gassosa disciolta e una fase solida. Il raffreddamento di questo fuso viscoso porta all’origine delle rocce magmatiche. MAIOLICA: Calcare marino con noduli di selce grigia/nera, risalente al Giurassico superiore-Cretaceo. MANTELLO: Porzione rocciosa della Terra situata tra 5 e 40 km sotto la superficie, tra la crosta e il nucleo (la parte più interna della Terra). MESOPIEGA: Piega (vedi) osservabile alla scala dell’affioramento ; la sua distribuzione e la sua forma consentono l’acquisizione di informazioni sulla piega maggiore (anticlinale o sinclinale) che la contiene. N NEOLITICO: Il Neolitico (età della nuova pietra) è un periodo della preistoria, l'ultimo dei tre che costituiscono l'età della pietra e che sono distinti in base alle tecniche utilizzate dall’uomo. Il Neolitico fu contraddistinto da notevoli innovazioni nella litotecnica, tra le quali la principale è rappresentata dall'uso della levigatura. Altre innovazioni furono l'introduzione dell'uso della ceramica, dell'agricoltura e dell'allevamento. O OLOCENE: Epoca nella quale stiamo vivendo iniziata circa 12.000 anni fa. Il limite con l'epoca inferiore (il Pleistocene, vedi) coincide approssimativamente con il termine dell'ultima fase glaciale che ha interessato l'emisfero settentrionale. P PIANO DI FAGLIA: Superficie lungo cui si è verificata la frattura e che separa i due blocchi adiacenti di roccia che sono in moto relativo l'uno rispetto all'altro. PIATTAFORMA CARBONATICA : Area marina di acqua bassa, caratterizzata da una grande produzione di sedimenti carbonatici da parte di organismi o per precipitazione chimica. PIEGA: Struttura che si origina per incurvamento e flessione di rocce stratificate, di giacitura originariamente orizzontale, dovuta all’azione di forze di compressione, collegate alla formazione dei rilievi montuosi. PLEISTOCENE: Prima Epoca del Quaternario (vedi) compresa tra 2,6 milioni di anni fa e circa 12.000 anni fa. Q QUATERNARIO: Periodo più recente della storia geologica; ha inizio circa 2,6 milioni di anni fa ed è tuttora in corso. Questo periodo è caratterizzato da modificazioni climatiche e alterne fasi di espansione e ritiro dei ghiacci. R ROCCIA VULCANICA: Prodotto della solidificazione della lava sulla superficie terrestre, in ambiente subaereo o subacqueo. S SCAGLIA BIANCA: Roccia sedimentaria risalente al Cretacico (vedi) caratterizzata da calcari micritici (a granulometria molto fine) bianchi con selce grigia. SCAGLIA CINEREA: Roccia sedimentaria costituita da calcari marnosi e marne di colore grigio risalente all’Eocene superioreMiocene inferiore (tra circa 35 e 23 milioni di anni fa) . SCAGLIA ROSSA: Roccia sedimentaria risalente al Cretacico-Paleogene (tra circa 90 e 40 milioni di anni fa). E’ costituita da calcari con selce rossa a grana fine, più o meno marnosi, di colore prevalentemente rossiccio. SOSTANZA ORGANICA: Quasi tutte le rocce sedimentarie contengono un variabile contenuto di sostanza organica di origine animale, vegetale o mista. Quando i processi ossidanti che avvengono durante la trasformazione dei sedimenti in rocce non distruggono queste sostanze, esse possono conservarsi e concentrarsi nelle rocce. L’abbondanza di sostanza organica in una roccia è indice di scarsità o assenza di ossigeno nell’ambiente in cui si è sedimentata. SOVRASCORRIMENTO: Ampio corpo roccioso con geometria tabulare traslato orizzontalmente su una superficie con predominante giacitura originaria suborizzontale; tale giacitura può essere piegata da eventi deformativi successivi. STROMATOLITI: Strutture organo-sedimentarie che si formano per interazione tra organismi e sedimento. Tali strutture rappresentano una delle più antiche documentazioni della vita sulla Terra e si ritrovano facilmente nei depositi paleozoici e archeozoici, fino a testimoniare la vita di tre miliardi di anni fa. T TETTONICA: Ramo della Geologia che ha per oggetto lo studio della dinamica delle deformazioni della crosta (vedi) terrestre. TETTONICO: Riguardante la tettonica (vedi). TETTONIZZATO: Una roccia tettonizzata è deformata per la presenza di fratture, faglie e pieghe a causa dei fenomeni tettonici che interessano la crosta terrestre (attività sismica, orogenesi…). TRAVERTINO: Calcare concrezionale che si forma per rapida precipitazione di carbonato di calcio dall’acqua. I depositi di travertino hanno origine nel momento in cui acque ricche di carbonati cedono anidrite carbonica all’atmosfera e ad organismi vegetali fotosintetici. I travertini si possono formare sia in presenza di acque calde che fredde, dando luogo a diverse tipologie di rocce.