Parrocchia Sacri Cuori di Gesù e Maria – La Storta 2 dicembre 2012

Parrocchia Sacri Cuori di Gesù e Maria – La Storta
INCONTRO – RITIRO CON I GENITORI
DEI BAMBINI E RAGAZZI DEL CATECHISMO, ORATORIO E SCOUTS.
“LUI VIENE: ALZATE IL CAPO! … TUTTO TENDE LÀ …”
2 dicembre 2012.
È la Prima Domenica di Avvento.
Siamo al Centro Pastorale Diocesano in Via della Storta.
Questa mattina la S. Messa con i bambini e i ragazzi del catechismo, oratorio e scouts, che viene
celebrata in Cattedrale alle ore 10.00, è celebrata qui alle ore 12.00, al termine di un incontro di
riflessione e preghiera, organizzato all’inizio dell’Avvento per tutti i genitori e famiglie.
Verranno, non verranno? Tutto è pronto. Anche la cucina è già aperta con Patrizia e Giancarlo
Oppi all’opera per preparare il pranzo comunitario.
Inizia l’accoglienza. Miracolo! Alle ore 10.0 la chiesa è quasi piena: tanti bambini, genitori e gli
scouts. Alcune indicazioni per lo svolgimento del ritiro. Tutti i genitori si trasferiscono nella sala
adiacente la chiesa: è piena, pienissima. I bambini, i ragazzi dell’oratorio e gli scouts scendono nei
locali sotto per le attività programmate. Catechisti e animatori sono all’opera per sistemare tutti e
consegnare il materiale per costruire un bellissimo presepio artigianale, che ogni bambino donerà
poi ai propri genitori. Sono più di cento. Da parte di tutti c’è una partecipazione gioiosa e ordinata.
Nella sala sopra inizia l’incontro con un breve saluto da parte della coordinatrice della catechesi,
Nicoletta Pozio.
Quindi, un tempo di preghiera comunitaria guidata dal parroco Don Adriano. Il tema è: il Tempo
di Avvento come metafora della vita: l’attesa. … Saper attendere, che cosa? La venuta del
Signore, oggi, e l’ultima (éscaton) il punto di approdo del cammino del tempo di tutti … Il nostro
amore, la gioia, il progettare, gioire, soffrire credere … tutto tende là …, al momento in cui
comprenderemo che ciò che siamo e facciamo ha il suo significato compiuto in Lui, Gesù, il
Crocifisso risorto. Ma siamo davvero in attesa? … Così diciamo nella Messa “In attesa della tua
venuta” … Desideriamo incontrarlo? Lui che viene è veramente il criterio delle nostre azioni, la
prospettiva delle nostre scelte?
Domande che ci introducono nel tema dell’incontro: “Come parlare di Dio nel nostro tempo?”
Argomento trattato da papa Benedetto XVI nella Catechesi dedicata all’Anno della fede, di
Mercoledì 28 novembre: La trasmissione della fede. Don Maurizio Piscolla presenta all’assemblea
alcuni punti della Catechesi riguardanti il luogo privilegiato per parlare di Dio: la famiglia.
Seguendo la catechesi del Papa sottolinea come i genitori sono i primi catechisti e maestri della fede
per i loro figli e ricorda alcuni compiti, come la “vigilanza” (riflessione critica), la “gioia” nella
comunicazione della fede, la “capacità di ascolto e di dialogo”.
Questi brevi accenni ci portano al centro del tema dell’Incontro: Come trasmettiamo la fede ai
nostri figli?
Il tema è sviluppato con grande capacità, competenza ed esperienza, dalla Dott.ssa Gemma
Pozio, catechista e psicologa, nonché madre di sei figli, che, insieme al marito Fabio Catalani, con
la testimonianza di un’altra coppia, Stefano e Armandina Piselli, è riuscita con semplicità,
chiarezza e verità, facendo riferimento al vissuto, a coinvolgere l’intera assemblea dei genitori
attraverso una partecipazione intensa, fatta di ascolto e di dialogo.
Si è notato un forte interesse da parte dei genitori, che ha fatto trasparire una certa “paura” per il
compito educativo nei confronti dei figli e un forte bisogno di essere aiutati dalla comunità
parrocchiale, in forma di una sorta di “accompagnamento” nel condurre loro e i figli nel cammino
dell’iniziazione cristiana.
È stata ribadita la necessità da parte dei genitori della “vigilanza” (sentinelle) per far maturare
una riflessione critica rispetto a tanti pericolosi condizionamenti di una “società liquida”(forse è più
giusto chiamarla ormai “gassosa”), in quanto i figli crescono ormai senza alcuna forma morale o,
riferimento etico-religioso, come “un liquido” che assume di volta in volta la forma del contenitore
che lo accoglie.
Si è ribadita anche la necessità di una capacità di ascolto e di dialogo insieme a una commisurata
fermezza e chiarezza. L’importanza di dire con coraggio dei “No” che si traducano tuttavia in
altrettanti “Sì” alla verità e all’amore. Tutto questo con gioia, che tuttavia non nasconde la realtà del
dolore, della fatica, delle difficoltà … Insomma, tutto “tende là”, all’incontro con Lui, il Risorto,
senso ultimo e pienezza della vita.
Il Parroco, al termine ha manifestato la volontà di concretizzare un cammino insieme, attraverso
la proposta di una domenica al mese da vivere così, come oggi, per crescere insieme, come
famiglia di famiglie. La proposta è stata accolta da tutti, genitori, catechisti, scouts e oratorio. La
prossima sarà la seconda domenica di gennaio (13.1.2013).
Dopo una breve pausa caffè … i due gruppi si sono riuniti (bambini, ragazzi e famiglie) per la
celebrazione della S. Messa, introdotta con una breve catechesi sull’Avvento con l’accensione della
prima candela della Corona.
La S. Messa è stata animata dal gruppo Scout, coinvolgendo tutta l’assemblea.
Con una breve e semplice omelia Don Adriano ha voluto comporre le due esperienze, (dei
ragazzi e dei genitori) alla luce della Parola di Dio, per introdurre nel mistero celebrato
dell’Eucaristia. Ai bambini ha narrato un racconto dello storico francese Jean de Toinville, del
tempo di S. Luigi IX alla crociata, sulla “vecchietta di nome Caritea” che porta acqua gelata per
spegnere le fiamme dell’inferno e un braciere di fuoco per incendiare il paradiso, in modo che
nessuno faccia il bene per la speranza di un premio o si astenga dal male per paura del castigo, ma
unicamente per “amore di Dio” e per la gioia d’incontrarlo:Vieni, Signore Gesù.
Alla fine, con grande gioia, tutti a pranzo. C’erano tanti papà con del buon vino.
La pasta abbondante da noi preparata non è stata sufficiente … meglio così!
Maurizio Meschini
(Resp. oratorio parrocchiale)