Sovrintendente e Direttore Artistico Prosa Michele Mirabella Direttore Artistico Musica e Danza Daniele Spini Stagione 2008/2009 16 ottobre giovedì ore 17.00 8-11 ottobre 2008 - ore 20.45 Sala Stampa DIE ZAUBERFLÖTE (IL FLAUTO MAGICO) Conversazione con Daniele Spini INCONTRI CON Direttore Artistico Musica e Danza IL PUBBLICO ingresso libero 16 ottobre giovedì ore 20.00 LIRICA Iniziativa realizzata con il sostegno della Teatri S.p.A. - Treviso DIE ZAUBERFLÖTE (IL FLAUTO MAGICO) in lingua originale con sopratitoli musica di WOLFGANG AMADEUS MOZART Orchestra da Camera Europea, Coro della Radio Svizzera Diego Fasolis direttore Eugenio Monti Colla regia, scene e costumi Fabrizio Celestini & Andrea Maia - ATI Il Sistina IL LETTO OVALE 22-25 26 ottobre domenica ore 16.00 di Ray Cooney e John Chapman con Maurizio Micheli e Marialaura Baccarini regia di Gino Landi 27 29 ottobre Prevendita spettacoli di novembre ottobre ORCHESTRA GIOVANILE “LUIGI CHERUBINI” ore 20.45 mercoledì ore 20.45 SINFONIA D’AUTUNNO di Ingmar Bergman Alexander Lonquich direttore e pianoforte solista FRANZ SCHUBERT Sinfonia n. 4, D 417 “Tragica” LUDWIG VAN BEETHOVEN Concerto n. 1, op. 15 per pianoforte e orchestra TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE Udine, via Trento, 4 - tel. 0432 248411 - fax 0432 248452 www.teatroudine.it - [email protected] foto di Massimo Angus Direzione centrale istruzione, cultura, sport e pace Servizio attività culturali Provincia di Udine Grafica S. Conti - Stampa La Tipografica srl ROBERT SCHUMANN Introduzione e Allegro, op. 134 per pianoforte e orchestra Argot Produzioni SINFONIA D’AUTUNNO di Ingmar Bergman con Rossella Falk e Maddalena Crippa e con Marco Balbi musiche Edvard Grieg, Fryderyk Chopin ambientazioni sonore Stefano Saletti scene Aldo Buti costumi Lucia Mariani luci Franco Ferrari aiuto regia Marzia G. Lea Pacella regia Maurizio Panici Ci sono donne così. Rifiutano di essere disturbate dai loro figli. Non vogliono perdere tempo con i loro problemi. Hanno la loro vita, la loro carriera. Tutto il resto non conta. È di una donna così che ho voluto parlare. Ingmar Bergman Trentasei ore: tanto dura l’incontro tra Eva e Charlotte. Trentasei ore in cui la macchina narrativa, lucida e feroce, scava in modo quasi chirurgico nel rapporto tra le due donne. Una madre, una figlia, una relazione contrassegnata da luci e ombre. Sinfonia d’autunno è, e rimane, una storia d’amore speciale, dipinta con crudezza e nitore da uno dei più grandi esploratori di sentimenti che il secolo scorso ci abbia regalato: Ingmar Bergman. E le sue parole, così aspre e così lontane da facili derive consolatorie, non avrebbero certo potuto riapprodare sulla scena, oggi, senza una straordinaria coppia di regine cui affidarle: Rossella Falk e Maddalena Crippa. Note di regia Eva è sposata con un pastore protestante, Viktor insieme al quale abita nella canonica. Charlotte, la madre di Eva, è una pianista famosa e molto raramente fa visita alla figlia. Eva ha sollecitato con una lettera la madre a un nuovo incontro,atteso da lungo tempo. Charlotte arriva all’improvviso... Testimone degli eventi è il marito di Eva. Charlotte in quelle ore parla delle proprie amarezze e solitudini, le svela alla figlia, lo fa forse per la prima volta senza difese, senza maschere. Anche Eva cerca di raccontarsi nelle sue difficoltà, ma le parole che escono non sono quelle giuste e il conflitto sembra non potersi risolvere, il perdono appare impossibile anche se il cordone ombelicale non si è mai spezzato: «Non si finisce mai di essere genitori e figli». Naturale successore di August Strindberg (non a caso si laurea in Storia della letteratura con una tesi su di lui) per la qualità della scrittura e per le tematiche affrontate nella sua lunga carriera, Bergman non ci offre un finale consolatorio: tutto resta aperto, non è detto se le due donne si riconcilieranno. La scena concepita da Aldo Buti, l’interno di una canonica norvegese, con il suo nitore abbagliante, esalta ancora di più la notte in cui le due portano alla luce i fantasmi e le ombre del loro passato. Lo spazio è fermato nel tempo, scandito solo da luci che impietosamente traghettano le due protagoniste verso il culmine del loro incontro. Il mattino vedrà la partenza anticipata di Charlotte. Due attrici di grande carisma e straordinaria bravura e profondità sono le protagoniste eccezionali dello spettacolo: Rossella Falk e Maddalena Crippa, per la prima volta insieme… Maurizio Panici Frammenti di rassegna stampa Non è un caso che da noi, nel ruolo della madre pianista egocentrica che fu di Ingrid Bergman, e in quello della figlia privata dell’amore materno che fu di Liv Ullmann, ci siano oggi, sulla scena, due interpreti perfette, Rossella Falk e Maddalena Crippa. Rodolfo Di Giammarco, La Repubblica Coppia inedita, e interessante da seguire in scena, quella composta da Rossella Falk e Maddalena Crippa. Non solo per la somma di due diverse, ricche, esuberanti personalità teatrali e per il confronto che ne deriva; ma per una riflessività, per una consapevolezza reciproca che diventa sintonia congeniale alle atmosfere del testo. Sergio Colomba, Il Resto del Carlino Trasportata sulla scena con sensibilità e intelligenza da Maurizio Panici, la pièce rinuncia a certi colpi di scena come l’incontro tra la madre e la figlia subnormale per concentrarsi, con buona pace della figura maschile restituita con verità e pudore da Marco Balbi, sul duello tra le due contendenti. Che gareggiano in una gara di virtuosismo quasi impensabile nel teatro italiano. Con un accentuato contrasto tra la rigida determinazione luterana che Maddalena Crippa regala a un personaggio di stampo ibseniano e una Rossella Falk che, dopo esserci apparsa più radiosa che mai alla sua entrata in scena, indaga con pazienza su quel disturbo della personalità che, nello stesso soggetto, coincide con la creatività dell’artista. Enrico Groppali, Il Giornale Rossella Falk si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, debuttando nel ruolo della Figliastra nei Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello con la regia di Orazio Costa (che la dirigerà in altri spettacoli), passando poi a lavorare con Luchino Visconti in Un tram chiamato desiderio, Il seduttore, La locandiera e Le tre sorelle. Nel 1954, insieme ad un gruppo di attori fra i venti e i trent’anni, forma la Compagnia dei Giovani, con cui segnerà tappe storiche della sua carriera, da La bugiarda - scritta da Fabbri appositamente per lei - alle figure pirandelliane dei quattro celebri allestimenti del gruppo. Nel 1974, chiusa quest’esperienza, interpreta Trovarsi di Pirandello e La signora dalle camelie di Dumas, con la regia di De Lullo. Dopo un’assenza di quattro anni torna alle scene nel 1980 con il musical Applause, per la regia di Antonello Falqui. Si dedica, quindi, al teatro straniero contemporaneo con autori come Kempinski, Frayn, Shaffer, ma affronta anche Schiller in Maria Stuarda con la regia di Zeffirelli, Cocteau in L’aquila a due teste, diretta da Lavia, e Parenti terribili con la regia di Cobelli. Nella stagione 94-95 rimette in scena, da regista e interprete, un testo affrontato con la Compagnia dei Giovani, Anima nera di Patroni Griffi, e incarna la figura di Maria Callas in Master Class di McNally. Ha al suo attivo anche alcune interpretazioni cinematografiche con Losey, Aldrich e, fra gli italiani, con Fellini in Otto e mezzo, e diverse apparizioni televisive, in alcune commedie e in sceneggiati. Dal 1981 al 1997 è stata direttore artistico del Teatro Eliseo di Roma insieme a Giuseppe Battista e Umberto Orsini. Maddalena Crippa inizia a recitare a diciotto anni al Piccolo Teatro ne Il campiello di Goldoni, diretta da Strehler, partecipando poi a una lunga tournée. Un altro ruolo fondamentale è Lady Macbeth, con la regia di Marcucci, ed è poi protagonista in La commedia della seduzione di Schnitzler, diretta da Ronconi. Contemporaneamente è Leonide e Focino, in Il trionfo dell’amore di Marivaux, per la regia di Vitez, mentre Castri la dirige nella Fedra di D’Annunzio. È una sensuale Tamora nel Tito Andronico di Shakespeare, Nora in Casa di bambola di Ibsen, la nobile Cornelia e la governante Rosa - parti in cui si alterna con Elisabetta Pozzi - nell’Attesa di Binosi, per la regia di Cristina Pezzoli. Partecipa al festival di Salisburgo dal 1994 al 1997, recitando in lingua tedesca la parte della lussuria (Buhlschaft) nello Jedermann di Hofmannsthal. Con la regia di Stein è Elena in Zio Vanja di Cechov, che debutta a Mosca (1996) e vince il premio come miglior spettacolo al festival di Edimburgo. La troviamo protagonista nel Pierrot lunaire di Schönberg e in due recital, Canzoni italiane del 1919-39 e Canzonette vagabonde degli anni ‘20-40, in cui canta brani italiani e tedeschi. Da alcuni anni è legata a un intelligente e proficuo sodalizio professionale con Cristina Pezzoli: sotto la sua guida è stata infatti, in queste ultime stagioni, splendida e versatile protagonista di due spettacoli che ripercorrono splendori e miserie dell’Italia dal dopoguerra al boom economico, L’annaspo di Raffaele Orlando e Sboom!. Testi a cura di Gianmatteo Pellizzari