La Processionaria Esistono circa 40 differenti specie di processionaria: le più diffuse in Italia sono la Thaumetopoea pityocampa (processionaria del pino) e la Thaumetopoea processionea (processionaria della quercia). Essa deve il suo nome alla caratteristica abitudine di muoversi sul terreno in fila, formando una sorta di "processione". Ciclo Vitale La processionaria è attiva solo durante i periodi freddi dell’anno, dal momento che trascorre i caldi mesi estivi come bozzolo sotto terra. Le falene iniziano a emergere dal suolo nel mese di agosto alla ricerca di piante adatte per deporre le uova. Ogni femmina di processionaria produce un ammasso di uova, fino a 300, che vengono fissate ad un ago dell’albero ospitante, dalle quali dopo almeno 4 settimane nascono le larve. Le larve della processionaria si presentano come bruchi lunghi da 1 a 3 cm e dotati di numerosi peli irritanti, si spostano quasi sempre in fila indiana, formando una sorta di "processione”. Inizialmente sono nomadi, spostandosi di ramo in ramo e costruendo nuovi nidi provvisori, ma verso ottobre formano un nido fisso dove affronteranno l’inverno. L’attività riprende in primavera e le processionarie, in genere verso la fine di maggio, si dirigono in un luogo adatto per tessere il bozzolo. Raggiunto il terreno le larve si interrano ad una profondità variabile di circa 15 cm. Lo stato di crisalide ha durata di circa un mese, ma può prolungarsi anche per uno o più anni. L’insetto, raggiunta la maturità e avvenuta la metamorfosi, durante il mese di luglio esce dal bozzolo. L’adulto è una falena con ali larghe 3-4 cm, di colore grigio con delle striature marroni. Effetti sugli animali Le larve di processionaria, oltre a desfogliare piante intere, possono costituire un pericolo per l'uomo e gli animali. Esse risultano molto pericolose in particolare nei confronti dei cani, i quali, annusando il terreno, possono inavvertitamente ingerire o entrare a contatto con i peli urticanti che ricoprono il corpo dell'insetto. I sintomi che il cane presenta sono l’improvvisa e intensa salivazione, provocata dal violento processo infiammatorio principalmente a carico del cavo orale e della lingua, la quale può raggiungere dimensioni tali da impedire la chiusura della bocca. Talvolta il contatto con l'insetto esita in processi di necrosi con la conseguente perdita di porzioni di lingua. Nei casi più gravi si può avere una sintomatologia sovrapponibile allo shock anafilattico, a causa dell'edema delle prime vie aeree, oppure una necrosi esofagea per ingestione dei peli urticanti. Cosa fare in caso di contatto con la processionaria Il primo soccorso da effettuare sul cane entrato accidentalmente in contatto con larve di processionaria consiste nell’allontanare la sostanza irritante dal cavo orale effettuando un abbondante lavaggio della bocca con acqua calda o aceto, facendo uso di una siringa senza ago. Lo sfregamento peggiora invece la liberazione della tossina e va evitato. Dopo questo primo intervento bisogna allertare immediatamente il più vicino centro veterinario per ricevere dal personale medico le cure più appropriate. E' molto importante prestare attenzione a non inalare o entrare in contatto con i peli urticanti, che anche nell'uomo danno luogo a lesioni cutanee eritematose, congiuntiviti o forme irritative delle vie respiratorie o della mucosa orale. Strategie di intervento contro la processionaria Dal 30/10/2007 in molte regioni italiane è in vigore un decreto ministeriale riguardante le disposizioni per la lotta obbligatoria contro la processionaria del pino. Le strategie di lotta alla processionaria comprendono: la distruzione meccanica dei nidi, la lotta microbiologica, l'utilizzo di trappole meccaniche o ai feromoni, la disinfestazione mediante fitosanitari.