DRAMMATICO
Il
Tanna,
opera
prima
australiana
dei
documentaristi
Bentley
Dean
e
Martin
Butler,
nomination
agli
Oscar
per
il
Miglior
Film
Straniero
e
vincitore
della
Settimana
della
Critica
di
Venezia
2015,
è
uno
di
quei
film
che
punta
sulla«verità»
della
storia
(un
didascalia
all'inizio
lo
mette
subito
in
chiaro)
e
su
un
contesto
dichiaratamente
eccentrico
al
nostro
sguardo.
la
vicenda
ha
luogo
su
un'isola,
Tanna,
dall'aspetto
incantato
col
vulcano
e
il
suo
spirito
a
dettare
legge,
e
ha
per
protagoniste
due
tribù:
Yakel
e
Imedin.
Della
prima
fanno
parte
Wawa
e
Dain,
innamorati
e
intenzionati
a
vivere
insieme
per
il
resto
della
loro
vita;
nella
seconda
è
incluso
Kapan
Cook,
il
promesso
sposo
di
Wawa.
Se
il
matrimonio
combinato
dovesse
fallire,
la
fragile
pace
appena
sancita
tra
i
due
villaggi
annegherebbe
definitivamente
nel
sangue.
Il
dubbio
che
assale,
vedendo
un
film
nel
quale
lo
stile
documentario
e
la
messa
in
scena
si
mescolano
continuamente,
è
se
la
vicenda
rappresentata,
di
fatto
una
storia
d'amore
ostacolata
da
interessi
superiori,
sia
universale
al
punto
da
poterci
identificare
in
quanto
abitanti
del
pianeta
Terra,
ose
per
caso
le
vite
di
persone
irriducibili
ai
nostri
schemi
siano
state
incluse
a
forza
in
un
racconto
costruito
per
il
nostro
gusto.
In
altre
parole.
Omero,
Shakespeare
e
Manzoni
sono
i
rappresentanti
dell'esistente
a
qualsiasi
latitudine
o
certa
antropologia
ha
il
sapore
indelebile
del
colonialismo?
Mazzino
Montinari
?
TANNA
DI
BENTLEY
DEAN
E
MARTIN
BUTLER
104',
AUSTRALIA
2015
Una
scena
di
«Tanna»
PAESE :Italia
IlIl Manifesto
Manifesto (ITA)
(ITA)PAGINE
-- itit
:22
Tipo
Tipo media:
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Quotidiano
Quotidiano
SUPERFICIE :43 %
Publication date:
04.05.2017
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date:
04.05.2017
PERIODICITÀ
:
Quotidiano
Pagina:
22
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22
DIFFUSIONE :(84000)
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AUTORE :Mazzino Montinari
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il manifesto
4 maggio 2017
67.989
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DRAMMATICO
«Promessisposi»su un'isola lontana
tra Shakespearee Manzoni
Il Tanna, opera prima australiana dei documentaristi Bentley Dean e Martin Butier, nomination agli Oscar per il Miglior
Film Straniero e vincitore della
Seuimana dellaCriticadi Vene-;
zia2Ol5,èunodiqueifilmche
punta sullaverità» della storia
:
(un didascalia all'inizio lo mette subito in chiaro) e su un contesto dichiaratamente eccentrico al nostro sguardo.
LAVICENDAhaluogo su un'isola,
Tanna, dall'aspetto incantato
',
col vulcano e il suo spirito a det- P
tare legge, e ha per protagoniste due tribù: Yakel e Imedin. UnascenadiccTanna»
Della prima fanno parte Wawa
e Dain, innamorati e intenzionati avivere insieme per il resto
della loro vita; nella seconda è
incluso Kapan Cook, il promesso sposo di Wawa. Se il matrimonio combinato dovesse fallire, la fragile pace appena sancita tra i due villaggi annegherebbe definitivamente nel sangue.
Il dubbio che assale, vedendo
un film nel quale lo stile documentario e la messa in scena si
mescolano continuamente, è se
la vicenda rappresentata, di fatto una storia d'amore ostacolata da interessi superiori, sia universale al punto da poterci identificare in quanto abitanti del
pianeta Terra, o se per caso le vite di persone irriducibili ai nostri schemi siano state incluse a
forza in un racconto costruito
per il nostro gusto.
In altre parole,
Omero,
Shakespeare e Manzoni sono i
rappresentanti dell'esistente a
qualsiasi latitudine o certa antropologia ha il sapore indelebile del colonialismo?
Mazzino Montinari
• TANNA
DIBENTLEY
DEANEMARTINBUTLER
104', AUSTRALIA
2015
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