Una generazione narra all`altra le tue opere» Salmo 145

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AZIONE CATTOLICA AMBROSIANA * Lectio divina per gli adulti
LA MISERICORDIA SI RACCONTA
«Una generazione narra all’altra le tue opere»
Salmo 145 (144)
1
le creature.
Iod ‫ י‬10 Ti lodino, Signore, tutte le tue
opere e ti benedicano i tuoi fedeli.
Lode. Di Davide.
Alef ‫ א‬O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome
in eterno e per sempre.
Bet ‫ ב‬2 Ti voglio benedire ogni
giorno, lodare il tuo nome
in eterno e per sempre.
Caf ‫ כ‬11 Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza,
Lamed ‫ ל‬12 per far conoscere agli
uomini le tue imprese e la splendida
gloria del tuo regno.
Mem ‫ מ‬13 Il tuo regno è un regno
eterno, il tuo dominio si estende per
tutte le generazioni.
Ghimel ‫ ג‬3Grande è il Signore
e degno di ogni lode;
senza fine è la sua grandezza.
Dalet ‫ ד‬4 Una generazione
narra all’altra le tue opere,
annuncia le tue imprese.
He ‫ ה‬5 Il glorioso splendore della tua
maestà e le tue meraviglie
voglio meditare.
Vau ‫ ו‬6 Parlino della tua terribile
potenza: anch’io voglio raccontare la
tua grandezza.
Nun ‫ נ‬Fedele è il Signore in tutte le sue
parole e buono in tutte le sue opere.
Samec ‫ ס‬14 Il Signore sostiene quelli che
vacillano e rialza chiunque è caduto.
Ain ‫ ע‬15 Gli occhi di tutti a te sono
rivolti in attesa e tu dai loro il cibo a
tempo opportuno.
Pe ‫ פ‬16 Tu apri la tua mano e sazi il
desiderio di ogni vivente.
Diffondano il ricordo
della tua bontà immensa,
acclamino la tua giustizia.
Het ‫ ח‬8 Misericordioso e pietoso
è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Tet ‫ ט‬9 Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte
Zain ‫ז‬
7
Sade ‫צ‬
17 Giusto è il Signore in tutte le
sue vie e buono in tutte le sue opere.
Kof ‫ ק‬18 Il Signore è vicino a
chiunque lo invoca, a quanti lo
invocano con sincerità.
Res ‫ ר‬19 Appaga il desiderio
di quelli che lo temono,
1
ascolta il loro grido e li salva.
Sin ‫ ש‬20 Il Signore custodisce
tutti quelli che lo amano,
ma distrugge tutti i malvagi.
Tau ‫ ת‬21 Canti la mia bocca la lode del
Signore e benedica ogni vivente il
suo santo nome,
in eterno e per sempre.
Lectio (cfr. E. ZENGER, I Salmi. 3, Paideia Brescia 2016, pp. 145-153)
1) Qualche annotazione generale.
* Il Salmo 145 ha avuto una calorosa ed entusiastica accoglienza sia
nell’ebraismo (è uno dei salmi della liturgia sinagogale) che nel
cristianesimo (è alla base dell’inno Te Deum; della preghiera che
precede i pasti (vv. 10. 15-16); sembra che sia alla base anche della
preghiera del Padre Nostro e come tale qualcuno afferma che sia stato
il Salmo preferito da Gesù).
Conclude il quinto libro del Salterio (Salmi 107-145) e fa da raccordo
con il grande finale dossologico del Salterio costituito dai Salmi 146150 (nel Talmud questi ultimi salmi vengono definiti “piccolo Hallel” e
insieme al Sal 145 costituiscono la parte integrante della liturgia
mattutina in Sinagoga).
* Si tratta di un Inno che sollecita alla lode e alla benedizione di JHWH
che si è rivelato al Sinai come Colui che, misericordioso e pietoso,
perdona la colpa del suo popolo, e nelle meraviglie del creato si rivela
continuamente come Colui che solleva e rianima l’uomo caduco e fragile.
* Il Salmo viene citato ben tre volte nel libro aramaico di Daniele
comparso verso la fine del III sec. a.C. (Dn 3, 33; 4, 31; 6, 27) e le
tematiche del Salmo sono molto affini con quelle contenute nel libro di
Daniele. Potrebbe essere stato composto nella medesima epoca.
* Il salmo è accuratamente strutturato: sono 22 distici, ognuno dei
quali inizia con una delle 22 lettere dell’alfabeto ebraico nell’ordine
dalla prima all’ultima (acrostico). Per ben 16 volte ricorrono i termini
“tutto” e “intero”. Il salmista invita tutti e tutto, dalla “a” alla “z”, a
cantare la lode al Signore dell’universo e della storia. E a farlo con
tutto se stesso, in maniera “integrale”.
2
Lo schema poi della composizione è concentrico: una cornice [A] apre
(A: vv. 1-2) e chiude (A1: v. 22) il Salmo.
Il corpo centrale [B] del testo è a sua volta suddiviso in quattro sezioni
che si richiamano a vicenda secondo questo schema:
B/a: vv. 3-6
B/b1 vv. 13c-16
si cantano la grandezza e la
si cantano la bontà e la
potenza di JHWH
misericordia di JHWH
B/b: vv. 7-11
B/a1 vv. 17-20
si cantano la bontà e la
si cantano la grandezza e la
misericordia di JHWH
potenza di JHWH
Al centro (vv. 11-13) il nucleo dell’Inno [C], che canta la regalità
universale e storica di JHWH (il termine “regno” ritorna ben 5 volte in
questi tre versetti), a sua volta strutturato in modo concentrico così da
evidenziare al centro della preghiera il v. 12:
C/a: v. 11: dicano la gloria del suo regno
e parlino della sua potenza
C: v. 12:
per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
C/a1: v. 13: Il tuo regno è un regno eterno
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.
2) Riprendiamo il Salmo nelle sue articolazioni.
* Cornice (vv. 1-2. 22).
vv. 1-2
v. 21
Alef ‫א‬
O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome
in eterno e per sempre.
Bet ‫ב‬
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome
in eterno e per sempre.
Tau ‫ת‬
Canti la mia bocca
la lode del Signore
e benedica ogni vivente
il suo santo nome,
in eterno e per sempre.
3
Il tema e lo scopo del Salmo vengono qui subito evidenziati. Si afferma
la regalità universale di JHWH che risuona attraverso le opere del Dio
della creazione e della storia. Si esprime la volontà non solo del
salmista di esaltare/lodare/benedire questo Re ma di coinvolgere in
questo canto di lode anche “ogni vivente”.
Il riferimento alla regalità di JHWH rimanda subito alla parte centrale
del Salmo (vv. 11-13) dove appare evidente che tale regalità ha una
sua singolarità rispetto alle altre realtà mondane o divine che pure si
dichiarano “re”. JHWH non è un Re che “troneggia” sul mondo, lontano
da esso, ma è un Re presente nel mondo, che è suo. La sua signoria si
estende lungo le generazioni (v. 13: il tuo dominio si estende per tutte
le generazioni); e le opere che Egli compie sono sperimentabili “giorno
dopo giorno” (cfr. vv. 2. 21: in eterno e per sempre, ogni giorno). E da
tutti: l’io orante (vv. 1-2), le generazioni che si raccontano l’una
all’altra le opere e le imprese compiute da IHWH (v. 4), i fedeli (v. 10),
quelli che vacillano o cadono (v. 14), gli affamati e assetati (vv. 15-16),
coloro che invocano JHWH (v. 19), coloro che lo amano e persino i
malvagi (v. 20). Ogni “carne” è coinvolta (come letteralmente è scritto
al v. 21) nella regalità del Signore!
Ad essere benedetto è il NOME di JHWH. Il nome è il lato
sperimentabile, percepibile di un essere vivente, ciò che lo determina
e lo costituisce nel profondo. Si tratta del mistero di Dio nel suo
manifestarsi. Proprio perché JHWH si manifesta, allora può essere
invocato (cfr. vv. 18-19: Il Signore è vicino a chi lo invoca con cuore
sincero… ascolta il loro grido…). Anche questo costituisce una notevole
differenza rispetto alle divinità coeve il cui Nome rimane nascosto e
riservato agli iniziati, e comunque rimane sempre fondamentalmente
esoterico.
* Corpo centrale del testo (vv. 3-6; 7-10; 13c-16; 17-20).
vv. 3-6
Ghimel ‫ ג‬3Grande è il Signore
e degno di ogni lode;
senza fine è la sua grandezza.
Dalet ‫ ד‬4 Una generazione
vv. 17-20
Sade ‫ צ‬17 Giusto è il Signore in tutte le
sue vie e buono in tutte le sue opere.
Kof ‫ק‬
4
18
Il Signore è vicino a
narra all’altra le tue opere,
chiunque lo invoca, a quanti lo
annuncia le tue imprese.
invocano con sincerità.
He ‫ ה‬5 Il glorioso splendore della
Res ‫ ר‬19 Appaga il desiderio
tua maestà e le tue meraviglie
di quelli che lo temono,
voglio meditare.
ascolta il loro grido e li salva.
6
Vau ‫ ו‬Parlino della tua terribile
Sin ‫ ש‬20 Il Signore custodisce
potenza: anch’io voglio raccontare tutti quelli che lo amano,
la tua grandezza.
ma distrugge tutti i malvagi.
vv. 7-10
vv. 13c-16
7
Zain ‫ ז‬Diffondano il ricordo
Nun ‫ נ‬Fedele è il Signore in tutte le sue
della tua bontà immensa,
parole e buono in tutte le sue opere.
acclamino la tua giustizia.
Het ‫ ח‬8 Misericordioso e pietoso
Samec ‫ ס‬14 Il Signore sostiene quelli
è il Signore,
che vacillano e rialza chiunque è caduto.
lento all’ira e grande nell’amore.
Tet ‫ ט‬9 Buono è il Signore verso
Ain ‫ ע‬15 Gli occhi di tutti a te sono
tutti, la sua tenerezza si espande su rivolti in attesa e tu dai loro il cibo a
tutte le creature.
tempo opportuno.
Iod ‫ י‬10 Ti lodino, Signore, tutte le tue Pe ‫ פ‬16 Tu apri la tua mano e sazi il
opere e ti benedicano i tuoi fedeli.
desiderio di ogni vivente.
vv. 11-13b
Le quattro sezioni del corpo centrale sviluppano il tema del
manifestarsi della REGALITÀ di JHWH sotto gli aspetti della BONTÀ e
della MISERICORDIA.
- vv. 3-6; 7-10: manifestazione di JHWH nella creazione e nella
storia
- vv. 13c-16; 17-20: manifestazione di JHWH alla singola persona
Questo Re singolare non si prende cura soltanto del tutto, ma anche di
ciascun singolo!
vv. 3-6: questa prima parte celebra la GRANDEZZA e la POTENZA di JHWH,
che superano ogni capacità di rappresentazione (v. 3: la sua grandezza
non si può misurare, è insondabile) e che tuttavia è possibile
sperimentare nella creazione e nella storia (v. 4: opere e imprese);
5
vv. 7-10: la GIUSTIZIA di JHWH si dimostra nella forma della BONTÀ e
MISERICORDIA/PIETÀ e TENEREZZA (cfr. Es 33, 19; 34, 6 dentro il contesto
di Es 32-34);
vv. 13c-16: tale bontà/misericordia si manifesta nell’aiuto offerto
premurosamente a qualsivoglia singolo: JHWH rinfranca, distribuisce
doni, rallegra;
vv. 17-20: Egli è SEMPRE ATTENTO alle invocazioni, ode qualsiasi grido,
viene a salvare e salva. Egli è CUSTODE che preserva dal male e dai
malvagi.
* Centro del Salmo (vv. 11-13).
Al centro ecco la rivelazione della Signoria di JHWH, che non ha limiti
di spazio e di tempo; che è del tutto singolare, nel senso che nessuno è
Re come Lui; e il suo Regno è destinato a tutti gli uomini, nessuno
escluso!
Caf ‫ כ‬11 Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza,
Lamed ‫ ל‬12 per far conoscere agli uomini le tue imprese e la
splendida gloria del tuo regno.
Mem ‫ מ‬13 Il tuo regno è un regno eterno, il tuo dominio si estende per
tutte le generazioni.
3) Riferimenti al N.T.
* Anzitutto c’è un rimando chiarissimo alla preghiera del Padre nostro,
là dove diciamo: Sia santificato il tuo Nome (cfr. sal 145, 1-2. 21) e
Venga il tuo Regno (Sal 145, 11-13).
* Il v. 8 (Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande
nell’amore) viene ripreso in 2Pt 3, 8-9: Una cosa però non dovete
perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un solo giorno è come
mille anni e mille anni come un solo giorno. Il Signore non ritarda nel
compiere la sua promessa, anche se alcuni parlano di lentezza. Egli
invece è magnanimo con voi, perché non vuole che alcuno si perda, ma
che tutti abbiano modo di pentirsi.
6
* Il v. 13 ha echi in 1Tm 1, 15-17 (Questa parola è degna di fede e di
essere accolta da tutti: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i
peccatori, il primo dei quali sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto
misericordia, perché Cristo Gesù ha voluto in me, per primo, dimostrare
tutta quanta la sua magnanimità, e io fossi di esempio a quelli che
avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna. Al Re dei secoli,
incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli.
Amen) e Ap 11, 15 ("Il regno del mondo appartiene al Signore nostro e
al suo Cristo: egli regnerà nei secoli dei secoli")
* Il v. 15 ci rimanda ai passi di Mt 6, 25-34 (Perciò io vi dico: non
preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né
per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più
del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non
seminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre
vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per
quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il
vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del
campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche
Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio
veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, non
farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque
dicendo: "Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa
indosseremo?". Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre
vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto,
il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in
aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si
preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena) e Lc 12,
22-31.
* Il v. 17 ci rimanda a Ap 15, 2-3 (Vidi pure come un mare di cristallo
misto a fuoco; coloro che avevano vinto la bestia, la sua immagine e il
numero del suo nome, stavano in piedi sul mare di cristallo. Hanno cetre
divine e cantano il canto di Mosè, il servo di Dio, e il canto dell'Agnello:
"Grandi e mirabili sono le tue opere, Signore Dio onnipotente; giuste e
vere le tue vie, Re delle genti!) e Ap 16, 4-6 (Il terzo angelo versò la sua
7
coppa nei fiumi e nelle sorgenti delle acque, e diventarono sangue.
Allora udii l'angelo delle acque che diceva: "Sei giusto, tu che sei e che
eri, tu, il Santo, perché così hai giudicato. Essi hanno versato il sangue di
santi e di profeti; tu hai dato loro sangue da bere: ne sono degni!".)
* Il v. 18 a Eb 11, 1-6: La fede è fondamento di ciò che si spera e prova di
ciò che non si vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati
da Dio. Per fede, noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola
di Dio, sicché dall'invisibile ha preso origine il mondo visibile. Per fede,
Abele offrì a Dio un sacrificio migliore di quello di Caino e in base ad
essa fu dichiarato giusto, avendo Dio attestato di gradire i suoi doni; per
essa, benché morto, parla ancora. Per fede, Enoc fu portato via, in modo
da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato
via. Infatti, prima di essere portato altrove, egli fu dichiarato persona
gradita a Dio. Senza la fede è impossibile essergli graditi; chi infatti si
avvicina a Dio, deve credere che egli esiste e che ricompensa coloro che
lo cercano.
Meditatio
1) La lode di cui si fa carico il Salmo va dalla “a” alla “z” e coinvolge
tutto l’orante e tutti gli essere creati. Quella del Salmo è una liturgia
che coinvolge, che trascina, che ti prende… Non puoi non partecipare!
Tutto di te, tutto di noi diventa racconto: non sono solo parole.
È famoso questo racconto chassidico riportato da M. Buber: "Un giorno
a un rabbì il cui nonno era stato discepolo di Balshem fu chiesto di
raccontare una storia. Una storia, disse egli, va raccontata in modo che
sia essa stessa un aiuto. E raccontò: mio nonno era uno storpio. una
volta gli chiesero di raccontare una storia del suo maestro. Allora
raccontò come il Santo Balshem solesse saltare e danzare mentre
pregava. Mio nonno si alzò, e il racconto lo trasportò tanto che ebbe
bisogno di mostrare saltellando e danzando come facesse il maestro. Da
quel momento guarì. Così vanno raccontate le storie" (M. BUBER, I
racconti dei Hassidim, Ugo Guanda, Parma 1992, VII-VIII).
8
2) La signoria di JHWH sul mondo è diversa da quella mondana (cfr. la
predicazione di Gesù su questo punto). Essa si esprime nella bontà e
nella misericordia, nella pietà e nella tenerezza. Il Re assomiglia al
padre o alla madre, più che a un padrone; al custode più che al
controllore.
Proposta di actio
Farò “esercizi di racconto”.
La capacità di raccontare nasce anzitutto dalla pazienza della meditazione
(v. 5), dalla assiduità della raccolta di tutte le parole del Signore (v. 13),
dallo sguardo sempre rivolto al Signore (v. 15), da un cuore sincero (v. 18)
che si dispone all’amore (v. 20).
Scelgo di fare lectio divina ogni giorno, non solo una volta al mese!
Farò “esercizi di giubilo (giubileo)”.
Sarò autorevole, non autoritario, e questo ci disporrà alla gioia.
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