Approfondimento La respirazione cellulare più da vicino Nel citoplasma: la glicolisi La glicolisi (fig. 1) consiste in una serie di reazioni (che coinvolgono altrettanti enzimi), grazie alla quale il glucosio (6 atomi di carbonio) viene trasformato in due molecole di acido piruvico (3 atomi di carbonio). Le prime tappe sono in perdita netta di energia: infatti, per attivare la rottura della molecola di glucosio in due molecole di gliceraldeide-3- fosfato (G3P), è necessario “consumare” 2 molecole di ATP. Nelle tappe successive si libera energia che viene immagazzinata nella formazione di 4 molecole di ATP e 2 di NADH. Alla fine dell’intero processo di glicolisi il bilancio netto per ogni molecola di glucosio di partenza è quindi di 2 molecole di ATP e 2 molecole di NADH. È importante notare che la demolizione del glucosio nella glicolisi avviene mediante reazioni ossidative che però non richiedono l’intervento dell’ossigeno atmosferico, bensì quello di un’altra molecola capace di “caricarsi” di idrogeno, il coenzima NAD; questo passa alla forma ridotta NADH (il NADH verrà utilizzato nella catena respiratoria come donatore di elettroni e ioni idrogeno per la produzione di ATP). 1 Fig. 1. La glicolisi: schema semplificato Sono messi in evidenza la demolizione della molecola di glucosio (da 6 a 3 atomi di carbonio, indicati dai pallini grigi) e il bilancio energetico (molecole di ATP e NADH prodotte). Nei mitocondri: il ciclo di Krebs e la catena respiratoria L’acido piruvico prodotto nella glicolisi è una molecola molto ricca di energia, che può essere liberata una volta che questo composto entra nel mitocondrio, dove viene gradualmente degradato a CO2 e H2O. Il mitocondrio è circondato da una membrana esterna che, a sua volta, racchiude una membrana interna invaginata nelle cosiddette creste mitocondriali e che delimita uno spazio detto matrice mitocondriale. Il CICLO DI KREBS, così detto dal suo scopritore, il biochimico tedesco Hans Krebs (insignito del premio Nobel nel 1953), avviene nella matrice mitocondriale, mentre la membrana interna è la sede della catena respiratoria. L’acido piruvico prodotto nella glicolisi, per poter entrare nel ciclo di Krebs, deve prima essere attivato e trasformato. Ciò avviene nel corso di un processo durante il quale l’acido piruvico si ossida, perde una molecola di CO2 e si lega a una molecola attivatrice chiamata coenzima A (CoA), andando a formare l’acetil-coenzima A (acetil-CoA), costituito da 2 atomi di carbonio. Nel corso di questa reazione, l’ossidazione dell’acido piruvico viene accompagnata dalla riduzione di una molecola di NAD a NADH: poiché per ogni molecola di glucosio © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS si formano due molecole di acido piruvico, si producono 2 molecole di NADH. L’acetil-CoA è un composto che può essere prodotto anche da altre trasformazioni metaboliche, come la demolizione di proteine e grassi: ecco perché anche queste sostanze posso-no essere fonte di energia per gli organismi e le loro cellule; va sottolineato, infatti, che il ciclo di Krebs si avvia solo quando vi è disponibilità di acetil-CoA. L’acetil-CoA si lega all’acido ossalacetico (presente nel mitocondrio) e si trasforma in un composto a 6 atomi di carbonio, l’acido citrico. Quest’ultimo, nel corso di una sequenza di reazioni, va incontro a successive trasformazioni che finiscono per rigenerare l’acido ossalacetico di partenza, chiudendo in questo modo il ciclo. Nel corso di tutte queste reazioni si producono ioni H+ e molecole ad alto contenuto energetico: NADH, FADH2 e ATP. Concludendo, nel ciclo di Krebs l’ossidazione completa di ogni molecola di glucosio di partenza, equivalente a due molecole di acido piruvico che entrano nel mitocondrio, comporta la produzione di: 8NADH + 2FADH2 + 2ATP (oltre a ioni H+) Nel corso del ciclo di Krebs, inoltre, gli atomi di carbo- 1 Approfondimento nio dell’acido piruvico vengono staccati dalla sua molecola sotto forma di diossido di carbonio: è quello che espelliamo dai polmoni durante l’espirazione. La glicolisi e il ciclo di Krebs forniscono alla cellula una quantità di ATP assai scarsa. Il grosso della produzione di ATP, ben 34 molecole, è assicurato da una serie di processi ossidativi (detti di fosforilazione ossidativa) che si svolgono nella catena respiratoria: questa è costituita da una serie di molecole speciali di coenzimi trasportatori di elettroni dove confluiscono elettroni e ioni idrogeno trasferiti dalle numerose molecole ridotte di NADH e FADH2. L’energia che si libera gradualmente dagli elettroni durante il loro trasporto lungo la catena permette di ottenere numerose molecole di ATP (fig. 2). Al termine della catena respiratoria entra in gioco l’ossigeno, che funge da accettore finale di elettroni completando il processo ossidativo: ogni atomo di ossigeno accoglie due elettroni e si lega a una coppia di ioni H+ producendo una molecola di acqua, H2O. 2 Contemporaneamente, le molecole “esaurite” di ADP che si formano dall’ATP “consumato” seguono il percorso inverso: diffondono dal citoplasma nella matrice dei mitocondri, per ricostituire le scorte. Nel corpo umano, in ogni istante, sono presenti solamente 5 grammi di ATP. Esso viene continuamente formato e demolito al ritmo di molte decine di chilogrammi al giorno. La figura 3 fornisce uno schema riassuntivo della respirazione cellulare. Le 38 molecole di ATP guadagnate complessivamente nella respirazione cellulare, per ogni molecola di glucosio ossidata, sono trasportate attraverso le due membrane dei mitocondri e quindi si diffondono nel citoplasma, dove rendono disponibile il loro carico energetico per le attività cellulari. 3 Fig. 2. Le molecole di NADH e di FADH2 cedono il loro carico di elettroni alla catena respiratoria, che svolge una funzione analoga alle catene di trasportatori presenti nei cloroplasti. L’energia che si libera dagli elettroni “energetici” lungo la loro discesa permette la sintesi di ATP; al termine della catena gli elettroni sono accettati dall’ossigeno che si lega a due ioni H+ formando una molecola di acqua. Fig. 3. Schema riassuntivo del bilancio energetico della respirazione cellulare derivante dalla completa demolizione di una molecola di glucosio: la resa è di 38 molecole di ATP (G3P = gliceraldeide-3-fosfato). © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS 2