la Cephalanthera rubra è un`orchidea presente nella regione

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10 dicembre 2012
(f.f.) la Cephalanthera rubra è un'orchidea presente nella regione apuana. Essa ha una bella e
abbondante fioritura. Non è specie protetta da noi, ma è bene non disturbarla.
IL GENERE CEPHALANTHERA
Famiglia Orchidaceae
Cephalanthera Richard fu classificato da Louis Claude Marie Richard1 nel 1817.
Il nome generico Cephalanthera deriva dal greco κεφαλή (= testa) e dal latino scientifico anthera a
sua volta derivato dal greco ανϑηρός (= fiorito, che fiorisce). Infatti nelle Orchidaceae androceo e
gineceo si fondono a formare un organo chiamato ginostemio che, in questo genere, ha forma
globosa che richiama quella di una testa umana.
Queste piante sono conosciute, in Italia, come elleborine a causa della vaga somiglianza delle loro
foglie con quelle del Veratrum album conosciuto anche come elleboro.
Questo genere è formato da piante erbacee perenni rizomatose alte fino a 50-60 centimetri. Il fusto è
semplice e poco foglioso. Le foglie sono verde brillante, sessili, lanceolate e percorse da nervature
parallele. All'apice del fusto c'è l'infiorescenza a spiga composta da numerosi fiori. Questi sono
formati da due verticilli con tre tepali ciascuno: quello esterno forma una sorta di elmetto invece
quello interno è caratterizzato da un tepalo centrale più corto, detto labello 2, privo di sperone e
strozzato nella parte mediana e provvisto di un disegno caratteristico.
Il frutto è una capsula deiscente. I semi, poveri di nutrimento, devono essere infettati da funghi
simbiontici che forniscono i materiali nutritivi necessari per la germinazione. I fiori sono privi di
nettare per cui l'impollinazione avviene perché alcuni insetti sono attratti dalla cresta gialla del
labello che viene scambiata per gli stami di piante che fioriscono nello stesso periodo e nello stesso
habitat. L'impollinazione non è molto facile per cui i fiori possono attendere anche molto tempo,
questo spiega il fatto che le orchidee si conservano tanto tempo anche dopo essere state recise.
1
Louis Claude Marie Richard (1754-1821) fu medico e botanico francese appartenente a una famiglia di naturalisti.
Trascorse diversi anni in America centrale e meridionale dove studiò la flora locale. Tra le sue opere c'è De orchideis
europaeis annotationes.
2
Il labello è un petalo specializzato tipico delle Orchidacae e costituisce il carattere distintivo chiave delle stesse. Esso
si è evoluto come adattamento alla fecondazione da parte degli insetti. La sua forma varia nei diversi generi: può
essere intero o diviso, ma, in genere, è trilobo con lobi a loro volta divisi in lobuli. In alcuni generi ( Serapias, Epipactis,
Cephalanthera) esso è diviso longitudinalmente, mediante una strozzatura, in due parti: ipochilo, quella interna, ed
epichilo quella esterna. La parte mediana del labello è talvolta provvista di un disegno variabile per forma ed
estensione e, in certi casi, il labello si prolunga in uno sperone.
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Il genere comprende circa 15 specie dell'emisfero boreale, principalmente euroasiatiche, solo una è
presente in America. Crescono nel sottobosco, su terreni calcarei, al piano, in collina o montagna
fino a 1400 metri, amano ambienti ombreggiati e non temono il freddo
Queste piante possono essere usate nel giardinaggio e non sono molto ricercate nel commercio
floreale. Inoltre alcune di esse sono protette.
In Italia sono presenti tre specie: Cephalanthera damasonium (Cefalantera bianca), Cephalanthera
longifolia (Cefalantera maggiore) e Cephalanthera rubra (Cefalantera rossa), queste specie possono
ibridare tra loro. L'habitat preferito sono i boschi di castagno e di faggio.
Sulle Alpi Apuane sono tutte presenti e la Cephalanthera damasonium è la meno frequente.
CEPHALANTHERA RUBRA
Cephalanthera rubra (L.) Rich.
Classificata da Louis Claude Marie Richard nel
1817.
Conosciuta volgarmente come: cefalantera3 rossa,
elleborina rossa.
Il nome specifico rubra deriva dall'aggettivo latino
rŭbĕr, -bra, -brum (= rosso) in riferimento al
colore dei fiori.
La Cephalanthera rubra è una pianta erbacea
perenne, alta 20-60 centimetri, dotata di rizoma. Il
fusto è eretto e provvisto di 5-8 lunghe foglie
alterne e lanceolate.
All'apice del fusto c'è l'infiorescenza formata da 212 fiori rosso porpora semichiusi che si aprono
solo nelle ore più calde e luminose della giornata.
Essi sono dotati di una brattea simile a una foglia
che può essere lunga quanto il fiore. Il labello è
acuminato e presenta una macchia biancastra
percorsa da creste gialle.
Figura 1: Cephalanthera rubra
È impollinata da imenotteri che scambiano le creste giallastre del labello per stami ricchi di polline.
Comunque la riproduzione può avvenire anche in via vegetativa dalle gemme prodotte dai rizomi.
È pianta euroasiatica diffusa su tutto il territorio nazionale. Vegeta su substrato calcareo, nei prati
umidi e nei boschi di latifoglie dal piano fino alla montagna.
È pianta protetta in diversi stati europei e regioni italiane, ma non in Toscana.
Il colore del fiore la distingue nettamente dalle altre due specie italiane e apuane.
Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini4:
3
La pronuncia è cefalantèra.
Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite,
avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari,
con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia
anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di
Carrara. Pag. 273.
4
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1356. – Cephalanthera rubra – (L.) Rich.
= Serapias rubra - L.
(luoghi in cui è stata osservata:) indicata nelle Alpi Apuane alla Tambura (Bert.), trovasi anche
nelle selve tra Pariana e Belvedere. Nella valle del Lucido a Equi e a Gragnola, nei boschi della
Spolverina e tra Tendola e Ceserano. Indicata anche nella selva delle Grazie e a S. Giuseppe presso
Massa (Poggi e Ross.) e a Carrara nei boschi di Bedizzano (Bolzon).
Volg. Elleborina rossa. Fiorisce in giugno e luglio. Pianta erbacea perenne.
Pellegrini cita anche Cephalanthera ensifolia (Ehrh.) Rich. [Cephalanthera longifolia (L.) Fritsch]
LA PIANTA
Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae);
Classe: Liliopsida; Sottoclasse: Liliidae; Ordine: Orchidales; Famiglia: Orchidaceae; Genere:
Cephalanthera; Specie: Cephalanthera rubra
Forma biologica: Geofita rizomatosa (simbolo G Rhiz). Geofita (simbolo G): pianta erbacea
perenne con gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presenta organi aerei.
Rizomatosa (simbolo Rhiz): il fusto sotterraneo è detto rizoma e da esso, ogni anno, si dipartono le
radici ed i fusti aerei.
Descrizione: Pianta erbacea perenne provvista di rizoma e alta 20-60 centimetri. Ha fusto esile ed
eretto arrossato e lievemente peloso. Ha da 3 a 8 foglie alterne, lanceolate con nervature parallele.
L'infiorescenza a racemo, lunga circa 12 cm, si trova all'apice del fusto ed è composta da 2-12 fiori
di colore rosso porpora provvisti da brattee di protezione. I tepali esterni sono lanceolati con apice
acuto e più lunghi di quelli interni, il labello è trilobo e più chiaro, l'epichilo è biancastro, acuminato
ed è percorso da creste gialle longitudinali. Il frutto è una capsula deiscente.
Antesi: maggio - luglio.
Tipo corologico: euroasiatica, ma presente anche in alcune regioni dell'Africa settentrionale.
Presente in tutta Italia.
Habitat: boschi e cespuglieti su terreno calcareo non umido, dal piano fino a 1800 metri.
Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali
protette.
Può essere utile la lettura del testo:
Gino BERTOZZI, Ernesto DE ANGELI, Giuliano PACIFICO, Le orchidee delle Apuane, Mauro
Baroni Editore, Viareggio, 2000. 207 pagine. (con 63 schede di piante, una sezione sul territorio
apuano e una sulle orchidee in generale)
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