SKILL COMPETITOR Ipotesi relazionale della persona Condizione di stress - Utilizzo e dominanza emisferi cerebrali Canali percettivi - Tipologia di comunicazione Emozione di massima e minima integrazione Piramide di Maslow 1 Tipologia di Comunicazione e Dominanza Emisferica IPOTESI RELAZIONALE CONDIZIONI DI STRESS e UTILIZZO EMISFERI Stress percepito collegato alla mente ____% Stress reale collegato al fisico ____% 1. 2. 3-4. Utilizzo degli emisferi cerebrali: ____% 5-8. DX ____% Dominanza zona cerebrale: (A) SVILUPPATORE Corticale sinistro ____% (B) ORGANIZZATORE Limbico sinistro ____% 2 SX SKILL COMPETITOR relazionale (D) CREATIVO Corticale destro ____% (C) PROMOTER Limbico destro ____% Piramide di Maslow, condizioni da stress, emozioni integrate 9-11. Tipologia di comunicazione: Comunicazione verbale ____% Comunicazione non verbale ____% Comunicazione paraverbale ____% Valori di riferimento “normali”: Comunicazione verbale = 7% Comunicazione paraverbale = 38% Comunicazione non verbale = 55% 12-15. Canali percettivi (o predicati verbali): (A) Auditivo ____% (O) Olfattivo ____% Un piccolo alfabeto per conoscere la tua relazione col mondo esterno. (V) Visivo IPOTESI RELAZIONALE TIPOLOGIA DI COMUNICAZIONE e CANALI ____% (C) Cinestesico ____% 3 Tipologia di Comunicazione e Dominanza Emisferica IPOTESI RELAZIONALE PIRAMIDE DI MASLOW ed EMOZIONI di base 16-20. Percentuale di soddisfazione dei bisogni fondamentali (Piramide di Maslow): E = _________ % D = _________ % C = _________ % B = _________ % A = _________ % Legenda: A = Bisogni basilari di sopravvivenza B = Bisogni di sicurezza ed affetto C = Bisogno di appartenenza D = Bisogno di stima E = Bisogno di autorealizzazione 21. Qualità principale positiva integrata dalla persona: _______________________________________________ 22. Emozione non integrata dalla persona: _______________________________________________ 4 SKILL COMPETITOR relazionale LEGENDA 1. Stress mentale Rappresenta il grado percentuale dello stress percepito dalla persona a livello mentale. Lo stress costituisce l’elemento principale della sindrome generale di adattamento formulata da Hans Selye. Questa capovolgeva alcuni punti di vista della medicina del tempo: l’attenzione era diretta sulla risposta dell’organismo, di conseguenza si poteva cominciare a pensare ad una cura in grado di modificare e di contenere questa risposta. Il termine deriva da una parole inglese che significa “forza”, “violenza”, mentre nel linguaggio medico indica la “somma di tutte le forze che agiscono contro una resistenza”. 2. Stress fisico Rappresenta il grado di stress reale percepito dal corpo fisico ed emozionale della persona. Questi due parametri evidenziano due dati importanti per la gestione del personale: conoscere con precisione la percentuale di stress pensata dalla persona rispetto allo stress reale subito dal suo corpo fisico. Questo dato ci permette di comprendere se è il caso di insistere nella richiesta di nuove performance oppure se sia necessario prendersi un attimo di riposo. C’è da fare una precisazione: la elevata distanza tra stress mentale e stress fisico è “quasi normale” diremmo “quasi fisiologica” nei dirigenti e nei capi che vivono soprattutto nel pensiero la quotidiana pesantezza degli eventi. 3-4. Utilizzo degli emisferi I due emisferi cerebrali dell’essere umano non sono soltanto due parti di un medesimo organo, ma le sedi di due ben distinti modi di pensare, capaci di interpretare la realtà secondo modelli quasi opposti. Tale fatto, scoperto dalla neurologia soltanto di recente, era ben noto nei testi di mistica ebraica. Non a caso in essi l’encefalo viene chiamato col nome “mochin”, letteralmente “i cervelli”, quindi più di uno. Nella terminologia della Cabalà si tratta di Chokhmà (Sapienza) e Binà (Intelligenza). La prima ha sede nell’emisfero destro, ed è la capacità di concepire idee complesse ed elevate, racchiuse in un singolo lampo di genio, in un piccolo punto di intuizione. Si tratta di una facoltà al di sopra della logica, una facoltà per la quale il simbolo, il mito, il paradosso, l’enigma, il lato artistico e romantico di una data situazione, sono pane quotidiano. La seconda facoltà, Binà, risiede a sinistra, e costituisce la capacità di afferrare il lampo di Chokhmà (che altrimenti lascerebbe rapidamente la consapevolezza) e di dargli forma e concretezza, spiegandolo ed analizzandolo secondo concetti logici. Ogni essere umano è più incline ad utilizzare una o l’altra delle due facoltà descritte. Inoltre, l’intera società moderna occidentale ha una spiccata preferenza per le funzioni tipiche dell’emisfero sinistro. Ipotesi Relazionale - Legenda LEGENDA 5-8. Dominanza zona cerebrale E’ una ulteriore determinazione del dato precedente espresso in dominanza di zona cerebrale. (A) SVILUPPATORE - CORTICALE SINISTRA = La persona con predominanza corticale sinistra ha delle peculiarità precise di sviluppatore. Le sue qualità sono quelle relative ad una mente logica e analitica con spiccate doti matematiche, tecniche e scientifiche. Unisce le caratteristiche della logica dell’emisfero sinistro con quelle della progettualità riferite alla parte corticale. (B) ORGANIZZATORE - LIMBICA SINISTRA = Il Limbico sinistro è un grande organizzatore, molto controllato e un po’ conservatore. Possiede grandi doti amministrative perché utilizza la logica e la razionalità dell’emisfero sinistro insieme all’emozione della parte più profonda del cervello. (C) PROMOTER - LIMBICA DESTRA = Il Limbico destro ha doti peculiari di promoter. Ha uno spiccato senso del sociale, è molto spiritoso e comunicativo, ma anche impressionabile. Unisce in sé le qualità creative dell’emisfero destro con l’emotività della parte profonda (limbica) del cervello. (D) CREATIVO - CORTICALE DESTRA = Il Corticale destro è essenzialmente una persona creativa, che ha molta immaginazione ed anche doti eccellenti di sintesi. Spesso a questa dominanza, che unifica la parte corticale con quella limbica dell’emisfero destro, è collegata una spiccata sensibilità artistica. Questa persone armonizzano la creatività dell’emisfero destro con la progettualità della parte corticale. 5 LEGENDA Tipologia di Comunicazione Una comunicazione normale passa per il 7% dalla parola, per il 38% dal tono della voce e dalla sua modulazione e per ben il 55% attraverso la postura ed il linguaggio corporeo. TIPOLOGIE NON VERBALI: (percentuale equilibrio 55%) Postura: posizione totale del corpo e delle gambe: allargate, unite, accavallate, ecc.; Tronco: spostato in avanti, indietro, eretto, ripiegato su se stesso, ecc.; Braccia: conserte, distese lungo il corpo, unite dietro, piegate, distese, ecc.; Mani: chiuse, aperte, intrecciate, ecc.; Spalle: dritte, spostate in avanti, in alto, indietro, ecc.; Testa: eretta, china da un lato, davanti, indietro, ecc.; Movimenti: del corpo e ritmo degli stessi; Espressioni facciali: tensioni muscolari, movimento degli occhi, colorazione viso e variazioni; Respirazione: alta (toracica), bassa (addominale o diaframmatici), media; TIPOLOGIE PARAVERBALI: (percentuale equilibrio 38%) Tono: di testa, di pancia, medio (di gola); Timbro: nasale, pastoso, raschiato, gutturale, soffocato, ecc.; Volume: bisbigliato, basso, normale, alto, gridato; Ritmo/velocità: a scatti, si mangia le parole, pieno di pause asincrone ecc.; TIPOLOGIE VERBALI: (percentuale equilibrio 7%) Predicati verbali: visivi, auditivi, cinestesici, olfattivi. Per quanto riguarda la tipologia di comunicazione si tratta di identificare su quale canale la persona indirizza prevalentemente il suo messaggio. Se utilizza la parola o se predilige la modulazione della voce o infine affida alla gestualità le sfumature del discorso. Spesso la titubanza che le persone tradiscono nell’utilizzo della parola viene recuperata dal linguaggio del loro corpo. 12-15. Canali Percettivi o predicati verbali Infine i quattro principali predicati verbali o canali percettivi sono i seguenti: 1. VISIVI 2. AUDITIVI 3. CINESTESICI 4. OLFATTIVI È molto utile conoscere una persona attraverso lo studio del suo sistema rappresentativo: VISIVO Alcuni ragionano in termini visivi, hanno una forte immaginazione, traggono da ogni avvenimento la parte visiva memorizzandola e trascurando gli altri elementi. Inoltre hanno un tono di voce molto alto, un volume alto, fanno poche pause e hanno una respirazione veloce. La loro gestualità è descrittiva, le mani si muovono verso l’esterno, hanno una postura eretta e lo sguardo alto. AUDITIVO Altri ragionano invece in termini uditivi, parlando ed elaborando soprattutto parole. Hanno un tono di voce molto armonico oppure monotono, piatto. La loro gestualità è a direttore d’orchestra, ovvero muovono le mani a tempo con le parole, e le tengono vicino alle orecchie. Spesso spostano la testa verso la fonte del suono, tenendo la testa reclinata. CINESTESICO Infine i cinestesici danno maggiore importanza alle sensazioni che provano o che hanno provato. Hanno un tono e un volume di voce molto bassi e fanno delle pause piuttosto lunghe, assaporando ogni singola sensazione. La loro gestualità è dall’esterno verso il proprio corpo, arrivando anche all’auto contatto. Le loro spalle sono rilassate, lo sguardo è relativamente basso. Il respiro è profondo, basso, addominale e per questo hanno un colorito roseo. Attraverso lo studio di questi indizi è più facile entrare in sintonia con una’altra persona, semplicemente utilizzando il suo modo di ragionare. Così ad una persona prevalentemente visiva puoi dire “Immagino che tu possa vedere il mio punto di vista...“, ad una uditiva puoi dire “ascolta quello che ti sto dicendo...”, ad una cinestesica puoi, infine, dire “senti quello che sto provando...” e così via. Ipotesi Relazionale - Legenda 9-11. 6 LEGENDA (Piramide di Maslow) Percentuale di soddisfazione dei bisogni fondamentali La piramide di Maslow descrive le priorità tra i vari bisogni che l’essere umano vuole soddisfare. Secondo la teoria di Maslow, sviluppata nel 1954, la motivazione di una persona si sviluppa in sequenza secondo questa scala gerarchica di predefiniti bisogni. L’esperienza e la sperimentazione hanno un po’ contraddetto la teoria di Maslow seconda la quale una persona, frustrata a un particolare livello della scala dei bisogni, permanga a quel livello fino a che il bisogno non venga soddisfatto. Le ricerche hanno dimostrato che questo non è valido, perché lo stesso bisogno può essere soddisfatto in maniera diversa a seconda dei soggetti. In questo grafico vengono mostrate le percentuali di importanza di ciascun livello della piramide: ogni percentuale si riferisce solo a se stessa e non all’insieme. Questo vuole dire che potrei idealmente avere il 100% come percentuale in ciascuno dei 5 livelli. A. Bisogni fisiologici di sopravvivenza SI tratta dei bisogni fondamentali per la sopravvivenza. Gli esseri umani per vivere hanno bisogno di nutrimento e di una dimora. Il benessere fisico precede in ordine di importanza ogni altro tipo di esigenza. Sono quindi i bisogni primari, quali la fame, la sete, il sonno che gli individui cercano di soddisfare per primi, perché rappresentano elementi di sopravvivenza e di sostegno della vita quotidiana. B. Bisogni di sicurezza e di affetto Riflettono il desiderio di protezione: si ha cioè paura di perdere il rifugio ed il nutrimento. Riguardano la protezione dai pericoli, dalle minacce, dalle privazioni e la conoscenza e l’appropriazione del proprio territorio e ambiente circostante. Nella nostra indagine abbiamo ricondotto in questo secondo livello anche il bisogno di avere la certezza di essere amato e di amare. C. Bisogno di appartenenza Riflettono invece il desiderio di interagire con gli altri e di avere una certa approvazione sociale. Se per alcuni questa esigenza viene soddisfatta mediante l’appartenenza ad un gruppo, per altri invece trova il suo soddisfacimento nell’ambito dell’amicizia o dell’appartenenza al proprio clan o famiglia. Bisogno particolarmente sentito nell’adolescenza. D. Bisogno di stima Si divide in autostima (fiducia in se stessi, indipendenza e realizzazione) ed eterostima (status, riconoscimento, apprezzamento e rispetto meritato da parte degli altri). E’ il desiderio di migliorare costantemente la propria condizione sociale, di essere approvato, e di sentirsi competente e produttivo. E. Bisogno di auto realizzazione Viene inteso come l’esigenza di realizzare la propria identità e di portare a compimento le proprie aspettative, nonché di esprimere tutte le proprie potenzialità. 21. Qualità principale positiva integrata dalla persona Ipotesi Relazionale - Legenda 16-20. E’ l’aspetto del soggetto che segna la sua qualità più evidente, sulla quale egli può fare davvero conto. 22. Emozione non integrata dalla persona Rappresenta l’emozione o la problematica non ancora integrata dalla persona, a volte non è neppure resa cosciente, altre volte rappresenta un punto su cui lavorare. 7