In scena. Fotografie di Marco Caselli Nirmal al Teatro Comunale di

in scena
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ISTITUTO PER I BENI ARTISTICI CULTURALI E NATURALI DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
in scena
Fotografie di Marco Caselli Nirmal al Teatro Comunale
di Ferrara (1964-2012)
a cura di Giuseppina Benassati e Roberta Cristofori
Catalogo della mostra all’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona,
20 ottobre-15 novembre 2014
Questa pubblicazione vede la luce in occasione della mostra in scena all’Istituto Italiano di
Cultura di Barcellona per la presentazione del volume, Il teatro per immagini. Le stagioni teatrali
nell’Archivio fotografico del Teatro Comunale di Ferrara (1964-2012), a cura di Giuseppina Benassati
e Roberta Cristofori, con una presentazione di Claudio Abbado e fotografie di Marco Caselli
Nirmal, Bologna, Editrice Compositori, 2013 (IBC. Immagini e documenti. Imago). Entrambi
gli eventi sono nell’ambito della XIV Settimana della lingua italiana nel mondo.
Ideazione della mostra e del catalogo
Giuseppina Benassati e Roberta Cristofori
Fotografie
Marco Caselli Nirmal
Progetto della mostra
Roberta Ferrazza
Comunicazione
Ufficio stampa IBC: Valeria Cicala, Carlo Tovoli
Ufficio stampa e comunicazione Fondazione Teatro Comunale di Ferrara: Federica Tassinari
Ufficio stampa Istituto Italiano di Cultura di Barcellona: Davide Scoglio
Impaginazione
Beatrice Orsini
Si ringraziano per la cortese collaborazione:
Eredi di Claudio Abbado
George Edelman, direttore di Ferrara Musica
Roberta Ferrazza, direttore dell’’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona
Bruna Grasso, Alessandra Taddia, Federica Tassinari della Fondazione Teatro Comunale Claudio
Abbado, Ferrara
© 2014 Testi e immagini
Istituto per i beni artistici, culturali e naturali
della Regione Emilia-Romagna,
Soprintendenza per i beni librari e documentari
Via Galliera 21 – 40121 Bologna
www.ibc.regione.emilia-romagna.it
Presentazioni
Le immagini di Marco Caselli Nirmal riescono a restituirci la magia del Teatro, a
catturare in un istante l’unicità dell’evento, il fascino di quell’intreccio di suoni,
luci, gesti, e spazio scenico.
Marco è allo stesso tempo un artista raffinato e un custode della memoria: i suoi
scatti rappresentano infatti una straordinaria testimonianza documentale della
storia del Teatro Comunale di Ferrara, del quale, essendone fotografo ufficiale da
oltre trent’anni, ha carpito l’anima. Un legame talmente profondo da poter dire
che egli stesso, stagione dopo stagione, spettacolo dopo spettacolo, più dei molti
attori, danzatori, musicisti e scenografi che vi si sono succeduti, ne è divenuto una
sorta di creativo e sensibile genius loci.
Le trenta immagini selezionate sono un piccolo frammento di una produzione
vastissima che è possibile approfondire nel prezioso volume Il teatro per immagini.
Le stagioni teatrali nell’Archivio fotografico del Teatro Comunale di Ferrara (19642012), curato da Giuseppina Benassati e Roberta Cristofori. Per celebrare una
storia e contemporaneamente rivivere in modo nuovo e originale le emozioni di un
luogo senza tempo, l’alchimia che scaturisce tra palcoscenico e platea.
Dario Franceschini
Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo
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Il recupero della memoria mediante l’inventariazione, la catalogazione e la
salvaguardia di un archivio fotografico teatrale consente forme diverse di
valorizzazione.
Dopo il catalogo online, frutto del lavoro scientifico di analisi e di registrazione
dei dati e delle immagini relativi a ogni spettacolo, e il volume a stampa Il teatro
per immagini (2013), prima proposta di lettura critica dell’’ingente patrimonio
dell’’Archivio del Teatro comunale Claudio Abbado di Ferrara, questa mostra
offre un sintetico percorso visivo curato dall’autore di gran parte delle fotografie.
L’evento si colloca nell’ambito della presentazione dell’intero lavoro in una sede
e in un contesto europeo capace di recepire, attraverso le immagini fotografiche
il senso del corposo rapporto, quasi fisico, esistente tra attore e spettatore, tra
palcoscenico e platea.
Le immagini, come la musica, superano le barriere linguistiche e immediatamente
divengono patrimonio comunitario.
Angelo Varni
Presidente dell’Istituto per i beni artistici culturali e naturali
della Regione Emilia-Romagna
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La mostra In scena apre a Barcellona la XIV Settimana della Lingua Italiana nel
Mondo, che quest’anno cade nell’ambito del Semestre di Presidenza Italiana
dell’Unione Europea e affronta nei suoi diversi aspetti la tematica “Scrivere la
nuova Europa: editoria italiana, autori e lettori nell’era digitale”. L’esposizione
comprende 30 scatti fotografici che immortalano altrettante occasioni di
spettacolo al Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara.
Il fotografo Marco Caselli, che a partire dal 1980 ha avuto l’incarico di fotografare
gli spettacoli dal vivo, ha selezionato queste bellissime immagini all’interno di
una vasta documentazione, composta da oltre duecentocinquantamila fotografie,
memoria di un’attività teatrale di grande livello qualitativo a partire dagli anni
Sessanta.
Questo importantissimo archivio, consultabile online, deve la sua valorizzazione
ad un lungo e accurato lavoro di inventariazione e catalogazione dell’Istituto
per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna.
All’inaugurazione della mostra si affianca la presentazione del volume Il teatro per
immagini, a cura di Giuseppina Benassati e Roberta Cristofori, che propone una
selezione di quattrocentocinquantotto immagini, con testi critici e metodologici
nonché una introduzione del Maestro Claudio Abbado, cui è stato recentemente
intitolato il teatro.
Ringrazio il Teatro Comunale di Ferrara e l’Istituto per i beni artistici culturali
e naturali della Regione Emilia-Romagna per aver reso possibile presso l’Istituto
Italiano di Cultura di Barcellona, la realizzazione di questi due eventi, che fanno
conoscere e promuovono fuori dal territorio nazionale, l’eccellenza dell’arte
italiana e l’importanza del recupero della memoria, attraverso la magia del teatro,
che le foto di Marco Caselli ci restituiscono.
Roberta Ferrazza
Direttrice Istituto Italiano di Cultura di Barcellona
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Scintille vorticose
Alchimie a teatro
C’è bisogno di altre immagini in un mondo che ne è già pervaso?
La risposta non può essere che positiva allorché questi ‘fantasmi’ sono in grado
di generare nuove forme, nuovi stati d’animo, quando sono in grado di innescare
sconosciuti processi conoscitivi.
Le fotografie di Marco Caselli, riferite al Teatro Comunale di Ferrara, appartengono
a questa categoria, trattengono sospiri di storia ma sono in grado soprattutto di
tracciare una nuova geografia del ricco territorio teatrale.
Le mappe, come sappiamo, non sono mai sovrapponibili ai territori e così anche
la selezione fotografica che Marco Caselli presenta in questa mostra è in grado di
farci percepire sensazioni che lo spettacolo-in-presenza non poteva darci.
Non si tratta di un effetto museale ma di una vera ‘ripresa fotografica’, un riprendere presso di sé fantasmi che la relazione teatrale è in grado di produrre
e che non si esauriscono nell’evento rappresentativo ma continuano a distillare
magiche corrispondenze.
Lo sguardo che Caselli getta sui volti, sui corpi, sulle dynamis, sulle ‘cose’ del
teatro non è mimetico e neppure indica ma sta sospeso e traccia un reticolo di
ipotesi interpretative cui possiamo aderire o contrapporci.
Le immagini fotografiche possono riassumere il passato e far intravedere il futuro,
le foto di Marco Caselli Nirmal hanno questa caratteristica, il suo occhio attorno
alla danza, alla musica, alle geometrie dello spazio registico accende scintille che
racchiudono forze rappresentative ‘salvate’ e restituite a nuovi sguardi.
In questo luogo angusto ma vertiginoso sta la ricchezza del suo discorso.
Marino Pedroni
Direttore Teatro Comunale Claudio Abbado - Ferrara
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Ragione e sentimento
E’ opinione comune che non esista nulla di più burocratico e asettico del lavoro di
catalogazione, inteso pure come pedante analisi filologica dei documenti, anche
fotografici.
In realtà si tratta di un lavoro ‘avventuroso’, che di volta in volta, a seconda del
contesto, consente di entrare in mondi complessi e interessanti; quando il tema
è il teatro, declinato in tutte le sue accezioni e manifestazioni, la ragione procede
di pari passo con la passione.
Il lavoro triennale sull’Archivio fotografico del Teatro Comunale di Ferrara,
promosso dall’IBC, ha trasformato l’eterno contrasto in un idillio speciale.
L’Archivio del Comunale è documentazione e memoria di una attività teatrale
di grande livello qualitativo, ma anche miniera iconografica di opere, capaci
di restituire, interpretate dal fotografo, le infinite interpretazioni di ‘ragioni e
sentimenti’ magnificate entro un’architettura nata per enfatizzare e socializzare
l’atto del vedere e dell’udire.
La catalogazione delle fotografie conservate in questo Archivio è stata l’incontro
tra la suggestione di immagini polimorfe e la necessità di una loro restituzione
verbale, rigorosa e formalizzata, in strutture testuali formulate su standard
internazionali.
Il catalogo, fruibile online mediante l’associazione di informazioni bibliografiche
controllate e immagini digitali, è strumento di efficace reperimento di singoli
spettacoli, stagioni teatrali, autori e interpreti. Al contempo è giacimento iconico
di tale magnetismo da imporre la necessità di una prima interpretazione.
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Ecco allora l’opera a stampa, Il teatro per immagini, non un catalogo degli spettacoli,
ma una proposizione critica, un racconto che trae fondamento dalla “vita delle
forme”. Le immagini, pur legate a singoli eventi, scelte e orchestrate per assonanza
di un distillato di gesti, espressioni, forme, colori e luci, restituiscono una diversa
narrazione della vita del Teatro; il ritmo e la variazione che si susseguono
pagina dopo pagina accompagnano in un viaggio di stupore e meraviglia, quasi
un’iperbole barocca.
Ragione e sentimento, appunto.
Di mediazione in mediazione - ciò che il Teatro ha conservato, ciò che il fotografo
ha restituito interpretando, ciò che abbiamo selezionato per il volume a stampa
–prosegue il percorso di valorizzazione: si affaccia l’occhio del mestiere.
Ecco allora la mostra. Correda la presentazione del volume in ambito europeo, e
a sua volta si fa pagina e immagine su carta, e propone ciò che l’artifex fotografo
seleziona nel proprio operato.
Un’altra interpretazione.
Giuseppina Benassati
Roberta Cristofori
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La memoria del teatro
Fuggono veloci le ore del teatro. Scorrono le emozioni, le idee, incarnate in
attori e attrici, realizzate nello spazio scenico. Si apre il sipario, pullula la vita,
più concentrata e esemplare di quella che attraversiamo tutti i giorni; poi un
applauso, e rimane solo la memoria. Fermare lo spettacolo è un sogno dello
spettatore, della critica, della storiografia fin dai tempi delle cronache cittadine
medievali, delle relazioni degli ambasciatori ai loro sovrani sulle meravigliose feste
rinascimentali, dei ricordi degli attori, degli schizzi di pittori e disegnatori, delle
prime gazzette. Il Novecento ha inventato altri mezzi per serbare tracce almeno
parziali: la fotografia, il cinema, il video. Si tratta, sempre, di rappresentazioni
fantasmatiche dell’evento dal vivo, ma capaci certe volte di riaccenderne in modo
particolarissimo il calore della presenza.
Il Teatro Comunale di Ferrara, uno spazio che combina stagioni di prosa, di
danza, di lirica, di musica, dagli anni Sessanta ha conservato le immagini
degli spettacoli ospitati e prodotti. Prima ha archiviato le fotografie di scena
che fornivano le compagnie. In seguito ha incaricato Marco Caselli Nirmal di
integrare quella documentazione, sempre parziale, fotografando gli spettacoli
dal vivo, cogliendone diversi aspetti, mostrandoli nella relazione particolare con
il pubblico. Si è costituito così, negli anni, un fondo di duecentocinquantamila
fotografie.
Sull’Archivio è stata svolta una accurata e analitica campagna di catalogazione,
curata e diretta dall’Istituto pei i beni culturali in collaborazione con il Teatro
Comunale, che ha reso possibile la consultazione online dell’interno patrimonio.
Una selezione di quattrocentocinquantotto immagini è quanto le responsabili
scientifiche del progetto hanno proposto nel volume Il teatro per immagini ,
accompagnato da testi critici e metodologici e da una introduzione del Maestro
13
Claudio Abbado.
L’imponente documentazione riesce a darne uno spaccato che rende la varietà,
la complessità di un patrimonio abbastanza unico, fornendo allo stesso tempo
un regesto delle stratigrafie del teatro italiano (e non solo) di notevole interesse
documentario e emotivo. Trenta di queste immagini sono state scelte per questa
mostra, come esempio di una ricerca di ben più ampie dimensioni.
Il volume si apre con figure di interpreti che possiamo considerare le propaggini
della tradizione del grande attore all’italiana intinte nella modernità, da Paola
Borboni a Gianni Santuccio e Tino Buazzelli, fino a Franco Parenti. Sfogliandolo,
si vedono in posa o in scena sia artisti cari al grande pubblico sia innovatori
d’avanguardia. Sono colti nel loro farsi il teatro d’attore del dopoguerra e quello di
regia, la ricerca nella danza, il balletto classico di successo, la creazione operistica.
Le foto in bianco e nero dei primi anni sono di differenti autori; dal 1980 la mano
diventa quella di Marco Caselli Nirmal, fotografo con formazione di architettura,
capace di evocare con rara maestria il quadro scenico e la sua composizione
dinamica così come la spinta interiore più personale dell’interprete.
Chi frequenta la sala di rotonda Foschini a Ferrara lo ha visto sicuramente, Caselli.
Prima che si spengano le luci, si fa notare per i suoi giubbotti da caccia grossa,
pieni di tasche e cerniere, con un carico notevole di obiettivi e di corpi di macchine
avvolti in maglie di lana per attutire i clic e non disturbare la visione e l’ascolto
(anche adesso, che gli otturatori non sono più meccanici e fragorosi). Quando lo
spettacolo inizia, sembra svanire, diventare tutt’uno con il respiro delle immagini
che cattura. I suoi scatti sanno andare alla radice delle correnti che scoccano sulla
scena. Ritrae anche le prove, il farsi dello spettacolo, con le sue pause, le sue
perplessità, i tentennamenti che porteranno alla forma finale.
Nel volume si vedono alcuni momenti di lavoro di Claudio Abbado, che tanto
ha creato per il teatro ferrarese, oggi a lui intitolato: si vede dialogare il Maestro
con il regista Mario Martone per una delle indimenticabili opere mozartiane
che hanno debuttato in città; lo si vede discutere con il regista Luca Ronconi
e con la scenografa Gae Aulenti per il famoso Viaggio a Reims rossiniano. Nella
mostra è stata scelta una bella immagine del direttore d’orchestra mentre medita
appoggiato a una parete del proscenio. L’obiettivo coglie un altro gigante del
teatro contemporaneo, Robert Wilson: nella selezione espositiva lo vediamo col
viso imbiaccato come un clown in L’ultimo nastro di Krapp di Beckett; nel libro
14
viene colto anche in un momento di revisione di un copione di scena. Guardiamo
i fratelli Castellucci sorridenti davanti al mixer della regia e altri momenti di
allestimento, per spostarci pure a scrutare l’attesa, gli sguardi, gli applausi del
pubblico.
Il fotografare di Caselli, negli anni, ha chiarito sempre di più i propri obiettivi,
sposandosi con quelli del teatro: arrivare a cogliere dello spettacolo l’anima
profonda e la resa esteriore, per lasciare alla città un importante archivio pubblico
che testimoni l’avventura della creazione come produzione che impegna a fondo
le forze culturali e artistiche in relazione con una comunità cittadina. Per questo
i numerosi «dietro le quinte»; per questo, accanto allo scavo fortemente icastico
del volto e del gesto, alla ricerca di una quiddità dell’attore come individuo, come
creatore, il teatro si rivela sempre composizione d’insieme e rito sociale.
La prima immagine del libro è uno storico Alberto Lionello del 1964 nella Coscienza
di Zeno adattata da Tullio Kezich. Poi scorrono i volti di Arnoldo Foà, di Lina
Volonghi in vesti di popolana goldoniana nel leggendario Campiello di Strehler, di
Dario Fo e Franca Rame quarantenni, dei «Giovani» Rossella Falk e Romolo Valli
in pose di rara intensità, di Umberto Orsini. E così via. Caselli «cattura», tra gli
altri, il maestro del «teatro della morte» e della memoria Tadeusz Kantor mentre,
in scena, dirige Crepino gli artisti; ritrae Carmelo Bene in posa da ragazzaccio che
sfida il mondo, un Leo de Berardinis dal volto contrastato di luci e ombre, un
torvo Carlo Cecchi alle prese con il «suo» Pinter. Torna Cecchi nell’esposizione
mentre divora un krapfen, appaiono le sbarre del Marat Sade di Punzo con i
detenuti attori della Compagnia della Fortezza, Servillo nella scena essenziale del
suo ultimo Eduardo De Filippo di successo, mentre il palazzo dei Diamanti di
Ferrara si duplica in una scenografia ronconiana che riempiva la strada di superfici
specchianti, un omaggio a una delle città che ha inventato il Rinascimento e la
sfrangiata identità italiana. Ferma, ancora, il fotografo, l’espressione intensa di
Carolyn Carlson e cattura con sequenze di foto le onde di suggestioni delle sue
coreografie; coglie i guizzi acquatici dell’allestimento di Sasha Waltz del Dido
and Aeneas di Purcell; offre alla riconsiderazione dello sguardo i travestimenti
di Lindsay Kemp e la fragilità intensamente espressionista del butoh di Kazuo
Ohno.
Ci consegna intense immagini di compiante signore della scena come Pupella
Maggio o Valeria Moriconi, di direttori d’orchestra come Abbado o Gavazzeni,
15
che sembrano estrarre la musica dalle pagine della partitura e trasformarla in un
fluido che sentiamo echeggiare dalla carta nel teatro. Documenta impegnativi
spettacoli di regia, spesso con la firma di Luca Ronconi, che propongono anche usi
non consueti della sala teatrale, come Itaca di Botho Strauss, che elimina le sedie
dalla platea e offre a spettatori concentrati nei palchetti il panorama di rovine
evocanti la fine di un mondo.
Ci ricorda artisti intensi come Mariangela Melato o uomini di spettacolo
ironici, pronti a spendersi totalmente, come Giorgio Gaber. Sembra di nuovo
materializzare musica nel volto sospeso di Paolo Conte e ci rammenta come il
teatro sia una cerimonia sociale, andando a frugare nei palchetti al momento degli
applausi, con visi festosi, con facce perplesse, con spettatori che si abbandonano
allo scioglimento della tensione e altri che hanno fretta di indossare il cappotto
e infilare l’uscita. E in certi momenti apre anche le porte della sala teatrale e si
sposta a documentare spettacoli di strada (tutto questo nel libro).
Il volume e la mostra testimoniano la ricchezza di stagioni teatrali che si susseguono
con invenzioni sempre nuove. La fotografia staglia momenti chiave degli spettacoli
e, soprattutto nell’archivio complessivo, ne ricostruisce la memoria dinamica,
portando un tassello alla lotta contro lo svanire dell’effimera arte della scena. Si
fa testimone di atmosfere, di storie e soprattutto di quei legami compositi, fragili
e magnifici, che si intrecciano, diversi ogni sera, tra artista, teatro e spettatori.
Massimo Marino
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in scena
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Avvertenza
Questa selezione di fotografie attinge all’Archivio fotografico della Fondazione Teatro Comunale
Claudio Abbado di Ferrara, interamente catalogato, mediante finanziamenti ex L.R. 18/2000,
con il coordinamento scientifico della Soprintendenza per i beni librari e documentari dell’IBC,
negli anni 2012-2013.
L’intero catalogo dell’Archivio fotografico del Teatro è consultabile nell’OPAC del Polo unificato
ferrarese all’indirizzo <http://opac.unife.it/SebinaOpac/Opac>.
Le didascalie si riferiscono ai titoli delle opere e agli interpreti visibili nelle fotografie, forniscono
una parte limitata delle informazioni disponibili su ogni spettacolo nel Catalogo web.
In calce, tra parentesi tonde, l’indicazione dell’abbreviazione SPE (Spettacolo) seguita dal
numero, rinvia alla segnatura archivistica assegnata ai documenti fotografici e corrisponde al
numero di inventario presente nel Catalogo; è, al pari delle parole, chiave di ricerca.
56
Didascalie
1
Il Teatro Comunale
di Ferrara visto dal
palcoscenico durante
l’allestimento di Le nozze
di Figaro, commedia per
musica in quattro atti
di Lorenzo Da Ponte,
musica di Wolfgang
Amadeus Mozart,
maestro concertatore
e direttore Claudio
Abbado, regia di
Jonathan Miller, gennaio
1994
(SPE 1527)
(SPE 3016)
3
Dario Fo, in Galileo come
Ruzante. Disputa del
sapiente col contadino sulla
stella nova, spettacolo
di e con Dario Fo in
occasione del convegno
‘L’immaginario
contemporaneo’, di
Roberto Pazzi, per
‘Ferrara letteratura’, 23
maggio 1999 al Teatro
Nuovo di Ferrara.
(SPE 2391)
4
L’ultimo nastro di Krapp,
di Samuel Beckett, regia,
scena, ideazione e luci
di Robert Wilson, con
Robert Wilson, costumi
e collaborazione alla
2
scenografia di Yashi
Così fan tutte o sia la
Tabassomi, un progetto
scuola degli amanti,
di Change Performing
dramma giocoso in due
Arts, commissionato
atti, libretto di Lorenzo
da Spoleto52 Festival
Da Ponte, musica di
dei 2 Mondi e Grand
Wolfgang Amadeus
Théâtre de Luxembourg,
Mozart, regia di Mario
prodotto da CRT
Martone, direttore
Claudio Abbado, Mahler Artificio, Milano,
rappresentazione del 18
Chamber Orchestra,
Athestis Chorus, maestro novembre 2009 al Teatro
Comunale di Ferrara.
del coro Filippo Maria
(SPE 3735)
Bressan, produzione
del Teatro Comunale di
Ferrara/Ferrara Musica
5
in coproduzione con
Voce al corpo, azione
Fondazione Teatro
scenica dei ragazzi del
Comunale di Modena,
laboratorio Cicimbù a
Fondazione “I Teatri”
cura di Cristina Gualandi
di Reggio Emilia,
e Lorella Rizzatti,
allestimento del Teatro
rappresentazione del 10
San Carlo di Napoli,
maggio 2014 al Teatro
rappresentazioni del
Boldini di Ferrara.
17 e 19 febbraio 2004
al Teatro Comunale di
Ferrara
6
Paolo Conte in camerino
al Teatro Comunale
di Ferrara durante il
concerto del 4
agosto 1988.
(SPE 985)
7
Ferruccio Soleri
(Arlecchino) nel Ridotto
del Teatro Comunale di
Ferrara, nei giorni delle
rappresentazioni di Il
trionfo dell’amore, di Pierre
Carlet de Chamblain
de Marivaux, novembre
1986.
(SPE 829)
8
L’anima buona di Sezuan,
di Bertolt Brecht, regia
di Giorgio Strehler, scene
di Paolo Bregni, costumi
di Luisa Spinarelli,
allestimento del Piccolo
Teatro di Milano e di
Emilia-Romagna Teatro,
rappresentazioni del 4, 5,
6, 7, 8, 9, 10, 11 marzo
1982 al
Teatro Comunale di
Ferrara
(SPE 377)
9
La Traviata,
melodramma in tre atti,
libretto di Francesco
Maria Piave da La
dame aux camélias di
Alexandre Dumas figlio,
musica di Giuseppe
Verdi, regia di Henning
Brockhaus, Maestro
concertatore e direttore
Angelo Campori,
Orchestra Sinfonica
57
dell’Emilia-Romagna
‘A. Toscanini’, scene di
Josef Svoboda, costumi
di Mario Catalano,
opera interpretata da
giovani cantanti dei corsi
sulla vocalità verdiana
promossi e organizzati
dalla Fondazione Arturo
Toscanini con il sostegno
del Fondo Sociale
Europeo e dalla Regione
Emilia-Romagna
in collaborazione
con il Teatro Regio
e con il Comune di
Busseto sotto la guida
del Maestro Carlo
Bergonzi, allestimento
scenico di proprietà
dell’Associazione
Arena Sferisterio
Macerata Opera,
nuova produzione del
Teatro Regio di Parma
in coproduzione con
il Teatro Alighieri
di Ravenna, il
Teatro Comunale di
Modena e il Teatro
Comunale di Ferrara,
rappresentazione del 21
febbraio 1997 al Teatro
Comunale di Ferrara.
(SPE 1929)
10
Béjart Ballet Lausanne,
in Journal Deuxième,
musiche di Richard
Wagner e Franz Liszt,
coreografia e direzione
artistica di Maurice
Béjart, costumi di
Anna De Giorgi, luci
di Clément Cayrol con
la presenza di Maurice
Béjart, rappresentazione
del 15 febbraio 1996
al Teatro Comunale di
Ferrara.
58
(SPE 1772)
Comunale di FerraraFerrara
Musica rappresentazioni
11
del 24, 29 maggio e 1
Amanda Roocroft e Rosa giugno 1999 al Teatro
Mannion, in Così fan
Comunale di Ferrara.
tutte o sia la scuola degli
(SPE 2257)
amanti, dramma giocoso
in due atti, libretto
di Lorenzo Da Ponte,
13
musica di Wolfgang
Zio Vanja, di Anton
Amadeus Mozart,
Cechov, traduzione di
Maestro concertatore,
Milli Martinelli e Peter
direzione e regia John
Stein, regia di Peter
Eliot Gardiner, English
Stein,
Baroque Soloists,
costumi di Moidele
Monteverdi Choir,
Bickel, luci di Claudio
scene e costumi di Paolo Coloretti, suono di
Tommasi, coproduzione Franco Visioli, musiche
del Teatro Comunale di originali e arrangiamenti
Ferrara-Ferrara Musica, per chitarra Michele
con le Théâtre Musical
de Marchi, direttore di
de Paris Châtelet e il
scena Enrico Lanzoni,
Teatro Nacional de
allestimento del Teatro
São Carlos de Lisboa,
Stabile di Parma e
rappresentazioni del 12, del Teatro di Roma,
14, 16 giugno 1992
rappresentazioni del
al Teatro Comunale di
12, 13, 14, 15, 16 e
Ferrara.
17 novembre 1996 al
(SPE 1313)
Teatro Comunale di
Ferrara.
(SPE 1886 )
12
Claudio Abbado dirige
Falstaff, commedia lirica 14
in tre atti, libretto di
Dido and Aeneas, opera
Arrigo Boito, musica di in un prologo e tre atti
Giuseppe Verdi, regia di su testo di Nahum Tate,
Jonathan Miller, Maestro musica di Henry Purcell,
concertatore e direttore regia e coreografia di
Claudio Abbado, Mahler Sasha Waltz, direzione e
Chamber Orchestra,
ricostruzione di Attilio
Coro del Teatro
Cremonesi, produzione
Comunale di Bologna,
di Sasha Waltz &
allestimento Deutsche
Guests, Akademie für
Staatsoper Berlin, con
Alte Musik Berlin,
il contributo della
in coproduzione con
Presidenza del Consiglio Staatsoper Unter
dei Ministriden Linden, Grand
Dipartimento dello
Théâtre de la Ville de
Spettacolo, nuova
Luxembourg, Opéra
produzione del Teatro
National de Montpellier
e Teatro Comunale di
Ferrara. Versione in
lingua originale con
sopratitoli a cura di
Prescott Studio, Firenze
in collaborazione
con GoetheInstitut, Mailand,
rappresentazioni del
16 e 17 giugno 2006
al Teatro Comunale di
Ferrara. In esclusiva per
l’Italia.
(SPE 3258)
Comunale di Ferrara.
Testo messo in scena su
concessione della Casa
Editrice Suhrkamp
Verlag, Francoforte.
(SPE 1298)
17
Kazuo Ohno, in The
road in heaven, the road
in earth (Tendo Chido),
da un poema haiku di
Nagata Kohi, Kazuo
Ohno e Yoshito Ohno,
costumi di Etsuko
15
Ohno, suono di Ko
Aluminium, coreografia
Suzuki, luci di Toshio
Mats Ek, musica di
Mizohata, produzione
John Adams e Shaker
Kazuo Ohno Dance
Loops, scene e costumi
Institute con l’apporto
di Peder Freiij, disegno
dell’Istituto Giapponese
luci di Erik Berglund,
di Cultura a Roma.
ripresa di Ana Laguna e Prima rappresentazione
Lena Wennergren-Juras, europea, 6 marzo 1997,
messinscena del Cullberg Teatro Comunale di
Ballet, rappresentazione Ferrara.
del 21 marzo 2006 al
(SPE 1934)
Teatro Comunale di
Ferrara.
(SPE 3273)
18
Tadeusz Kantor in
Crepino gli artisti,
16
rivista di Tadeusz
Carlo Cecchi, in Ritter,
Kantor, Produzione
Dene, Voss, di Thomas
Centro Cricot2, CRT
Bernhard, traduzione
Milano Centro di
di Eugenio Bernardi,
Ricerca per il Teatro,
regia di Carlo Cecchi,
Institut für Moderne
scene e costumi di
Kunst Norimberga,
Titina Maselli realizzate rappresentazioni del 3, 4,
da Franco Rubechini5, 6 e 7 dicembre 1986,
Firenze, luci di Andrea
al Teatro Comunale di
Narese, allestimento del Ferrara.
Teatro Niccolini-Teatro
(SPE 830)
Stabile di Produzione
e Compagnia Il
Granteatro, produttore
19
esecutivo Roberto Toni,
Marat-Sade, la
rappresentazioni del
persecuzione e l’assassinio
15, 16, 17, 18, 19 e 20
di Jean Paul Marat, da
gennaio 1992 al Teatro
Marat Sade di Peter
Weiss, spettacolo dei
detenuti-attori della
‘Compagnia della
Fortezza’ del Carcere
di Volterra, regia di
Armando Punzo, aiuto
regia Annet Henneman,
musiche di Pasquale
Catalano, scene di
Armando Punzo,
Valerio Di Pasquale
e Gianni Gronchi,
costumi di Daria
Guerrini e Giovanni
Sutera, produzione
di Carte Blanche,
rappresentazioni del 6 e
7 maggio 1995 al Teatro
Comunale di Ferrara.
(SPE 1633)
20
Angeles Blancas
Gulin e Anna
Caterina Antonacci,
in L’incoronazione di
Poppea, opera règia in
un prologo e tre atti
di Gian Francesco
Busenello, musica di
Claudio Monteverdi,
regia di Thomas
Moschopoulos, maestro
al cembalo Stefano
De Micheli, scene di
Dionisis Fotopoulos,
costumi di Ellie
Papageorgakopoulou,
luci di Lefteris
Pavlopoulos,
coproduzione dei Teatri
del Circuito Lirico
Lombardo (Teatro
Ponchielli di Cremona,
Teatro Grande di
Brescia, Teatro Sociale di
Como, Teatro Fraschini
di Pavia), Teatro Dante
Alighieri di Ravenna
e Teatro Comunale di
Ferrara, rappresentazioni
59
del 6 e 8 gennaio 2006
al Teatro Comunale
di Ferrara. Nuovo
allestimento.
(SP E 3254)
Mahler e Wolfgang
Amadeus Mozart,
regia e coreografia di
Maurice Béjart con la
collaborazione di Anne
Delbée, scene e luci di
Roger Bernard, costumi
21
di Luisa Spinatelli,
Elena Monti e Sonia
allestimento di Torino
Prina, in Partenope, opera Danza, rappresentazione
in tre atti, libretto di
del 24 novembre 1998
Silvio Stampiglia, musica al Teatro Comunale di
di Georg Friedrich
Ferrara.
Haendel, regia, scene e
(SPE 2259)
luci di Giuseppe Frigeni,
costumi di Regina
Martino, maestro di
24
concerto al cembalo
Compagnie Maguy
Ottavio Dantone
Marin, in May B,
Accademia Bizantina,
coreografia di Maguy
nuovo allestimento
Marin, musiche di
Coproduzione Teatro
Franz Schubert, Gilles
Comunale di Ferrara,
de Binche e Gavin
Fondazione Teatro
Bryars, produzione della
Comunale di Modena,
Compagnie Maguy
rappresentazioni del
Marin, Maison des Arts
16 e 18 gennaio 2009
et de la Culture de
al Teatro Comunale di
Créteil, rappresentazione
Ferrara.
dell’8 ottobre 2009 al
(SPE 3635)
Teatro Comunale di
Ferrara.
(SPE 3773)
22
Toni Servillo legge
Mèmoires, di Carlo
25
Goldoni, spettacolo
Buchettino, favola
presentato nell’ambito
acustica tra cinquanta
del progetto ‘Chardin e
lettini, da una fiaba di
il suo tempo: conferenze, Perrault, regia di Chiara
incontri, spettacoli’, 18
Guidi, ambientazione
gennaio 2011 al Teatro
di Romeo Castellucci,
Comunale di Ferrara.
adattamento di Claudia
(SPE 3883)
Castellucci, messinscena
Socìetas Raffaello Sanzio,
rappresentazioni del
23
9, 10, 11 e 12 gennaio
Carla Fracci, in L’heure
1996 alla Sala San
exquise, variazioni
Francesco di Ferrara.
sul tema di Samuel
(SPE 1815)
Beckett Oh, les beaux
jours, musiche di Anton
Webern, Gustav
60
26
Compagnia di ballo
del Maggio Musicale
Fiorentino, in Callas,
coreografia e regia di
Reinhild Hoffmann,
scenografia di Johannes
Schütz, costumi di
Joachim Herzog,
nuovo allestimento
per MaggioDanza
coproduzione del Teatro
Comunale di Ferrara e
del Teatro del Maggio
Musicale Fiorentino,
rappresentazioni del 12 e
13 maggio 2006 al
Teatro Comunale di
Ferrara. Prima nazionale.
(SPE 3275)
27
Anna Bonaiuto, Gigio
Morra e Andrea Renzi,
in Le false confidenze,
di Pierre Marivaux,
traduzione di Cesare
Garboli, regia e scene di
Toni Servillo, costumi di
Ortensia De Francesco,
luci di Pasquale Mari,
allestimento Teatri
Uniti, rappresentazioni
del 18, 19, 20 e 21
gennaio 2007 al Teatro
Comunale di Ferrara.
(SPE 3371)
28
Ruggero Raimondi
e Sara Mingardo, in
Falstaff, commedia lirica
in tre atti, libretto di
Arrigo Boito, musica di
Giuseppe Verdi, regia di
Jonathan Miller, Maestro
concertatore e
direttore Claudio
Abbado (24 e 29
maggio, 1 giugno)
Stefan Anton Reck
(4 giugno), Mahler
Chamber Orchestra,
Coro del Teatro
Comunale di Bologna,
allestimento Deutsche
Staatsoper Berlin,
con il contributo
della Presidenza del
Consiglio dei MinistriDipartimento dello
Spettacolo, nuova
produzione del Teatro
Comunale di FerraraFerrara Musica
rappresentazioni del
24, 29 maggio e 1 e 4
giugno 1999 al Teatro
Comunale di
Ferrara.
(SPE 2257)
29
Itaca, di Botho Strauss,
traduzione di Luisa
Gazzerro Righi, parte di
Odissea: doppio
ritorno, due spettacoli
di Luca Ronconi,
regia di Luca Ronconi,
musiche di Carlo
Boccadoro, progetto
scenico di Marco Rossi,
movimenti di Maria
Consagra, costumi
di Silvia Aymonino,
luci di Nevio Cavina,
produzione Santacristina
Centro Teatrale, Teatro
Comunale di Ferrara,
in collaborazione con
la Scuola del Piccolo
Teatro di MilanoTeatro d’Europa,
rappresentazioni del 4
al 9 settembre 2007
al Teatro Comunale di
Ferrara. Prima assoluta.
(SPE 3487)
30
Toni Servillo e Peppe
Servillo in Le voci di
dentro, di Eduardo De
Filippo, regia di Toni
Servillo, scene di Lino
Fiorito, costumi di
Ortensia De Francesco,
luci di Cesare Accetta,
produzione Teatri
Uniti/Piccolo Teatro di
Milano-Teatro d’Europa/
Teatro di Roma,
rappresentazione del 10
aprile 2014 al Teatro
Comunale “Claudio
Abbado” di Ferrara
31
Amor nello specchio,
di Giovan Battista
Andreini, regia di Luca
Ronconi, coproduzione
del Teatro Comunale di
Ferrara e Santacristina
Centro Teatrale,
rappresentazioni dal 6
all’11 luglio 2002 al
Palazzo dei Diamanti
di Ferrara in occasione
dell’’Anno di Lucrezia
Borgia.
(SPE 2719)
32
Claudio Abbado nel
Teatro Comunale di
Ferrara nell’aprile 2007
durante la tournée
dell’Orchestra Mozart
dedicata ai Concerti
Brandeburghesi di
Johann Sebastian Bach.
61
Finito di stampare nell’anno 2014
da Centro Stampa regionale, Bologna
63
ISBN 9788897281405
64