in scena 1 2 ISTITUTO PER I BENI ARTISTICI CULTURALI E NATURALI DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA in scena Fotografie di Marco Caselli Nirmal al Teatro Comunale di Ferrara (1964-2012) a cura di Giuseppina Benassati e Roberta Cristofori Catalogo della mostra all’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona, 20 ottobre-15 novembre 2014 Questa pubblicazione vede la luce in occasione della mostra in scena all’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona per la presentazione del volume, Il teatro per immagini. Le stagioni teatrali nell’Archivio fotografico del Teatro Comunale di Ferrara (1964-2012), a cura di Giuseppina Benassati e Roberta Cristofori, con una presentazione di Claudio Abbado e fotografie di Marco Caselli Nirmal, Bologna, Editrice Compositori, 2013 (IBC. Immagini e documenti. Imago). Entrambi gli eventi sono nell’ambito della XIV Settimana della lingua italiana nel mondo. Ideazione della mostra e del catalogo Giuseppina Benassati e Roberta Cristofori Fotografie Marco Caselli Nirmal Progetto della mostra Roberta Ferrazza Comunicazione Ufficio stampa IBC: Valeria Cicala, Carlo Tovoli Ufficio stampa e comunicazione Fondazione Teatro Comunale di Ferrara: Federica Tassinari Ufficio stampa Istituto Italiano di Cultura di Barcellona: Davide Scoglio Impaginazione Beatrice Orsini Si ringraziano per la cortese collaborazione: Eredi di Claudio Abbado George Edelman, direttore di Ferrara Musica Roberta Ferrazza, direttore dell’’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona Bruna Grasso, Alessandra Taddia, Federica Tassinari della Fondazione Teatro Comunale Claudio Abbado, Ferrara © 2014 Testi e immagini Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, Soprintendenza per i beni librari e documentari Via Galliera 21 – 40121 Bologna www.ibc.regione.emilia-romagna.it Presentazioni Le immagini di Marco Caselli Nirmal riescono a restituirci la magia del Teatro, a catturare in un istante l’unicità dell’evento, il fascino di quell’intreccio di suoni, luci, gesti, e spazio scenico. Marco è allo stesso tempo un artista raffinato e un custode della memoria: i suoi scatti rappresentano infatti una straordinaria testimonianza documentale della storia del Teatro Comunale di Ferrara, del quale, essendone fotografo ufficiale da oltre trent’anni, ha carpito l’anima. Un legame talmente profondo da poter dire che egli stesso, stagione dopo stagione, spettacolo dopo spettacolo, più dei molti attori, danzatori, musicisti e scenografi che vi si sono succeduti, ne è divenuto una sorta di creativo e sensibile genius loci. Le trenta immagini selezionate sono un piccolo frammento di una produzione vastissima che è possibile approfondire nel prezioso volume Il teatro per immagini. Le stagioni teatrali nell’Archivio fotografico del Teatro Comunale di Ferrara (19642012), curato da Giuseppina Benassati e Roberta Cristofori. Per celebrare una storia e contemporaneamente rivivere in modo nuovo e originale le emozioni di un luogo senza tempo, l’alchimia che scaturisce tra palcoscenico e platea. Dario Franceschini Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo 7 Il recupero della memoria mediante l’inventariazione, la catalogazione e la salvaguardia di un archivio fotografico teatrale consente forme diverse di valorizzazione. Dopo il catalogo online, frutto del lavoro scientifico di analisi e di registrazione dei dati e delle immagini relativi a ogni spettacolo, e il volume a stampa Il teatro per immagini (2013), prima proposta di lettura critica dell’’ingente patrimonio dell’’Archivio del Teatro comunale Claudio Abbado di Ferrara, questa mostra offre un sintetico percorso visivo curato dall’autore di gran parte delle fotografie. L’evento si colloca nell’ambito della presentazione dell’intero lavoro in una sede e in un contesto europeo capace di recepire, attraverso le immagini fotografiche il senso del corposo rapporto, quasi fisico, esistente tra attore e spettatore, tra palcoscenico e platea. Le immagini, come la musica, superano le barriere linguistiche e immediatamente divengono patrimonio comunitario. Angelo Varni Presidente dell’Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna 8 La mostra In scena apre a Barcellona la XIV Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, che quest’anno cade nell’ambito del Semestre di Presidenza Italiana dell’Unione Europea e affronta nei suoi diversi aspetti la tematica “Scrivere la nuova Europa: editoria italiana, autori e lettori nell’era digitale”. L’esposizione comprende 30 scatti fotografici che immortalano altrettante occasioni di spettacolo al Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara. Il fotografo Marco Caselli, che a partire dal 1980 ha avuto l’incarico di fotografare gli spettacoli dal vivo, ha selezionato queste bellissime immagini all’interno di una vasta documentazione, composta da oltre duecentocinquantamila fotografie, memoria di un’attività teatrale di grande livello qualitativo a partire dagli anni Sessanta. Questo importantissimo archivio, consultabile online, deve la sua valorizzazione ad un lungo e accurato lavoro di inventariazione e catalogazione dell’Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna. All’inaugurazione della mostra si affianca la presentazione del volume Il teatro per immagini, a cura di Giuseppina Benassati e Roberta Cristofori, che propone una selezione di quattrocentocinquantotto immagini, con testi critici e metodologici nonché una introduzione del Maestro Claudio Abbado, cui è stato recentemente intitolato il teatro. Ringrazio il Teatro Comunale di Ferrara e l’Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna per aver reso possibile presso l’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona, la realizzazione di questi due eventi, che fanno conoscere e promuovono fuori dal territorio nazionale, l’eccellenza dell’arte italiana e l’importanza del recupero della memoria, attraverso la magia del teatro, che le foto di Marco Caselli ci restituiscono. Roberta Ferrazza Direttrice Istituto Italiano di Cultura di Barcellona 9 Scintille vorticose Alchimie a teatro C’è bisogno di altre immagini in un mondo che ne è già pervaso? La risposta non può essere che positiva allorché questi ‘fantasmi’ sono in grado di generare nuove forme, nuovi stati d’animo, quando sono in grado di innescare sconosciuti processi conoscitivi. Le fotografie di Marco Caselli, riferite al Teatro Comunale di Ferrara, appartengono a questa categoria, trattengono sospiri di storia ma sono in grado soprattutto di tracciare una nuova geografia del ricco territorio teatrale. Le mappe, come sappiamo, non sono mai sovrapponibili ai territori e così anche la selezione fotografica che Marco Caselli presenta in questa mostra è in grado di farci percepire sensazioni che lo spettacolo-in-presenza non poteva darci. Non si tratta di un effetto museale ma di una vera ‘ripresa fotografica’, un riprendere presso di sé fantasmi che la relazione teatrale è in grado di produrre e che non si esauriscono nell’evento rappresentativo ma continuano a distillare magiche corrispondenze. Lo sguardo che Caselli getta sui volti, sui corpi, sulle dynamis, sulle ‘cose’ del teatro non è mimetico e neppure indica ma sta sospeso e traccia un reticolo di ipotesi interpretative cui possiamo aderire o contrapporci. Le immagini fotografiche possono riassumere il passato e far intravedere il futuro, le foto di Marco Caselli Nirmal hanno questa caratteristica, il suo occhio attorno alla danza, alla musica, alle geometrie dello spazio registico accende scintille che racchiudono forze rappresentative ‘salvate’ e restituite a nuovi sguardi. In questo luogo angusto ma vertiginoso sta la ricchezza del suo discorso. Marino Pedroni Direttore Teatro Comunale Claudio Abbado - Ferrara 10 Ragione e sentimento E’ opinione comune che non esista nulla di più burocratico e asettico del lavoro di catalogazione, inteso pure come pedante analisi filologica dei documenti, anche fotografici. In realtà si tratta di un lavoro ‘avventuroso’, che di volta in volta, a seconda del contesto, consente di entrare in mondi complessi e interessanti; quando il tema è il teatro, declinato in tutte le sue accezioni e manifestazioni, la ragione procede di pari passo con la passione. Il lavoro triennale sull’Archivio fotografico del Teatro Comunale di Ferrara, promosso dall’IBC, ha trasformato l’eterno contrasto in un idillio speciale. L’Archivio del Comunale è documentazione e memoria di una attività teatrale di grande livello qualitativo, ma anche miniera iconografica di opere, capaci di restituire, interpretate dal fotografo, le infinite interpretazioni di ‘ragioni e sentimenti’ magnificate entro un’architettura nata per enfatizzare e socializzare l’atto del vedere e dell’udire. La catalogazione delle fotografie conservate in questo Archivio è stata l’incontro tra la suggestione di immagini polimorfe e la necessità di una loro restituzione verbale, rigorosa e formalizzata, in strutture testuali formulate su standard internazionali. Il catalogo, fruibile online mediante l’associazione di informazioni bibliografiche controllate e immagini digitali, è strumento di efficace reperimento di singoli spettacoli, stagioni teatrali, autori e interpreti. Al contempo è giacimento iconico di tale magnetismo da imporre la necessità di una prima interpretazione. 11 Ecco allora l’opera a stampa, Il teatro per immagini, non un catalogo degli spettacoli, ma una proposizione critica, un racconto che trae fondamento dalla “vita delle forme”. Le immagini, pur legate a singoli eventi, scelte e orchestrate per assonanza di un distillato di gesti, espressioni, forme, colori e luci, restituiscono una diversa narrazione della vita del Teatro; il ritmo e la variazione che si susseguono pagina dopo pagina accompagnano in un viaggio di stupore e meraviglia, quasi un’iperbole barocca. Ragione e sentimento, appunto. Di mediazione in mediazione - ciò che il Teatro ha conservato, ciò che il fotografo ha restituito interpretando, ciò che abbiamo selezionato per il volume a stampa –prosegue il percorso di valorizzazione: si affaccia l’occhio del mestiere. Ecco allora la mostra. Correda la presentazione del volume in ambito europeo, e a sua volta si fa pagina e immagine su carta, e propone ciò che l’artifex fotografo seleziona nel proprio operato. Un’altra interpretazione. Giuseppina Benassati Roberta Cristofori 12 La memoria del teatro Fuggono veloci le ore del teatro. Scorrono le emozioni, le idee, incarnate in attori e attrici, realizzate nello spazio scenico. Si apre il sipario, pullula la vita, più concentrata e esemplare di quella che attraversiamo tutti i giorni; poi un applauso, e rimane solo la memoria. Fermare lo spettacolo è un sogno dello spettatore, della critica, della storiografia fin dai tempi delle cronache cittadine medievali, delle relazioni degli ambasciatori ai loro sovrani sulle meravigliose feste rinascimentali, dei ricordi degli attori, degli schizzi di pittori e disegnatori, delle prime gazzette. Il Novecento ha inventato altri mezzi per serbare tracce almeno parziali: la fotografia, il cinema, il video. Si tratta, sempre, di rappresentazioni fantasmatiche dell’evento dal vivo, ma capaci certe volte di riaccenderne in modo particolarissimo il calore della presenza. Il Teatro Comunale di Ferrara, uno spazio che combina stagioni di prosa, di danza, di lirica, di musica, dagli anni Sessanta ha conservato le immagini degli spettacoli ospitati e prodotti. Prima ha archiviato le fotografie di scena che fornivano le compagnie. In seguito ha incaricato Marco Caselli Nirmal di integrare quella documentazione, sempre parziale, fotografando gli spettacoli dal vivo, cogliendone diversi aspetti, mostrandoli nella relazione particolare con il pubblico. Si è costituito così, negli anni, un fondo di duecentocinquantamila fotografie. Sull’Archivio è stata svolta una accurata e analitica campagna di catalogazione, curata e diretta dall’Istituto pei i beni culturali in collaborazione con il Teatro Comunale, che ha reso possibile la consultazione online dell’interno patrimonio. Una selezione di quattrocentocinquantotto immagini è quanto le responsabili scientifiche del progetto hanno proposto nel volume Il teatro per immagini , accompagnato da testi critici e metodologici e da una introduzione del Maestro 13 Claudio Abbado. L’imponente documentazione riesce a darne uno spaccato che rende la varietà, la complessità di un patrimonio abbastanza unico, fornendo allo stesso tempo un regesto delle stratigrafie del teatro italiano (e non solo) di notevole interesse documentario e emotivo. Trenta di queste immagini sono state scelte per questa mostra, come esempio di una ricerca di ben più ampie dimensioni. Il volume si apre con figure di interpreti che possiamo considerare le propaggini della tradizione del grande attore all’italiana intinte nella modernità, da Paola Borboni a Gianni Santuccio e Tino Buazzelli, fino a Franco Parenti. Sfogliandolo, si vedono in posa o in scena sia artisti cari al grande pubblico sia innovatori d’avanguardia. Sono colti nel loro farsi il teatro d’attore del dopoguerra e quello di regia, la ricerca nella danza, il balletto classico di successo, la creazione operistica. Le foto in bianco e nero dei primi anni sono di differenti autori; dal 1980 la mano diventa quella di Marco Caselli Nirmal, fotografo con formazione di architettura, capace di evocare con rara maestria il quadro scenico e la sua composizione dinamica così come la spinta interiore più personale dell’interprete. Chi frequenta la sala di rotonda Foschini a Ferrara lo ha visto sicuramente, Caselli. Prima che si spengano le luci, si fa notare per i suoi giubbotti da caccia grossa, pieni di tasche e cerniere, con un carico notevole di obiettivi e di corpi di macchine avvolti in maglie di lana per attutire i clic e non disturbare la visione e l’ascolto (anche adesso, che gli otturatori non sono più meccanici e fragorosi). Quando lo spettacolo inizia, sembra svanire, diventare tutt’uno con il respiro delle immagini che cattura. I suoi scatti sanno andare alla radice delle correnti che scoccano sulla scena. Ritrae anche le prove, il farsi dello spettacolo, con le sue pause, le sue perplessità, i tentennamenti che porteranno alla forma finale. Nel volume si vedono alcuni momenti di lavoro di Claudio Abbado, che tanto ha creato per il teatro ferrarese, oggi a lui intitolato: si vede dialogare il Maestro con il regista Mario Martone per una delle indimenticabili opere mozartiane che hanno debuttato in città; lo si vede discutere con il regista Luca Ronconi e con la scenografa Gae Aulenti per il famoso Viaggio a Reims rossiniano. Nella mostra è stata scelta una bella immagine del direttore d’orchestra mentre medita appoggiato a una parete del proscenio. L’obiettivo coglie un altro gigante del teatro contemporaneo, Robert Wilson: nella selezione espositiva lo vediamo col viso imbiaccato come un clown in L’ultimo nastro di Krapp di Beckett; nel libro 14 viene colto anche in un momento di revisione di un copione di scena. Guardiamo i fratelli Castellucci sorridenti davanti al mixer della regia e altri momenti di allestimento, per spostarci pure a scrutare l’attesa, gli sguardi, gli applausi del pubblico. Il fotografare di Caselli, negli anni, ha chiarito sempre di più i propri obiettivi, sposandosi con quelli del teatro: arrivare a cogliere dello spettacolo l’anima profonda e la resa esteriore, per lasciare alla città un importante archivio pubblico che testimoni l’avventura della creazione come produzione che impegna a fondo le forze culturali e artistiche in relazione con una comunità cittadina. Per questo i numerosi «dietro le quinte»; per questo, accanto allo scavo fortemente icastico del volto e del gesto, alla ricerca di una quiddità dell’attore come individuo, come creatore, il teatro si rivela sempre composizione d’insieme e rito sociale. La prima immagine del libro è uno storico Alberto Lionello del 1964 nella Coscienza di Zeno adattata da Tullio Kezich. Poi scorrono i volti di Arnoldo Foà, di Lina Volonghi in vesti di popolana goldoniana nel leggendario Campiello di Strehler, di Dario Fo e Franca Rame quarantenni, dei «Giovani» Rossella Falk e Romolo Valli in pose di rara intensità, di Umberto Orsini. E così via. Caselli «cattura», tra gli altri, il maestro del «teatro della morte» e della memoria Tadeusz Kantor mentre, in scena, dirige Crepino gli artisti; ritrae Carmelo Bene in posa da ragazzaccio che sfida il mondo, un Leo de Berardinis dal volto contrastato di luci e ombre, un torvo Carlo Cecchi alle prese con il «suo» Pinter. Torna Cecchi nell’esposizione mentre divora un krapfen, appaiono le sbarre del Marat Sade di Punzo con i detenuti attori della Compagnia della Fortezza, Servillo nella scena essenziale del suo ultimo Eduardo De Filippo di successo, mentre il palazzo dei Diamanti di Ferrara si duplica in una scenografia ronconiana che riempiva la strada di superfici specchianti, un omaggio a una delle città che ha inventato il Rinascimento e la sfrangiata identità italiana. Ferma, ancora, il fotografo, l’espressione intensa di Carolyn Carlson e cattura con sequenze di foto le onde di suggestioni delle sue coreografie; coglie i guizzi acquatici dell’allestimento di Sasha Waltz del Dido and Aeneas di Purcell; offre alla riconsiderazione dello sguardo i travestimenti di Lindsay Kemp e la fragilità intensamente espressionista del butoh di Kazuo Ohno. Ci consegna intense immagini di compiante signore della scena come Pupella Maggio o Valeria Moriconi, di direttori d’orchestra come Abbado o Gavazzeni, 15 che sembrano estrarre la musica dalle pagine della partitura e trasformarla in un fluido che sentiamo echeggiare dalla carta nel teatro. Documenta impegnativi spettacoli di regia, spesso con la firma di Luca Ronconi, che propongono anche usi non consueti della sala teatrale, come Itaca di Botho Strauss, che elimina le sedie dalla platea e offre a spettatori concentrati nei palchetti il panorama di rovine evocanti la fine di un mondo. Ci ricorda artisti intensi come Mariangela Melato o uomini di spettacolo ironici, pronti a spendersi totalmente, come Giorgio Gaber. Sembra di nuovo materializzare musica nel volto sospeso di Paolo Conte e ci rammenta come il teatro sia una cerimonia sociale, andando a frugare nei palchetti al momento degli applausi, con visi festosi, con facce perplesse, con spettatori che si abbandonano allo scioglimento della tensione e altri che hanno fretta di indossare il cappotto e infilare l’uscita. E in certi momenti apre anche le porte della sala teatrale e si sposta a documentare spettacoli di strada (tutto questo nel libro). Il volume e la mostra testimoniano la ricchezza di stagioni teatrali che si susseguono con invenzioni sempre nuove. La fotografia staglia momenti chiave degli spettacoli e, soprattutto nell’archivio complessivo, ne ricostruisce la memoria dinamica, portando un tassello alla lotta contro lo svanire dell’effimera arte della scena. Si fa testimone di atmosfere, di storie e soprattutto di quei legami compositi, fragili e magnifici, che si intrecciano, diversi ogni sera, tra artista, teatro e spettatori. Massimo Marino 16 in scena 1 19 20 2 21 3 22 4 23 5 24 6 25 7 26 8 27 9 28 10 29 11 30 12 31 32 13 33 14 34 15 35 16 36 17 37 18 38 19 39 20 40 21 41 22 42 23 43 44 24 45 25 46 26 47 48 27 49 28 50 29 51 52 30 53 31 54 32 55 Avvertenza Questa selezione di fotografie attinge all’Archivio fotografico della Fondazione Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara, interamente catalogato, mediante finanziamenti ex L.R. 18/2000, con il coordinamento scientifico della Soprintendenza per i beni librari e documentari dell’IBC, negli anni 2012-2013. L’intero catalogo dell’Archivio fotografico del Teatro è consultabile nell’OPAC del Polo unificato ferrarese all’indirizzo <http://opac.unife.it/SebinaOpac/Opac>. Le didascalie si riferiscono ai titoli delle opere e agli interpreti visibili nelle fotografie, forniscono una parte limitata delle informazioni disponibili su ogni spettacolo nel Catalogo web. In calce, tra parentesi tonde, l’indicazione dell’abbreviazione SPE (Spettacolo) seguita dal numero, rinvia alla segnatura archivistica assegnata ai documenti fotografici e corrisponde al numero di inventario presente nel Catalogo; è, al pari delle parole, chiave di ricerca. 56 Didascalie 1 Il Teatro Comunale di Ferrara visto dal palcoscenico durante l’allestimento di Le nozze di Figaro, commedia per musica in quattro atti di Lorenzo Da Ponte, musica di Wolfgang Amadeus Mozart, maestro concertatore e direttore Claudio Abbado, regia di Jonathan Miller, gennaio 1994 (SPE 1527) (SPE 3016) 3 Dario Fo, in Galileo come Ruzante. Disputa del sapiente col contadino sulla stella nova, spettacolo di e con Dario Fo in occasione del convegno ‘L’immaginario contemporaneo’, di Roberto Pazzi, per ‘Ferrara letteratura’, 23 maggio 1999 al Teatro Nuovo di Ferrara. (SPE 2391) 4 L’ultimo nastro di Krapp, di Samuel Beckett, regia, scena, ideazione e luci di Robert Wilson, con Robert Wilson, costumi e collaborazione alla 2 scenografia di Yashi Così fan tutte o sia la Tabassomi, un progetto scuola degli amanti, di Change Performing dramma giocoso in due Arts, commissionato atti, libretto di Lorenzo da Spoleto52 Festival Da Ponte, musica di dei 2 Mondi e Grand Wolfgang Amadeus Théâtre de Luxembourg, Mozart, regia di Mario prodotto da CRT Martone, direttore Claudio Abbado, Mahler Artificio, Milano, rappresentazione del 18 Chamber Orchestra, Athestis Chorus, maestro novembre 2009 al Teatro Comunale di Ferrara. del coro Filippo Maria (SPE 3735) Bressan, produzione del Teatro Comunale di Ferrara/Ferrara Musica 5 in coproduzione con Voce al corpo, azione Fondazione Teatro scenica dei ragazzi del Comunale di Modena, laboratorio Cicimbù a Fondazione “I Teatri” cura di Cristina Gualandi di Reggio Emilia, e Lorella Rizzatti, allestimento del Teatro rappresentazione del 10 San Carlo di Napoli, maggio 2014 al Teatro rappresentazioni del Boldini di Ferrara. 17 e 19 febbraio 2004 al Teatro Comunale di Ferrara 6 Paolo Conte in camerino al Teatro Comunale di Ferrara durante il concerto del 4 agosto 1988. (SPE 985) 7 Ferruccio Soleri (Arlecchino) nel Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara, nei giorni delle rappresentazioni di Il trionfo dell’amore, di Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux, novembre 1986. (SPE 829) 8 L’anima buona di Sezuan, di Bertolt Brecht, regia di Giorgio Strehler, scene di Paolo Bregni, costumi di Luisa Spinarelli, allestimento del Piccolo Teatro di Milano e di Emilia-Romagna Teatro, rappresentazioni del 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11 marzo 1982 al Teatro Comunale di Ferrara (SPE 377) 9 La Traviata, melodramma in tre atti, libretto di Francesco Maria Piave da La dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio, musica di Giuseppe Verdi, regia di Henning Brockhaus, Maestro concertatore e direttore Angelo Campori, Orchestra Sinfonica 57 dell’Emilia-Romagna ‘A. Toscanini’, scene di Josef Svoboda, costumi di Mario Catalano, opera interpretata da giovani cantanti dei corsi sulla vocalità verdiana promossi e organizzati dalla Fondazione Arturo Toscanini con il sostegno del Fondo Sociale Europeo e dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con il Teatro Regio e con il Comune di Busseto sotto la guida del Maestro Carlo Bergonzi, allestimento scenico di proprietà dell’Associazione Arena Sferisterio Macerata Opera, nuova produzione del Teatro Regio di Parma in coproduzione con il Teatro Alighieri di Ravenna, il Teatro Comunale di Modena e il Teatro Comunale di Ferrara, rappresentazione del 21 febbraio 1997 al Teatro Comunale di Ferrara. (SPE 1929) 10 Béjart Ballet Lausanne, in Journal Deuxième, musiche di Richard Wagner e Franz Liszt, coreografia e direzione artistica di Maurice Béjart, costumi di Anna De Giorgi, luci di Clément Cayrol con la presenza di Maurice Béjart, rappresentazione del 15 febbraio 1996 al Teatro Comunale di Ferrara. 58 (SPE 1772) Comunale di FerraraFerrara Musica rappresentazioni 11 del 24, 29 maggio e 1 Amanda Roocroft e Rosa giugno 1999 al Teatro Mannion, in Così fan Comunale di Ferrara. tutte o sia la scuola degli (SPE 2257) amanti, dramma giocoso in due atti, libretto di Lorenzo Da Ponte, 13 musica di Wolfgang Zio Vanja, di Anton Amadeus Mozart, Cechov, traduzione di Maestro concertatore, Milli Martinelli e Peter direzione e regia John Stein, regia di Peter Eliot Gardiner, English Stein, Baroque Soloists, costumi di Moidele Monteverdi Choir, Bickel, luci di Claudio scene e costumi di Paolo Coloretti, suono di Tommasi, coproduzione Franco Visioli, musiche del Teatro Comunale di originali e arrangiamenti Ferrara-Ferrara Musica, per chitarra Michele con le Théâtre Musical de Marchi, direttore di de Paris Châtelet e il scena Enrico Lanzoni, Teatro Nacional de allestimento del Teatro São Carlos de Lisboa, Stabile di Parma e rappresentazioni del 12, del Teatro di Roma, 14, 16 giugno 1992 rappresentazioni del al Teatro Comunale di 12, 13, 14, 15, 16 e Ferrara. 17 novembre 1996 al (SPE 1313) Teatro Comunale di Ferrara. (SPE 1886 ) 12 Claudio Abbado dirige Falstaff, commedia lirica 14 in tre atti, libretto di Dido and Aeneas, opera Arrigo Boito, musica di in un prologo e tre atti Giuseppe Verdi, regia di su testo di Nahum Tate, Jonathan Miller, Maestro musica di Henry Purcell, concertatore e direttore regia e coreografia di Claudio Abbado, Mahler Sasha Waltz, direzione e Chamber Orchestra, ricostruzione di Attilio Coro del Teatro Cremonesi, produzione Comunale di Bologna, di Sasha Waltz & allestimento Deutsche Guests, Akademie für Staatsoper Berlin, con Alte Musik Berlin, il contributo della in coproduzione con Presidenza del Consiglio Staatsoper Unter dei Ministriden Linden, Grand Dipartimento dello Théâtre de la Ville de Spettacolo, nuova Luxembourg, Opéra produzione del Teatro National de Montpellier e Teatro Comunale di Ferrara. Versione in lingua originale con sopratitoli a cura di Prescott Studio, Firenze in collaborazione con GoetheInstitut, Mailand, rappresentazioni del 16 e 17 giugno 2006 al Teatro Comunale di Ferrara. In esclusiva per l’Italia. (SPE 3258) Comunale di Ferrara. Testo messo in scena su concessione della Casa Editrice Suhrkamp Verlag, Francoforte. (SPE 1298) 17 Kazuo Ohno, in The road in heaven, the road in earth (Tendo Chido), da un poema haiku di Nagata Kohi, Kazuo Ohno e Yoshito Ohno, costumi di Etsuko 15 Ohno, suono di Ko Aluminium, coreografia Suzuki, luci di Toshio Mats Ek, musica di Mizohata, produzione John Adams e Shaker Kazuo Ohno Dance Loops, scene e costumi Institute con l’apporto di Peder Freiij, disegno dell’Istituto Giapponese luci di Erik Berglund, di Cultura a Roma. ripresa di Ana Laguna e Prima rappresentazione Lena Wennergren-Juras, europea, 6 marzo 1997, messinscena del Cullberg Teatro Comunale di Ballet, rappresentazione Ferrara. del 21 marzo 2006 al (SPE 1934) Teatro Comunale di Ferrara. (SPE 3273) 18 Tadeusz Kantor in Crepino gli artisti, 16 rivista di Tadeusz Carlo Cecchi, in Ritter, Kantor, Produzione Dene, Voss, di Thomas Centro Cricot2, CRT Bernhard, traduzione Milano Centro di di Eugenio Bernardi, Ricerca per il Teatro, regia di Carlo Cecchi, Institut für Moderne scene e costumi di Kunst Norimberga, Titina Maselli realizzate rappresentazioni del 3, 4, da Franco Rubechini5, 6 e 7 dicembre 1986, Firenze, luci di Andrea al Teatro Comunale di Narese, allestimento del Ferrara. Teatro Niccolini-Teatro (SPE 830) Stabile di Produzione e Compagnia Il Granteatro, produttore 19 esecutivo Roberto Toni, Marat-Sade, la rappresentazioni del persecuzione e l’assassinio 15, 16, 17, 18, 19 e 20 di Jean Paul Marat, da gennaio 1992 al Teatro Marat Sade di Peter Weiss, spettacolo dei detenuti-attori della ‘Compagnia della Fortezza’ del Carcere di Volterra, regia di Armando Punzo, aiuto regia Annet Henneman, musiche di Pasquale Catalano, scene di Armando Punzo, Valerio Di Pasquale e Gianni Gronchi, costumi di Daria Guerrini e Giovanni Sutera, produzione di Carte Blanche, rappresentazioni del 6 e 7 maggio 1995 al Teatro Comunale di Ferrara. (SPE 1633) 20 Angeles Blancas Gulin e Anna Caterina Antonacci, in L’incoronazione di Poppea, opera règia in un prologo e tre atti di Gian Francesco Busenello, musica di Claudio Monteverdi, regia di Thomas Moschopoulos, maestro al cembalo Stefano De Micheli, scene di Dionisis Fotopoulos, costumi di Ellie Papageorgakopoulou, luci di Lefteris Pavlopoulos, coproduzione dei Teatri del Circuito Lirico Lombardo (Teatro Ponchielli di Cremona, Teatro Grande di Brescia, Teatro Sociale di Como, Teatro Fraschini di Pavia), Teatro Dante Alighieri di Ravenna e Teatro Comunale di Ferrara, rappresentazioni 59 del 6 e 8 gennaio 2006 al Teatro Comunale di Ferrara. Nuovo allestimento. (SP E 3254) Mahler e Wolfgang Amadeus Mozart, regia e coreografia di Maurice Béjart con la collaborazione di Anne Delbée, scene e luci di Roger Bernard, costumi 21 di Luisa Spinatelli, Elena Monti e Sonia allestimento di Torino Prina, in Partenope, opera Danza, rappresentazione in tre atti, libretto di del 24 novembre 1998 Silvio Stampiglia, musica al Teatro Comunale di di Georg Friedrich Ferrara. Haendel, regia, scene e (SPE 2259) luci di Giuseppe Frigeni, costumi di Regina Martino, maestro di 24 concerto al cembalo Compagnie Maguy Ottavio Dantone Marin, in May B, Accademia Bizantina, coreografia di Maguy nuovo allestimento Marin, musiche di Coproduzione Teatro Franz Schubert, Gilles Comunale di Ferrara, de Binche e Gavin Fondazione Teatro Bryars, produzione della Comunale di Modena, Compagnie Maguy rappresentazioni del Marin, Maison des Arts 16 e 18 gennaio 2009 et de la Culture de al Teatro Comunale di Créteil, rappresentazione Ferrara. dell’8 ottobre 2009 al (SPE 3635) Teatro Comunale di Ferrara. (SPE 3773) 22 Toni Servillo legge Mèmoires, di Carlo 25 Goldoni, spettacolo Buchettino, favola presentato nell’ambito acustica tra cinquanta del progetto ‘Chardin e lettini, da una fiaba di il suo tempo: conferenze, Perrault, regia di Chiara incontri, spettacoli’, 18 Guidi, ambientazione gennaio 2011 al Teatro di Romeo Castellucci, Comunale di Ferrara. adattamento di Claudia (SPE 3883) Castellucci, messinscena Socìetas Raffaello Sanzio, rappresentazioni del 23 9, 10, 11 e 12 gennaio Carla Fracci, in L’heure 1996 alla Sala San exquise, variazioni Francesco di Ferrara. sul tema di Samuel (SPE 1815) Beckett Oh, les beaux jours, musiche di Anton Webern, Gustav 60 26 Compagnia di ballo del Maggio Musicale Fiorentino, in Callas, coreografia e regia di Reinhild Hoffmann, scenografia di Johannes Schütz, costumi di Joachim Herzog, nuovo allestimento per MaggioDanza coproduzione del Teatro Comunale di Ferrara e del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, rappresentazioni del 12 e 13 maggio 2006 al Teatro Comunale di Ferrara. Prima nazionale. (SPE 3275) 27 Anna Bonaiuto, Gigio Morra e Andrea Renzi, in Le false confidenze, di Pierre Marivaux, traduzione di Cesare Garboli, regia e scene di Toni Servillo, costumi di Ortensia De Francesco, luci di Pasquale Mari, allestimento Teatri Uniti, rappresentazioni del 18, 19, 20 e 21 gennaio 2007 al Teatro Comunale di Ferrara. (SPE 3371) 28 Ruggero Raimondi e Sara Mingardo, in Falstaff, commedia lirica in tre atti, libretto di Arrigo Boito, musica di Giuseppe Verdi, regia di Jonathan Miller, Maestro concertatore e direttore Claudio Abbado (24 e 29 maggio, 1 giugno) Stefan Anton Reck (4 giugno), Mahler Chamber Orchestra, Coro del Teatro Comunale di Bologna, allestimento Deutsche Staatsoper Berlin, con il contributo della Presidenza del Consiglio dei MinistriDipartimento dello Spettacolo, nuova produzione del Teatro Comunale di FerraraFerrara Musica rappresentazioni del 24, 29 maggio e 1 e 4 giugno 1999 al Teatro Comunale di Ferrara. (SPE 2257) 29 Itaca, di Botho Strauss, traduzione di Luisa Gazzerro Righi, parte di Odissea: doppio ritorno, due spettacoli di Luca Ronconi, regia di Luca Ronconi, musiche di Carlo Boccadoro, progetto scenico di Marco Rossi, movimenti di Maria Consagra, costumi di Silvia Aymonino, luci di Nevio Cavina, produzione Santacristina Centro Teatrale, Teatro Comunale di Ferrara, in collaborazione con la Scuola del Piccolo Teatro di MilanoTeatro d’Europa, rappresentazioni del 4 al 9 settembre 2007 al Teatro Comunale di Ferrara. Prima assoluta. (SPE 3487) 30 Toni Servillo e Peppe Servillo in Le voci di dentro, di Eduardo De Filippo, regia di Toni Servillo, scene di Lino Fiorito, costumi di Ortensia De Francesco, luci di Cesare Accetta, produzione Teatri Uniti/Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa/ Teatro di Roma, rappresentazione del 10 aprile 2014 al Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara 31 Amor nello specchio, di Giovan Battista Andreini, regia di Luca Ronconi, coproduzione del Teatro Comunale di Ferrara e Santacristina Centro Teatrale, rappresentazioni dal 6 all’11 luglio 2002 al Palazzo dei Diamanti di Ferrara in occasione dell’’Anno di Lucrezia Borgia. (SPE 2719) 32 Claudio Abbado nel Teatro Comunale di Ferrara nell’aprile 2007 durante la tournée dell’Orchestra Mozart dedicata ai Concerti Brandeburghesi di Johann Sebastian Bach. 61 Finito di stampare nell’anno 2014 da Centro Stampa regionale, Bologna 63 ISBN 9788897281405 64