Ufficio Stampa
02/06/2017
DON GIOVANNI
di Wolfgang Amadeus Mozart
Arena di Verona
4 (Prima), 10, 17, 30 luglio - ore 21.00
12 agosto - ore 20.45
Sabato 4 luglio alle ore 21.00 torna in scena Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart, quarto
debutto del Festival lirico 2015 all’Arena di Verona.
È proposto per 5 recite nel raffinato allestimento che ha inaugurato con grande successo il Festival
lirico 2012, messo in scena dal maestro Franco
Zeffirelli con i costumi di Maurizio Millenotti,
la coreografia di Maria Grazia Garofoli e le luci
di Paolo Mazzon. Per questo titolo debutta sul
podio dell’Arena di Verona il direttore Stefano
Montanari, dopo gli straordinari successi
riscossi nei teatri di tutto il mondo nel
repertorio barocco e nel Barbiere di Siviglia lo
scorso aprile al Teatro Filarmonico di Verona.
Interpretano i personaggi principali voci molto
amate dal pubblico areniano ed autentici specialisti del ruolo, a partire da Carlos Álvarez (4, 10,
17/7) e Dalibor Jenis (30/7 – 12/8) nei panni del dissoluto Don Giovanni, mentre troviamo come
Commendatore Rafal Siwek (4, 10/7) e, per la prima volta in Arena, Insung Sim (17, 30/7 – 12/8).
Donna Anna è interpretata prima da Irina Lungu (4, 10, 17/7), che proprio all’Arena debutta il
ruolo, poi da Ekaterina Bakanova (30/7 – 12/8) alla sua prima areniana, mentre si cambiano come
Don Ottavio Saimir Pirgu (4, 30/7 – 12/8) e Leonardo Cortellazzi (10, 17/7), che canterà per la
prima volta nell’anfiteatro veronese; nel ruolo di Donna Elvira vediamo Maria José Siri (4, 10/7) e
Daniela Schillaci (17, 30/7 – 12/8), mentre con il ruolo del fedele Leporello si misura per la prima
volta in Arena Alex Esposito (4, 10, 17/7), che si dà il cambio con Marco Vinco (30/7 – 12/8).
Per tutte le recite Christian Senn è Masetto, insieme alla Zerlina di Natalia Roman.
Impegnati Orchestra, Coro, Corpo di ballo e Tecnici della Fondazione Arena di Verona, insieme ai
numerosi mimi e comparse. Maestro del Coro è Salvo Sgrò, Direttore del Corpo di ballo Renato
Zanella.
Repliche: 10, 17, 30 luglio ore 21.00 - 12 agosto ore 20.45.
Per questo titolo, la sera della prima rappresentazione la RAI metterà in campo ben 9 punti di
ripresa video e 60 microfoni per una produzione audiovisiva che coinvolgerà a pieno ritmo oltre 30
unità lavorative. Il capolavoro di Mozart verrà infatti ripreso in Full HD 1080i per essere trasmesso
in tv e nei cinema in 2k, con i sottotitoli in multilingua (italiano, inglese, francese, spagnolo e
tedesco) e copertura satellitare europea (Eutelsat).
Un vero e proprio evento dal teatro all’aperto più grande del mondo, da vivere non solo dal vivo:
Don Giovanni sarà trasmesso in diretta radiofonica su Rai Radio 3 ed Euroradio proprio sabato 4
luglio alle ore 21.00, inoltre approderà anche nei cinema arricchito da interviste ai protagonisti e
immagini dal backstage grazie a Rai Com, attraverso i partners cinematografici (network Coté
Diffusion per il territorio francese e Filmax per quello spagnolo) che trasmetteranno l’opera
sottotitolata nelle rispettive lingue martedì 21 luglio alle ore 20.00.
Il dissoluto punito o sia il Don Giovanni, come recita il titolo originale dell’opera, è un dramma
giocoso in due atti su libretto di Lorenzo Da Ponte, composto da Mozart nel 1787 e rappresentato
per la prima volta, con intramontabile successo, a Praga il 29 ottobre di quell’anno. Dell’opera
buffa ha tutte le caratteristiche, con il suo realismo ed i personaggi popolari, ma con l’aggiunta del
sovrannaturale: la statua che, invitata a cena da Don Giovanni, trascinerà il protagonista alla
dannazione eterna. E sarà proprio questa commistione di tragico e comico a mostrare due facce
della medesima realtà: Don Giovanni è infatti un’opera di grandi verità e immense bugie.
Per ironia della sorte, da questo titolo è stato attirato anche il più celebre avventuriero del
Settecento, Giacomo Casanova, che fece una variante della scena di Leporello del secondo atto,
messo alle strette dagli altri personaggi.
Nonostante la sua universale popolarità, Don
Giovanni fino al 2012 è stato un titolo
assolutamente inedito per il palcoscenico
dell’Arena di Verona, così come era nuovo per
l’Arena anche il suo compositore: nessuna
opera di Mozart infatti era stata messa in
scena prima di allora sul grande palcoscenico
dell’anfiteatro veronese. Un grande sfida,
dunque, per la Fondazione Arena di Verona
accolta con entusiasmo dal Maestro Zeffirelli.
Il regista si è cimentato con questo titolo per la nona volta nella sua lunga carriera, dal 1957: una
follia, ha dichiarato, ma con la consapevolezza che «l’Arena è il luogo dei miracoli teatrali e delle
verità rappresentative rare ed inattese». Del resto «un capolavoro è sempre un’occasione nuova,
ogni volta che si alza il sipario», ama citare il Maestro, e per Zeffirelli come per Goethe Don
Giovanni è la più bella opera mai composta: un mistero insoluto in grado di dare sfogo a infiniti
spunti interpretativi ed emotivi e che, grazie a melodie molto conosciute, può rivelarsi un titolo
assai popolare nonostante la partitura difficile per i vasti spazi dell’anfiteatro.
Per ambientare la vicenda, che prevede un susseguirsi di scenari sempre diversi, Franco Zeffirelli
trasforma l’Arena di Verona in un maestoso palazzo, “teatro del mondo” per l’aristocratico di fine
Settecento, di cui vediamo la facciata come struttura scenica unica che cambia aspetto a seconda
delle situazioni. La messa in scena ci mostra un Don Giovanni sempre in fuga, che non sembra
agire nel presente, ma in una dimensione distante, quasi superiore a quella umana. È un dio
dell’amore carnale, un re degli uomini che non può vivere senza esercitare la sua prepotenza
maschile, molto più di un seduttore o del semplice attributo di “dongiovanni”. Ma quella
rappresentata nell’opera si potrebbe definire una sessualità declinante, raccontata negli ultimi
fotogrammi, in una serie di insuccessi fino alla dannazione eterna che fa del protagonista solo un
umanissimo «dissoluto punito», in un’apoteosi invertita di condanna e castigo.
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