DESCRIZIONE DEL CAVOLFIORE
IL CAVOLO, O CAVOLFIORE VERDE, E’ UNA VERDURA TIPICAMENTE AUTUNNALE.
SI PRESENTA CON UNA FORMA TONDEGGIANTE ED E’ DI MEDIA GRANDEZZA RISPETTO AD ALTRI
CAVOLI CHE ABBIAMO VISTO, PIU’ GRANDI. ANCHE IL SUO NOME CI SUGGERISCE LA SUA FORMA,
INFATTI RICORDA MOLTO UN FIORE.
LA SUA STRUTTURA E’ SIMMETRICA ED E’ FORMATO DA TANTE PICCOLE NUVOLETTE CHE SI
STRINGONO COME PRIMA DI UN TEMPORALE.
NELLA PARTE ESTERNA CI SONO DELLE FOGLIE MOLTO RIGIDE E SPESSE CHE NON LO RICOPRONO
COMPLETAMENTE, PERCHE’ IL CAVOLFIORE E’ VERDE. CIO’ SIGNIFICA CHE HA PRESO MOLTO SOLE,
ALTRIMENTI SAREBBE CHIARO.
IL CAVOLFIORE E’ DI COLORE VERDE CHIARO, MENTRE LE SUE FOGLIE SONO DI UN VERDE FOGLIA
ALL’ESTERNO E BEIGE VERDE ALL’INTERNO.
LA FORMA DELLE FOGLIE E’ OVALE ED I LORO MARGINI SONO SEGHETTATI.
AL TATTO IL CAVOLFIORE E’ RUGOSO, RUVIDO, UMIDO, ONDULATO, APPICCICOSO, PESANTE E
FRESCO.
LA PARTE TAGLIATA DELLA FOGLIA AL TATTO SEMBRA VELLUTO. OSSERVANDOLA BENE SI PUO’
VEDERE CHE CI SONO DEI PUNTINI. SONO DEI TUBICINI CHE SERVONO ALLA PIANTA PER IL
TRASPORTO DELLE SOSTANZE NUTRITIVE.
IL SUO ODORE CI RICORDA UN BOSCO O UN PRATO UMIDO; E’ UN ODORE INVITANTE, FORTE,
AMARO E PERSISTENTE CHE RICHIAMA L’ODORE DELL’AGLIO E DEL PRATO TAGLIATO.
A NOI SEMBRA UN BOSCO FOTOGRAFATO DALL’ALTO DI CUI SI VEDONO LE CHIOME, OPPURE UN
BOUQUET.
IL NOME CAVOLO VIENE SPESSO UTILIZZATO NEL LINGUAGGIO CORRENTE COME ESCLAMAZIONE
SE LE COSE NON VANNO POI COSI’ BENE ED ANCHE IN DUE PROVERBI;INFATTI DI UNA COSA FUORI
POSTO,SI DICE CHE CI STA COME I CAVOLI A MERENDA…OPPURE SALVARE CAPRA E CAVOLI
SIGNIFICA CERCARE DI TROVARE UNA SOLUZIONE CHE POSSA ANDAR BENE PER LE DUE PARTI
CONTENDENTI.
SPESSO LA MAESTRA CI DICE: “NON FATE CAVOLATE!!!”MA QUESTO GIA’ SI CAPISCE SENZA
BISOGNO D’ESSER SPIEGATO!
Successivamente ciascuno di noi ha portato a scuola un ortaggio… nel raccogliere i dati per poterlo
descrivere ci siamo accorti che non bastavano più i dati di colore e di forma, ma era necessario
organizzare una raccolta di dati tattili e dati olfattivi.
In seguito abbiamo ascoltato la spiegazione di un esperto che ci ha parlato della canestra di frutta
di Caravaggio, che nasconde molti segreti. E’ stato proprio bello riprodurre l’opera e svelare tutti i
segreti di Caravaggio.
Infine, per l’Open Day, facendo il lavoro sulla descrizione di frutti ed ortaggi ci siamo imbattuti in
un artista geniale! Il suo nome è Giuseppe Arcimboldo, vissuto a Milano dal 1527 al 1593. Senza
dubbio originale, curioso, ricco di fantasia e di creatività.
Inizia a dipingere quando è ancora giovane con il suo papà, anche lui pittore, poi comincia a
lavorare per il Duomo di Milano che in quegli anni era in piena costruzione. Il vero successo arriva
quando viene chiamato dall’imperatore Massimiliano II, un regnante molto importante che lo
porta con sé a Vienna.
Qui inizia a dipingere quelle che tutti oggi chiamano “TESTE COMPOSTE”, cioè ritrae le persone
assemblando nel dipinto gli ortaggi, la frutta ed altri elementi della natura. Insomma un metodo
esemplare e mai usato prima.