L’OIDIO: GENERALITA’ L’AGENTE Viene anche chiamato mal bianco ed è causato dal fungo ascomicete Uncinula necator. LE GENERALITA’ Come la Peronospora è un fungo originario del nord america introdotto in Europa a partire dal 1845. Insieme alla peronospora è da considerare come la patologia più grave con maggior ripercussioni sulle potenzialità produttive delle viti. L'oidio è un ectoparassita, il suo micelio superficiale si fissa ai tessuti vegetali tramite gli appressori per penetrare poi attivamente all'interno delle cellule con gli austori con i quali attinge gli elementi nutritivi necessari al suo sviluppo. L'oidio si perpetua nel tempo tramite due fonti essenziali di inoculo primario: il micelio all'interno delle gemme infette ed i cleistoteci, derivanti dalla riproduzione sessuata del fungo, presenti sulla superficie degli organi attaccati e sotto la corteccia dei ceppi di vite. L’incidenza dell’oidio è largamente influenzata dalla suscettibilità varietale più che dall’andamento climatico, a differenza della peronospora, pertanto il controllo della malattia deve basarsi principalmente sul monitoraggio di piante test molto sensibili, dove generalmente si evidenziano i primi attacchi. Le varietà più suscettibili sono: Chardonnay, Moscato, Malvasia, Inzolia. IL CICLO E IL DANNO L'infezione primaria compare con temperature non inferiori a 6°C (a primavera inoltrata; fine aprile, inizio maggio). La temperatura ottimale per lo sviluppo della malattia è compresa tra i 21 e i 30°C. Oltre i 30°C il processo d'infezione si arresta. L'umidità relativa dell'aria influisce poco sullo sviluppo della malattia; questo fungo non necessita acqua per germinare. Clima alternato di pioggia e sole favorisce attacchi di oidio. L'oidio è un ectoparassita, il suo micelio superficiale si fissa ai tessuti vegetali tramite gli appressori per penetrare poi attivamente all'interno delle cellule con gli austori con i quali attinge gli elementi nutritivi necessari al suo sviluppo. L'oidio si perpetua nel tempo tramite due fonti essenziali di inoculo primario: il micelio all'interno delle gemme infette ed i cleistoteci, derivanti dalla riproduzione sessuata del fungo, presenti sulla superficie degli organi attaccati e sotto la corteccia dei ceppi di vite. Gli attacchi più gravi si manifestano a temperature di 20-30°C e con bassa umidità dell’aria (ne sono soprattutto soggetti i terreni di collina ben esposti), ma si sviluppa già a temperature e umidità relative inferiori (7-10°C e umidità relativa del 25%) e con germogli con 2-3 foglioline. L’oidio attacca sempre i tessuti giovani della pianta, mai quelli vecchi. In primavera manifestazioni precoci della malattia dovute al micelio presente all'interno dei germogli provocano la formazione dei cosiddetti "germogli bandiera". In altri casi le infezioni oidiche si manifestano sulla pagina superiore delle foglie sotto forma di macchie bianche. Sulla pagina superiore delle foglie compare una efflorescenza muffosa di aspetto ragnateloso di colore grigio-biancastro, che si evolve in polvere biancastra (da cui il nome "malbianco"). Contro luce si vedono delle macchie decolorate, traslucide, simili alle "chiazze d'olio" tipiche della peronospora. La lamina fogliare si accartoccia verso l'alto assumendo la tipica conformazione "a coppa". Infine la foglia necrotizza. Anche i tralci attaccati dal micelio biancastro tendono a necrotizzare in corrispondenza degli attacchi. Sui germogli i sintomi sono analoghi: strato muffoso, lignificazione impedita, necrosi. Alla ripresa vegetativa, i germogli assumono il tipico portamento "a bandiera". Sui fiori l'attacco di oidio provoca l'aborto. A fine estate immersi nel feltro miceliare degli organi attaccati è possibile riscontrare i cleistoteci frutto della fase sessuata del fungo. Mentre le sporulazioni e le infezioni conidiche sembrerebbe fortemente influenzate dalla temperatura (optimum 20-27° C), le condizioni richieste per lo sviluppo delle ascospore come il loro ruolo come fonte di inoculo primario sono ancora oggetto di accurate ricerche. L'oidio contrariamente alla norma delle altre malattie fungine non necessita per svilupparsi di un velo liquido. La germinazione dei conidi può avvenire con meno del 20% di umidità relativa mentre una elevata umidità favorisce la sporulazione. I SINTOMI Attacca sempre i tessuti giovani della pianta, mai quelli vecchi. I sintomi più gravi della malattia si hanno sulle infiorescenze che possono essere colpite anche prima della fase di fioritura. Attacchi precoci inibiscono la crescita dei grappolini che abortiscono e muoiono. I grappoli e gli acini sono molto sensibili agli attacchi oidici, in particolare gli acini sono interessati dalle infezioni durante l'intero periodo compreso tra l'allegagione e la chiusura dei grappoli. Le cellule dell'epidermide degli acini attaccati necrotizzano, non riescono ad assecondare la crescita in volume della polpa, si spaccano e aprono la strada agli attacchi di botrite. Gli acini (attaccati tra l'allegagione e l'invaiatura) appaiono imbruniti con punteggiature nere e muffetta. Inoltre si ha la spaccatura della buccia, e la necrosi della rachide. In seguito all'attacco di oidio, la pianta difficilmente muore. Si hanno però gravi riduzioni di sviluppo e produttività. L'attività fotosintetica dei tessuti è ridotta, aumentano invece respirazione e traspirazione con conseguente depauperamento delle sostanze nutritive. Spesso l'oidio compare sugli stessi ceppi di vite all'inizio di ogni stagione vegetativa. Questi ceppi costituiscono il centro di origine e diffusione della malattia (l'oidio sverna nelle gemme sotto forma di micelio, e sulle foglie cadute a terra o nella corteccia dei ceppi sotto forma di cleistotecio). Quindi è importante individuare e sopprimere queste piante, portatrici della malattia. Di solito, una volta che la malattia è comparsa, risulta difficile eliminarla del tutto. Aggiornamento: Dicembre 2009 Accedi al sito web dedicato al FEASR: Agricoltura e Sviluppo rurale - Politica di sviluppo rurale 2007-2013 Torna all’indice Quindi è importante la prevenzione. Pratiche colturali idonee aiutano a prevenire gli attacchi di oidio. La densità d'impianto ha influenza sullo sviluppo dei patogeni;le potature e la forma di allevamento possono facilitare l'aerazione e rendere più agevoli i trattamenti. Inoltre, una potatura equilibrata evita di creare le condizioni microclimatiche favorevoli al fungo, quali la mancanza di luce ed elevata umidità. Viene anche chiamato mal bianco ed è causato dal fungo ascomicete Uncinula necator. Come la Peronospora è un fungo originario del nord america introdotto in Europa a partire dal 1845. Insieme alla peronospora è da considerare come la patologia più grave con maggior ripercussioni sulle potenzialità produttive delle viti. Aggiornamento: Dicembre 2009 Accedi al sito web dedicato al FEASR: Agricoltura e Sviluppo rurale - Politica di sviluppo rurale 2007-2013 Torna all’indice