applicazione di tecniche di analisi spaziale per aree allo studio delle

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LA DISTRIBUZIONE DELLA SCRAPIE IN SARDEGNA E'
ETEROGENEA, ANCHE DOPO LA
STANDARDIZZAZIONE PER IL CONFONDIMENTO DA
SORVEGLIANZA
Silvia Bertolini (a), Cristina Bona (a), Paola Barzanti (a), Cristiana Maurella (a), Ciriaco
Ligios (b), Giuseppe Ru (a)
(a) Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, Torino
(b) Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, Sassari
Introduzione. La valutazione della distribuzione spaziale delle malattie infettive è un
aspetto particolarmente rilevante in quanto permette di identificare i fattori che la possono
influenzare. Anche nel caso della scrapie, la distribuzione rispecchia in parte l'efficacia
della sorveglianza applicata e in particolare la sua intensità, in quanto la probabilità di
identificare un nuovo caso di malattia aumenta con l'aumentare della proporzione degli
allevamenti coinvolti e del numero di capi testati per allevamento. La distribuzione della
sorveglianza attiva potrebbe quindi rappresentare un bias nella valutazione della
distribuzione della malattia. Da questo punto di vista, la standardizzazione rappresenta uno
strumento molto utile, in quanto permette di stimare i tassi che si osserverebbero nel caso in
cui la sorveglianza fosse distribuita in maniera omogenea.
Il lavoro si propone di valutare l'eterogeneità della distribuzione della scrapie classica in
Sardegna dopo aver tenuto conto della distribuzione dell'attività di sorveglianza attiva,
mediante la creazione di mappe di occorrenza smussate e standardizzate sul numero di capi
testati per allevamento.
La valutazione della distribuzione spaziale delle malattie infettive è un aspetto
particolarmente rilevante in quanto permette di identificare i fattori che la possono
influenzare. Anche nel caso della scrapie, la distribuzione rispecchia in parte l'efficacia
della sorveglianza applicata e in particolare la sua intensità, in quanto la probabilità di
identificare un nuovo caso di malattia aumenta con l'aumentare della proporzione degli
allevamenti coinvolti e del numero di capi testati per allevamento. La distribuzione della
sorveglianza attiva potrebbe quindi rappresentare un bias nella valutazione della
distribuzione della malattia. Da questo punto di vista, la standardizzazione rappresenta uno
strumento molto utile, in quanto permette di stimare i tassi che si osserverebbero nel caso in
cui la sorveglianza fosse distribuita in maniera omogenea.
Il lavoro si propone di valutare l'eterogeneità della distribuzione della scrapie classica in
Sardegna dopo aver tenuto conto della distribuzione dell'attività di sorveglianza attiva,
mediante la creazione di mappe di occorrenza smussate e standardizzate sul numero di capi
testati per allevamento.
Metodi. Sono stati considerati i 54 focolai ovini di scrapie identificati con la sorveglianza
attiva in Sardegna tra il 2002 ed il 2008. Per ciascun comune sono stati calcolati i dati di
incidenza annuale (nuovi focolai/100 allevamenti). Sono state quindi create delle “classi di
sorveglianza” sulla base del numero di capi testati in ciascun allevamento. Queste classi
sono state utilizzate per applicare tecniche di standardizzazione diretta ed indiretta
all'incidenza comunale. Sono state quindi create mappe che rappresentassero a livello
comunale: (1) la distribuzione della popolazione suscettibile e dell'intensità di sorveglianza
applicata; (2) i tassi di incidenza grezzi e standardizzati (diretti ed indiretti) dopo
smussamento Bayesiano locale. Sono stati considerati i 54 focolai ovini di scrapie
identificati con la sorveglianza attiva in Sardegna tra il 2002 ed il 2008. Per ciascun
comune sono stati calcolati i dati di incidenza annuale (nuovi focolai/100 allevamenti).
Sono state quindi create delle “classi di sorveglianza” sulla base del numero di capi testati
in ciascun allevamento. Queste classi sono state utilizzate per applicare tecniche di
standardizzazione diretta ed indiretta all'incidenza comunale. Sono state quindi create
mappe che rappresentassero a livello comunale: (1) la distribuzione della popolazione
suscettibile e dell'intensità di sorveglianza applicata; (2) i tassi di incidenza grezzi e
standardizzati (diretti ed indiretti) dopo smussamento Bayesiano locale.
Risultati. Le distribuzioni della popolazione a rischio e dell'intensità di sorveglianza
mostrano una certa eterogeneità a livello regionale e differiscono in parte tra loro. Le
mappe dell'incidenza grezza e quelle dell'incidenza standardizzata indicano in alcune aree
della Regione, in modo quasi sovrapponibile, concentrazioni di comuni ad alto rischio di
malattia. Le distribuzioni della popolazione a rischio e dell'intensità di sorveglianza
mostrano una certa eterogeneità a livello regionale e differiscono in parte tra loro. Le
mappe dell'incidenza grezza e quelle dell'incidenza standardizzata indicano in alcune aree
della Regione, in modo quasi sovrapponibile, concentrazioni di comuni ad alto rischio di
malattia.
Conclusioni. La distribuzione della scrapie in Sardegna è eterogenea. Ciò riflette
probabilmente l'effetto combinato della contagiosità e di altri di fattori di rischio ancora non
identificati. Se una piccola parte dei casi possono essere sfuggiti in aree in cui è evidente
una minor intensità della sorveglianza, la distribuzione osservata della malattia non è
spiegabile totalmente né dalla distribuzione della popolazione né dalla disomogeneità della
sorveglianza. La distribuzione della scrapie in Sardegna è eterogenea. Ciò riflette
probabilmente l'effetto combinato della contagiosità e di altri di fattori di rischio ancora non
identificati. Se una piccola parte dei casi possono essere sfuggiti in aree in cui è evidente
una minor intensità della sorveglianza, la distribuzione osservata della malattia non è
spiegabile totalmente né dalla distribuzione della popolazione né dalla disomogeneità della
sorveglianza.
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