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VILLA FIGOLI DES GENEYS - PROGETTO DEFINITIVO
05 SETTEMBRE 2014
RELAZIONE GENERALE
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Relazione storica
Rimaneggiando radicalmente l'impianto decorativo secondo il nuovo gusto che riprendeva gli stili
medioevali con torrioni, archetti, merlature e motivi geometrici.
Giosuè Carducci - (1 898)
Con la realizzazione della torre, peraltro molto simile anche se più contenuta rispetto a quella del
castello Pallavicino, Villa Figoli assunse un nuova veste ed uno slancio architettonico capace di
IN UNA VILLA
riequilibrare una struttura estesa in lunghezza, ridonandole ampio impeto architettonico ed
importanza figurativa a pieno volume.
O tra i placidi clivi, tra i cedri e le palme sedente
bella Arenzano al riso de la ligure piaggia;
operosa vecchiezza t’illustra, serena t’adorna
signoril grazia e il dolce di giovinezza lume;
facil corre in te l’ora tra liete aspettanze e ricordi
calmi, sí come l’aura tra la collina e il mare.
Il corpo principale caratterizzato dal fronte dell’edificio e dai locali direttamente affacciati sul terreno
circostante, acquisì la maggior ricchezza decorativa e fu completamente rinnovato: il piano terreno
che ospitava le sale affrescate di migliore pregio venne ulteriormente abbellito e nella zona
retrostante, affacciata su via Olivette, furono collocati gli ambienti accessori e per la servitù; al
piano superiore furono dislocate le camere da letto padronali e la stessa di Eugenio ed Alice,
Situata sul lungomare, per maestosità di ricchezze e di opere artistiche Villa Figoli Des Geneys, fu
cantata dal poeta Carducci, che ne fu ospite, e la descrisse in una breve lirica dal titolo " in una
mentre nella zona nord le camere da letto minori; un ultimo piano ospitava la lavanderia con relativo
terrazzo ad uso stenditoio, da dove si poteva raggiungere la torre.
villa".
Al posto degli orti nacque il nuovo parco dove vennero messi a dimora alberi sempreverdi e diversi
Villa Figoli, in stile genovese per lo sbocco a mare , è stata di proprietà della Famiglia Grimaldi fino
al 1749. Successivamente passò alla Famiglia Ferro e all’inizio dell’Ottocento venne acquisita dalla
esemplari di palme, Livistona chinensis, Phoenix canariensis e la svettante Washingtonia filifera,
creando un giardino sul mare dotato di splendidi viali.
Famiglia Peloso, destinandola temporaneamente alle Suore Pietrine, in attesa che venisse
effettuata la costruzione del loro Convento.
La villa, la cui caratteristica era l'ampiezza del parco di oltre 35.000 mq, fu di proprietà della
famiglia Grimaldi fino al 1749.
In un secondo tempo fu chiamato l'architetto Alfredo D'Andrade, progettista del Castello D’albertis
di Genova e primo Sovrintendente ai Monumenti del Piemonte e Liguria, a progettare la portineria
sulla via Aurelia.
In Villa Figoli vissero e si sposarono anche le due figlie di Eugenio e Alice, Georgina Emily Carla
Il parco della villa era dotato di splendidi viali dove vegetavano diversi esemplari di palme e
Maria Figoli e Mariquita Carolina Augusta Figoli nate nel 1873 e nel 1878.
all'interno dell'area prativa spiccavano vari esemplari di magnolie.
Dopo alcuni passaggi di diverse proprietá e destinazioni fu acquistata nel 1849 dalla ricca famiglia
Figoli, nome di primo piano nel panorama commerciale e industriale di allora ,anche se non vantava
origini nobiliari ma occupava una posizione sociale di rilievo negli ambienti commerciali ed industriali
Eugenio Figoli, nel 1892, ottenne la regia concessione, a solo titolo personale, dei titoli di Conte des
Geneys e di Barone di Fenile e di Mathié, che appartenevano alla famiglia della moglie e che
sarebbero stati destinati all'estinzione per mancanza di discendenza maschile.
genovesi.
Alla morte del Conte Eugenio, nel 1937, Villa Figoli passò alle due figlie Carolina ed Emily che, dopo
La Villa, dapprima abitata da Carlo Figoli (nato a Nizza nel 1808), divenne la residenza di Eugenio
Figoli (Genova 1 Luglio 1845 – Arenzano 4 Febbraio 1937), che la scelse come residenza dopo le
nozze con Alice Agnes Des Geneys (Nizza 12 ottobre 1849 - Arenzano 21 settembre 1940)..
Nel 1872 Eugenio Figoli incaricò del restauro l'allora giovanissimo architetto Luigi Rovelli (Milano,
1850 – Rapallo, 1911) che proprio con Villa Figoli cominciò la sua splendida carriera in Liguria
progettò il Parco Negrotto Cambiaso sempre ad Arenzano ,Villa Raggio a Cornigliano e il Castello
Arenzanese Sauli Pallavicino.
Tutti gli edifici, difatti, presentano gli inconfondibili stili del Rovelli ed il tipico aspetto medievale con
commistione di elementi neo gotici ed eclettici.
la guerra, la cedettero al Consorzio Provinciale Antitubercolare di Alessandria
Nel febbraio del 1934 Villa Figoli fu dichiarata d’importante interesse storico ed artistico da parte
dell’Amministrazione Statale ai Monumenti ed ebbe il riconoscimento dell’edificio come uno dei più
significativi tra le ville del Ponente Ligure.
Anche il parco fu sottoposto a tutela, garantendo pertanto per lo stesso le condizioni di
conservazione e protezione. Infatti, sia la villa che il parco furono soggetti a vincolo della
Soprintendenza per i beni Architettonici e Paesaggistici; sottoposti successivamente alle
disposizioni di tutela del D.LGS.42/2004 parte seconda “Beni Culturali”.
La Villa divenne un sanatorio sino al passaggio, intorno agli anni cinquanta, per donazione alla
Famiglia Figoli: Genovesi, residenti ad Arenzano con Carlo ( 1808 - 1892 ) Senatore del Regno di
Provincia di Alessandria ad opera del Presidente del consorzio Rag. Giuseppe Giraudi, per farne
Italia, nuovo proprietario della villa dal 1849.
una colonia marina destinata ai bisognosi della provincia alessandrina.
Il figlio Eugenio ( 1845 - 1937 ) Senatore a sua volta sposò la Nizzarda Alice Des Geneys ( 1849 1940 ) .
La provincia di Alessandria, divenuta proprietaria del bene nell’anno 1955 fece di seguito costruire,
Entrambi morirono ad Arenzano dopo aver avuto due figlie: Maria Carola Giorgia Eugenia e Maria
nel 1956, un ampliamento della villa con l’edificazione d’un padiglione avente caratteristiche
Carolina Augusta nate e sposate ad Arenzano. La villa dotata del grande parco nel 1868 fu
d’edificio per comunità, in orditura cementizia ed intonaco esterno.
ingrandita ed abbellita con la torre dall' architetto Rovelli nel 1872.
Tale ampliamento è stato assentito dal Comune di Arenzano, nella persona del Sindaco, il 5 ottobre
La Provincia di Alessandria rilevò la proprietá nel dopoguerra adibendola a Colonia Marina e
1956, previa autorizzazione favorevole della competente Soprintendenza ai Monumenti della Liguria
soggiorno protetto.
prot. n. 3404 del maggio 1956.
L’edificio ha poi ottenuto decreto di agibilità, da parte del Sindaco del Comune di Arenzano, in data
24 dicembre 1997.
Nel 2012, a seguito di accordi tra la Provincia di Alessandria ed il Comune di Arenzano, l’edificio è
stato alienato a quest’ultimo con atto a rogito Notaio Paola Bottino del 21 dicembre 2012, previa
autorizzazione della competente Soprintendenza in data 29 novembre 2012.
Famiglie coinvolte:
Nota:
Famiglia Grimaldi: Famiglia di origini Napoletane. Nella prima metà del 18 esimo secolo furono
Le indicazioni storiche di cui sopra si sono basate sul lavoro di ricerca e classificazione effettuato
proprietari della Cappella di S. Lucia al passo di Val Lerone ( 1729 ) di terreni e della Cappella di Via
dall’architetto Arcangelo Mazzella..
Olivette Superiore. La famiglia Grimaldi fu una delle quattro famiglie della Repubblica di Genova.
Famiglia Ferro: Arenzanesi, capitani e armatori marittimi, proprietari ed imprenditori: proprietari di
terreni in Castellino, orto dei Cecchetti, Gruppara, Val Lerone, Campo S. Martino , Molini di
Terramino e Val Lerone ; filatoi in Via delle Olivette inferiore o Via Pergolato; cartiere in Val Lerone .
E’ un cognome molto diffuso nel savonese e nel genovese. Fa parte delle famiglie più antiche di
Casanova, ma anche di Alpicella , Varazze e Celle. Pochi nuclei nel 1400-1500, più numerosi nel
1600-1900.
Da Antonio sono discesi i “Gabbian”, che hanno abitato per secoli sulla “Costa”. Oggi è estinto a
Casanova, almeno le famiglie storiche, ma qualche discendente vive ancora a Varazze e in
America.
Le famiglie Ferro sono arrivate a metà del 1800.
Abitavano nel palazzo ( attuale civico n. 37 ) di Via delle Olivette Superiore situato di fronte alla villa
che acquistarono dai Grimaldi.
Famiglia Peloso: Gio Battista Peloso fu Giulio divenne proprietario della villa all'inizio dell'800 .
Questa ospitò nel 1842 le Suore Pietrine in attesa della costruzione del loro convento.
IMMAGINI D’EPOCA
Cartoline
Relazione generale
Accesso est
Verrà restituito nei dettagli: dalle bifore in neogotico con colonne in marmo, ai parapetti lapidei con
Il progetto definitivo tiene in considerazione il rapporto tra villa e parco ed il suo inserimento nel
motivo decorativo ricorrente geometrico, agli scuri del portone di accesso comprese le persiane
contesto.
delle porte finestre, senza trascurare gli ornamenti metallici : quattro lampioni di grandi dimensioni in
Valorizzando il prospetto e restituendo il " piede" alla villa si cercherà di ristabilire un equilibrio tra
fregio l'accesso che ridaranno l'antico splendore.
verde e costruito, oggi completamente alterato dal verde incolto che ha parzialmente modificato il
Per l’intervento sul bordo in muratura ammalorato alla base dell’edificio si prevede la rimozione delle
"piede" della villa, la distanza dalla stessa, invadendone i confini.
porzioni di intonaco fatiscente, l’asportazione delle efflorescenze saline, la disinfestazione da
colonie di microrganismi, la realizzazione di rinzaffo eseguito con malta di calce idraulica, grassello
Il progetto, pertanto, prevede la ricostruzione, ove necessita, del marciapiede intorno all'intero
e sabbia, seguendo l’andamento della muratura, la finitura su rinzaffo con calce, grassello sabbia
complesso permettendo una nuova lettura dei prospetti attualmente alterata da essenze modificate
fine e polvere di marmo ed infine la ripresa del colore seguendo le indicazioni.
nel corso degli anni.
Per gli interventi delle parti lapidee dei parapetti delle bifore e per tutti i dettagli lapidei presenti nel
E' previsto, pertanto, un lavoro di progettazione in sintonia con gli architetti del verde che si
occupano di ricalibrare il parco circostante, sfoltendo di massima le essenze invasive per restituire
valore alla villa nella sua tridimensionalità, nei suoi scorci prospettici e nei suoi colori di un tempo.
prospetto storico verranno utilizzate tecniche impiegate nel restauro come l’asportazione del
particellato incoerente con pennelli, l’applicazione di sostanze specifiche per la rimozione degli
attacchi micro e macrobiologici coadiuvato da azione meccanica per mezzo di bisturi, raschietti e
spazzole, applicazione di impacchi di carbonato di ammonio per l’eliminazione delle macchie
Si prevede, pertanto il
completo restauro della facciata storica della Villa compresa la torretta
dell’arch. Rovelli, sia dell’intonaco di facciata deteriorato forse per la vicinanza al mare, che delle
decorazioni a tema “quadrifoglio” con tecniche adeguate di restauro specifico.
persistenti e delle incrostazioni nere coadiuvato da azione meccanica. Verrà successivamente
prevista la chiusura delle lesioni con resine bicomponenti, malte da iniezione o imperniature.
Qualora fosse impossibile risarcire i danni subiti dall’elemento lapideo, sarà cura estrema
dell’operatore la ricerca di un materiale compatibile e simile all’originale.
Per quanto riguarda la parte in muratura verrà eseguita una rimozione e pulitura della superficie
Per gli interventi sui lampioni dell’accesso est, si prevede lo smontaggio, la pulizia e la rimozione di
dalle sostanze incoerenti da eseguirsi a seguito di interventi di consolidamento nei casi di precaria
depositi superficiali e di precedenti trattamenti non compatibili con la conservazione; la verifica e il
stabilità della pellicola pittorica. Successivamente verranno rimosse le stuccature e le riprese di
consolidamento della struttura metallica con integrazione ed eventuale sostituzione di elementi
intonaco a malta cementizia o comunque non compatibili con le esigenze di conservazione.
fatiscenti, il trattamento protettivo antiossidante finale e la possibile nuova verniciatura (es. ferro
Verrà reintegrato il decoro pittorico nelle parti in cui vi è rimasta traccia, mentre nelle parti decorate
irrimedialmente perse saranno rifatte in quanto sono moduli ripetitivi seguendo le medesime
modalità di preparazione del supporto: rimozione e pulitura della superficie dalle sostanze incoerenti
micaceo). I suddetti lampioni verranno adeguati nei cablaggi, ricollocati, fissati nella precedente
posizione e resi funzionanti cosi da contribuire all’antico splendore.La suddetta tecnica verrà
utilizzata per tutti i dettagli metallici presenti nei prospetti.
da eseguirsi a seguito di interventi di consolidamento del supporto e dopo la realizzazione di idonei
Sugli elementi decorativi come i piccoli draghi situati sulla gronda si prevede un attenzione maggiore
test a campione per stabilire la metodologia più efficace.
impostando il restauro con un procedimento accurato basato su un lavaggio preliminare mediante
La ripresa del decoro verrà eseguita a velature successive.
nebulizzazione con acqua deionizzata, rimozione dei depositi incoerenti e applicazione di prodotti
solventi ad impacco, Infine trattamento con inibitore di corrosione su tutto il metallo e protezione
Il cambio di destinazione d’uso del complesso che riguarda soprattutto la parte nuova aggiunta
finale.Anche in questo caso, qualora fosse impossibile risarcire i danni subiti dall’elemento metallico,
restituisce la dignità di un tempo alla Villa e ai due accessi: est e nord, che sicuramente
sarà cura estrema dell’operatore la ricerca di un materiale compatibile e simile all’originale e di una
caratterizzano stilisticamente l'impianto decorativo dei prospetti.
manodopera specializzata in grado di eseguire a regola d’arte la parte del prospetto da sostituire.
La pavimentazione in pietra e tozzetti in marmo bianco verrà ripristinata e raccordata alla nuova
rampa disabili prevista dal progetto.
Accesso sud
Restauro facciate e locali di pregio
L'eleganza dell' ingresso sud protetto da un pregevole colonnato in marmo bianco, meno di
La villa verrà valorizzata e recuperato in facciata il suo impianto decorativo originale settecentesco
rappresentanza, ma non per questo di qualità inferiore del precedente ad est, verrà restaurato nella
oggi non più percepibile nella sua interezza ( vedi elaborato AZV_A1_A3_9.710).
sua tridimensionalità dai soffitti bicromi a riquadri, ai pavimenti a casellario in marmo nero e bianco,
alle colonne sempre in marmo bianco.
Il progetto, infatti, considera questo accesso alla Villa come un locale di pregio ( esattamente locale
022 e locale 021 - vedi documento AZV_A1_A3_9.700).
L'interno della villa, a cui verranno dedicate schede specifiche ( vedi elaborato AZV_A1_A3_9.700),
sarà oggetto di recupero, calibrando gli interventi nei locali di maggior pregio nell'ottica anche del
Lo stato conservativo del suddetto accesso è generalmente buono e dalla visione dal basso non si
nuovo utilizzo dell'intero complesso.
percepiscono fenomeni appariscenti di degrado, se non un generale strato di sporco e polvere
sedimentato soprattutto negli incavi delle modanature delle cornici.
La struttura delle schede delle opere interne dei cosidetti “locali di pregio” è impostata:
E' possibile ipotizzare un mantenimento dello stato attuale, prevedendo una spolveratura dello
1_ presentazione del locale
sporco e un lavaggio con acqua deionizzata; dopo la pulitura saranno valutate le eventuali piccole
lesioni dell'intonaco e dello strato pittorico che verranno risarcite secondo le consuete modalità,
2_soffitti
2.1. Descrizione e stato conservativo
2.2. Interventi e prescrizioni
ovvero con malta a base di calce, idraulica per gli strati profondi, sabbia, e polvere di marmo.
La ripresa del colore sarà fatta in base alle decisioni stabilite per il locale adiacente che ne
costituisce “l’anticamera”.
3_pareti
3.1. Descrizione e stato conservativo
3.2. Interventi e prescrizioni
Le pareti sono costituite dai pilastri, dagli archetti, dalla porzione su cui si apre il portone di ingresso
e dal basso muretto sopra il quale poggia il serramento in vetro e filtro metallico. Sopra al portone è
posta una mensola in malta modanata , come gli elementi decorativi del soffitto.
4_pavimento
4.1. Descrizione e stato conservativo
4.2. Interventi e prescrizioni
Lo stato di conservazione è discreto, ad eccezione della parte bassa che presenta efflorescenze
saline con conseguente sbriciolamento dell'intonaco per mancanza di coesione ed adesione del
materiale e lo sfogliamento dello strato pittorico.
La superficie verrà trattata seguendo le consuete indicazioni: asportazione di tutti gli elementi
5_componenti
5.1. Descrizione e stato conservativo
5.2. Interventi e prescrizioni
metallici in disuso, rimozione delle parti degradate di intonaco nella fascia inferiore perimetrale e
pulitura della restante superficie. Le lacune di intonaco saranno chiuse con malte a base di calce
idraulica e sabbia per gli strati profondi.
Il colonnato verrà ripulito dalla vegetazione radicata sul marmo, verrà asportata la polvere e i
Sono stati individuati e selezionati in base a criteri di pregio decorativo 9 locali al piano terra: locale
materiali non coerenti con pennelli, si considera un lavaggio con soluzioni idonee.
001_locale 002_locale 003_locale 004_locale 005_locale 006 (vano scala principale di particolare
pregio decorativo)_locale 008_locale 009_locale 021_locale 022 ( accesso sud ).
6 locali di pregio occupano il piano primo: locale 101_locale 102_locale 103_ locale 104_locale
108_locale 109, mentre 1 solo rimane al terzo piano: locale 313.
Riceveranno particolare attenzione spazi come il vano scala principale locale 106, per il quale si
Per quanto riguarda la parte di recente costruzione il progetto definitivo prevede una nuova
prevede il recupero dei muri ridipinti nel tempo dove verrà recuperata la decorazione più recente
distribuzione sempre riservata alla scuola degli allievi dell’Accademia del Mare e servizi dedicati.
rimuovendo il lambrino in finto marmo.
-
Al piano terreno trovano luogo le cucine didattiche complete di servizi;
Il locale piu rappresentativo per omogeneità di stile risulta la sala degli Intarsi ( locale _009 ).
-
Al piano primo la mensa degli allievi;
Situata a piano terra alla base del corpo della torretta risulta avere un chiaro impianto ottocentesco
-
Al piano secondo il pernottamento ed i servizi degli allievi;
Completamente rivestita in boiserie in legno con partiture nelle pareti in cui sono inseriti dei “ finti “
-
Al piano terzo il pernottamento degli allievi.
arazzi o meglio dei dipinti su tessuto cannellato ad imitazione degli arazzi raffiguranti scene di
-
caccia, bordure a motivi vegetali, animali ed architettonici. Le pareti del locale hanno un lambrino in
Il progetto prevede, soprattutto nella parte di recente costruzione, un adeguamento impiantistico
legno che riquadra gli arazzi lungo le partiture architettoniche dell’ambiente, le dimensioni variano a
innovativo ed uno più rispettoso nei locali di pregio.
seconda della collocazione, da un formato rettangolare medio grande a strisce decorative all’interno
delle cornici ( vedi documento AZV_A1_A3_9.700 - locale_009 ).
La villa in questo modo troverà lo splendore di un tempo e soprattutto cercherà di mantenerlo con la
nuova destinazione d’uso.
Tutti i locali interni di pregio verranno valutati nella loro tridimensionalità: pavimenti, soffitti, pareti,
serramenti e componenti, nell'ottica del progetto definitivo generale sarà deciso il tipo di intervento
da attuare.
Destinazioni d’uso
La nuova destinazione d’uso prevede un’unica attività didattico – formativa destinata all’Accademia
del Mare, sia per la parte storica che per la parte di recente costruzione.
Il
progetto
lascia
nella
parte
storica
dell’edificio,
l’organizzazione
distributiva
interna
fondamentalmente invariata rispetto a quella prevista e costruita fin dal 1875:
-
il piano terreno accoglie le sale affrescate che, con la nuova destinazione, mantengono la
loro spazialità e per loro sono state individuate attività pubbliche o aule per convegni; allo
stesso piano ma nella zona retrostante affacciata su via delle Olivette dove in passato fu
sede degli ambienti accessori e per la servitù, ora per quei locali il progetto prevede la
distribuzione di sale di servizio;
-
al primo piano dove un tempo vi erano le camere padronali e le camere da letto minori sono
stati collocate le aule ed i servizi;
-
al piano secondo da sempre utilizzato come camere da letto è previsto il pernottamento dei
docenti dell’Accademia del Mare;
-
un ultimo piano che ospitava la lavanderia con relativo terrazzo ad uso stenditoio accoglie,
nel progetto, spazi a disposizione.
.
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