Laura BENATTI. Mostra di mosaici romani presso la Getty Villa di Malibu. Presso la Getty Villa, a Malibu, è allestita, dal 30 Marzo 2016 al 12 Settembre 2016, una splendida ed unica mostra di mosaici romani presenti in tutto l'Impero. La maggior parte di questi raffinati capolavori appartiene al patrimonio personale del Museo Paul Getty e tutto l'insieme è oggi visibile al pubblico per la prima volta. Tali opere d'arte che molti secoli fa hanno ricoperto pavimenti e pareti di edifici pubblici e privati provengono da ogni parte dell' Impero romano: Francia meridionale, Africa settentrionale, Turchia e Siria. Probabilmente, il pezzo più importante è un imponente mosaico che è stato scoperto in un vigneto nei pressi del Lago di Lucrino a Baia (Napoli). Nel 1971, il Getty Museum ha acquistato numerosi pannelli del mosaico, raffigurante una caccia all'orso. Le venationes, infatti, rappresentavano uno dei temi più comuni delle raffigurazioni dei mosaici. Ma anche il nostro Paese, la bellissima Italia, non ha motivo di arrossire di fronte a nessuno in quanto a fascino e a ricchezza dei suoi resti archeologici. Questi sono, talvolta, fino a tale punto così bene conservati che sembra di vivere realmente in quelle epoche lontane. Tra le tessere musive di età romana che noi oggi in Italia possiamo decisamente vantare, spiccano le meravigliose scene di lotta tra uomini e belve del "Corridoio della grande caccia" appartenente ai resti della splendida Villa del Casale a piazza Armerina, in Sicilia, la prima provincia romana. Tale struttura è divenuta oggi oggetto di orgoglio e di difesa particolare (dal 1997 la Villa è tutelata dall'UNESCO) da parte della Regione Sicilia. Tale maestoso complesso era costituito originariamente da più di 40 stanze, tutte arricchite da sontuosi mosaici rappresentanti la triste avventura di numerosi animali esotici trasportati dalle loro Terre fino alla nostra penisola attraverso viaggi lunghi e difficoltosi nel corso dei quali molti tra loro morivano. Non conosciamo il nome del proprietario della Villa, ma pare fosse un aristocratico molto ricco che fece ritorno in Sicilia nel 325 d. C. per dedicarsi alla carriera politica. Infatti uno dei percorsi necessari da compiere per un uomo politico romano per accrescere il proprio prestigio personale e per scalare il potere era di "dare in pasto" alla plebe spettacoli cruenti di lotta tra animali feroci o tra belve e uomini che potevano essere i cosiddetti "bestiarii" o, addirittura, criminali, condannati a morte. Questi ludi eccitavano le folle e davano loro l'impressione di cacciare personalmente, mentre tale attività, è noto, nella realtà era riservata ai soli aristocratici. Sappiamo che a Roma per la prima volta nel 275 a. C. furono mostrati quattro elefanti, nell'incredulità generale!!! In seguito arrivarono anche giraffe, tigri, rinoceronti, coccodrilli, ippopotami, leoni... questi ultimi erano i più richiesti e anche i più costosi. Si pensi che un leone valeva all'incirca l'equivalente della paga annua di duecentocinquanta soldati !!! Queste manifestazioni avvenivano ad opera dei privati, degli Imperatori oppure erano sovvenzionate dalle casse dell'Erario e l'allestimento di uno spettacolo imponente poteva richiedere fino a due anni di dura preparazione. Si comprende il motivo per cui il Circo e l' Anfiteatro sono state le costruzioni più diffuse nell' Impero Romano : qui, infatti , si svolgevano i ludi che rappresentavano , oltre che una scalata al potere, come abbiamo detto, per i facoltosi uomini politici che li offrivano anche un freno per le masse, un' alternativa alla forza bruta dell'esercito. I Romani, infatti, non amavano dare l'impressione di repressione ma, al contrario, di disponibilità, liberalità. Potere e spettacolo a Roma andavano quindi di pari passo! Sappiamo che Pompeo nel 55 a. C. , di ritorno dall'Africa, organizzò giochi grandiosi con seicento leoni e diciotto elefanti ed altre specie ; non si comportarono diversamente da lui i suoi successori se si pensa che nel primo dei cento giorni di festa per l'inaugurazione dell'Anfiteatro Flavio, furono uccisi più di cinquemila animali esotici E' evidente che i Romani non avevano la moderna sensibilità nei confronti degli animali , ma volevano dimostrare che tale ingente spostamento di fiere, che sarebbero state utilizzate negli spettacoli, era dovuto alla cosiddetta "pax romana". Autore: Laura Benatti - [email protected]