L’INFORMATORE MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 1 MAGGIO 2012 - NUMERO158 PARROCCHIA SAN GIORGIO MARTIRE Lurago Marinone MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 2 Nuova serie - Maggio 2012 - Strumento di informazione ecclesiale Responsabile redazione: Sac. Maurizio Braga, Decanato di Appiano Gentile Zona Pastorale 2 Diocesi di Milano Parroco Don Maurizio Braga - via Amuzio, 1 - Lurago Marinone tel. 031/935823 Via Rimembranze, 5 - Limido Comasco - tel. 031/935781 - cell.3475596418 Stampa : Tipografia Zaffaroni - Mozzate (Co) ANAGRAFE DEL MESE CONFESSIONI Battesimi: dalle 15.30 alle 17.30 DA BRAIO Alessio (15 aprile) MARINONI Matteo15 aprile) I SABATO don Stefano II SABATO don Marco III SABATO don Giuseppe IV SABATO don Maurizio Le variazioni verranno di volta in volta comunicate Matrimoni ---------------------Funerali GRIMOLDI EGIDIO (anni 93) AMMALATI E ANZIANI CARITAS PARROCCHIALE che desiderano incontrare il parroco possono telefonare a Don Maurizio che è ben lieto di poterli incontrare Ogni II° sabato del mese dalle ore 14,30 alle 16,30 è aperto in oratorio lo sportello Caritas; Ogni IVa domenica del mese si raccolgono viveri alle porte della Chiesa. ORARIO SANTE MESSE FESTIVE DELLA COMUNITÀ PASTORALE SABATO NUMERI UTILI APPIANO GENTILE SOS Ambulanze Via Vittorio Veneto 6/A Tel. 031 931 888 DOMENICA ore 8.00 Lurago. Limido, Cirimido ore 10.00 Limido ore 10.30 Cirimido ore 11.15 Lurago, Cascina R. ore 18.30 Limido LOMAZZO C.R.I - Guardia medica e Ambulanze Via Milano 24 Tel.- 029 63 70 880 AVVISO 2 ore 17.30 Cascina Restelli ore 18.00 Lurago, Cirimido PUBBLICHIAMO SOLO LETTERE O ARTICOLI FIRMATI O CONSEGNATI PERSONALMENTE eventualmente aggiungendo uno pseudonimo per la pubblicazione. Non vengono presi pertanto in considerazione articoli non firmati e lettere anonime. Presentate le vostre proposte con almeno 45 giorni di anticipo, complete di materiale grafico e, se possibile, con testo su USB o CD compatibile con Mac con estensione RTF, testo scritto in Times New Roman MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 3 Indice Pag. 2 Pag. 4 Pag. 5 Pag. 7 Pag. 10 Pag. 12 Pag. 16 Pag. 22 Pag. 24 Pag. 25 Pag. 30 Pag. 32 Anagrafe informazioni utili La Parola del Parroco Preghiera a Maria La parola del Papa Il Papa rievoca la sua visita a Fatima La parola del Vescovo L’intervista del Sole 24ore al Cardinale Opere della Fede San Girolamo, Sant’Elena Gruppo Famiglie Giornata di spiritualità per le famiglie a Giussano La Pasqua 2012 - Via Crucis con l’Arcivescovo L’umiliazione dell’amore Dal Consiglio Pastorale della Comunità Incontro famiglia domenica 25 Marzo a Lurago Comunicato Appello per la pulizia della Chiesa Piccola Enciclopedia delle religioni (IV) Continua la presentazione delle religioni del mondo Preghiamo insieme Preghiera a Maria Ausiliatrice Calendario S. Messe di Maggio 2012 3 MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 4 La parola del Parroco PREGHIERA A MARIA “Santa Maria, donna senza retorica prega per noi inguaribilmente malati di magniloquenza. Abili nell’usare la parola per nascondere i pensieri più che per rivelarli, abbiamo perso il gusto della semplicità. Convinti che per affermarsi nella vita bisogna saper parlare anche quando non si ha nulla da dire, siamo diventati prolissi e incontinenti. Esperti nel tessere ragnatele di vocaboli sui crateri del non senso, precipitiamo spesso nelle trappole nere dell’assurdo come mosche nel calamaio. Incapaci di andare al centro delle cose, ci siamo creati un’anima barocca che adopera i vocaboli come fossero stucchi, e aggiriamo i problemi con le volute delle nostre furbizie letterarie. 4 Santa Maria, donna senza retorica, prega per noi peccatori, sulle cui labbra la parola si sfarina in un turbine di suoni senza costrutto. Si sfalda in 1000 squame di accenti disperati. Si fa voce, ma senza farsi mai carne. Ci riempie la bocca, ma lascia vuoto il grembo. Ci dà l’illusione della comunione, ma non raggiunge neppure la dignità del soliloquio. E anche dopo che ne abbiamo pronunciate tante, perfino con eleganza e a getto continuo, ci lascia nella pena di una indicibile aridità: come mascheroni di certe fontane che non danno più acqua e sul cui volto era rimasta soltanto la contrazione del ghigno. Santa Maria, donna senza retorica, la cui sovrumana grandezza è sospesa al rapidissimo fremito MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 5 di un fiat, prega per noi peccatori, perennemente esposti, tra convalescenze e ricadute, all’intossicazione di parole. Proteggi le nostre labbra da gonfiori inutili. Fa che le nostre voci, ridotte all’essenziale, partano sempre dai recinti del mistero e rechino il profumo del silenzio. Rendici come te, sacramento della trasparenza. E aiutaci, finalmente, perché nella brevità di un sì detto a Dio, “ci sia dolce naufragare”: come in un mare sterminato”. Questa preghiera di don Tonino Bello, vescovo di Molfetta, morto nel 1993 di cui è iniziata la causa di beatificazione, ci invita a confrontarci con il vizio delle parole vuote, con l’errore delle promesse mai mantenute. Vizio che più di ogni altro deteriora la nostra società civile ed ecclesiale. Che questo mese dedicato alla madre di Dio sia vissuto non con pratiche devozionali sterili e vuote ma sia soprattutto per noi occasione di impegno e di conversione Don Maurizio La parola di Benedetto XVI° MAGISTERO Dall’11 al 14 maggio 2010 Benedetto XVI ha compiuto un viaggio apostolico in Portagallo, a Fatima, nel decimo anniversario della beatificazione dei pastorelli Giacinto e Francesca. Di seguito ecco uno stralcio del discorso del Papa tenuto sulla spianata del Santuario: possa aiutarci nella preghiera e nella riflessione soprattutto in questo mese dedicato alla Madonna.. Don Maurizio 5 MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 6 Sono venuto a Fatima per gioire della presenza di Maria e della sua materna protezione. Sono venuto a Fatima, perché verso questo luogo converge oggi la Chiesa pellegrinante, voluta dal Figlio suo quale strumento di evangelizzazione e sacramento di salvezza. Sono venuto a Fatima per pregare, con Maria e con tanti pellegrini, per la nostra umanità afflitta da miserie e sofferenze. Infine, sono venuto a Fatima, con gli stessi sentimenti dei Beati Francesco e Giacinta e della Serva di Dio Lucia, per affidare alla Madonna l’intima confessione che “amo”, che la Chiesa, che i sacerdoti “amano” Gesù e desiderano tenere fissi gli occhi in Lui. Sì! Il Signore, la nostra grande speranza, è con noi; nel suo amore misericordioso, offre un futuro al suo popolo: un futuro di comunione con sé. Avendo sperimentato la misericordia e la consolazione di Dio che non lo aveva abbandonato lungo il faticoso cammino di ritorno dall’esilio di Babilonia, il popolo di Dio esclama: “Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio” (Is 61,10). Figlia eccelsa di questo popolo è la Vergine Madre di Nazaret, la quale, rivestita di grazia e dolcemente sorpresa per la gestazione di Dio che si veniva compiendo nel suo grembo, fa ugualmente propria questa gioia e questa speranza 6 nel cantico del Magnificat: «Il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore». Nel frattempo Ella non si vede come una privilegiata in mezzo a un popolo sterile, anzi profetizza per loro le dolci gioie di una prodigiosa maternità di Dio, perché “di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono”. (Lc 1, 47.50). Di più, quella Luce nell’intimo dei Pastorelli, che proviene dal futuro di Dio, è la stessa che si è manifestata nella pienezza dei tempi ed è venuta per tutti: il Figlio di Dio fatto uomo. Che Egli abbia il potere di infiammare i cuori più freddi e tristi, lo vediamo nei discepoli di Emmaus (cfr Lc 24,32). Perciò la nostra speranza ha fondamento reale, poggia su un evento che si colloca nella storia e al tempo stesso la supera: è Gesù di Nazaret. E l’entusiasmo suscitato dalla sua saggezza e dalla sua potenza salvifica nella gente di allora era tale che una donna in mezzo alla moltitudine – come abbiamo ascoltato nel Vangelo – esclama: “Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato”. Tuttavia Gesù rispose: “Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!” (Lc 11, 27.28). Ma chi ha tempo per ascoltare la sua parola e lasciarsi affascinare dal suo amore? Chi veglia, nella notte del dubbio e dell’incertezza, con il cuore desto in pre- MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 7 ghiera? Chi aspetta l’alba del nuovo giorno, tenendo accesa la fiamma della fede? La fede in Dio apre all’uomo l’orizzonte di una speranza certa che non delude; indica un solido fondamento sul quale poggiare, senza paura, la propria vita; richiede l’abbandono, pieno di fiducia, nelle mani dell’Amore che sostiene il mondo. Con la famiglia umana pronta a sacrificare i suoi legami più santi sull’altare di gretti egoismi di nazione, razza, ideologia, gruppo, individuo, è venuta dal Cielo la nostra Madre benedetta offrendosi per tra- piantare nel cuore di quanti le si affidano l’Amore di Dio che arde nel suo. In quel tempo erano soltanto tre, il cui esempio di vita si è diffuso e moltiplicato in gruppi innumerevoli per l’intera superficie della terra, in particolare al passaggio della Vergine Pellegrina, i quali si sono dedicati alla causa della solidarietà fraterna. Possano questi sette anni che ci separano dal centenario delle Apparizioni affrettare il preannunciato trionfo del Cuore Immacolato di Maria a gloria della Santissima Trinità. La parola del Vescovo Pubblichiamo il testo dell’Arcivescovo, apparso sulle colonne del quotidiano Il Sole 24 Ore di sabato 7 aprile 2012 Sono sempre più numerose le famiglie che stanno conoscendo la povertà. A pagare il conto più salato della crisi sono oggi – e in maniera crescente – soprattutto le coppie con più di due figli. Conferma di come mettere al mondo dei figli rappresenti un rischio in termini di tenuta dei conti economici familiari. Ma accanto a questa tradizionale categoria di povertà, ve n’è una relati- 7 MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 8 vamente nuova, quella delle famiglie con un solo genitore originate da separazioni e divorzi. Gli esperti dicono che tra queste famiglie l’incidenza della povertà assoluta è cresciuta in modo preoccupante, passando dal 4% al 7% nell’arco di appena quattro anni. Nessun’altra tipologia familiare ha visto crescere in tale proporzione la condizione di bisogno. Inoltre, siamo di fronte ad una povertà a più facce: non è solo una povertà di mezzi economici, ma anche di relazioni, di salute, di abitazione, di risorse educative e lavorative. segnalate: famiglie numerose e famiglie monogenitoriali. Sono quelle di gran lunga più segnate da una povertà molto più ampia rispetto a quella puramente economica. Sempre gli esperti dicono, infatti, come il 17% delle prime e il 15% delle seconde siano povere secondo più accezioni. In particolare, nelle famiglie segnate da una separazione o da un divorzio, il costo è maggiormente pagato dai figli. La separazione, evento affettivamente assai doloroso stravolge l’ordine familiare. Per i figli poi è traumatico perché comporta una significativa sofferenza e una necessità di cambiamento a livello affettivo ed organizzativo. Nonostante l’enfasi recentemente posta sulla capacità dei figli, non solo di resistere e di far fronte ad eventi traumatici, ma addirittura di uscirne rafforzati, è di fatto impossibile censurare il tema della sofferenza di chi sperimenta la separazione dei genitori. Certo, nessuna famiglia è immune dal rischio di “ammalarsi”: in ogni relazione familiare, infatti, la fiducia e la giustizia convivono con il loro opposto. In una società come la nostra, spesso confusa sui “fondamentali”, i rapporti, soprattutto quelli primari, presentano una certa quota di mancanza di fiducia, di ingiustizia e di prevarica- In situazioni come queste, di crisi zione. e di frattura, quali strade possono essere percorse per cercare di Tuttavia un approccio attento alla “portare in salvo i legami familiatotalità dei fattori in gioco confer- ri”? Sono certamente gli adulti ad ma che i costi più pesanti sono essere chiamati ad assumere una pagati dalle due categorie appena responsabilità decisiva nei con8 MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 9 fronti delle generazioni dei figli. La separazione, che è sempre una sconfitta, in alcuni casi può essere vista come l’estrema ratio dell’amore. Essa infatti continua a riconoscere al vincolo matrimoniale tutto il suo peso e lo rispetta fino in fondo, accettando con dolore l’impraticabilità della convivenza tra i coniugi, senza mai escludere la possibilità della riconciliazione. I figli, in questo caso, sono aiutati a comprendere che la fatica e la debolezza del papà e della mamma non sono più forti della loro unione da cui essi hanno ricevuto la vita. Più arduo tutto questo nel caso del divorzio che nega, di fatto, la capacità degli sposi di restare uniti per sempre, perseguendo, al contrario, una opzione esistenziale di annullamento dei legami. Non è certo per un giudizio sulle singole persone che diciamo tutto questo; il Figlio di Dio non è venuto per condannare, ma per salvare. E la sua Chiesa vuole soltanto difendere e promuovere il bell’amore. Per il cristiano tutta la vita è vocazione. Ogni relazione e ogni circostanza vissuti nella verità sono parte del disegno di Dio su di noi. Sono strada del rapporto con Lui. Anche dentro l’ingiustizia, che tu senti come incomprensibile ed inaccettabile, dovuta all’infedeltà del marito o della moglie, Gesù ti rinnova l’offerta come fece a Pietro: «Mi ami tu?». Ti chiede di continuare l’esperienza dell’amore. Ti offre un solido appoggio perché, se anche il rapporto finisce, il matrimonio non finisca. Il matrimonio, infatti, non è riducibile al rapporto con il marito o con la moglie. Spesso ci sono i figli e in esso è sempre presente l’iniziativa di Dio cui gli sposi hanno liberamente e pubblicamente aderito. Certo l’infedeltà del marito o della moglie fa diventare assai dolorosa la fedeltà di chi resta, ma da un certo punto di vista non la tocca, anzi la rende ancora più necessaria e ne rafforza la libertà. E per chi non crede in Gesù Cristo? L’invito è di considerare attentamente come l’esperienza umana dell’amore in quanto tale domandi il “per sempre”. Lo diceva Shakespeare: “L’amore non è amore se viene meno quando l’altro si allontana”. Card. Angelo Scola 9 MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 10 OPERE DELLA FEDE A cura di Angelo Ghioldi SAN GIROLAMO 10 Olio su tavola di Antonello da Messina – anno 1474 circa La tavola rappresenta San Girolamo nello studio MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 11 SANT’ELENA Tela di Paolo Veronese – anno 1570-75 circa La tela rappresenta Sant’Elena madre dell’imperatore romano 11 MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 12 Domenica 25 marzo 2012 abbiamo partecipato alla “GIORNATA DI SPIRITUALITA’ PER LE FAMIGLIE” tenutasi a Giussano La giornata guidata da Don Marco Paleari e dai coniugi Pini si è svolta in un clima sereno e ci ha aiutato a concretizzare la spiritualità cristiana nell’ambito dell’esistenza quotidiana delle nostre famiglie. La vita spirituale delle famiglie si nutre anche di momenti di intenso ascolto della Parola di Dio, di 12 silenzio per recuperare la vicinanza personale con il Signore, di dialogo di coppia che interpreti la voce dello Spirito Santo “per noi” ritrovando i criteri delle scelte presenti e future che devono essere d’esempio per i nostri figli. Abbiamo iniziato la giornata con la lettura del salmo 49: “Ascoltate questo, popoli tutti, porgete l’orecchio, voi tutti abitanti del mondo, voi, gente del popolo e nobili, ricchi e poveri insieme. La mia bocca dice cose sapienti, il mio cuore medita con discernimento. Porgerò l’orecchio a un proverbio, esporrò sulla cetra il mio enigma. Perché dovrò temere nei giorni del male, quando mi circonda la malizia di quelli che mi fanno inciampare? Essi confidano nella loro forza, si vantano della loro grande ricchezza. Certo, l’uomo non può riscattare se stesso né pagare a Dio il proprio prezzo. Troppo caro sarebbe il riscatto di una vita: non sarà mai sufficiente per vivere senza fine e non vedere la fossa. MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 13 Vedrai infatti morire i sapienti; periranno insieme lo stolto e l’insensato e lasceranno ad altri le loro ricchezze. Il sepolcro sarà loro eterna dimora, loro tenda di generazione in generazione: eppure a terre hanno dato il proprio nome. Ma nella prosperità l’uomo non dura: è simile alle bestie che muoiono. Questa è la via di chi confida in se stesso, la fine di chi si compiace dei propri discorsi. Come pecore sono destinati agli inferi, sarà loro pastore la morte; scenderanno a precipizio nel sepolcro, svanirà di loro ogni traccia, gli inferi saranno la loro dimora. Certo, Dio riscatterà la mia vita, mi strapperà dalla mano degli inferi. Non temere se un uomo arricchisce, 13 MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 14 se aumenta la gloria della sua casa. Quando muore, infatti, con sé non porta nulla né scende con lui la sua gloria. Anche se da vivo benediceva se stesso: “Si congratuleranno, perché ti è andata bene”, andrà con la generazione dei suoi padri, che non vedranno mai più la luce. Nella prosperità l’uomo non comprende, è simile alle bestie che muoiono.” a cui è seguita la lettura del Vangelo di Luca 12,13-21 “In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: “Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità”. Ma egli rispose: “O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?”. E disse loro: “Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende dai suoi beni”. Disse poi una parabola: “La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. Ma Dio gli disse: Stolto, que14 sta notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio”. che ci ha introdotti alla meditazione proposta inizialmente da don Marco e successivamente dai coniugi Pini che ci hanno offerto molti spunti di riflessione spirituale e famigliare basati anche su ciò che accade nelle nostre famiglie nella vita di tutti i giorni. E’ seguito un momento di riflessione personale e poi di coppia nei quali ci siamo interrogati sull’importanza dell’essere coppia, delle difficoltà dell’essere genitore della paura di non potere avere e soprattutto di non potere dare ai nostri figli ciò di cui hanno bisogno. E proprio da questi interrogativi abbiamo capito (almeno cerchiamo di muoverci in questa direzione) che solo con le nostre forze non possia- MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 15 mo farcela. Abbiamo bisogno del sostegno di Dio, di rinnovare e di testimoniare con forza il nostro SI pronunciato davanti a LUI quando abbiamo iniziato il nostro cammino di coppia. Dobbiamo pensare a costruirci un tesoro nei cieli, magari aprendoci a delle nuove esperienze nei confronti del prossimo e non ad accumulare beni su questa terra che magari neanche ci interessano ma che servono a renderci invidiabili agli occhi degli altri. E’ importante quindi mettersi all’ascolto dell’altro, dare un senso vero alla parola famiglia. La famiglia deve essere intesa come il nucleo in cui vivo serenamente pur tra tanti problemi. Essere famiglia è anche saper condividere il proprio tempo con un amico o un parente cha ha bisogno di conforto, è aprire la nostra casa a chi ne ha bisogno, senza avere timore . E, come nucleo, per aiutarci a vincere le nostre paure dobbiamo PREGARE, dobbiamo chiedere a Dio di darci la forza di essere sempre una cosa sola, di muoverci sempre nella stessa direzione, di trovare sempre tempo l’uno per gli altri, di non essere Nicoletta , Enrico ed Anna ma di essere NOI, la nostra Famiglia. Enrico, Nicoletta ed Anna 15 MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 16 Martedì 13 marzo 2012 MILANO - VIA CRUCIS CON L’ARCIVESCOVO Con l’immagine della “Crocifissione” di Francesco Hayez [Milano – Museo Diocesano] L’umiliazione dell’amore Tutto sembra fermo, come fuori dal tempo, immerso in un irreale silenzio che inquieta ed insieme seduce ed incanta. La bellezza e la perfezione formale, l’equilibrio compositivo, gli efficaci e dosati effetti cromatici sembrano sublimare ed acquietare un dramma che invece, sotto, cova tutta la sua lacerante forza e la sua decisiva lotta tra tenebra e luce, disperazione e rassegnazione, fatalità e speranza, dolore e contemplazione, solitudine e condivisione, morte e vita. E tutto sarebbe ancora nel buio, nascosto agli occhi di tutti, se una lama di luce improvvisa dall’alto non ferisse l’oscurità aprendosi un varco e rivelando, del dramma, un segreto ed intimo attimo di estatica intesa, muto di parole, ma 16 colmo di vibrazioni d’amore tra Cristo e la Maddalena. Tutto corre lungo l’alto e massiccio legno della croce: appeso ad essa, Cristo e bello nella perfezione di un corpo che la luce scolpisce, segnato da una sofferenza reale, ma portata con estrema dignità e compostezza. La bruttezza della morte non gli appartiene: solo il teschio ai piedi del patibolo, mentre identifica il «Golgota» ne ricorda l’aggressività devastante, ma nello stesso tempo, abbandonato a se stesso, ne preannuncia l’imminente sconfitta. Cristo abbassa gli occhi verso la Maddalena con uno sguardo intenso e parlante, pieno non di banale conforto, ma di rassicurante speranza e sembra già preparare il cuore della donna ad un annuncio di vita. MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 17 17 MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 18 Maddalena raccoglie lo sguardo di Cristo e reclinando anch’essa dolcemente il volto, ne fa tesoro prezioso, racchiudendolo nello scrigno di un pensiero profondo ed intimo che si fa certezza di amore, profonda preghiera e silenziosa contemplazione. Genuflessa sotto la croce, ne comprende ed accoglie la forza aggrappandosi ad essa; ne vorrebbe condividere il peso mentre accarezza la ferita dei piedi di Cristo e si accinge a rinnovare quel bacio che per lei e stato l’inizio di un nuovo cammino di vita. E il vertice più alto di una totale condivisione e di una profonda unità: dalla stessa ferita sembra scendere il lembo di manto colorato di rosso quasi come sangue fluente che la va a ricoprire e riempire mentre una medesima luce di speranza si riflette con identico candore nel perizoma di Cristo e nella veste bianca della Maddalena. All’orizzonte si profila una Gerusalemme di pietra, muta e fredda, sulla quale si apre un crepuscolo che ha già l’intensità luminosa del mattino del “primo giorno della settimana” quando proprio Maddalena danzerà i primi passi della vera Pasqua: “Ho 18 visto il Signore!”. VIII stazione Gesù incontra le donne di Gerusalemme Dal Vangelo di Luca (Lc 23, 27-31) “ Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli”. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta cosi il legno verde, che avverrà del legno secco”. Testimonianza “Dio ci ha sempre lasciato una speranza, uno scopo. Ma adesso siamo macchiate da un terrore nuovo, che nessuno può evitare, nessuno può allontanare, e scorre sotto i nostri piedi, nel cielo, sotto le porte, attraverso i camini, e invade le orecchie e gli occhi e la bocca. Dio ci sta abbandonando, Dio ci MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 19 sta abbandonando, e questo ci da più angoscia, più pena, della nascita e della morte. Dolce e nauseante, nell’aria che diventa oscura, cade il soffocante odore della disperazione; le forme si concretano nell’aria oscura: le fusa gattesche del leopardo, il passo cadenzato dell’orso, la scimmia che batte ammiccando le palme, la iena sgraziata che e come in attesa di ridere, ridere. I Signori dell’Inferno sono qui, ti si avvolgono intorno, si stendono ai tuoi piedi, dondolano e volano in un’aria di tenebre. […], salvaci, salvaci, salva te stesso perche possiamo salvarci anche noi; distruggi te stesso e saremo distrutte anche noi.”. Thomas Stearns Eliot, Assassinio nella cattedrale IX stazione Gesù cade la terza volta Dal libro del profeta Isaia (Is 53, 7-8) “Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non apri la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua posterità? Si, fu eliminato dalla terra dei viventi, per la colpa del mio popolo fu percosso a morte”. Testimonianza “Il panno umido sul viso mi ha dato un breve sollievo. Sono caduto per la terza volta, qualche braccio soccorrevole mi ha sostenuto nel rialzarmi, ma il peso per le membra che ho è troppo grave. L’onta e il castigo della carne, questo alla loro ferocia piace molto. Il supplizio della misconoscenza è del tradimento alla loro perfidia e un piacere più sottile, lo delibano i sommi sacerdoti. Ma ora, Padre, sono ingiusto: ci sono anime innocenti, creature pietose che si angosciano, non si danno pace. E questi, ti prego, prediligili. Tra loro c’e mia madre, ci sono uomini e donne di cuore che la accompagnano, e molti altri addolorati e increduli. Sempre, dal principio fino all’avvento del tuo regno, il bene e il male si affrontano. Oggi va al male, secondo appare a noi, la palma. Tra gente come loro ho seminato le beatitudini, erano meravigliati – alcuni un giorno capiranno, ma io sarò morto e risorto per 19 MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 20 tutti quelli che capito avranno e per coloro che saranno rimasti chiusi nell’ottusità. Tutti potranno essere salvi, cosi vuole l’Alleanza. Ma dove andiamo, dove va questa trista processione? Mi conducono a un’altura”. Mario Luzi, Via Crucis 46 47 X stazione Gesù è spogliato delle vesti Dal Vangelo di Giovanni (Gv 19, 23-24) “I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato – e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: “Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca”. Così si compiva la Scrittura, che dice: “ Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte” E i soldati fecero così.“ Testimonianza “ Brutalità della passione. Lazzi del potere, della soldataglia, della folla. Gesù non sembra essere altro ormai se non un oggetto – un oggetto di derisione e di sadismo. 20 E improvvisamente Giovanni ce lo rivela nella sua maestà, sommo sacerdote che ordina il proprio sacrificio, che porta lucidamente e volontariamente a compimento la salvezza degli uomini secondo la volontà del Padre. Non si pensi che sia necessario un sacrificio umano, divino – umano – come una teologia decaduta da se stessa ha potuto lasciar credere – per soddisfare la giustizia divina, placare la collera di Dio e riconciliarlo con l’umanità. Il sacrificio di Gesù è un sacrificio di santificazione, un sacrificio di reintegrazione: Gesù riconduce al Padre la pecorella smarrita, ciascuno di noi e noi tutti, tutta l’umanità e tutto il cosmo, ritraendoli dalle profondità della morte e dell’inferno, da quelle tenebre che non volevano ricevere la luce e che la luce, invece, invase irresistibilmente. La crocifissione è il grado più basso della discesa del Verbo incarnato. Ma Giovanni, per designarla, dice: “innalzamento”. Il fondo stesso della “discesa” è “innalzamento”. Liberamente, Gesù porta a compimento quest’ultima tappa, sino al fondo abissale, infernale, della condizione mortale. Ed è lì trasfigurazione a rovescio, trasfi- MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 21 gurazione non sul monte ma nell’abisso - e proprio lì, proprio per quello che lì avviene che egli è glorificato. La sua discesa nelle tenebre, alla ricerca dell’Adamo smarrito che è in ciascuno di noi, fa esplodere in tutto il suo splendore l’amore di Dio per l’uomo. E questo amore è, in effetti, la gloria. “ Olivier Clement, I visionari 50 51 è forse la morte ignominiosa del Signore? Hanno travestito da schiavo e inchiodato sul legno come uno schiavo il padrone del Creato: la Terra e l’Inferno riuniti insieme non hanno potuto andare più in la di quella mostruosa e sacrilega birbanteria. Dare gli uomini in pasto alle belve o trasformarli in torce, non fa pensare ad un’orribile farsa? Oh, certo, la sofferenza e la morte ci stupiscono sempre, ma XI stazione agli occhi degli Angeli che cosa Gesù è inchiodato possono significare quelle orribili alla croce buffonate? Dal Vangelo di Marco (Mc 15, Indubbiamente ne riderebbero, 22-27) se gli Angeli potessero ridere…” “ Condussero Gesù al luogo Georges Bernanos del Golgota, che significa “Luogo del cranio”, e gli davano vino mescolato con Nell’omelia, l’Arcivescovo ha sottolineato il concetto di “mendimirra, ma egli non ne prese. Poi lo crocifissero e si divi- care il perdono”, come fa la sero le sue vesti, tirando a Maddalena ai piedi della Croce, sorte su di esse ciò che ognu- rispondendo, così, alla chiamata no avrebbe preso. Erano le che viene dalla Croce stessa. La misericordia dello sguardo nove del mattino quando lo crocifissero. La scritta con il che Gesù crocifisso rivolge a motivo della sua condanna Maddalena è la stessa che “ricrea diceva: “Il re dei Giudei”. Con tutte le cose e le fa nuove”. lui crocifissero anche due L’invito è quello di “rompere ladroni, uno a destra e uno il diaframma che separa il nostro cuore” per essere capaci alla sua sinistra. “ di compiere l’esperienza piena Testimonianza “ Il colmo dei travestimenti non dell’Amore nel rapporto con 21 MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 22 Dio, con il prossimo ed anche con noi stessi. Invito contenuto nel Vangelo di Luca in quel “ma piangete …” (Lc 23, 27-31) nel quale Gesù trova l’energia per correggere il pianto delle donne e apre la compassione alla conversione, la rende feconda, taglia ogni elemento di sentimentale istintività, riconducendo il cuore in profondità. E nella profondità del cuore, sappiamo chiamare per nome il nostro peccato, lo stesso che separa, divide, distrugge la relazione con Dio. Infatti il maligno è, per eccellenza, il “divisore”. Un pensiero, infine, a tutti gli uomini ed a tutte le donne perseguitati/e e/o uccisi/e in tutto il mondo. Una persecuzione che deriva dalla rottura della relazione costituzionale con Dio. E l’invito a rispettare la dignità di ogni donna e di ogni uomo. Il messaggio della Croce è esplicito. Dal Consiglio Pastorale della Comunità INCONTRO FAMIGLIA DOMENICA 25 MARZO Tenutasi a Lurago Marinone Domenica 25 marzo presso la Chiesa di Lurago si è svolto l’incontro della nostra. comunità parrocchiale in preparazione al VII° Incontro Mondiale delle Famiglie che si terrà a Milano a fine maggio, fino al 3 giugno. Il tema dell’incontro sarà: la famiglia, il lavoro e la festa, un trinomio che parte dalla famiglia per aprirla al mondo, mentre il lavoro e la festa sono modi con cui la famiglia 22 abita lo “spazio” sociale e vive il “tempo” umano. Un tema che mette in rapporto la coppia con i suoi stili di vita: il modo di vivere le relazioni (la famiglia), di abitare il mondo (lavoro) e di umanizzare il tempo (festa). Per vivere questo periodo con maggiore attenzione e per evitare che questo momento sia solo celebrativo, nella nostra comunità si è pensato, dopo la festa della MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 23 Famiglia, a questo incontro sul tema della vita familiare e della sua fedeltà al Vangelo, in particolare nei momenti della prova. Ci siamo fatti aiutare dalla lettura dei passi del Vangelo in cui l’angelo appare in sogno a Giuseppe per avvertirlo di fuggire in Egitto perché Erode vuole uccidere il bambino e, in seguito, per avvisarlo che poteva tornare in Israele. La vita della famiglia, prima o poi, in vari modi, viene messa alla prova. Allora vengono richiesti proprio saggezza, discernimento e speranza, tanta speranza, talvolta oltre le possibilità umane. Il brano evangelico descrive il viaggio della famiglia di Gesù verso una terra straniera. La giovane famiglia si trova costretta a incamminarsi per una strada imprevista, complicata, inquietante. E questo è quanto succede anche oggi a molte famiglie, costrette a lasciare le loro abitazioni per poter offrire ai loro piccoli un contesto di vita migliore e per sottrarli ai pericoli del mondo circostante. Forse, però, il racconto della fuga in Egitto allude a una vicenda più universale che tocca tutte le famiglie: la necessità di intrapren- dere il viaggio che conduce i genitori verso la loro maturità e i figli all’età adulta. Giuseppe in questi racconti sa ascoltare gli angeli, riesce a sentirli e si fida di loro. Giuseppe è obbediente e si assume le proprie responsabilità ma questo non lo esonera dalla riflessione, dalla valutazione delle situazioni, dal discernimento. Giuseppe ubbidisce, prende il bambino e sua madre e li porta lontano dalla situazione di pericolo. Così le nostre famiglie sono alla ricerca di un luogo sicuro, che protegga dalle insidie del mondo: sofferenza, povertà, prepotenza, ma anche ritmi lavorativi eccessivi, consumismo, indifferenza, abbandono, solitudine … Ogni genitore, come Giuseppe, vorrebbe rendere più facile il mondo, più abitabile per i propri figli e mostrare loro che la vita è buona e degna di essere vissuta. L’incontro si è concluso con una riflessione a gruppi sulle seguenti domande: - Quali sono le prove attuali delle nostre famiglie e come le viviamo? - Quali sono le principali minacce alle famiglie nella nostra società e cultura? 23 MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 24 - Come possiamo rendere il mondo più vivibile per i nostri figli? - Come aiutare la nostra comunità a rafforzare la speranza del futuro? Domande complesse alle quali ogni gruppo ha cercato di dare le sue risposte. In particolare tutti i gruppi hanno posto attenzione sul come ogni famiglia affronta le prove e sull’importanza di ricercare condi- zioni e strumenti per affrontare e superare le difficoltà. In primo luogo sono state prese in considerazione alcune condizioni: - l’importanza della preghiera, come mezzo indispensabile per porsi in relazione privilegiata con Dio, come mezzo per superare il disorientamento, la paura e la solitudine, in modo particolare nell’affrontare la malattia o la morte; APPELLO ALLE PERSONE DI BUONA VOLONTA’ L’esempio di Marta, sorella di Lazzaro, che si affanna nella casa per riservare a Gesù ospite, un ambiente decoroso e pulito, (Lc. 10,40) dimostra sensibilità e gratitudine verso il suo Dio. Abbiamo anche noi la Casa del Signore, la nostra Chiesa che deve sempre apparire bella e decorosa proprio per “l’Ospite” Gesù che lì è presente giorno e notte con il suo Corpo. Poiché il numero della “Marte” si è alquanto ridotto, per motivi di salute, di età e familiari, si fa appello affinché qualche persona di buona volontà si senta onorata e stimolata ad unirsi al gruppo per questo umile ma importante servizio alla nostra Chiesa. Don Maurizio e il Gruppo di servizio alla Chiesa 24 MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 25 - la sensibilità e la solidarietà di coloro che ci stanno vicini per condividere e rendere più accettabile la condizione di sofferenza; - la possibilità di leggere gli eventi problematici non solo come attacchi alle nostre fragilità, ma anche come opportunità per ripensare alla nostra vita in relazione agli altri. In ogni gruppo poi sono state condivise alcune testimonianze rispetto a situazioni ed eventi vissuti in famiglia, occasioni per riscoprire la speranza nella salvezza perché i cristiani siano attivi nel riconoscere le proprie responsabilità e nel ricercare risposte positive anche nei momenti di maggior difficoltà. Michela Franchi. Segretaria del Consiglio Pastorale della Comunità PICCOLA ENCICLOPEDIA DELLE RELIGIONI Continua la pubblicazione a puntate di una rubrica che intende far conoscere al lettore le principali religioni nel mondo anche in relazione agli sforzi che la Chiesa sta facendo per l’Unità dei cristiani. Le precedenti pubblicazioni di questa rubrica : Informatore n°. 154 - gennaio 2012, n°. 155 - febbraio 2012 e n°. 156 - marzo 2012. I S LAM L’Islam è la seconda religione più diffusa al mondo; una persona su quattro è musulmana, per un totale di 1,5 miliardi. L’area in cui gli islamici sono più numerosi è l’Asia, seguita dal Medio Oriente e dal Nord Africa. In Italia la percentuale dei musulmani sul totale dei credenti è di circa il 2%. Gli islamici si suddividono in Sunniti 1,3miliardi, Sciiti 170milioni, Alevisti 20milioni, quindi Kharigiti e Drusi 2milioni. L’Islam, che significa sottomissione ad Allah , è la religione fondata dal Profeta 25 MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 26 Maometto che si fonda sui suoi esempi di vita e sul Corano, il Libro Sacro della Religione, nel quale Dio pone i suoi comandamenti. L’Islam considera che il messaggio divino contenuto nel Corano e negli insegnamenti del Profeta Mometto sia destinato e tutto il genere umano e contenga la definitiva e non più modificabile affermazione della volontà divina, destinata a perdurare inalterata fino al Giorno del Giudizio. I capisaldi dell’Islam sono: la fede in Allah, che è Dio creatore, guida e giudice, a cui il credente deve completa sottomissione; la credenza nel Paradiso e nell’Inferno; la credenza negli Angeli e nei demoni; la fede nell’immortalità dell’anima; la credenza nella risurrezione e nel giudizio finale; la fede nei profeti iniziata con Adamo, quindi Abramo, Mosè, Gesù, che si chiude con Mohammed, suggello dei Profeti. I cinque pilastri dell’Islam sono: 1) la professione di fede in un solo Dio; 2) la preghiera individuale all’alba, mezzogiorno, pomeriggio, tramonto, sera. e la preghiera comunitaria a mezzogiorno del Venerdì nella moschea, che è luogo di riunione 26 e di studio; 3) l’elemosina per i poveri; 4) il digiuno durante il mese del Ramadam (nono mese del calendario lunare); 5) il pellegrinaggio alla Mecca. I Musulmani credono che la vita attuale sia solo un periodo di prova; verrà un giorno in cui l’universo intero sarà distrutto e i morti risorgeranno per l’intervento di Dio e coloro che hanno creduto e operato nel bene saranno compagni nel Paradiso e vi rimarranno in perpetuità; per cui i peccati capitali da evitare sono l’offesa a Dio, la calunnia, lussuria, maldicenza, sospetto, falsa testimonianza, superbia, avarizia, invidia, intemperanza. I musulmani non ammettono clero e gerarchie dal momento che non esiste alcun intermediario fra Dio e le sue creature. Da non confondere col clero è la categoria degli Imam, che per le loro buone conoscenze liturgiche sono incaricati di condurre nelle moschee le preghiere obbligatorie; ma la loro figura non può essere assimilata a quella del sacerdote. Il Corano loda la Vergine Maria; in Libano la solennità dell’Annunciazione è festa nazionale sia per i cristiani che per i musulmani. MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 INDUISMO 16:16 Pagina 27 L’Induismo, terza religione più praticata al mondo dopo il Cristianesimo e l’Islam, è un’antichissima religione che conta circa 1 miliardo di fedeli di cui 900milioni nella sola India. Si suddivide in Visnuismo 580milioni, Shivaismo 220milioni, Saktismo 200milioni. Le diverse divinità adorate dagli Indù sono considerate come diverse forme del Dio Supremo; esse sono Brahama il creatore dell’universo, Vishnu il conservatore del mondo, Shiva colui che dispensa la vita e la morte. I Testi religiosi fondamentali sono i Veda e le Upanishad considerati i più antichi del mondo e ritenuti rivelati dal Dio Supremo; le verità in essi contenute sono eterne; la comparsa di questi Testi Sacri risale a circa 2000 anni a.C. Gli Induisti credono nella metempsicosi o reincarnazione che è determinata dai meriti e dalle colpe; cioè la condizione in cui un determinato individuo nasce nella vita successiva dipende dalle azioni che ha compiuto in quella precedente; se l’uomo si attacca alla vita e al mondo e non compie opere buone, quali la carità e la compassione per gli uomini, dovrà espiare la sua colpa reincarnandosi nel corpo di un essere inferiore. Se invece compie opere buone, rinuncia ai piaceri materiali e si concentra nello spirito, ritorna al Brahama, cioè allo Spirito Assoluto, infinito, eterno, il Dio che per amore dell’uomo ha impartito nei Veda gli insegnamenti necessari per ottenere la realizzazione spirituale. Caratteristica dell’Induismo è l’assenza assoluta di gerarchia e la totale mancanza di proselitismo. Il culto consiste in preghiere, riti domestici e pubblici, adorazione delle immagini divine, comportamento secondo giustizia in ogni circostanza, la pratica della non violenza, della tolleranza. I templi maggiori sono meta di grandi pellegrinaggi dove fra canti e preghiere viene adorata la Divinità Suprema. Il rito maggiormente praticato è il bagno rituale, che deve essere effettuato almeno una volta nella vita; ogni mattina, sulle rive del Gange, a Benares, ondate di fedeli si immergono più volte nell’acqua pronunciando preghiere, esprimendo adorazione, lode, ringraziamento, invocando di essere purificati dalle proprie colpe. La 27 MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 28 maggior parte delle case indù ha una stanza o uno spazio consacrato per l’adorazione quotidiana e la meditazione religiosa. I fedeli induisti, ad ogni età, possono intraprendere la vita monastica, fatta di preghiere e di assoluta povertà. Gli indù rispettano le altre religioni; credono che pur insegnando dottrine diverse tutte le religioni conducano alla stessa verità, a Dio. BUDDHISMO Il Buddhismo è una delle religioni più antiche della terra. Conta circa 600milioni di fedeli divisi in Buddhisti Mahayana 400milioni diffusi in Giappone, Cina, Corea; Buddhisti Hinayana 125milioni presenti in Birmania, Indocina, Indonesia; Bud dhisti Vajrayana 55milioni diffusi in Mongolia; Lamaismo del Tibet 20milioni, dove i monaci rappresentano un quinto della popolazione. Fondatore di questa religione è Siddartha Gotama, detto Buddha, che significa l’Illuminato. Nato figlio di re nel VI a.C. trascorse infanzia e giovinezza negli agi di corte. A 29 anni, riflettendo sulla vanità delle gioie umane, si fece 28 monaco e con un gruppo di asceti visse di elemosina per alcuni anni. Poi si dedicò alla predicazione fino alla morte avvenuta oltre gli ottant’anni. Il Buddhismo, al pari di tutte le religioni più elevate, considera la vita terrena inferiore a quella dell’eternità, tuttavia insegna che non va disprezzata, perché allo stato di felicità e pace eterna, il Nirvana, si giunge solo mediante il “fare” diretto al bene. Ai bambini già in tenerissima età vengono insegnati gli ideali religiosi del Buddismo, cioè l’umiltà, la rinuncia, la mansuetudine. Il Nirvana si merita seguendo gli otto sentieri indicati dal Buddha: purezza di fede, di volontà, di linguaggio, d’azione (cioè non uccidere, non rubare, non commettere atti impuri, non mentire), di vita, d’applicazione, di memoria, di meditazione. Il buddhista pertanto compendia la via della salvezza nella rinuncia a tutto ciò che è male; solo allora potrà unirsi allo Spirito Universale che presiede il creato, dove regna una gioia ineffabile. I Testi Sacri del Buddismo sono i Canoni, dove stanno scritti i sermoni di Buddha e le regole fondamentali della religione. MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 29 Buddha non affermò mai di essere un Dio; viene venerato da milioni di fedeli soltanto come un uomo perfetto, illuminato. In suo onore, in tutta l’Asia, sono stati costruiti migliaia di templi. Pure numerosi sono i monasteri; in Birmania non c’è villaggio, anche piccolo, che non abbia il proprio. Le cerimonie che vi si svolgono sono molto semplici. In Cina il Buddhismo prende il nome di Zen, che significa meditazione, ma dove anche il lavoro è considerato componente basilare per la crescita spirituale. TAOISMO Taoismo, Confucianesimo e Buddhismo sono le religioni fondamentali della Cina. L’apparizione del Taoismo si può far risalire al periodo della dinastia Chol, nel 1000 a.C. ed è il riassunto dell’antico patrimonio religioso cinese che propone una via salvifica personale all’individuo. Con l’avvento del comunismo questa religione fu soppressa e la maggior parte dei templi taoisti fu distrutta. Negli ultimi anni però, pur non essendoci piena libertà religiosa, vi è stato un risveglio impetuoso della spiritualità in tutta la Cina e le antiche religioni sono risorte. Si stima che i fedeli Taoisti siano oggi circa 400milioni. Il Tao è lo spirito, l’anima, il flusso vitale che ha dato origine a tutto, altrimenti chiamato Dio. Secondo il pensiero di questa antica fede, esiste un’armonia universale che lega tutti i livelli del cosmo: terra, uomo, cielo. I precetti del taoismo sono: non uccidere, non rubare, non fornicare, non dire il falso. L’obiettivo del taoismo è quello di raggiungere lo stato di perfetta armonia con il mondo naturale, la santità e infine l’immortalità; l’uomo non deve lasciarsi turbare da ciò che avviene intorno a lui, neanche dalla morte. A capo della Chiesa taoista vi è il Maestro Celeste e le varie comunità sono presiedute da maestri locali. Il Canone taoista è composto da tre Libri Sacri; la devozione si esprime nella liturgia della pioggia, del fuoco, del nuovo anno, del Signore del Cielo, con inni di glorificazione, di ringraziamento e richiesta di protezione. L’ascetismo viene praticato in molte comunità monastiche. r.m. 29 MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 30 Preghiamo insieme PREGHIERA A MARIA Siamo nel mese di maggio, il mese di Maria, e siamo anche prossimi a vivere con il Papa l’incontro mondiale delle famiglie a Milano. Il 24 maggio è la festività di Maria Ausiliatrice e a Lei rivolgiamo la nostra preghiera. Il titolo di Maria, aiuto dei cristiani, era presente fin dal 1500 nelle litanie lauretane; la devozione si propagò dopo la vittoria dei cristiani contro i turchi, a Lepanto (1571). Papa Pio VII, dopo la sua liberazione dalla prigionia napoleonica (1814), istituì la festività di Maria Ausiliatrice, fissandone la data al 24 maggio. San Giovanni Bosco nel 1862 confidava ad un confratello: “La Madonna vuole che la onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: i tempi corrono così tristi che abbiamo bisogno che la Vergine Santissima ci aiuti a conservare e a difendere la fede”. 30 Anche i nostri non sono certo tempi felici … preghiamo fiduciosi Maria affidandoci a Lei. PREGHIERA A MARIA AUSILIATRICE · O Maria Ausiliatrice, noi ci affidiamo nuovamente, totalmente, sinceramente a te! · Tu che sei Vergine Potente, resta vicino a ciascuno di noi. · Ripeti a Gesù, per noi, il “non hanno più vino” che dicesti per gli sposi di Cana, perché Gesù possa rinnovare il miracolo della salvezza. · Ripeti a Gesù: “Non hanno più vino!”, “Non hanno salute, non hanno serenità, non hanno speranza!”. . Tra noi ci sono molti ammalati, alcuni anche gravi, confortali. MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 31 · Tra noi ci sono molti anziani soli e tristi, consolali, o Maria Ausiliatrice! · Tra noi ci sono molti adulti sfiduciati e stanchi, sostienili! · Tu che ti sei fatta carico di ogni persona, aiuta ciascun di noi a farsi carico della vita del prossimo! · Aiuta i nostri giovani, soprattutto quelli che riempiono le piazze e le vie, ma non riescono a riempire il cuore di senso. · Aiuta le nostre famiglie, soprattutto quelle che faticano a vivere la fedeltà, l’unione, la concordia! · Aiuta le persone consacrate perché siano un segno trasparente dell’amore di Dio. · Aiuta i sacerdoti, perché possano comunicare a tutti la bellezza della misericordia di Dio. · Aiuta gli educatori, gli insegnanti e gli animatori, perché siano aiuto autentico alla crescita. · Aiuta i governanti perché sappiano cercare sempre e solo il bene della persona. · O Maria Ausiliatrice, vieni nelle nostre case, tu che hai fatto della casa di Giovanni la tua casa, secondo la parola di Gesù in croce. · Proteggi la vita in tutte le sue forme, età e situazioni. Sostieni ciascuno di noi perché diventiamo apostoli entusiasti e credibili del Vangelo. · E custodisci nella pace, nella serenità e nell’amore, ogni persona che alza verso di te il suo sguardo e a te si affida. Amen A.M.B. 31 MAGGIO.:Layout 1 20-04-2012 16:16 Pagina 32 CALENDARIO S.MESSE MAGGIO 2012 GIORNO ORARIO MA 1 ME 2 GI 3 VE 4 SA 5 DO 6 LU 7 MA 8 GI 10 SA 11 SA 12 DO 13 MA 15 GI 17 SA 19 DO 20 LU 21 MA 22 ME 23 GI 24 SA 26 DO 27 MA 29 ME 30 20.30 08.30 20.30 09.00 18.00 11.15 08.30 20.30 20.30 09.00 18.00 08.00 11.15 20.30 20.30 18.00 08.00 11.15 08.30 20.30 08.30 20.30 18.00 11.15 20.30 08.30 INTENZIONE Famiglia Piazza Zaffaroni, Piazza Paolo Giovanni, Giovanna, Pinuccia Pagani Pasquale, Perego Francesca Pagani Luigi, Maria, Suor Virginia Famiglia Zaffaroni Per la Comunita’ Caironi Piero Luppi Mario Beniamino e Daria Clerici Annito Grimoldi Carlo, Marinoni Bambina Terzaghi Rosa Per La Comunita’ Masciocchi Paolo e Gampiero Lanza Amedeo Grimoldi Mario Per la Comunita’ Bollini Orsolina Pagani Luigia e Gianfana Giuseppe Marotta Ciro Pagani Eugenio, Carmelo, Giuseppina Pagani Teresa, Masciocchi Ambrogio Berlusconi Gianluigi Per la Comunita’ Mario Pio, Antonietta, Suor Lina, Suor Amalia Ghiodi Salvatore, Luigia N.B. Le intenzioni delle S. Messe qui pubblicate sono quelle di cui già si possiede avviso al momento della composizione dell’INFORMATORE. E’ evidente che eventuali intenzione aggiunte non possono essere scritte. Le trovate nel foglio settimanale che viene affisso alla bacheca della Chiesa. Don Maurizio ONORANZE FUNEBRI FILIPPINI 32 MOZZATE (CO) via Trieste, 13 - 0331 830 031 Orario continuato - 0331 830 275 - 0331 830 858