Unità Operativa n° 3 Regione Piemonte (ASO “San Luigi” di Orbassano) La unità operativa n. 3 parteciperà attivamente al programma curando la messa in opera della sperimentazione sulla “deospedalizzazione postoperatoria precoce”. Per la realizzazione pratica del progetto si farà riferimento a quanto già sperimentato con gli interventi di deospedalizzazione precoce in Istituto di Riposo L’unità operativa n. 3 contribuisce anche alla sperimentazione di “domiciliarizzazione del paziente cronico”, in collegamento con il polo telematico sito presso l’Ospedale F.B.C. di Leonforte (AUSL di Enna), individuando 20 pazienti cronici nei propri distretti territoriali . Attualmente, una centrale di ascolto telemedicale è stata attivata presso l’ ASO “San Luigi” di Orbassano (TO). La U.O. inoltre contribuirà più specificamente per le metodologie: Sistema organizzativo e informativo Modalità di installazione delle apparecchiature telematiche Metodologia per il dialogo tra centro ospedaliero e paziente Metodologia delle cartelle cliniche Metodologia per la Valutazione finale della accettabilità da parte degli utenti Metodologia per la Valutazione costo-efficacia Metodologia per la Valutazione della trasferibilità del progetto su scala più ampia Metodologia per la Valutazione dell’impatto di questo tipo di approccio alla cura del paziente chirurgico sul Sistema Sanitario Nazionale: il prolungamento della degenza postoperatoria è spesso determinato dal timore del non essere ancora “chirurgicamente guariti “ (la presenza della medicazione, i punti di sutura in sede, la necessità dell’antalgico serale, la presenza di un drenaggio, ecc.). La deospedalizzazione postoperatoria precoce consiste nel ridurre al minimo (se possibile azzerandola) questa fase; l’utilizzo dei dispositivi telematici favorisce la realizzazione del programma e si traduce alla fine in una riduzione del numero di giornate di ricovero. criteri e indicatori per la verifica dei risultati finali raggiunti Relazione finale sul Sistema Organizzativo ed Informativo, sulle modalità di installazione delle apparecchiature telematiche, sulla metodologia per il dialogo tra centro ospedaliero e paziente, sulla metodologia delle cartelle cliniche, sulla metodologia per la valutazione finale della accettabilità da parte degli utenti, sulla metodologia per la valutazione costo-efficacia, sulla metodologia per la valutazione della trasferibilità del progetto su scala più ampia, sulla metodologia per la valutazione dell’impatto di questo tipo di approccio alla cura del paziente chirurgico sul SSN OBIETTIVI INTERMEDI PREVISTI (dopo 12 mesi) Messa a punto del Programma per la Gestione delle Cartelle Cliniche. Implementazione della rete telematica e presa in carico dei pazienti virtuali criteri e indicatori per la verifica dei risultati intermedi raggiunti Descrizione del Programma per la Gestione delle Cartelle Cliniche. Descrizione dell’avvio della rete telematica. Pubblicazioni Scientifiche. metodologia Per le metodologie da 1 a 7 indicate nella metodologia generale si rimanda a quanto già riportato in tale sede. Per la metodologia n.8 essa si articola nei seguenti punti: individuazione dei pazienti e delle patologie che possono essere inserite nel programma di ospedalizzazione domiciliare per cronici e deospedalizzazione postoperatoria precoce; consenso informato del paziente e di un familiare (o comunque di un addetto all’assistenza) scelto dal paziente nel rispetto della legge sulla privacy verifica della compliance e delle capacità all’utilizzo delle attrezzature (simulazione) compilazione della CCA informazione del medico di medicina generale installazione a domicilio delle attrezzature deospedalizazzione postoperatoria precoce telecontrollo dei parametri (temperatura,frequenza cardiaca,ECG,pressione arteriosa,liquido drenaggio,glucometro) 2 volte al giorno (ad orari stabiliti) o più volte a seconda dei casi; i pazienti saranno dotati anche di dispositivo di telesoccorso tramite il quale potrà essere allertato in tempo reale il chirurgo reperibile che giudicherà la miglior condotta da tenere (intervento a domicilio, da solo o con l’infermiere, consiglio telefonico, rendez-vous in ospedale) dimissione definitiva del paziente e chiusura della CCA (previa visita ambulatoriale o a domicilio).