La responsabilità, l`etica professionale e il codice deontologico

IL FISICO MEDICO:
ASPETTI ETICO PROFESSIONALI
11 marzo 2013
La responsabilità, l’etica professionale e il
codice deontologico
Maria Teresa Iannone
Biogiurista - Presidente Comitato di Bioetica
Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina - Roma
Spinto dalla sua più grande caratteristica che è la sete di conoscere, l'uomo
esplora la natura sceglie le due strade, IL BENE E IL MALE, a volte
indistintamente, a seconda del profitto che ne trarrà.
L'umanità in continuo progresso spesso non tiene conto delle
conseguenze cui va incontro.
Il progresso, però, può anche salvare milioni di
persone grazie allo sviluppo tecnologico ad esempio
nel campo della medicina e della produzione
alimentare.
Non tutto ciò
che è fattibile scientificamente
è giusto e buono
La Bioetica è nata per rispondere alla seguente domanda:
Come ci dobbiamo comportare nei riguardi della
vita, e più specificamente della vita umana?
Questo interrogativo non è stato sollevato da un
dubbio
accademico,
ma
piuttosto
da
una
preoccupazione pratica: l’indispensabile e ormai
inarrestabile progresso scientifico-tecnologico non
garantisce da sé una vita degna dell’uomo, anzi può
mettere a rischio persino la sua sopravvivenza.
Infatti, l’uso di un qualsiasi nuovo potere acquisito non si
giustifica per se stesso, ma perché ordinato al bene
dell’uomo.
“Bene dell’uomo” significa il bene qua talis, cioè il bene
dell’uomo considerato nella sua interezza, nella sua
umanità, e non il bene sotto un particolare aspetto (bene
per la salute, ecc.).
Tuttavia, nella prassi non è sempre facile discernere quello
che è bene per l’uomo da quello che non lo è?
Di questo problema si occupa l’etica
Alcune domande
Bene equivale a perfezione, beneficio, utilità, gradevolezza, dovere …?
I beni si distinguono quantitativamente e/o qualitativamente?
Il bene “umano” e il bene “delle cose” sono beni nello stesso modo?
Due uomini rappresentano un valore doppio rispetto ad un solo uomo?
Ecc.
Il concetto di bene
BENE, secondo la classica definizione di Aristotele, è tutto
ciò che è oggetto di desiderio. Il bene interessa sia la
metafisica, sia l'etica. Dalla prima è visto come una delle
qualità trascendentali dell'essere (insieme all'uno, al vero
e al bello). Dalla seconda è considerato come il fine a cui
l'uomo indirizza le proprie azioni.
Non è il desiderio a produrre il bene, ma il bene a svegliare il desiderio;
Anzi, solo il bene è desiderabile; il male (assenza di bene) è desiderato
perché erroneamente percepito come bene;
E poiché nel nostro universo non conosciamo direttamente il bene
perfetto, il desiderio non basta: ci vuole una misurata valutazione del
bene presente e del bene assente (razionalità);
Quindi, una deliberazione, una scelta (volontarietà).
LA STRUTTURA DELL’AGIRE MORALE
(S. Leone M.D)
La struttura dell’agire morale - I
VALORI
Tipologia
biologici (vita, salute, equilibrio psichico, ecc.)
spirituali (bellezza, verità, conoscenza, amore, ecc.)
sociali (pace, ordine, giustizia, ecc.)
Caratteristiche
oggettività / universalità
polarità
ontologia
gerarchia
urgenza
possibilità
La struttura dell’agire morale - II
VALORI
NORME
Caratteristiche
necessità
relatività
precettività
storicità
immediate
immediate (prima
(primafacie
facieduties)
duties)
Tipologia
leggi
leggicivili
civili
mediate
mediate canoni
canonireligiosi
religiosi
codici
codicideontologici
deontologici
La struttura dell’agire morale - III
VALORI
Conoscenza (del valore)
NORME
Volontà = atto volontario
Libertà = assenza di condizionamenti
• carattere
• ignoranza
• emozioni
• paura
• famiglia
• società
• mass media
COSCIENZA
La struttura dell’agire morale - III
VALORI
Scegliere sempre il bene
presunto
NORME
COSCIENZA
certo
Tollerare il male in caso di
• Scelta (inevitabile) del male minore
Non causare mai il male
per ottenerne un bene
• Impossibilità materiale
• Azioni a duplice effetto
• Cooperazione al male
• Epicheia
In tutti gli altri casi
materiale
indiretta
proporzionata
Obiezione di coscienza
Etica, in ambito sanitario, è la scelta
che responsabilmente devo fare per
rispondere alle necessità di
assistenza, cura e risposta ai bisogni
dell’uomo per la sua salute. Scelte
dettate da un DOVERE che non
dipende né dalla religione, né dalla
scienza, ma dalla COSCIENZA
P. Quattrocchi
Responsabilità (dal latino
respòndere - rispondere)
è la consapevolezza di
dover rispondere degli
effetti di azioni proprie o
altrui e l'azione concreta,
l'impegno derivante da
tale consapevolezza
Responsabile è colui che risponde,
che è garante di qualche cosa o per
qualche persona
"Agisci in
modo che le
conseguenze
della tua
azione siano
compatibili
con la
sopravvivenza
delle
generazioni
future".
Hans Jonas
Persona
L’uomo è persona in quanto portatore della legge morale
e capace di autonomia. Per questo è dotato di
DIGNITA’ e quindi degno di “rispetto” e “senza prezzo”
DIGNITA’
Stato o condizione di
chi o di ciò che, per
qualità intrinseche o
per meriti acquisiti, è o
si rende meritevole del
massimo rispetto
Vocabolario della Lingua Italiana
di Nicola Zingarelli
Dignità =
Persona
Agisci in modo
da trattare
l’umanità in te
e negli altri,
mai soltanto
come un mezzo
ma sempre
anche come
fine.
I. Kant
La nascita della bioetica
Ambivalenza del progresso biomedico
Violazione dei diritti umani
Crisi del mito della neutralità etica della scienza
Crisi ambientale
La riflessione bioetica
“Lo studio sistematico della condotta umana
nell'ambito della scienza della vita e della cura
della salute, in quanto questa condotta è
esaminata alla luce dei valori morali e dei
principi”
Encyclopedia of Bioethics, New York
La Bioetica, in quanto
disciplina caratterizzata dalla
interprofessionalità può aiutarci a
comprendere, mettendo in evidenza tutte le
opzioni morali in gioco, se quello che possiamo
e sappiamo fare deve essere sempre e
comunque fatto.
La Tecnologia in Medicina
Rafforza
• Il processo di medicalizzazione
• L'importanza della salute
• Il successo della Medicina
• Il processo di Specializzazione
ma anche
• La distanza tra medico e paziente
Introduce
•Mutazioni strutturali dei
rapporti in sanità
•Nuovi problemi etici
PRINCIPI ETICI FONDAMENTALI
BENEFICITÀ
NON MALEFICITÀ
AUTONOMIA
GIUSTIZIA
GIUSTIZIA
Legale
i membri di un corpo sociale sono tenuti
a dare alla collettività ciò che le è dovuto in ordine al
bene comune. Destinatario non è il corpo sociale in
quanto tale ma il bene degli appartenenti ad esso. La
“giustizia sociale” si realizza solo quando si realizza il
vero bene di tutti i cittadini
Distributiva
i beni vengono
rapporto alle esigenze di ognuno
distribuiti
in
Commutativa
ad ognuno viene dato non in
rapporto alle sue specifiche esigenze ma in virtù di
particolari elementi per cui egli ha “meritato” quel
determinato atto
TEORIE DELLA GIUSTIZIA
Egualitarismo
“Non fare ingiustizia” trattando tutti nello stesso modo
Giusnaturalismo
Alcuni beni valoriali spettano all’uomo in quanto tale, in virtù
di un “diritto di natura” (vita, libertà, verità…
diritti umani)
Contrattualismo
Giustizia e ingiustizia non hanno fondamento “naturale” ma
sono realtà pattizie (es. Legge 194)
Utilitarismo
Realizzare il maggior bene per il maggior numero di persone
…segue
Proporzionalismo
Non tende a massimizzare gli obiettivi ma a restringerli in
rapporto a specifiche prerogative che diventano, così,
“meritevoli” di giustizia
Liberalismo
Prevalente nei sistemi USA e Nord Europa. Salvaguarda i
diritti minimi lasciando il resto alla libera iniziativa dei cittadini.
Diritti minimi = persona, libertà, proprietà
Solidarismo
Lo “Stato-mamma”, dalla nascita alla morte garantisce il
cittadino in tutto quello che può
Fondamentale
esigenza
etica
è,
oggi,
il
recupero
della possibilità di
ricostruire
rapporti
di comunione tra le
persone e le comunità
a
tutti
i
livelli:
familiare, lavorativo,
sociale,
economico,
politico…
Una società
per tutte le età
Traguardo della comunione
distribuzione delle risorse
Il senso della mondialità
rapporti intergenerazionali e
interculturali
Un’etica per la qualità della vita
la dignità della persona
dal concepimento alla morte
Un nuovo concetto di salute
l’idea di ambiente salutare
Una cultura di relazione
educarsi all’anzianità
La giustizia è il primo requisito delle istituzioni sociali,
così come la verità lo è dei sistemi di pensiero.
“Teorie della giustizia” RAWLS 1971
… Giustizia come insieme di princìpi
correlati che identificano le condizioni
rilevanti per determinare l’equilibrio tra
pretese contrastanti.
Una gestione efficiente dei sistemi sanitari non può
non misurarsi con quello che è il cuore del problema e
che rende tutta l’operazione più complicata:
IL BENE SALUTE NON E’ EQUIPARABILE A UN
BENE DI MERCATO.
“la prospettiva per la vita buona con e per
l’altro all’interno di Istituzioni giuste”
Paul Ricoeur “Sé come un altro”
SAPERE
MI 1993
SAPER FARE
SAPER ESSERE
FORMARSI è la virtù di
prendersi cura di sé
“La formazione scientifica va accompagnata alla
formazione etica di tutto il personale, perché il saper
essere e il saper fare diventino un
SAPER ORGANIZZARE”
(P. P. Marchesi “Etica e gestione dell’Ospedale” Ed. FBF ‘94)
SISTEMA QUALITÀ
Insieme definito di autorità, responsabilità, rapporti
reciproci, che regolano la vita di un’organizzazione.
Modello organizzativo
Metodologia
Cultura
della responsabilità
della valutazione
del rispetto dei valori
del miglioramento continuo
ETICA DELL’
ORGANIZZAZIONE
Etica della responsabilità
I comportamenti buoni, condivisibili
eticamente, si fondano sull’impegno
personale e sulla correttezza normativa.
Adesione e comprensione delle regole e
delle leggi
Valutazione delle conseguenze derivanti
dalle decisioni
Corrisponde ad una funzione di
affidamento, controllo, guida,
condivisione e partecipazione
RESPONSABILITÀ ESTERNA
Ciò che caratterizza un’organizzazione
è la dimensione valoriale delle proprie
FINALITÀ (mission) e non l’esistenza
in sé di una finalità
Domanda/bisogno
Dimensione
Valoriale
Erogazione
Dimensione
qualitativa
professionale
Standard del
Servizio Erogato
Cliente/paziente
Appropriatezza
Dimensione
(in economia il
“Valore Aggiunto”)
Identità
RESPONSABILITÀ INTERNA
L’impresa socialmente
responsabile è quella che
trasferisce il suo obiettivo
dal solo perseguimento del
massimo profitto nel
rispetto di modelli di
diritto, a quello del massimo
valore.
Senza questi presupposti pur in
presenza di atteggiamenti positivi
in qualche campo, non si può
parlare di un’organizzazione
socialmente responsabile.
Il rispetto dei
contratti basta
per definire
un’organizzazione
responsabile?
Creare un
AMBIENTE ETICO
rivolto a tutti
coloro che hanno un
interesse rilevante
in gioco
DALLA BIOETICA
AL BIODIRITTO
“Che cosa è giusto fare?”
“Qual è la soluzione buona?”
“Qual è il nostro dovere?”
DIRITTO
Complesso di norme legislative o
consuetudinarie che disciplina i
rapporti sociali
DEONTOLOGIA
Complesso di norme che definisce i doveri, di carattere
giuridico e morale, che determinati professionisti sono
tenuti ad osservare
ETICA
Modello di comportamenti che un individuo
o un gruppo di individui segue nelle
proprie azioni
Regole, principi morali
vs
principi, norme giuridiche.
“Una volta individuati dei principi morali da cui far
derivare le nostre decisioni ... fino a che punto
possiamo spingerci nella nostra pretesa che anche
tutti gli altri regolino le loro condotte con gli stessi
nostri principi ?”
Rischio morale da evitare:
che il diritto crei coscienza etica
=
quello che è legiferato è retto
L’eticità consiste nel rispondere originario della vita di ogni
altro che si affaccia alla mia coscienza con il suo volto e mi
sveglia all’esistere tramite la responsabilità, mi rivela nella mia
soggettività originariamente passiva.
Questa responsabilità è totale
E. Lèvinas
E’ la coscienza che è chiamata a sentire la responsabilità
per l’altro e a decidere i modi concreti con cui questa va
esercitata.
La responsabilità giuridica come espressione della
responsabilità morale:
La norma può cambiare i riferimenti e gli ambiti,
può applicare nuovi princìpi
ma
non può sostituire il fondamento delle
capacità decisionali che risiede nella COSCIENZA