Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Monza e Brianza ( Ente di Diritto Pubblico D.L.C.P.S. del 13/09/1946 n. 233) Provider ECM n° 1782 ”DIFOSFONATI" sabato 21 novembre 2015 Ore 08.00 – 14.00 Presso Sala Maddalena Via Santa Maddalena, 7 - Monza Responsabile Scientifico: Dr. Roncalli Massimo – Componente del Comitato scientifico dell’OMCeO di Monza e Brianza - Componente della Commissione CAO e Odontoiatra libero professionista Docenti: Dr. Barbon Giancarlo – Presidente CAO dell’OMCeO di Monza e Brianza – Odontoiatra Dr. Bedogni Alberto - Ricercatore in Chirurgia Maxillo-Facciale, Dipartimento di Neuroscienze – DNS, Università di Padova - Responsabile del Centro per la prevenzione, diagnosi e terapia delle malattie ossee radio-farmaco indotte della regione testa-collo Dr. Bidoli Paolo – Direttore S.C. Oncologia Medica Dr.ssa Carmagnola Daniela - Odontoiatra Dr. Fusco Vittorio – Dirigente medico di Oncologia presso l’Azienda Ospedaliera di Alessandria Dr.ssa Lauritano Dorina – Ricercatore universitario confermato presso l’Università di Milano Bicocca Dr. Mariani Carlo – Medico chirurgo specialista in ortopedia con incarico dirigenziale di Eccellente Specializzazione Chirurgia vertebrale Dr. Meleti Marco – Professore Universitario - Odontoiatra Dr. Novelli Giorgio – Medico Chirurgo, Specialista in Chirurgia Maxillo Facciale - Dirigente Medico Ospedaliero I° livello U.O. e Cattedra di Chirurgia Maxillo Facciale presso Azienda Ospedaliera San Gerardo - Monza Dr. Pioltelli Pietro – Dirigente medico di primo livello con funzione di direttore dell’UOC di Ematologia presso Azienda Ospedaliera San Gerardo - Monza Prof. Zampetti Paolo – Professore Universitario – Medico Chirurgo e Odontoiatra Segreteria Organizzativa: OMCeO Monza e Brianza tel. 039/322416 - [email protected] Iscrizioni on line sul sito www.omceomb.it Razionale dell’evento formativo L’evento in oggetto in sede locale deriva da un più ampio ed esteso progetto “Bifosfonati” organizzato dalla CAO (Commissione Albo Odontoiatri) Nazionale, organismo rappresentante in seno alla FNOMCeO la componente odontoiatrica, in collaborazione con le società scientifiche SIPMO (Società italiana di Patologia e Medicina Orale) e SICMF (Società Italiana di Chirurgia Maxillo-Facciale). Questo progetto si propone, estendendo capillarmente tramite il coinvolgimento delle componenti odontoiatriche degli OMCeO provinciali, di far conoscere alle diverse componenti mediche la problematica dell’osteonecrosi delle ossa mascellari, quale effetto collaterale di terapie legate alla somministrazione di farmaci fra cui i Bifosfonati. In dettaglio, l’iniziativa nazionale, rappresentata a Monza da questo evento ECM organizzato dalla CAO provinciale, si propone pertanto di: • • diffondere gli “alert” relativi ai Bifosfonati ed altri farmaci coinvolti nell’osteonecrosi mandibolare; divulgare nuove conoscenze in tema di osteonecrosi della mandibola; _________________________________________________________________________________________________ Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Monza e Brianza via Passerini 6 – 20900 Monza MB - Tel. 039 322416 - Fax 039 2311075 - [email protected] - [email protected] - www.omceomb.it Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Monza e Brianza ( Ente di Diritto Pubblico D.L.C.P.S. del 13/09/1946 n. 233) • • • implementare la farmacovigilanza (scheda di segnalazione); motivare alla prevenzione primaria e rinforzare la prevenzione secondaria; ampliare il network dei centri di riferimento e uniformare i percorsi di prevenzione, diagnosi e cura della osteonecrosi della mandibola. Abstracts degli interventi Introduzione all’argomento - Dr. G. Barbon Nella comunicazione introduttiva al corso l’autore traccia a grandi linee la scaletta degli interventi dei successivi relatori; in particolare si sofferma sugli aspetti etici a cui il medico deve riferirsi nel momento in cui debba individuare in scienza e coscienza una adatta terapia individualizzata per il tipo di patologia intercorrente a carico dello scheletro, cercando di bilanciare il corretto rapporto rischio/beneficio derivante dalla somministrazione di un determinato farmaco, i cui effetti collaterali potrebbero mettere a rischio la salute generale del paziente, anche se risultante efficace sulla malattia di base, con possibile evidenza dell’”Osteonecrosi della mandibola”, argomento questo del corso. Note storiche all’argomento - Prof. P. Zampetti L’osteonecrosi delle ossa mascellari da Bifosfonati può essere considerata la versione moderna di una patologia di importanza storica riscontrata durante la fine del XIX fra gli operai che fabbricavano fiammiferi; questa grave patologia (si ricordi che all’epoca non esistevano terapie farmacologiche vere e proprie) si sviluppava in quelle persone che venivano a contatto con il Fosforo Bianco, utilizzato appunto nella fabbricazione dei fiammiferi, che con il suo potenziale di tossicità evidenziava, oltre a segni e sintomi generali, anche la necrosi delle ossa piatte del volto. L’autore traccia un profilo storico della vicenda e ne evidenzia le analogie con i farmaci più sopra menzionati, nella cui molecola è presente l’elemento Fosforo. Epidemiologia ed Eziopatogenesi – Dr. V. Fusco Saranno presentati i dati epidemiologici riguardanti sia la ONJ da farmaci antiriassorbitivi (bifosfonati e denosumab) che da farmaci biologici (antiangiogenetici), nonché cenni sulla possibile eziopatogenesi della patologia. Definizione, diagnosi e staging – Dr. A. Bedogni Alla luce delle recenti segnalazioni sull’associazione esistente tra rischio di osteonecrosi dei mascellari e assunzione di categorie di farmaci diversi dai bisfosfonati, sia antiriassorbitivi (denosumab) sia antitumorali (inibitori delle tirosin-kinasi, anticorpi monoclonali anti-VEGF, inibitori di mTOR), le principali Associazioni Nazionali e Internazionali di ricerca sull’argomento hanno modificato e aggiornato le raccomandazioni in relazione alla definizione, diagnosi stadiazione della malattia. Verranno in questa relazione discussi gli aggiornamenti delle Raccomandazioni Clinico-terapeutiche SICMF-SIPMO 2015 sul tema e analizzate criticamente le differenze rispetto alle principali raccomandazioni internazionali. Aspetti istopatologici dell’osso nelle osteonecrosi da farmaco – Dr.ssa D. Carmagnola I farmaci introdotti negli ultimi anni per il trattamento di osteoporosi e metastasi ossee sono stati associati all’insorgenza di osteonecrosi delle ossa mascellari. Bifosfonati e farmaci biologici agiscono riducendo il riassorbimento osseo, tramite vari meccanismi d’azione. I bifosfonati riducono rapidamente il riassorbimento osseo e progressivamente la formazione ossea inibendo l’attività osteoclastica e di conseguenza riducendo l’attività osteoblastica _________________________________________________________________________________________________ Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Monza e Brianza via Passerini 6 – 20900 Monza MB - Tel. 039 322416 - Fax 039 2311075 - [email protected] - [email protected] - www.omceomb.it Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Monza e Brianza ( Ente di Diritto Pubblico D.L.C.P.S. del 13/09/1946 n. 233) indotta da osteoclasti. L’angiogenesi risulta ridotta e così l’endothelial growth factor. Anche i cheratinociti epiteliali vengono inibiti. Il risultato finale è una scarsa capacità di guarigione da parte dell’osso. Il bevacizumab è un anticorpo monoclonale che blocca l’attività del VEGF, inibendo l’angiogenesi e riducendo la vascolarizzazione tumorale residua. Il sunitinib è un inibitore delle proteinchinasi bloccando i recettori tirosinchinasici coinvolti nella crescita delle neoplasie e nella progressione metastatica. I pazienti in cura con questi due farmaci possono presentare osteonecrosi dei mascellari anche se la reale incidenza dei casi non è chiara, data la precedente o concomitante assunzione di bifosfonati nella maggior parte dei soggetti in terapia. Il denosumab è un anticorpomonoclonale umano che si lega specificatamente al RANKL inibendo il rimodellamento osseo. Pazienti trattati con questo farmaco hanno riportato l’insorgenza di osteonecrosi mascellare. Le ragioni dell’insorgenza delle lesioni osteonecrotioche e della frequente esposizione ossea non sono completamente conosciute. Un trauma chirurgico e la contaminazione batterica del sito possono essere fattori scatenanti. Microbiologicamente, specie quali Actinomycetes e Eikenella corrodens sono stati isolati da queste lesioni. Nonostante queste informazioni, la patogenesi delle lesioni è un puzzle che deve ancora essere definitivamente composto. Alcune informazioni interessanti possono essere fornite dall’analisi istologica di campioni ossei ottenuti da pazienti affetti da osteonecrosi da farmaci. L’osservazione istologica generale di tessuto osseo ottenuto da pazienti affetti da osteonecrosi da bifosfonati mostra un tessuto osseo la cui architettura è danneggiata se non completamente persa. I campioni bioptici possono presentare aree di tessuto mineralizzato accanto ad aree di tessuto non mineralizzato che rappresenta o spazi midollari residui, tessuto necrotico o tessuto connettivo. Più in dettaglio, la componente mineralizzata non mantiene quasi mai il tipico sistema Haversiano. L’osso appare composto da osteoni frammentati circondati da reversal lines. Aree di tessuto con lacune vuote possono essere osservate accanto ad aree con alta ipercellularità. I vasi sono rari e presentano pareti a volte ispessite. Il profilo dei sequestri ossei osservati al microscopico appare irregolare, caratterizzato da resorption pits ed è popolato da neutrofili, con scarsi osteoblasti ed osteoclasti. Molto spesso si osserva in queste zone un infiltrato infiammatorio caratterizzato da granulociti, plasmacellule e occasionalmente linfociti. Nelle zone non mineralizzate, l’aspetto del tessuto è atipico: gli adipociti sono rari o assenti, si notano poche e irregolari fibre collagene, si reperiscono debris di materiale acellulare necrotico. La luce polarizzata mostra un aspetto caotico delle fibre nelle zone di osso necrotico mentre nelle zone di osso sano le fibre appaiono orientate regolarmente. La radio-osteonecrosi è una condizione nota da molto tempo, le cui caratteristiche cliniche e istologiche sono ben note. Negli ultimi anni è stata osservata una nuova forma di osteonecrosi dei mascellari, correlata all’assunzione di farmaci che agiscono sul metabolismo osseo, utilizzati per il trattamento di osteoporosi e metastasi ossee. I farmaci prevalentemente implicati sono i bifosfonati e, più recentemente, il denosumab. Nonostante siano stati condotti e pubblicati molti studi sulle caratteristiche delle osteonecrosi dei mascellari da farmaci, il puzzle della loro patogenesi rimane ancora incompleto. In questo intervento, verranno presentati gli aspetti istologici di tali lesioni. Prevenzione odontoiatrica - Dr.ssa Dorina Lauritano Prevenzione e terapia delle numerose procedure odontoiatriche invasive o non, in soggetti potenzialmente a rischio di sviluppare osteonecrosi dei mascellari farmaco-correlate, sono state suddivise in tre categorie tra loro distinte: Procedure di prevenzione: insieme di trattamenti che mirano a preservare lo stato di salute orale; _________________________________________________________________________________________________ Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Monza e Brianza via Passerini 6 – 20900 Monza MB - Tel. 039 322416 - Fax 039 2311075 - [email protected] - [email protected] - www.omceomb.it Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Monza e Brianza ( Ente di Diritto Pubblico D.L.C.P.S. del 13/09/1946 n. 233) Procedure terapeutiche: trattamento invasivo o non-invasivo di patologie dento-parodontali in atto; Procedure d’elezione: trattamenti invasivi o non-invasivi, finalizzati al ripristino delle funzioni dell’apparato stomatognatico. Rispetto alle condizioni di salute orale di un paziente che deve iniziare o già assume terapia con farmaci che possono provocare osteonecrosi dei mascellari, possono realizzarsi due possibili scenari: Salute orale mantenuta, per cui si rendono necessarie solo procedure di prevenzione dentoparodontale o procedure di elezione. Presenza di patologie dento-parodontali o perimplantari e/o lesioni mucose, per le quali si rende necessaria un’opportuna procedura terapeutica. Salute orale mantenuta: che il trattamento con farmaci che possono provocare osteonecrosi dei mascellari, sia in corso o programmato, l’obiettivo primario sarà mantenere lo stato di salute orale in essere attraverso le normali procedure di prevenzione (controlli periodici, fluoroprofilassi topica, mantenimento igienico e/o terapia parodontale di supporto, screening per lesioni mucose) per ridurre il rischio di osteonecrosi. Connesso a fenomeni infiammatori/infettivi odontogeni e alle relative procedure chirurgiche. Presenza di patologie dento-parodontali o perimplantari e/o lesioni mucose di natura traumatica: esse vanno gestite e risolte prima dell’inizio del trattamento con farmaci che possono provocare osteonecrosi dei mascellari, compatibilmente con l’urgenza con cui è ritenuta necessaria la somministrazione di tali farmaci. Trattamenti chirurgici odontoiatrici - Dr. Marco Meleti La terapia sistemica con bisfosfonati espone il paziente a rischio di sviluppo di osteonecrosi delle ossa mascellari (Osteonecrosis of the Jaws – ONJ). La prevalenza di ONJ è molto superiore nei pazienti che assumono bisfosfonati per motivi oncologici (p.e. mieloma multiplo, secondarismi ossei) etc. rispetto ai pazienti che assumono questi farmaci per osteoporosi. Tra i possibili fattori di rischio per lo sviluppo di osteonecrosi, vengono annoverati il trauma chirurgico durante le procedure implantari e le interruzioni dell’integrità mucosa dovute a decubito protesico. Le terapie chirurgiche implantari e protesiche devono essere eseguite seguendo delle linee precise guida, elaborate allo scopo di minimizzare il rischio di sviluppo di ONJ. Le nuove tecnologie come il laser and Erbio, la piezosurgery e l’autofluoresceza, offrono importanti vantaggi durante l’intervento di asportazione chirurgica delle osteonecrosi. Trattamenti chirurgici maxillo facciali - Dr. Giorgio Novelli Il trattamento chirurgico delle osteonecrosi dei mascellari farmaco correlate è uno degli argomenti più dibattuti in letteratura. Dal punto di vista chirurgico maxillo facciale le modalità chirurgiche vanno da minime resezioni parziali conservative fino ad ampie demolizioni con o senza ricostruzione. Durante la relazione verranno trattate le differenti tipologie di interventi chirurgici maxillo-facciali e le relative indicazioni cliniche. Indicazioni ortopediche all’utilizzo dei farmaci - Dr. Mariani Carlo Tra i farmaci che prevengono le fratture, i bisfosfonati hanno dimostrato la loro efficacia in grandi trial randomizzati e controllati (FLEX Fosamax Fracture Intervention Trial Long-Term Extension; HORIZON-PFT Reclast Health Outcomes and Reduced Incidence with Zolendronic acid Once Yearly-Pivotal Fracture Trial; VERT-MN Actonel Vertebral Efficacy with Risedronate Therapy-Multinational Tria). Tuttavia è controversa la definizione della durata della terapia _________________________________________________________________________________________________ Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Monza e Brianza via Passerini 6 – 20900 Monza MB - Tel. 039 322416 - Fax 039 2311075 - [email protected] - [email protected] - www.omceomb.it Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Monza e Brianza ( Ente di Diritto Pubblico D.L.C.P.S. del 13/09/1946 n. 233) anti-riassorbitiva, in particolare dopo la pubblicazione dei dati sulle fratture atipiche sottotrocanteriche e sull’osteonecrosi della mandibola durante la terapia prolungata con bisfosfonati. Nei pazienti a basso rischio di frattura (ad esempio, pazienti più giovani senza storia di frattura e con MOC quasi normale ed esami del metabolismo osseo nella norma) possono sospendere il bisfosfonato dopo una terapia di 5 anni, mentre le pazienti ad aumentato rischio di frattura (ad esempio, pazienti anziane con storia di frattura e MOC con valori di osteoporosi) possono beneficiare nel continuare ulteriormente la terapia con bisfosfonati per la riduzione del rischio di frattura. E’ strategico identificare correttamente le pazienti che necessitano di terapia: infatti per ottimizzare l’efficacia dei bisfosfonati nella riduzione del rischio di fratture, la decisione di iniziare un trattamento e in seguito di continuarlo, in particolare oltre i 5 anni, deve essere basata sulla valutazione individuale periodica dei rischi e benefici. Indicazioni ematologiche all’utilizzo dei farmaci - Dr. Pietro Pioltelli La crisi ipercalcemica, e più in generale il riscontro di ipercalcemia è una manifestazione associata a quasi tutte le patologie caratterizzate da un'espansione del tessuto emopoietico. Benchè sia più frequente nelle forme neoplastiche del tessuto linfoide, è descritta e deve essere sospettata anche nelle leucemie mieloidi e nelle forme non neoplastiche, quali le talassemie le globinopatie e le malattie emolitiche. In generale l'espansione del tessuto emopoietico induce un aumento di increzione di citochine che stimolano il differenziamento e l'attività degli osteoclasti. Questo processo è particolarmente evidente nel mieloma in cui il riassorbimento osseo è clinicamente rilevante nel 60-80% dei casi. In questa malattia le plasmacellule neoplastiche producono una citochina (DKK1), che inibisce la differenziazione delle cellule mesenchimali in osteoblasti e stimola la proliferazione di cellule mesenchimali immature che si differenziano in osteoclasti, i quali sono ricchi di RANKL. Quest'ultima molecola a sua volta stimola la proliferazione delle plasmacellule chiudendo un circuito vizioso. I difosfonati bloccano l'attività degli osteoclasti e quindi il riassorbimento dell'osso e la liberazione del calcio nel plasma, correggendo l'ipercalcemia. Per la loro azione di interferenza con il RANKL, dimostrata soprattutto dall'acido zoledronico, interrompono il circuito vizioso del mieloma, riducendo lo stimolo alla proliferazione delle plasmacellule e quindi alla produzione di citochine che inducono la differenziazione degli osteoclasti, in questo modo rallentano il riassorbimento dell'osso ma collaborano anche a contrastare direttamente l'espansione della neoplasia. Indicazioni oncologiche all’utilizzo dei farmaci - Dr. Bidoli Paolo I bifosfonati e più recentemente il denosumab si sono dimostrati efficaci nel prevenire gli eventi scheletrici correlati alle metastasi ossee (SREs), nel ridurre il dolore secondario e nel migliorare la qualità di vita dei pazienti. Sono pertanto indicati nel trattamento delle metastasi ossee da tumori solidi per una durata di almeno due anni, a meno di eventi avversi che ne controindichino la prosecuzione. L’osso rappresenta la terza sede più comune di metastasi, dopo polmone e fegato. Circa il 25% dei pazienti con metastasi ossee rimane asintomatico, nel restante 75% le localizzazioni ossee sono responsabili, dal punto di vista clinico, di una serie di complicanze, definite eventi scheletrici correlati (SRE): frattura patologica, radioterapia su un segmento osseo, chirurgia ortopedica, compressione midollare ed ipercalcemia. La frequenza degli eventi scheletrici dipende dalla natura osteolitica od osteoaddensante delle lesioni ossee, dalla loro sede e numero, dalla gestione e dal trattamento delle complicanze stesse. Il dolore è il sintomo più frequente. _________________________________________________________________________________________________ Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Monza e Brianza via Passerini 6 – 20900 Monza MB - Tel. 039 322416 - Fax 039 2311075 - [email protected] - [email protected] - www.omceomb.it Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Monza e Brianza ( Ente di Diritto Pubblico D.L.C.P.S. del 13/09/1946 n. 233) Gli eventi scheletrici e il dolore peggiorano in maniera significativa la qualità di vita del paziente; inoltre esiste una correlazione diretta tra eventi scheletrici ed incremento della mortalità nel tumore della mammella, della prostata e del polmone. In aggiunta alle terapie tradizionali (chemioterapia, terapie biologiche, radioterapia, chirurgia ortopedica), si utilizzano i bifosfonati, in particolare l’acido zolendronico, ed il denosumab come opzioni terapeutiche efficaci nella prevenzione delle complicanze scheletriche associate alle metastasi ossee, nella riduzione del dolore e nell’aumento della sopravvivenza dei pazienti. Denosumab è un anticorpo monoclonale umano (IgG2) che grazie al suo meccanismo d’azione, riduce il numero e la funzione degli osteoclasti, con conseguente diminuzione del riassorbimento osseo e della distruzione ossea indotta dalle cellule tumorali. Ha dimostrato di prolungare significativamente il tempo in cui si evidenzia il primo SRE rispetto ad acido zoledronico. La durata consigliata in fase metastatica per la terapia target all’osso è di almeno 2 anni. In tutti i pazienti con metastasi ossee che debbano effettuare un trattamento con bisfosfonati o denosumab è raccomandabile una supplementazione di calcio e vitamina D. _________________________________________________________________________________________________ Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Monza e Brianza via Passerini 6 – 20900 Monza MB - Tel. 039 322416 - Fax 039 2311075 - [email protected] - [email protected] - www.omceomb.it