UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TERAMO Rischio Elettrico nei laboratori dei Dipartimenti Scientifici Dott. Giuseppe pp Mazziotti di Celso Università degli Studi di Teramo 16 Novembre 2010, Teramo LA CORRENTE ELETTRICA Corrente elettrica Flusso di cariche elettriche che ha luogo all’interno all interno di alcuni materiali (conduttori). Conduttori – Metalli • R Rame, argento, t alluminio ll i i ((utilizzati tili ti per lla costruzione t i dei cavi elettrici) – Tessuti organici (anche noi siamo dei conduttori!) Isolanti Materiali che si oppongono al passaggio della corrente – Vetro, marmo, plastica, gomma, sughero, legno, carta. gli isolanti, p per essere tali, devono essere ben Tutti g asciutti. EFFETTI DELLA CORRENTE ELETTRICA SUL CORPO UMANO In caso di infortunio elettrico i danni saranno tanto agg o qua quanto to più p ù è alta a ta la a corrente co e te cche e ccircola co a maggiori attraverso il corpo umano. Questa corrente, in base alla legge di Ohm, è legata: – alla tensione con cui si viene a contatto; – alla resistenza che il corpo umano offre al passaggio di corrente. La soglia di percezione della corrente elettrica nell'uomo è circa di 0.5 mA in corrente alternata e di 3 mA in corrente continua continua. La tensione non è rilevante negli effetti sull'uomo, ma occorre una tensione minima per essere attraversati dalla corrente: sotto i 50 V non si corrono rischi. rischi EFFETTI DELLA CORRENTE ELETTRICA SUL CORPO UMANO La resistenza che il corpo umano offre al passaggio della corrente non è costante, costante ma dipende da numerosi fattori: – superficie fi i e pressione i di contatto; t tt – umidità della pelle e del terreno; – indumenti indossati (se isolanti o meno). Le conseguenze più gravi si hanno quando la corrente attraversa la testa ed il torace. I principali i i li effetti ff tti sono elencati l ti nella ll ttabella b ll successiva. EFFETTI DELLA CORRENTE ELETTRICA SUL CORPO UMANO Corrente Definizione Effetti 1-3 mA Soglia di percezione Nessun rischio per la salute 3 10 mA 3-10 Elettrificazione Sensazione di formicolio Movimenti riflessi Tetanizzazione Contrazioni muscolari. Paralisi dei muscoli con difficoltà di distacco Difficoltà respiratorie Contrazione di muscoli addetti alla funzione respiratoria i t i A fi i Asfissia Contrazione ancora maggiore d i muscolili addetti dei dd tti alla ll funzione respiratoria Fibrillazione Alterazione dei battiti cardiaci che può condurre alla morte. 10 mA 25 mA 25 30 mA 25-30 A 60-75 mA EFFETTI DELLA CORRENTE ELETTRICA SUL CORPO UMANO Inoltre il passaggio di corrente attraverso i tessuti provoca un aumento di temperatura. temperatura Valori di corrente di alcuni mA/mmq per qualche secondo d possono già ià provocare ustioni. ti i Valori dell'ordine di 50 mA/mmq provocano la carbonizzazione della pelle e anche dei tessuti più interni in pochi secondi. Altri effetti indiretti dello shock elettrico possono essere colpi contro oggetti e cadute dall'alto dall alto. IL CONTATTO DIRETTO E INDIRETTO Gli infortuni di tipo elettrico si hanno quando una persona entra in contatto con la corrente elettrica. elettrica Questo contatto può essere di due tipi: – contatto diretto – contatto indiretto. Il contatto diretto si ha quando si viene a contatto con una parte dell'impianto dell impianto normalmente in tensione (un conduttore, un morsetto, l'attacco di una lampada, ecc ) ecc.). IL CONTATTO DIRETTO E INDIRETTO Il contatto indiretto si ha quando si viene a contatto con una parte dell'impianto dell impianto elettrico normalmente non in tensione, che accidentalmente ha assunto una tensione pericolosa a causa di un guasto. guasto E’ il caso ad esempio dell’involucro metallico di un motore t o di un attrezzo. tt IL CONTATTO DIRETTO E INDIRETTO In genere in un contatto indiretto solo una parte della corrente di guasto circola attraverso il corpo umano. Il resto t d della ll corrente t passa attraverso tt i contatti t tti a tterra della massa metallica. Nonostante ciò non bisogna pensare che i contatti indiretti siano meno pericolosi di quelli diretti, proprio perché possono portare all'infortunio elettrico durante il normale uso di attrezzi e utensili elettrici. PRESE DI CORRENTE Nelle cosiddette prese di corrente non c’è la corrente, ma la tensione, tensione la forza esterna cioè che fa muovere gli elettroni da un atomo all’altro. L ttensione La i sii misura i iin volt lt (220 volt lt ttensione i ordinaria). PRESE DI CORRENTE Una presa ha tre fori: – foro f centrale, l solo l ffunzione i di sicurezza; i – foro 1, forza elettromotrice, spinge p g le cariche elettriche; – foro 2 2, riceve le cariche elettriche spinte dalla forza elettromotrice e che hanno terminato la loro corsa nel circuito esterno esterno. PRESE DI CORRENTE Se nella presa non è inserito nulla, essa non produce alcun effetto. effetto Quando si introduce qualcosa, ad esempio una l lampadina, di il circuito i it ttra il fforo 1 e 2 sii chiude. hi d Si crea cioè un collegamento tra il foro che spinge (1) e quello che assorbe (2). Di conseguenza nel filo della lampadina comincia a fluire una corrente elettrica, che la accende. PRESE DI CORRENTE Frecce bianche: senso di spostamento della corrente. E Esce d dall fforo 1 1, percorre il fil filo di collegamento, ll arriva i sul torso (T) filettato della lampadina. Il torso è collegato col filamento, cosa che permette alla corrente di fluire fino ad esso e di accendersi. La corrente esce dall’altro punto di contatto, il bottone metallico C situato sul fondo della lampadina lampadina, percorre il filo e rientra nel foro 2 della presa. LA RESISTENZA ELETTRICA Nonostante la tensione sia sempre pari a 220 volt, alcune lampadine fanno più luce di altre altre. Ciò è dovuto alla quantità di corrente che le attraversa e che h è ffunzione i d della ll resistenza i t elettrica. l tt i Essa è la tendenza che hanno i materiali a frenare di più o di meno lo scorrere degli elettroni. Maggiore la resistenza, minore la corrente che riesce a fluire. Le lampadine più luminose hanno una resistenza minore di quelle meno luminose. LA RESISTENZA ELETTRICA Esistono diversi modi per realizzare una lampadina più luminosa di un’altra: un altra: – si può utilizzare un materiale che per sua natura abbia bbi una minore i resistenza i t elettrica l tt i e che h quindi presenti una maggiore attitudine ad essere attraversato tt t dalla d ll corrente; t – a parità di materiale, si può utilizzare un cavo di sezione maggiore; – si può fare in modo che la lunghezza del cavo sia minore, a parità di sezione e materiale. LA RESISTENZA ELETTRICA La resistenza elettrica può essere calcolata con la seguente formula: l R =ρ s ρ = resistività ((ohm mm2/m), ), valori tabellati l = lunghezza (m) s = sezione i ((mm2) La resistività è una caratteristica fisica che è specifica di ciascun materiale. Il rame, per esempio, ha una resistività minore del ferro e quindi è più adatto a far passare la corrente. LA LEGGE DI OHM V = tensione applicata, volt I = corrente che attraversa il conduttore conduttore, Ampere R = resistenza del conduttore, Ohm V = R ·II Esempio Dato un utilizzatore con resistenza di 44 ohm,, collegato ad una tensione pari a 220 volt, la corrente potrà attraversarlo sarà p pari a 220/4 = 5 ampere. p che p LA POTENZA ELETTRICA La potenza elettrica, si misura in watt (W), è funzione di due parametri: – la tensione, V; – la corrente, I. P=V·I Le lampadine in figura hanno la stessa potenza di 40 W W. Quella a 12 V assorbirà una I=3 3 A I=3,3 A. Quella a 220 V assorbirà una I 0 18 A I=0,18 A parità di potenza, minore la tensione, maggiore la corrente assorbita. I DATI DI TARGA Ogni utilizzatore (frigorifero, forno elettrico, asciugacapelli ecc asciugacapelli, ecc.)) è caratterizzato da due dati dati, riportati su una targhetta: – la l ttensione i di ffunzionamento; i t – la potenza che assorbe, quando è alimentato da quella tensione. La tensione di funzionamento deve essere assolutamente rispettata, pena la distruzione dell'utilizzatore dell utilizzatore stesso. stesso Generalmente la tensione è 220 volt, quindi è poco probabile che un utilizzatore venga collegato ad una tensione errata. I DATI DI TARGA La potenza assorbita invece può variare anche di molto: – un televisore da 14 pollici assorbe circa 14 W; – un trapano elettrico circa 500 W; – un forno p può anche superare p i 1500 W. Attenzione alla somma delle potenze degli utilizzatori che funzionano contemporaneamente. contemporaneamente Se questo valore è maggiore di quello consentito, scatta tt la l protezione t i di sovraccarico. i I DATI DI TARGA I DATI DI TARGA CORRENTE ALTERNATA Consideriamo la corrente che preleviamo da una comune presa, mediante ad esempio una lampadina. E’ un n esempio di corrente alternata. alternata Nell’istante 1 essa esce dal foro superiore, attraversa la lampadina e rientra nel foro inferiore. e sta te 2 essa esce da dal foro o o inferiore e o e e rientra e t a in Nell’istante quello superiore dopo aver attraversato la lampadina. Dopo un altro breve istante di tempo la situazione si inverte ancora e così via. CORRENTE ALTERNATA In Italia Italia, la corrente cambia effettivamente direzione (polarità) 50 volte al secondo. Ciò vuol ol dire che nel bre breve e inter intervallo allo di un n cinquantesimo di secondo, la corrente scorre: – in un verso per la prima metà (e quindi per un centesimo di secondo), istante 1; – nel verso opposto per l'altra metà (l'altro centesimo di secondo), istante 2. CORRENTE ALTERNATA Oltre a cambiare direzione direzione, la corrente fluisce con un valore che non è costante, ma varia da zero ad un massimo e poi di nuovo a zero zero. Una corrente con tali caratteristiche viene definita corrente t alternata, lt t ed d è quella ll che h più iù usiamo i nella ll vita di tutti i giorni, senza renderci conto di come essa sia inquieta. CORRENTE ALTERNATA VALORE EFFICACE Il valore massimo della corrente nel grafico precedente è pari a 310 V V. Tuttavia la maggior parte degli apparecchi che f funzionano i a corrente t alternata lt t devono d essere alimentati a 220 V. Il valore comunemente indicato di 220 V è il cosiddetto valore efficace, una sorta di valore medio. Quando misuriamo con un tester il valore della tensione alternata alternata, lo strumento visualizza il valore efficace della tensione. Il valore efficace esprime la reale efficacia di una tensione sinusoidale e viene determinato in base all’effetto ll’ ff tt ttermico i che h esso produce. d EFFETTO TERMICO Supponiamo di alimentare una stufetta con la nostra tensione a corrente alternata. alternata Essa produrrà una certa quantità di calore, raggiungendo i d una certa t ttemperatura t T di cuii T, prendiamo nota. Stacchiamo poi la stufetta dalla corrente alternata ed alimentiamola con una corrente continua. Aumentiamo il valore della tensione continua, fino a raggiungere la temperatura di T ottenuta con la tensione alternata. Questo valore della tensione continua corrisponde esattamente al valore efficace della tensione alternata lt t da d cuii siamo i partiti. titi EFFETTO TERMICO Se noi accendiamo una lampadina collegandola alla presa di 220 V c.a., la lampada fa la stessa luce che farebbe se funzionasse con una tensione continua di 220 V. Q Questo t succede d perché hé il fil filamento t della lampadina, grazie alla sua inerzia termica, non può seguire le rapide variazioni dei valori di tensione, né quando diventano zero, né quando sono massimi. Essa emette quindi una luce media costante. costante Se la tensione di rete avesse una frequenza più bassa per esempio inferiore ad 1 Hz bassa, Hz, le nostre lampade si comporterebbero come quella in figura. CORRENTE ALTERNATA PREGI La corrente alternata ha il pregio di poter essere manipolata a piacimento piacimento. E' facile per esempio da una tensione alternata ottenerne tt una di valore l completamente l t t di diverso, più iù alto o più basso, a seconda delle necessità di utilizzazione. tili i Basta fare uso di un trasformatore, un dispositivo di costruzione abbastanza semplice e dal rendimento elevato. Ad esempio se voglio servirmi di un motore che funziona a 48 V e voglio utilizzare la tensione di rete a 220 V, basta procurarsi un trasformatore 220/48 V e il problema è risolto. risolto CORRENTE ALTERNATA DIFETTI D’altra parte la corrente alternata non è adatta, per esempio a far funzionare apparecchiature audio esempio, audio. Se una tensione alternata arriva ad un altoparlante, questo t comincia i i iimmediatamente di t t a produrre d un caratteristico rombo, ovvero un suono a bassa f frequenza, continuo, ti che h non permette tt di udire di altro. lt Quindi per alimentare un registratore, g uno stereo o qualunque apparecchiatura musicale devo prima trasformare la corrente di rete in una corrente continua. Essa avendo un flusso lineare e costante Essa, costante, non produce rumore e permette il regolare funzionamento dei circuiti audio, audio così come di qualunque apparecchiatura elettronica. IL TRASFORMATORE Il trasformatore è costituito da un nucleo metallico, chiuso ad anello anello, la cui grandezza può variare anche di molto, in funzione della potenza erogata. I t Intorno all nucleo l sii realizzano li d avvolgimenti, due l i ti con filo di rame smaltato, proprio avvolgendo il filo come si vede d iin fi figura. Da una parte si realizza l'avvolgimento g che sarà collegato alla tensione più alta (quello di sinistra, con p , che collegheremo g p per esempio p a 220 volt). ) tante spire, Dall'altra parte si realizza l'avvolgimento con meno spire quello che fornirà una tensione più bassa (per spire, esempio 12 V). IL TRASFORMATORE IL TRASFORMATORE Passando nelle spire, la corrente produce un effetto: crea un campo magnetico, magnetico cioè il nucleo di ferro del trasformatore diventa una specie di calamita. A i i Avvicinando d all nucleo l una llametta tt d da b barba, b essa sii mette a vibrare, per effetto del campo magnetico che vii sii iinduce. d Però a differenza della calamita che attrae a sé e basta, il campo magnetico del trasformatore è un p magnetico g alternato,, così come è alternata la campo corrente che lo crea. Le vibrazioni a cui è soggetta la lametta sono esattamente a 50 hertz ovvero la frequenza della corrente di rete rete. IL TRASFORMATORE Il campo magnetico variabile, attraversando tutto il nucleo metallico del trasformatore trasformatore, dà origine ad una corrente indotta nell'altro avvolgimento P Permette tt cosìì di prelevare l d da quest'ultimo t' lti una tensione, anche se non esiste nessun collegamento elettrico. l tt i Il trasformatore infatti, oltre a consentire di variare il valore della tensione, permette di ottenere in uscita p isolato da quello q un circuito completamente principale. Il circuito di uscita dunque è totalmente sicuro, sicuro anche per chi dovesse accidentalmente venire a contatto con i fili ad esso collegati collegati. L’AUTOTRASFORMATORE ATTENZIONE! I vari avvolgimenti di un autotrasformatore NON sono isolati fra loro. Si tratta di un unico avvolgimento con varie prese, dove tutti i terminali risultano direttamente COLLEGATI ALLA RETE. Occorre quindi la massima attenzione nell nell'uso uso di tali apparecchi. Il pericolo sta anche nel fatto che spesso commercialmente l’autotrasformatore viene chiamato col nome di trasformatore, trasformatore pur essendo strutturalmente molto diverso. AVVOLGIMENTO PRIMARIO E SECONDARIO I due avvolgimenti del trasformatore, quello di entrata e quello di uscita, uscita si chiamano rispettivamente primario e secondario. Ci Ciascuno di essii è composto t d da un numero di spire i che naturalmente non è casuale. Le spire sono esattamente proporzionali alle diverse tensioni, dipendono inoltre dalla potenza del trasformatore. Il rapporto fra il numero di spire primarie ed il numero di spire secondarie è esattamente uguale al rapporto fra le tensioni dei due avvolgimenti e viene definito rapporto di trasformazione. IL TRASPORTO DELL’ENERGIA ELETTRICA I trasformatori sono importantissimi anche perché rendono possibile il trasporto dell'energia dell energia elettrica dai luoghi di produzione a quelli di utilizzazione. C ti i e centinaia Centinaia ti i di megawatt tt viaggiano i i di continuo sulle linee elettriche. Senza i trasformatori per far viaggiare potenze così grossi come tronchi elevate occorrerebbero cavi g d'albero! Sappiamo però che P = V · I. I Aumentando la V, la I diminuisce e quindi anche la sezione dei cavi cavi. Il trasformatore eleva la tensione anche a valori di decine di migliaia di volt. IL TRASPORTO DELL’ENERGIA ELETTRICA Anche a distanza si avverte l’alta tensione. Sotto un elettrodotto si può sentire il classico crepitio dell'alta tensione, quale effetto dell’enorme campo elettrico l tt i generato! t ! Giunta a destinazione un altro trasformatore provvede a riabbassare la tensione, portandola ai valori adatti alle applicazioni comuni. Tutto questo non sarebbe possibile con la corrente continua poiché essa non è in grado di dare origine continua, ad un campo magnetico variabile e quindi non permette di usare i trasformatori. trasformatori LA CAPACITA’ La corrente continua è propria di quei dispositivi come le pile pile, gli accumulatori, accumulatori le batterie batterie. Ciascuno di essi è caratterizzato: – da un valore della tensione che può fornire; – dalla capacità. p La capacità è una grandezza che tiene conto: – della corrente erogata erogata, – del tempo per cui la pila riesce ad erogare tale corrente. p la corrente p per le ore e Essa si ottiene moltiplicando perciò si misura in Ah (ampere-ora). LA CAPACITA’ Ad esempio le pile in figura hanno tutte la stessa tensione di 1 1,5 5V V. Tuttavia la loro capacità aumenta all’aumentare delle loro dimensioni. Una lampadina U l di sii accenderà d à nello ll stesso t modo d con ciascuna pila, ma con una più grande (maggiore capacità) essa rimarrà accesa più a lungo. per q quegli g altri g generatori Quanto detto è valido anche p di energia elettrica, come gli accumulatori o le batterie che troviamo nelle nostre auto o nei telefonini cellulari. A differenza delle pile pile, questi sono ricaricabili ricaricabili. CORRENTE CONTINUA Finché la pila o la batteria è carica ed eroga corrente, questa fluisce sempre nella stessa direzione e con un valore praticamente costante. U corrente Una t con ttalili caratteristiche tt i ti h viene i d definita fi it corrente continua. Essa fluirà tra i due contatti metallici della pila/batteria, ) attraversando uscendo sempre dal polo positivo ((+), l’utilizzatore e rientrando sempre nel polo negativo (−). IL FORO CENTRALE DELLA PRESA Il foro centrale delle prese risulta collegato a terra o a massa mediante un filo che va a finire nel terreno massa, terreno, dove si allestisce una presa di terra. E Essa è uno scavo che h viene i riempito i it di sostanze t iin grado di ridurre la resistività del terreno e quindi di f favorire i la l dispersione di i dell'elettricità. d ll' l tt i ità Normalmente nel filo di terra, quasi sempre di colore giallo e verde, non passa alcuna corrente. Se però un filo che porta la corrente si spella o si brucia, esso viene a contatto diretto con parti metalliche dell’utilizzatore dell utilizzatore. La corrente si trova così a circolare in tutto l’ tili l’utilizzatore, t esponendo d l’l’operatore t a gravii rischi. i hi IL FORO CENTRALE DELLA PRESA Il filo centrale, collegato ad un corpo a bassissima resistività consente in questi casi di resistività, malfunzionamento di creare un percorso privilegiato per la corrente. corrente Essa preferirà dirigersi verso un corpo a bassa resistività, i ti ità piuttosto i tt t che h attraversare tt il corpo dell’operatore, caratterizzato da una resistività con buona probabilità maggiore, il cui valore dipende però da molti fattori: – tipo di scarpe indossate; – tipo di pavimento; – mani bagnate; – eventuali guanti indossati, ecc. LE SPINE Ogni apparecchiatura che deve funzionare con la corrente elettrica è dotata di un cavo che termina con una spina. Spina standard italiana da 10 A Pmax = 1500 W Spina standard italiana da 16 A P > 1500 W Caricare una spina oltre la potenza massima significa surriscaldarla, correndo il rischio che essa possa fondersi ed innescare un incendio. LE SPINE Un'altra spina utilizzata su molti apparecchi è quella di tipo tedesco/francese, tedesco/francese detta anche "Shuko" Shuko . Essa ha due spinotti che, pur essendo distanziati fra l loro come quelli lli d della ll spina i ititaliana li d da 10 A A, sono più iù grossi e quindi non entrano nelle prese di tipo italiano. Il collegamento con la terra avviene tramite due g laterali. linguette GLI ADATTATORI Le spine shuko richiedono apposite prese a pozzetto, dotate di contatti laterali per la terra. terra In alternativa le spine tedesche possono essere collegate ll t ad d una normale l presa ititaliana li d da 16 ampere, usando un adattatore. Adattatore per collegare una spina tedesca ad presa italiana da 16 una p A. Adattatore che consente di collegare ad una presa da 16 A una spina italiana sia da 16 A che da 10 A GLI ADATTATORI Mai collegare a questo adattatore una spina shuko. PRESE A PARETE DI VARIO TIPO E un esempio di allestimento di prese da parete, E’ formato: – a sinistra sinistra, da due prese adatte a spine italiane sia da 10 che da 16 ampere, – a destra da una presa a pozzetto per spine shuko franco-tedesche. Per motivi di sicurezza è senz'altro senz altro consigliabile attrezzare bene le prese a parete, piuttosto che ricorrere ad una serie di adattatori adattatori, magari infilati uno nell'altro. LE PRESE MULTIPLE Le prese multiple sono in grado di reggere diversi valori della potenza elettrica (da 2000 a 3500 W) con prese da 10 a 16 A W), A. Prima di passare al loro utilizzo è necessario i sommare lla potenza t di ciascuna apparecchiatura che vogliamo collegare e confrontare questo valore con quello supportato dalla presa. Ovviamente O i t la l somma delle d ll potenze t delle d ll apparecchiature deve essere inferiore alla potenza elettrica supportata dalla presa. LE PRESE MULTIPLE Per scegliere una presa multipla sicura è necessario seguire segu e quest questi co consigli. sg – Verificare la resistenza meccanica dei contatti che compongono la spina: nei casi di prese multiple particolarmente economiche i contatti g a curvarsi anche sotto una leggera gg tengono pressione delle dita. – Mai utilizzare una presa multipla i cui contatti sono stati curvati e successivamente riportati posizione originale. g nella p – Valutare se la spina si inserisce completamente presa: un contatto e stabilmente nella p incompleto o instabile può provocare possibile innesco di surriscaldamenti con p incendio. LE PRESE MULTIPLE – Valutare la forza necessaria per estrarre la spina dalle prese della ciabatta. ciabatta Un distacco operato con debole forza o addirittura spontaneo (se la presa viene capovolta) può generare surriscaldamenti e incendi durante il funzionamento. funzionamento – Scegliere la presa multipla con il cavo di alimentazione di sezione maggiore. – Mai unire p più prese p multiple p insieme in un collegamento cosiddetto “a cascata”: la prima della catena verrebbe sovraccaricata,, con il rischio di danni all’impianto elettrico e di incendio. LE PRESE MULTIPLE – Gli utilizzatori il cui assorbimento è superiore a 1000 W (es. (es forni, forni fotocopiatrici, fotocopiatrici caloriferi caloriferi, ecc ecc.)) non possono in alcun modo essere collegati alla rete attraverso una presa multipla multipla. – Non posizionare prese multiple in luoghi dove possano essere danneggiate d i t (calpestate, ( l t t schiacciate, bagnate, ecc.). – Evitare che i cavi di alimentazione delle pp attraversino liberamente apparecchiature ambienti e passaggi. – Evitare che i cavi elettrici entrino in contatto con eccessive fonti di calore (termosifoni), perché tale situazione accorcia la vita del cavo. cavo LE PRESE MULTIPLE – Inserire e/o disinserire le spine dalle prese con le apparecchiature spente spente. – Non tirare i cavi elettrici delle apparecchiature per togliere t li la l spina. i I caso contrario In t i sii rischia i hi di staccare il cavo dalla spina o, per prese non b fi ben fissate t alla ll parete, t di staccare t addirittura ddi itt lla presa dal muro. LE PRESE MULTIPLE LE PRESE MULTIPLE PRESE E SPINE ELETTRICHE INDUSTRIALI Una presa elettrica industriale (e la sua corrispondente spina elettrica industriale) è un tipo di presa per corrente elettrica che, a differenza delle normali p prese elettriche da 10 e 16 A, – è in grado di sopportare le maggiori correnti utilizzate in ambito industriale; – sono progettate in modo da potere funzionare in sicurezza in condizioni ambientali difficili (all (all'aperto aperto, esposte all'acqua, al ghiaccio, alla sabbia e a vari agenti chimici) – sono realizzate per garantire maggiore robustezza meccanica e protezione contro le disconnessioni accidentali. PRESE E SPINE ELETTRICHE INDUSTRIALI Interruttore di blocco = comando fisicamente connesso con un dispositivo di blocco meccanico che consente manovre di inserzione e disinserzione della spina solamente con la presa fuori tensione. tensione Tale dispositivo impedisce sia la manovra di chiusura dell’interruttore nel caso in cui la spina non sia inserita nella presa presa, sia l’estra l’estrazione ione della spina con il dispositivo in posizione di chiusura. PRESE E SPINE ELETTRICHE INDUSTRIALI In Europa sono diffuse le prese conformi allo standard IEC 309 309. La tensione delle prese è codificata con un colore. Spina 3P+T 400 V, 16 A Spina 2P+T 230 V, 16 A 25 V: Viola 50 V: Bianco 100-130 V: Giallo 200-250 V: Blu 346-460 V: Rosso 500-750 V: Nero PRESE E SPINE ELETTRICHE INDUSTRIALI Inoltre le prese per le differenti tensioni presentano uno o più tacche di plastica plastica, definite come punti di riferimento principale ed ausiliario e una diversa posizione dei contatti che impediscono l'inserimento l inserimento di una spina non corrispondente. L di La dimensione i d delle ll prese e d delle ll spine i corrispondenti, a parità di numero di contatti, varia a seconda del valore della corrente. possibile inoltre abbinare p prese e spine p con Non è p differente disposizione dei contatti o differente valore di corrente massima. Per esempio una presa da 16 A 3P+T (3 poli + terra) 400 V non combacia con una 16 A 3P+N+T (3 poli + neutro + terra) 400 V. PRESE E SPINE ELETTRICHE INDUSTRIALI Per le prese a bassa tensione (50 ÷ 750 V) i connettori possono essere del tipo: – 2 poli + terra (monofase + neutro oppure corrente continua; ti – 3 poli + terra (trifase senza neutro); – 3 poli + terra + neutro (trifase con neutro). Il contatto di messa a terra è sempre presente presente. I valori delle correnti sono: 16, 32, 63 e 125 A. PRESE E SPINE ELETTRICHE INDUSTRIALI Per le prese a bassissima tensione (< 50 V) i connettori possono essere: – 2 poli (monofase + neutro oppure corrente continua) ti ) – 3 poli (trifase). Non è presente il contatto di messa a terra. I valori delle correnti sono: 16 e 32 A A. PRESE E SPINE ELETTRICHE INDUSTRIALI Le combinazioni più diffuse in laboratorio sono: – giallo 2P+T (100 ÷ 130 V) V), – blu 2P+T (200 ÷ 250 V), – rosso 3P+T (346 ÷ 460 V), – rosso 3P+N+T (346 ÷ 460 V) V). PRESE E SPINE ELETTRICHE INDUSTRIALI IL GRADO DI PROTEZIONE IP Gli impianti elettrici devono essere progettati tenendo conto g ambienti in cui saranno installati. degli ll grado di protezione IP (standard International Protection) di un componente elettrico è un parametro che esprime il suo livello di protezione contro l'ingresso di corpi solidi e liquidi attraverso due numeri: – da zero a sei per i solidi; – da zero a otto per i liquidi. Ad esempio: – IP 44 (protezione contro l'accesso a parti pericolose con corpi estranei di diametro superiore ad 1 mm e agli spruzzi d'acqua da tutte le direzioni). – IP 67 (protezione totale contro la polvere e contro gli effetti dell'immersione temporanea). Ogni componente deve riportare tale indicazione. MISURE PREVENTIVE I laboratori chimici sono classificati dalla norma a agg o rischio sc o di d incendio, ce d o, così cos come co e i depos depositi t d di maggior gas compresso ed i laboratori in genere con notevole densità di affollamento. In questi ambienti è necessario attuare le seguenti p misure preventive: – Garantire un totale isolamento di tutte le parti attive con conduttori elettrici sotto traccia, entro canalette o in tubi esterni (non in metallo). – non congiungere i fili elettrici con il classico giro di nastro isolante. Questo tipo di precario. Le isolamento risulta estremamente p parti terminali dei conduttori o gli elementi "nudi" pp cassette o in devono essere racchiusi in apposite scatole di materiale isolante. MISURE PREVENTIVE – sostituire tutti i componenti dell'impianto rotti o deteriorati (prese a spina spina, interruttori, interruttori cavi cavi, etc.). – le l prese fi fisse a muro, lle prese a spina i volanti l ti e gli apparecchi elettrici non devono essere a portata t t di mano nelle ll zone in i cuii è presente t acqua. L’INTERRUTTORE DIFFERENZIALE L'interruttore differenziale (detto anche salvavita da un nome commerciale largamente utilizzato) è un dispositivo elettrotecnico in grado di interrompere un circuito in caso di guasto verso terra (dispersione) o folgorazione fase-terra. N offre Non ff alcuna l protezione t i contro t sovracorrente t o cortocircuito tra fase e fase o tra fase e neutro, per i quali è invece richiesto un interruttore magnetotermico. L’INTERRUTTORE DIFFERENZIALE L’INTERRUTTORE DIFFERENZIALE Il principio di funzionamento di un interruttore differenziale si basa: – per un sistema monofase sul continuo confronto f t del d l valore l d della ll corrente t iin iingresso con quella in uscita. – per un sistema trifase sulla somma delle correnti entranti ((positiva)) e di quelle uscenti (negativa). L’INTERRUTTORE DIFFERENZIALE Supponiamo che un’apparecchiatura connessa all’impianto a p a to sub subisca sca u un guasto, ta tale e cche e ssi venga e ga a creare un collegamento tra la linea elettrica e la carcassa metallica. L’operatore potrebbe trovarsi in condizioni di contatto indiretto. In questo caso tra il punto neutro e la terra, che sono collegati, si verifica un passaggio di corrente. Essa non ritorna attraverso l’interruttore differenziale che si trova a monte dell’impianto dell impianto. Il valore della corrente di entrata e quella di uscita non è più uguale (monofase) o la somma delle correnti entranti ed uscenti non è più nulla (trifase). L’interruttore L interruttore differenziale interviene interviene, aprendo il circuito (protezione contro i contatti indiretti). L’INTERRUTTORE DIFFERENZIALE Nel caso in cui una persona tocchi una parte che è o a e te in tensione, te s o e, co come e ad ese esempio pou un normalmente conduttore elettrico non isolato, si parla di contatto diretto. Anche in questo caso l'interruttore differenziale gg p parte dei casi,, una buona fornisce,, nella maggior protezione, purché: – sia del tipo ad alta sensibilità, cioè con corrente differenziale minore o uguale a 30 mA; – abbia un tempo di intervento sufficientemente breve (pochi millisecondi). La presenza dell'interruttore dell interruttore differenziale non esime assolutamente dall'obbligo di predisporre un impianto di terra realizzato a regola d'arte. d arte. L’INTERRUTTORE MAGNETOTERMICO L'interruttore magnetotermico, detto anche interruttore automatico, automatico è un dispositivo elettrotecnico in grado di interrompere un circuito in caso di sovracorrente (parte termica) e di cortocircuito (parte magnetica). S tit i Sostituisce il ffusibile, ibil con il vantaggio t i – di una maggior gg precisione di intervento, – di essere facilmente ripristinabile con la pressione di un pulsante o ll'azionamento azionamento di una leva leva. L’INTERRUTTORE MAGNETOTERMICO Protezione dal cortocircuito (parte magnetica). Il cortocircuito si verifica quando due fili conduttori a differente potenziale entrano in diretto contatto tra di loro, l provocando d un elevatissimo l ti i ed d iistantaneo t t valore della corrente. L’interruttore è dotato di un relè in grado di: – rilevare questo elevato impulso della corrente, – attivare un dispositivo meccanico che istantaneamente provoca l’apertura l apertura del circuito. circuito L’INTERRUTTORE MAGNETOTERMICO Protezione dal sovraccarico (parte termica). Questo problema si verifica quando ll'intensità intensità di corrente supera un valore prefissato, a causa per esempio di troppi carichi accesi contemporaneamente. Il limite di corrente è determinato da limiti costruttivi dell'impianto dell impianto e in particolare dalla capacità dei fili conduttori di smaltire il calore prodotto per effetto Joule. La rilevazione avviene per mezzo di una resistenza elettrica abbinata ad una lamina bimetallica. bimetallica A causa della differenza nella dilatazione termica di due metalli accoppiati, accoppiati la lamina si piega fino a provocare lo scatto dell'interruttore. Alcuni apparecchi più moderni impiegano sistemi elettronici. INTERRUTTORE DIFFERENZIALE CHE INCORPORA IL MAGNETOTERMICO Sono molto diffusi in commercio apparecchi che integrano entrambi i p dispositivi. MAGNETOTERMICO FORNITO DALL’ENEL PER USI DOMESTICI CORRENTE TRIFASE Un sistema trifase è costituito da tre fasi (R-S-T) che alimentano contemporaneamente l’utilizzatore l utilizzatore. Si hanno così tre tensioni alternate che hanno le seguenti ti caratteristiche: tt i ti h – presentano lo stesso valore e la stessa frequenza; – sono sfasate tra loro di 120°. 120 . L’uguaglianza della frequenza (velocità di rotazione dei vettori) garantisce la costanza nel tempo dello sfasamento. CORRENTE TRIFASE Basse tensioni (230 V) Potenze medio-alte Sistema trifase Basse tensioni (230 V) Potenze basse Sistema monofase Medio-alta tensione Q l Qualunque potenza Sistema trifase CORRENTE TRIFASE In un sistema monofase si hanno a disposizione due cavi ((fase ca ase e neutro). eut o) In un sistema trifase si hanno a disposizione 4 cavi (tre fasi + un neutro comune). Graficamente il potenziale del neutro è rappresentato dal punto N di applicazione dei vettori vettori. Ogni fase ha una differenza di potenziale rispetto a N di 230 V (lunghezza del vettore) vettore). La differenza di potenziale tra una fase e l’altra è di 400 V V. CORRENTE TRIFASE Il sistema trifase presenta i seguenti vantaggi: – Possibilità di creare un campo magnetico rotante rotante, alla base del funzionamento di tutti i motori elettrici, l tt i i con un rendimento di t superiore i rispetto i tt aii sistemi monofase. – Ottimizzazione dei conduttori, con la g di possibilità, nel caso di trasporto di energia, risparmiare considerevolmente quantità di rame e alluminio. – Minori perdite di trasporto dell’energia, grazie alla minore potenza dissipata lungo le linee elettriche rispetto ad un sistema monofase.