CHIESE PRINCIPALI Chiesa Madre Chiaramontana (XIII secolo) Il Portale simbolo di Bivona In stile gotico, di cui rimane solo il portale della facciata principale, superbo esempio di arte gotica chiaramontana in Sicilia. Chiesa Madre Mater Salvatoris (XVI secolo) L’interno della Chiesa Edificata dai padri Gesuiti alla fine del Cinquecento, nel Seicento venne ampliata notevolmente e il 6 aprile 1781, dopo l’espulsione dei Gesuiti dalla Sicilia, venne intitolata alla Madonna (“Mater Salvatoris”) ed elevata a Nuova Madrice di Bivona. Chiesa di San Sebastiano (XIV-XV secolo) Detta anche “di Santa Chiara”, recentemente restaurata, presenta un portale tardo rinascimentale-manierista: all’interno erano presenti diverse tele di Michelangelo Maglianti, pittore palermitano vissuto nel XVIII secolo, ed altre preziose opere d’arte. –9– Chiesa di San Bartolomeo (XIII-XIV secolo) Portale della chiesa E’ una chiesa di Bivona del XIV secolo di cui rimane il portale della facciata principale, di gusto barocco. In decadenza dal XVIII secolo, fu adibita negli anni ‘50 del XIX secolo a luogo di sepoltura e cessò di essere officiata dopo il 1882. Chiesa di Santa Rosalia (XIII-XIV secolo) Dotata di un portale in stile barocco, presenta all’interno il Fercolo di Santa Rosalia, scolpito nel 1601, un crocifisso ligneo, alcune tele setteottocentesche e una piccola botola attraverso la quale è possibile osservare il tronco della quercia sotto la quale Santa Rosalia soleva pregare durante la sua permanenza nel bosco di Bivona. Chiesa di San Paolo (XV secolo) Ha un portale in stile barocco del XVII secolo; barocche sono pure le decorazioni interne. La chiesa si caratterizza per la notevole presenza di pregevoli statue e tele settecentesche. – 10 – Chiesa dell’Annunziata (XIV secolo) Comunemente chiamata “Chiesa del Carmine”, custodisce alcuni preziosi quadri di grandi autori siciliani (ad esempio quelli di Giuseppe Salerno, noto come lo Zoppo di Ganci). Chiesa dell’Immacolata Concezione (XVII secolo) Era dotata di un prezioso portale barocco dalle caratteristiche colonne tortili, che attualmente giace sotto le macerie all’interno della vicina Chiesa di Santa Maria di Loreto. La chiesa, a navata unica, è crollata quasi del tutto nel corso del Novecento: solo recentemente è stata restaurata e sconsacrata, divenendo così luogo di riunioni e convegni. Chiesa di San Giacomo Maggiore (XVI secolo) All’interno reca diverse tele di pregevole fattura, alcune statue e soprattutto molte lapidi funerarie, di cui una corredata da un settecentesco monumento funebre. L’altare maggiore è sovrastato da una grande tela cinquecentesca della Madonna degli Angeli ed è dotato di un tabernacolo ligneo del Settecento. La chiesa, recentemente restaurata, è detta anche “dei Cappuccini”. – 11 – Chiesa di Sant’Isidoro Agricola (XVII secolo) Edificata negli anni quaranta del Seicento da un gruppo di bivonesi che, in seguito a pessime annate agricole, decisero di costruire un luogo di culto per Sant’Isidoro Agricola, protettore degli agricoltori, sia internamente che esternamente la chiesa non presenta alcun elemento architettonico decorativo, come ad indicare l’umiltà e la semplicità propria della vita agricola. Cappella Madonna della “Sprescia” (XVIII secolo) La Cappella dedicata alla Madonna della Sprescia, sita nella zona sud del paese, vicino il portale gotico-chiaramontano, esisteva già nel 1834, costruita da una famiglia bivonese per grazia ricevuta. Durante gli anni cinquanta un incendio, ha danneggiato sia il quadro che le mura. Nella ricostruzione La Cappela venne ingrandita di qualche misura. Attualmente il quadro esposto nella cappella è una copia dipinta dal bivonese Carmelo Cardinale. L’originale è custodita dalla famiglia Padronaggio. – 12 –