FOGLIO DI INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER LA FARMACIA
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volontari e gli autori degli articoli sono privi di conflitti d'interesse. Gli arretrati si possono consultare liberamente sul sito www.intesa.unifarm.it.
Nr. 248
marzo 2014
Malattie esantematiche dell’infanzia
Le malattie esantematiche dell’infanzia si chiamano così, perché gli esantemi (eruzioni cutanee)
rappresentano il sintomo più frequente e costante, però non sono esclusiva di queste patologie, infatti,
possono comparire anche in stati tossici o stati allergici.
Il tipo di lesione (macula, papula, vescicola, crosta), il numero, la dimensione, la distribuzione,
generalizzata o localizzata e il periodo di invasione (prodomio, l’intervallo di tempo tra inizio
sintomatologia clinica e inizio dell’esantema) la durata e le caratteristiche della sua risoluzione
(es: desquamazione) sono elementi diagnostici rilevanti; possono essere d’aiuto anche alcuni criteri di
orientamento: eventuale presenza di un enantema (manifestazioni mucose tipiche) che può precedere
l’esantema ad es: macchie di Koplik (morbillo), arrossamento dell’orofaringe e lingua a “fragola”
(scarlattina); le modalità evolutive, intese come la successione delle varie zone cutanee interessate.
Le malattie esantematiche dell’infanzia sono tipiche di questo periodo della vita, ma non esclusive,
possono colpire anche gli adulti.
Le malattie esantematiche riconosciute tali sono: morbillo, scarlattina, rosolia, varicella, piedi mani
bocca, quarta malattia, quinta malattia, sesta malattia.
MORBILLO: malattia virale acuta altamente contagiosa e diffusa, si presenta con febbre, infiammazione
catarrale delle congiuntive, della mucosa orale e delle prime vie aeree e da un esantema
maculopapuloso diffuso, tipico, generalizzato. Prima dell’esantema nell’80% dei casi è rilevabile il
segno di Koplik: piccole chiazze irregolari, di colore rosso vivo con una zona centrale biancastra,
localizzate sulla mucosa delle guance in corrispondenza dei molari. Il loro numero varia da poche a
numerosissime; scompaiono in genere quando l’esantema raggiunge il suo acme. Le forme attenuate
sono dovute ad immunizzazione incompleta, quale si verifica nei bambini al di sotto dei 6 mesi che
ancora posseggono anticorpi materni o nei soggetti che hanno ricevuto immunizzazione passiva con
immunoglobuline specifiche.
Complicanze possono essere laringite stenosante, polmoniti e encefaliti, si presentano soprattutto in
bambini immunodepressi o malnutriti.
In gravidanza non è responsabile di malformazioni, ma provoca aborti e prematurità. Il decorso è grave
nel 3° trimestre e puerperio (5% di mortalità).
Si possono avere forme atipiche: nei soggetti vaccinati (con vaccino ucciso) e successivamente
esposte al virus selvaggio con assenza macchie di Koplick.
SCARLATTINA: malattia infettiva acuta, contagiosa ma poco diffusa. Si presenta con febbre elevata,
cefalea, faringodinia, spesso nausea e vomito. Clinicamente si presenta con febbre, esantema
maculopapuloso ed esantema. L’enantema si caratterizza da tonsille eritematose ed edematose, la
mucosa orofaringea presente fine punteggiatura di colore rosso, la lingua è ricoperta da essudato
biancastro, da cui emergono le papille ingrossate ed arrossate (lingua a fragola bianca); rapidamente
la lingua si disepitelizza poi alla punta e ai bordi, assumendo l’aspetto cosiddetto a fragola rossa.
Le forme cliniche attenuate sono assai più frequenti delle forme gravi, che si caratterizzano per
l’evoluzione atipica, bollosa oppure gangrenosa.
Le complicanze possono essere di tipo settico (es: otiti medie, sinusiti, ascessi tonsillari), tossiche
(es: miocardite, nefrite interstiziale) o su patogenesi immunologica (in media dopo 20 giorni l’inizio della
malattia: malattia reumatica, glomerulonefrite acuta diffusa).
ROSOLIA: si distingue in acquisita e congenita.
Rosolia acquisita: malattia infettiva acuta, moderatamente contagiosa, caratterizzata da esantema
maculopapuloso, febbre e da tumefazioni linfoghiandolari, retroauricolari, e cervicali posteriori.
Rosolia congenita: quando il contagio del bambino, avviene perché la madre la contrae durante la
gravidanza; può determinare morte del feto o comparsa di gravi malformazioni. Se la madre lo
contrae durante le prime 12 settimane di gravidanza il 90% dei bambini contrae l’infezione, la
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percentuale diminuisce al 50% nel secondo trimestre e diviene trascurabile nel terzo.
Dopo la vaccinazione si consiglia di evitare gravidanze per 3-6 mesi.
Le complicanze più frequenti della rosolia acquisita sono artrite, nevrassite, manifestazioni
emorragiche, rara nei bambini, non infrequente nelle donne.
VARICELLA: malattia altamente contagiosa, caratterizzata da febbre e da esantema vescicoloso
generalizzato, tipico a grandi elementi. Il contagio avviene per via aerea, raramente attraverso le
vescicole.
L’infezione materna nei primi quattro mesi di gravidanza può determinare alterazioni congenite
(soprattutto lesioni oculari e cerebrali ed ipoplasie agli arti). Se la varicella è contratta dalla gestante
nei 15 giorni antecedenti il parto, il 25% circa dei neonati presenterà successivamente l’esantema tipico.
Le complicanze possibili non infrequenti sono: l’impetiginizzazione delle vescicole, rare sono: la
nevrassite, la glomerulonefrite, epatite, cheratite. Nell’adulto, soprattutto, l’1% può sviluppare polmonite
varicellosa.
MANI-PIEDI-BOCCA: forma morbosa, caratterizzata da esantema vescicoloso (pochi elementi
compaiono su palato, mucosa orale, gengive, labbra, e faringe) e da vescicole cutanee; queste sono
localizzate, in numero limitato al dorso delle mani e dei piedi, meno frequentemente alle palme e alle
piante, rara la contemporanea presenza di un rash maculopapuloso ai glutei e lo sviluppo di un eruzione
vescicolosa più diffusa.
Le complicanze rare sono: meningite a liquor limpido, malattia paralitica, miocardite.
QUARTA MALATTIA: simile, forma attenuata di scarlattina, chiamata anche scarlatinetta (morbo di
Clement Dukes). Si presenta con febbre non elevata, arrossamento della faringe, lieve esantema,
desquamazione scarsa e incostante
QUINTA MALATTIA (Megaloeritema infettivo): malattia infettiva acuta e benigna, moderatamente
contagiosa, caratterizzata da un esantema tipico a grandi elementi. Non da complicanze.
In donne adulte come complicanza si può presentare una sindrome artropatica, poliartropatia
simmetrica (mani, ginocchia, polsi, caviglie) che può perdurare per alcune settimane.
Le complicanze si possono avere in pazienti con anemia emolitica (ospedalizzazione), e nei pazienti
con deficit immunitario (ipoplasia midollare del cranio), in gravidanza, il pericolo di trasmissione è del
30%.
ESANTEMA CRITICO (sesta malattia, roseola infantum): malattia infettiva contagiosa della prima
infanzia (6-12mesi) all’età di 2 anni il 90% dei bambini ha anticorpi HHV6. Caratterizzata da un episodio
febbrile di 3-5 giorni seguito da un fugace esantema maculopapuloso.
La complicanza più frequente sono le manifestazioni convulsive, mentre raro è l’interessamento
neurologico grave (encefaliti).
A cura della dott.ssa Federica Costa - Farmacista
Bibliografia
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Manuale di malattie infettive; M.Moroso, R.Esposito, F. de Lalla ed: Masson
Manuale di medicina interna vol.2; C. Rugali ed. Masson
Pediatria essenziale; G.R.Bugio, G.Perinotto, A.G.Ugazio; ed. Utet
Principi di microbiologia medica; M.La Placa¸ed.Esculapio
Pubmedhealth, ADAM Medical Encyclopedia
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Fine
inverno e
inizio
primavera
0-2
anni
Invernoprimavera
3-10
anni
Generalmente asintomatico
nel bambino, ma nel giovane
adulto può essere caratterizzato da anoressia, cefalea,
febbricola, lieve mucosità.
Compaiono tumefazioni linfoghiandolari di media grossezza, non dolenti, meglio evidenti nelle stazioni retroauricolari, retronucali e cervicali
posteriori, ma talora diffuse
che persistono per 1-2 settimane.
Febbre alta, in alcuni casi
può diminuire per risalire
bruscamente alla comparsa
del esantema.
Congiuntivite (fotofobia,
iperemia, secrezione).
Laringite, tracheite, tosse
secca.
Rinorrea prima sierosa e poi
mucopurulenta.
8-12
12-23
Sintomi precedenti alla
comparsa delle macchie
Incubazione
(giorni)
Autunnoinverno
2-5
Febbre elevata, cefalea,
faringodinia, spesso anche
nausea e vomito.
Inverno10-23
Astenia, febbricola, mialgie e
primavera in media 14 talora rash scarlattiforme
fugace.
SCARLATTINA
5-9
anni
VARICELLA
6-12
anni
ROSOLIA
Stagione
Età
MORBILLO
I primi elementi sono rosa pallido
rotondeggianti, presto assumono
forma irregolare, di colore rosso
cupo vinoso e tendono a confluire
specie al volto.
Tipo di macchia
24-36 ore Maculo-papuloso, rosso acceso a
dai primi elementi puntiformi ravvicinati: piccosintomi
le macule-papule puntiformi lievemente rilevate, di colore rosso vivo e
molto ravvicinate. Se si effettua una
pressione sulla cute, arrossamento
scompare temporaneamente
lasciando una impronta giallastra.
Macule, papule, vescicole, pustole,
croste. Inizialmente costituito da
macule rosse, che in poche ore si
trasformano in macule-papule pruriginose, e quindi in vescicole rotondeggianti, ovalari e irregolari, circondate da un alone eritematoso.
Contengono un liquido dapprima
limpido poi torbido. Dopo qualche
giorno si formano croste.
Da 4 a 10 Maculoso o maculo-papuloso rosa;
generalmente non confluente.
giorni.
Il 50-60%
dei casi
decorre
senza
esantema
3-5 giorni
dopo
inizio
sintomi
Comparsa
macchia
Dal collo, tronco, radice degli arti al
volto, ove risparmia la zona periorale, il naso e il mento (maschera
scarlattinosa).
Dopo alcuni giorni la febbre diminuisce.
Desquamazione finale.
Dal tronco, dopo 12-24 ore, al volto
agli arti; in alcuni casi cuoio capelluto, mucosa orale e urogenitale.
Evoluzione asincrona, in ogni area
cutanea sono contemporaneamente
presenti lesioni a tutti gli stadi di sviluppo.
Dal volto al tronco, agli arti.
Inizia intorno a orecchie e fronte su
volto e collo.
Nei successivi 2-3 giorni si diffonde
a tronco e arti.
Diminuzione rapida febbre dopo 5-6
giorni dall’esantema.
Dopo 1 settimana desquamazione
furfuracea finale.
Evoluzione
Localizzazione
2-5
7-14
Permanente
nella grandissima
maggioranza dei casi
Per via aerea, attraverso starnuti e tosse
e dalla congiuntiva e
per contatto diretto da
malato ad individuo
suscettibile.
Non esistono portatori.
Per contatto diretto,
Quasi
per via aerea, o attra- sempre
verso congiuntiva.
permanente
Immunità
Trasmissione
Lingua a “fragola bianca” Per via aerea
che passa a lingua a
“fragola rossa”.
La contagiosità è massima nella fase acuta,
persiste fino a quando
gli streptococchi sono
presenti nella orofaringe
Quasi
sempre
permanente
Contagiosità: dal giorno Per via aerea, raraPermanente
precedente la comparsa mente dalle vescicole.
dell’esantema fino alla
formazione delle croste.
Contagiosità massima
nei 5 giorni che precedono e nei 5 giorni che
seguono inizio eruzione
cutanea.
Il bambino affetto da
rosolia congenita è
portatore per 12-18
mesi.
Prima dell’esantema
macchie di Koplik (80%).
Inizio contagiosità durante fase prodromica che
continua fino a 4-5 giorni
dopo inizio esantema.
3-10
2-5
Altre caratteristiche
Isolamento
Durata
(giorni)
Stagione
Invernoprimavera
6 mesi3 anni
Tutto
l’anno.
Maggiore
incidenza
autunnoprimavera
SESTA MALATTIA
2-12
anni
QUINTA MALATTIA
2-12
anni
9-12
5-14
15
Incubazione
(giorni)
QUARTA MALATTIA
Età
MANI PIEDI BOCCA
Febbre elevata per 3-5 giorni,
senso di malessere, corizia,
lieve faringodinia.
Talvolta vomito ed irrequietezza. Al 2°/3° giorno possibilità
di adenopatia occipitale, laterocervicale e retroauricolare,
che dura 1 settimana.
Non sempre presenti astenia,
febbre moderata, faringodinia.
Eritema a margini netti e macule e
papule.
Lieve esantema.
Piccoli puntini di colore roseo intenso, che rompendosi nel giro di 24
ore, determinano ulcerazioni dolorose.
Tipo di macchia
1-2 giorni Maculoso e maculo-papuloso.
dopo la
caduta
della
febbre
Dopo 2/3
giorni
Mal di gola, malessere generale, stanchezza.
Febbre non elevata, arrossamento faringe.
Comparsa
macchia
Sintomi precedenti alla
comparsa delle macchie
Inizia dal tronco e dal collo, talvolta
anche dagli arti. Volto, mani e piedi
sono generalmente risparmiati.
L’esantema può persistere per 1-2
giorni o scomparire in poche ore,
quasi sempre senza desquamazione.
Prima al volto (rosso acceso a farfalla), risparmia la regione periorale con
aspetto di viso schiaffeggiato.
Possibili piccole macule-papule rosa
su fronte e zona retroauricolare, arti
e poche al tronco. Nella progressione le lesioni più precoci impallidiscono al centro e tendono a confluire,
assumendo un aspetto reticolare.
A volte presenza di febbre lieve e
prurito. Dopo 10 giorni talora lieve
desquamazione che può riapparire
brevemente per un certo periodo
dopo esposizione al caldo e al freddo
e alla luce solare intensa.
Dal volto, risparmiando zona periorale, si estende al corpo.
Desquamazione scarsa e incostante.
Mucosa orale, labbra, cute palmare e
plantare, a volte glutei.
Evoluzione
Localizzazione
1-2
6-7
7
Durata
(giorni)
Durata infettività non
nota.
Altre caratteristiche
Isolamento
Per via respiratoria
Per via aerea
Per via aerea
Nella prima settimana attraverso contatto diretto con il contenuto delle vescicole,
saliva e secrezioni
nasali.
Trasmissione
Permanente
Immunità