Associazione Perinaldo è un pittoresco borgo

www.occhisusaturno.it www.astroperinaldo.it [email protected] Associazione Perinaldo è un pittoresco borgo medioevale posto su uno splendido crinale a m. 572 s.l.m. ed offre una magnifica vista a Nord
sulle Alpi Liguri, a Sud sul mare, attraverso terrazze con secolari uliveti, pregiate vigne, mimose e ginestre.
Perinaldo è il paese natale di tre importanti astronomi: Giovanni Domenico Cassini, Giacomo Filippo Maraldi, Giovanni
Domenico Maraldi.
Giovanni Domenico Cassini(1625-1712)
Nasce l'8 giugno 1625 a Perinaldo, allora terra dei Marchesi Doria, nella Contea di Nizza, primo di quattro generazioni di
astronomi. Figlio di Giacomo Cassini, piccolo proprietario terriero, e di Tullia Crovese,appartenente ad una ricca famiglia di
notai.
Riceve la prima istruzione da uno zio materno e poi fu inviato nella scuola del Padre Giovanni Francesco Aprosio a Vallebona,
nell'immediato entroterra di Bordighera, dove restò per due anni.
Nel 1638 parte alla volta di Genova, per entrare nel prestigioso Collegio dei Gesuiti, dove portò a termine i suoi studi. Nel
1649 lascia Genova per Bologna, dove a soli 25 anni ottiene la cattedra di astronomia nella prestigiosa Università.
A Bologna passa 20 anni di intenso studio e ricerca, dedicandosi allo studio delle comete, quelle del 1652 e del 1664; allo
studio del Sole, costruendo la Meridiana nella Basilica di San Petronio, che gli consente di calcolare con esattezza la lunghezza
dell'anno tropico, di verificare la disuniformità del moto apparente del Sole, di calcolare l'obliquità dell'eclittica, di definire
precise Tavole della rifrazione; osserva Marte, Giove e Venere di cui stabilisce i tempi di rotazione; calcola con esattezza gli
istanti delle eclissi dei satelliti di Giove, pubblicando nel 1668 le Tavole delle loro effemeridi, fondamentali per la
determinazione delle longitudini e che possono essere considerate il suo passaporto per la Francia.
Chiamato da Colbert, ministro di Luigi XIV, arriva a Parigi il 4 aprile 1669 e lì resta per il resto della sua vita. A Parigi, il 14
settembre 1671 entra all'Observatoire: da quel giorno registra scrupolosamente in un “Journal” personale tutte le sue
osservazioni, di cui poi darà il resoconto all'Académie des Sciences, di cui è membro. Studia le macchie solari, le eclissi di Luna
e di Sole; organizza spedizioni in varie parti del mondo per osservazioni coordinate, osserva ancora Giove e le sue macchie;
Marte, di cui calcola la parallasse, che gli permette di determinare la distanza Terra-Sole e quindi quella di tutti i pianeti;
osserva ancora le comete, nel 1681-82, scopre la luce zodiacale; realizza una dettagliatissima carta della Luna; ma più in
particolare si occupa di Saturno, di cui scopre quattro nuovi satelliti, due nel 1671-72 e due nel 1684, dei suoi anelli, e la
divisione fra gli anelli, detta ancora oggi Divisione Cassini.
Nel 1694 parte per l'Italia, in compagnia del figlio Jacques, per il restauro della Meridiana di San Petronio, e ritorna a
Perinaldo; anche qui, come in ogni città dove si sono trovati a passare, fanno osservazioni, dalla casa natale e da varie
località, tra le quali, pare, la “Torre dell'Alpicella”, una collinetta non lontana dal paese. Ritornano a Parigi nel 1696.
Si accinge poi, negli ultimi anni della sua vita, ad un'opera gigantesca: il rilevamento sistematico di tutto il territorio francese,
utilizzando nello stesso tempo il sistema delle triangolazioni e il suo metodo di determinazione delle longitudini, per disegnare
la nuova Carta della Francia, voluta dal Re; Cassini inizia l'opera con Picard e la continuerà con il figlio Jacques; ma il grande
lavoro sarà completato dopo quasi 130 anni dai suoi discendenti, Cassini III di Thury e Cassini IV.
Gio.Domenico Cassini muore il 14 settembre 1712 a Parigi e viene sepolto a Saint Jacques du Haut-Pas, la Parrocchia
dell'Observatoire.
La dinastia dei Cassini
Giovanni Domenico Cassini I, capostipite di una dinastia di astronomi, tutti nati in Francia e tutti membri dell'Académie des
Sciences:
• Jacques Cassini II (1677-1756)
• César-François de Thury Cassini III ( 1714-1784)
• Jean Dominique Cassini IV (1748-1845)
• Alexandre-Henry Gabriel Cassini V (1781-1832) (Botanico).
Giacomo Filippo Maraldi (1665-1729).
G.F.Maraldi è nato a Perinaldo il 21 aprile 1665. Figlio di Angela Caterina Cassini, sorella di Gio Domenico, e di Francesco
Maraldi, architetto e capomastro di Candeasco (Im). Compiuti i suoi studi giovanili, dimostrando una spiccata inclinazione per
le discipline matematiche, poco più che ventenne sarà chiamato dallo zio materno, il celebre G.D.Cassini, a Parigi e lì
introdotto nell'ambiente scientifico che faceva capo all'Académie des Sciences. Arriverà a Parigi nel 1687 e resterà a vivere e
lavorare all'Osservatorio di Parigi, accanto allo zio, di cui sarà un validissimo collaboratore. Nelle raccolte dell'Académie, di cui
anche lui sarà membro, si trovano 112 “memorie”, che testimoniano del suo lavoro sui più svariati argomenti, quali le comete,
quella del novembre 1707, le eclissi di Sole e di Luna, osservazioni su Giove e Saturno, sulle macchie solari e sulle stelle
variabili, in particolare quelle del Cigno, rilevamenti barometrici e meteorologici.
Con lo zio ed il figlio di questi, Jacques, partecipa alle misurazioni del Meridiano di Francia. Nel 1701 sarà a Roma, presso il
Papa Clemente XI, per occuparsi, incaricato dallo zio, della riforma del calendario gregoriano e con Monsignor F. Bianchini,
costruirà la meridiana nella Basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma; nel 1702 osserverà la luce zodiacale, già scoperta dal
Cassini.
Più di quarant' anni della sua vita li ha dedicati alla compilazione di un catalogo delle stelle fisse, senza riuscire a portare a
termine questo progetto. Muore il 1° dicembre 1729.
Giovanni Domenico Maraldi (1709-1788)
E' nato a Perinaldo il 17 aprile 1709, da Giovanni Domenico Maraldi, fratello minore di Giacomo Filippo, e da Angela Francesca,
della nobile famiglia degli Allavena di Perinaldo.
Appena compiuti i diciotti anni venne chiamato dallo zio G.Filippo, che desiderava avviarlo allo studio della matematica e
dell'astronomia per farne un suo collaboratore. Nel 1727 arrivò all'Osservatorio di Parigi e subito si indirizzo alle osservazioni
dei satelliti di Giove, di cui poi si interesserà per oltre 50 anni, perfezionando quelle 'tavole' elaborate a suo tempo dal “Gran
Cassini” e corrette dallo zio Giacomo Filippo. Dopo aver attentamente osservato la cometa dell'agosto 1746, rimase colpito da
“une etoile nebuleuse assez claire, qui est composée de plusieurs étoiles” e pochi giorni dopo ne osservò un'altra: erano gli
ammassi globulari oggi conosciuti come M15 e M2.
Contribuì alle operazioni geodetiche per la Carta di Francia, con il cugino César-François Cassini III de Thury, effettuando molti
rilevamenti trigonometrici dal 1732 al 1740. In quegli anni partecipò ad un esperimento per misurare la velocità di
propagazione delle onde sonore nell'aria. Nel 1740 riconobbe la validità della legge sulla velocità finita della luce, enunciata
tanti anni prima da Roemer e decisamente ricusata dallo zio Giacomo Filippo, che volle sostenere la stessa tesi dello zio
G.D.Cassini.
Di salute cagionevole, chiede ed ottiene nel 1771 di rientrare a Perinaldo, da dove per oltre 15 anni invierà i risultati delle sue
osservazioni astronomiche all'Académie des Sciences. Muore il 14 novembre 1788 e viene sepolto nella chiesa parrocchiale di
Perinaldo.