Valori e rarità della flora ligure

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Allium narcissiflorum Vill.
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AGLIO A FIORE DI NARCISO
ALLIACEAE
Specie minacciata
E’ specie rarissima, esclusiva delle Alpi occidentali: si rinviene
dalle Alpi di Viù, in Piemonte (dove è protetto), al Monte Galero.
Cresce sulle pietraie e sui versanti sassosi calcarei o di
serpentino da 800 a 2600 m; in Liguria sono note solo quattro
località.
Pianta di 10-40 cm, con bulbo a tuniche brunastre, con stelo
bicompresso-bitagliente in alto e infiorescenza con soli 2-15 fiori,
dapprima penduli e poi eretti, a tepali rosei o porporini.
© Foto Castello
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Alyssum bertolonii Desv.
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ALISSO DI BERTOLONI
Proposta per l’inclusione in All.2 EU
BRASSICACEAE
© Foto Cornara
Questa specie dedicata al botanico sarzanese Antonio Bertoloni
(1775-1869), autore della prima monumentale Flora d’Italia, è
una serpentinofita esclusiva, cioè una pianta che si è rifugiata
sui difficili substrati serpentinosi scampando alla concorrenza di
altre specie. E’ presente solo qua e là sull’Appennino
settentrionale (dai Monti di Varzi alla Val Tiberina) da poco sopra
il livello del mare sino a 1200 m. Fu la prima specie in cui, nel
1948, si dimostrò l’accumulo di metalli pesanti quali il nichel, un
processo fisiologico di notevole interesse scientifico e
applicativo. In Liguria si rinviene in una località all’estremo
levante, con una popolazione particolarmente a rischio per le
raccolte da parte di studiosi e per alcune attività non compatibili
con la sua conservazione.
E’ pianta di 10-40 cm, legnosa alla base, con foglie
oblanceolato-spatolate, quasi bianche di sotto per la densa
copertura di peli stellati, e numerosi fiori gialli che compaiono da
maggio a giugno.
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Anthyllis barba-jovis L.
BARBA DI GIOVE
BRASSICACEAE
Specie minacciata
Arbusto con rami e foglie grigio argentate e fiori color crema che
cresce esclusivamente sulle rupi costiere a breve distanza dalle
onde del mare. E’ specie rara, distribuita qua e là lungo le coste
del Mediterraneo occidentale e raggiunge il suo limite
settentrionale sulla Riviera di Ponente; in Liguria è presente solo
in pochi punti a Ovest di Cogoleto.
© Foto Baghino
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Aquilegia alpina L.
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AQUILEGIA ALPINA
LR Tab. A
EU All. 4
RANUNCULACEAE
Pianta erbacea di 20-80 cm, con fusti poco ramosi e fiori azzurri
con 5 tepali esterni lunghi sino a 45 mm, 5 nettàri con sperone
diritto o appena arcuato (18-25 mm) e stami con antere scure
(quando non ricoperte dal polline).
Endemica delle Alpi centro-settentrionali e dell’Appennino
settentrionale, predilige pascoli, formazioni a mirtilli, luoghi
sassosi e ghiaioni calcarei o macchie rade di ontano verde, fra i
1500 e i 2500 m. In Liguria è stata segnalata solo nell’alta Val
d’Aveto. Fiorisce fra giugno e agosto.
Tutte le specie del genere Aquilegia sono particolarmente
soggette a raccolte indiscriminate e pertanto sono
rigorosamente protette dalla Legge regionale; oltre a quelle qui
illustrate occorre ricordare che in Liguria, soprattutto nel settore
alpino è diffusa l’Aquilegia nerastra (Aquilegia atrata Koch).
© Foto Bracchi
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Aquilegia bertolonii Schott
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AQUILEGIA DI BERTOLONI
LR Tab. A
EU All. 2
Specie minacciata
RANUNCULACEAE
© Foto Baghino
Pianta rarissima, endemica che, secondo alcuni botanici, cresce
esclusivamente fra i 600 e i 1800 m su rupi e ghiaioni calcarei
delle Alpi Apuane (Apuane) e sulle ofioliti di pochissime località
dell’Appennino Ligure (Gruppo di Voltri, Monte Bue, Monte
Penna). E’ alta 20-40 cm, ha 1 o 2 grandi fiori azzurro-violetti un
po’ pelosi, dotati di 5 tepali, 5 nettàri con sperone quasi diritto e
stami non sporgenti; fiorisce da giugno ad agosto. Secondo altri
si estenderebbe più a Ovest e comprenderebbe anche le
popolazioni liguri-provenzali attribuite ad Aquilegia reuteri Boiss,
presenti su rupi e pietraie da 1500 a 1800 m. In ogni caso si
tratterebbe sempre di una specie endemica rara e meritevole di
protezione.
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Aquilegia vulgaris L.
AQUILEGIA COMUNE
LR Tab. A
RANUNCULACEAE
E’ diffusa in molte regioni dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa del
Nord. Simile all’Aquilegia brunastra, se ne distingue soprattutto
per i fiori azzurro-violetti, più chiari. Vive fra 100 e oltre 2000 m
di quota in ambienti diversi, ma soprattutto in boschi freschi,
radure e cespuglieti. Fiorisce da maggio ad agosto. Secondo
alcuni l’origine del nome Aquilegia richiama la somiglianza fra gli
speroni dei nettari e gli artigli dell’aquila, mentre secondo altri la
forma del fiore permette di raccogliere l’acqua (aquam legere).
Le aquilegie, tutte velenose per la presenza di glicosidi
cardioattivi, sono note anche con i nomi di Amor nascosto e
Amor perfetto ed eretti a simbolo della lussuria e, per le evidenti
“corna” fiorali, del tradimento. Diverse aquilegie sono coltivate a
scopo ornamentale.
© Foto Parisi
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Arnica montana L.
ARNICA
LR Tab. C
EU All. 5
ASTERACEAE
© Foto Pellegrino
Specie centro-europea di notevole interesse medicinale, in forte
rarefazione a causa delle raccolte indiscriminate del fiore e
soprattutto del rizoma da cui si ricava un alcaloide con azione
neuro-tonica, stimolante e digestiva.
E’ provvista di caratteristica rosetta di foglie, pelosoghiandolose, con evidenti nervature, e di un capolino solitario,
vistoso, largo da 5 a 8 cm con fiori gialli o giallo-aranciati.
Vive in pascoli, brughiere a rododendro, radure e margini di
lariceti su suoli acidi sino oltre 2800 m; in Liguria è limitata alle
sommità alpine e appenniniche dove fiorisce da giugno ad
agosto.
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Aster alpinus L.
ASTRO ALPINO
LR Tab. A
ASTERACEAE
E’ diffusa nelle regioni temperato-fredde dell’emisfero boreale
dell’Europa. La pianta, alta 5-30 cm, ha foglie da spatolate a
lanceolate con margine intero, capolini solitari del diametro di 46 cm con fiori esterni a linguetta blu-violacea e fiori interni
tubulosi gialli. Vive in pascoli magri, detriti rocciosi e fessure
delle rupi per lo più su calcari soleggiati, da 800 a 2700 m, dove
fiorisce in giugno-agosto. Sulle Alpi è abbastanza frequente,
mentre è raro sull’Appennino dove non si spinge più a Sud
dell’Abruzzo. In Liguria rivestono particolare interesse le
popolazioni dell’Aveto e soprattutto del massiccio del Beigua a
brevissima distanza dal mare. L’astro alpino viene inoltre spesso
coltivato nei giardini per costituire macchie di colore sulle
roccaglie.
© Foto Bracchi
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Ballota frutescens (L.) Woods
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CIMICIOTTA SPINOSA
LAMIACEAE
Proposta per l’inclusione in All.2 EU
Specie minacciata a minor rischio
© Foto Pellegrino
Paleoendemismo derivato forse dalla frammentazione di una
specie estesa anticamente soprattutto nel Medio Oriente e poi
differeziata in più entità isolate e distribuite fra il Caucaso e la
Somalia.
E’ esclusivo delle Alpi Marittime, in particolare della parte
francese; in Italia sono note solo due popolazioni nell’entroterra
di Ventimiglia.
Predilige fessure di rupi calcaree e luoghi pietrosi aridi fra 100 e
1300 m, dove fiorisce da Maggio a Luglio.
Arbusto spinoso di 30-50 cm, ha foglie ovate, dentate e
infiorescenze con 4-6 fiori a corolla bianco-rosea.
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Barlia robertiana (Loisel.) Greuter
BARLIA
ORCHIDACEAE
CITES
© Foto Baghino
E’ tra le più grandi orchidee spontanee d’Europa: la pianta
raggiunge agevolmente 80 cm di altezza e la densa
infiorescenza ha sino a 65 fiori violacei, con tepali concavi e
labello trilobo (lobi laterali falciformi e lobo mediano bilobo).
Il genere, un tempo riunito ad Himanthoglossum, è dedicato al
micologo nizzardo G.B. Barla (1817-1896); comprende solo
questa specie e un’altra esclusiva delle Canarie. Vive nel
Mediterraneo, nelle radure della macchia, nei prati e ai bordi dei
sentieri in luoghi aridi. In Liguria si ritrova nella Riviera di
Ponente e in poche località del Levante dove fiorisce da febbraio
ad aprile.
Un’altra orchidea appartenente a un genere monospecifico
relativamente poco diffuso, a quote superiori a quello della
Barlia, e meritevole di tutela è l’Orchidea dei prati Traunsteineria
globosa (L.) Reichenb.
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