GESÙ NEL CORANO
- Il Gesù dell'Islam È opportuno riassumere la posizione dell'Islam verso il “profeta Gesù”, per non
cadere nell'illusione di condividere opinioni analoghe, data la somiglianza di alcuni
titoli cristologici attribuitigli dal Corano.
Come abbiamo scritto, la storia di Maria è delicata e poetica: consacrata a Dio dai
suoi genitori, vive in un tempio sotto la tutela di Zaccaria, e la sua vita è segnata da
eventi fuori del comune. All'annunciazione gli angeli le dicono:
"O Maria Dio ti ha prescelta e ti ha
purificata e ti ha eletta su tutte le
donne del creato...Dio t'annunzia la
buona novella d'una Parola che viene
da lui. Il suo nome sarà il Cristo,
Gesù figlio di Maria, eminente i
questo mondo e nell'altro e uno dei
più vicini a Dio" ( 3, 42,45).
I racconti sulla nascita e sull'infanzia di Gesù riflettono le storie dei vangeli
apocrifi, mentre la teologia coranica afferma di lui che " non è altro che un Servo al
quale noi (Allàh) concedemmo i nostri favori" (53,59), egli è "l'inviato di Allàh"
(19,30); "Verbo fatto carne" (3,45); il Messia "confermato dallo Spirito Santo"
(5,110) ; "un profeta" ( 19,30) come i suoi predecessori.
Per comprendere bene la figura di Gesù nella tradizione islamica, occorre
riassumere la posizione dell’Islam rispetto alla divina rivelazione:
esiste un unico Dio – Allàh – creatore che si manifesta agli uomini mediante
una lunga serie di profeti, alcuni dei quali sono portatori di un libro sacro. I
più recenti sono Mosè con la Torà, Davide con i Salmi, Gesù con il Vangelo.
E ai profeti Noi (Allàh) facemmo seguire Gesù, figlio di
Maria... e gli demmo il Vangelo pieno di retta guida e di
luce... guida e ammonimento ai timorati di Dio" (5,46).
A causa dell’incomprensione umana, dei peccati, i testi sacri vengono
manipolati e perdono il loro contenuto originario, per cui, finita un’era, Dio
invia un nuovo profeta.
Il contenuto della Rivelazione è sempre lo stesso: occorre adorare l’unico Dio
– Allàh – e obbedire alle sue disposizioni morali e cultuali – queste però
mutevoli nel tempo-.
I Profeti sono messaggeri di Dio – Allàh – sono servi del Signore, esseri
prescelti e inviati, ma solo esseri umani, cui non va tributato alcun tipo di
culto, ma soltanto obbedienza.
A questo punto si comprende la figura di Gesù nell’Islam: un uomo scelto da Dio,
inviato con un libro – il Vangelo –, potente taumaturgo per volere di Allàh, ma
solo un uomo.
Chiarito questo, resta tuttavia un fatto sconcertante e misterioso: Gesù viene
nominato tante volte nel sacro testo islamico e soprattutto gli vengono attribuiti una
serie stupefacente di titoli cristologico, tali da distinguerlo realmente da tutti gli altri
profeti.
- I titoli di Gesù nel Corano Sicuramente, a differenza e con superiorità rispetto agli altri profeti, vengono
attribuiti a Gesù titoli che riecheggiano quelli della rivelazione cristiana, ma che nel
contesto assumono un significato molto diverso. Si può giustamente parlare di un
"mistero coranico di Gesù". Li elenchiamo:
- Gesù è la Parola di Dio "O Gente della Scrittura, non eccedete nella vostra religione e non
dite su Allah altro che la verità: Il Messia Gesù, figlio di Maria è
un messaggero di Allah, la Sua parola, che Egli pose in Maria,
una Spirito da Lui (proveniente). Credete dunque in Allàh e nei
suoi messaggeri" (4, 171).
- Gesù è il Messia Il termine Messia, in arabo, significa "colui che smacchia, lava, pulisce...", dunque
Gesù 'ci pulisce' dai nostri peccati:
"Quando gli angeli dissero: 'O Maria, Allah ti annuncia la lieta
novella di una Parola da Lui proveniente: il suo nome è il Messia,
Gesù figlio di Maria, eminente in questo mondo e nell'Altro, uno
dei più vicini a Dio" (3,45).
- Gesù è nato da una vergine Il Corano attesta la nobiltà di Maria, la sua purezza, la sua verginità:
"Ella disse: "Come potrei avere un bambino, se mai un uomo mi ha
toccata? Disse: "E' così che Allah crea ciò che vuole: quando decide
una cosa dice solo 'Sii? ed essa è (3,47).
- Gesù è la misericordia universale di Dio "Rispose: "E' così. Il tuo Signore ha detto: "Ciò è facile per me...
faremo di Lui (Gesù) un segno per le genti e una misericordia da
parte Nostra. E' cosa stabilita (19,21).
- Gesù segno per tutti i mondi "E (ricorda) colei che ha mantenuto la sua castità! insufflammo in
essa del Nostro Spirito e facemmo di lei e di suo figlio un segno
per i mondi (21,91).
- Gesù è la guida da obbedire –
" Quando Gesù portò le prove evidenti, disse: 'Sono venuto a voi
con la saggezza e per rendervi esplicite una parte delle cose su cui
divergete. Temete Allah e obbeditemi'" (43,63).
- Gesù è uomo perfetto, puro e senza peccato "Non sono altro che un messaggero del tuo Signore, per darti un
figlio puro" (19,19).
Dunque, nel Corano si trovano ben otto attributi mediante i quali vengono designate
la persona e l'opera di Gesù; certamente il messia non è sullo stesso piano degli altri
profeti!
Ma tutti i titoli attribuiti dall'Islam a Gesù vanno intesi come qualità di un uomo
creato da Dio e santificato in vista di una missione profetica. Così l'espressione
"Verbo di Allàh" ( 4,171), non significa la preesistenza del Logos presso il Padre
come ci annuncia il Prologo di S. Giovanni, ma semplicemente che Gesù è il profeta
annunciato da Dio, creato da Dio e che ha predicato solo il Verbo di Dio!
Secondo il Corano Gesù non è il Figlio, infatti Dio "basta a Se stesso", è " un
Dio solo, troppo glorioso e alto per avere un figlio!" (5,72).
La negazione della figliolanza divina però si basa su un equivoco, perché il Corano
afferma che Dio "non s'è scelta una moglie né ha generato figli" (72,3), ossia
concepisce la generazione di un figlio in senso carnale, il che sarebbe veramente
una bestemmia!
- Così la negazione della Trinità, in realtà e la negazione di un'eresia cristiana,
perché viene identificata in tre dèi : Dio (Padre), Maria ( Madre) e Gesù Figlio),
come risulta dal testo:
"E quando Allàh chiese a Gesù: "O Gesù, figlio di Maria,
sei tu che hai detto agli uomini: Prendete me e mia madre
come dèi oltre a Dio? E rispose Gesù: ' Gloria a Te! Come
potrei dire ciò che non ho il diritto di dire? Se lo avessi
detto Tu lo avresti saputo: Tu conosci ciò ch'è nell'intimo
mio, e io non conosco ciò che è nell'intimo Tuo. Tu solo sei
il fondo conoscitore degli arcani!"" (5,116).
Si comprende quindi che questa trinità negata dal Corano non è la Trinità
affermata del Vangelo e adorata da noi cristiani.
Vi sono tanti equivoci da chiarire, come ad esempio un versetto nega la morte di
Gesù:
“Essi in realtà non hanno ucciso Gesù, bensì un altro che gli somigliava" (4,157)
e secondo i commentatori l'ucciso potrebbe essere un doppio di Gesù, oppure un certo
Sergio, o Simone il Cireneo...
In un’altra sura invece si afferma:" E Dio disse: O Gesù, io ti
farò morire di morte umana, e poi ti innalzerò fino a me, e ti
purificherò dagli (oltraggi degli) infedeli..." (3,55).
Gesù tornerà alla fine dei tempi
Infine, la tradizione islamica reputa che Gesù, rapito presso Dio, ritornerà per
annunciare il Giudizio universale, si sposerà, avrà dei figli, governerà a Gerusalemme
per quarant'anni, morirà e sarà sepolto accanto a Maometto in Medina.
Recita il Corano:
“Egli (Gesù, figlio di Maria) non è che un servo cui
concedemmo i nostri favori e ne facemmo un esempio per i Figli
d’Israele.. ed egli dev’essere un segno evidente per la venuta
dell’Ora. Comunque, non dovete dubitare di ciò e seguite me
(Allah) questo è il cammino (Sura 43, 59,61).
Anche negli Hadith Maometto dice:
Gesù, l’apostolo di Allah, presto discenderà tra voi (musulmani)
come un giusto sovrano (Al Bukhari Vol 3 n. 425).
Dunque, credono i musulmani, Gesù sarebbe vivo in cielo e tornerà sulla terra come
sovrano ad annunciare il Giudizio Universale – l’Ora – e convertirà ebrei e cristiani
all’Islàm..
Ricordiamo qui anche la leggenda del movimento degli Ahmadiyya, sorto
nell’Ottocente nel Punjab, secondo cui Gesù sulla croce sarebbe solo svenuto e,
successivamente guarito, si sarebbe spostato nel Kashmir, dove quindi sarebbe morto
a centoventi anni. La sua tomba si troverebbe a Srinagar…
Gesù ci unisce o ci divide?
È innegabile che storicamente la fede in Gesù ha diviso e opposto musulmani e
cristiani. Le invasioni islamiche, la risposta delle crociate, le battaglie per la
liberazione dell’Europa… quindi secoli di aspre lotte, violenze reciproche,
intervallate da brevi periodi di pace, testimoniano che le profonde differenze
teologiche hanno inciso nel senso di un’opposizione drastica e belligerante fra le
nostre religioni.
Nell’Islam la persona di Gesù ha ottenuto una particolare considerazione nel
Sufismo, come persona esemplare esprimente l’amore fraterno, ma nella coscienza
comune e ortodossa il “profeta Gesù” non ha alcun potere d’intercessione, non viene
pregato… è uno dei grandi profeti della storia – il più santo!- che tornerà un giorno
per preparare l’umanità al giudizio finale, ma senza alcuna rilevanza al presente.
Oggi, nel clima di dialogo e rinnovata conoscenza reciproca, quanti hanno a cuore
le relazioni cristiano-islamiche possono sottolineare il fatto che occorra la lettura
diretta del Vangelo, per conoscere veramente Gesù, e che una linea di contatto
profonda può essere ricercata almeno negli insegnamenti del Messia sull’amore
fraterno e sul rapporto di adorazione e di amore verso Dio.
Una riflessione teologica conclusiva:
La profonda differenza fra le nostre religioni, dopo la considerazione di alcune
affinità – l’adorazione all’unico Dio, il profetismo-, non consiste solo nella negazione
della natura divina di Gesù, nella negazione della Trinità, nell'assenza dei sacramenti,
del sacerdozio ecc... nell' Islam, ma nell'impianto teologico fondamentale:
a) per noi Dio si è rivelato progressivamente nella storia, fino a raggiungere la
pienezza nell’incarnazione del suo Figlio Gesù;
- per il Corano la rivelazione è ciclica e ripete sempre gli stessi contenuti espressi
nel Patto della Pre-eternità: Dio è Uno e Signore; rivelazione accompagnata da varie
prescrizioni, divieti o permissioni, secondo la volontà assoluta ed imperscrutabile di
Dio. Non c'è Peccato Originale, dunque non occorre Redenzione e Salvezza;
- la teologia coranica è teologia della vittoria! I Profeti sono
esempi da seguire e l'umanità si divide tra chi accetta il messaggio
ripetuto dal profeta e chi invece lo rigetta, si ribella a Dio. I fedeli
vincono, gli altri vengono colpiti, sconfitti, annientati dal Signore!
Questo spiega perché Gesù non può morire! sarebbe una sconfitta
di Dio onnipotente! Gli Ebrei, che hanno falsificato le Scritture date
da Mosé e vogliono uccidere Gesù, non riescono a farlo: un altro
muore al posto suo e Il Messia viene rapito e assunto in cielo, presso
Dio.
b) Il Cristianesimo invece consiste in una Teologia della sconfitta: il Figlio di Dio
viene realmente ucciso, ma dalla sconfitta, dal sacrificio salvifico scaturisce la
Vittoria divina sul peccato e sulla morte!
Prof. GianFederico Tinti
Prof. GianFederico Tinti
Docente di Filosofia e Teologia negli Ist. Teol. Cattolici
Presidente Ass. Cult. Teilhard de Chardin
Responsabile Comunità “Gesù, Leone della Tribù di Giuda”
Consigliere nazionale dell’Iniziativa di Comunione nel
Rinnovamento Carismatico Cattolico