Prefazione
Il secondo ciclo si conclude con un esame comprensivo. In esso lo
studente deve mostrare di avere acquisito una solida formazione scientifica,
corrispondente alla materia della specializzazione (cf. Sapienza Christiana;
Ordinazioni, art. 53). Nessuno può essere iscritto a questo esame se non ha
superato tutti gli esami del secondo ciclo e non ha ottenuto l’approvazione
della tesina.
Il programma di questo esame consta di 16 tesi riportate in questo
opuscolo. Queste tesi permettono di affrontare temi di morale scelti tra i più
importanti e atti ad esprimere la natura della licenza in teologia morale. Lo
studente non deve necessariamente essere pienamente d’accordo con la
formulazione della tesi: il suo compito è quello di presentarla e discuterla
criticamente, offrendo degli argomenti a favore e degli argomenti in contra,
e concludendo con una sintesi propia e ben fondata.
La preparazione all’esame comprensivo offre al candidato
l’opportunità di avviare una propria sintesi, mostrando così anche la sua
idoneità all’insegnamento.
L’esame è orale e dura 45 minuti, con tre
professori che interrogano separatamente, ognuno per 15 minuti. La somma
dei coefficienti negli esami della licenza è 100, così attribuiti: 30 alla tesina,
30 all’esame finale, 40 alla media degli altri esami.
Facoltà di Teologia
II CICLO
TEOLOGIA MORALE
ESAME DI SINTESI: 2016
Roma, aprile 2016
All’esame può venir chiesto, anche su singoli temi, quale sia la bibliografia personale di riferimento. La bibliografia indicata in questo
opuscolo va considerata come indicativa. Ogni studente se ne può servire,
precisandola o integrandola.
Inoltre si suppone la familiarità con un manuale recente di teologia
morale fondamentale e, per quello che riguarda le problematiche particolari
dei singoli temi dell’esame comprensivo, con un dizionario di teologia
morale. Alla fine di questo opuscolo sono stati inseriti due elenchi utili per
aiutare la scelta sia del manuale che del dizionario.
Tesi per l’esame comprensivo
A. Morale fondamentale: rinnovamento e orientamento conciliare: la
chiamata in Cristo (tesi 1)
«Il Concilio Vaticano II ha fornito degli elementi programmatici
chiari per il rinnovamento della Teologia Morale (OT, 16), che non
vengono messi in discussione nella Veritatis splendor, la quale, però,
offre un’interpretazione autorevole del Magistero conciliare e
un’analisi della nuova situazione culturale ed ecclesiale».
Commentare questa tesi, accennando all’importanza, nella morale
rinnovata: (i) della scientificità, il rigore, l’onestà intellettuale; (ii) del
confronto con la Sacra Scrittura, rifiutando gli approcci fondamentalisti o
strumentalizzanti; (iii) di un personalismo di tipo fenomenologico che parte
dalla nozione di «vocazione» e dalla relazione con Gesù Cristo; (iv) di un
invito ad un «massimalismo» morale che sottolinea la carità (non solo la non
maleficenza) e la ricerca del bene di tutto il mondo (non solo quello locale o
comunitario).
B.
Morale fondamentale: rinnovamento e orientamento conciliare:
l’apporto della fede (tesi 5)
«Lottando contro il nominalismo, il settarismo e il prospettivismo
etico, la grande tradizione cattolica ha sempre insistito che il bene e
il male sono, a grandi linee, riconoscibili da ogni persona umana con
una certa intelligenza e salute psicologica, e che le azioni cattive
vengono proibite da Dio perché cattive, non essendo cattive
meramente perché proibite da Dio. Questa tradizione ci spinge a
diffidarsi delle teorie che sottolineano ad oltranza una specificità
della morale cristiana situata dal lato dei contenti, e a cercare questa
specificità altrove».
Commentare questa tesi, situandola nel contesto attuale segnato dal
pluralismo culturale, etico, e religioso, e facendo riferimento ai tentativi
postconciliari di identificare la specificità della morale cristiana (i)
nell’adesione di fede come evento di coscienza; (ii) nel legame tra moralità,
fede, e sequela (vita in Cristo); (iii) nell’ethos comunitario cristiano in
dialogo con il mondo e con la tradizione della Chiesa; (iv) nell’intenzionalità,
le motivazioni, e i contenuti di valore che colorano le azioni umane.
C.
Morale fondamentale: fonti scientifiche: il rapporto tra la teologia
morale e le altre discipline (tesi 2)
«Avendo un carattere scientifico, la teologia morale ed il suo metodo
(GS, 46) trovano una complementarietà con diverse competenze
scientifiche nella comprensione dell’umano».
Commentare questa tesi, facendo cenno a (i) l’autonomia e la reciprocità
delle discipline scientifiche; (ii) la posizione delle scienze pratiche quale la
teologia morale nel quadro delle discipline teologiche; (iii) il rapporto
interdisciplinare tra spiritualità e morale.
D. Morale fondamentale: fonti fenomenologiche: la coscienza e
l’esperienza relazionale (tesi 4)
«L’esperienza morale ha un carattere originario, giacché in essa si dà
un’unità personale di consapevolezza, libertà e responsabilità, e
questo viene sviluppato nella tradizione cristiana attraverso una ricca
riflessione sulla coscienza e sulla relazionalità».
(i) Commentare questa tesi, distinguendo tra (a) bontà e correttezza
morale, (b) valore morale e giudizio di coscienza, (c) l’oggettività storica dei
valori e la conoscenza soggettiva e comunitaria di questi valori, (d)
soggettività morale e soggettivismo.
(ii) Collegare con questa testi, offrendo qualche esempio, uno dei temi
seguenti: (a) il conflitto tra valori, (b) la coscienza erronea, (c) la formazione
della coscienza.
E. Morale fondamentale: fonti filosofiche e teologiche (tesi 6)
«La morale cristiana riconosce Dio come fondamento ultimo
dell’istanza morale, ma cerca la voce di Dio nella ragione umana,
attraverso la cosiddetta ‘legge morale naturale’, e attraverso la
coscienza personale in dialogo, intesa come fondamento prossimo
dell’istanza morale; c’è anche un ruolo importante del Magistero
ecclesiale in campo morale, ma è opportuno evitare una parola basata
solo sull’autorità di chi parla, una parola che non sia comprensibile
o ragionevole alle persone di buona volontà».
Commentare questa tesi, facendo cenno (i) agli autori che situano
l’autonomia teonoma della ragione morale nel contesto del compito storico
di cercare l’oggettività; (ii) alla riflessione classica e attuale circa l’atto
«umano» (mezzi, fine, circostanze); (iii) alla tradizione della legge morale
naturale, del diritto naturale, ed del suo rapporto con il diritto positivo (laico
ed ecclesiale); (iv) alle tendenze attuali di sottolineare le differenze culturali
e mettere in dubbio la possibilità di una moralità condivisa; (v) al rapporto
tra coscienza e Magistero.
F.
Morale fondamentale: la decisione morale: norme morali e concretezza
universale (tesi 7)
«La coscienza morale e le norme di comportamento, ben comprese,
non sono istanze morali contrarie bensì complementari; da un lato, le
norme illuminano la coscienza adulta, specialmente quando la loro
formulazione storica continua ad essere aggiornata per garantire la
loro “forza educativa come canali di vita” (Evangelii gaudium 43);
dall’altro lato, la coscienza, essendo il luogo dove la voce di Dio
“risuona nell’intimità” (GS 16), non si limita all’applicazione
meccanica delle norme eteronome ma fa propri i valori espressi e
difesi da queste norme».
peccato sociale e strutture di peccato; (v) conversione come atto e
conversione come processo; (vi) conversione personale e conversione
strutturale; (vii) efficacia storica del male e del bene.
I.
Commentare questa tesi, facendo cenno a (i) l’origine, il valore, il senso
e il ruolo delle norme morali; (ii) la storicità delle norme e l’assolutezza
dell’istanza morale; (iii) la fondazione teleologica e deontologica delle
norme; (iv) la trasmissione delle norme, e (v) l’autorità vincolante della
norma e del giudizio di coscienza.
G. Morale fondamentale: la decisione morale: decisione morale nella fede
e concretezza personale (tesi 8)
«La vita odierna la vita odierna comporta una una quantità di attività
e di problematiche in cui il soggetto personale si trova immerso, per
cui frequentemente si fa fatica a prendere delle decisioni. Per questo
bisogna puntare sull’unificazione della vita morale personale,
collegando intenzionalità e decisione. A questo riguardo è molto
opportuna la riflessione post-conciliare sull’opzione fondamentale,
specialmente quando viene adeguatamente collegata con le opzioni
particolare e le scelte concrete».
Commentare questa tesi, riflettendo sul legame tra (i) la totalità della
persona e l’opzione fondamentale (positiva e negativa); (ii) la crescita
personale e il possibile cambiamento dell’opzione fondamentale; (iii)
l’opzione fondamentale nella fede e nella vita vissuta come sequela di Cristo
(nella quale siamo invitati a conoscere e decidere nel Signore); iv) l’opzione
fondamentale e la scelta di vita; v) l’opzione fondamentale e l’agire morale.
H. Morale teologale: conversione e peccato (tesi 9)
«Per formare bene la sua coscienza, e chiamarlo costantemente alla
conversione (e quindi a seguire Gesù), la tradizione cattolica offre al
fedele una serie di distinzioni per capire bene cosa vuole dire essere
peccatore, cosa vuole dire peccare, e cosa vuole dire fare il male, e
come situare il peccato personale nel contesto della realtà relazionale
e sociale che struttura l’essere e l’agire umano».
Commentare questa tesi, facendo cenno ad alcune di queste distinzioni:
(i) male e male morale; (ii) peccato come stato e come atto della persona; (iii)
opzione fondamentale, peccaminosità, peccato; (iv) peccato personale,
Morale teologale: spiritualità e moralità personale; giustizia nella vita
di fede (tesi 10)
«La risposta di fede è, al contempo, una parola (Rm 10,9) e un
comportamento etico che la esprime (Mt 7,21; Gc 2,17-18), e cioè,
l’amore di Dio e l’amore del prossimo, presentati nella Bibbia
attraverso la teologia veterotestamentaria dell’alleanza e quella
neotestamentaria dell’incontro con Dio in Gesù Cristo, la
conversione e la sequela».
Commentare questa tesi, facendo cenno alla teologia biblica e alla
teologia spirituale, ad esempio: (i) Vita teologale e vita morale; (ii) il legame
tra preghiera e vita morale; (ii) il legame tra preghiera e discernimento
(incluso l’opzione di vita); (iii) l’eucaristia nella vita morale dei credenti; (iv)
la moralità cristiana, la vita religiosa, la virtù della giustizia.
L.
Storia della teologia morale (tesi 3)
«La teologia morale trova nell’esperienza storica e nel lavoro dei
teologi morali della tradizione una fonte preziosa per la propria
riflessione, tuttavia, la storia solleva la delicata questione
dell’ermeneutica storica della tradizione morale».
Commentare questa tesi, scegliendo (i) un periodo della storia della
morale o (ii) un tema della tradizione nella sua comprensione storica.
M. Morale della persona: questioni di etica biomedica e di vita umana (tesi
11)
«L’attuale prassi biomedica fa sorgere nuove e numerose domande
etiche sulla tecnologia medica e sulla stessa professione del medico.
La tradizione cristiana dà grande valore alla vita umana, proponendo
una deontologia medica fondata su una giusta antropologia, e
promuovendo la salute integrale, e non soltanto la cura delle malattie.
In questo contesto diviene sempre più importante e urgente dialogare
con la società per orientare le biotecnologie e la disciplina medica».
Commentare questa tesi facendo cenno (i) ai criteri di discernimento e i
principi che offre la tradizione cattolica e secolare in questo campo, e al
problema della cooperazione nel male; (ii) ad alcuni dei seguenti problemi
attuali: (a) il concetto di vita e al sua comprensione tanto secondo le scienze
quanto alla luce della Rivelazione; (b) lo statuto legale ed etico degli
embrioni umani e il dramma dell’aborto; (c) le tecniche artificiali della
riproduzione umana; (d) il Progetto Genoma Umano, l’eugenetica, la la
clonazione, le cellule staminali, la manipolazione genetica (con particolare
riferimento alla CRISPR); (d) la chirurgia, la sterilizzazione, il trapianto degli
organi, gli stati intersessuali e la transessualità; (e)le tecniche migliorative
(enhancement), la cibernetica e il cyborg; (f) morte e morire nelluomo, il
suicidio, l’eutanasia, cure palliative, direttive anticipate, living will e il
cosiddetto testamento biologico.
N. Morale della persona: problemi esistenziali di relazionalità e di
sessualità umana (tesi 12)
«La rivoluzione sessuale nel secondo dopoguerra ha messo in
questione molti elementi dell’etica sessuale classica; senza troppo
idealizzare il passato o chiudersi al dialogo con la realtà attuale, i
cristiani d’oggi fanno bene a non accantonare i valori chiave della
loro tradizione, a promuovere un’intimità che va oltre l’espressione
fisica, a sostenere un’espressione sessuale veramente “responsabile”
che dica la verità sulla relazione e che rispetta le mediazioni e le
istituzioni sociali. Tuttavia diviene necessario fondare le norme
morali in ambito sessuale in modo che si sappiano accordare gli
sviluppi portati dagli studi sulla sessualità umana e le mediazioni di
valore che la disciplina morale offre».
Commentare questa tesi, facendo cenno (i) ai testi biblici e patristici che
parlano della sessualità e ai criteri ermeneutici necessari per leggerli
giustamente nel contesto odierno; (ii) all’antropologia relazionale che
propone la tradizione cristiana; (iii) allo sviluppo psico-sessuale; (iv) ai vari
livelli della relazionalità: sexus, eros, philia, agape; (v) ad uno dei seguenti
casi: il celibato consacrato, l’omosessualità, la masturbazione, i rapporti
prematrimoniali ed extramatrimoniali, l’abuso sessuale e la pedofilia, la
questione del gender.
O. Morale della persona: spunti di etica familiare (tesi 13)
«È un dovere morale della comunità cristiana offrire una
preparazione remota, prossima e immediata al sacramento del
matrimonio, che sappia formare a vivere e promuovere la fedeltà
coniugale ed educhi alle responsabilità genitoriali, nutrendo la coppia
con una spiritualità coniugale e familiare presentando il matrimonio
come alleanza e comunità»:
Commentare questa tesi, facendo cenno (i) alla pianificazione
responsabile della famiglia; (ii) al ruolo del Magistero nella formazione della
coscienza personale e familiare; (iii) al tema dell’indissolubilità e la
dissolubilità del matrimonio; (iv) alle dichiarazioni di nullità del matrimonio;
(v) al problema del divorzio e delle seconde nozze; (vi) al dovere di allevare
ed educare la prole in maniera adeguata alla complessità dei tempi e delle
situazioni esistenziali che la famiglia vive; (vii) alla sfida di ricostruire le
famiglie con l’aiuto di un approccio pedagogico-pastorale adeguato.
P.
Morale sociale: giustizia nella vita socio-politica (tesi 14)
«La morale sociale trova i fondamenti della sua riflessione nella
socialità e la dignità della persona umana, illuminate dal mistero del
Verbo incarnato, mentre la Dottrina Sociale della Chiesa — in quanto
teologia morale — si costruisce su queste basi, permettendo di
conoscere le ragioni della Chiesa in campo sociale e proponendo una
serie di princìpi che guidano i cristiani nel suo rapporto con la
comunità politica».
Commentare questa tesi, facendo cenno (i) ai princìpi del bene comune,
della destinazione universale dei beni, della sussidiarietà e della solidarietà;
(ii) all’invito fatto ai credenti, dalla Dottrina Sociale della Chiesa, a
denunziare profeticamente le strutture di peccato e ad apportare frutti di
giustizia e carità; (iii) all’opzione preferenziale per i poveri che è implicita
nella fede cristologica e che è resa credibile da questi frutti.
Q. Morale sociale: giustizia e realtà economica (tesi 15)
«La salvezza conquistata in Cristo investe il sociale nelle realtà
dell’economia e della politica, della tecnica e della comunicazione, e
perciò, l’annunzio cristiano — inteso come servizio alla pace e al
bene comune — non può ignorare i problemi sociali del nostro tempo
ed offrire a tutta la famiglia umana il suo contributo di verità al
riguardo di questi nuovi problemi».
Commentare questa tesi, pendendo spunto da un problema sociale
concreto del nostro tempo, quale la globalizzazione, l’immigrazione o
l’ecologia.
R.
Morale personale e sociale: fede e morale nelle questioni ecologiche
(tesi 16)
«La crisi ecologica è, innanzitutto, una crisi morale, e ci fa ricordare
l’invito cristiano a costruire relazioni giuste con Dio, con gli altri
esseri umani (incluse le generazioni future) e con il creato».
Commentare questa tesi, facendo cenno (i) al rapporto giusto con Dio,
con gli altri e col creato; (ii) al problema della cultura dello scarto e del
paradigma tecnocratico; (iii) al dialogo pluriforme sull’ambiente; (iv) alla
conversione e la coscienza ecologica.
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