TESI DI SPECIALIZZAZIONE IN AGOPUNTURA E MEDICINA TRADIZIONALE CINESE “LA COLONNA VERTEBRALE IN MEDICINA TRADIZIONALE CINESE” F. Perotti – L. Paoluzzi INDICE 1 EMBRIOLOGIA 1.1. Embriologia generale 1.2. Embriologia della colonna vertebrale pag. pag. pag. 2 ANATOMIA E FISIOLOGIA ENERGETICA 2.1. Sistema funzionale Rene 2.2. Sistema funzionale Fegato 2.3. Sistema funzionale Milza-Pancreas 2.4. Meridiani principali pag. pag. pag. pag. pag. 2.4.1. Meridiano principale della Vescica 2.4.2. Meridiano principale del Rene 2.4.3.Meridiano principale della vescica Biliare 2.4.4. Meridiano principale dell’Intestino Tenue 2.4.5. Meridiano principale del Triplice Riscaldatore 2.4.6. Meridiano principale dell’Intestino Crasso pag. pag. pag. pag. pag. pag. 2.5. Meridiani curiosi pag. 2.5.1. Du Mai 2.5.2. Ren Mai 2.5.3. Chong Mai 2.5.4. Dai Mai 2.5.5. Yang Qiao Mai 2.5.6. Yin Qiao Mai 2.5.7. Yang Wei Mai pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 2.6. Meridiani distinti pag. 2.6.1. I coppia Vescica rene pag. 2.7. Meridiani tendino-muscolari (MTM) pag. 2.7.1. MTM della Vescica 2.7.2. MTM del Rene 2.7.3. MTM della Vescica Biliare 2.7.4. MTM dello Stomaco 2.7.5. MTM della Milza 2.7.6. MTM dell’Intestino Crasso 2.7.7. MTM dell’Intestino Tenue 2.7.8. MTM del Triplice Riscaldatore pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 2.8. Vasi Luo longitudinali pag. 2.8.1. Luo longitudinale della Vescica 2.8.2. Luo longitudinale del Rene pag. pag. 3 EZIOPATOGENESI ENERGETICA 3.1. Malattie congenite 3.2. Ostacolo alla circolazione di Qi e Sangue 3.3. Squilibrio energetico a carico di organi interni pag. pag. pag. pag. 3.3.1. Patologia del Rene 3.3.2. Patologia del Fegato pag. pag. 4 LA LOMBALGIA. un esempio di inqiadramento clinico occidentale a confronto con un inquadramento clinico energetico. pag. 4.1. Approccio clinico in medicina occidentale 4.2. Approccio clinico in medicina tradizionale cinese pag. BIBLIOGRAFIA pag. pag. Capitolo 1 EMBRIOLOGIA 1.1. Embriologia generale La medicina tradizionale cinese, fondata sul principio ispiratore secondo cui la vita è primariamente “Qi che fluisce”, ha inquadrato lo sviluppo embriologico dell’essere umano, dall’unione tra cellula maschile e cellula femminile fino al parto, secondo questo principio. Il primo caposaldo teorico dell’embriologia in MTC è quello secondo cui l’Embriogenesi umana si svolge sotto il governo della funzione energetica del Rene. Delle numerose funzioni del rene quelle che vanno evidenziate per la loro relazione con le fasi di nascita, crescita e mantenimento della vita sono: q Il rene è la radice dello Yin e quindi fonte della radice materiale della vita; q Il rene è la radice dello Yang e quindi fonte dell’energia della vita; q Il rene conserva il Jing la fonte dell’Essenza Ancestrale trasmissibile attraverso la cellula seminale (spermatozoo e ovulo); q Il rene è in rapporto con il Ming Men è quindi connesso con la “Porta della Vita”, quella regione del corpo umano situata tra la seconda e la terza vertebra lombare che fornisce il fuoco originario necessario per ogni funzione dell’organismo. In MTC la storia della nascita di una nuova vita è la storia del passaggio dal Cielo Anteriore al Cielo Posteriore; i concetti di cielo anteriore e posteriore; i concetti di cielo anteriore e posteriore sono di fondamentale importanza anche se non di immediata comprensione per il medico occidentale. Il Cielo Anteriore è tutto ciò che precede e prepara la vita manifesta di un individuo, è la risultante del patrimonio cromosomico dei propri antenati, dello stato energetico dei due genitori ma anche dello stato energetico dell’ambiente naturale (macrocosmo) al momento del concepimento; il cielo anteriore è l’energia del passato che si proietta in una nuova esistenza sotto forma di progetto, di massima potenzialità. Il Cielo Posteriore è invece la vita manifesta dell’individuo, intesa come fase di realizzazione del progetto formulato nel cielo anteriore, in cui vanno compresi sia l’aspetto materiale che quello energetico necessari alla realizzazione della vita stessa. Si è molto discusso su quale sia il momento della vita umana in cui si realizza il passaggio dal cielo anteriore a quello posteriore, secondo quanto indicato fino ad ora dagli insegnamenti diretti e indiretti in MTC l’inizio del cielo posteriore si colloca al momento della fecondazione quando due cellule, parti di due diversi individui, si fondono per formare una nuova vita. Tali concetti rivestono grande importanza anche ai fini della distinzione tra Jing Innato e Jing Acquisito. Il “Jing Innato” è l’energia ereditaria, l’energia dell’uovo e dello spermatozoo su cui ha agito anche l’energia del cosmo, è il codice di sviluppo di ogni individuo, è il progetto immodificabile che ne determinerà le fasi vitali fino alla morte, un Jing Innato debole produrrà inevitabilmente problemi durante la vita di entità variabile a seconda della gravità della debolezza; il Jing Innato viene dato una sola volta all’inizio della vita e da quel momento andrà incontro ad un progressivo decremento. Il “Jing Acquisito” è la parte più pura delle energie derivanti dall’alimentazione e dalla respirazione il suo ruolo è quello di sostenere e nutrire il Jing Innato durante il corso dell’esistenza dell’individuo. Si vuole così sottolineare che non solo il Jing Acquisito appartiene al cielo posteriore ma anche il Jing Innato, pur provenendo dal cielo anteriore e derivando da presupposti sviluppatici nel passato, appartiene alla medesima sfera e sussiste nell’individuo che vive nel presente. La MTC considera che nel periodo della vita intrauterina siano due le energie che agiscono sul processo di strutturazione dell’organismo umano: la “Yuan qi” e il “Jing” entrambe correlate al sistema energetico rene, la Yuan qi costituisce l’aspetto più yang del Jing; mentre il Jing propriamente detto può essere assimilabile ad una sostanza fluida la Yual è assimilabile al Qi; la Yuan qi origina dal Ming Men da cui, attraverso il San Jao si diffonde a tutti gli organi costituendo la forza motrice, il calore originario attivante i processi funzionali dell’organismo. Il confronto tra il processo di formazione dell’embrione secondo gli studi occidentali e l’embriogenesi energetica della MTC permette di formulare alcune considerazioni in particolare, le prime fasi dello sviluppo embriologico dell’essere umano sono quelle che più si prestano ad interessanti osservazioni comparative. L’unione tra la cellula maschile e quella femminile avviene nel pieno rispetto della legge Yin/Yang e dei ruoli da essa assegnati ai due sessi. Già nel processo di maturazione delle cellule germinali la sequenza di divisioni meiotiche nella femmina porta alla maturazione di una sola cellula uovo su quattro potenziali, tale processo è per analogia assimilabile ad una concentrazione e come tale di natura Yin, nel maschio invece tutte le cellule potenziali giungono a maturazione dando luogo ad un processo di espansione e come tale di natura Yang. Anche le caratteristiche morfologiche delle cellule germinali mostrano il rispetto della medesima legge, la cellula uovo è di grosse dimensioni con abbondante citoplasma e priva di movimento autonomo (caratteri yin), al contrario lo spermatozoo è di piccole dimensioni con scarso citoplasma e dotato di spiccata motilità (caratteri yang). Nella fecondazione è la cellula maschile che penetra nell’uovo grazie all’azione di enzimi litici situati sulla sua superficie tuttavia, tali enzimi risultano efficaci solo se attivati da sostanze secrete dai tessuti dell’apparato genitale femminile. In questa necessaria interazione si può chiaramente individuare la legge secondo cui Yin e Yang non possono sussistere senza il sostegno reciproco. Appena formata la nuova cellula inizia la fase delle prime divisioni cellulari che, attraverso una rapida moltiplicazione porterà alla formazione di circa sedici cellule (blastomeri) dopo sessanta ore dalla fecondazione dando luogo ad una formazione policellulare che prende il nome di “Morula”. Se ci soffermiamo attentamente sulle primissime divisioni cellulare si osserva che la cellula originaria va incontro ad una prima divisione dando luogo a due cellule di cui una più grande ed una decisamente più piccola, dalla fase bicellulare non si passa subito ad una fase a quattro cellule ma accade che soltanto la cellula più grande si divide dando così luogo ad una fase a tre cellule dalla quale poi si procede rapidamente fino alla formazione della morula. In questa sequenza è possibile ravvisare una forte similitudine con quanto citato nel capitolo 5 del Dao De Ching a proposito della creazione del mondo: “Il Dao ha generato l’unità, l’unità ha generato la deualità, la dualità ha generato la trinità, la trinità ha generato la miriade delle creature” (trad. da Tao te Ching, e new translation based on the recently discovered Ma-Wang-Tui manuscripts, Bantam New Age Books). Anche nelle prime fasi di sviluppo di un essere umano si verifica quindi la stessa sequenza che descrive le fasi di creazione del mondo, il microcosmo uomo si mostra così del tutto simile al macrocosmo e come tale regolato dalle stesse leggi. Dopo la formazione della Morula iniziano dei processi di differenziazione cellulare e di segregazione, a causa dell’attività secretiva dei blastomeri al centro della morula si forma una cavità a contenuto liquido (Blastocele) la cui parete è formata da uno strato di cellule (Trofoblasto), all’interno del blastocele in corrispondenza di un polo si forma un ammasso di cellule (Embrioblasto), l’insieme di queste parti costituisce la “Blastocisti” , stadio di sviluppo in cui l’embrione si trova ancora libero nella cavità uterina; l’impiantato nella parete dell’utero avviene dopo 7-8 giorni circa dalla fecondazione. Le diverse parti delle Blastocisti avranno un destino diverso nelle successive fasi dello sviluppo. L’Embrioblasto darà luogo al “Disco Embrionale” formazione da cui si svilupperà l’embrione vero e proprio, in esso dopo 9-10 giorni dalla fecondazione è possibile identificare uno strato di cellule dorsale che rappresenta il “Foglierro Ectodermico” ed uno strato ventrale che rappresenta il “Foglietto Endodermico”, tra questi due strati nella regione caudale prenderà origine dopo qualche giorno il “Foglietto Mesodermico”. Anche l’esame di questo stadio è particolarmente ricco di notazioni significative, la formazione dei foglietti germinativi rappresenta la prima ma già definita costituzione del nuovo essere sia dal punto di vista spaziale che funzionale essendo essi le strutture da cui si formeranno tutte le parti del corpo umano. Secondo la MTC anche nella comparsa dei Foglietti Embrionali è possibile ritrovare la sequenza delle fasi che ha portato alla generazione del mondo citata nel Dao De Ching, i tre strato compaiono in fasi successive quasi a scandire una sequenza predefinita in cui prima compaiono i foglietti Ectodermici ed Entodermico e successivamente quello Mesodermico, dalla trinità dei foglietti derivano tutte le strutture del corpo umano. All’inizio della terza settimana compare sul versante dorsale (amniotico) del foglietto ectodermico la “Linea Primitiva” un solco a margini rilevati che partendo dall’estremità caudale percorre, in posizione mediana, la superficie ectodermica per un terzo della sua estensione; all’estremità cefalica di tale linea si trova una zona circolare rilevata il “Nodo Primitivo di Hensen” che delimita una fossetta la “Fossetta primitiva”; queste formazioni derivano tutte dall’invaginazione di cellule ectodermiche verso la profondità, all’invaginazione segue poi la migrazione e la differenziazione delle stesse in varie direzioni con la formazione di altre strutture. Dalla linea primitiva alcune cellule ectodermiche si differenziano in cellule mesodermiche le quali iniziano una moltiplicazione ed una migrazione tra l’ectoderma e l’entoderma in direzione laterale dando luogo al foglietto mesodermico; una porzione di cellule mesodermiche migrano verso l’estremità cefalica dando luogo alla “Lamina Cardiogenica”; dal mondo primitivo alcune cellule ectodermiche si moltiplicano e migrano in direzione cefalica dando luogo ad una formazione tubulare che prende il nome di “Notocorda”. Tutti questi eventi sono fondamentali per una lettura energetica dello sviluppo embriologico e meritevoli di un commento specifico. Innanzi tutto rappresentano il passaggio da una fase di sviluppo in cui non è possibile individuare un orientamento spaziale dell’embrione ad una fase in cui sono evidenti una parte caudale ed una cefalica e questo per la MTC rappresenta il segno della comparsa delle prime direttrici di scorrimento del Qi che come è noto sono rappresentate dai Meridiani Curiosi di prima generazione (Chong Mai, Dai Mai, Ren Mai, Du Mai), non a caso la Linea Primitiva si disegna come un percorso che prefigura evidentemente quello del Chong Mai mentre il Nodo Primitivo appare corrispondere alla regione del Ming Men. Durante questa fase l’embrione comincia a configurarsi come un organismo formato da diverse strutture che prendono a formarsi ed a disporsi secondo un programma di orientamento interno; le direttive spaziali di sviluppo, a partire dalla terza settimana, vengono dettate dall’apparire dell’azione energetica del “Chong Mai”. Fra la terza e la quarta settimana, con l’accrescersi dei foglietti Ectodermico e Mesodermico, si realizza un altro evento di importanza notevole nello sviluppo dell’embrione: il ripiegamento cefalo-caudale e laterale; il foglietto ectodermico si accresce rapidamente in senso longitudinale e determina una flessione dell’intero insieme lungo la linea che congiunge l’estremità cefalica e caudale; lo strato mesodermico si accresce prima in senso laterale e poi in direzione ventrale, fino a far congiungere i due settori laterali e ad avvolgere le strutture entodermiche. L’effetto complessivo del ripiegamento nelle due direzioni consiste nel trasformare una struttura essenzialmente piatta in un insieme grossolanamente cilindrico e, contestualmente, nel formare la parete anteriore dell’addome. Proseguendo nella lettura attuata secondo la MTC, si può affermare che in questa fase prende corpo l’azione energetica dei meridiani curiosi Du Mai, Dai Mai e Ren Mai; il primo sagittale posteriore rappresenta la direttrice energetica che guida il ripiegamento cefalo-caudale, il Dai Mai orizzontale mediano rappresenta la direttrice energetica che guida il ripiegamento laterale, il Ren Mai sagittale anteriore rappresenta il polo di attrazione verso cui tendono le parti laterali del disco embrionale. Con la comparsa di Chong Mai, Dai Mai e Ren Mai si completa la formazione dell’ossatura energetica del corpo umano e da questo momento in poi lo sviluppo può avvenire nell’ambito di un sistema spaziale completamente definitivo. Non va dimenticato che tutti questi meridiani prendono origine energeticamente ed anatomicamente dal sistema Rene, la loro dipendenza da esso trova quindi origine nelle prime fasi dello sviluppo umano ma si mantiene intatta per tutta la vita futura con importanti ripercussioni sia fisiologiche che terapeutiche. Dopo i Meridiani Curiosi di prima ge nerazione compaiono quelli di seconda generazione: Yin Wei, Yang Wei, Yin Qiao, Yang Qiao, il loro compito, secondo la tradizione, è di collegare l’individuo al cielo e alla terra e, nello stesso tempo, di collegare tra loro tutti gli altri meridiani. In particolare Yin Wei e Yang Wei collegano l’uomo al cielo che, attraverso di loro, trasmette l’ordine cosmico, per questo si afferma che Yin Wei e Yang Wei controllano lo spazio; Yin Qiao e Yang Qiao collegano l’uomo alla terra trasformando in realtà concreta le leggi emanate dal cielo, da ciò deriva che Yin Qiao e Yang Qiao controllano il tempo. In definitiva attraverso i meridiani curiosi di seconda generazione l’embrione acquista un’organizzazione energetica che gli conferisce la capacità d’interagire col mondo esterno, la quale si va ad aggiungere ad un’organizzazione energetica essenzialmente interna garantita dai meridiani curiosi di prima generazione. La strutturazione degli altri sistemi di meridiani inizia insieme ai curiosi di seconda generazione ma la loro completa maturazione funzionale si verifica nella seconda infanzia. La progressione completa dello sviluppo dei meridiani vedrà quindi una prima fase in cui hanno la precedenza i canali più profondi, seguita da una seconda che vede in testa i canali secondari più superficiali seguiti da quelli più profondi: Qi Mai (Canali Curiosi) Pi Bu e Jing Jin (Regioni Cutanee e Tendino- muscolari) Jing Bie (Canali Distinti) Luo Mai (Canali Luo) Jing Mai (Canali Principali). 1.2.Embriologia della colonna vertebrale Per quanto riguarda più specificamente lo sviluppo embriologico della colonna vertebrale bisogna riferirsi al periodo della comparsa della “Linea Primitiva” e del “Nodo Primitivo di Hensen” vale a dire intorno alla seconda settimana di vita; strettamente correlata a queste strutture è la formazione, intorno al diciassettesimo giorno, di un cordone cellulare che dal Nodo Primitivo si estende lungo la linea mediana in direzione cefalica chiamato “Notocorda”. Questa formazione è importante sia da un punto di vista filogenetico che ontogenetico; nei vertebrati dove una robusta colonna ossea ha sostituito la colonna cartilaginea delle forme precedenti, la notocorda dopo la iniziale comparsa regredisce senza avere funzioni di sostegno tuttavia, anche nei mammiferi superiori un residuo di questa struttura transitoria rimane nella porzione centrale del disco intervertebrale (nucleo polposo). L’abbozzo della notocorda nelle prime fasi di sviluppo rappresenta quindi sia un ricorso della storia filogenetica sia la sede di sviluppo della futura colonna vertebrale. Sebbene non ci sia accordo circa il foglietto di origine della notocorda la maggior parte degli studiosi è orientato verso un’origine mesodermica delle sue cellule le quali dopo aver formato un cordone si trasformano in una formazione tubulare il “Canale Notocordale”, il pavimento di tale canale si fonde con il sottostante entoderma dando luogo ad una placca che successivamente comincia a fessurarsi dando luogo ad un canale aperto, il “Canale Neuroenterico” la cui estremità caudale è data dalla fossetta primitiva; tale canale si richiude rapidamente e nel giro di pochi giorni si riforma la Notocorda solida definitiva. Poco dopo la comparsa della linea primitiva e della notocorda, in posizione cefalica rispetto al nodo di Hensen si forma un ispessimento dell’ectoderma la “Placca Neurale” che si solleva a formare due rilievi le “Pieghe Neurali” che delimitano lateralmente la “Docci Neurale”, la placca neurale continua a piegarsi su se stessa fino a che le due pieghe si uniscono a formare una struttura tubulare il “Tubo Neurale”. L’insieme di queste formazioni daranno luogo al sistema nervoso centrale; l’estremità cefalica delle Pieghe Neurali diventa più larga e da luogo all’abbozzo del cervello mentre la restante porzione caudale più sottile rappresenta l’abbozzo del midollo spinale; alla terza settimana di vita quindi è già possibile individuare la regione all’allargamento della Placca Neurale. cefalica dell’embrione grazie Altro fenomeno fondamentale nello sviluppo della colonna vertebrale è la differenziazione del mesoderma; come visto in precedenza questo foglietto prende origine dalla parte caudale del disco embrionale vicino alla linea primitiva, da questa linea le sue cellule migrano sia in direzione cefalica che i direzione laterale decorrendo tra l’ectoderma e l’ìentoderma formando il mesoderma intraembrionale che lateralmente si unirà con quello extraembrionale. Successivamente ai due lati della notocorda il mesoderma dà luogo a due ammassi cellulari che prendono il nome di “Mesoderma Parassiale” dal quale prenderanno origine i Somiti, lateralmente ad esso avremo il “Mesoderma Laterale” che si continua col mesoderma extraembrionale, tra il mesoderma parassiale e quello laterale troviamo il “Mesoderma Intermedio” dal quale prenderanno origine il Pronefro, il Mesonefro e infine il Metanefro o Rene definitivo. Va sottolineato che il differenziamento del mesoderma nelle parti descritte avviene soltanto nella regione centrale dell’embrione, mentre nell’estremità cefalica e caudale si formano degli ammassi di cellule mobili indicate col termine di “Cellule Mesenchimali”, tale termine sta ad indicare cellule primordiali pluripotenti potenzialmente in grado di differenziarsi in diversi tipi di tessuto; i principali derivati del mesenchina sono: il tessuto connettivo compresi tessuto osseo e cartilagineo, le cellule del sangue, l’endotelio vasale e le fibre muscolari lisce. Come accennato in precedenza dal mesoderma parassiale si formano degli ammassi dis tinti di cellule chiamati “Somiti”, la prima coppia di Somiti compare intorno al sedicesimo giorno di vita, i successivi compariranno poi al ritmo di circa 2-3 coppie al giorno fino ad arrivare alla quarta settimana quando saranno presenti circa 30 coppie di somiti; naturalmente come tutti i processi di sviluppo anche il ritmo di comparsa dei somiti presenta una variabilità individuale. Inizialmente i somiti appaiono come ammassi informi di cellule mesodermiche successivamente cominciano ad assumere contorni definiti, presentano una cavità centrale chiamata “Miocele” e le cellule costituenti si differenziano in tre regioni distinte ciascuna delle quali presenterà uno specifico sviluppo. La porzione dorso- mediale prende il nome di “Miotomo” e darà luogo ai muscoli scheletrici del segmento corporeo corrispondente. La porzione ventro- laterale prende il nome di “Dermatomo” e darà luogo in parte al tessuto connettivo sottocutaneo dei segmenti corporei corrispondenti ma in parte partecipa anche alla formazione di tessuto muscolare. La porzione ventro-mediale prende il nome di “Sclerotomo” e disponendosi a circondare il canale neurale e la notocorda darà origine alle vertebre. E’ evidente in questa fase l’organizzazione metamerica dello sviluppo embrionale in cui, per ogni segmento corporeo è possibile individuare i somiti da cui derivano il tessuto osseo, il tessuto muscolare, il tessuto cartilagineo e il tessuto sottocutaneo, mentre l’epidermide e l’innervazione corrispondente derivano dal foglietto ectodermico. Su questo meccanismo evolutivo poggia, in gran parte, tutto il settore interpretativo delle relazioni intercorrenti tra molti agopunti e le loro relative aree di intervento terapeutico. Appare inoltre opportuno sottolineare la comune origine mesodermica dei tessuti connettivali, osseo e muscolare, ovvero la stessa degli organi ad essi correlati funzionalmente; è senz’altro legittimo quindi ipotizzare che la base della connessione tra la maggior parte degli organi e dei tessuti sia rappresentata dalla loro comune origine embrionale. Capitolo 2 ANATOMIA E FISIOLOGIA ENERGETICA Nello studio dell’anatomofisiologia energetica della colonna vertebrale, fermo restando il principio di fondo che ogni struttura è in continua e reciproca relazione con quelle circostanti, può risultare utile analizzare separatamente i sistemi funzionali che hanno influenza sulla colonna ed i meridiani che vengono in contatto con essa. Nella sua totalità la colonna vertebrale è formata da diversi tessuti: osseo, cartilagineo, muscolare, nervoso, vascolare, connettivale; se si prende in esame ciascuno dei tessuti elencati si vedrà che ognuno è sostenuto da uno specifico sistema funzionale, così l’osseo è sostenuto dal rene, il muscolare dalla milza, il tendineo dal fegato, il cartilagineo dal polmone, il nervoso dal rene, il vascolare dal cuore, ne deriva che, secondo tale ragionamento, la colonna vertebrale è sotto l’influenza di 5 sistemi funzionali e, sebbene questo non contrasta affatto con la legge dei 5 movimenti che regola i fenomeni della natura, alcuni sistemi funzionali hanno un’azione più spiccata di altri sulla colonna stessa. 2.1. Sistema funzionale Rene Il rene è sicuramente quello che più di altri ha influenza sulla colonna vertebrale, tale influenza inizia già dalle prime fasi dello sviluppo embrionale e si continua per tutta la vita, dal rene dipende il tessuto osseo che forma le vertebre, dal rene dipende il sistema nervoso centrale e periferico che è in stretta relazione con la colonna; il rene rappresenta il principale responsabile della fisiologia e della patologia della colonna, dal suo stato dipende lo stato di salute o di malattia della colonna vertebrale, non a caso la “lombalgia” rappresenta uno dei sintomi che orientano verso la presenza di un deficit funzionale del rene; la regione lombare della colonna è quella più intimamente correlata al rene rappresentandone la sede naturale. Nelle numerose funzioni del rene alcune giustificano chiaramente la sua influenza sulla colonna vertebrale; • i reni sono la sede del JING il quale controlla la produzione, la nascita, la crescita e lo sviluppo di tutto il corpo compresa quindi anche la colonna vertebrale; • i reni producono il midollo, riempiono il cervello e controllano le ossa; anche questa funzione è legata al JING che rappresenta il fondamento organico per la produzione del midollo. Il midollo nella Medicina Tradizionale Cinese è la matrice comune delle ossa, del midollo osseo, del midollo spinale e del cervello; è scritto nel Su Wen al capitolo 5° “il rene genera le ossa e il midollo...” e al capitolo 54° “se i reni perdono la loro funzione il midollo e le ossa diventano insufficienti”; è chiaro quindi lo stretto rapporto esistente tra i reni e le ossa che può manifestarsi a due livelli, da una parte nel mantenimento del trofismo osseo, equiparabile all’equilibrio tra attività osteoblastica ed osteoclastica della medicina occidentale, dall’altra nel controllo del contenuto delle ossa e quindi del midollo osseo. Se la funzione renale è sufficiente le ossa sono adeguatamente nutrite, viceversa se il rene è insufficiente possono comparire disturbi vari come sensazione di debolezza, stanchezza estrema, dolore alla regione lombare “il palazzo del rene” e alle ginocchia, varie patologie ossee come ad esempio l’osteoporosi; • il rete è in relazione con il MING MEN definito letteralmente “Porta della vita” e localizzato sulla colonna lombare nello spazio interspinoso tra la seconda e la terza vertebra lombare. E’ interessante tra l’altro notare che qui si localizza nell’adulto quella formazione embrionale che va sotto il nome di nodo di Hensen e rappresenta l’abbozzo iniziale da cui si sviluppa il nostro organismo. Al Ming Men spetta il ruolo di rifornire il corpo del “fuoco originario”, è la sorgente che fornisce il calore necessario alla funzione di tutti gli organi. 2.2. Sistema funzionale Fegato Un altro sistema funzionale che sicuramente ha influenza sulla colonna vertebrale è il fegato, da esso dipendono la componente motoria dei muscoli, i tendini, le strutture legamentose, le strutture periarticolari che hanno sicuramente un ruolo importante sia nella fisiologia che nella patologia della colonna vertebrale; inoltre il fegato rappresenta il sistema funzionale più strettamente correlato all’energia VENTO che come si vedrà, insieme al FREDDO e all’UMIDITA’ rappresentano i fattori patogeni responsabili di alcune forme patologiche che possono colpire la colonna vertebrale. 2.3. Sistema funzionale Milza-Pancreas Anche il sistema milza-pancreas deputato al controllo del trofismo muscolare e del tessuto connettivo in genere può sicuramente svolgere un ruolo importante nel determinare lo stato di salute e/o di malattia della colonna. Va ricordato che il sistema milza è responsabile della “metabolizzazione” dell’UMIDITA’ che, come visto sopra, è un potenziale fattore patogeno in grado di colpire tra l’altro anche la colonna vertebrale. Per quanto riguarda le vie energetiche che influenzano la colonna vertebrale possiamo distinguere diversi meridiani che nel loro decorso vengono in contatto più o meno estesamente con il rachide, dai meridiani curiosi ai meridiani principali fino ai meridiani secondari, come vedremo in larga parte essi giustificano le influenze viste in precedenza essendo null’altro che le emanazioni dei rispettivi sistemi funzionali. 2.4. Meridiani Principali Fisiologia I meridiani principali costituiscono strutturalmente la circolazione energetica di base, in essi circola prevalentemente energia nutritiva YING QI la quale seguendo un percorso ciclico ben definito si distribuisce a tutti gli organi e visceri e a tutte le zone del corpo; anatomicamente e funzionalmente possono essere considerati come proiezioni dei rispettivi organi e visceri con i quali sono in diretto rapporto; dai meridiani principali prendono origine i meridiani che, rappresentando fondamentalmente delle diramazioni dei primi, si distribuiscono in zone corporee altrimenti non raggiunte dai meridiani principali; l’insieme formato dai meridiani principali, dai rispettivi organi e visceri, e dai meridiani secondari, viene a costituire una fitta rete intercomunicante attraverso cui le varie forme di energia possono raggiungere tutte le parti del corpo per svolgere le relative funzioni. La patologia dei meridiani principali può essere dovuta o ad una invasione diretta del canale ad opera di un’energia patogena esterna oppure, ad un interessamento del meridiano conseguente ad una patologia d’organo, in questo secondo caso il meridiano principale rappresenta la sede di “risonanza” in cui può manifestarsi uno stato patologico localizzato in altra sede. Trasferendo queste premesse generali a livello della colonna vertebrale, si può facilmente intuire come tutti i meridiani principali che con essa vengono in contatto possono concorrere al determinismo delle patologie che interessano il rachide. Si analizzerà ora il percorso di quei meridiani principali che sono in rapporto con la colonna vertebrale tuttavia, un cenno particolare va riservato al meridiano della vescica che, oltre a decorrere lungo il rachide per tutta la sua lunghezza dalla nuca al sacro, “riserva” addirittura due branche a questa regione una mediale ed una laterale, entrambe parallele alla linea mediana ed entrambe agopunti di una certa importanza sia fisiopatologica che terapeutica; lungo la branca mediale si trovano i punti SHU del Dorso degli organi e dei visceri, lungo la branca laterale si trovano i punti ad azione diretta sulle energie psichiche dell’organismo; questo significa che la colonna vertebrale rappresenta sia una zona di “r isonanza” di malattie che interessano primariamente organi e visceri, sia una zona a valenza terapeutica attraverso la quale si può direttamente agire sugli organi, sui visceri, ma anche sulle energie psico-emozionali della persona. 2.4.1. Meridiano Princ ipale della Vescica – Zu Taiyang Percorso Ha inizio all’angolo interno dell’occhio, al punto 1 BL-Jingming, per poi salire all’incisura sopraorbitaria al punto 2 BL-Zanzhu, di qui continua a salire verticalmente sulla fronte parallelo alla linea mediana ed arriva al 3 BLMeichong, da qui invia un ramo anastomotico al punto 24 GV-Shenting situato allo stesso livello ma in sede mediana, si lateralizza poi al punto 4 BL-Quchai, da questo punto segue lungo la volta cranica una linea parallela al Dumai a 1,5 distanze da esso. A livello del punto 7 BL- Tongtian emette un ramo collaterale interno che si unisce al curioso Dumai al punto 20 GV-Baihui, da qui penetra nel cervello e nell’orecchio anastomizzandosi col meridiano della vescica biliare al punto 8 GB-Shuaigu. Il percorso esterno continua, sempre parallelo al Dumai, sino al 10 BL-Tianzhu, da questo punto il meridiano principale della vescica si divide in due rami, uno laterale ed uno mediale. Il ramo mediale si dirige obliquamente in basso ed all’interno al punto 14 GV-Dazhui, passa poi al punto 13 GV-Taodao e deviando esternamente ad angolo retto raggiunge il punto 11 BL-Dazhu, questo ramo decorre in basso parallelo alla colonna vertebrale mantenendosi a 1,5 cm di distanza fino al punto 30 BL-Baihuanshu. Dal punto 23 BL-Shenshu un vaso penetra nei reni e poi nella vescica. Dal 30 BL-Baihuanshu risale obliquamente in alto ed all’interno verso il punto 31 BL-Shangliao per poi ridiscendere, seguendo la linea dei forami sacrali fino al punto 34 BL-Xialiao, da qui discende fino al punto 35 BL-Huìyang. Il ramo laterale del meridiano della vescica dal punto 10 BL-Tianzhu si dirige obliquamente in basso e verso l’esterno sino al punto 41 BL-Fufen il canale scende parallelamente alla colonna mantenendosi a 3 cm dalla mediana, lungo quindi la margino-scapolare, fino al punto 54 BL-Zhibian, si dirige lateralmente verso il basso anastomizzandosi con il meridiano di Vescica biliare al punto 30 GB-Huantiao, si porta sulla faccia posteriore della coscia e termina riunendosi col ramo mediale al punto 40 BL-Weizhong. Il ramo mediale del meridiano della vescica dal punto 35 BL-Huìyang si porta alla piega glutea e poi decorre lungo faccia posteriore della coscia fino alla piega del poplite al punto 39 BL-Weiyang, da qui si riunisce al ramo laterale a livello del punto 40 BL-Weizhong. Il meridiano, riunificato nel centro del poplite, scende lungo la faccia posteriore della gamba, fra i due capi del gastrocnemio fino al punto 57 BLChengshan da qui si porta in basso ed all’esterno verso il punto 58 BL-Feiyang si porta in basso al punto 60 BL-Kunlun da qui discende sul bordo esterno del calcagno per arrivare al punto 62 BL-Shenmai. Infine costeggia il bordo esterno del piede sino all’angolo ungueale esterno del V dito al punto 67 BL-Zhiyin. 2.4.2. Meridiano Principale del Rene – Zu Shaoyin Percorso Inizia al polpastrello del V dito dei piedi, sulla faccia plantare, per dirigersi al punto Jing distale 1 KI-Yongquan, raggiunge il bordo interno del piede al punto 2 KI-Rangu per passare al punto 3 KI-Taixi. Quindi discende nel solco che costeggia anteriormente il tendine di Achille fino al punto 5 KI-Shuiquan, poi si dirige in avanti verso il punto 6 KIZhaohai. Da qui sale obliquamente ed all’indietro verso il punto 7 KI-Fuliu passa orizzontalmente al punto 8 KI-Jiaoxin, risale quindi fino al punto 10 KIYingu, passa alla faccia posterointerna della coscia per poi raggiungere il perineo in profondità e portarsi al punto 1 GV-Changqiang, da qui penetra nel bacino decorre in profondità nella colonna vertebrale e penetra nei reni. Dal rene si divide in due rami di cui uno sale direttamente al fegato, attraversa il diaframma, si ramifica nei polmoni da cui una diramazione raggiunge il cuore, arriva alla gola e termina alla radice della lingua; l’altro discende in avanti nella vescica e nelle altre strutture del piccolo bacino per farsi di nuovo superficiale ai punti 3 CV Zhongji e 4 CV-Guanyuan, si porta lateralmente al punto 11 KI-Henggu per arrivare fino al 21 KI-Youmen; qui termina il tragitto addominale e dal punto 22 Ki-Bulang inizia il tragitto toracico per terminare al punto 27 KI-Shufu. 2.4.3. Meridiano Principale della Vescica Biliare – Zu Shao Yang Percorso Inizia all’angolo esterno dell’occhio al punto 1 GB-Tongziliao, attraversa l’osso zigomatico e giunge al punto 2 GB-Tinghui, risale seguendo una linea a convessità verso l’avanti, fino alla volta cranica in corrispondenza dell’8 ST-Touwei; da qui scende verso il basso fino al punto 7 GB-Qubin, si anastomizza col punto 20 TB-Jaosun contornando la parte antero-superiore dell’elice, risale in alto al punto 8 GB-Shuaigu per poi rifiscendere, parallelamente alla curva dell’elice, fino al punto 12 GB-Wangu. Sale di nuovo la volta cranica lungo una linea che ha la concavità in basso, arrivando al punto 14 GB-Yangbai, da qui, parallelamente alla linea mediana, si dirige in senso antero-posteriore e raggiunge la nuca al punto 20 GB-Fengchi. Discende lungo la nuca, si anastomizza con il punto 17 SI-Tianrong ed arriva al punto 21 GB-Jianjing, da qui raggiunge il punto 14 GV-Dazhui, poi il punto 12 SI-Bingféng per terminare, contornando la spalla, al punto 12 STQuepen. Un altro vaso, partendo dal punto 12 GB-Wangu si unisce al punto 17 TB-Yifeng attraversa l’orecchio interno, fuoriesce sul davanti di questo, si anatomizza con il punto 19 SI-Tinggong poi con il punto 7 ST-Xiaguan ed infine con il punto 1 GB-Tongziliao. Il ramo interno principale parte dal punto 1 GB-Tongziliao, discende al 5 ST-Daying, rimonta al punto 18 SI-Quanliao per poi ridiscendere al punto 6 ST-Jiachè da qui arriva al collo, raggiunge il punto 12 ST-Quepen, entra nel petto, attraversa il diaframma, passa nel fegato e poi nella vescicola biliare, scende nell’addome per unirsi prima al punto 30 ST-Qichong e poi al punto 30 GB-Huantiao. Continuando il percorso esterno, dal punto 12 ST-Quepen discende nell’ascella e segue la ascellare media fino al punto 22 GB-Yuanye, passa quindi al punto 23 GB-Zhejin, scende in basso ed in avanti fino al punto 24 GB-Riyue, sotto il 14 LV-Qimen e sopra il 16 SP-Fuai coi quali si anastomizza. Si dirige in basso ed indietro, verso l’estremità libera della XII costa al punto 25 GB-Jingmen e da qui arriva alla spina iliaca anterosuperiore per poi passare verso il basso e posteriormente al punto 29 GB-Juliao, da questo punto si dirige verso il sacro anastomizzandosi con il meridiano principale della vescica, in corrispondenza dei forami sacrali, per finire, dopo aver contornato la natica, al punto 30 GB-Huantiao. Da qui discende lungo la superficie esterna della coscia, del ginocchio e della gamba, aderendo alla fibula. Infine percorre la faccia dorsale del piede fra il IV ed il V metatarso fino all’angolo ungueale esterno del IV dito GB-Zuqiaoyin. Un vaso parte dal punto 41 GB-Zulinqi per raggiungere il meridiano principale del fegato in corrispondenza dell’alluce. 2.4.4. Meridiano Principale dell’Intestino Tenue – Shou Taiyang Percorso Inizia all’angolo ungueale interno (lato ulnare) del mignolo, al punto 1 SI-Shaoze, percorre il bordo ulnare dalla faccia dorsale della mano e giunge fino alla piega di flessione del polso, sulla linea in cui la pelle cambia colore, da qui passa all’apofisi stiloidea dell’ulna, ne costeggia il bordo, percorre la faccia posteriore dell’avambraccio, sempre sul margine ulnare, e l’epitroclea, in corrispondenza del nervo ulnare, costeggia la faccia posterointerna del braccio ed arriva nella regione posteriore dell’articolazione della spalla, al punto 9 SI-Jianzhen, in corrispondenza della piega ascellare posteriore. Si dirige verso l’alto e verticalmente al punto 10 SI-Naoshu al di sotto dell’acromion, sulla faccia posteriore dell’articolazione scapolo-omerale dal punto 10 SI-Naoshu discende al punto 11 SI-Tianzong, da qui risale verticalmente al punto 12 SI-Bingfeng, si dirige medialmente lungo il bordo superiore della spina della scapola per arrivare al punto 15 SI-Janzhongshu. In questo tragitto prende rapporto con i punti 41 BL-Fufen, 11 BL-Dazhu e 12 BL-Fengmen, si unisce al punto 14 GV-Dazhui, contorna il cingolo scapolare per penetrare nell’incavo sopra clavicolare al punto 12 ST-Quepen. Il vaso interno penetra nel torace a partire dal punto 13 ST-Qihu, entra nel cuore, attraversa il diaframma e giunge all’intestino tenue, da qui parte un vaso che emerge al punto 39 ST-Xiajuxu. Il percorso esterno riparte dal punto 12 STQuepen, sale lungo il bordo posteriore dello sternocleidomastoideo ed arriva al punto 17 SI-Tianzong situato fra il tendine dello sternocleidomastoideo e la parte montante della mandibola, da questo punto si divide in due rami: uno attraversa la guancia, sale all’angolo esterno dell’occhio, si anastomizza con il punto 1 GB-Tongziliao ed il punto 22 TB-Heliao, per terminare al punto 19 SITinggong, situato fra il trago ed il condilo mandibolare, da qui si immette nell’orecchio; un altro si dirige al punto 18 SI-Quanliao situato sul bordo inferiore dell’osso zigomatico, in una depressione sulla verticale della parete laterale dell’orbita, e da qui sale all’angolo interno dell’occhio per unirsi al punto 1 BL-Jiingming. 2.4.5. Meridiano Principale del Triplice Riscaldatore – Shou Shaoyang Percorso Ha inizio all’angolo ungueale interno (lato ulnare) dell’anulare al punto 1 TB-Guanchong; percorre l’anulare e l’articolazione metacarpo- falangea, segue la faccia dorsale della mano tra il IV e V metacarpo, fino alla piega di flessione dle polso dove giunge in un incavo situato fra ossa carpali, stiloide ulnare e radio, sul lato ulnare del tendine dell’estensore comune delle dita (punto 4 TB-Yangchi). Percorre l’avambraccio, fra il radio e l’ulna, fino al punto 6 TB-Zhigou per poi passare al punto 7 TB-Huizong, deviando verso l’ulna; in seguito si riporta sul centro della faccia posteriore dell’avambraccio, percorrendo il solco fra l’estensore comune delle dita e gli altri muscoli estensori, arriva al gomito al punto 10 TB-Tianjing al di sopra della punta dell’olecrano; costeggia la faccia posteriore del braccio fra il capo lungo e mediale del tricipite, fino al punto 14 TB-Jianliao, situato sulla faccia posteroesterna della spalla, in un incavo formato dall’acromion e dalla grossa tuberosità dell’omero. Passa sul bordo posteriore del trapezio, al punto 15 TB-Tianliao, situato dietro il 21 GB-Jianjing sul prolungamento della linea mammillare, si anastomizza con i punti 12 SI-Bingfeng, 14 GV-Dazhui, 21 GB-Jianjing e 12 ST-Quepen; da qui un ramo interno penetra nel torace e attraverso il 13 STQihu arriva al cuore, attraversa il diaframma e raggiunge lo stomaco e l’intestino, da qui si diparte un ramo lungo che giunge al punto 39 BL- Weiyang, all’estremo esterno del poplite (punto He ad azione speciale sul triplice riscaldatore). Il meridiano riparte dal cuore, al punto 17 CV-Tanzhong, ed emerge al punto 16 TB-Tianyou, all’inserzione dello sternocleidomastoideo sulla mastoide, passa al punto 17 TB-Yifeng al di sotto del lobulo dell’orecchio e davanti alla mastoide, segue tutta la curvatura dell’elice fino al suo apice, prende contatto con i punti del meridiano principale della vescicola biliare in zona temporale; discende lungo il ramo montante del mascellare anastonizzandosi con il punto 3 GB-Shangguan e passa al punto 18 SIQuanliao sul bordo inferiore dell’osso zigomatico, da dove raggiunge il bordo inferiore dell’orbita. Un vaso parte dal punto 17 TB-Yifeng, attraversa l’orecchio interno, riemerge al punto 19 SI-Tinggong per passare, descrivendo una linea con la convessità rivolta verso l’alto, ai punti 21 TB-Ermen, 22 TBErheliao e 23 TB-Sizhukong situato nella depressione ossea, sulla parte superiore dell’estremità esterna del sopracciglio; da qui si anastomizza col punto 1 GB-.Tongziliao. 2.4.6. Meridiano Principale dell’Intestino Crasso – Shou Yangming Percorso Ha inizio all’angolo ungueale esterno (radiale) dell’indice al punto 1 LIShangyang, segue il bordo esterno di questo dito e dell’articolazione metacarpofalangea, arriva al punto 4 LI-Hegu che si trova all’angolo formato dal primo e dal secondo metacarpo, poi penetra nella depressione compresa tra i tendini dei muscoli estensore lungo del pollice, costeggia la faccia posteroesterna del radio, nel solco fra il muscolo lungo supinatore ed i muscoli estensori, sino al punto 11 LI-Quchi che si trova all’estremità esterna della piega di flessione del gomito quando esso è flesso; passa alla faccia laterale del braccio lungo il solco fra il muscolo bicipite brachiale ed il muscolo tricipite, si inserisce alla punta della “V” deltoidea ed attraversa il deltoide per giungere al punto 15 LI-Jianyu in corrispondenza della parte antero- laterale della spalla; da qui si dirige al punto 16 LI-Jugu situato in una depressione formata dall’unione dell’acromion con la clavicola, quindi passa al di sopra della spinta della scapola anastomizzandosi con il punto 12 SI-Bungfeng, ed arriva sotto l’apofisi spinosa della settima vertebra cervicale, al punto 14 GV-Dazhui. Risale e contorna la base del collo per passare al bordo anteriore del muscolo trapezio ed arriva all’incavo sopraclavicolare al punto 12 ST-Quepen e poi al punto 13 ST-Qihu, da lì un ramo interno penetra nel torace, nei polmoni, attraversa il diaframma ed arriva all’intestino crasso da dove parte un altro ramo che si congiunge al punto 37 ST-Shangiuxu, punto He ad azione speciale sull’intestino crasso. Il tragitto esterno continua dal punto 12 ST-Quepen per salire sul collo interessando lo sternocleidomastoideo, attraversa la guancia e si anastomizza con il punto 5 ST-Daying nell’angolo mandibolare dove batte il polso dell’arteria facciale; da qui partono dei rami per l’arcata dentaria inferiore, dal 5 ST-Daying passa al punto 4 ST-Dicang contorna il labbro superiore e si incrocia col meridiano controlaterale al punto 26 GV-Renzhong, situato alla congiunzione fra il terzo superiore ed il terzo medio del solco nasolabiale; infine termina al punto 20 LI.Yingxiang, che è nel solco naso-genieno a livello del bordo inferiore dell’ala del naso, da dove si unisce al meridiano principale dello stomaco. 2.5. Meridiani Curiosi Come osservato nel capitolo relativo all’embriologia i canali curiosi sono le prime vie energetiche a comparire e rappresentano le direttrici fondamentali che orientano lo sviluppo strutturale del nuovo essere vivente; anche la colonna vertebrale si trova sotto questo controllo, tutti i canali curiosi svolgono un ruolo importante sia nelle fasi di maturazione attraverso cui il rachide assume le caratteristiche strutturali tipiche dell’età adulta, sia nel garantire la statica vertebrale e quindi la posizione eretta del corpo. 2.5.1. Du Mai o Vaso Governatore Fisiologia E’ chiamato “Mare dei meridiani yang” in quanto esercita la sua influenza su tutti i canali yang. E’ in grado di tonificare il rene yang fortificare e raddrizzare la spina dorsale, nutrire il cervello. Si dimostra efficace nella patologia della colonna legata ad un vuoto di rene yang. Percorso Origina, insieme a Renmai e Chongmai, da un tronco comune che nasce dal rene organo e arriva al punto 1 CV-Huiyn, il percorso principale quindi si porta indietro fino al punto 1 GV-Changqiang e da qui prosegue seguendo, lungo la linea mediana, tutta la colonna vertebrale, la nuca, il cranio (in cui penetra un vaso collaterale che raggiunge il cervello), sino a scendere lungo la fronte, il naso, il solco nasolabiale per arrivare internamente alla gengiva superiore tra le radici degli incisivi mediani. Un vaso secondario si stacca dal tragitto comune a livello dei genitali ed emerge al 2 CV-Qugu dove si divide in due branche: un vaso ascendente addominale ed un vaso discendente dorsale. Il vaso ascendente decorre all’interno della parete addominale in sede paramediana seguendo il meridiano tendino- muscolare della Milza, raggiunto l’ombelico al punto 8 CV-Shenque, risale lungo le pareti interne dell’addome, attraversa il cuore e riaffiora a livello del torace ove si associa al meridiano tendino- muscolare della vescica con il quale arriva alla gola e al viso, terminando al di sopra dell’occhio a metà del bordo sopraorbitario. Il vaso discendente dorsale segue gli organi genitali in superficie, dall’avanti all’indietro, si rende poi più profondo nel retto, si divide in due rami, ciascuno dei quali contorna i glutei e si unisce al meridiano tendinomuscolare di vescica con il quale risale fino al punto 1 BL-Jingming da cui invia ramificazioni al cervello. Dall’1 BL-Jingming il Du Mai si unisce al meridiano principale della vescica e ne condivide il decorso fino al punto 23 BL-Shenshu da cui penetra nei reni. Un altro vaso secondario del Dumai, è rappresentato dal suo vaso Luo o vertebrale che, prendendo origine dal punto 1 GV-Changqiang, risale costeggiando la parte interna della colonna fino al punto 16 GV-Fengfu, da qui invia un ramo al cervello e diversi collaterali alle spalle e alle scapole, poi collegandosi con il meridiano tendino-muscolare della vescica lo percorre controcorrente fino alla natica e agli organi genitourinari. 2.5.2. Ren Mai o Vaso Concezione Fisiologia La funzione fondamentale del Ren Mai è sicuramente quella connessa al controllo degli organi della riproduzione tuttavia, il suo tragitto interessa anche la colonna vertebrale che come tale può essere influenzata da eventuali squilibri energetici che dovessero coinvolgere questo canale; esempi in tal senso possono essere i dolori lombari associati a patologie degli organi pelvici. Percorso Ren Mai prende origine dal rene organo insieme a Chongmai e Dumai, attraverso il ramo comune raggiunge il perineo al punto 1 CV-Huiyin, dopo aver interessato gli organi genito-urinari risale lungo la linea mediana sino al 2 CV-Qugu da qui risale lungo la linea mediana percorrendo l’addome, il torace e la gola sino a raggiungere il mento al punto 24 CV-Chengjiang, da qui un vaso contorna le labbra e le gengive, unendosi a Dumai, al 28 GV-Yinjiao e a Chongmai. Si divide poi i due rami che raggiungono la faccia unendosi al meridiano dello stomaco al punto 1 ST-Chengqi, da qui due piccoli vasellini proseguono, penetrando negli occhi. Un vaso collaterale interno del Renmai nasce da 1 CV-Huiyin, portatosi indietro penetra nell’interno della colonna vertebrale percorrendola fino alla regione dorsale. Il vaso Luo di Renmai prende origine dal punto 15 CV-Juwei da luogo a numerosi rami che si distribuiscono all’addome superiore e al torace inferiore. 2.5.3. Chong Mai Fisiologia Anche questo canale invia un ramo alla faccia interna del rachide da cui possono sicuramente derivare influenze in caso di patologie a suo carico; il Chong Mai ha numerose ed importanti funzioni tra le quali quella di regolare la circolazione dell’energia difensiva (WEI QI) che in un suo percorso penetra nel Du Mai al punto 16 GV scende lungo la colonna vertebrale, arriva al punto 4 CV impiegando 21 giorni, passa al 1 CV e da qui penetra nel Chong Mai, risale lungo il suo decorso impiegando 9 giorni per arrivare al punto 23 CV realizzando così una circolazione mensile (ciclo lunare). E’ evidente quindi come eventuali perturbazioni a carico del Chong Mai possano alterare la circolazione di Wei qi nella regione del rachide riducendo le capacità difensive e aumentando la possibilità di invasione da parte di fattori patogeni. Percorso Origina dal Rene insieme a Ren Mai e Du Mai e attraverso il ramo comune raggiunge il perineo al punto 1 CV-Huiyin ove si divide in due branche. La branca posteriore si dirige all’indietro sulla faccia interna della colonna vertebrale che percorre fino alla regione dorsale alta. La branca anteriore decorre insieme al Ren Mai sino a 4 CV-Guanyuan, da qui si divide in due rami che vanno, da ciascun lato, al punto 11 Rn-Henggu, da qui partono due rami, quello ascendente che, seguendo in superficie il percorso del meridiano principale del rene arriva fino al punto 27 Rn-Shufu; lungo il suo decorso toracico questo ramo del Chong Mai emette numerosi collaterali che perfondono il torace; dal 27 Rn si riunisce con il controlaterale in corrispondenza del punto 23 CV-Lianquan; come ramo facciale sale al mento, circonda le labbra e si divide in piccolissimi vasi che terminano nelle cavità nasali; secondo alcuni autori il vaso termina al punto 1 BL-Jingming. Il vaso discendente che parte dall’11 Rn-Henggu segue il percorso del meridiano principale del rene sino all’1 Rn-Yongquan inviando numerose ramificazioni nelle varie zone dell’arto inferiore. Dall’11 Rn-Henggu il Chong Mai emette un collaterale che arriva al 30 ST.Qichong, da qui scende lungo la faccia interna della coscia, si anastomizza col meridiano della milza al punto 10 SP-Xuehai, prosegue lungo la faccia interna della gamba fino al malleolo interno, decorre sulla faccia mediale e inferiore del piede raggiungendo l’alluce da cui ritorna indietro fino a tornare di nuo vo al malleolo interno. 2.5.4. Dai Mai Fisiologia Visti il suo decorso ed i contatti con la colonna vertebrale nei punti 23 BL e 4 GV il Dai Mai può sicuramente concorrere a determinare disturbi a questo livello; valgono come esempio alcune forme di dolore lombare avente una distribuzione a fascia orizzontale. Percorso Origina dal punto 26 GB-Daimai, tocca i punti 27 GB-Wushu, 28 GBWeidao, 23 BL-Shenshu. Il Dai Mai inoltre prende contatto con il rene organo attraverso il meridiano distinto dello stesso, ed è in stretta relazione con il fegato e la vescica biliare. Prende contatto con i punti: 30 ST-Qichong, 13 FZhangmen, 8 CV-Shenque, 4 GV-Dumai. 2.5.5. Yang Quao Mai Fisiologia Accanto alla sua influenza sugli occhi e sulla muscolatura laterale degli arti inferiori, attività che lo vedono coinvolto in modo simmetrico con lo Yin Qiao, questo canale estende la sua sfera di influenza anche alla regione della schiena e del collo partecipando quindi al determinismo di eventuali patologie a carico della colonna vertebrale. Il suo trattamento si dimostra efficace in corso di lombosciatalgia acuta, quando il dolore è da pieno, dovuto ad invasione da freddo e localizzato lungo il meridiano della vescica, del quale tra l’altro lo Yang Qiao è una diramazione. Percorso Inizia sotto il malleolo esterno al 62 BL-Shenmai passa per i punti 61 BL-Pushen, 59 BL-Fuyang e 29 GB-Juliao dove si anastomizza con Yangwei; risale così lungo la gamba, la coscia e l’anca. Sale lateralmente e in alto decorre lungo la colonna fino a raggiungere la spalla ai punti 10 SI-Naoshu, (seconda anastomosi con lo Yangwei), 15 LI-Jianyu e 16 LI-Jugu; prosegue lungo il collo e la faccia sino a raggiungere il punto Ex-Yintang dove si verifica una decussazione; prende contatto con i punti 1 BL-Jingming, 1 STChengqi, 3 ST-Juliao e 4 ST-Dicang della parte opposta. Un vaso prosegue dal punto 1 BL-Jingming sino alla nuca al 20 GB-Fengchi (terza anastomosi con Yangwei). Da qui un collaterale raggiunge il punto 16 GV-Fengfu da dove parte un vaso che entra nel cervello. 2.5.6. Yin Qiao Mai Percorso Inizia al 2 KI-Rangu va al punto 6 KI-Zhaohai, risale lungo la faccia interna del polpaccio, passando per l’8 KI-Jacoxin, giungendo alla coscia ed alla zona sovrapubica; attraverso il 2 CV-Qugu entra nel piccolo bacino, interessando gli organi genitourinari. A questo livello si verifica una decussazione e con un tragitto interno circola nell’addome e nel torace risalendo sino al 12 ST-Quepen. Da qui, portandosi in superficie passa al 9 STRenying e prosegue per raggiungere l’1 BL-Jingming; da questo punto, lungo il meridiano della vescica, termina al 10 BL-Tianzhu. 2.5.7. Yang Wei Mai Fisiologia Agisce soprattutto sulle regioni laterali del corpo e per quanto attiene alla patologia della colonna vertebrale può essere coinvolto quando il dolore interessa i lati del collo e quando dal rachide si irradia lungo la regione laterale della gamba in corrispondenza del meridiano della Vescica Biliare. Percorso Parte da 63 BL-Jinmen per risalire lungo la facciata esterna della gamba sino al 35 GB-Yangjiao, da qui prosegue sulla faccia esterna dell’arto inferiore sino al 29 GB-Juliao anastomizzandosi con lo Yangqiao. Prosegue lungo la parte laterale e posteriore della schiena sino alla spalla al punto 10 SI-Naoshu (seconda anastomosi con lo Yangqiao), risale al 15 TB-Jianliao poi al 21 GBJanjing, da qui percorre il collo e la tempia fino al 13 GB-Benshen, arriva alla fronte al 14 GB-Yanghai; da questo punto percorre tutto il meridiano della GB fino al 20 GB-Fengchi (terza anastomosi con lo Yangqiao), da qui si collega e termina al Du Mai rispettivamente ai punti 16 GV-Fengfu e 15 GV-Yamen. 2.6. Meridiani Distinti Fisiologia Nell’ambito dei meridiani secondari il tragitto dei distinti è profondo ed ha un importante tragitto interno; tra le diverse funzioni si può attribuire ai meridiani distinti il ruolo di vie energetiche che formano un vero e proprio sistema di estrazione o di drenaggio delle energie cosmopatogene che vengono deviate dal meridiano principale e portate in una zona di massima polarità yang; i distinti hanno in tal senso un duplice ruolo, impedire alle energie patogene esterne di evolvere in profondità ed estrarre l’energia patogena che già si trova negli strati più profondi; in questo contesto fisiopatologico anche la colonna vertebrale può essere coinvolta in eventuali squilibri che dovessero interessare i canali distinti ad essa connessi. Vediamo ora il percorso dei meridiani distinti che vengono in contatto con la colonna vertebrale. 2.6.1. I coppia vescica-rene Percorso Punti di partenza inferiori: -40 BL-Weizhong Punto di unione superiore: -10 BL-Tianshu - 10 KI-Yingu M.D. della vescica Si diparte dal meridiano principale a livello del punto 40 BL-Weizhong, al centro del poplite, e procede verso l’alto sino alla regione sacro-coccigea. A tale livello di approfondisce ed entra nell’ano; sale connettendosi al viscere vescica e si ramifica al rene. Continua il suo tragitto salendo lungo la colonna vertebrale e, dopo essersi ramificato al cuore, giunge alla nuca ove si connette al meridiano principale della vescica al punto di unione superiore 10 BLTianshu, costituendo, unitamente a quello del rene, il primo sistema di unione dei M.D. M.D. del rene Il M.D. del rene si distacca dal meridiano principale al livello del punto 10 KI-Yingu, in corrispondenza dell’estremità interna della piega poplitea e si dirige verso il punto 40 BL-Weizhong, risalito con il distinto della vescica sino all’organo rene, si connette, a livello della II vertebra lombare, al punto 23 BLShenshu e al meridiano curioso Dai Mai. Dopo aver seguito in senso posteroanteriore il tragitto del Dai Mai, inizia un percorso ascendente che, seguendo il tragitto del meridiano curioso Chong Mai, dal punto 15 KI-Zhongzhu lo porta sino alla base della lingua al punto 23 CV-Lianquam. Nel percorso toracico il meridiano prende rapporto anche col cuore. Dalla base della lingua il distinto riemerge posteriormente alla nuca al punto finestra del cielo 10 BL-Tianshu, punto di unione superiore. 2.7. Meridiani Tendino -Muscolari Fisiologia I meridiani tendino-muscolari sono tragitti energetici superficiali strettamente correlati con la funzione di difesa e quindi con la WEI QI; grazie ai loro punti di inserzione distribuiscono energia difensiva ai meridiani principali, a muscoli e tendini e, con il loro decorso, assicurano al tempo stesso la connessione di ossa e articolazioni al fine di mantenere regolare il movimento. Rivestono un ruolo importante nelle malattie di origine esterna in quanto, quale barriera difensiva superficiale, sono generalmente i primi ad essere interessati dalle aggressioni cosmopatogene. Passiamo ad analizzare il percorso di quei Meridiani Tendino-Muscolari che vengono in contatto con la colonna vertebrale. 2.7.1. MTM della vescica Percorso Punti di inserzione: -40 GB-Qiuxu; - 34 GB-Yanglingquam; - 61 BL-Pushen; - 57 BLChengshan; - 40 BL-Weizhong; - 30 BL-Baihuanshu; - 12 BL-Fengmen; 10 BL- Tianzhu; - 1 BL-Jingming; - 15 LI-Jianyu; - 12 GB-Wangu. Il meridiano ha inizio all’angolo ungueale esterno del V dito del piede, al punto Jing distale 67 BL-Zhyin, si porta al malleolo esterno 40 GB-Qiuxu e risalendo lungo il bordo esterno del perone giunge al ginocchio 34 GB-Yanglingquan. A questo punto scende nuovamente al malleolo esterno, posteriormente ad esso 61 BL-Pushen, per risalire sulla faccia posteriore della gamba e gettarsi nel cavo popliteo 40 BL-Weizhong. Alcuni autori ritengono che il meridiano, nel risalire sulla parte posteriore della gamba, si suddivida in due fasci a livello della convergenza dei capi mediale e laterale del gastrocnemio: l’uno passa al punto 40 BLWeizhong, l’altro più a lato 39 BL-Weiyang, queste due branche si ricongiungerebbero nella regione glutea. Il meridiano giunge comunque alla regione glutea 30 BL-Baihuanshu dopo aver percorso la faccia posteriore della coscia; a questo punto esso ascende a lato della colonna vertebrale, mandando ramificazioni alla regione lombo-sacrale, inserendosi al 12 BL-Fengmen ed alla nuca 10 BL-Tianzhu, qui un ramo collaterale si distacca per portarsi alla radice della lingua. Il ramo principale continua il suo decorso portandosi dalla nuca alla volta cranica per discendere poi anteriormente verso il viso 1 BL-Jingming ed il naso: un ramo collaterale diffonde attorno agli occhi ed alla palpebra superiore, un secondo agli zigomi in regione mascellare. In quest’ultima zona si trovano i punti 2 ST-Sibai, 3 ST-Juliao e più a lato 18 SI-Quanliao, qui avviene la riunione con i tragitti ascendenti degli altri due MTM yang dell’arto inferiore. Per terminare la descrizione del tragitto è necessario menzionare un ramo che dal tratto dorsale del MTM (D10-D11-D12) si distacca portandosi verso l’alto nella parte anterolaterale della spalla 15 LI-Jianyu, dallo stesso tratto dorsale si diparte un altro ramo che passa sotto l’ascella, entra nel torace, emerge alla fossa sopra-clavicolare per risalire poi sino alla mastoide 12 GBWangu, dalla fossa sopra-clavicolare, infine, un ulteriore ed ultimo ramo sale attraverso il viso e si porta ai lati del naso ed alla zona zigomatica. 2.7.2. MTM del rene Percorso Punti d’inserzione: -3 KI-Taixi; -10 KI-Yngu; -10 BL-Tianzhu. Il MTM del rene inizia il suo decorso al di sotto dell’ultimo dito del piede e dopo essere passato per la depressione situata tra i due cuscinetti dei muscoli plantari 1 KI-Yonquan raggiunge la zona posteriore al malleolo intero 3 KI-Taxi; raggiunge il ginocchio diffondendosi alla sua parte postero- mediale 10 KI-Yingu, da qui, salendo per la parte postero- interna della coscia, raggiunge la regione genitale e converge alla zona di riunione sovrapubica 2 CV-Qugu e 3 CV-Zhongji. Un ramo procede, penetrando in profondità nella regione pelvica, dalla natica e risale parallelo alla colonna vertebrale lungo i muscoli spinali per convergere alla nuca in corrispondenza del 10 BL-Tianzhu. 2.7.3. MTM della vescicola biliare Percorso Punti di inserzione 40 GB-Qiuxu; -34 GB-Yanglingquan; -35 ST-Dubi; -32 ST-Futu; -1 GVChangqiang; -12 ST-Quepen; -12 GB-Wangu; -4 GB-Hanyan; -20 GV-Baihui; -1 GB-Tongziliao. Il meridiano inizia al punto Jing distale 44 GB-Zuqiaoyin si porta alla parte anteriore del malleolo esterno 40 GB-Qiuxu dopo aver percorso la parte dorsolaterale del piede, risale sulla faccia esterna della gamba sino a raggiungere il ginocchio 34 GB-Yanglingquan al quale invia un ramo collaterale che si inserisce al bordo esterno del tendine rotuleo 35 ST-Dubi. Il tragitto principale del MTM prosegue verticale lungo il lato esterno della coscia per giungere all’anca: in questo breve tragitto ascendente due rami collaterali si dipartono dal MTM, un primo si porta verso i muscoli anteriori della coscia nella zona del punto 32 ST-Futu, un secondo si distacca dal tragitto principale a livello della natica e si porta, dopo averla contornata, al sacro ed al coccige 1 GV-Changqiang. Il tragitto principale del MTM prosegue dall’anca, dove si ramifica, ascendendo e raggiunte le false coste si suddivise in due branche: -una anteriore passa al torace, al seno e termina all’invaso sopra-clavicolare al punto 12 ST-Quepen; -l’altra più verticale, risale passando innanzi al cavo ascellare, raggiunge l’incavo sopra-clavicolare 12 ST-Quepen e continua poi a salire attraversando il collo e portandosi alla mastoide 12 GB-Wangu; segue poi l’andamento del meridiano principale della vescica biliare, rimanendone però al davanti, e raggiunge la regione temporale e parietale 4 GB-Hanyan. A questo livello prendono origine i due rami terminali: uno sale alla sommità del capo 20 GVBaihui dove si verifica una decussazione parziale; l’altro ridiscende al mascellare inferiore, si porta alla guancia e termina alla regione zigomatica o zona di riunione 18 SI-Quanliao + 3 ST-Juliao ed alla commisura esterna dell’occhio. 2.7.4. MTM dello stomaco Percorso Punti d’inserzione: -41 ST-Jiexi; -30 GB-Huantiao; -9 GV-Zhiyang; -35 ST-Dudi; -32 ST-Futu; 30 ST-Qichong; -2 CV-Qugu; -3 CV-Zhongji; -12 ST-Quepen; -9 ST-Renying; -5 ST-Daying; -7 ST-Xiaguan; -1 ST-Chengqi. Il meridiano inizia agli angoli ungueali esterni del IV, III, II dito del piede 45 ST-Lidui, sale al collo del piede 41 ST-Jiexi dove si suddivide in due branche: -la branca esterna segue il bordo laterale del muscolo tibiale anteriore e, dopo essere giunta alla parte esterna del ginocchio, sale verticalmente all’anca 30 GB-Huantiao, raggiunte le false coste, le contorna portandosi alla colonna vertebrale dove termina 9 GV-Zhiyang sotto il processo spinoso di D7; -la branca interna del collo del piede si porta, seguendo la cresta della tibia, sotto la rotula 35 ST-Dubi, prosegue nel suo tragitto ascendente interessando la zona detta del “coniglio accovacciato” lungo i muscoli anteriori della coscia 32 ST-Futu ed arriva all’inguine 30 ST-Qichong. A questo punto il percorso converge verso la zona genitale ai punti 2 CV-Qugu e 3 CV-Zhongji, poi risale e si inserisce, lasciando la linea mediana, sui muscoli retti dell’addome sino a giungere all’incavo sopra-clavicolare 12 ST-Quepen. Dopo essere passato sul collo, raggiunge il mascellare inferiore e si divide i due branc he: una sale e termina al punto 7 ST-Xiaguan; la seconda, dopo aver contornato la bocca, raggiunge la regione zigomatica o zona di riunione 18 SI-Quanliao + 3 STJuliao dalla quale invia ramificazioni terminali al naso e alla palpebra inferiore passando per 1 ST-Chengqi. 2.7.5. MTM della milza Percorso Punti di inserzione: -5 SP-Shangqiu; -9 SP-Yinlingquan ; -12 SP-Chongmen; -8 CV-Shenque; -11 GV-Shendao. Il meridiano ha inizio all’angolo ungueale interno dell’alluce al punto Jing distale 1 SP-Yinbai, sale lungo il bordo interno del piede e si inserisce al malleolo interno della tibia, alla tuberosità tibiale interna 9 SP-Yinlingquan; a questo punto il meridiano converge verso la regione genitale e risale lungo la linea mediana sino alla zona di riunione sovrapubica 2 CV-Qugu e 3 CVZhongji, qui si divide in due rami: -una branca sale verticalmente all’ombelico 8 CV-Shenque penetra nell’addome e risalendo agli ipocondri si ramifica a livello della parete interna del torace; -una seconda diviene subito interna penetrando nella pelvi; tale percorso prosegue obliquamente verso l’alto per connettersi alla colonna vertebrale all’altezza della V dorsale, in corrispondenza dell’11 GV-Shendao. 2.7.6. MTM del grosso intestino Percorso Punti di inserzione: -5 LI-Yangxi; -11 LI-Quchi; -15 LI-Jianyu; -14 GV-Dazhui; -5 ST-Daying. Il meridiano inizia al lato radiale dell’angolo ungueale dell’indice 1 LIShangyang e, dopo essersi inserito al polso 5 LI-Yangxi ed aver percorso il bordo esterno dell’avambraccio, giunge all’articolazione del gomito 11 LIQuchi. Risalito il braccio si inserisce poi alla faccia antero- laterale della spalla 15 Li-Jianyu dove si divide in due branche: -una contorna la spalla, si porta alla colonna vertebrale al punto 14 GV-Dazhui inviando ramificazioni a ventaglio alle prime 5 vertebre dorsali; -l’altra dal punto 15 LI-Jianyu si porta all’angolo della mandibola 5 ST-Daying dive origina un primo ramo che passa alla guancia, inserendosi allo zigomo, ed un secondo ramo che, risalita la branca montante della mandibola, sale alla fronte dove si inserisce a livello della sutura fronto-parietale in zona di riunione 8 ST-Touwei e 13 GB-Benshen. Il MTM conclude il suo tragitto passando a mo di caschetto sulla volta cranica ed anastomizzandosi col MTM controlaterale. 2.7.7. MTM dell’intestino tenue Percorso Punti di inserzione_ -5 SI-Yanggu; -8 SI-Xiaohai; -10 SI-Naoshu; -16 SI-Tianchuang; -12 GBWangu; -1 GB-Tongziliao; -5 ST-Daying. Il meridiano inizia all’angolo ungueale del V dito della mano 1 SIShaoze e dopo essersi inserito al bordo interno del polso 5 SI-Yanggu, costeggiando la parte ulnare dell’avambraccio, raggiunge la doccia epitrocleoolecranica 8 SI-Xiaohai. Risalito il braccio, lungo la parte interna del tricipite, giunge alla faccia posteriore della spalla 10 SI-Naoshu, si diffonde alla scapola e raggiunge lo sternocleidomastoideo 16 SI-Tianchuang, qui si divide in due branche: -la branca posteriore si inserisce alla mastoide 12 GB-Wangu, circonda il padiglione auricolare, manda un ramo dentro l’orecchio e, dopo averlo contornato, ne discende al davanti, procede lungo la mandibola ove si inserisce 5 ST-Daying ed infine risale all’angolo esterno dell’occhio 1 GB-Tongziliao; -la branca anteriore sale all’angolo della mandibola, si porta alla commessura esterna dell’occhio 1 GB- Tongziliao e poi alla sutura fronto-parietale in zona di riunione. 2.7.8. MTM del triplo riscaldatore Percorso Punti d’inserzione: -4 TB-Yangchi; 10 TB-Tianjing; -6 ST-Jiache; -1 GB-Tongziliao. Il meridiano inizia al lato ulnare dell’angolo ungueale dell’anulare 1 TB-Guanchong e, percorsa la faccia dorsale della mano, si inserisce al polso nella sua parte posteriore 4 TB-Yangchi, risale lungo la faccia posteriore dell’avambraccio e raggiunge il gomito all’olecrano 10 TB-Tianjing, percorre la parte posteriore del tricipite e del trapezio e, giunto al collo, si inserisce al bordo anteriore dello sternocleidomastoideo e quindi all’angolo mandibolare in corrispondenza del massetere 6 ST-Jache, qui si divide in due branche: -una interna, penetra nella bocca e raggiunge la radice della lingua; -una esterna, sale verso l’alto ed in avanti per raggiungere l’angolo esterno dell’occhio 1 GB-Tongziliao e da qui la sutura fronto-parietale in zona di riunione. 2.8. Vasi Luo Longitudinali Fisiologia Hanno la funzione di aiutare i meridiani principali nella distribuzione dell’energia, ma esercitano anche una funzione difensiva verso il rispettivo meridiano principale, deviando un’eventuale aggressione cosmopatogena dal percorso diretto verso l’organo o il viscere. Vediamo adesso il decorso dei canali Luo Longitudinali che presentano dei contatti con la colonna vertebrale. 2.8.1. Luo longitudinale della Vescica Percorso Parte dal punto Luo 58 BL-Feiyang, segue il meridiano principale della vescica sino al 20 GV-Baihui, discende sul viso ed entra in contatto con il naso. 2.8.2. Luo longitudinale del Rene Percorso Inizia al punto Luo 4 KI-Dazhong, segue il meridiano principale del rene, quindi sale sino alla zona del ministro del cuore, dove si anastomizza col 17 CV-Shanzhong, da qui un ramo giunge alla V vertebra dorsale in corrispondenza del punto 11 GV-Shendao. Capitolo 3 EZIOPATOGENESI ENERGETICA Nello studio dei meccanismi patogenetici che concorrono al determinismo della patologia a carico della colonna vertebrale, bisogna distinguere degli elementi comuni a tutto il rachide e degli elementi che al contrario sono peculiari di una regione piuttosto che di un’altra; la patogenesi della colonna vertebrale può essere ascrivibile a: • malattie congenite • ostacolo alla circolazione di QI e Sangue • squilibrio energetico a carico di organi interni 3.1. Malattie congenite Sono quelle che hanno la loro origine nel “Cielo Anteriore” vale a dire quelle malattie causate da tutto ciò che precede il momento della fecondazione, e che può in ogni modo interferire nel determinare le caratteristiche qualitative e quantitative del nuovo essere. Tutte le tappe dello sviluppo successivo alla fecondazione e per tutta la vita sono determinate dal JING EREDITARIO ricevuto dai genitori, esso rappresenta il patrimonio genetico, quel programma non modificabile che determina nel bene e nel male le tappe fondamentali dell’evoluzione psicofisica di ciascun individuo. Il Jing ricevuto con la fecondazione rappresenta una potenzialità a disposizione del nuovo individuo, questa potenzialità tuttavia per potersi estrinsecare a pieno dovrà essere assecondata costantemente attraverso un adeguato stile di vita. Con la fecondazione avviene la fusione tra il JING di origine maschile ed il JING di origine femminile, quindi lo stato “energetico” dei due genitori al momento del concepimento rappresenta la prima causa potenziale di una malattia congenita; esso secondo la Medicina Tradizionale Cinese può essere influenzato da vari fattori: una patologia in atto o comunque un vuoto energetico potranno sicuramente ripercuotersi negativamente sui corrispondenti sistemi funzionali del neonato determinando quanto meno una debolezza costituzionale, se l’atto sessuale che porta al concepimento avviene in stato di ubriachezza, esponendosi a fattori patogeni esterni o comunque sottoponendo il proprio corpo a fattori in grado di alterarne l’equilibro energetico, sicuramente la qualità del JING che viene fornita al nascituro non sarà ottimale. Lo sviluppo e la maturazione della colonna vertebrale è strettamente correlato al sistema funzionale del Rene, da esso originano i meridiani curiosi che nel periodo embrionale rappresentano le direttrici energetiche principali, e che nelle fasi successive sostengono la maturazione strutturale e funzionale dell’intera colonna; dal rene originano “I Midolli” matrice comune da cui derivano midollo osseo, midollo spinale e cervello; dal rene dipende il tessuto osseo. Si comprende facilmente quindi come un vuoto costituzionale del rene rappresenti la causa principale di una malattia congenita della colonna che, per la sua natura si manifesterà precocemente durante l’infanzia o comunque nel periodo di maturazione del rachide. Le malattie congenite possono interessare invariabilmente le diverse regioni della colonna a prescindere dalla causa. 3.2. Ostacolo alla circolazione di QI e Sangue Alla base del corretto funzionamento di tutto l’organismo c’è la continua ed efficace circolazione del sangue e dell’energia, anche la colonna vertebrale naturalmente non si sottrae a questa esigenza; l’energia e il sangue raggiungono la colonna vertebrale attraverso le vie energetiche esaminate nel capitolo dedicato all’anatomia ed a questo livello, come in ogni altra parte del corpo, svolgono le loro funzioni peculiari che sono quelle di difendere, nutrire, riscaldare ed umidificare le varie strutture. Quando per una ragione qualsiasi la circolazione viene ostacolata si determinano due zone, una a monte rispetto all’ostacolo nella quale si ha un ristagno di Qi e/o di Sangue, ed una a valle nella quale si ha invece una insufficienza di Qi e/o Sangue, in entrambi comunque viene a crearsi uno squilibrio che darà luogo ad un quadro clinico caratteristico dove, sicuramente, sarà presente il sintomo dolore che per definizione, pur nella sua variabilità clinica, si accompagna sempre ad un’alterata circolazione di Qi e/o di Sangue. Un ostacolo alla circolazione della colonna vertebrale può interessare qualsiasi delle vie energetiche che vi decorrono da quelle più superficiali a quelle più profonde, dai meridiani tendino- muscolari, ai vasi luo, ai meridiani principali, ai meridiani distinti, ne deriverà naturalmente una manifestazione clinica differente. Le cause in grado di ostacolare la circolazione di Qi e/o di Sangue nelle varie regioni della colonna sono rappresentate da traumatismi locali sino essi acuti o cronici, ma più spesso dalla invasione dei meridiani da parte di energie patogene esterne o XIE Qi, in particolare dal vento, dal Freddo e dalla Umidità; questo meccanismo è quello che sta alla base di quella categoria di patologie che in Medicina Tradizionale Cinese vengono indicate come “Sindromi BI” e che corrispondono grosso modo alle malattie artroreumatiche della medicina occidentale. Una grossa parte della patologia che interessa la colonna vertebrale è infatti ascrivibile alle sindromi Bi le quali poi, in sede di inquadramento clinico, andranno differenziate sia sulla base dell’energia patogena predominante, sia sulla base dei canali energetici interessati e quindi della profondità che la malattia ha raggiunto nel contesto dei tessuti dell’organismo, tutto questo con la finalità di attuare un trattamento terapeutico quanto più mirato e circostanziato. 3.3. Squilibrio energetico a carico di organi interni Molte situazioni patologiche che interessano la colonna vertebrale, più in particolare le forme ad andamento cronico, riconoscono un substrato predisponente rappresentato da uno squilibrio energetico a carico di uno o più organi interni; tale squilibrio o si manifesta direttamente a livello della colonna o più spesso costituisce la condizione favorente ad una invasione da parte di una energia cosmopatogena. Tra gli organi il cui squilibrio può avere ripercussioni sulla colonna vertebrale, sicuramente il rene ed il fegato sono i principali, va subito sottolineato che il rene, pur potendo interessare l’intero rachide, ha la sua “risonanza” peculiare a livello lombare, viceversa disarmonie del fegato si manifestano preferenzialmente a livello cervicale. 3.3.1. Patologia del rene E’ essenzialmente il vuoto dell’energia renale che ha ripercussioni negative sullo stato di salute della colonna vertebrale; abbiamo già visto il ruolo del rene nel determinismo della patologia congenita, vediamo ora come può determinare quella acquisita. Citando il capitolo 17° del Su Wen quando dice: “La parte inferiore della schiena è la residenza dei Reni...” già si comprende la stretta relazione esistente tra l’organo e questa regione. Il vuoto del rene provoca prevalentemente una patologia cronica ma, può favorire anche le riacutizzazioni da invasione di fattori patogeni esterni. La patologia della colonna da vuoto del rene interessa prevalentemente persone di mezza età o anziani, anche soggetti giovani possono soffrire di tale patologia quando hanno una debolezza costituzionale del rene o quando sottoposti fin dalla giovane età ad un tipo di vita che ha portato ad un precoce indebolimento dell’energia renale. Qualsiasi vuoto di rene può provocare una patologia del rachide, quella dovuta ad un vuoto dello yang di rene è comunque la più frequente. Le cause in grado di determinare un vuoto di energia renale sono: • età avanzata; il progredire degli anni comporta un graduale declino dell’energia renale e con esso il venir meno di tutte le funzioni da essa dipendenti; • malattie croniche debilitanti; a lungo andare consumano l’energia renale; • attività fisica inadeguata; in questo termine dobbiamo comprendere diverse condizioni, lo svolgimento di lavori pesanti che, ripetuti nel tempo, indeboliscono la schiena e quindi l’energia renale; l’eccessivo lavoro sia fisico che mentale, magari in continue condizioni di stress, non sufficientemente bilanciato da adeguato riposo, alla lunga indebolisce l’energia renale; la pratica super-agonistica di sport, specialmente nei giovani durante il periodo puberale, epoca in cui sono molto vulnerabili da un punto di vista energetico e in cui l’esercizio eccessivo può indebolire gravemente i reni e la schiena; • gravidanza e parto; possono influire sia da un punto di vista fisico indebolendo i muscoli della schiena, sia da un punto di vista energetico richiedendo al rene un superlavoro; va sottolineato tuttavia che la gravidanza e il parto di per se non vanno considerate come causa di malattia, lo diventano nelle donne di costituzione debole, in coloro che non riposano adeguatamente, o nelle donne che hanno diversi parti ravvicinati. 3.3.2. Patologia del fegato Il fegato rappresenta il sistema funzionale correlato all’energia VENTO, esso è deputato al controllo di tale energia; secondo la Medicina Tradizionale Cinese molte disarmonie del fegato determinano o predispongono alla comparsa di manifestazioni cliniche in cui predomina l’azione patologica del vento. Relativamente alla patologia della colonna vertebrale abbiamo visto come il fegato sia correlato soprattutto con la regione cervicale e con la testa, vale a dire quelle regioni anatomiche che, per la loro natura yang, sono quelle in cui preferenzialmente colpisce l’energia VENTO. L’influenza del fegato sulla regione cervicale è giustificata anche anatomicamente dagli stretti rapporti che esso ha con la vescica biliare, il cui meridiano, come visto sopra, interessa direttamente o indirettamente tale regione. Le disarmonie del fegato o più in generale del sistema funzionale legno, intervengono nel determinismo di alcune patologie cervicali ad andamento cronico, sul quale si inseriscono riacutizzazioni dovute all’esposizione a fattori cosmopatogeni, favoriti a loro volta dalla condizione predisponente di base. Le patologie del fegato più frequentemente in causa sono la stasi di Qi di Fegato, il vuoto del Sangue di Fegato e la risalita dello Yang di Fegato; vediamo ora le cause di tali disarmonie. • Stasi del Qi di Fegato; i problemi della via emozionale sono sicuramente la causa più importante, sentimenti di frustrazione, di risentimento, di collera repressa, di insoddisfazione, soprattutto se non manifesti e tenuti dentro per lungo tempo determinano un ostacolo al libero fluire della circolazione del Qi di cui il Fegato è il principale custode. Quando la stasi dura a lungo il Qi può ribellarsi verso l’alto determinando la risalita del Fuoco di Fegato che per sua natura tende a salire raggiungendo la testa ed il collo potendo tra gli altri generare sintomi a carico della colonna cervicale. • Vuoto del Sangue del Fegato; il fegato tra le sue funzioni ha quella di accumulare il sangue per rigenerarlo quindi, ogni vuoto di sangue si ripercuote sul fegato; le cause possono essere perdite eccessive, ridotta produzione di sangue per un vuoto di milza e/o per un vuoto di rene; il vuoto di sangue a sua volta è condizione predisponente alla formazione del vento di Fegato; accanto a sintomi da ridotto nutrimento dei tessuti viene quindi a determinarsi una condizione predisponente ad un’invasione da parte del vento. • Fuga dello Yang del Fegato; è in relazione con il vuoto dello Yin di fegato le cui cause possono essere un vuoto di sangue che dura da molto tempo, o più spesso un vuoto di rene yin che non riesce a nutrire il fegato, viene così a crearsi una condizione di vuoto dello Yin con conseguente eccesso relativo dello Yang, questo per sua natura tende a salire in alto dando luogo a sintomi che tra l’altro possono interessare anche la regione cervicale. Capitolo 4 LA LOMBALGIA Un esempio di inquadramento clinico occidentale a confronto con un inquadramento clinico energetico. Nell’ambito della patologia della colonna vertebrale sicuramente il motivo per cui i pazienti si rivolgono più spesso al medico è rappresentato dal dolore lombare; studi internazionali hanno valutato che la lombalgia o “Low Back Pain” per usare il termine anglosassone, colpisce, almeno una volta nella vita, dal 35 al 90% della popolazione; nel 1990 negli Stati Uniti ci sono state 15 milioni di visite mediche ambulatoriali per lombalgia, portando questo problema al quinto posto tra le cause di visita medica; la lombalgia inoltre prevale nella popolazione adulta giovane, considerando che l’incidenza annuale è massima tra la terza e la quinta decade. Vista quindi la frequenza con cui questo disturbo si presenta nella pratica clinica, può essere interessante utilizzarlo come esempio per confrontare due tipi di inquadramento clinico applicabili allo stesso problema, sottolineando che, il confronto non è finalizzato alla contrapposizione bensì alla integrazione di diverse culture mediche, con l’obiettivo di poter utilizzare tutte le risorse disponibili al fine di dare ai nostri pazienti la migliore risposta alla loro domanda di salute. 4.1. Approccio clinico in medicina occidentale Sulla gestione del paziente con lombalgia, sia per quanto riguarda il comportamento diagnostico che quello terapeutico, sono state pubblicate diverse linee guida alle quali è sicuramente ut ile rifarsi nella pratica clinica quotidiana. Di fronte ad un paziente con un dolore alla colonna lombare l’esame clinico ed anamnestico devono essere come primo obiettivo quello di formulare un’ipotesi diagnostica verso una lombalgia di origine spinale oppure secondaria ad una patologia extraspinale localizzata magari in uno degli organi addominali o pelvici. Qualora si propenda per un’origine spinale sarà necessario porre attenzione alla ricerca di dati clinici ed anamnestici che possano far sospettare la presenza di quelli che molti autori definiscono i “semafori rossi”, si tratta di patologie spinali importanti rappresentate da fratture, neoplasie, malattie infiammatorie, malattie neurologiche, malattie autoimmuni, la cui identificazione orienterà verso un approfondimento diagnostico attraverso le opportune metodiche strumentali (Laboratorio, Rx, Tac, RNM, EMG, ecc.) ed il conseguente orientamento terapeutico. Queste malattie tuttavia sono responsabili di non più del 20-30% delle lombalgie, tutte le altre rientrano nelle forme idiopatiche per le quali non è stata ancora individuata in maniera scientifica una causa, nonostante nella pratica quotidiana vengano imputate a condizioni anatomopatologiche le più svariate (discopatie, sindrome delle faccette articolari, spondiloartrosi, ecc.). Con l’esame clinico andranno poi ricercati segni di grave compromissione radicolare la cui presenza richiederà una valutazione chirurgica. Dopo aver escluso le condizioni sopra elencate il dolore potrà essere classificato come lombalgia semplice il cui termine è utilizzato per descrivere il comune dolore meccanico di origine muscolo-scheletrica ed i cui sintomi variano al variare delle attività fisiche; può essere anche molto dolorosa e spesso si irradia ad uno o entrambi i glutei o alle cosce, in essa comunque le radici del nervo ed il midollo non sono compromesse; oppure come dolore radicolare termine usato per mettere in rilievo la sottostante base patologica e le specifiche caratteristiche cliniche, esso nasce di solito da una sola radice e viene causato da un prolasso del disco, da una stenosi spinale o da cicatrici chirurgiche; contrariamente al dolore sentito alla gamba descritto, il dolore radicolare è localizzato abbastanza bene, è un dolore che almeno si avvicina ad una distribuzione dermatomerica, è spesso associato ad ipoestesie, disestesie o parestesie con analoga distribuzione, ci possono essere segni specifici di irritazione del nervo o segni motori, sensitivi o riflessi indicativi di una compressione radicolare che colpisce con la stessa distribuzione metamerica. Nella fase diagnostica risulta inoltre utile una distinzione della lombalgia in base alla durata del disturbo, potremo avere quindi una forma acuta con durata inferiore a 7 giorni, sub-acuta con durata fino a 3 mesi, cronica con durata superiore a 3 mesi. Per quanto riguarda il trattamento terapeutico, premesso che, le eventuali patologie extraspinali e e gravi patologie spinali, avranno bisogno del trattamento specialistico di competenza, come pure le gravi radicolopatie saranno sottoposte alla valutazione chirurgica, per quanto attiene alle altre lombalgie vediamo gli obiettivi e le modalità terapeutiche più usate: • messa a riposo delle strutture anatomiche colpite; la finalità è quella di abbreviare i tempi di guarigione o quantomeno evitare aggravamenti; si può ottenere con il riposo a letto, sul quale gli orientamenti attuali sono concordi nel limitarlo alle fasi acute e per non più di due giorni, e con l’uso di corsetti lombari; • riduzione della contrattura muscolare; è presente nei disturbi più acuti della colonna ma è necessario diminuirla per prevenire il formarsi del circolo vizioso dolore-contrattura-dolore, può essere trattata con farmaci miorilassanti, termoterapia, massoterapia, mobilizzazioni, biofeedback (EMG); • riduzione del dolore; è ovviamente l’obiettivo di trattamento più concreto ed utile per la maggioranza dei pazienti lombalgici, può essere raggiunto con l’uso di farmaci antalgici per via locale o sistemica, con fisioterapia (Tens, Laser, Elettroanalgesia); • riduzione dell’infiammazione; si pensa che l’irritazione infiammatoria dei recettori del dolore sia una causa importante di lombalgia ed il trattamento di questa componente è ritenuto fondamentale specie in fase acuta, viene comune mente attuato con farmaci (FANS), questi mezzi non vanno però utilizzati per un tempo prolungato, si considera normalmente un massimo di 10 giorni; • incremento della forza e della resistenza muscolare; un lungo periodo di inattività a causa della lombalgia sicuramente indebolisce la muscolatura, non c’è accordo invece sul fatto che alcune malattie vertebrali dipendano dalla debolezza dei muscoli della schiena e degli addominali, esiste una teoria secondo la quale sia muscoli troppo forti che muscoli troppo deboli aumentano il rischio di lombalgia; l’aumento della resistenza muscolare si dimostra invece di grande valore soprattutto nel prevenire le ricadute; • aumentare le capacità funzionali e fisiche; questo obiettivo, più generale, integra i due precedenti e li unisce rispetto a quelle che sono le richieste funzionali della vita di tutti i giorni e del posto di lavoro; da molti studiosi viene considerato l’obiettivo più importante specie per le lombalgie sub-acute e croniche; • trattare le componenti psicologiche del dolore; negli ultimi anni alcuni studi specifici psicologici comportamentali hanno dimostrato che questi fattori sono molto importanti per il mantenimento del dolore, il trattamento psicologico deve quindi essere preso in considerazione nei pazienti con lombalgia; • intervento su aspetti sociali; è sicuramente utile poter intervenire su fattori sociali e di igiene di vita del paziente lombalgico, in particolare su aspetti come il sovrappeso, il fumo, l’alcol da molti studiosi ormai riconosciuti tra i fa ttori di rischio della lombalgia in particolare, per quanto riguarda le forme croniche. 4.2. Approccio clinico in medicina tradizionale cinese Nell’applicare i concetti della Medicina Tradizionale Cinese (MTC) non vanno naturalmente trascurate quelle che sono le conoscenze mediche moderne sia in termini diagnostici che terapeutici, ne deriva pertanto che di fronte ad un paziente con lombalgia esistono, nell’iter diagnostico da seguire, dei passaggi “necessari” rappresentati da quelli seguiti nell’approccio clinico in medicina occidentale, finalizzati ad escludere che la lombalgia sia dovuta a patologie extraspinali o a patologie spinali gravi (fratture, neoplasie, infezioni, malattie autoimmuni, malattie neurologiche) il cui trattamento terapeutico primario sarà sicuramente basato su tecniche diverse da quelle tramandate dalla Medicina Tradizionale Cinese. Nel momento in cui si ha la ragionevole certezza di trovarsi di fronte ad una lombalgia semplice che, va ricordato, rappresenta la forma di più frequente riscontro, si potranno sicuramente trarre vantaggi dall’applicazione dei principi diagnostici e terapeutici della Medicina Tradizionale Cinese. Il paziente con lombalgia si presenta dal medico accusando il sintomo “Dolore” localizzato in una determinata zona del suo corpo; va subito precisato che il sintomo dolore secondo la MTC è dovuto ad un ostacolo alla circolazione di Qi e/o Sangue nei meridiani, la circolazione energetica, come visto nella parte patogenetica può essere bloccata da un trauma locale ma più spesso vede in causa un’invasione da parte delle energie cosmopatogene. Il primo obiettivo diagnostico potrà essere quello di inquadrare il dolore secondo le Otto Regole (Ba Gang) e stabilire se siamo di fronte ad un dolore da “Pieno” o da “Vuoto”, nel primo caso l’energia patogena che ha invaso i meridiani crea una situazione di eccesso con conseguente ostacolo alla circolazione, nel secondo caso nei meridiani viene a crearsi un deficit di energia con conseguente riduzione della forza motrice necessaria alla circolazione e conseguente stasi. Il dolore da vuoto sarà generalmente ad insorgenza graduale, di tipo sordo, durevole con tendenza a cronicizzare, migliora con la pressione e con il riposo, peggiora con il massaggio e con il movimento. Il dolore da pieno sarà generalmente ad insorgenza rapida, sarà di tipo intenso e acuto, peggiora con la pressione e con il riposo, migliora con il massaggio e con il movimento; alcune caratteristiche poi permettono di definire il tipo di stasi, se il dolore si accompagna a senso di gonfiore indica una stasi di Qi, se si presenta come un dolore puntorio violento indica una stasi di Sangue. Abbiamo visto che tra le accuse del dolore prevalgono le energie cosmopatogene che invadono i meridiani, dalle caratteristic he cliniche del dolore è possibile anche stabilire qual è il patogeno responsabile, se il dolore è migrante accompagnato da contratture indica un’invasione da vento, se il dolore è intenso e migliora con il calore indica un’invasione da freddo, se si accompagna a senso di pesantezza con edema indica un’invasione da umidità, se si accompagna a rossore, tumefazione, cute calda e migliora con l’applicazione di freddo indica un’invasione da calore. Nella pratica clinica raramente le energie cosmopatogene agiscono singolarmente più spesso si associano tra loro dando luogo a quadri clinici più complessi dove ci sarà un patogeno prevalente ed altri responsabili di manifestazioni minori. Dopo aver stabilito se il dolore è dovuto ad un vuoto o ad un pieno, dopo avere eventualmente individuato il patogeno responsabile, è necessario analizzare la sede e la distribuzione del dolore al fine di stabilire il sistema funzionale interessato dalla patologia e se, all’interno dello stesso sistema funzionale, la patologia è localizzata a livello dei meridiani (patologia esterna) o interessa gli organi interni (patologia interna). Nel contesto del sistema dei meridiani è utile stabilire quanto la patologia è profonda, essa infatti potrà interessare: i meridiani Tendino Muscolari, il dolore sarà acuto, spesso legato a sforzi muscolari, con contratture muscolari evidenti, ed interessa tutto il decorso del meridiano o più spesso una sua parte; i meridiani Luo Longitudinali, in questo caso bisogna porre attenzione ai punti LUO che rivestono grande importanza diagnostica potendosi presentare dolenti, gonfi, arrossati, sede di parestesie, lungo il decorso del canale inoltre potranno essere presenti parestesie, alterazioni del colorito cutaneo con zone rossastre o bluastre, disturbi trofici i Meridiani Distinti si caratterizzano per dolori a carattere irregolare ed intermittente e non legati a sforzi o traumi; si possono associare a sintomi cefalici (cefalea, vertigini, acufeni, annebbiamenti visivi) spesso unilaterali e a sintomi cardiaci (tachicardia, cardiopalmo) i Meridiani Principali coinvolti nella lombalgia sono quelli di Vescica, Rene e Vescica Biliare; nell’interessamento della Vescica il dolore è generalmente paravertebrale superficiale con eventuali irradiazioni lungo il percorso del meridiano; l’interessamento del meridiano del Rene si manifesta generalmente con un dolore paravertebrale profondo; nell’interessamento della Vescica Biliare il dolore è più distante dalle apofisi spinose ed accentuato dai movimenti di rotazione del rachide; quando sono interessati i meridiani principali il dolore si associa a parestesie, perdita di sensibilità, ipotonia e ipotrofia muscolare i Meridiani Curiosi oltre che nelle patologie congenite che interessano quindi le energie profonde e strutturali del corpo, possono essere coinvolti nelle altre forme di lombalgia, il loro interessamento può essere stabilito sulla base di alcuni sintomi chiave di accompagnamento; Du Mai dà luogo a dolore mediano, profondo, sulle apofisi spinose, si può irradiare lungo i glutei fino alla piega glutea, si accompagna a sensazione di schiena rotta e debole; Ren Mai dà luogo a dolore violento dopo uno sforzo intenso che costringe il paziente a stare sdraiato e immobile, ha la caratteristica di essere accompagnato da dolori ombelicali, si associa spesso a intensa sudorazione; Dai Mai dà luogo a dolore trasversale abbastanza alto che da L2-L3 si irradia in avanti e verso le costole, è accentuato dalla rotazione del busto, ma anche dalla stazione eretta prolungata, si associa a modificazioni dell’alvo; Chong Mai dà luogo a dolore a barra a livello L3-L4 insorto spesso dopo microtraumi ripetuti e/o sforzi anche minimi ma ripetuti nel tempo, è accentuato dalla flesso-estensione del busto, può coesistere una cruralgia con irradiazione lungo la faccia anterointerna della coscia; Yang Qiao è una forma di lombalgia abbastanza frequente ma risponde bene alla terapia, il dolore è paravertebrale, può essere anche molto intenso, trafittivo, si irradia lungo il decorso del meridiano verso l’anca e costringe il paziente a flettersi verso il lato dolente (tale atteggiamento antalgico è caratteristico), si accentua nel passaggio dalla posizione seduta a quella in piedi, si può associare ad insonnia; Yang Wei dà luogo a dolore lombare irradiato lungo la faccia posteriore e laterale dell’arto inferiore, è caratterizzato da contrattura con tendenza alla cifosi, il dolore risente tipicamente dei cambiamenti climatici ed il paziente è spesso metereopatico, alcuni autori sottolineano la presenza del sintomo caratteristico di questo meridiano rappresentato dal brivido. Nella lombalgia, specie nelle forme che si protraggono nel tempo, vanno ricercati segni e sintomi che permettono di individuare un eventuale vuoto energetico a carico di organi interni; il sistema funzionale del Rene è quello principalmente coinvolto e la presenza di un vuoto di Rene Yang sarà sospettata quando è presente freddolosità, lombalgia con sensazione di schiena debole e fredda, gambe e ginocchia deboli e fredde, colorito pallido ma brillante, urine abbondanti e chiare, eiaculazione precoce, impotenza, frigidità, sterilità; il polso sarà Debole e Profondo, la lingua Pallida, Gonfia e Bagnata. Essendo il Rene Yang l’origine di tutto lo yang sarà possibile riscontrare un vuoto di Yang di Milza come testimoniato da scarso appetito, astenia, feci non formate, lingua Gonfia e Bagnata per l’accumulo di umidità. Naturalmente il vuoto di Yang che si instaura nell’organismo favorisce l’instaurarsi o la progressione di un’azione patogena ad opera sia del freddo che dell’umidità. Anche il vuoto di Rene Yin si può riscontrare in corso di lombalgia cronica, da esso deriva un vuoto del Jing Renale con conseguente ridotta produzione di midolli, il deficit dello Yin determina inoltre un eccesso relativo dello Yang responsabile di una parte del quadro clinico. I sintomi caratteristici saranno vertigini, acufeni, ridotta memoria, dolori alle ossa, sordità, calore ai 5 centri, sudorazione notturna, sete, stipsi, urine scarse e concentrate; il polso sarà Vuoto e Rapido, la lingua Rossa e senza induito. Il vuoto del Rene Yin a lungo andare comporta tra l’altro un vuoto di Yin di Fegato e quindi di sangue di Fegato, questo causa un mancato nutrimento dei tendini con conseguente alterazione del loro trofismo e della loro funzionalità ne derivano debolezza muscolare, contratture, crampi fino ad una degenerazione di quelle strutture muscolo-tendinee che si ritrovano anche nella colonna vertebrale. Ai fini del trattamento terapeutico sulla base delle premesse cliniche viste sopra possiamo distinguere le lombalgie acute da quelle croniche, per le quali sono indicati i seguenti obiettivi e principi terapeutici. Nella lombalgia acuta che più frequentemente si associa ad una situazione di pienezza, sarà necessario ripristinare la circolazione di Qi e/o di Sangue rimuovendo eventuali stasi ed eliminando dai meridiani colpiti le energie cosmopatogene che in tali forme sono spesso rappresentate dal ventofreddo e umido; il principio terapeutico sarà quello di disperdere ed eventualmente riscaldare i meridiani e di favorire la circolazione. Le tecniche terapeutiche utili in questi casi potranno essere l’agopuntura, la moxa, dopo aver escluso la presenza di calore, il massaggio, la coppettazione, la farmacologia. La scelta degli agopunti da trattare verrà fatta sulla base dei meridiani interessati e come regola generale nelle forme acute vanno prima trattati i punti distali, che dovrebbero avere un’azione di sblocco, seguiti poi dai punti adiacenti e locali, tra questi ultimi sono compresi anche i punti dolenti (detti anche punti Ashi). Accanto al trattamento principale destinato a disperdere il patogeno, sarà sicuramente utile attuare anche una tonificazione allo scopo di prevenire eventuali recidive o ancora peggio la cronicizzazione della lombalgia, sarà quindi opportuno tonificare l’energia del Rene yang sia per combattere il freddo che per sostenere più in generale la colonna lombare, tonificare l’energia della Milza sia per combattere l’umidità che per sostenere il trofismo muscolare, tonificare il Sangue del Fegato sia per combattere il vento che per sostenere i tendini. Vediamo ora i principali agopunti da utilizzare a seconda dei meridiani interessati. Meridiani Tendino-Muscolari, sono soprattutto quelli di Rene e Vescica ad essere interessati nella lombalgia, i principi generali di trattamento di questa categoria di meridiani sono: Eliminare il patogeno attraverso l’uso di dispersione dei punti di inserzione e dei punti dolenti; richiamare energia difensiva attraverso il punto TING (Jing distale); proteggere il meridiano principale corrispondente tonificando il punto SHU o il punto shu antico di tonificazione del meridiano, vale a dire quello appartenente alla fase terra (punto SHU per i meridiani Yin e punto HE per i meridiani Yang); proteggere i tendino muscolari collegati attraverso l’uso dei punti di riunione. Per il trattamento del tendino-muscolare di Vescica si useranno i seguenti punti: 67 BL-Zhiyn: come punto Ting. 40 BL-Weizhong: punto di inserzione oltre che punto HE del meridiano principale, è comunque un punto importante in tutte le lombalgie acute, potrà essere associato ai punti dolenti del meridiano. 65 BL-Shugu: punto SHU del meridiano principale. 18 SI-Quanliao e 3 ST-Juliao: punti di riunione dei tendino- muscolari yang del piede. Per il trattamento del tendino-muscolare del Rene si useranno: 1 KI-Yongquan: punto Ting del meridiano. Punti dolenti lungo il decorso del meridiano. 3 KI-Taixi: è il punto SHU del meridiano principale. 2 CV-Qugu e 3 CV-Zhongji: punti di riunione dei tendino- muscolari yin del piede. Meridiani Luo Longitudinali i principi generali di trattamento sono quelli di: Eliminare il patogeno attraverso l’uso di dispersione del punto LUO; proteggere il meridiano principale corrispondente tonificando il punto SHU o il punto shu antico di tonificazione del meridiano. Anche per quanto riguarda questa classe di meridiani, sono soprattutto quelli di Rene e Vescica che possono essere coinvolti nel corso di lombalgia. Il trattamento del Luo Longitudinale della Vescica verrà attuato con i seguenti punti: 58 BL-Feiyang: punto LUO del canale. 65 BL-Shugu: punto SHU del meridiano principale. 40 BL-Weizhong: punto HE del meridiano principale. Per il trattamento del Luo Longitudinale del Rene si useranno: 4 KI-Dazhong: punto LUO del canale 3 KI-Taixi: punto SHU del meridiano principale. Meridiani Distinti i principi generali da seguire nel trattare questa classe di canali sono: eliminare il patogeno mediante l’uso di dispersione ed omolateralmente dei punti di Riunione Inferiore, di Riunione Superiore e dei punti dolenti; proteggere il meridiano principale corrispondente tonificando il punto SHU o il punto shu antico di tonificazione del meridiano, omolaterale: richiamare energia difensiva nel meridiano colpito attraverso la tonificazione del punto TING controlaterale. La coppia Rene Vescica sarà trattata con l’uso dei seguenti punti: 40 BL-Weizhong (omolaterale): punto riunione inferiore del distinto della vescica 10 KI-Ying (omolaterale): punto riunione inferiore del distinto del rene Punti dolenti (omolaterali) lungo il decorso. 10 BL- Tianzhu (omolaterale): punto di riunione superiore della coppia. 65 BL-Shugu (omolaterale): punto SHU del meridiano principale della vescica. 40 BL-Weizhong (omolaterale): punto HE del meridiano principale della vescica. 3 KI-Taixi (omolaterale): punto SHU del meridiano principale del rene. 67 BL-Zhiyin (controlaterale): punto TING del meridiano principale della vescica. 1 KI-Yongquan (controlaterale ): punto TING del meridiano principale del rene. Meridiani Curiosi nel trattamento di questi meridiani, in corso di lombalgia acuta, si dimostrano utili i Punti Chiave o di apertura, dei punti detti di comando che dimostrano una spiccata azione terapeutica, e i punti dolenti o Ashi che si riscontrano lungo il decorso del canale. Il trattamento della lombalgia con interessamento del Du Mai si avvale dei seguenti punti: 20 GV-Baihui: usato in dispersione si dimostra utile in fase acuta 26 GV-Rhenzhong: anc he questo punto in dispersione ha un’ottima azione. 1 GV-Changqiang: rappresenta l’altra estremità del canale. 3 SI-Houxi: è l punto Chiave del meridiano, il suo uso deve avvenire, come del resto tutti i punti chiave dei meridiani curiosi, secondo dei dettami ben precisi che tengono conto anche del sesso del paziente, va infisso all’inizio del trattamento, a destra nelle femmine a sinistra nei maschi, vanno poi infissi i vari punti dolenti, e da ultimo va infisso, in sede controlaterale, il punto chiave del meridiano curioso accoppiato (Yang Qiao) rappresentato dal 62 BLShenmai. Il trattamento della lombalgia da Ren Mai comporta l’uso dei seguenti punti: 7 LU-Lieque: punto Chiave del meridiano che si usa accoppiandolo al punto 6 KI-Zhaohai a sua volta punto chiave dello Yin Qiao. La lombalgia con interessamento del Dai Mai verrà trattata con i seguenti punti: 26 GB-Daimai: è praticamente il punto specifico di questa lombalgia. Punti dolenti lungo il meridiano tra cui spesso 27 GB-Wushu e 28 GB-Weidao 41 GB-Zulingqi: punto Chiave del Dai Mai, il suo uso segue le modalità comuni ai punti chiave, venendo accoppiato al 5 TB-Waiguan a sua volta punto chiave dello Yang Wei. La lombalgia da Chong Mai verrà trattata con i seguenti punti: Punti dolenti lungo il decorso del meridiano 4 SP-Gongsun: punto Chiave del meridiano che andrà accoppiato al 6 PCNeiguan come punto chiave dello Yin Wei. Nelle forme cliniche che vedono coinvolto lo Yang Qiao si possono usare i seguenti punti: Punti dolenti lungo il suo decorso, tra cui spesso si ritrovano 29 GB-Juliao e 30 GB-Huantiao. 59 BL-Fuyang: punto XI del meridiano e come tale punto di sblocco 62 BL-Shenmai: punto chiave da usarsi accoppiato a 3 SI-Houxi con le modalità viste sopra soltanto che va invertita la sequenza temporale, Shenmai per primo e Houxi per ultimo. La lombalgia da Yang Wei risponde ai seguenti punti: Punti dolenti locali, tra cui risulta spesso 29 GB-Juliao. 35 GB-Yangjiao: punto XI del meridiano e come tale punto di sblocco. 5 TB-Waiguan: punto chiave del meridiano da usare accoppiato a 41 GBZulingqi. Meridiani Principali le forme acute di lombalgia possono interessare il meridiano principale di Vescica, di Vescica biliare e meno frequentemente quello del Rene che invece può essere coinvolto nelle forme croniche; la scelta dei punti da trattare verrà fatta in base alla localizzazione del dolore e alla sua eventuale irradiazione con l’obiettivo terapeutico fondamentale di liberare il meridiano dal patogeno responsabile e ristabilire la circolazione energetica. Il Meridiano della Vescica è quello più frequentemente interessato in corso di lombalgia e/o lombosciatalgia, seguendo la regola generale per cui nelle forme acute si trattano prima i punti distali, si potrà scegliere tra i seguenti: 40 BL-Weizhong punto efficace nel trattamento della lombalgia acuta, sono state descritte riacutizzazioni del dolore quando usato in forme croniche, particolarmente utile quando il dolore è localizzato nella zona sopra i glutei sia mono che bilaterale. 58 BL-Feiyang punto LUO del canale, utile quando il dolore lungo la gamba è tra il meridiano di vescica e quello di Vescica biliare. 59 BL-Fuyang punto XI dello Yang Qiao, indicato in caso di difficoltà a camminare 60 BL-Kunlun altro punto da usare sempre nelle lombalgie, specie nelle croniche, esso agisce anche sulla parte superiore della schiena e sul collo 62 BL-Shenmai rimuove le ostruzioni dal canale della vescica, accoppiato a 3 SI-Houxi apre il Du Mai e fortifica la schiena 63 BL-Jinmen punto Xi del meridiano quindi punto di sblocco, utile nelle forme particolarmente dolorose 67 BL- Zhiyin punto TING del meridiano utile per estrarre l’energia patogena 10 BL- Tianzhu punto utile ad azione su tutta la colonna, specie quando il dolore è in sede mediana e paravertebrale. Tra i punti adiacenti e locali si potranno usare: Tutti i punti dolenti sia in sede interspinosa che paravertebrale Punti SHU del Dorso dolenti; Punto Extra Shiqishuixia: situato sotto la spinosa di L5, indicato nelle lombalgie basse. Quando è interessato il meridiano principale della Vescica biliare abbiamo visto come il dolore lombare tende ad irradiarsi in sede più laterale coerentemente al decorso di questo meridiano, tra i punti distali i più indicati saranno: 41 GB-Zulinqi punto che rimuove le ostruzioni del meridiano, è punto chiave del Dai Mai si può usare accoppiato al punto 5 TB-Waiguan. 40 GB-Qiuxu altro punto efficace nel rimuovere le stasi dal meridiano 34 GB-Yanglingquan Oltre che per la sua azione sul meridiano, trova indicazione come punto “Influente” sui tendini e sui muscoli facilitando il loro rilassamento. Tra i punti adiacenti e locali accanto a quelli già visti per il canale della Vescica si potranno usare: 31 GB-Fengshi punto locale importante nella sciatica laterale 30 GB-Huantiao punto efficace nel trattamento del dolore che si irradia lateralmente, va punto molto in profondità per sfruttare la sua azione. Trattamento generale accanto ai punti specifici esaminati sopra e scelti in base alla distribuzione del patogeno è utile utilizzare anche punti ad azione più generale: 34 GB-Yanglingquan punto HUI dei tendini favorisce il loro rilassamento, utile in presenza di contratture. 11 BL-Dazhu punto HUI delle ossa, sostiene questo tessuto costituente della colonna 39 GB-Xuanzhong punto HUI dei midolli, contribuisce al trofismo del midollo spinate e delle ossa. 23 BL-Shenshu punto SHU del Rene tonifica la sua energia e rinforza la regione lombare 3 KI-Taixi punto che tonifica l’energia del Rene, rinforza la parte inferiore della schiena 4 GV-Ming Men punto che tonifica lo Yang di tutto l’organismo, utile per riscaldare e quindi favorire l’eliminazione del freddo 20 BL-Pishu punto SHU della Milza, tonifica la sua energia favorendo tra l’altro la corretta metabolizzazione dell’umidità 3 SP-Taibai punto di tonificazione della milza. Fitoterapia Cinese. Rappresenta un’altra tecnica terapeutica, non certo inferiore all’agopuntura, da utilizzare per il trattamento della lombalgia; in fase acuta sicuramente il primo obiettivo è quello di alleviare il dolore del paziente, a tal proposito la farmacopea cinese presenta diversi farmaci ad azione antalgica, uno in particolare si dimostra particolarmente utile è lo YAN HU SUO (Corydalis yanhusuo, radix), si tratta di un potente antalgico tanto che trova indicazione anche nei dolori oncologici, praticamente privo di tossicità (DL 50= 123 g/Kg) ai dosaggi comunemente consigliati somministrabile come monofarmaco al dosaggio giornaliero medio di g 3-10 (riferito ad un adulto di 70 Jg). Risolta la fase acuta il trattamento generale di sostegno e di tonificazione della colonna vertebrale può essere fatto attraverso i farmaci indicati nella lombalgia cronica eseguendo magari un solo ciclo terapeutico di 20-30 giorni piuttosto che cicli ripetuti. Nel trattamento della lombalgia cronica gli obiettivi terapeutici saranno quelli di eliminare il patogeno responsabile, generalmente Freddo – Umidità, ma soprattutto di attuare una terapia generale che vada a colmare il vuoto energetico che rappresenta la vera radice della ma lattia; andrà quindi tonificata l’energia renale il cui deficit, più o meno marcato, si riscontra sempre nelle lombalgie croniche, va tonificata l’energia della milza, sia per favorire l’eliminazione dell’umidità che per sostenere il trofismo muscolare, va tonificato il fegato in particolare il sangue di fegato per sostenere le strutture tendino- legamentose. Nelle lombalgie croniche, a differenza di quanto avviene per quelle acute, non esiste una priorità temporale nella scelta tra i punti a distanza e quelli locali. Nell’indicazione dei punti da utilizzare va detto che tutti quelli descritti per il trattamento delle forme acute possono essere usati, visto che la loro azione fondamentale è quella di eliminare i patogeni dai meridiani colpiti; esistono poi dei punti che trovano indicazione specifica nella lombalgia cronica. 3 SI-Houxi e 62 BL-Shenmai in combinazione aprono il Du Mai, tonificano i Reni e fortificano la spina dorsale; rappresentano un trattamento eccellente per la lombalgia cronica, in particolare se il dolore ha origine in sede mediana; nei maschi va punto 3 SI a sinistra e alla fine 62 BL a destra con estrazione degli aghi in ordine inverso, nelle femmine 3 SI a destra e 62 BL a sinistra in questo sesso è utile associare l’apertura del Ren Mai usando 7 LU-Lieque a sinistra e 6 KI-Zhaohai a destra. Gli stessi due punti usati nell’ordine opposto si usano per aprire lo Yang Qiao quando il dolore si irradia lateralmente lungo la gamba. 60 BL-Kunlun punto importante nelle lombalgie croniche, da alc uni autori viene considerato un punto che bisogna scegliere e che sostituisce 40 BL-Weizhong il quale spesso peggiora il dolore se usato nei casi cronici. 4 KI-Dazhong punto LUO del Rene, si collega al meridiano della Vescica, si dimostra molto utile nel trattamento della lombalgia cronica con vuoto del Rene. Nel trattamento dello stato generale si potranno utilizzare i seguenti punti: 23 BL-Shenshu punto SHU del Rene tonifica la sua energia e rinforza la regione lombare 3 KI-Taixi punto che tonifica l’energia del Rene, rinforza la parte inferiore della schiena 4 GV-Ming Men punto che tonifica lo Yang di tutto l’organismo 6 KI-Zhaohai punto che tonifica il Rene Yin, può essere usato quando la lombalgia è associata ad un vuoto dello yin 9 KI-Zhubin anche questo punto tonifica il Rene Yin ed ha quindi le stesse indicazioni del precedente. 20 BL-Pishu punto SHU della Milza, tonifica la sua energia favorendo tra l’altro la corretta metabolizzazione dell’umidità 3 SP-Taibai punto di tonificazione della milza, e punto di eliminazione dell’umidità. 11 BL-Dazhu punto HUI delle ossa, sostiene questo tessuto costituente importante della colonna vertebrale. 39 GB-Xuanzhong punto HUI dei midolli, contribuisce al trofismo del midollo spinale e delle ossa. 17 BL-Geshu punto HUI del Sangue, lo tonifica e lo fa circolare. 34 GB-Yanglingquan punto HUI dei tendini favorisce il loro trofismo e rilassamento. 8 LV-Ququan punto che nutre il sangue di Fegato e rilassa i tendini, può essere usato nelle forme croniche quando ad un vuoto di Rene yin si accompagna un vuoto di Fegato. Prevenzione delle ricadute. Una delle caratteristiche cliniche della lombalgia cronica sono le periodiche riacutizzazioni dolorose, è possibile attuare una terapia avente lo scopo di prevenirle o quanto meno ridurle, si basa sul trattamento con Moxa, eccetto in presenza di calore, del punto 23 BL-Shenshu specifico per il trattamento preventivo della regione inferiore della colonna; il trattamento va fatto la stagione precedente a quella in cui il paziente presenta le riacutizzazioni, con sedute quotidiane per 7 giorni consecutivi, seguiti da 2-3 giorni di riposo, e poi da altri 7 giorni di trattamento. Contemporaneamente è utile attuare quel trattamento generale visto sopra, atto a sostenere quelle strutture funzionali e quelle sostanze importanti nel mantenimento dello stato di salute della colonna vertebrale. Fitoterapia Cinese. Diverse sono le ricette che la farmacopea cinese mette a disposizione per il trattamento della lombalgia cronica, tuttavia que lla che viene considerata come prima scelta è: DU HUO JI SHENG TANG (decotto di Angelica pubescens e Loranthus) formata dai seguenti farmaci : DU HUO (Angelica pubescens, radix) SANG JI SHENG (Loranthus parasiticus, ramulus) QIN JIAO (Gentiana macrophylla, radix) FANG FENG (Ledebouriella sesloides, radix) XI XIN (Asarum sieboldii, herba) SHU DI HUANG (Rehmannia glutinosa, radix praeparata) BAI SHAO YAO (Paeonia alba, radix) DANG GUI (Angelica sinensis, radix) CHUAN XIONG (Ligusticum wallichii, radix) REN SHEN (Panax ginseng radix) FU LING (Poria cocos, sclerotium) BAI ZHU (Atractylodes macrocephala, rizhoma) GAN CAO ZHI (Glycyrrhiza uralensis, radix praeparata) DU ZHONG (Eucomnia ulmoides, cortex) HUAI NIU XI (Achyranthes bidentata, radix) ROU GUI (Cinnamomum cassia, cortex) Le azioni fondamentali della ricetta sono quelle di espellere il Vento Freddo e l’Umidità, di tonificare il Rene ed il Fegato, di tonificare la Zheng qi dell’organismo. Rappresenta la più usata ricetta antiartrosica ed antireumatica, in essa sono riuniti i principi terapeutici da seguire in queste patologie: eliminazione dei principali patogeni responsabili, tonificazione di Rene e Fegato che sostengono rispettivamente il tessuto osseo e quello muscolare, tonificazione della Zheng Qi e quindi delle capacità difensive generali dell’organismo. Può essere variamente modificata a seconda delle esigenze terapeutiche, tuttavia è talmente ben bilanciata che solitamente viene usata nella formula base. Si usano generalmente cicli terapeutici della durata di 20-30 giorni intervallati da 1 mese di pausa. BIBLIOGRAFIA BENSKY D. – RANDALL B. Farmacologia Cinese – Formule e strategie. Casa Editrice Ambrosiana. BOSCHI G. Medicina Cinese: La radice e i fiori. Ed. Erga. CORLISS C.E. Embriologia Umana Di Patten – Edizione Italiana a cura di Monesi V. – Siracusa G. – Molinaro M. – Stefanini M. Editoriale Grasso 1981. CORRADIN M., - DE BERARDINIS D. – BROTZU R. ET AL. 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