Onde sismiche per studiare la Terra Come si può studiare la struttura interna della Terra dal momento che i sistemi tradizionali di indagine – per esempio le trivellazioni meccaniche – possono superare di poco i 10 kilometri di profondità? La risposta è: analizzando il modo in cui si propagano le onde sismiche quando attraversano il nostro pianeta. I sismologi si sono accorti infatti che i sismogrammi – i quali 1 Le onde sismiche attraverso i differenti materiali Quando un’onda sismica si propaga attraverso un materiale uniforme la direzione di pro- pagazione è individuata da una linea retta. Ciò non si verifica, invece, quando l’onda sismica attraversa materiali che abbiano proprietà fisiche differenti (per esempio, diversa densità). registrano l’arrivo delle onde sismiche che hanno attraversato in ogni senso la Terra – possono essere letti come se fossero delle «radiografie» del pianeta. In altre parole, le onde sismiche portano con sé una serie di informazioni sulla natura dei materiali che hanno attraversato, sotto forma di variazioni della loro velocità di propagazione e Il passaggio tra differenti materiali fa sì che le onde vengano sia riflesse (tornino indietro), sia rifratte (proseguano, ma cambiando direzione) e che la loro velocità subisca una variazione. QUESITI 1 Come varia la direzione di propagazione di un’onda sismica quando essa passa da un materiale nel quale la velocità di propagazione è più lenta a un materiale nel quale è più veloce? α onda riflessa α β Se l’onda sismica passa da un materiale nel quale la propagazione è più lenta a uno in cui è più veloce, la nuova direzione di propagazione forma un angolo meno ampio con la superficie di separazione tra i due materiali (β < α). velocità di propagazione (km/s) sismiche (rilevate durante uno stesso terremoto) in punti diversi della superficie terrestre. Oltre allo studio delle onde sismiche associate a terremoti naturali, le informazioni sulla loro propagazione all’interno del Quando raggiungono il secondo involucro le onde P rallentano bruscamente e le onde S si arrestano aP Verso il centro della Terra le onde P tornano a essere veloci ond onda S 2000 3000 4000 profondità (km) SCIENZE DELLA TERRA 5000 6000 6000 In un primo involucro tutte le onde sismiche aumentano la velocità 1 più lenta più veloce 2 La velocità delle onde sismiche in profondità Le stazioni sismiche sono dotate di sismografi e orologi di grande precisione. Con questi strumenti, si misurano e confrontano tra loro i tempi di arrivo delle onde 1000 β onda rifratta discontinuità fra due materiali 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 α β Se l’onda sismica passa in un materiale che ne riduce la velocità, la direzione di propagazione forma un angolo più ampio con la superficie di separazione tra i due materiali (β > α). pianeta sono state ricavate anche attraverso lo studio delle onde sismiche generate da esplosioni sotterranee (sismica artificiale). Le informazioni sui tempi di propagazione dei vari tipi di onde sismiche sono state utilizzate per costruire dei diagrammi, i quali mostrano come varia la velocità delle onde mano a mano che aumenta la profondità alla quale esse si spingono. Se la Terra fosse costituita da un solo tipo di materiale omogeneo, onde P e onde S si muoverebbero all’interno del pianeta, tra l’ipocentro e uno qualunque dei sismografi sparsi sulla superficie, lungo una linea retta, con velocità costante. Invece i percorsi delle onde P all’interno della Terra non sono rettilinei, ma curvi. Inoltre, la velocità sia delle onde P sia delle onde S non è costante, ma varia con la profondità. – Le onde P accelerano con l’aumentare della profondità fino a quasi la metà del raggio terrestre; se si spingono più in profondità, rallentano all’improvviso; se vanno infine molto in profondità subiscono una nuova (minore) accelerazione. – Anche le onde S accelerano con l’aumentare della profondità fino a poco meno della metà del raggio terrestre, dove si arrestano improvvisamente. Tutto ciò fa concludere che il pianeta non sia omogeneo ma strutturato in strati di natura diversa. QUESITI 1 Cosa si può dire della struttura del pianeta studiando i tempi di propagazione delle onde sismiche? LEGGI L’IMMAGINE 2 Come varia la velocità di propagazione delle onde P con l’aumentare della profondità? Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali © 2011, Zanichelli editore S.p.A. della direzione delle loro traiettorie. La velocità delle onde sismiche dipende infatti dal mezzo in cui esse si propagano. Inoltre, quando attraversano la superficie di separazione tra due materiali differenti, la loro traiettoria subisce un improvviso cambiamento di direzione rispetto al percorso originale. Grazie alle informazioni ricavate dallo studio dei dati sismici, oggi sappiamo che la Terra è formata da involucri concentrici, che sono costituiti da materiali che differiscono per densità e per lo stato fisico in cui si presentano (solido o fluido). 3 Gli involucri terrestri Vi sono dunque alcuni livelli di profondità, all’interno della Terra, in corrispondenza dei quali le onde sismiche cambiano improvvisamente direzione. Associando questa informazione a quelle relative alla velocità delle onde, si è dedotto che il nostro pianeta al suo interno non sia uniforme, ma formato da involucri concentrici, con diverse caratteristiche chimiche e fisiche. Questi tre involucri – crosta, mantello e nucleo – sono separati da superfici chiamate superfici di discontinuità sismica, perché in loro corrispondenza le onde sismiche vengono deviate. La crosta è l’involucro più superficiale. È separato da quello sottostante dalla superficie di Mohorovičic´ (o Moho), localizzata a una profondità variabile tra una media di 6-7 km sotto gli oceani e di 35 km sotto i continenti. Il mantello è un involucro che si estende per migliaia di kilometri al di sotto della crosta. La sua parte più superficiale è solida, ma poco al disotto – tra 70 e 250 km di profondità – una parte del mantello (chiamata astenosfera) si comporta come se fosse parzialmente fusa: qui, infatti, le onde sismiche rallentano. Il mantello continua fino a 2900 km di profondità, dove è separato dall’involucro sottostante tramite la superficie di Gutenberg. Anche l’esistenza del nucleo è stata messa in evidenza attraverso lo studio della propagazione delle onde sismiche. Gli studiosi, infatti, hanno scoperto che per ogni terremoto esiste una zona della superficie terrestre (tra 씰 VEDI ANCHE… ATTIVITÀ Unità T6 • PARAGRAFO 1: Un pianeta fatto a strati La deviazione dei raggi luminosi Animazione Le onde sismiche P e S e le onde superficiali: schemi di propagazione [2:07] Per visualizzare il fenomeno della deviazione delle onde sismiche quando attraversano materiali di diversa natura, osserva cosa accade alla luce nel passaggio da una sostanza a un’altra. Riempi d’acqua una bacinella, immergici per metà una riga di plastica e appoggia la sua estremità sul bordo. Animazione Studiare la Terra con le onde sismiche [3:02] 11 000 e 16 000 km circa dall’epicentro) che non viene raggiunta dalle onde sismiche dirette. Si tratta della zona d’ombra. L’esistenza della zona d’ombra suggerisce che le onde P siano fortemente deviate dal loro percorso originale a causa della presenza di un materiale di natura diversa da quello in cui si stavano propagando (nel mantello). Dato inoltre che le onde S non possono propagarsi nei fluidi, si è dedotto che il nucleo, nella parte esterna, sia fluido. Ancora di più in profondità, dal nucleo esterno si passa al nucleo interno: essi sono separati dalla superficie di Lehmann, posta a 5170 km dalla superficie della Terra. Dall’aumento di velocità delle onde sismiche si deduce che il nucleo interno sia solido. QUESITI 씰 È l’effetto della rifrazione della luce: la deviazione dei raggi luminosi quando attraversano due mezzi differenti: 1 Quali caratteristiche presentano gli involucri dai quali è formato il nostro pianeta? LEGGI L’IMMAGINE l’ ...................... 2 Che cosa avviene quando le onde P raggiungono il nucleo esterno della Terra? Le onde P, quando raggiungono la superficie di Gutenberg, sono deviate e rallentate dai materiali (fluidi) del nucleo esterno e tornano a emergere dopo aver «saltato» una fascia di superficie. ipocentro 씰 Come appare la riga? ...................... e l’ ........................... Le onde S quando raggiungono la superficie di Gutenberg non riescono a propagarsi nei materiali del nucleo esterno e si arrestano. ipocentro N cleo nu 90° 103° 103° no nucleo interno 90° 90° ester N 90 103 103° zona d’ombra delle 143° onde P zona d’ombra delle onde P 143° S zona d’ombra delle onde S S 180° Più in profondità, le onde P incontrano la superficie di Lehmann e sono reindirizzate dai materiali del nucleo interno (solidi) verso la superficie (sono le uniche a cadere nella zona d’ombra, in ritardo e con minore energia). ipocentro ipocentro ⫹ zona d’ombra delle onde P zona d’ombra delle onde S Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali © 2011, Zanichelli editore S.p.A. ipocentro ⫽ somma delle zone d’ombra P⫹S U N I T À T5• I fenomeni vulcanici e sismici 2