Ecstasy e Parkinson precoce - progetto "Chiocciola 2000"

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Ecstasy e Parkinson precoce
Esiste un legame tra uso di ecstasy e l’insorgenza precoce di Parkinson?
Dai dati illustrati alla presentazione del Congresso nazionale di neuroscienze svoltosi a Pisa nel
settembre scorso risulta che sono in aumento le forme di Parkinson a esordio precoce.
E’ provato, sia sugli animali in laboratorio che sull'uomo, che i derivati delle amfetamine come
l'ecstasy possono provocare la degenerazione delle cellule nervose.
Il punto ancora da approfondire con ulteriori studi è: la quantità di ecstasy assunta dai ragazzi
può indurre una degenerazione selettiva dei neuroni dopaminergici, caratteristica del morbo di
Parkinson?
Gli studi fin qui fatti dai ricercatori dell'Università di Pisa per capire i meccanismi alla base
della degenerazione neuronale causata dall'ecstasy sono stati condotti sugli animali. Entro
l'anno, però, partirà una nuova ricerca su una ventina di giovani consumatori di pasticche, per
individuare lesioni pre-sintomatiche legate all’uso di ecstasy e "spia" di un elevato rischio di
Parkinson in futuro. Si utilizzerà una tecnica di medicina nucleare, il Datscan, con cui si
effettua una tomografia ad emissione di singolo fotone per "fotografare" lo stato di salute dei
neuroni
dei
giovani
consumatori.
Provare il legame fra ecstasy e insorgenza del Parkinson, permetterà di trattare le persone a
rischio con una terapia preventiva.
Chiocciola 2000, 02 marzo 2004
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