ANALISI LOGICA O SINTASSI L'analisi logica è l’analisi della frase semplice (con un solo verbo) e si fa rispondendo a delle domande. La frase deve essere suddivisa in sintagmi cioè in parti, ognuna delle quali deve risponde ad una domanda. ES: Giulio gioca con gli amici. Divisione in sintagmi: (chi?) Giulio / (che fa?) gioca / (con chi?) con gli amici. Gli elementi indispensabili in una frase, cioè che non possono mai mancare, sono il soggetto e il predicato. Essi costituiscono la frase minima, cioè la frase più piccola che si può formare; devono sempre esserci in una frase anche se possono essere sottintesi. ES: Il gatto miagola in giardino. Il gatto miagola è la frase minima, più corta di così la frase non si può fare perché il soggetto e il predicato sono elementi fissi che devono sempre esserci in una frase. Andiamo al circo. Andiamo è la frase minima, il soggetto è sottinteso ed è noi. Per individuare il soggetto bisogna porsi le domande “chi o che cosa compie o subisce l’azione?” ES: Nel cielo volano le rondini. “Chi compie o subisce l’azione?” I predicati invece possono essere di due tipi: il predicato verbale e il predicato nominale. Il predicato verbale è un verbo e il suo sintagma risponde alla domanda “che fa?”. ES: Il bambino piange. “Che cosa fa il soggetto?” Il predicato nominale è il verbo essere accompagnato da un aggettivo, da un nome o da entrambi. Il verbo essere si chiama copula, mentre il nome o l’aggettivo si chiamano parte nominale. Il sintagma del predicato nominale risponde alla domanda “com’è?”, “chi è?”, “cos’è?”. ES: Laura è bella. “Com’è il soggetto?” Tutti i verbi sono predicati verbali ad eccezione del verbo essere che può essere sia verbale che nominale. Il verbo essere è verbale quando si trova da solo nel suo sintagma, risponde alla domanda “Che fa?” come tutti i predicati verbali e significa esistere, trovarsi, vivere, stare; è nominale quando è accompagnato dalla parte nominale. ES: La rosa è nel giardino. “Che fa la rosa?”, qui il verbo essere significa trovarsi ed è predicato verbale. I complementi sono estensioni della frase, cioè servono per allargare la frase minima. Ce ne sono di due tipi: complementi diretti e indiretti. Di complementi diretti ce n’è uno solo e si chiama complemento oggetto; egli è legato direttamente al verbo senza l’aiuto di preposizioni o altre parole e risponde alla domanda “chi o che cosa?”. Non tutti i verbi possono avere il complemento oggetto o diretto, quelli che lo possono avere si chiamano transitivi, quelli che non lo possono avere si chiamano intransitivi. ES: Luca ha comprato tanti giocattoli. Luca va sulle giostre. Il verbo comprare è un verbo transitivo perché può avere il complemento oggetto, il verbo andare no perché non può averlo. Di complementi indiretti ce ne sono tanti, ognuno con una sua domanda che bisogna imparare. Queste sono regole generali, esistono poi casi particolari che per ora non consideriamo. Leggi, spiega e impara!