Atomo: Prime Teorie Capitolo 4 Le teorie della materia 1. L’atomo e la sua storia 2. Le «prove sperimentali» della teoria atomica 3. La teoria atomica spiega le leggi ponderali 4. La teoria atomica e le proprietà della materia 5. Le formule chimiche 6. Le particelle e l’energia 7. La teoria cinetica e i passaggi di stato 8. Sosta termica e calore latente Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica STM microscopia • Non è possibile osservare un oggetto più piccolo della più piccola lunghezza d’onda appartenente alla luce visibile (400 nm). • L’atomo ha una dimensione di circa 10-11 metri, 40,000 volte più piccolo del limite della “visione”. Le immagini che offrono una “visione” degli atomi sono semplicemente misurazioni convertite tramite programmi informatici. Non devono essere considerate come “fotografie” degli atomi. La tecnica Scanning Tunnel Microscopy permette una ricostruzione della forma degli atomi (sferiche, o coni se adagiati su una superficie) analizzando la distribuzione delle cariche elettriche negative che li circondano (orbitali elettronici). • 1. L’atomo e la sua storia La materia è formata da particelle microscopiche, gli atomi. Democrito (470-380 a.C.) fu il primo che attribuì il nome «atomi» a particelle infinitamente piccole, immutabili, indistruttibili e indivisibili. Nell’ 1808, John Dalton ipotizzò il primo modello atomico su basi sperimentali, basato su esperimenti ed osservazioni sia proprie che di Antoine Lavoisier e di Joseph-Louis Proust. Le idee della chimica Le tre leggi ponderali della chimica. 2. Le «prove sperimentali» della teoria atomica Lavoisier studiò sperimentalmente le trasformazioni chimiche arrivando a enunciare nel 1789 la legge di conservazione della massa. In una reazione chimica, la massa dei reagenti è esattamente uguale alla massa dei prodotti. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 2. Le «prove sperimentali» della teoria atomica Proust scompose numerosi composti minerali negli elementi costitutivi misurandone le diverse quantità e proporzioni, arrivando nel 1799 a enunciare la legge delle proporzioni definite. In un composto, il rapporto tra le masse degli elementi che lo costituiscono è definito e costante. NaCl Copyright ©2009 Zanichelli editore CuCO3 • In 58, 4 grammi di 3. La teoria atomica spiega le leggi ponderali • • • Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica NaCl ci sono 35,4 grammi di Cl e 23 grammi di Na. In 29, 3 grammi di NaCl ci sono 17,7 grammi di Cl e 11,5 grammi di Na. Il rapporto massa Cl/Na è sempre 1,54. Massa atomica dell’atomo di Cl è di 23 u, dell’atomo di Na è di 35,4 u. • Per esempio, in riferimento alla reazione di formazione dell’acqua, possiamo scrivere i seguenti dati sperimentali: • a) 2 volumi di idrogeno + 1 volume di ossigeno 2 volumi di acqua → (ovviamente i volumi devono essere misurati nelle medesime condizioni di pressione e temperatura) • b) 1 g di idrogeno + 8 g di ossigeno → 9 g di acqua Rapporto massa H/O è sempre 1/8 2. Le «prove sperimentali» della teoria atomica Dalton osservò che alcune coppie di elementi possono combinarsi tra loro in modi diversi e dare origine a più di un composto. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 2. Le «prove sperimentali» della teoria atomica Dalton nel 1808 arrivò così a enunciare la legge delle proporzioni multiple. Quando un elemento si combina con la stessa massa di un secondo elemento per formare composti diversi, le masse del primo elemento stanno fra loro in rapporti semplici, esprimibili tramite numeri interi piccoli. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica Teoria atomica di Dalton 3. LaDalton teoria atomica spiega le leggi ponderali John fu il primo a formulare una teoria atomica moderna. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica La teoria proposta da Dalton presuppone che: 3. La teoria atomica spiega le leggi ponderali • la materia è fatta di atomi piccolissimi, indivisibili e indistruttibili; • tutti gli atomi di uno stesso elemento sono identici e hanno la stessa massa; • gli atomi di un elemento non possono essere convertiti in atomi di altri elementi; • gli atomi di un elemento si combinano solo con numeri interi di atomi di un altro elemento; • gli atomi non possono essere né creati né distrutti, ma si trasferiscono interi da un composto all’altro. LaCopyright teoria concorda conLele leggi della conservazione ©2009 idee della chimica Zanichelli editore della massa e delle proporzioni definite. 4. La teoria atomica e le proprietà della materia Gli elementi sono costituiti da atomi che hanno identiche proprietà chimiche. Nel 1811 Amedeo Avogadro comprese la distinzione tra atomo e molecola: Una molecola è un raggruppamento di due o più atomi che ha proprietà chimiche caratteristiche. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 4. La teoria atomica e le proprietà della materia Le proprietà macroscopiche • sono il risultato degli effetti cooperativi di un enorme numero di atomi e di molecole; • non sono il prodotto delle proprietà microscopiche. Esempi di proprietà macroscopiche: colore, densità, temperatura di ebollizione, conducibilità elettrica, stato di aggregazione. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 4. La teoria atomica e le proprietà della materia Le proprietà microscopiche, ovvero le proprietà chimiche, dipendono dalla natura degli atomi e delle molecole che costituiscono le sostanze. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 4. La teoria atomicaformate e le proprietà della materia Esistono molecole da atomi dello stesso tipo. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 4. La teoria atomica e le proprietà della materia Le molecole dei composti sono formate da atomi diversi. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 4. La teoria atomica e le proprietà della materia La materia non è costituita soltanto da atomi e da molecole: molte sostanze sono costituite da particelle cariche elettricamente (gli ioni). Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 4. La teoria atomica e le proprietà della materia • Gli ioni carichi positivamente (per esempio, Na+) si chiamano cationi. • Gli ioni carichi negativamente (per esempio, Cl-) si chiamano anioni. I composti ionici (come i sali) sono formati da cationi e anioni. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 5. Le formule chimiche Ogni molecola è rappresentata da una formula chimica che specifica la composizione della sostanza. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica formule chimiche 5. Le formule chimiche La formula bruta, o grezza, di una molecola indica da quali e quanti elementi essa è costituita (per esempio, CH4, NH3, CO2 ecc.). Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 5. Le formule chimiche È importante tenere presente che in un composto il rapporto di combinazione tra le particelle e quello tra le masse non coincide: infatti particelle diverse hanno masse diverse. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica La formula di struttura di una molecola indica sia la natura degli atomi che compongono la molecola stessa, sia l'indicazione di come essi stessi sono legati tra loro, sia la disposizione spaziale degli stessi. È in effetti il miglior modo di rappresentare, su una superficie piana, la struttura atomica di una molecola. Teoria cinetica 6. Le particelle e l’energia La teoria cinetica spiega il comportamento della materia quando viene sottoposta a scambi di energia. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 6. Le particelle e l’energia I postulati su cui si basa la teoria cinetica sono: • le particelle della materia sono in continuo e inarrestabile movimento; • temperatura e calore sono manifestazioni del moto delle particelle; • le particelle non sono a contatto, ma separate da spazi vuoti. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 6. Le particelle e l’energia Il contenuto di energia cinetica è diverso a seconda dello stato di aggregazione della materia. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 6. Le particelle e l’energia Nei solidi le particelle non si muovono ma oscillano e vibrano intorno a posizioni fisse ben precise. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 6. Le particelle e l’energia Nei liquidi le particelle sono a contatto, ma hanno maggiore libertà di movimento. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 6. Le particelle e l’energia Le particelle dei gas hanno massima libertà di movimento con un moto totalmente disordinato. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 6. Le particelle e l’energia La teoria cinetica spiega la relazione fra la temperatura e l’energia cinetica media: la temperatura assoluta di un corpo è direttamente proporzionale all’energia cinetica media delle particelle che lo costituiscono. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 6. Le particelle e l’energia Scaldando un corpo, tuttavia, aumenta anche l’energia potenziale perché le particelle che lo compongono si allontanano le une dalle altre. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 6. Le particelle e l’energia La somma dell’energia cinetica Ec e dell’energia potenziale EP delle particelle che costituiscono un sistema è detta energia interna: Einterna = Ec + Ep Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 7. La teoria cinetica e i passaggi di stato All’aumentare della temperatura cresce l’energia interna di un sistema, ovvero aumentano anche l’agitazione e la distanza media delle particelle. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 7. La teoria cinetica e i passaggi di stato Le particelle si liberano dalle forze attrattive elettrostatiche passando da uno stato ordinato a uno via via più disordinato. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 7. La teoria cinetica e i passaggi di stato A parità di massa, l’aumento del contenuto energetico è maggiore quando si passa dallo stato liquido a quello aeriforme che da solido a liquido. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 8. Sosta termica e calore latente Durante un passaggio di stato, la temperatura rimane costante anche se si continua a fornire (o a sottrarre) calore. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 8. Sosta termica e calore latente Il calore scambiato durante un passaggio di stato si chiama calore latente (J/kg). Il calore latente non provoca variazioni di temperatura perché il calore fornito durante un passaggio di stato non modifica l’energia cinetica media delle particelle. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 8. Sosta termica e calore latente Il calore latente di fusione è la quantità di energia necessaria per fondere completamente 1 kg di sostanza pura alla temperatura di fusione. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 8. Sosta termica e calore latente Il calore latente di vaporizzazione è la quantità di energia necessaria per fare evaporare completamente 1 kg di sostanza pura alla temperatura di ebollizione. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 8. Sosta termica e calore latente Il calore latente di fusione e il calore latente di vaporizzazione sono proprietà intensive della materia e vengono utilizzati per identificare le sostanze pure. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 8. Sosta termica e calore latente Il calore latente di vaporizzazione di una qualsiasi sostanza pura è molto maggiore del calore latente di fusione. Infatti, è più difficile annullare le forze di coesione tra le particelle di un liquido che indebolire le forze di coesione di un solido. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 8. Sosta termica e calore latente Fanno eccezione quei solidi, come la naftalina e lo iodio, le cui forze di coesione sono così deboli, che passano dallo stato solido direttamente a quello aeriforme (sublimazione). Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica