Beni Culturali e Terremoto Provincia L`Aquila Come arrivare A24

CAPORCIANO
BENI CULTURALI
E TERREMOTO
Provincia
L’Aquila
Come arrivare
A24 RM-TE uscita L'Aquila Est/ proseguire in direzione San Demetrio/ Fagnano Alto/
Caporciano
da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/
Roccaraso/ Sulmona/ L’Aquila/ San Demetrio/ Fagnano Alto/ Caporciano
Emergenze culturali
Chiesa di S. Benedetto Abate
La chiesa di San Benedetto Abate attribuita a maestranze locali, venne edificata
nel XVI secolo sulla piazza principale del paese sui ruderi dell’antico castello,
come testimonia la porzione absidale che ancora oggi ingloba antiche
membrature difensive perimetrali con feritoie e cannoniere.
Secondo i registri ecclesiastici la chiesa fu inizialmente intitolata a San Pietro e
San Liberatore Abate e Martire per poi assumere, solamente nel 1808, il titolo di
San Benedetto Abate. Numerose sono state le controversie per il possesso della
parrocchia tra il Vescovo di Valva e i monaci Celestiniani.
L’edificio ecclesiastico venne edificato in muratura continua, con pietrame
incerto di recupero, con pianta a croce latina ad unica navata con transetto ed
abside poligonale e con presbiterio rialzato di tre gradini su cui poggia la
balaustra in cemento policromo realizzata nel 1935 da Veneziani dell’Aquila.
La chiesa presenta una copertura a volta a botte e cupola realizzata con
cannucciato e gesso ancorata su una struttura portante lignea.
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L’armonia creata delle proporzioni, il giusto equilibrio e l’alzato conferiscono un
aspetto maestoso di gusto rinascimentale e barocco.
L’ingresso è coperto dalla cantoria che ha un organo a canne.
La chiesa presenta nella navata decorazioni in stucchi barocchi e sull’ingresso
una pregevole cantoria e un organo a canne della fine del Settecento, attribuito
con molta probabilità al famoso organaro Fedeli.
Nel 1808 l’intera chiesa fu oggetto di restauro e di un ampliamento sotto la
direzione dell’ingegnere De Matteis.
Danni segnalati
Temporaneamente inagibile. Gravi lesioni sulla volta e sui pilastri. Distacco di
intonaco.
Chiesa di S. Maria dè Centurelli
Edificata in aperta campagna sulla SS 17, lungo il tratturo per la transumanza che
collega l’Abruzzo con la Puglia, la chiesa della Madonna dè Centurelli venne
edificata da maestranze locali sui resti cinquecenteschi di un piccolo Oratorio dei
Fratelli e della confraternita della Cintura.
Nel corso dei secoli la sua
denominazione Centurelli subì
diverse variazioni: inizialmente
intitolata
Santa
Coronula, poi
Centorella
Maria in
Coronella,
(Scentorella
Scentorelli), per
poi
o
divenire
Centorellis, Cintorelli ed infine
Centurelli.
Foto tratta da: www.arcaleader.it
Chiesa Santa Maria dè Centurelli, facciata
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L’edificio realizzato in muratura continua ha un aspetto tipicamente medioevale
con facciata rinascimentale. L’interno è a navata unica divisa in tre campate,
presenta un transetto con abside poligonale, copertura con volte a botte e a vela e
tetto a più falde.
Vi si conserva un affresco, unico sopravvissuto di un ciclo pittorico, e un
maestoso altare maggiore riccamente decorato in stile barocco.
Sulla facciata principale e sul portale, dove è presente un iscrizione datata 1558,
si possono ammirare gli stemmi dei Monaci Celestini, i quali nel XVI secolo
riuscirono ad avere la giurisdizione per le rendite e le elemosine della chiesa.
La chiesa è stata oggetto di restauro nel 2002-2003 ed è stata consolidata con
tecniche innovative.
Danni segnalati
Inagibile. Gravi lesioni. Distaccamento della facciata. Crollo parte del campanile.
Distacco delle catene interne.
Chiesa di S. Pietro in Valle
La chiesa sussidiaria di San Pietro in Valle venne edificata a ridosso del bosco
(noto come Parco della rimembranza), da maestranze locali nel corso del
Duecento.
Identificata come l’antica chiesa di San Cesidio, fu insieme al territorio di
Bominaco, sotto la giurisdizione farfense fin dal X secolo
Le indagini archeologiche del 1990, effettuate nel territorio circostante
dell’edificio, hanno riportato alla luce una serie di sepolture terragne poste alle
spalle dell’abside e tutte ricoperte con materiale di reimpiego e resti ceramici
(acromi e a vetrina pesante), databili IX-X secolo. La successiva costruzione
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della chiesa causò probabilmente lo spostamento delle tombe e l’unione di più
sepolture.
La presenza di materiali romani è forse indizio dell’esistenza di un ben più antico
edificio romano i cui resti sono sepolti forse sotto la chiesa.
L’edificio custodiva l’affresco della Deposizione con la Vergine che custodisce
l’ampolla con il sangue di Cristo, le Pie donne, due devoti, San Benedetto che
mostra la regola, staccato e conservato nel Museo Nazionale d’Abruzzo
dell’Aquila.
ancora
oggi
si
possono
ammirare
splendidi
affreschi
quattrocenteschi.
La chiesa conserva uno splendido ciborio di gusto leggermente goticheggiante,
staccato dalla parete durante nel corso del restauro del 1970, e tre edicole con le
medesime fattezze.
La chiesa rupestre, oggi liberata dalle murature ottocentesche addossate alle ali
del transetto, si presenta a croce greca, con copertura lignea a timpano e con
l’esterno molto semplice. Il portale presenta stipiti scanalati con trabeazione
rettilinea scanalata con mensola e nella parte centrale la rappresentazione della
tiara pontificia con le chiavi incrociate d’oro e d’argento simbolo iconografico di
San Pietro.
Danni segnalati
Temporaneamente inagibile. Distaccamento della nicchia lato sud-est. Necessita
il puntellamento della nicchia.
Chiesa della Madonna Addolorata (o della Congrega)
La chiesa della Madonna Addolorata venne edificata da maestranze locali su
piazza XX Settembre. Le sue vicende furono legate con quelle della chiesa
parrocchiale di San Benedetto Abate.
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Lo stato attuale della chiesa fa pensare ad un impianto settecentesco, anche se si
tratta solo di una sistemazione del complesso.
L’edificio si presenta ad unica navata con abside curvilineo e volta a botte.
All’interno si conserva un coro realizzato con legno di noce.
Sulla facciata principale il portale presenta sulla cornice decori in stucco di
medaglioni e dentelli.
Danni segnalati
Agibile. Non si segnalano gravi danni.
Castello
Il castello di Caporciano oggi inglobato nel tessuto urbano del paese, doveva
avere una configurazione assimilabile alla tipologia tra un castello-recinto e la
terra murata. Sorto a 850 metri slm in una posizione strategica, dominava
un’ampia porzione del territorio e del percorso tratturale dell’altipiano.
Dell’antica struttura a pianta triangolare con direttrice nord-sud,
oggi si
conservano solamente la torre principale ed alcune tracce delle murature
inglobate in alcune abitazioni e nella chiesa di San Benedetto Abate. Leggibili
ancora i resti di altre tre torri, poste a sud, e trasformate nel corso dei secoli in
locali abitativi.
Intatte sono le due porte d’accesso al fortilizio e ben conservata è la parte edilizia
cinquecentesca. La torre, punto di avvistamento dell’antica struttura e trasformata
in torre campanaria, si presenta con base quadrangolare irregolare a scarpa.
Accanto, dove il pendio era maggiore, si trovano i resti della porta di ingresso al
recinto, testimoniato da un arco a pieno centro in conci regolari di pietra, che
consentiva l'ingresso al recinto fortificato.
Visita anche: http://www.regione.abruzzo.it/xCultura
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Danni segnalati
Non si segnalano danni alla torre.
Informazioni
Municipio tel. 0862-93731
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