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Settembre 2013
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Helicobacter pylori - Rilevazione diretta del genoma
Epidemiologia e clinica
La metà circa della popolazione mondiale è colonizzata dall‘Helicobacter pylori. Oltre ai medicamenti quali l’aspirina (ASA) e gli
antinfiammatori (FANS), questo batterio gram-negativo a forma
di bastoncello è una delle cause più frequenti delle patologie
gastroduodenali. Il batterio provoca sempre una gastrite cronica e nel 20 % circa dei casi anche un’ulcera peptica. L’infezione
cronica da H. pylori è considerata anche un fattore di rischio per
lo sviluppo del carcinoma gastrico e del linfoma MALT (tessuto
linfoide associato alle mucose). La malattia è asintomatica per
oltre ¾ dei pazienti infetti, oppure si manifesta con irritabilità
gastrica.
Il batterio si trova principalmente nel muco gastrico, talvolta è in
contatto diretto con la mucosa gastrica e può neutralizzare l’azione dell’acido gastrico attraverso diversi meccanismi, ad es.
con la produzione di ureasi. Questo enzima è in grado di scindere l’urea presente nello stomaco in ammoniaca e idrogenocarbonato, creando così un ambiente neutro nelle immediate
vicinanze dell’agente patogeno. La capacità dell’H. pylori, di
formare le cosiddette «tossine», nonché la risposta immunitaria
della persona infetta, determinano il decorso clinico della malattia.
Terapia di eradicazione, individuazione dell’agente
patogeno e diagnosi della resistenza
La terapia consiste in primo luogo nel combinare gli inibitori della pompa protonica (PPI) con gli antibiotici, nell’ambito delle
cosiddette terapie triple o quadruple.
1
Le indicazioni certe per la terapia di eradicazione sono 1:
· Ulcera peptica
· Linfoma MALT
·Stato in seguito a gastrectomia parziale a causa di ulcera
o cancro
·Parenti di primo grado di pazienti affetti da carcinoma
gastrico
·Gastrite a rischio (gastrite atrofica, gastrite predominante
nel corpo gastrico)
Il tasso di successo delle terapie di prima linea si attesta al
75 - 80 % per le terapie triple e al 90 % per le terapie quadruple.
Di solito, l’esecuzione di test di resistenza dell’H. pylori è opzionale. Comunque, le indicazioni chiare per il test di resistenza
sono 1, 2:
·Fallimento terapeutico singolo o ripetuto dopo la terapia
di prima linea
·Precedentemente alla terapia di prima linea nei casi die :
allergie, oppure stato molteplici terapie antibiotiche su
infezioni pregresse (ad es. a causa di polmonite, infezioni
delle vie urinarie, ecc.)
Il fallimento terapeutico singolo o ripetuto è associato allo sviluppo di resistenze; in caso di antibiotici macrolidi, ad esempio, il
tasso di resistenza del 7 % (nei pazienti non trattati) aumenta a
poco meno dell’80 % dopo le terapie pregresse ripetute 2. Nelle
situazioni problematiche illustrate sopra, perciò, lo specialista
necessita di una diagnostica rapida e affidabile sulla resistenza.
Controllo negativo
2
H. pylori, isolato da coltura derivante da biopsia del paziente A:
Interpretazione: Helicobacter pylori accertato (HP); individuazione di un cosiddetto «tipo selvatico» immutato, gene gyrA (gyrA, gyr87 WT2 e gyr 91 WT1), e cioè sensibilità ai fluorochinoloni, nonché individuazione di un cosiddetto «tipo selvatico» immutato, 23S gene rRNA (23S e 23S WT), e cioè sensibilità ai
macrolidi.
3
H. pylori, individuazione diretta dalla biopsia del paziente A: Interpretazione: identica alla 2.
4
H. pylori, isolato da coltura derivante dalla biopsia del paziente B:
Interpretazione: Helicobacter pylori accertato (HP); individuazione di una posizione 91 del gene gyrA (gyr
91 MUT1), e cioè resistenza ai fluorochinoloni, nonché individuazione di una mutazione del 23S gene rRNA (23S MUT1), e cioè resistenza ai macrolidi.
Vengono mostrati i risultati concernenti l’individuazione del genoma degli isolati H. pylori
dalla biopsia della mucosa gastrica 3del paziente A. (Ringraziamento: Dr. B. Sakem)
ISO 17025 / Nr. STS 177
accreditamento tramite SAS *
ISO 9001 / Nr. 13231
certificazione tramite SQS *
2, 4
di due diversi pazienti,nonché quelli derivanti direttamente
Pagina 2
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Rilevazione diretta del genoma di H. pylori
nelle biopsie gastriche
La diagnosi certa di H. pylori col metodo di coltura batteriologica
è dispendiosa, difficile, richiede tempi lunghi e – anche in buone
condizioni – riesce spesso solo nel 70 % circa dei casi, ma è comunque la condizione necessaria per il test di sensibilità agli antibiotici impiegati per la terapia (antibiogramma).
Riferimenti bibiliografici
Col test genetico molecolare è possibile esaminare anche i batteri non viventi direttamente dalle biopsie. Presso il Centro Medicina di Laboratorio Dr Risch è ora disponibile un sistema di test
che consente la rilevazione rapida e affidabile dell’H. pylori dalle
biopsie, incl. la differenziazione dei quattro tipi selvatici per il riconoscimento di eventuali infezioni miste o di ceppi eterogenei e,
nel contempo, il rilevamento delle mutazioni più comuni associate alle resistenze ai macrolidi (gene 23S rRNA) e ai fluorochinoloni (gene gyrA) 3.
3Cambau E., et al. 2009. Valutazione di un nuovo test, GenoType HelicoDR,
Specifiche del test
Frequenza dell’analisi: il lunedì
Disponibilità del risultato:il martedì
Posizione AL:
3349.00
Punti: 180
Designazione:
Fattori specifici di resistenza ai batteri
o di virulenza batterica, amplificazione
degli acidi nucleici incl. rilevamento
della presenza di amplicon
In caso di presenza certa di H. pylori vengono fatturati 2 x 180
TP; in caso negativo 1x 180 TP.
Responsabili per il contenuto
PD Dr. med. Thomas Bodmer · Capo reparto di microbiologia
medica · centro medicina di laboratorio Dr Risch ·
3097 Liebefeld
Prof. Dr. med. Gerhard Treiber · Centro di gastroenterologia
Clinica Hirslanden e Medical Center · 5000 Aarau
1 Treiber G. Helicobacter pylori e ulcera gastroduodenale. Un commento aggiornato delle direttive tedesche S3. Med. Welt 2010; 61: 204–212
2Glocker E. Panoramica dei progetti attuali del Centro Nazionale di Riferimento per l‘Helicobacter pylori (in Germania - RESINET). Bollettino epidemiologico dell’Istituto Robert Koch n° 3 del 21.1.2013: 24-27
per la diagnosi molecolare della resistenza agli antibiotici nell’Helicobacter
pylori. J. Clin. Microbiol. 47: 3600